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... e furono i Mondiali del 2006, il seguito


di PattyeFranco
07.08.2021    |    7.246    |    4 9.6
"Ero felice, avevo passato una notte stupenda, di gioia e spensieratezza, tanto che mentre apparecchiavo e preparavo in cucina, cantavo..."
Ebbene si, la notte di festeggiamenti era ormai andata, Mario per evitare discussioni con la moglie, preferì venire da noi a dormire.
Lui si era preso anche un giornata di Ferie, per precauzione non sapendo come sarebbe finita la partita, aveva giocato d'anticipo. Io ero di riposo, perché il Lunedì per mezza giornata, in negozio basta una, Franco invece, al momento non aveva nessun impegno urgente, quindi si poteva dormire tranquilli fino a tardi, visto che eravamo rientrati che stava già albeggiando.
Io mi alzai che era già passato mezzogiorno da un po', tanto che con calma, mi feci una bella doccia, poi con l'accappatoio addosso, andai in cucina per preparare il pranzo. Ero felice, avevo passato una notte stupenda, di gioia e spensieratezza, tanto che mentre apparecchiavo e preparavo in cucina, cantavo. Il primo ad alzarsi fu Mario, che venendo dritto dove sentiva le mie stonature, in cucina, mi salutò dandomi il Buongiorno con un bacio a perdifiato, quasi a farmi dimenticare il mangiare sui fornelli, “wow! Cominciamo bene” pensai tra me e me, poi mi chiese se poteva andare a farsi una doccia anche lui, naturalmente, gli dissi di prendere ciò che gli serviva e andare tranquillo, ormai sapeva dov'era la roba, conosceva bene la casa.
Ebbene il pranzo era quasi pronto, Franco dormiva ancora, quindi dovetti andare a svegliarlo, per dagli il tempo di farsi una doccia anche lui prima di mangiare.
Alla fine ci trovammo a tavola tutti felici e contenti, io ero ancora in accappatoio, solo Franco e Mario ebbero il tempo di vestirsi, si parlò della serata e della partita, di questo e di quello, un bellissimo pranzo tra amici. Avevamo quasi finito, ed ecco che arriva una telefonata a Franco, hanno bisogno di lui urgentemente, lui naturalmente con calma, rispose, che stava pranzando e sarebbe arrivato con un po' di ritardo, infatti ci prendemmo il caffè con calma, e dopo qualche chiacchiera ancora, dovette andare. Mario naturalmente era pronto ad andare anche lui, infatti ci disse: “tra un po' vado anch'io, il tempo di raccogliere le mie cose, poi vado”, i due si salutarono con un abbraccio e Franco uscì. Io intanto rimasi sola con Mario, nessun pensiero strano, anche se Franco prima di andarsene, all'affermazione di Mario che sarebbe andato subito anche lui, gli aveva risposto: “Avvisa tua moglie e digli che tornerai tardi”.
Eccoci qua soli, io sempre in accappatoio che cercavo di finire di sparecchiare e Mario che si era incantato a guardare la TV, stavano ancora parlando dei mondiali di calcio vinti, quindi anch'io andai a sedermi un attimo e goderci di nuovo le immagini di quella serata. Come succede spesso a noi donne, quando ci sediamo, accavalliamo le gambe e come naturale avendo addosso l'accappatoio, questo si apre e mi scopre la coscia. Tutto tranquillo, fino a quando Mario in preda a chissà quale istinto, si gira verso di me, e mi bacia. Ma non un semplice bacio, ma uno di quelli interminabili, di quelli che ti tolgono il fiato. No niente di strano, tra me e Mario c'era molta intimità e Franco non era certo geloso di questo, basta ricordare la frase rivolta a Mario prima di uscire, era solo che mi aveva presa in contropiede, non mi aspettavo certo un bacio così profondo, così all'improvviso. Certo non mi tirai indietro, anzi mi lasciai trasportare con piacere, ma come il bacio si interruppe, prendendo fiato, mi rivolsi a lui: “Per la miseria, che ti è preso? Mi prendi così senza darmi il tempo di pensare, wow... certo piacevole ma un preavviso no?” e mi feci una risata, perché certo non mi era dispiaciuto, e lui mi rispose: “Che ti devo dire? Mi è venuto questo impulso improvviso, un bacio così senza nessuno a disturbare, solo io e te, per la miseria un po' di intimità”, poi ancora tornò a baciarmi.
