Racconti Erotici > trio > Gita in motoscafo in Costa Azzurra
trio

Gita in motoscafo in Costa Azzurra


di PattyeFranco
29.06.2020    |    16.119    |    12 9.5
"Come sarà andata secondo voi? Fabio e Giovanni avranno rispettato la parola data? Vedrò se raccontarvelo prossimamente..."
Torno dopo tanto tempo ad un nuovo racconto, una delle mie avventure di parecchi anni fa, premetto che non mi intendo molto di barche in generale, distinguo a malapena la barca normale dal motoscafo.
Come è capitato molto spesso, eravamo in vacanza sulla Costa Azzurra, con i soliti amici tra la Liguria e la Costa Azzurra. Un pomeriggio io e Franco eravamo in procinto di andare in spiaggia, per passare il pomeriggio tra mare e sole, quando ci arriva una chiamata da Fabio, ci propone un giro in motoscafo. Richiesta che ci prende un pochino alla sprovvista, non sapevamo che Fabio avesse una motoscafo, non ero mai andata in motoscafo sul mare.
Fabio conoscendomi, si affrettò a dirmi che era possibile prendere il sole anche sul motoscafo, e che sarebbe venuto anche suo cugino. La decisione fu repentina, non c'era problema, anzi una buona occasione per poter fare un giro in motoscafo, cosa nuova al mare per noi. Alla nostra risposta affermativa ci disse che sarebbe arrivato nel giro di un'oretta, il tempo di prepararsi e sarebbe partito, da Sanremo naturalmente. Il vigliacco non ci aveva mai detto di avere un motoscafo, ma non mi dispiaceva approffittarne per prendermi un po' di sole lontano dalla ressa della spiaggia, e non mi dispiaceva farmi un bel giro sul mare, così da vedere la Costa da ben altra prospettiva.
Ci diamo appuntamento in un punto specifico di Menton, dove poteva passare a prenderci.
Quell'attesa fu veramente lunga, un'ora quasi interminabile, la giornata era veramente calda. Finalmente dopo la calda attesa arriva Fabio, con un bellissimo motoscafo, non era certo al livello di certi pezzi da 90 che si vedevano in mare, ma per noi era già tanto quello, per poterci fare un giro.
Avevo il copricostume addosso, ma per poter salire sul motoscafo dovetti toglierlo, perché dovevamo entrare in mare. Già quella fu un'avventura, io non sapevo proprio da che parte cominciare, ma con i consigli di Fabio e suo cugino, e l'aiuto di Franco riuscii a salire, ero proprio un po' imbranata in quella situazione. Mi ero portata varie borse con asciugamani e costume di ricambio, qualcosa da bere, varie creme solari, ecc..., alla fine riuscii a salire, poi salì anche Franco. Il cugino di Fabio, lo conoscevo già, per una storia di qualche anno prima. Entrambi erano con pantaloncini corti e maglietta, come due marinaretti, pronti a farsi una passeggiata per mare.
Infatti la prima proposta fu di fare un giro fino a Montecarlo e oltre, tutto sarebbe dipeso dalla voglia di farci qualche bagno e dove.
Dopo i tanti convenevoli partimmo, emozionata di essere finalmente su un motoscafo al mare, viaggio a velocità di crociera tranquilla, anche perché un po' si parlava del più e del meno, e nonostante il mare fosse grande, sempre con attenzione. Fu a quel punto, che Fabio ci rivelò che il motoscafo non era suo, ma di un suo cliente/amico che ogni tanto gli permetteva di usarlo quando lui non era in zona. Non so come spiegarvi che tipo di motoscafo era, ma so che potevo mettermi a prendere il sole, sia davanti, che dietro, c'erano dei divanetti, dove stare seduti o sdraiati tranquillamente.
Io volevo prendermi il sole, quindi mi misi dietro. Era fantastico, non si soffriva troppo il caldo, arrivava un'arietta piacevole e ogni tanto qualche goccia d'acqua, il modo migliore per prendere il sole e rischiare di bruciarsi.
