tradimenti

La gara 5


di iltiralatte
03.10.2023    |    2.564    |    9 8.3
"A mio modo lo avevo rispettato..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.

Parla lei
Guido era riuscito a trovare un discreto studio alla periferia della città. La zona era ben servita e l’aria era ancora respirabile. Ancora c’era spazio per un bel parco ed il traffico era tranquillo, non frenetico come in centro.
Quando mi presentai allo studio mi accolse con un enorme sorriso:
Gui “Ecco la mia dea, la mia musa ispiratrice che viene a prendere possesso del suo schiavo!”
Gem “Non esagerare Guido, ricordati sempre che davanti a te hai una donna sposata.”
Gui “Macché sposata! L’arte è scevra da questi piccoli pregiudizi.”
E presami per un braccio mi accompagnò attraverso una porta che sarebbe sfuggita ad ogni ispezione in una camera in cui troneggiavano un letto matrimoniale, un armadio ed un tavolino con un paio di sedie.
Gui “Ti piace? Questo è l’ufficio in cui la mia Dea ricaricherà le mie batterie prosciugate dall’attività e ripristinerà la mia ispirazione con modi che solo lei conosce ma che sa magistralmente esercitare.
Sorrisi.
Gem “Hai dimenticato un particolare Guido, la tua Musa è pure molto incinta.”
Gui “Davvero? (spingendomi verso il letto e cominciando a spogliarmi) Ma questa è una notizia stupenda che dobbiamo festeggiare.”
Poche parole, indici di un tempo minimo, eppure furono sufficienti perché mi ritrovassi completamente denudata e cavalcata da lui senza vestiti.
Gui “Sei una favola bambina! Da tempo stavo pensando ad una qualche novità inconsueta ed arrivi tu incinta. Potrò lecitamente seguirti e riprenderti per tutti i 9 mesi. Le maschere gravidiche non si possono copiare od improvvisare e tu ne avrai una tutta a mia disposizione- Mi aspetto una serie di capolavori e sarà solo merito tuo.”
Poi con un telecomando bloccò l’apertura della porticina di ingresso.
Gui “Questa volta ce la godiamo. Nessuno entrerà in questa stanza a disturbarci” e si chinò a succhiarmi un seno.
Nuovamente fui colpita da una specie di scossa.
Gem “No ti prego. Ricorda il mio bambino … sono incinta.”
Gui “Già il bambino. Sei certa che sia di Elia?”
Gem “Al contrario: so per sicuro che il padre sei tu.”
A queste parole Guido pose termine ad ogni esitazione.
Con un movimento deciso mi penetrò. Io mi lasciai sfuggire un lieve gemito di dolore.
Gui “È il momento che il bimbo conosca suo padre, non credi?”
Io ero scivolata nel deliquio
Gem “Si certo, è giusto che ti conosca.”
Gui “Allora da oggi io e lui faremo amicizia. Avrà fisicamente vicina un pezzo di me almeno una volta al giorno. Sei d’accordo?”
Gem “Si Guido, ma ti ricordi che io non voglio che Enea ne venga mai a conoscenza e che proprio per questo mi lasci?”
Gui “Molto dipende da te. Tu non consentirgli di osservare l’interno della tua vagina: se non vede il mio sperma non può certamente avere sospetti.”
Gem “Questo è pacifico ma credo proprio che non mi basti.” Mentre mi muovevo sotto di lui per trovare la migliore posizione al fallo che stava riempiendomi.
Gui “Possiamo accordarci se vuoi.”
Avvertivo bene ora nel mio ventre il suo pene che si strusciava contro le mie pareti vaginali. Per meglio gustarlo strinsi i muscoli.
Gem “E come?”
Lo guardai con aria da furbetta.
Gui “Per te Elia rappresenta il sublime’amore mentre io il volgare sesso vero?”
Gem “ Ti ho detto così? Mi dispiace ma lo confermo. La voglia di averti dentro di me è una vera necessità fisica. Con Elia non mi succede mai. Il piacere che sto provando ora con te non lo avverto mai con lui. Con Elia mi accoppio volentieri, ma gusto di più le carezza e le coccole che ci scambiamo sia prima che dopo il coito.”
