La vendetta 4

Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.

Leo
La fame era passata.
Finalmente io e Noemi eravamo riusciti ad avere qualche risparmio.
Io e mia moglie eravamo riusciti ad acquistare un paio di vetture usate. I chilometri erano già molti ma il costo era modesto. Ora eravamo molto più liberi nei nostri movimenti: le automobili sembravano garantirci una nuova indipendenza.
Sembravano essere anche propedeutiche al miglioramento del nostro rapporto di coppia.
In effetti ciò che ci tratteneva dal voler generare era la consapevolezza che, ove fosse rimasta incinta, Noemi avrebbe dovuto abbandonare quel lavoro che aveva completamente risolto la nostra situazione economica.
Leo “Amore, quando pensi potremo avere un bambino?”
Noe “Tanto lo desidero anch’io amore ma non voglio perdere il posto.”
Leo “Fermo restando che solo tramite un coito potremo realizzare il nostro desiderio, potremmo procedere per gradi.”
Noe “Cosa intendi?”
Leo “Tu lavori molto e sempre sei impegnata.. Hai orari che io definisco assassini. Sono d’accordo che non è Simone a stabilirli, ma forse, se tu fossi disposta inizialmente ad un piccolo sacrificio si potrebbe fare in modo di liberarti un po’.”
Noe “In che modo Leo? Sai che il lavoro non mi ha mai spaventato.”
Leo “Un modo semplice Noemi. Tu ha già dimostrato di essere valida come amministratrice e questo è il tuo vero lavoro. Potresti ricercare una paio di condominii da amministrare. Non ne servirebbero molti. A conti fatti con tre soli condominii raccoglieresti gli stessi soldi che guadagnavi prima che Simone ti aumentasse lo stipendio, A questo punto potresti rinunciare a lui magari cedendolo ad una bella ragazzina che convinca al matrimonio quello scapolone impenitente.”
Noe “Dici che dovrei lasciare Simone, con tutto quello che ha fatto per noi?”
Leo “Naturalmente no, a meno che tu non lo voglia. Potresti continuare a seguirgli la parte amministrativa.
Del resto oramai è diventato amico di tutti e due e non mi sembrerebbe giusto abbandonarlo a se stesso, In questo caso 3 condominii più Simone arriveresti a guadagnare la sterra cifra che intaschi adesso.
Poi … lasciami sognare. Io pure potrei fare una scelta simile ed abbandonare il lavoro in banca. Pensa la NOEMI & LEO AMMINISTRAZIONI sas.
Una società tutta nostra in cui i due soci, rigorosamente nello stesso ufficio, avrebbero principalmente il compito di fare non uno ma 2. 3.11 bambini! Una squadra di calcio tutta nostra. Che ne dici?”
Noe “. È un bel sogno. Mi piace ma certo non possiamo realizzarlo dall’’oggi al domani. Però hai ragione ne parlerò a Simone e cercherò di convincerlo a lasciarmi un po’ più libera. Dopo tutto (e si accarezzò il ventre), anche la mia pancia ha i suoi diritti.”
Bella discussione, assolutamente concorde. Peccato che le cose non siano assolutamente cambiate.
Noemi avrebbe dovuto iscriversi al’”Albo degli Amministratori” ma continuava a procrastinare.
Strano non era mai stata una tiratardi, al contrario una donna sveglia e volenterosa disposta a muoversi velocemente per realizzare ciò che voleva.
Non capivo proprio il motivo di quella sua pigrizia.
Avevamo pensato anche di farci un po’ di pubblicità sui giornali posizionandoci tra le varie richieste/offerte si lavoro:
“ZZZZZ Società con amministratori laureati offresi per amministrazioni CONDOMINI”
Io avevo scritto mentre lei si era dimenticata di farlo
Una sera, semel in anno, lei non aveva impegni e la cosa era nota già da qualche giorno per cui avevo prenotato 2 posti per una recita teatrale cui entrambi tenevamo molto …

