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L'adultera fedele 4


di iltiralatte
27.11.2023    |    1.296    |    4 8.2
"Giorgia Ivan tornò in California: la sua vacanza era stata fin troppo breve..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.
Giorgia
Ivan tornò in California: la sua vacanza era stata fin troppo breve.
Io nuovamente mi trasferii al magazzino abbandonando la villa a Katia, e, naturalmente, ricominciando le mie frequentazioni notturne di Vito.
Una sera pensai di raggiungerlo al suo studio per rincasare assieme.
C’erano due persone in attesa, un uomo ed una donna.
Mi disposi ad attendere-
Dallo studio uscì un paziente che si teneva sulla guancia una sacca di ghiaccio, subito seguito dal dentista che, senza notarmi, rivolse un galante apprezzamento alla donna prima di vedermi e di salutarmi.
Vit “Mi spiace signora. Ora è un po’ tardi. Se la sua non è una urgenza le spiacerebbe tornare domani?”
Questi erano i nostri accordi, perfettamente rispettati.
In pubblico ci comportavamo come due estranei salvo poi scatenarci quando restavamo soli ma, quella semplice frase, aveva scatenato la mia gelosia.
Io “Dottore ho un fastidio ad un dente. Se possibile vorrei solo un piccolo controllo, così da fissare un appuntamento.”
Vit “La mia cliente più bella mi ricatta? D’accordo signora ma tra colei che ho appena introdotto nello studio ed il signore che la precede avrà lavoro prevedibilmente per un’oretta. Può attendere o fare due passi nell’attesa per tornare, la visiterò a studio chiuso.”
Messaggio compreso: con un sorriso imboccai la porta ma quel provolone non se la sarebbe cavata così a buon mercato.
Un’ora dopo posteggiavo la mia vettura davanti al suo studio,
Ora esso era deserto e Vito mi accolse con un bacio.
Io mi ci sottrassi.
Io “E no bello mio, così non va bene! Solo con me sei autorizzato a fare il provolone.”
Vit (ridendo) “Gelosa? E cosa dovrei dire io quando tuo marito è in Italia?”
Io (seriosa) “Che sto pagando un debito: il debito coniugale. Ma a te mi dono ogni volta e mi sembra mio diritto pretendere la stessa cosa da te!”
Lui mi zittì baciandomi in pubblico ed io, presa di sorpresa, non seppi sottrarmici.
Fu una cosa da togliermi il fiato.
Quando ripresi il controllo di me stessa mi guardai ostentatamente in giro.
Nessuno sembrava averci notati.
Io “Ma sei impazzito? Cosa facciamo se qualcuno ci nota?”
Vit “Diamo adito alle chiacchiere così alla fine tuo marito verrà a sapere tutto, tu divorzierai ed io ti avrò completamente per me.”
Io “Neppure per idea, non voglio andare a vivere sotto i ponti: due cuori ed una capanna. Voglio i due cuori, quello si, ma anche in solido tetto che ci ripari dalle intemperie.”
Vit “Forse non te ne sei resa conto ma in questo periodo la mia notorietà è cresciuta e, con essa, la mia clientela.. Ora sono in grado di mantenerti, forse non ancora nel lusso ma tu non mi sei mai sembrata appassionata all’ ostentazione sfrenata.”
Io “Lusso o non lusso sono gelosa. La vuoi capire?”
Nuovamente mi zittì. Questa volta con uno splendido sorriso.
Giungemmo davanti a casa sua: lo feci scendere e ripartii per fare il giro dell’isolato e posteggiare la macchina all’interno del magazzino. Più tardi lo avrei raggiunto tramite la nostra porta segreta.
Una sorpresa mi attendeva: Katia era ferma sulla soglia ad attendermi.
Io “Cosa fai qui? Credevo che tu reclamassi tutta per te la tua libertà.”
Kat “Naturalmente si e non ci rinuncerei per nulla al mondo. Tuttavia sono quasi maggiorenne, quasi, capisci?”
Io “E allora?”
Kat “Ci sono ancora cose per cui serve il consenso dei genitori o dei facenti funzione. Ho promesso a papino che mai mi sarei rivolta a mia madre, per cui mi rimani solo tu.”
Io “Ottima scelta Katia, puoi anche non credermi ma io ti voglio bene e mi spiace per tutta quella tua acredine nei miei confronti.”
Kat “Sono cresciuta e posso immaginarlo. Quando tu smetterai di voler fare la mamma ad una donna che potrebbe benissimo essere tua sorella minore, forse anche i nostri rapporti potranno normalizzarsi. È quanto io stessa mi auguro. Nel frattempo …”
Io “Nel frattempo?”
Kat “Nel frattempo mi duole un dente! Un dente del giudizio che non riesce a spuntare. Ho tutta la gengiva tumefatta e mangiare è un vero problema. Per andare dal dentista mi serve la firma di una persona maggiorenne e ti sei l’unica nella mia disponibilità.”
Io “Non hai già scelto dove andare, vero?”
Katia scosse negativamente il capo.
Io “Allora ti fiderai di me se ne sceglierò uno io?”
Nuovamente Katia mosse il capo, questa volta in senso affermativo.
Io “Domani ti prenderò appuntamento nel frattempo vuoi accettare un mio consiglio? Mangia gelati, tanti gelati. Porta lo loro crema a contatto colla tua gengiva e fai si che li si sciolga. Io non sono una dentista e non pretendo di curarti ma il gelato è un cibo sostanzioso ed il freddo dovrebbe alleviare un po’ il dolore visto che mi sembra di capire che tu non hai carie.”
Kat “Seppelliamo l’ascia di guerra Giorgia. Torna a casa. Ti prometto che cercherò di conoscerti meglio ed alla fine anche papino ne sarò contento.”
Io “Vedremo, ma qui oramai mi sono organizzata e alla sera posso svolgere quella parte di lavoro che forzatamente devo trascurare di giorno. Quando Iui è presente mi aiuta ed io la sera sono libera di …” mi morsi la lingua.
“Di fargli le coccole?” concluse Katia
Kat “Me ne sono accorta sai? Nonostante la mia gelosia sei una brava moglie, ti ho mal giudicata. Anche a questo cercherò di porre rimedio.”
Io “Visti i tuoi buoni intenti, non vorresti venire a darmi una mano anche in ufficio? Un giorno tutta la ditta sarà tua, con prima comincerai a respirare la sua aria con meglio sarà.”
Kat (improvvisamente sospettosa) “Vuoi arrivare a darmi ordini? Adesso non esageriamo.”
Io “Qualche ordine dovrò impartirtelo, è fatale dato che tu della ditta conosci solo l’ottimo vino che produciamo, però mi impegno, a tua richiesta, a spiegarti sempre il motivo di quanto ti domanderò.
In questo modo il tuo potrebbe rivelarsi un vero addestramento aziendale. Sei d’accordo?
Katia mi porse la mano,
“Va bene: amiche?”
“Amiche “ confermai.

Fine ?
Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi.
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