Strana situazione, Fabio guidava tranquillo, Franco al suo fianco, per poter parlare e osservare meglio il panorama, mentre Giovanni, suo cugino, seduto e allungato su uno dei divanetti, prendendosi un po' di sole anche lui.
Era fantastico, da tempo non mi sentivo così tranquilla, senza il casino delle spiagge, seduta sul dietro di un motoscafo, che mi godevo il sole e anche un bel panorama di Montecarlo, visto dal mare.
Comunque più proseguiva, più mi venne anche la voglia di farmi un bel bagno, ma c'era un piccolo problema, io avevo paura dell'acqua alta, in poche parole dovevo sentirmi qualcosa sotto i piedi. Infatti lo dissi a Fabio, che mi disse che più avanti c'era un posto dove avrebbe potuto avvicinarsi alla costa, dove avrei potuto farmi il bagno con tutta tranquillità.
Arrivammo quasi subito sul posto, era appena dopo Montecarlo, ma mi resi subito conto di una cosa strana, sulla spiaggia e sulle rocce erano quasi tutti nudi, guardai Fabio con sospetto, e gli dissi: “Ma solo qua? Non vedi che sono quasi tutti nudi? Io il bagno lo voglio fare in costume, non penserai che mi tolgo il costume”, al che lui mi rispose ridendo: “Ci mancherebbe, non sei obbligata toglierti il costume, qui in Francia ci sono parecchi posti dove stanno nudi, specialmente se lontano dalla strada, ma è uno dei pochi posti dove posso avvicinarmi alla costa, mi hai detto che volevi fare un bagno dove toccavi e il primo è questo”. Ero un po' scioccata a vedere passeri e passere al vento, non era certo mia abitudine vedere spiagge così. Non parliamo poi degli uomini, passeri di tutti i tipi e colore, ma la voglia di fare un bagno nell'acqua fresca era tanta. Giovanni e Franco ridevano nel vedermi così imbarazzata, tanto che Giovanni mi disse: “Ma di cosa ti preoccupi? Fai il tuo bagno e non fare a caso a loro, tanto ognuno pensa per se, loro non si fanno problemi”. Ebbene mi decisi e mi buttai in acqua, bella fresca, ci voleva proprio, anche Franco e Giovanni mi seguirono, ma loro nuotarono andando verso l'acqua alta. Io invece me ne restai nei pressi del motoscafo. Fabio si era messo in costume pure lui, ma non si buttò, dicendo che non voleva lasciare il motoscafo abbandonato. Certo che la situazione era parecchio strana ed intrigante, vedere gente nuda a fare il bagno e noi con il costume. Restando aggrappata al motoscafo, per parlare con Fabio rimanendo al fresco, lui mi spiegò, che in alcuni posti della Francia era quasi normale. Ogni tanto mi giravo verso la spiaggia e vedere certi passeri eccitati e non, creava un certa curiosità. Non sapevo se sarei stata capace di spogliarmi in quel modo, davanti a tanta gente, un conto è farlo in privato e un conto farlo così deliberatamente. Fabio si era reso conto di un certo imbarazzo da parte mia, infatti mi disse che per gli uomini era più facile, facendomi poi una proposta molto provocatoria: “quando si avvicinano Franco e Giovanni, prova a chiedergli se hanno il coraggio di fare il bagno nudi, e uscire a farsi un giro sulla spiaggia, sono convinto che uno dei due accetterà di sicuro”.
Appena tornarono, tra il serio ed il faceto, gli dissi: “ma voi due avreste il coraggio di andare a riva senza il costume addosso?” Franco un po' sorpreso rispose: “potrei anche farlo, ma non uscirei certo dall'acqua, stare in acqua nudo non avrei problemi, ma in spiaggia non ne avrei il coraggio”, anche Giovanni rispose più o meno allo stesso modo, ma fece un'aggiunta: “E tu Patty, lo faresti?”, questo mi colse di sorpresa, ma la risposta fu subito pronta: ”non di certo qua davanti a tutti, al massimo potrei togliere il pezzo sopra, ma non di più, e senza uscire di certo in spiaggia”.