Beh, che dire? Niente, mi lascio trasportare, in effetti aveva ragione, in questo momento potevamo goderci un attimo di noi, da soli senza disturbatori. Non che Franco fosse un disturbatore o in altri momenti qualcuno d'altro fosse di disturbo, anzi in certe situazioni è oltremodo piacevole e coinvolgente, ma in questo momento era proprio un attimo di grande intimità e passione solo nostra.
No, non stavo tradendo Franco, lui immaginava certo e sa benissimo l'intimità tra me e Mario, quindi potevo tranquillamente godermi questo momento senza ripensamenti o sensi di colpa.
Ebbene, il bacio fu di nuovo avvincente, e dopo quello un altro e poi un altro, tanto che ormai anche le sue mani percorrevano il mio corpo in piacevoli carezze.
Tra un bacio e l'altro, mi confidò anche: “Nemmeno con mia moglie riesco ad avere momenti piacevoli, mi sembra sempre che lei lo faccia, quasi, solo per un dovere, non esprime passione, quando gode alle volte sembra quasi che finga, oltre il fatto che per lei il sesso o il fare l'amore è quasi una perdita di tempo, ormai la conosci”, poi ricominciò a baciarmi.
Certo che dirgli? Conosco sua moglie e una vera rompi maroni e so come la pensa sulla cosa più bella della vita, quindi dopo questo ennesimo bacio gli dissi: “Non pensarci e fregatene, ormai è così, e lasciati andare”, al che lui mi rispose: “cavoli, con te, che non sei mia moglie e io non sono tuo marito, corre molta più passione che con lei, tu esprimi passione ed è questo che mi piace, quello che mi ha spinto prima a baciarti così all'improvviso, il sapere che avresti ricambiato con la tua consueta passione”.
Ebbene a questo punto fui io a buttarmi su di lui e baciarlo di nuovo appassionatamente, mi stava stimolando ogni desiderio, ogni piacevole momento.
A questo punto, l'accappatoio era ormai solo un qualcosa in più, si era già totalmente aperto ed ero sdraiata sul divano con Mario che continuava a baciarmi ed accarezzarmi,, un continuo gioco di coccole. Tanto che in poco tempo ci ritrovammo entrambi nudi sul divano ad accarezzarci e baciarci come due novelli amanti, sempre con quella passione che ci contraddistingueva.
Poi dopo tante coccole, mi subentrò un attimo di rabbia, come non si può mettere passione con un passionale come lui? Quindi mi venne in mente una mezza vendetta, quindi dissi a Mario: “Chiama tua moglie adesso, dille che resti qua per cena, tiragli qualche balla, e se rogna, lasciala dire”, infatti prese il cellulare dalla camicia, e la chiamò, lui era sdraiato nudo sul divano ed io sopra di lui, che lo accarezzavo e lo baciavo. Già dall'inizio, in quella telefonata, si sentiva il tono di rabbia di lei, ma io ero li a mitigare tutto ciò che lei poteva dirgli. Lui gli disse che era rimasto qui perché Franco aveva dovuto uscire per un lavoro, e che aveva dovuto prestargli l'auto, perché nella notte dei festeggiamenti aveva bucato, naturalmente dovette dirgli che anche io ero fuori per lavoro. Ma lei non sentiva certo ragioni, aveva sempre da rompere, ma più lei rompeva, più io giocavo con Mario, addirittura ero già andata a baciargli il passero, per poi sedermici sopra, senza infilarlo, solo a giocarci, poi lo accarezzavo, lo baciavo. Mamma quanta rabbia in me sentire come rompeva, ma allo stesso tempo mi ci divertivo, ma non solo io, anche Mario era fuori di se, ma dal piacere, non sentiva proprio le parole di lei. Lui parlava al telefono e si tratteneva, gli stava piacendo questa vendetta. Alla fine riagganciò e preso ancora da un attimo di impeto, mi tirò giù a se e baciarmi di nuovo. Terminato questo ennesimo bacio, prese fiato e disse: “Come mi sento leggero, mi sembrava strano, mai avrei pensato ad una telefonata così eccitante con mia moglie dall'altra parte, ma è stato davvero intrigante sentirla piena di rabbia, mentre io mi godevo le tue carezze e la tua passera che stuzzicava il mio cazzo eccitato”.
Ebbene a questo punto decidemmo di dimenticarci proprio di lei, e lasciarci trasportare dalla nostra esaltazione. Abbracciati su quel divano, nudi immersi a baci e carezze, coccole e tanta passione, finché Mario cominciò ad accarezzarmi la passera, piacevoli carezze, sfiorandomi le labbra fino al clitoride, poi su fino al seno, per poi cominciare ad abbassarsi con i baci sul seno e poi sempre più giù, e li si fermò, la sua lingua mi sfiorava proprio, dolci carezze sulle labbra che finivano al clitoride.
Ormai era deciso a farmi assaporare, come già aveva fatto in altre occasioni, la sua passionalità, sentivo il suo desiderio di tenerezza e affettuosità, alla sua lingua si erano aggiunte anche le dita, ma senza penetrarmi, ma solo e sempre sfiorando il tutto, aumentando in me desiderio e piacere, poi ogni tanto tornava a baciarmi.
Il tutto stava avvenendo con estrema sensibilità e dolcezza, stavo provando piacevoli sensazioni, ero già ansimante, non c'era frenesia, ma estrema serenità. Con l'affetto e l'intimità che correva tra noi era tutto normale provare queste sensazioni, Mario era proprio intento a gustarsi ogni attimo, il mio ansimare lo esaltava, così che le sue dita andarono ad infilarsi dentro di me, penetrandomi sempre con la dolcezza che gli s'addiceva. Era piacevolmente esaltante, i miei ansimi erano ormai un eco dentro il salotto; ogni tanto mi guardava mentre godevo, vedevo in lui tanta passione arretrata, da tempo sicuramente aspettava un momento così. Ma a questo punto, mi portò veramente all'esaltazione, godendo e godendo, mi fece esplodere proprio, le sue dita e la sua lingua, stavano facendo qualcosa di esplosivo, lasciandomi proprio andare ad urlare per il piacere.
Ecco, avevo goduto, nel modo migliore, con la passione di un uomo che decide di far godere una donna con la dolcezza.
Ora dovevo essere io a dare un po' di piacere a lui, così che dopo altri baci e carezze, ci trasferimmo in camera, senz'altro era più comodo, più intimo, non so come spiegare, ma dopo essersi sdraiato Mario, io mi buttai proprio sopra di lui, provando quella piacevole sensazione dei due corpi nudi a contatto, ancora baci e carezze. Poi anch'io lentamente mi abbassai, sempre baciandolo, fino ad arrivare a prendermi tra le mani, quel suo massiccio pene, era terribilmente eccitato. Poi i baci andarono a posarsi sul suo glande, accompagnati da colpetti di lingua. In quel momento non potevo limitarmi ai baci, iniziai quindi a percorrerlo su e giù con la lingua, per poi affondarlo nella mia bocca, iniziando a succhiarlo con delicatezza, accompagnando dolcemente il movimento con la mano. Ora era lui che ansimava, era lui che stava provando la mia passionalità nel fargli provare un intenso piacere. Era comunque bellissimo sentirlo ansimare, sussurrando anche, quanto apprezzava la mia delicatezza, non volevo farlo godere subito, tutto il piacere che stavamo provando doveva durare il più a lungo possibile gustandoci ogni attimo. Più sentivo il suo ansimare, più sentivo che le sue mani volevano accarezzare meglio il mio corpo, così che lentamente mi girai fino a trovarci in un piacevole 69. Non uno sopra l'altro, ma entrambi sul fianco, così da poterci godere al meglio tutte le possibilità di piacere. Mentre io succhiavo, lui poteva accarezzarmi e stringermi il seno, arrivando anche a infilare la lingua tra le labbra della mia passera. Così che tutto diventò ancora più intrigante e ancora più piacevole. Non è facile raccontare quei momenti, perché tutto diventa un momento unico, ti muovi, ti sposti, ti giri, ansimi e gemiti, che posso raccontare d'altro? Che arrivò un momento in cui sembrava che Mario stesse per venire, così che mi interruppi, ma lui subito mi disse: “non fermarti, continua, non sto venendo, anche se estremamente piacevole, sto provando una sensazione strana”, così che senza farmelo ripetere mi rimisi a giocare con quella eccitata e vibrante verga. Momenti di piacere per entrambi, finché dopo un bel po', fu proprio lui a farmi girare, facendomi mettere in ginocchio e prendermi da dietro, una penetrazione dolce ma decisa, non la mia preferita, ma in quel momento piacevole, continuò per un po' in quella posizione, riuscendo anche a prendermi i seni e stringerli, mentre mi penetrava con tanto trasporto. Poi si fermò, e capovolgendoci, ci ritrovammo con lui sotto ed io sopra, dandogli le spalle, iniziando così, a prendere io il ritmo. Solo per poco lo cavalcai in quella posizione, perché alla fine volevo vederlo in volto durante quella cavalcata, quel muovermi piacevolmente con quel membro che sentivo dentro di me. Quindi mi girai verso di lui, potendo cosi anche abbassarmi e baciarlo, e lui poteva vedere me che godevo con gioia, ma anche prendere per il meglio il mio seno. Certo lo cavalcavo a mio piacere, sentendo la sua virilità, ma pronta ad avere un orgasmo da paura. Infatti, durante un bacio passionale e quella dolce cavalcata, di botto mi raddrizzai godendo, aumentando sempre più la frenesia, stavo godendo, gemevo e urlavo dal piacere, temevo che visto il delirio dentro di me, avrei fatto esplodere anche lui, ma magistralmente riuscì a resistere, così che finito quel impressionante orgasmo, mi fermai decisamente stravolta dal piacere, senza sfilare il suo membro ancora in piena forma.