Noemi
Leo sembrava quasi adirato.
Capivo la sua solitudine e la sua voglia si passare più tempo con me.
Anche la sua proposta sui condominii era volta a quello scopo, io la capivo ma capivo anche che era volta a separarmi da Simone ed io non ero pronta per un tale passo, Quell’uomo era penetrato dentro di me, non solo fisicamente, ma anche mentalmente.
Analizzavo continuamente i miei sentimenti nei suoi confronti ed inevitabilmente concludevo che non era lui l’uomo che amavo bensì Leo.
Allora perché non riuscivo a liberarmi?
La testa suggeriva, anzi ordinava: “Mollalo” ma, non appena mi accingevo ad obbedire il basso ventre mi imponeva: “Mai! Io ho ancora bisogno di avvertirlo in me, di sentire come friziona le mie pareti, di avere quei ritmici colpi all’utero.” Ed io, spinta da quella necessità, non spiaccicavo parola.
Una sola volta riuscii a raccogliere la forza necessaria:
Nao “Simone dobbiamo smetterla, Leo è anche tuo amico oltre che mio marito, Con più proseguiamo questa relazione adulterina con maggiore è il rischio che ci scopra. Tu perderesti un amico ed io mio marito.
Non voglio che succeda!”
Simone scoppiò a piangere
Sim “Facile per te parlare così Noemi, ma non consideri una cosa: IO MI SONO INNAMORATO DI TE. A volte prendo in seria considerazione l’idea di farci scoprire. Forse ti forzerei la mano ma alla fine riuscirei ad averti per me e per me solo. Non voglio più dividerti con Leo. Tu devi essere solo la mia donna.”
Nao “Non osare fare nulla in questo senso. Può sembrare inverosimile ma io amo davvero Leo. Dovessi perderlo il primo legame che scioglierei sarebbe quello con te.”
Credevo di essere riuscita a convincerlo.
Dopo aver abilmente giostrato con le richieste dei clienti ero riuscita a fissarmi una serata libera e la comunicai a Leo che, felicissimo, ne approfittò per fissare due posti al teatro. Davano “Sogno di una notte di mezza estate” una commedia che sin da giovani avevamo imparato ad amare.
La sera prevista parlai chiaro a Simone:
Noe “Questa sera, caschi il mondo, io non ci sono. Vado a teatro con mio marito e per nessun motivo intendo rinunciarci. Sono stata chiara?”
Lui mogiamente fece segno di si con la testa.
Raggiunsi la mia vettura, misi in moto e partii. Ero quasi arrivata a casa quando mi raggiunse una telefonata, Con una imprecazione accostai la macchina. Fosse stato Simone era meglio che Leo non sentisse quello che avevo voglia di dirgli.
Era proprio lui:
Sim “ So che non vuoi essere disturbata, ma c’è una urgenza. Ho risposto ora al telefono ed il sig ***** mi ha fatto un paio di richieste strane. Poi ci sarebbe una seconda urgenza secondaria di poco conto. Se tornassi qui in non più di 5 minuti potresti risolvere il mio problema con *****”
Imprecai: il sig ***** era uno dei nostri migliori clienti, per cui risposi:
Noe “Va bene arrivo subito.”
Quindi telefonai immediatamente a Leo:
Noe “Sono ancora in ufficio. Tarderò qualche minuto, aspettami.”
Avviai la macchina ed invertii la marcia passando e ripassando due volte davanti a casa mia. La seconda volta mi sembrò di scorgere Leo sul portone con ancora il telefono in mano.
Arrivai come una furia a casa di Simone
Noe “Eccomi, cosa voleva ***** ? Nulla di importante: sono riuscito a risolvere da solo.“
Noe “E la seconda emergenza?”
Sim “Quella sussista ancora.”
Si avvicinò e cominciò a spogliarmi mentre mi chiudeva la bocca cola sua per farmi tacere mentre mi denudava:
Sim “Mi sono reso conto di avere un assoluto bisogno di fare l’amore con te.”
Feci per protestare ma oramai ero fregata: ero nelle sue mani che stavano sapientemente accarezzandomi i seni. Ebbi qualche secondo di esitazione e lui ne approfittò per togliersi i calzoni e per penetrarmi.
Noe “SIII”
Fu tutto quello che riuscii a dire.

Fine ?

Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi. In caso di racconti a puntate, la successiva sarà pubblicata unicamente se qualcuno lo chiederà.