Ebbene si stava creando in me uno strano presentimento, il tutto stava intrigando tutti, tanto che Fabio, propose: “se vi togliete il costume compresa la Patty, poi lo faccio anch'io”.
Non fece in tempo a dirlo, Franco aveva già tolto il costume gettandolo sul motoscafo, e fino a qua poteva essere normale, ma quando fece lo stesso gesto anche Giovanni la cosa cominciò a rendersi troppo trascinante. Ok! erano entrambi in acqua nudi e nessuno vedeva niente o quasi, ma ora dovevo essere di parola io e quindi togliermi il pezzo sopra, cosa che tutti aspettavano, anche se fuori c'era ben di più di un seno da vedere. Mi convinsi ed anche il mio pezzo sopra finì sul motoscafo. Strana situazione, la cosa stava diventando oltremodo intrigante. Noi non eravamo nudisti convinti, era solo un gioco tra noi, quindi la cosa era ben diversa. Ci facemmo una bella nuotata fino a quasi a riva, poi tornammo al motoscafo, e a questo punto toccava a Fabio togliersi il costume e farsi la nuotata, togliendolo prima di buttarsi, così che Franco salì sul motoscafo, bello bello con tanto di passero a penzoloni. Per fortuna in acqua si vedeva poco, un vedo non vedo, ma parecchio intrigante, sapevo delle loro nudità ma si comportarono da gentiluomini, in modo di non crearmi imbarazzo. Nuotammo un po', poi tornammo al motoscafo, ma al momento di salire sul motoscafo, alla richiesta di Fabio e Giovanni di buttargli giù il costume, Franco bastardo dentro, gli disse: “e no ragazzi ora se volete salire, salite come ho fatto io, salendo senza costume”, ma Fabio gli rispose: “No dai, non è per noi, è per rispetto a tua moglie, dai non essere così, in acqua ci stava, ma salire così di fronte a lei, non mi sembra giusto”, ma tutto fu inutile perché Franco gli rispose: “Scusa mica si scandalizzerà a vedervi nudi, fosse la prima volta, capirei”. Anch'io protestai, dicendogli che non era giusto, ma sotto sotto sogghignavo, mi intrigava vederli salire imbarazzati con quei passeri, in pratica a penzoloni. Dovettero per forza salire nudi sul motoscafo, ma non pensarono di infilarsi i costumi. Poi fu il mio turno salire, e tanto che ero la solita imbranata, furono proprio Fabio e Giovanni ad aiutarmi, anzi, Giovanni dovette tornare in acqua per aiutarmi. In questa situazione, successe un qualcosa di imprevedibile, mi venne a stringere sulle cosce per spingermi su, ma nell'impeto della spinta, il costume scivolò giù, mostrando così il dietro e forse qualcosa di più a Giovanni. Una volta su, presa da un momento di imbarazzo, me lo sistemai subito.
La situazione si era ormai fatta troppo intrigante, mi trovavo di fronte tre uomini nudi, che anche se non in piena eccitazione, mostravano ugualmente le loro doti. Ormai la cosa era fatta, il gioco stava diventando realtà e Giovanni forte della vista ottenuta, disse: “beh!! a me non sembra giusto che noi dobbiamo restare nudi, e lei debba tenere il costume, nudi per nudi”, Franco e Fabio si guardarono ridendo ed annuendo, ma io mi ribellai a questa proposta, certo che erano furbi questi tre. Diciamo che la mia ribellione era un po' falsa, in quanto sembrava anche a me, una cosa strana che loro fossero totalmente nudi ed io ancora con il pezzo sotto, ma mi imbarazzava toglierlo, quindi risposi: “Ragazzi nessuno vi obbliga a restare nudi, potete mettervi il vostro costume, così io non sono più obbligata a togliere il mio”, risposta sensata da parte mia, ma fatta con un certo dispiacere, se si fossero rimessi il costume, si sarebbe perso quella parte di intrigo che si era creata, inoltre cominciava ad emergere quella parte di noi, un po' esibizionista. In quel gioco di togliersi il costume, si era creata una quasi normalità. Quei sessi, cominciavano a non essere più solo pendenti, e qualcuno cominciava a dare segni di eccitazione. Fabio a quel punto propose di spostarci da li e continuare il nostro viaggio, sul mare, quindi avviò il motoscafo, e lentamente si avviò, restando comunque tutti e tre nudi.