Gui “Bene, ecco la mia soluzione. I figli sono la concretizzazione di un amore e tu me li darai Tutti Tu ti lascerai ingravidare solo da me che rappresento il sesso e mai da Elia che è lo spirito. Io ti scoperò ogni volta che vorrò senza protezioni. Se resterai gravida tu introdurrai a casa di Elia l’uovo del cuculo ed Elia alleverà come suoi i figli che in realtà sono miei. Mi fiderò assolutamente della tua parola ma tu devi fare in modo che tuo marito non riesca a montarti efficacemente. Trova tu il modo per cui non ti chiavi nei tuoi giorni fertili. O che almeno che arrivi sempre in ritardo e ti scopi sempre già incinta. In cambio io diverrò il miglior amico di tuo marito lo aiuterò a farti felice e farò in modo che mai neppure sospetti l’esistenza di questa stanza.
Gem “Quindi tu mi proponi di divenire la tua amante fissa e che te la da ogni volta che me la chiedi? Posso starci: i bambini sarebbe saggio che si somigliassero tutti almeno tra loro. Poi certamente qualcuno scoprirà una anche minima somiglianza con Elia e noi non avremo più problemi.. Ma adesso vorrei parlare di te!”
Gui “Di me? In che senso? Io non ho mariti o mogli da temere.”
Gem “Io avrò tutti per me due uomini; uno per l’amore ed uno per il sesso, giusto? Ma i due uomini, proprio per le diverse attribuzioni date loro sono incompleti e praticamente essi si perfezionano a vicenda fino a formarne uno solo intero.”
Gui “Non capisco dove vuoi arrivare.”
Gem “Facile, io mi impegno ad essere assolutamente fedele a questo uomo diviso in due, ma devo avere la garanzia che anche tu farai lo stesso! Elia non è molto importante, il suo tradimento eventuale non avrebbe conseguenze fisiche dato che lui è il coccolone, ma per te sarebbe diverso. Visto che ti sei hai scelto il compito del fecondatore riproduttore non voglio altre concorrenti in giro. La tua fedeltà deve essermi totale ed assoluta. Neppure in ipotesi devi verificarsi il fatto che tu possa rischiare di mettere incinta qualche altra donna. Per il tuo uccello ci sarò solo io ed io rappresenterò per lui il suo intero mondo.”
Gui “ E come penseresti di obbligarmi alla fedeltà?
Io toccandomi la pancia:
Gem “Ti ho visto relativamente poche volte ma credo di essere riuscita a ben valutarti. Tu fai la parte del dissoluto ma questa è solo una recita. In realtà sei un mammone legatissimo alla famiglia e già in quella camera ho appreso che la tua parola ha un peso Tradiscimi e non vedrai più il tuo o i tuoi figli: ed ora dammi la tua parola che mai lo farai.”
Gui “Hai vinto su tutta la linea. Non farò fatica a rispettare il patto, effettivamente io non ho mai avuto una donna tutta mia, tu sei la prima e rimarrai l’unica. Te lo prometto.”
Soddisfatta dell’accordo raggiunto mi aprii completamente alla sua voglia consentendogli di pasticciarmi e di usarmi come meglio preferiva.
Solo quando fu sazio di me mi rivestii e tornai a casa dal mio Elia che mi stava aspettando.
Il mio Elia che tanto amavo!
Il mio Elia innamorato e fonte di gioia e serenità!
Il mio Elia che ignorava che nessuno dei figli che gli avrei partorito sarebbe stato suo.
Il mio Elia che era cervo si ma non cuckold.
A mio modo lo avevo rispettato. Pur avendo un amante fisso ed un accordo che avrebbe introdotto sotto il suo tetto un non specificato numero di bambini non suoi, non lo avrei in nessun modo fatto sentire umiliato dal fatto che sua moglie scopasse regolarmente con un altro uomo ed avrei continuato a proteggerlo in futuro.

Fine

Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi. In caso di racconti a puntate, la successiva sarà pubblicata unicamente se qualcuno lo chiederà-
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