Racconti Erotici > Lui & Lei > La chiesa della sacra monta - lo sviluppo
Lui & Lei

La chiesa della sacra monta - lo sviluppo


di iltiralatte
04.10.2022    |    2.941    |    2 7.0
"In un rigurgito di maschilismo avevamo deciso del suo corpo come se lei non avesse una sua volontà “Naturalmente si Martina” risposi quasi vergognoso “Il tuo..."
Lo ho già spiegato più volte: TUTTI I MIEI RACCONTI SONO DI ASSOLUTA FANTASIA quindi è inutile cercare corrispondenze reali che possono esistere solo casualmente Questo poi non credo abbia nessuna addentellato con la realtà

“Non chiamatemi sant’Alcide, ve ne prego.
Nessuno tra tutti gli uomini è mai stato più peccatore e più superbo di me
Ho sposato una bellissima donna e sono partito per il viaggio di nozze. Al mio ritorno il capoufficio mi ha convocato per dirmi “Voglio scopare tua moglie” ed io, nella mia superbia, ho inventato mille scuse, arrivando a condurgli una prostituta e spacciandola per la mia consorte.
Giusto che mi abbia licenziato, non avevo compreso quale grande, immenso onore stesse facendomi.
Ho passato la notte in penitenza su uno sgabello dinanzi alla sua porta ed il Sacro Montone, che ancora non conoscevo, deve avergli toccato il cuore ed ispirato il perdono dato che il mattino successivo mi ha concesso la possibilità di riparare il mio errore.
Come potevo sapere che Giorgio era un sacerdote della vera Chiesa? In tutto il tempo in cui abbiamo condiviso lo stesso ufficio da colleghi parigrado mai aveva affrontato l’argomento.
A casa mia, poi, ci ha spiegato almeno i fondamenti della fede e sia io che Martina, ne siamo rimasti affascinati (altra indicazione della bonomia nei nostri confronti del Sacro Montone dato che solo in coppia maschio –femmina è possibile accedere alla comunità di fedeli). Abbiamo entrambi compreso che il nostro era un falso matrimonio e, siccome siamo molto innamorati, abbiamo deciso di rinnovarlo secondo i dettami della vera Fede.
Io sono rimasto nella nostra casa a pregare, mentre Martina ha seguito Giorgio che la ha addestrata a casa sua.
Il giorno del nostro matrimonio Giorgio ha montato Martina mentre io le tenevo trepidante la mano
“Grande Montone, posso parlare?” domandò ad un certo punto Martina prima che il matrimonio fosse concluso
“Naturalmente figliola “ rispose Giorgio “siamo nel bel mezzo di una copula. Però sbrigati, hai imparato talmente bene come comportarti che non so per quanto ancora potò trattenere il mio piacere”
Lei mi si rivolse “Alcide non pensi che sarebbe fantastico se il nostro primo bambino avesse un certo tocco di sacro?”
La superbia oramai era svanita ed io ero in grado di voler accontentare la mia dolce sposa “Certo Martina, sarebbe bellissimo”
“Sei quindi disposto a non toccarmi per una settimana da oggi?” mi domandò
“Sarebbe un lieve sacrificio se la cosa ti facesse felice” ribattei
“Allora devi lasciarmi qui ancora una settimana per non corrompere il seme che esce dal Pene sacro”
Poi si rivolse nuovamente al celebrante “Avete sentito Padre? Potete esaudire la mia richiesta ora?”
“Certamente Martina “ rispose un po’ a fatica Giorgio mentre si scaricava “Hai terminato di parlare appena in tempo. A questo punto si è tolto dalla figa da lui benedetta pronunciando “Ora siete marito e moglie. Alcide puoi baciare la sposa”
Baciare Martina? Avevo tutta la vita per farlo. Mi fiondai sul suo cazzo moscio e baciai quello, in segno di ringraziamento, poi potei dedicarmi alla mia fresca mogliettina.
Ancora una settimana di astinenza: la passai volentieri ascoltando Martina gemere di piacere oltre i velluti che coprivano il baldacchino di Giorgio, poi finalmente potei ricondurre Martina alla casa che aveva dovuto lasciare da un mese e mazzo.
La nostra vita riprese serena anche se io dovetti imparare a scopare a pelle e a non trattenermi: il grembo di Martina era fatto per essere riempito di seme maschile e, per me, fu giocoforza rivoluzionare le mie sbagliate abitudini.
Quasi subito fummo ricompensati. Martina non era tornata a casa da neppure una settimana che iniziò ad avvertire lievi nausee mattutine.
Dopo altri 2 giorni mi annunciò un lieve ritardo nel ciclo.
Il ritardo si confermò nei giorni successivi:ERA GRAVIDA, non stavo più nella pelle dalla felicità
Non sto a raccontarvi i piccoli problemi che dovemmo affrontare e superare nei 9 mesi canonici, ma questa gioia fu di enorme impulso alla mia fede.
La sera, all’uscita dal lavoro, giravo per tutti i circoli ed i ritrovi della città ed avevo a volte la possibilità di espandere il Verbo.
“Ma non sei geloso?” era l’eccezione più comune ed io spiegavo con pazienza che non si può essere gelosi della Divinità
Molti erano cresciuti in ambienti Cattolici, anche se oramai avevano perso la Fede e non praticavano più-
Spesso mi deridevano ma, con l’aiuto del Sacro Montone, molte volte finivano per esserne conquistati,
Allo scadere dei 9 mesi almeno 25 erano le coppie che avevo convertito e che avevo spedito a Giorgio perché le sposasse nella Fede accettandole nella nostra congrega-
Una sera, dopo aver fatto il mio giro conversioni tornai a casa, come al solito, la sera tardi.
Già pregustavo la cena quando, aperta la porta, trovai la vicina ad attendermi
“A Martina si sono rotte le acque” mi comunicò. Non dovette aggiungere altro. Al volo feci dietrofront destinazione ospedale, Stavo diventando papà e, scoprii poi, di un bellissimo maschietto.
Il Sacro Montone aveva premiato la mia Fede e. dopo 4 giorni, potei riportare a casa la mia Donna con Diego (questo il nome che gli abbiamo scelto) che piangeva come un matto per la fame.
Ci vollero altri due giorni, perché la montata lattea fosse completa e finalmente il piccolo tenore si tacque un po’, almeno tra una poppata e l’altra.
La mia opera di conversione ne risentì un po’.
Dietro coniglio di Giorgio dedicai più tempo all’allevamento della prole che non alla conversione di nuovi adepti. Il bambino era il Futuro ed il suo avverarsi era lo scopo del Presente
Io e Martina eravamo felici, ma non scordavamo Giorgio: il nostro benefattore.
Gli portammo Diego per presentarglielo e lui volle assistere alla poppata. Una volta sistemato il piccolo orco ed averlo deposto nella sua culla Giorgio prese un capezzolo di Martina e lo strizzò facendone uscire una goccia di latte.
“Grazie per lo spettacolo Martina” disse Giorgio “Spero che vogliate ripetermelo altre volte. È stato bellissimo vedere il tuo seno in funzione
Martina gongolava: benché avesse davanti l’amico e non il sacerdote, preferiva tacere in attesa di altri complimenti
Le tolsi io le castagne dal fuoco “Se ti piace tanto Giorgio, possiamo venire una volta alla settimana per esibire Martina.”
Giorgio sorrise ed il patto fu concluso.
Dopo qualche mese cominciò il periodo delle prime pappe, Oramai eravamo di casa da Giorgio e cominciammo a prepararle li. In queste condizioni i seni non dovevano fornire più latte al bambino ma sarebbe stato prudente non perdere la montata lattea. Giorgio trovò la soluzione: denudata la parte superiore di mia moglie mise in luce i suoi splendidi seni e cominciò a succhiarne uno facendomi segno di darmi da fare con l’altro.
Questa diventò una tradizione per i successivi 2 mesi quando, al termine di uno svuotamento congiunto dei seni Giorgio mi comunicò “Alcide voglio scopare tua moglie”
Ci ero già passato, ma ora sapevo come rispondere “A tuo piacere Giorgio, se tu il rappresentante in terra del Sacro Montone”
“Non mi hai capito” mi rispose”Ora non hai davanti il sacerdote, ma l’amico: se volessi rispondermi di no ne avresti tutta la potestà. Ma vorrei che capissi: istruire le nuove adepte, alla lunga, diviene stressante. Anche le benedizioni mensili rappresentano un impegno, piacevole, a volte, ma che ti lascia sempre coi coglioni svuotati”
Mi guardò negli occhi “Ti invidio sai? Tu hai Martina. Quando ti viene voglia di lei, visto che riposa al tuo fianco, non fai che allungare una mano e la fai tua, Quando avete terminato ti volti su un fianco e dormi tranquillo.
Io invece, data la mia posizione, non posso sposarmi, al massimo mi è consentita una amante fissa ma il tempo per conquistarla non me lo da nessuno”
“Hai ragione Giorgio “ interloquii
“Il mio sogno “ proseguì “ è di avere un’amante della bellezza di Martina, una da poter scopare anche al di fuori degli obblighi religiosi, una magari da ingravidare segretamente in modo da introdurre un mio piccolo in una famiglia terza e farglielo crescere, proprio come fanno i cuculi”
“Non dire altro Giorgio” lo interruppi “Sarò onorato se vorrai avere Martina come tua amante fissa e, se me la metterai incinta, sarà col massimo impegno che alleverò tuo figlio, meglio che se fosse mio.