Certo che era strano vedere Fabio nudo mentre guidava il motoscafo e Fabio al suo fianco, mentre Giovanni si era messo a pancia in giù a prendersi il sole sulla schiena, con quel bel culo rotondo, che sarebbe piaciuto certamente anche a qualche maschietto. Diciamo che io ero seduta vicino a lui, sempre per godermi il paesaggio, ma purtroppo ora c'erano altri panorami che mi stavano distraendo. Devo ammettere che furono bravi a non approfittare della situazione, anche se dentro di loro poteva esserci una certa voglia. Franco, dopo poco, venne a sedersi al mio fianco per spalmarmi la crema per evitare una scottatura, iniziando a coccolarmi e baciarmi, accarezzandomi sulla schiena e baciandomi sul collo, poi mi fece sdraiare per spalmarmi la crema anche sul seno, parte più a rischio, avevo già avuto una brutta esperienza a riguardo. Il problema fu che quello spalmare, mi stava stuzzicando, Giovanni che era li vicino si era girato verso di noi, guardando Franco che mi spalmava la crema sul seno, sicuramente immaginando di farlo lui. Questa situazione, stava stimolando me, ma anche Giovanni stava mostrando una certa agitazione, si muoveva continuamente, quasi che sotto qualcosa lo infastidisse. Fabio era il più tranquillo anche perché intento alla guida del motoscafo, ma ogni tanto si girava a guardare cosa stesse succedendo, anzi ad un certo punto disse: “Ragazzi mi raccomando fate i bravi”, aveva forse capito che la situazione stava rischiando di degenerare.
Comunque non ero la sola a rischiare una scottatura, ma anche Giovanni che non osava più girarsi, così che Franco gli disse: “vuoi metterti un po' di crema anche a te?”, Giovanni rifiutò, ma doveva metterla davvero, se non voleva scottarsi. Così dissi a Franco di passarmi la crema, che ci avrei pensato io, andai a sedermi sul culetto sodo di Giovanni, e cominciai a spalmargli la crema sulla schiena lentamente, come ad accarezzarlo, Franco intanto tornò a sedersi di nuovo di fianco a Fabio.
Ormai, spalmare quella crema, era diventato solo un gioco, anzi mi abbassai a spalmargliela anche su quelle chiappe sode, poi sulle gambe, poi gli dissi: “Ora girati che te la spalmo anche davanti”. In un primo momento si rifiutò, per ovvi motivi, ma dopo un po' di insistenza e forza di convinzione, dovette girarsi, ed ecco che la mia certezza si mostrò ai miei occhi, era con tanto di passero eccitato. Ora ero lì, con questo coso eccitato davanti agli occhi, ben presente, sull'attenti in attesa di cure, che potevo fare io? Beh! in un primo momento, gli spalmai la crema sul torace e la pancia, poi arrivai proprio lì, tanto che gli dissi: “e adesso che faccio?”, Giovanni non rispose, ma il suo sorriso fu ben chiaro, disse tutto, e cioè: “ora giocaci se puoi”, infatti come potevo evitare? Franco e Fabio erano tranquilli a chiacchierare tra di loro, così presi coraggio ed iniziai a giocare con le mani sul passero di Giovanni, accarezzandolo, scorrendolo lentamente, ormai non potevo evitare, anzi mi sembrava che il caldo stesse aumentando, specialmente quando Giovanni mi tirò a se per baciarmi con estrema passionalità. Mi lasciai trasportare dalla situazione, era come se fossimo soli sul motoscafo. Le mie mani stringevano ed accarezzavano sempre più il passero di Giovanni, ma anche le sue erano sempre più sul mio corpo, sul mio seno, fino poi a scivolare sotto gli slip, andando a stuzzicarmi tra le labbra e sul clitoride. Franco e Fabio, sembrava non si fossero accorti di niente, erano sempre là, che chiacchieravano tra di loro, mentre io ero sempre più intenta a godermi delle attenzioni di Giovanni, al punto che riuscì a sfilarmi l'unica parte del mio costume rimasto. Mi trovai alla fine seduta sopra di lui nuda, con il suo pene di nuovo tra le mani, mentre lui mi accarezzava i seni e ogni tanto scendeva a stuzzicarmi la passera.
Ero tanto presa da questi momenti, che proprio non mi interessava più niente di dove fossimo e incurante della presenza di Franco e Fabio sul motoscafo. Ad un certo punto, mi inginocchiai ed andai a prendermi tra le labbra il passero di Giovanni, scorrendolo con baci, con la lingua, affondandolo tra le mie labbra, all'inizio quasi con avidità, poi sempre più lentamente. Nell'euforia della situazione, muoviti e girati e con le sue mani che continuavano a stuzzicarmi la passera, ci trovammo in un fantastico sessantanove, io che mi gustavo a fondo quel gelato possente, e lui che con lingua e dita saggiava i miei piaceri, la mia passera, ormai umida di piacere. Visto il tanto piacere che stavamo provando, non riuscii a trattenere ansimi e gemiti, stavo godendo della situazione e del piacere, fu in quegli istanti che Fabio e Franco si accorsero di ciò che stava accadendo dietro di loro. Franco disse subito la sua: “meno male che doveva spalmargli solo la crema, tra un po' vedremo ben altra crema, bravi fate da soli e non invitate” e si fece una risata. Non riuscii a rispondere subito ero troppo impegnata a gustarmi un massiccio totem, ma alla fine riuscii a rispondergli: “voi continuate a chiacchierare estale lì buoni, mi avete istigata, quindi adesso subite le conseguenze, io continuo a godermi questo piacevole momento”, quindi continuai divertirmi con Giovanni, me lo stavo letteralmente godendo, mi stavo gustando tutto il piacere possibile, continuando a scorrere quel pene tra le mie labbra, e lui continuava a penetrarmi con le dita e leccarmi come meglio sapeva fare, ansimavo e godevo. Il paesaggio marino, ormai me lo stavo perdendo, anzi non sapevo nemmeno dove eravamo, l'unica cosa di cui mi accorsi era che Fabio si era allontanato molto dalla costa, forse per evitare sguardi indiscreti. Ormai ero al godimento puro, non riuscivo proprio a trattenere i miei gemiti di godimento, Giovanni mi stava leteralmente facendo impazzire, nella frenesia di quel godimento stavo esagerando con la mano e la bocca, io stavo godendo ma stavo per far godere anche lui, tanto che mi fermò, lui voleva certo godere, ma in ben altro modo e non così in fretta. Così mi fermai, ormai avevo già avuto un piacevole orgasmo e potevo rilassarmi un attimo. Mi girai per vedere cosa stessero facendo Fabio e Franco, (chissà mai che era scattata una scintilla tra di loro, no, molto improbabile), ma erano entrambi girati a guardare noi a godere. Fabio aveva smesso di guidare e aveva fermato il motoscafo, entrambi comunque che si trastullavano i loro passeri duri, forse in attesa di attenzioni anche loro. Ma no, avevo deciso che Giovanni me lo sarei goduto da solo, senza disturbatori. Infatti visto che avevo una gran voglia di sentirmi penetrata, e che Giovanni era già sdraiato ed io seduta sulle sue cosce, ricominciai a stuzzicare di nuovo con le mani quel suo duro e massiccio passero, per poi mettermi sopra di lui, appoggiarlo tra le labbra della passera desiderosa e ben lubrificata dai miei piaceri, e poi farlo affondare dolcemente dentro di me. Il tutto davanti agli occhi di Franco e Fabio che erano tremendamente eccitati e vogliosi di partecipare, ma niente volevo stare da sola a godere (glielo feci capire chiaramente). Iniziai cosi a cavalcarlo lentamente, un piacere intenso, un muoversi diversamente dal solito, con l'ondeggiare del mare, ed una leggera brezza, sentivo quel pene affondare e uscire, godendo, ansimando; e vedere i due occasionali voyeur super eccitati che ci guardavano, era ancora più eccitante. Franco si spostò per vedere meglio quel pene che affondava dentro di me, mentre stavo godendo di nuovo, Giovanni anche lui ansimante, aveva allungato le sue mani sul mio seno stringendolo. Era stupendo godere in quel modo in mezzo al mare, una sensazione nuova e tremendamente intrigante, finché Giovanni dopo il mio ennesimo orgasmo volle prendere lui l'iniziativa, quindi invertimmo la posizione, mettendosi lui sopra di me, poi sollevandomi le gambe, affondò di nuovo quel pene ormai al limite dentro di me, iniziò quella nuova penetrazione, prima lentamente, ma poi sempre più intensamente, facendomi godere di nuovo. A momenti si abbassava baciandomi intensamente, ma anche lui era al limite, anche i suoi ansimi iniziarono ad aumentare, sentivo che stava per godere, era al culmine tanto che iniziò a gridare: “Godo, sto per godere, vengo, non riesco a trattenermiiiii!!!”, quindi di scatto sfilò il suo pene, iniziando a schizzare su di me, non riuscì proprio ad evitarlo, era proprio al limite, era letteralmente scoppiato, e si lasciò andare stravolto su di me. A quel punto partì anche un applauso, Fabio e Franco ci fecero i loro complimenti, poi Fabio disse:“era ora, perché ora cara Patty, non puoi sottrarti dalle nostre cure, ma prima il nostro caro Giovanni dovrà darti una ripulita dal suo liquido, non vorrei leccare il suo godimento”, così che Giovanni si prese un asciugamano, lo immerse nel mare e mi pulì di ogni sua goccia di sperma. Ero ancora li, sdraiata e ancora vogliosa, si avevo già goduto con Giovanni, ma ancora mi sentivo il desiderio di Franco e Fabio, impazienti di un piacere che fino ad ora avevano tanto agognato. Li avevo fatti soffrire, lasciandoli li a guardare, stimolando in loro ancora di più il desiderio.
Fabio era terribilmente eccitato e desideroso, tanto che si buttò a pesce su di me, andando subito a baciare e stringere i miei seni, per poi baciarmi con passione. Lui sapeva che amo troppo quei baci che non terminano mai, quei baci passionali, accompagnati da carezze sul corpo nudo. Tutto era un po' strano, perché Giovanni nel frattempo si era buttato in acqua, disse, per rinfrescarsi un po', infatti nonostante una leggera brezza, il sole scaldava, e con i corpi appiccicati, il caldo era ancora maggiore..
Fabio era veramente fuori di se, non smetteva di baciarmi, mentre le sue mani erano ovunque sul mio corpo, sentivo in lui una grande passione, quei baci con le lingue che erano come trivelle, che si cercavano dando piacevole passionalità, io ero fuori di me, ma anche lui non era certo tranquillo. Poi iniziò a baciarmi su tutto il corpo, accarezzando i miei seni con un trasporto indefinibile, poi ripassava a baciarmi sui capezzoli turgidi, poi giù ancora, finché arrivò alla passera, con la sua lingua che passava decisa sulle labbra, per poi soffermarsi sul clitoride, tanto per aumentare il piacere, che già non era poco. Ad un certo punto si arrestò, sollevò lo sguardo verso di me e disse: “Giuro che se non prendo un infarto oggi, non lo prendo più, tra lo spettacolo magistrale di prima e tutto il sale che hai addosso, quel punto di salinità tra le tue labbra, mi sta dando un nuovo gusto di te, nuova linfa per godere di nuovi sapori ed odori, vivo al mare, e mai mi era successa una cosa così”, poi tornò con la lingua e le dita sulla mia passera.
Era troppo stimolante tutto questo, Franco era rimasto seduto ancora e anche questa volta a vedermi godere con Fabio, Giovanni era immerso nell'acqua, ma aggrappato al motoscafo, osservando ciò che fino a poco prima, aveva fatto lui, uno spettacolo nello spettacolo. Ricordo solo che godermeli singolarmente stava diventando una cosa nuova e anche piacevole, anche se il desiderio di averli attorno a me non era certo un dispiacere. Franco però aveva capito, il mio desiderio di godermi anche questa volta, quei momenti da sola con Fabio, che sapeva comunque farmi provare immensi piaceri, con la lingua mi stava leccando insistentemente il clitoride, facendomi sentire l'immensità del piacere, aveva le dita che mi penetravano inizialmente solo nella passera, poi lentamente andando a stuzzicarmi dietro, non ci impiegò molto a farmi gemere ed ansimare di piacere, facendomi godere di nuovo all'inverosimile, mi stava facendo godere in modo sconcertante, non so se qualcuno poteva sentirmi oltre loro, ma ero all'esaltazione del piacere. Esaurito questo momento, intenso ed interminabile, con intraprendenza, ribaltai la situazione, facendo sdraiare Fabio e iniziando a giocarmi la sua resistenza, cominciai ad accarezzare il suo turgido, imponente e vibrante pene, per poi passarlo tutto con la lingua dolcemente, insistendo sul glande, in effetti anche lui aveva un sapore diverso dal solito, un gusto per così dire salato, che dava un'altra sensazione, poi iniziai ad affondarlo dentro la mia bocca, scorrendolo lentamente, lo affondavo quasi completamente, con ingordigia, sembravo proprio affamata di quel piacevole membro. Mi ero messa in modo che Franco avesse buona vista di tutto ciò, volevo provocarlo, eccitarlo oltremodo. Fabio riuscì anche in quella situazione ad allungare una mano sulla mia passera e riuscendo ad infilare due dita, penetrandomi, facendo così aumentare il desiderio della penetrazione. Per la miseria, anche Fabio si stava superando, era impegnato veramente a farmi godere, ma anche di provare piacere da questa situazione. Purtroppo così facendo, aumentai d'intensità con la bocca, scorrendo il suo membro sempre più decisa, finché anche lui dovette fermarmi, lo stavo facendo godere, ma certo anche per lui non poteva finire in quel modo, così presto, “siamo appena all'inizio, ho appena cominciato, dai abbi pazienza”, mi disse, così che mi fece smettere e venne a baciarmi nuovamente, con la passione che gli s'addice.
La solita passione, la solita intensità, ma io ormai sentivo solo un desiderio sentirmi nuovamente penetrata, ma come avrebbe resistito a tanto ardore? Diciamo che quel bacio si prolungò parecchio, ma anche per lui fu troppo forte resistere, quindi si sdraiò facendomi salire su di lui, mi misi con la passera su quel pene esageratamente duro, senza farlo penetrare. Per un attimo lo feci scorrere sulle mie labbra, ma era troppo il desiderio, tanto che alla fine lo puntai dritto e lo infilai decisa. Non era da me, mi piace solitamente la penetrazione lenta, ma questa volta fu una cosa decisa, tanto che mi lasciai scappare un urlo di piacere, e con il suo pene dentro di me, mi chinai verso di lui, baciandolo nuovamente con intensità. Ero del tutto imprevedibile, pur non muovendomi, bastava quel fluttuare naturale del motoscafo sulle onde per sentirlo muovere, ma poi come immaginabile, cominciai a muovermi sempre molto lentamente, scorrendolo per tutta la lunghezza, a volte addirittura mi sollevavo tanto da farlo uscire per poi riaffondarlo, iniziando a godere nuovamente, sempre gli ansimi erano forti, anche Fabio stava ansimando di piacere, probabilmente la resistenza era al termine, anche per lui la troppa eccitazione lo stava facendo scoppiare. Mi ero raddrizzata su di lui, così che proprio lo stavo cavalcando, mentre lui mi stringeva i seni e ogni tanto riusciva a sollevarsi fino a baciarmeli, ma purtroppo ero all'estremo piacere, stavo per godere, così che decisi di godere baciandolo, quindi mi abbassai a baciarlo ed aumentai l'intensità di quel cavalcamento. Mi ero letteralmente dimenticata di Giovanni e Franco, Fabio stava facendo assolutamente la sua parte, ma anche io ci misi del mio, così che scoppiai in un orgasmo impressionante, una cosa che portò anche Fabio a godere, proprio al limite della resistenza, lo sfilò pure lui al limite schizzando come una fontana, lo aiutai anch'io con una mano, masturbandolo mentre godeva. Riuscì a non schizzarmi addosso, solo sulla mia mano scese un po' di quel caldo seme.
Ero letteralmente stremata, ero esausta, ma mi ricordai di Franco, anche lui sicuramente super eccitato, ma sorpresa delle sorprese, quando mi girai, mi resi conto che anche lui aveva goduto, non era riuscito a trattenersi. In un primo momento rimasi un po' sconsolata, ma da una parte anche lieta di ciò, ero proprio sfinita, avevo scaricato tanto piacere e desiderio e anche tanta energia, non so se sarei riuscita ad essere la stessa, un'altra volta, ma sapevo che con Franco avrei recuperato in altri momenti. Non potei comunque esimermi dall'alzarmi ed andare a baciarlo intensamente, un bacio amorevole e passionale, che si concluse con un:“mi dispiace” da parte sua, ma non fu solo quello che mi disse: “E' stato impossibile trattenermi, era una cosa troppo fantastica, vedere con quale passione stavi godendo, un film hard in confronto era uno spettacolo per bambini” poi mi baciò di nuovo.
Comunque il sole stava tramontando, era passato parecchio tempo, anche se non sembrava. Ero stravolta, e sentivo il desiderio di farmi ancora un bagno, diciamo forse rilassante, ma proprio dovevo entrare in acqua, così che convinsi Fabio ad avvicinarsi alla costa dove poter scendere. Non eravamo più in quella zona di nudisti, ma riuscii a scendere nuda, anche perché ormai non c'era più nessuno, solo per una piccola nuotata e naturalmente una bella rinfrescata.
Ero felice, ero contenta, ma mi restava un piccolo amaro dentro, quello di non aver goduto anche con Franco, il gioco di volermeli godere separatamente, mi convinse dello sbaglio, ma mi ripromisi che avrei dovuto recuperare del mancato momento con Franco. Lui si accorse di questo mio amaro, mi osservava e vedeva un sorriso e una tristezza dentro di me, tanto che nel ritorno, mi si avvicinò, e mi disse: “Non preoccuparti, tutto è andato per il meglio, tutti abbiamo goduto, tutti soddisfatti, anch'io ho goduto, tutto inaspettato ma piacevole, quindi va bene così e mi baciò di nuovo.
Anche Fabio accortosi di questo mio dispiacere, mi fece una promessa: “Ho visto che sei rimasta male per non aver goduto con Franco, ebbene ti prometto, se sei d'accordo, domani si potrebbe fare un giro ancora, ho ancora il motoscafo a disposizione, andiamo a farci un altro giro in barca sempre da queste parti, e io e Giovanni, ci limiteremo a stare buoni, ti lasceremo tutto il tempo con Franco”. Certo proposta alquanto intrigante e allettante, ma davvero lui e Giovanni sarebbero riusciti a stare buoni? La cosa si rivelò consolante e intrigante, tanto che accettai la proposta.
Come sarà andata secondo voi? Fabio e Giovanni avranno rispettato la parola data? Vedrò se raccontarvelo prossimamente.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Gita in motoscafo in Costa Azzurra:

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni