tradimenti

La gara 4


di iltiralatte
02.10.2023    |    1.924    |    4 8.8
"Ce ne è addirittura uno che ti garantisce guadagni supplementari in caso di forte successo del servizio..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.

Narra lei
Gui “Eccovi finalmente! È stato difficile rintracciarvi. La zona è bellissima ma proprio poco conosciuta.”
Guido tese la mano ad Elia che la strinse con vigore.
Eli “Ben arrivato! Gemma è in cucina, noi non abbiamo servitù”
Poi porse all’ospite un piatto con una fettina di pane ed un ciottolino colmo di Sale.
Eli “Pane e sale. Il simbolo dell’ospitalità. Degustali e considera tua questa casa”
Guido accettò volentieri di rispettare una tradizione tanto antica. Prese un pizzico di sale ponendoselo sulla punta della lingua quindi mangiò il pane mentre guardava fuori da una delle ampie finestre ammirando il panorama: “Abitate in una zona tanto bella che ci si può stupire che abbiate voglia di mangiare.”
Eli “Non esageriamo! Non ci si riempie lo stomaco con un bel tramonto … a meno di non essere un affermato fotografo.”
Gemma facendo il suo ingresso: “Ben arrivato Guido! Stasera in tuo onore ho voluto cimentarmi con un risotto al mascarpone e con un classico pollo arrosto. Spero di aver indovinato i tuoi gusti!”
Gui “Non preoccuparti Gemma. Sono certo che il cibo sarà superbo, ma il mio scopo era quello di rivedere te.
Eli “Devo essere geloso?”
Ridendo Guido alzò la cartella che aveva con se.
Gui “Se vuoi essere geloso mi costringi ad entrare in competizione: qui ho dei documenti che Gemma mi deve firmare. In questi casi la tua firma vale un po’ meno di niente; solo la sua conta!” e scoppiò a ridere.
Elia, mentre io tornavo ai fornelli, si fece consegnare gli interi documenti leggendoli davanti a Guido.
Ci volle una mezzoretta durante la quale io terminai la cottura ed apparecchiai col servizio bello. Ogni tanto mi giungeva in sottofondo la voce di Elia che chiedeva un chiarimento o quella di Guido che rispondeva.
Gemma (battendo un cucchiaio su una pentola vuota) : ”A tavola signori la zuppa l’è cotta!”
Eli “Ho letto tutti i documenti Gemma. Ce ne è addirittura uno che ti garantisce guadagni supplementari in caso di forte successo del servizio. Per me puoi firmare: tutto è OK. Dopo potremo goderci la cena e trascorrere una bella serata!”
Senza neanche guardare apposi una decina di firme: di Elia mi fidavo in modo assoluto, quindi facemmo strada al nostro ospite sino alla mensa imbandita.
La cena fu allegra e spensierata anche se io accolsi con un po’ di fastidio i tentativi di Guido di coinvolgermi facendomi piedino sotto il tavolo o lasciando casualmente vagare la sua mano sulle mie gambe.
Elia si recò in cantina a prendere una nuova bottiglia di vino e puntuale arrivò la mano morta.
Gem “Smettila, stai fermo. Non vorrai che Elia ti scopra vero?”
Gui “Te lo ho detto: mi sei entrata nel sangue. È da quando siamo usciti dalla stanza che ho un solo pensiero fisso, potermi nuovamente congiungere a te.”
Gem “Anche a me è piaciuto. È un’esperienza che potremo replicare ma non voglio che Elia ne venga a conoscenza. Quindi calmati e comportati da amico”
Gui “Da amico? Se ho rischiato di fecondarti dove è finita l’amicizia?”
Gem “Lo so e per questo ieri ho respinto Elia ed altrettanto farò questa sera. Se sono gravida devo poter sapere chi sia il padre. Ma ora taci: Elia sta tornando.”
Difatti proprio in quel momento Elia fece il suo ingresso con una bottiglia cui aveva appena tirato il collo.
Eli “Prova questo nettare! Questa è una bottiglia che conservo da prima di conoscere Gemma e che avevo riservato proprio al primo amico che fosse venuto a farci visita.
L’allegria aumentò e, terminata la cena, passammo ad accendere il nostro super proiettore.
Purtroppo le uniche immagini disponibili erano quelle dalla festa per cui ci adattammo a rivederle, glissando praticamente su tutte e soffermandoci sulle mie.
In villa le avevo viste con occhio svogliato e preoccupato ma ora, nelle tranquillità della mia casa, mi apparvero in tutto il loro splendore.
Gem “Bellissime, veramente notevoli!” Dando contemporaneamente una pacca sulla mano di Guido che tentava di risalire le mie gambe.

Dopo quella serata non avemmo più notizie di Guido,
Avuta la conferma di essere incinta, ripresi a scopare con Elia. Non bastavo mai al mio amore, mi piaceva avvertirlo dentro di me, mi dava una sensazione di protezione e di vicinanza mentre il mio organismo reagiva irradiando sensazioni di puro piacere,
Ero quasi spiaciuta di averlo tradito per effettuare un servizio fotografico, poi guardavo il proiettore che avevamo vinto e mi passava il magone.
Elia avrebbe cresciuto come suo il figlio di un altro, credo proprio che non sarebbe stata la prima volta nella storia che un simile avvenimento sarebbe capitato. L’importante, chiaramente, era che lui non ne venisse mai a conoscenza,

Era l’ora di cena ed ero a tavola con Elia.
DRIIIIN DRIIIIN
Io e mio marito ci guardammo in viso: non stavamo attendendo nessuno
DRIIIIN
Eli “Arrivo, arrivo!”
Dirigendosi alla porta d’ingresso.
Gui “Eccomi fratello. Tutto bene?”
Eli “GUIDO!!! Tutto mi sarei aspettato tranne che rivederti questa sera. Dove sei stato?”
Invece di rispondere Guido scostò Elia raggiungendomi in cucina dove stavo ancora consumando il mio pasto:
Gui “Ti ricordi di aver firmato una carta sugli extraprofitti?”
Gem “A Malapena, mi hai fatto firmare una decina di fogli.”
Gui “Una di quelle carte era proprio relativa agli extraprofitti” Prese dalla sua inseparabile cartella una busta sigillata che porse ad Elia, fermo al suo fianco.
Elia prese la busta: la lacerò e ne estrasse un assegno. Guardò la cifra e sbiancò in volto.
Eli “È … È molto di più di quanto assieme guadagniamo in un mese! Ed è a tuo nome!” porgendomi l’assegno.
Mentre un po’ imbambolata prendevo l’assegno portomi da ,mio marito Guido concluse: Ho sfondato ragazzi e tutto per merito di Gemma! Vestitevi che usciamo a festeggiare.”
Scambiai uno sguardo con mio marito ottenendone un cenno d’assenso.
Gem “ D’accordo Guido ti sei meritato due amici che ti facciano festa. Dacci il tempo di cambiarci ed andiamo!”
Al ristorante l’atmosfera era certamente allegra e proprio qui, di fronte ad Elia, mi fece la proposta:
Gui “Gemma a questo punto ho bisogno di una collaboratrice fissa. Una modella sempre a mia disposizione, tutti i giorni e qualche volta la sera in occasione di qualche speciale evento. Vorresti essere tu? Ti pagherei bene!”
Gem “La cosa mi tenta Guido, tu cosa ne pensi Elia?”
Eli “Cosa debbo pensare? La mia donna resa famosa dalla sua bellezza e da un fotografo d’eccezione. In linea di massima sono favorevole. Se le sere sarà a casa a coccolarmi non ho proprio obiezioni e se qualche volta farà tardi alla sera vorrà dire che l’aspetterò alzato.”
Il patto era siglato. Sarei divenuta la più stretta collaboratrice di un fotografo emergente.


Fine ?

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