Mi diede solo qualche attimo di respiro, il tempo di riprendermi, ma poi capovolse la situazione, ora era lui a stare sopra di me, e gestire il suo di piacere, continuando una penetrazione sempre piacevole, mi penetrò continuando a cambiare posizioni, allargandomi le gambe all'impossibile, poggiandosele poi sulle spalle, mettendosi in ginocchio, in poche parole stava cercando il modo migliore di farmi esplodere di nuovo, non so come descrivervi le varie posizioni, ma so solo che era sempre più coinvolgente vedere lui a decidere i tempi per riuscire, per godere lui e far godere di nuovo anche me nel momento più giusto. In tutto questo trambusto, presa ancora dal troppo piacere, di nuovo iniziai a godere, a gemere e supplicarlo di farmi impazzire di nuovo, così che, da dolcemente appassionato, diventò ardente e convulso, sembrava in preda a convulsione in quegli ultimi attimi di penetrazione, tanto che dopo aver esaurito in parte il mio piacere anche lui terminò con degli affondi impressionanti, stava per godere, ero convinta che avrebbe goduto senza sfilarlo, invece proprio all'ultimo momento lo sfilò, inondando il mio corpo del suo caldo sperma, ne schizzò fino al seno, era interminabile, poi sfinito si lasciò andare sopra di me e poi ribaltarsi sul letto.
Non ci rendevamo conto di quanto tempo era passato, ma so solo che restammo sdraiati, stravolti ad accarezzarci, per la verità il suo accarezzarmi, fu uno spalmarmi quella crema naturale che lui stesso mi aveva regalato, una crema risultato di tanto piacere.
Nessuno dei due era intenzionato ad alzarsi, eravamo troppo stravolti, inoltre si stava cosi bene nudi e abbracciati sopra quel letto, finché proprio in quegli istanti sentimmo la porta di casa aprirsi, era Franco che stava rientrando.
La cosa bella fu che entrando, non chiamava solo me, ma anche Mario, e venne diretto in camera, trovandoci ancora avvinghiati, così che ridendo disse: “se ci scommettevo, avrei vinto sicuramente molto...”, si interruppe un attimo poi continuò: “... comunque devo dirlo, tua moglie è una gran stronza”. Questa sua frase ci sorprese e subito Mario gli chiese il perché, così che Franco ridendo disse: “pensava forse di prendermi in contropiede, chiamandomi e chiedendomi dov'eri, visto che non eri ancora rientrato, gli ho risposto, senza pensarci, che eri rimasto a casa mia, perché avevi dovuto prestarmi l'auto in quanto la mia aveva problemi, e che per un'urgenza ho dovuto uscire accompagnando prima Patty al lavoro e io subito a prendere impegno della mia urgenza, inoltre mi ha detto che non ti trovava al cellulare, ma non l'hai chiamata? e pensare che ti ho detto che avresti dovuto avvisarla, ahahah!!!!”.
Quanto è vero che questi due si conoscono sin da giovane età, un'intesa impressionante, tanto che Mario ha subito ribadito di averla chiamata e avergli detto fortunatamente le stesse cose.
Ma a questo punto chi se ne frega di questa? Fosse solo più gentile e umana.
Comunque la giornata finì, che dopo una doccia per tutti, ci godemmo anche una bella cena, dopo una giornata, intensa e intrisa di passione e amicizia.
Purtroppo Mario dovette andare, ma se ne andò dicendo che niente avrebbe più potuto rovinargli quella giornata, tutto l'avrebbe sorvolato, la passione e la dolcezza superano la cattiveria e la rabbia umana.
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