Ti porterò Martina tre volte alla settimana perché tu possa scoparla a tua discrezione e durante il week end te la lascerò anche di notte. Quando poi vorrai metterla incinta, ti prometto che per tutto il periodo necessario mi asterrò dal toccarla per non rischiare di corrompere il tuo seme”
“Ed il mio parere non lo domanda nessuno?” si intromise Martina” naturalmente aveva ragione. In un rigurgito di maschilismo avevamo deciso del suo corpo come se lei non avesse una sua volontà
“Naturalmente si Martina” risposi quasi vergognoso “Il tuo volere è quello che maggiormente ha importanza”
“Allora sono totalmente d’accordo con la faccenda dell’amante”rispose “Giorgio è anche un buon amico e, dato il mestiere che fa, mi sembra giusto alleviargli un po’ la tensione.”
Ci guardò entrambi decisa negli occhi “Ma per la faccenda del cuculo, visto che poi sarò io ad avere tutti i problemi della gravidanza, voglio essere pagata!”
“Ma che dici Martina?” replicai “Non sei una prostituta ed a Giorgio comunque, visto il bene che ci ha sempre fatto, non voglio assolutamente domandare danaro”
“E chi ha parlato di soldi?” ribatté lei “Ci sono altre migliori forme per sdebitarsi” guardò intensamente negli occhi Giorgio “Questo sarà un inciso. Accetterò che sia Giorgio a mettermi incinta ma tutti i miei futuri figli voglio che abbiano tutti il tocco del Sacro.
Giorgio è anche il nostro montone ed è tranquillamente in grado di soddisfare il mio desiderio”. Giorgio confermò con un sorriso
Ero proprio orgoglioso di lei. Quella era la risposta di una donna di vera Fede
Quella stessa sera Martina dopo aver fatto dono ad entrambi dell’ultimo contenuto della sua mammelle si fasciò strettissimo il petto- La montata lattea fu cancellata e, sino al prossimo cucciolo non sarebbe tornata
Non avere più latte ebbe un altro aspetto nella sua vita. In breve il mestruo tornò facendo nuovamente di lei una donna fertile.
Avevo promesso e da quel momento mi astenni dal toccarla.
La accompagnavo a farsi scopare e la lasciavo a disposizione nei fine settimana. Scherzando avevo acquistato un piccolo paio di corna legate da una cinghia e le avevo date a Giorgio perché me le mettesse in capo prima di copulare con Martina. Avevo le corna ma ne ero felice: il mio miglior amico stava godendosi mia moglie, mi resi conto che le questioni religiose non c’entravamo per nulla
Non durò molto: dopo circa un mese Martina era nuovamente incinta: questa volta del mio amico
Mi riportai mia moglie a casa tutto orgoglioso di lei, ma un’altra sorpresa mi attendeva quel mese
La prima volta che portai Martina a trovare il suo amante Giorgio mi fermò
Davanti a me si esibì in un petting molto spinto con Martina che cominciò dapprima a bagnarsi e poi ad infradiciarsi nella patatina
“Inginocchiati” mi comandò
Era evidente che stava per fare un qualche rito religioso. Martina fece per parlare ma lui la fulminò collo sguardo e lei si tacque immediatamente
Giorgio infilò indice e medio in quella tana così bagnata e li ritrasse madidi di umori- Con quelle due dita mi toccò leggermente in sequenza fronte, mento e bocca, Poi rapidamente scese al mio pube, Si impossessò del mio sesso e ancora, dopo aver nuovamente bagnato la mano alla fonte della mia donna, bagnò completamente il mio pene-
Solo ora sembrava soddisfatto e lo vidi sedersi mentre colle mani entrava felice nella scollatura di Martina divertendosi a titillarle un seno
“Cosa mi hai fatto Giorgio?” domandai curioso: quella era una cerimonia, senza alcun dubbio, ma non la conoscevo-
“ Si è opportuno che te lo dica” rispose tranquillo “Grazie a te la Chiesa è molto cresciuta. È cresciuta al punto che un solo sacerdote non è più in grado di occuparsene per cui ti ho elevato al livello sacerdotale. D’ora in poi avrai una parrocchia tutta tua” e mi mostrò sulla cartina un paesotto distante una ventina di chilometri in cui aveva già comprato una casa ed un tempio per me”
“Non so come ringraziarti Giorgio” balbettai “ Non mi aspettavo un onore simile, non me lo merito”
“Non è tutto oro quel che riluce Alcide” rispose comprensivo lui “Da ora dovrai pensare tu ad istruire le giovani sposine ed a benedirle mensilmente creando la tua parrocchia, ma c’è un contro.
Tu ora sei un Montone a tutti gli effetti, ma ricordi cosa si deve fare se un Montone diverso da me vuole benedire il grembo di tua moglie?”
“Devo denunciarlo immediatamente” risposi pronto “ perché sia portato in piazza ed impalato a morte per la maggior gloria del Sacro Montone”.
Poi mi resi conto di cosa avevo detto: non avrei potuto toccare Martina mai più, ma, per fortuna Giorgio se ne sarebbe sempre occupato lasciandomi completamente libero per il mio ministero.

Fine
Anche qui mi aspetto critiche o commenti. Grazie
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 7.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La chiesa della sacra monta - lo sviluppo:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni