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A ballare con Luisa


di PattyeFranco
22.10.2015    |    23.732    |    13 9.7
"Non appena usciti dal locale si diressero all'auto, Luisa era estremamente eccitata da questa situazione, non aveva mai tradito il marito, ma sentiva che..."
Qualche settimana fa eravamo a cena da una coppia amica, amici di vecchia data.
Durante la cena come spesso succede si finisce a parlare di un po' di tutto e ci scappa anche di parlare e fare battute sul sesso, l'istigatore a queste battute e discorsi sempre mio marito Franco.
E' in questo frangente che si recepisce in Luisa una certa tristezza, malinconia, pur cercando di nascondere il tutto, il marito Sandro invece quasi assente dalla discussione, parlagli di calcio o di sport in generale e lui sa tutto, parlerebbe solo di quello.
Ad un certo punto della cena, Luisa ci chiese che programmi avevamo io e Franco per la serata, io gli risposi che pensavamo di andare a ballare in un locale poco distante. Lei ci pensò un attimo, poi a sorpresa ci chiese se potevano venire con noi. La sorpresa fu tanta, lei non era tipo di questi locali da ballo, ma sembrava estremamente convinta. Il marito subito chiarì che lui non sarebbe venuto, c'era una partita importante in TV, ma lei convinta e decisa ad uscire quella sera, disse che sarebbe venuta ugualmente.
Mio marito tra il serio e il faceto, subito gli propose: “Ma ti raccomando, camicetta e una bella minigonna, devi essere sexy, sensuale ed elegante non sempre con i soliti Jeans e maglietta”, Sandro lo guardò con un sorriso alquanto sarcastico.
Lei accettò la proposta e dopo aver finito di sparecchiare e sistemare il tutto con il mio aiuto, si diresse in camera e andò a cambiarsi.
Quando tornò, aveva si, una minigonna e una camicetta, ma aveva messo anche dei leggins. Non era proprio quello che mio marito intendeva, quando tornò in camera per finire di prepararsi, chiamò mio marito: “Franco puoi venire un attimo? vorrei farti vedere una cosa”, lui corse subito di là. Luisa voleva solo sapere come la pensava sull'abbigliamento, lei con mio marito ha sempre avuto un certa complicità, spesso erano loro ad instaurare i soliti discorsi sul sesso, quante volte Franco ha finto di baciarla, facendogli anche proposte un po' osé, ma sempre in assenza di Sandro.
Alla fine Franco la convinse a mettere dei collant e un paio di scarpe con un po' di tacco, ma scarpe come intendeva Franco non ne aveva. Il problema fu subito risolto, saremmo passati da casa nostra e trovato quelle giuste, io e Luisa abbiamo lo stesso numero di scarpe, tanto eravamo di strada, per andare al locale.
Quindi una volta vestita e truccata, noi ci avviammo.
Ci fermammo quindi a casa mia, per risolvere il problema scarpe, con il mio aiuto e i consigli di Franco.
Mentre eravamo in camera mia, Luisa notò delle calze autoreggenti sul mio comodino e mi chiese se le portavo spesso, gli risposi : “Non sempre, ma alle volte mi piace metterle, sono molto sensuali e a volte anche comode, non solo per quello che molti uomini credono”, si fece una risata capendo cosa intendevo, poi mi chiese se poteva provarle.
Per lei abituata a jeans o tute, era una novità portarle, volle sapere parecchie cose, poi una volta infilate, si mise le scarpe che mio marito gli aveva suggerito e tornò di là per avere conferma, per un gesto di consenso, senza rivelargli che si era cambiata le calze.
Mio marito la guardò, e dopo una piccola pausa, gli disse: “cavoli, ora si che sei gnocca, mi sa che questa sera, avrò solo occhi per te”, Luisa ne fu felice, quindi si partì per il locale.
Io e Luisa comunque trovammo occasione di parlare, si notava un certo problema che aveva con Sandro, infatti mi rivelò quanto era dura con lui, solo lavoro e sport in televisione, pochi momenti di svago, di qualsiasi genere fosse e a letto una tragedia, goduto lui goduto tutti.
Una volta al locale, noi scendemmo dall'auto e mentre Franco andava a parcheggiare, lei mi chiese: “Patty, ti dispiace se ogni tanto ballo con tuo marito? Magari lo stuzzico anche un po', senza secondi fini logicamente”, certo lei non sapeva del rapporto tra me e mio marito in certe cose, quindi gli risposi sorridendo: “Ci mancherebbe, ma stai attenta che se si eccita, poi lo devi accontentare, quando poi si accorgerà che porti le autoreggenti, apriti o cielo”, a questo mia risposta sorrise.
All'arrivo di Franco, entrammo nel locale, c'erano altri amici che ci aspettavano e dopo il consueto rito dei saluti e delle presentazioni, ci accomodammo sulle poltrone che avevamo riservato, Già nel sedersi Luisa si era mostrata molto provocante agli occhi di Franco e non solo a lui. Seduta con le gambe accavallate, nella penombra, ancora non si notavano le autoreggenti, ma tanto bastava per attirare l'attenzione.
Molti si erano avvicinati per farla ballare, ma lei sempre si rifiutava con scusa varie.
Solo alla richiesta di Franco accettò di ballare, erano una serie di lenti e pure di quelli molto coinvolgenti.
Entrando in pista, Luisa mi lanciò uno sguardo strizzando l'occhio come cenno d'intesa, cosa che io ricambiai. Franco durante il ballo era abbastanza trattenuto, non voleva fare la figura del cascamorto a tutti i costi, Luisa invece era molto più sciolta, ma si limitava a guardarlo e ogni tanto gli sussurrava qualcosa.
Dopo quella serie di lenti, Luisa venne di nuovo a sedersi vicino a me, mentre Franco andò al bar con uno degli amici.
Luisa mi rivelò, che erano anni che non si trovava così bene, fuori con amici, che l'essere all'attenzione di un amico come Franco, la stuzzicava molto. Ma era molto frenata nelle provocazioni per evitare che gli altri amici la scambiassero per quello che non era, e per non creare inopportune dicerie.
Io gli risposi: “Guarda che Franco lo conosci bene, se gli dai corda, lui la prende, non è il tipo che si tira indietro, specialmente con te. Lo sai che ha sempre avuto un piccolo debole nei tuoi confronti, puoi immaginarti questa sera, così gnocca come sei”, lei mi rispose:” Patty tranquilla, non vorrei mai farti un torto, ma solo stuzzicarlo un pochino, non so stasera, forse l'abbigliamento non del tutto mio, forse il sentirmi libera da un peso, il vedere tanti occhi addosso a me, ho voglia di divertirmi, ma evitando sconosciuti. Con lui riesco a stare sciolta, con gli altri proprio no.”
Lei era ben intenzionata al divertirsi, ma solo nel senso del gioco della provocazione, del sentirsi all'attenzione di qualcuno, ma non si rendeva ancora pienamente conto, che quel gioco avrebbe potuto sfociare in ben altro gioco, non si rendeva ancora conto della complicità in certe situazioni di me e di Franco.
La vedevo estremamente eccitata da quella circostanza, era forse la prima volta che metteva delle autoreggenti con la minigonna e inoltre era finalmente libera da anni di mancato svago, quindi arrivò il momento di fargli capire la situazione: “Luisa, guarda che non è un problema, non mi fai nessun torto, se Franco sente il desiderio, tranquilla che non si ferma e tu non preoccuparti di farmi un torto, capisco la tua eccitazione e sinceramente fossi in te, ne approfitterei, spero tu capisca cosa voglio dire, siamo amiche da anni, so come la penso io e come la pensa Franco, tra di noi c'è libertà in questo senso”, alle mie parole rimase quasi incredula, non era convinta di quello che aveva sentito, e mi balbettò: “Scusa vorresti dire che se dovessi ….. con tuo marito, non diresti nulla? Ma sei sicura? Non saprei certo come potrei poi guardarti in faccia, capisco non prendertela finché ci gioco scherzando, ma oltre non saprei nemmeno come fare”, a queste sue parole mi feci una mezza risatina, poi gli replicai: “tu continua a giocare con Franco, poi vedrai che sa lui come fare tranquilla e mi raccomando non preoccuparti per me”.
Mi rendevo conto che non sempre è facile capire certe cose, ma il mio rapporto con Franco era ed è questo.
A questo punto si avvicinò e mi abbracciò, era sicuramente più distesa, sentivo che aveva bisogno di svago, di piacere e forse sentire qualcosa di più.
Arrivò finalmente Franco inconsapevole dei nostri discorsi segreti, che volevo rimanessero tali. Seduti sul divanetto e fortunatamente non proprio assieme agli altri amici, Luisa subito cominciò con il gioco della provocazione e arrivò il momento della sorpresa a Franco.
Luisa accavallò le gambe lasciando scivolare indietro la gonna, mostrando così a Franco le fantastiche autoreggenti, la sorpresa fu veramente tanta. Gli occhi di Franco si sgranarono letteralmente, poi guardò me per capire se sapevo, ovviamente gli sorrisi a confermare che ne ero al corrente. A quel punto era tutto nelle loro mani, Franco veramente sorpreso da quelle calze, cominciò con frasi di ammirazione ed elogio, poi decise di invitarla a ballare, ancora una serie di lenti opportunamente arrivati.
Ballavano, parlavano, bisbigliavano, vedevo lei tanto conturbante, quanto felice e rilassata.
Finiti i lenti, entrambi sparirono da qualche parte, forse lontani da occhi indiscreti.
Quando ricomparvero, vennero a sedersi di nuovo, Franco mi guardava con occhi che chiedevano, occhi che aspettavano un ok, non sapevo cosa volesse veramente, non diceva niente, ma capivo che aspettava un mio consenso, quindi mi avvicinai e gli sussurrai: “Sai come la penso, fai quello che ti senti di fare, ma mi raccomando non deluderla, non illuderla e divertitevi”, frase forse troppo diretta, ma sicuramente era quello che si aspettava di sentirsi dire.
Lui era seduto vicino a lei, leggevo nei loro occhi un forte desiderio; si sussurrarono qualcosa e ad un gesto di conferma di Luisa, si alzarono in piedi. Con la scusa che doveva riaccompagnare a casa Luisa, lei salutò tutti scusandosi per l'anticipato rientro, Franco invece si premurò di dire che sarebbe tornato subito.
Non sapevo cosa sarebbe successo, ma sicuramente sapevo che sarebbe stato un problema tornare a casa. Ero comunque felice per lei, vedevo nei suoi occhi un certo brillare, ma sicuramente molta serenità. Franco prima di andarsene, si avvicinò e mi diede un bacio sulla bocca, sussurrandomi:“Ti amo”.
Così se ne andarono, quindi ora tutto quello che scriverò è la descrizione dei fatti, fatta più o meno da mio marito.
Non appena usciti dal locale si diressero all'auto, Luisa era estremamente eccitata da questa situazione, non aveva mai tradito il marito, ma sentiva che non ne poteva più, infatti appena salirono in auto, abbracciò Franco e iniziò a baciarlo con intenso entusiasmo.
L'auto era parcheggiata abbastanza al buio, quindi il rischio che qualcuno vedesse qualcosa era molto basso, Franco pure lui preso da tanto entusiasmo, oltre a baciarla intensamente, cominciò ad accarezzarle le gambe.
Le sue mani salirono lentamente, fino al bordo delle calze e al contatto con la pelle delle gambe, fu ancor di più uno stimolare i sensi di entrambi. Durante quel intenso e appassionato bacio, Franco continuò il suo percorso con la mano, fino ad arrivare alla passera già bagnata e accarezzandola lentamente da sopra gli slip, per poi intrufolarsi subito al contatto diretto.
Luisa era estremamente elettrizzata e a quel sentirsi la mano di Franco sulla passera, aumentò l'intensità nel baciarlo.
Franco era eccitatissimo e la sua asta era già bella dura, sapeva che non poteva continuare in quel parcheggio, quindi si fermò e disse a Luisa: ”Che ne pensi se andiamo a casa mia, saremo sicuramente più tranquilli e comodi”, lei talmente presa da tanta voglia di trasgressione, gli rispose: “Ovunque vuoi, ho troppa voglia”.
Prima di partire, Franco volle sorprendere Luisa, quindi allungò entrambe le mani fino agli slip per poi sfilarglieli. Fu una rivelazione per lei, ma lo lasciò fare, anzi cercò di agevolarlo per poi ricominciare in un altro intenso bacio, entrambi fremevano dalla voglia di continuare quel gioco appena iniziato.
Quando ripartirono, Franco allungò di nuovo la mano tra le gambe di Luisa, accarezzandogli la passera e stuzzicandogli il clitoride, ad ogni semaforo approfittava per baciarla e prima dell'arrivo a casa, arrivò ad infilare le dita in quella passera ormai già piena di umori. Durante tutto il tragitto, Luisa ansimava e si contorceva per il piacere, era troppo eccitata, da anni non provava sensazioni di questo tipo, nonostante il breve tempo per arrivare, era già pronta a godere.
Senza perdite di tempo, salirono subito in casa, Franco non seppe resistere e già nel corridoio si fermò, la abbracciò baciandola intensamente, iniziando lentamente a spogliarla. Luisa quasi senza rendersene conto, si ritrovò con solo le autoreggenti e le scarpe, era nuda davanti a lui. Una situazione che Franco tanto desiderava, ma pensava non potesse mai avverarsi, tante volte l'aveva immaginata, ora era tutto vero.
Anche Luisa non vedeva l'ora di trovarsi nuda di fronte a Franco e ora era li, in preda a mille desideri. Ora anche lei voleva godersi il desiderio di poterlo vedere nudo, quindi anche lei lo spogliò. Al momento di sfilargli gli slip, si mise in ginocchio trovandosi così di fronte l'asta di Franco in piena eccitazione, “che spettacolare visione” esclamò.
Fu così che con una una mano cominciò ad accarezzare quella visione fino ai testicoli, un accarezzamento dolce e prolungato. Poi si avvicinò con la bocca e con la lingua iniziò a leccare il suo glande, per poi continuare per tutta la lunghezza di quell'asta vibrante.
A Franco non sembrava vero, Luisa ci sapeva veramente fare, la sua lingua era come una carezza. Arrivò poi il momento in cui quell'asta sprofondò dentro la sua bocca, un piacevole massaggio tra quelle labbra, Franco era sempre più rapito dal piacere che Luisa gli stava facendo provare, un continuo sprofondare tra le labbra alternato a delle fantastiche carezze con la lingua, giù fino ai testicoli. Durante questa intensa stimolazione orale, saltuariamente lei cercava gli occhi di Franco preso da tanto piacere, stimolandolo ancor di più. Franco era troppo preso da questo entusiasmante piacere, ed era quasi al limite del godere, Luisa era troppo determinata.
Ora era Franco che voleva gustarsi del piacere di Luisa, la fermò, la prese in braccio portandola in sala e adagiandola sul divano, per iniziare con appassionati baci il suo viaggio verso quella meraviglia di passera. Si soffermò dapprima un po' sul seno baciandolo e leccandolo e mordicchiando i capezzoli ormai turgidi, per poi arrivare definitivamente al punto di maggiore desiderio, finalmente si trovava di fronte alla fonte del desiderio.
Con la lingua iniziò a passare dolcemente sulle sue labbra ormai già tremendamente umide di piacere, scorrendo la lingua dal clitoride fino al perineo e dal perineo al clitoride, Luisa ansimava di piacere, era troppo eccitata da quel frangente, da troppo non provava un piacere cosi tanto sognato.
Lei voleva assolutamente godere e Franco ci stava mettendo tutto il suo impegno, allargando bene le labbra di quella passera vogliosa, finendo con la lingua sul clitoride venuto ancor più in evidenza, leccandolo e succhiandolo, penetrandola poi con le dita con movimento sinuoso, Luisa ansimava e gemeva sempre più, il piacere continuava ad aumentare. Franco decise di andare oltre e dopo un continuato solleticare il buco dietro, lo penetrò con un dito, lo fece con molta cautela, Luisa era un po' contenuta a quel dito, ma poi presa dal tanto piacere, lo lasciò scivolare. Franco insisteva con le dita in movimenti serpentini ed aggraziati e con la lingua accarezzava dolcemente quel clitoride, facendole sentire delle forti emozioni. Luisa immersa da tanto piacere, iniziò tra sospiri e gemiti ad incitare Franco di continuare con maggiore intensità.
Sembrava ora in preda a deliri, incitava sempre più Franco a non fermarsi, contorcendosi come indiavolata, ora gli gridava: “Continua, sto godendo, non fermarti per favore, si godo, fammi godere all'infinito”, godeva, godeva e urlava di piacere, Franco era estasiato da tutto questo godere e gioire di piacere e anche lui avvertiva tanta voglia di godere.
Fu Luisa che ad un certo punto gli urlò: “Franco ti prego penetrami, voglio sentire il tuo cazzo affondare e vibrare dentro di me”.
Franco non si fece certo pregare, non vedeva l'ora e senza perdere tempo, le allargò maggiormente le gambe, sollevandogliele e dopo aver appoggiato la sua cappella tra le labbra della passera bagnata di umori, affondò deciso, per lei fu assaporare nuovo godimento, nuovo piacere.
La penetrò, scivolando dentro con piacere, talmente era bagnata, Franco esasperato dal piacere della situazione, metteva il massimo dell'impegno, sprofondando e uscendo con colpi decisi, ogni volta che il suo pene rientrava lei emetteva urla di piacere, lo pregava: “Franco sono anni che non provo un piacere così intenso, ti prego fammi impazzire e ti prego non fermarti per nessun motivo”, lui non rispose, ma a risposta, si avvicinò a baciarla, continuando a penetrarla sempre con intensità, entrambi erano alle strette, l'orgasmo di Luisa era interminabile, ma Franco non poteva resistere ancora per molto.
Fu Luisa a fermarlo dopo quest'ultimo orgasmo, esausta per il piacere anche se non del tutto appagata, ci fu un attimo di pausa, pur continuando a baciarlo tenendolo stretto a se e accarezzandolo sulla schiena.
Luisa non era veramente appagata, infatti gli disse: “adesso mettiti seduto, che ci penso io, voglio godere ancora, voglio farti godere, ma voglio sentirlo dentro a modo mio” Franco sfilò il suo cazzo e si sedette sul divano, Luisa ancora piena di eccitazione, prima di impalarselo, gli passò un paio di colpetti di lingua, poi allargando le gambe andò a sedersi sopra il passero di Franco, facendolo affondare fino all'ultimo. Fu un altro gemito di piacere, ma non iniziò a cavalcarlo, ma solo muovendosi in modo rotatorio, dicendo: “voglio sentirmelo bene dentro, voglio godermelo per bene, voglio sentirlo fino in fondo”, il fuoco del piacere ricominciò ad assalirla di nuovo, aumentando sempre più il movimento, ora saliva e scendeva sempre con maggiore intensità, ricominciando a gemere e contorcersi di nuovo, non aveva un ritmo ben preciso, questo permetteva a Franco di poter resistere.
Stava avendo un altro orgasmo, era estasiante tanto che Franco era al limite, ma non voleva interrompere l'orgasmo di Luisa.
Meno male che lei si accorse del limite di Franco, quindi appena finito il suo orgasmo, se lo sfilò e inginocchiandosi, continuò con la bocca; con la mano lo masturbava e con la bocca seguiva il ritmo della mano, finché Franco gli urlò: “Luisa sto godendo, vengoooo”, ma lei non so fermò, continuando quel saliscendi con la bocca e la mano, lo fece fino all'ultimo vibrare, si era riempita la bocca dello sperma di Franco, ingoiandola quasi tutta, ne lasciò uscire solo un po' dalla bocca, spalmandola poi sulle labbra come fosse un rossetto.
Poi guardò Franco e gli disse: ”E' la prima volta che lo faccio, nemmeno con mio marito, non sono mai riuscita ad ingoiare, ma questa sera mi sono sentita che dovevo farlo, godere, piacere e trasgressione, questo era quello che sentivo dentro di me, avevo un forte arretrato” poi lo baciò su una guancia.
Franco era sorpreso da tutto questo ardore, conosceva Luisa per il suo spirito forte, ma non credeva a questi punti. Lei gli rivelò che con suo marito si era dimenticata di come ci si divertiva, di come si faceva a provare piacere e godimento in certi momenti, e che in questa serata aveva finalmente ritrovato la gioia di godere nel modo giusto.
Ora bisognava tornare a casa, ma Luisa voleva prima poter parlare con me, ma non poteva tornare con Franco al locale, quindi Franco mi telefonò chiedendomi se nella compagnia c'era qualcuno che poteva portarmi a casa, quindi chiesi subito ad un'amica che sicuramente passava da casa mia, se poteva darmi un passaggio in quanto Franco si era fermato a casa per un terribile mal di testa, la risposta fu affermativa e visto che il locale si stava svuotando, sarebbe andata via subito.
Richiamai Franco dicendogli che al massimo un quarto d'ora e sarei arrivata a casa.
Mi immaginavo di trovare Luisa in casa, perché era deciso che l'avremmo accompagnata assieme a casa, per evitare probabili problemi e inutili sospetti con il marito.
Infatti rientrando in casa, li ritrovai entrambi in casa, debitamente vestiti, Luisa subito mi corse incontro abbracciandomi, e mi sussurrò: “Grazie e mille volte grazie, non dimenticherò certo questa serata, e lo devo tanto a te e a Franco, due persone che ho sempre ritenuto speciali, e ora ne sono ancora più convinta, ora ho capito il vostro segreto, il vostro amore”, poi si rattristò un attimino, capii il perché, ma mi ci volle poco per risollevarla: “Luisa non devi rattristarti con il pensiero che non ti divertirai più, cerca di coinvolgere tuo marito in certi giochi, magari può essere la volta buona per svegliarlo nel vero senso della parola e se non si sveglia, premunisciti di divertirti tu, parola mia e di Franco”.
Fu un pochino risollevata dai brutti pensieri e nel tragitto verso casa sua ne parlammo ancora molto, e alla fine si convinse che doveva approfittare di questa esperienza per pensare al futuro.
Prima di scendere dall'auto, prima baciò Franco sulla guancia, poi si girò verso di me e mi piantò un bacio sulla bocca, con tanto di lingua, restai un attimo sorpresa, non avevo mai baciato una donna così, ci baciammo molto intensamente, poi scendendo mi disse: “questo è solo l'inizio, devo proprio cominciare a divertirmi di nuovo, che Sandro voglia o no”, poi io sorpresa e felice di questo suo pensiero, con un fil di voce gli dissi ridendo: “guarda che si sente ancora il sapore di sperma in bocca”, lei sorrise e allontanandosi mi rispose: “e' quello che voglio, ma scommetto che non se ne accorgerà sicuramente” e se ne andò facendomi segno che il giorno dopo mi avrebbe chiamata.
Nel ripartire, ci rendemmo conto che i suoi slip erano rimasti in macchina, in poche parole che era rientrata senza slip e con le autoreggenti.
Il giorno dopo mi chiamò, e mi disse che in effetti non si era reso conto di niente, ma che a letto fu come al solito, due colpi e buonanotte, ma dormì lo stesso felice perché tanto aveva già goduto tanto prima.
Come andrà? Non lo so, ma spero che suo marito finalmente si svegli un po', comunque sono sicura che da questa sera, Luisa non si lascerà certo scappare occasione per divertirsi ancora.
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