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Una Nuova ed inaspettata dolce serata


di PattyeFranco
15.05.2017    |    16.096    |    12 9.1
"Una sensazione forte, pieno anche lui di desiderio, tanto da farmi tremare..."
A volte la vita ci riserva situazioni strane ma veramente piacevoli.
Qualche giorno fa, Franco torna dal lavoro e mi informa di aver incontrato Luciano (Vedi ultimi due racconti), in un negozio vicino a Lecco.
Nel riferirmi questo, vedo sul suo volto uno strano sorriso sornione, mi rendo conto subito che in vista ci sono delle novità, infatti mi riferisce che Luciano ci aveva invitati a casa sua per una cena in compagnia, precisando: “naturalmente senza secondi fini”.
La precisazione è quasi naturale, perché visti i precedenti si poteva presupporre subito ad un secondo fine e il sorriso di Franco faceva proprio pensare a qualcosa di preciso.
Proprio per questo suo sorridere in modo furbastro, in un primo momento gli risposi: “Se pensi di andare a cena con certi pensieri, non farne un conto, non è che ogni volta che ci vediamo con lui, debba accadere qualcosa”, anche se naturalmente, ciò che era successo in precedenza, era sempre nei miei pensieri e aveva pur sempre acceso molte mie fantasie, Franco rispose prontamente: “Tranquilla, pensavo solo alla tua possibile reazione, ma per Sabato sera, proprio lui ha detto, senza secondi fini”.
Naturalmente feci la polemica solo per farla.. Non so cosa potesse avermi fatto Luciano, ma posso dire che poteva benissimo avermi stregata. Subito la mente tornò a quel pomeriggio e alle forti sensazioni che era riuscito a farmi provare, provocandomi ancora una voglia incalzante di piacere, iniziando già a vacillare.
Nuovamente quella voglia era tornata pressante, ma cercai di non mostrarlo, cercai di allontanare certi pensieri, anche se del tutto impossibile.
Il Venerdì, Franco si svegliò con una forte tosse e una leggera febbre, al che gli proposi di rimandare la cena, ma lui rifiutò, proponendomi di andare anche sola, tanto sarei stata in buona compagnia.
Accettai anche se malvolentieri, non mi andava di lasciarlo solo, inoltre non sapevo chi altro ci sarebbe stato. Perlomeno il sapere che c'era altra gente, mi tranquillizzava per il possibile dopo cena, a causa di quell'incalzante desiderio che mi faceva fantasticare oltremodo.
Già nella mattinata di Sabato, informai Luciano dell'assenza di Franco, prendendo la notizia con dispiacere.
Il sabato pomeriggio visto che Franco non era del tutto decrepito, mi preparai per la serata sapendo di andare tranquilla. Naturalmente cercai di vestirmi in modo non esageratamente intrigante, ma sempre con un filo di malizia.
Gonnellino a campana appena sopra il ginocchio, con tinte color pastello e stoffa stile stropicciato e una camicetta, scarpe sempre con tacchi alti e naturalmente le immancabili autoreggenti color carne con una fantastica balza in pizzo, cosa che naturalmente non avrebbe dovuto aver peso, vista la serata senza secondi fini.
Prima di uscire di casa, Franco mi fece notare questa cosa: “Per fortuna vai solo ad una cena tra amici, altrimenti cosa ti saresti messa? “, mi feci una risata e gli risposi: “Naturalmente con niente sotto, gonna cortissima e non ti dico altro, altrimenti ti risale la febbre”, poi lui di nuovo rispose: “Comunque se dovessi tardare, fammi un colpo di telefono”, io annuii sorridendo e gli risposi:”Perché mai dovrei tardare? E' una cena senza secondi fini” e mi allontanai dopo avergli dato un bacio sulla guancia, non volevo che mi contagiasse con i suoi microbi, ahahahah!!!
Franco aveva comunque letto i miei pensieri, immaginando il possibile allungarsi della serata, per questo il raccomandarsi di chiamarlo nel caso di un prolungamento di serata, anche se ero quasi riuscita a convincermi ad una semplice cena tra amici.
Poco bastò, perché tutto questo diventasse solo una piccola parentesi, perché non appena Luciano mi aprì la porta, iniziò a salirmi una certa calura, assalita nuovamente da forti brividi. Bastò un suo sguardo, per scatenare in me ogni possibile pensiero, tanto da farmi quasi sentire in imbarazzo, ero li imbambolata di fronte a lui, senza più parole, ma solo e semplici desideri.
Fortuna c'erano già gli amici che mi tolsero da quel vicolo cieco in cui mi stavo trovando.
Scoprii anche chi erano gli altri invitati, erano Silvio l'altro amico solitario della famosa serata al Luna Park e una coppia amica di Luciano. Dopo qualche chiacchiera e un piccolo aperitivo iniziammo la cena che naturalmente proseguì in modo del tutto naturale, per loro, ma non tanto per me, tanta era la brama nei confronti di Luciano. Un grosso problema dovendomi controllare per evitare certi pensieri da parte degli altri. Il grattacapo grosso venne quando a fine serata la coppia decise di andarsene, lasciandomi sola con Luciano e Silvio.
Naturalmente Luciano fu di parola, forse anche per la presenza di Silvio. Ma anche se il presupposto era una cena senza secondi fini, io ero estremamente sedotta da Luciano...
Silvio era inconsapevole di certi desideri che mi frullavano per la testa e nonostante il normale chiacchierare, continuava a salirmi sempre più forte il desiderio di godermi momenti esaltanti con Luciano.
Fremevo e tremavo dal desiderio e Luciano se ne accorse, il mio accavallare nervosamente e continuamente le gambe, su quella poltrona in cui mi ero seduta, era troppo chiaro.
Il nostro colloquio era comunque fatto di un linguaggio segreto, che solo noi capivamo.
Ormai aveva capito quanto mi aveva stregata e quanto ero attirata dalla sua particolare creatività e genialità in certe situazioni.
Infatti ad un certo punto, partì d'iniziativa, nonostante la presenza di Silvio, con la scusa di alcune delucidazioni mi attirò in cucina e senza darmi i tempi necessari per pensare, mi chiuse la bocca con una mano e infilò l'altra direttamente sotto la gonna, infilandosi direttamente sotto le mutandine con due dita, iniziando a sfiorare ed accarezzare le labbra della passera.
“Per la miseria, c'è Silvio di là, potrebbe arrivare per sbaglio in cucina in qualsiasi momento”, pensai, ma non sembrava un problema per lui e dopo aver tolto la mano dalla bocca iniziò a baciarmi.
Il mio cervello era letteralmente andato in tilt, il desiderio era sempre più in crescita e sinceramente non mi preoccupava più nemmeno la presenza di Silvio..
Dopo avermi ormai fatta dissolvere, mi sussurrò in un orecchio: “Non ti eccita sapendo che c'è di là Silvio? Immagina che potrebbe comparire da un momento all'altro!!!”. Cavoli ecco la sua genialità, stava giocando con una delle mie fantasie, sapeva quanto amavo esibirmi, il godere sapendo di essere osservata.
Mi sentivo lo stomaco chiudersi, il desiderio di continuare era ancora più in accrescimento, e gli risposi ansimando: “Certo che mi eccita, ma se poi non si limita ad osservare? Dovremo per forza farlo partecipare, non che mi dispiaccia”, mentre continuava a far scorrere le sue dita sulle labbra. Dopo avermi ribaciata, si abbassò e mi tolse le mutandine dicendomi: “Tranquilla, se non vuoi, lo faremo solo guardare solo tu deciderai”.
Ormai Luciano mi aveva portato in un esagerato stato di eccitamento e quindi decisa a togliermi tante voglie con lui, pur alla presenza di Silvio.
Poi!!!! Ma che sta facendo? E' partito con qualche sua novità? Sicuramente si.
Aprì un mobiletto e tirò fuori un vasetto di miele. Scoperchiò il vasetto ed immerse due dita nel miele, portando poi quelle dita direttamente sulle labbra della mia passera, gli spalmò sopra il miele, poi avvicinandosi con la bocca, diede delle fantastiche leccate. Wow!!!! che strana sensazione, questa del miele mi era nuova; poi ne riprese dell'altro e lo spalmò di nuovo sulla passera. Credevo che avrebbe continuato con la lingua, invece si alzò in piedi e mi disse: “ora possiamo tornare di là”.
Ma che fa? mi istiga con il miele poi mi lascia così con la passera piena di miele? Per la miseria che strana situazione, quindi mi infilò le dita sporche di miele in bocca e mi fece dare una bella succhiata, non riuscii a rifiutarmi di tornare di la.
Tornati in salotto, si scusò con Silvio: “scusami se ti abbiamo lasciato solo per un po', ma volevo farle provare la dolcezza di un miele che ho comprato oggi e volevo avere un suo giudizio”.
Ero in pieno imbarazzo, non sapendo dove sarebbe andato a parare, ma totalmente eccitata da questa strana situazione. Silvio ignaro di tutto, alla storia del miele rispose ingenuamente: “Se è miele naturale può essere solo buono, poi dipende dove lo metti...” a questo punto pensai che avesse capito e mi sentii subito rabbrividire, poi continuò: “... sul pane, nel latte, su vari dolci, inoltre fa anche bene”.
Wow!!! solo io avevo pensato male? No di certo, perché Luciano non poté evitare di uscirne con la battuta: “pensa al miele spalmato sul corpo di una donna, sarebbe ancora più fantastico da assaporare, specie se sulla passera”, poi si fece una risata. Silvio fece un sorriso sornione poi disse: “dai non dire così davanti a Patty, la fai diventare rossa ed inoltre è imbarazzante”. Porca miseria che provocatore Luciano, inoltre non potevo sedermi per evitare di sporcarmi la gonna con il miele, ero lì appoggiata al tavolo che tremavo, vibravo da ciò che sarebbe potuto succedere, ma presa da una forte eccitazione, mi sentivo la passera impiastricciata da quel miele, bisognosa di essere ripulita, naturalmente con la lingua, stavo passando dei terribili secondi.
Non riesco a descrivere chiaramente ciò che stavo provando in quel momento, un misto di sensazioni, desiderio forte di essere ripulita da quel miele a colpi di lingua, titubante per la presenza di Silvio, confusa, turbata, combattuta, ma anche pacatamente serena. Non so dire precisamente, cosa veramente desideravo in quel momento, ma sinceramente vedendo la sicurezza di Luciano, forse il problema non era Silvio, ma l'incognita di imprevedibili sviluppi.
Alla fine questa strana attesa, piena di tensione, si sciolse quando Luciano sorridente, mi disse: “Allora ti vuoi sedere? Non posso vederti li in piedi”. Non seppi più resistere e sfacciatamente gli risposi: “Finché non togli il miele da dove lo hai messo, non posso di certo”.
Luciano stava letteralmente giocando con me, sapendo a quanto ero disposta a giocare in questo momento.
A quel punto vidi in Silvio uno sguardo stralunato e sorpreso dalle mie parole. L'arcano fu subito chiarito da Luciano che si alzò dalla poltrona, si avvicinò a me e mi alzò la gonna, mostrando a Silvio l'assenza delle mutandine, ma anche quanto era imbrattata di miele la mia passera, quindi mi fece allargare un po' le gambe e dopo aver passato le dita sulle labbra della passera, si avvicinò con la lingua ed iniziò una bella ripulita da quel miele.
Finalmente!!!! non riuscivo più a resistere, sentivo proprio il desiderio di quella lingua passare e ripassare la passera, ripulendola dal miele appiccicoso.
Ero appoggiata a quel tavolo tutta tremolante a gambe divaricate con Luciano che mi stava facendo letteralmente perdere il senso di tutto. Ansimante di piacere e piena di trasporto, vedevo Silvio seduto su quella poltrona estremamente sorpreso, ma sicuramente eccitato dall'insolita circostanza e ammirato dallo spettacolo, ma anche incapace di venire a capo dalla situazione.
A questo punto, non mi sarebbe più interessato il solo essere osservata da lui, qualunque sua iniziativa sarebbe stata ben accetta, ero tutta un brivido, emozione ed eccitazione mi avevano letteralmente assalita.
Luciano si era immerso in un mondo fantastico, oltre che leccare, aveva anche deciso di penetrare quella mia passera tutta appiccicosa. Completamente assorto da quello che stava facendo, farmi godere, più mi sentiva ansimare, più determinato diventava il suo masturbarmi e leccarmi.
Ormai anche Silvio si era lasciato andare e aprendosi i pantaloni si sfilò il suo passero, iniziando a masturbarsi lentamente, gustandosi piacevolmente lo spettacolo dalla poltrona.
Tra il vedere Silvio masturbarsi, eccitato da ciò che stava ammirando con piacere e Luciano con lingua e dita sempre più intensi, scoppiai letteralmente in un forte orgasmo, sentendo i muscoli vaginali contrarsi in modo quasi esagerato, sentivo le sue dita diventare un tutt'uno con la mia vagina.
L'esplosione di quell'orgasmo fu una cosa impressionante, i miei gemiti e il mio ansimare diventarono sempre più intensi, urlando e pregando Luciano di non fermarsi, di continuare, ritrovandomi addirittura sdraiata sul tavolo a contorcermi per il piacere, penetrata dalle virtuose dita di Luciano e il clitoride gonfiatosi dalle sue leccate. Purtroppo a quello spettacolo, Silvio non seppe resistere ed esplose.
Purtroppo per lui, la cosa sembrava alla fine, ma io sentivo di essere solo all'inizio. Infatti dopo aver fatto spogliare Luciano, lo feci sdraiare sul tavolo e andai a prendere il miele che aveva lasciato sull'armadio in cucina, quindi iniziai a versarlo lentamente sul suo massiccio pene, sempre spettacolare. Ora ero io a prendere le iniziative, ma pur sempre istigata dalla genialità e la fantasia di Luciano, che aveva saputo dissolvere ogni mio tabù di fronte alla presenza di Silvio.
Mentre il miele colava lentamente sul quel fantastico pene, iniziai a leccarlo con goduria, facendolo scivolare ogni tanto nella mia bocca in modo fantastico. Uno strano e diverso modo per gustarsi quel pene molto addolcito, ma pur sempre superbamente massiccio.
Stranamente ero ancora vestita, mentre ero chinata sul pene di Luciano.
Silvio invece era ancora seduto su quella poltrona, svuotato del suo nettare, ma sempre fisso ad ammirare il mio far scivolare quel membro nella mia bocca e dare delle fantastiche linguate ogniqualvolta ci versavo sopra dell'altro miele.
Riuscivo a vederlo, mentre si accarezzava ancora il suo pene, notando che lentamente stava tornando ancora alla sua piena eccitazione, indurendosi nuovamente. Fu a quel punto che la mia passera iniziò a sentire nuovamente un forte bisogno di attenzioni e di una lingua ancora intenta a gustarla con altro miele.
Questo mi portò ad essere ancora più attiva sul pene di Luciano, mentre Silvio era ancora titubante sul cosa fare, ormai sarebbe stato solo un piacere anche per me, eccitata e tormentata dal desiderio. Interruppi ad un tratto la degustazione di miele dal pene di Luciano per baciarlo con passione e far intrecciare le due lingue passionevolmente al gusto di miele, con il risultato di fargli allungare la mano e sollevarmi la gonna, mettendo la passera sempre più desiderosa di attenzioni, in bellavista agli occhi di Silvio.
La mia eccitazione era sempre più forte e quindi sempre più impaziente di altre attenzioni, finché Silvio si decise finalmente ad avvicinarsi, ma solo dopo che Luciano gli disse: “Sto quasi pensando che non ti piace il miele”, a quel punto Silvio si abbassò ed infilò la testa tra le mie gambe iniziando a dare fantastici colpi di lingua su quella passera ancora molto piena del gusto del miele. Finalmente!!!! che piacevole sensazione sentire quella nuova lingua scorrere da dietro sulle labbra della mia passera.
Ora il piacere era effettivamente tanto, quindi mi lasciai trasportare dalle loro attenzioni, rendendomi passiva alle loro lingue e alle loro mani che si intrifolavano sotto i vestiti.
Ero troppo elettrizzata dal piacere che stavo provando, quindi tornai a sdraiarmi sul tavolo, fremente di desiderio.
Decisero quindi, che era ora di spogliare anche me, per cui Luciano si preoccupò di togliermi la camicetta e il reggiseno, mentre Silvio dopo essersi spogliato pure lui, mi sfilò la gonna, gettando il tutto molto lontano, ma come sempre lasciandomi solo con le autoreggenti e le scarpe.
Non so cosa sentivo dentro in quel momento, ma veramente fremevo, ero tremendamente elettrizzata, una sensazione tanto fuori misura, che non provavo da molto tempo.
Fu ancora Luciano a prendere l'iniziativa, prendendo nuovamente il vasetto del miele e facendolo colare lentamente sul mio corpo, partendo dalla passera cosi che anche Silvio si potesse gustare meglio il sapore del miele unito ai miei umori. Silvio leccava avidamente il miele versato, mentre Luciano continuava a versare il miele a filo, percorrendo tutto il corpo, riempiendomi per quanto possibile. Si fermò poi versandolo totalmente sui seni e i capezzoli, iniziando così a leccarmi il seno anche lui pieno di quel dolce gusto. Poggiò il vasetto ed iniziò ad accarezzarmi ovunque, spalmandomi su tutto il corpo quel miele scivoloso e a tratti appiccicoso. Una sensazione travolgente, perché entrambi travolti dalla situazione, mi stavano riempiendo in modo irrefrenabile di carezze, baci, leccate senza fine sulle labbra della passera e sul clitoride, sul seno, e per questo ora stavo avendo un nuovo orgasmo.
Silvio era riuscito a farmi sentire un forte piacere a colpi di lingua sulla passera, penetrandomi anche ogni tanto, facendola affondare per quanto era lunga. Stavo godendo nuovamente come una pazza, prendendo addirittura Luciano per i cappelli e portarlo a baciarmi intensamente mentre Silvio continuava sempre più intensamente a penetrarmi oltre che con la lingua, anche con le dita, riuscendo a stimolare quella parte della vagina molto sensibile, quel fatidico punto, tanto da farmi sentire una intesa sensazione di piacere, un orgasmo intenso e duraturo. Ero immersa da forti gemiti e ansimi di piacere impressionanti, mi contorcevo come in preda a convulsioni.
Quell'intenso orgasmo, mi spinse a chiedere a Luciano di essere penetrata, ero troppo eccitata e troppo forte era il desiderio di sentire il suo membro affondare dentro di me.
Non si fece certo pregare più di una volta, Silvio si scostò volontariamente, lasciando che Luciano si piazzasse tra le mie gambe e dopo averlo ben strusciato la testa del suo pene sulle labbra, affondò con decisione. Una sensazione forte, pieno anche lui di desiderio, tanto da farmi tremare. Iniziò poi a spingere con decisione, sfilandolo e poi affondandolo con sicurezza, quell'orgasmo che ormai sembrava volto al termine, ora era di nuovo all'apice, di nuovo stavo godendo come una pazza. Luciano controllava il suo movimento, come io ormai riuscivo a controllare i muscoli della mia vagina, facendo sentire il massimo piacere anche a lui. Silvio si era messo a lato ad osservare masturbandosi, ma questo non andava per niente bene, ma dopo averlo guardato quasi con supplica, si decise ad avvicinarsi e cominciare a massaggiarmi e baciarmi il seno, stuzzicando i capezzoli.
Esaurito questo ennesimo e infinito orgasmo, Luciano decise che bisognava cambiare, quindi mi sollevò di peso dal tavolo, io mi attaccai al suo collo e senza sfilare il suo turgido pene, si avviò verso il bagno, dicendo: “ora c'è bisogno di un bel bagno, il miele sta diventando troppo appiccicoso”. Proprio in quel momento si sentì il mio telefono suonare, ma porca miseria proprio adesso? Avevo le mani completamente sporche di miele, inoltre non volevo sentire il pene di Luciano sfilarsi o fermarsi dal suo continuo movimento, quindi dissi a Silvio di pulirsi le mani e rispondere, poteva essere solo Franco, solo lui mi poteva chiamare a quell'ora tarda. Infatti Silvio si ripulì le mani, andò di là e prese il cellulare, ma non volle rispondere, quindi si avvicinò a me tutto spaventato e mi disse: “E' tuo marito, io non rispondo di certo, sei matta?”, quindi gli dissi di premere e mettere il vivavoce e risposi, infatti era lui, giustamente preoccupato per il ritardo, avrei dovuto avvisarlo del ritardo a causa del contrattempo avvenuto, ma nel troppo turbinio della situazione me ne ero totalmente dimenticata.
Silvio preoccupato, cercò di fare meno rumori possibile, ma restò sorpreso quando dissi a Franco: “Scusa se non ti ho avvisato per tempo, ma puoi immaginare come è andata, Luciano ha voluto farmi assaggiare del miele e non ti dico cosa ne è uscito”, parlavo con Franco mentre Luciano continuava a muoversi ed affondare con convinzione. Franco subito capì la situazione e mi rispose:”Immagino, ma se a te nemmeno piace il miele”, infatti non aveva tutti i torti, non amavo particolarmente il miele, quindi naturale fu la risposta: “A qualcuno è piaciuto sicuramente e al momento non sta dispiacendo nemmeno a me, dipende da come lo si gusta...”. Luciano intanto continuava la sua convincente penetrazione con me appoggiata sul bordo della vasca, mentre Franco sentiva i miei ansimi di piacere, dovuti a quel massiccio massaggio vaginale.
Franco poi continuò: “ci avrei scommesso che andava cosi, ma sei rimasta sola con Luciano?”, Silvio a quel punto mi guardò esterrefatto per la naturalità con cui parlavamo io e Franco, ma quando gli risposi: “No, non siamo soli, è rimasto anche Silvio, che ha fatto prima da spettatore, poi fortunatamente ha voluto provare anche lui il miele, ora mi faccio una doccia poi torno a casa, tranquillo”, Silvio restò più che esterrefatto, non capiva.
Comunque parlavo a fatica, erano più gli ansimi che le parole, perché Luciano affondava con maggiore convinzione al punto di godere anche lui. La telefonata con Franco, lo aveva stimolato eccessivamente, quindi decisi di non riagganciare finché Luciano prima di esplodere, disse: “Franco, ma solo oggi ti dovevi ammalare?” si bloccò un attimo, poi gemendo continuò: ” ... non ce la faccio più a resistereee!!! “ e scoppiò decisamente dopo aver sfilato il suo membro, schizzandomi addosso tutto il suo caldo sperma. A quel punto salutai Franco e gli dissi: “Ora riaggancio, stai tranquillo sono in ottime mani” così che lui mi rispose: “Tranquilla, ma ricordati di portarmi a casa del miele anche a me, sai che fa bene anche per la tosse, è un toccasana, ciaooo” e riagganciò.
Ormai Luciano aveva scaricato il suo nettare e rimaneva Silvio, ancora attonito e senza parole, quindi prima mi presi tra le mani il suo pene sempre eccitato e dopo un piccolo massaggio, iniziai con la lingua a ripassarglielo delicatamente fino a farlo affondare nella mia bocca, provando ancora forti sensazioni. Ora era Luciano a guardare e questo mi stimolò a lasciarmi andare nuovamente a tutto il piacere che poteva venire. Solo dopo essermi ben gustata il membro di Silvio, lo feci sdraiare nella vasca e andai a mettermi sopra, fortuna la vasca era molto grande, così che riuscii ad infilarmi con decisione su quel membro che non vedeva l'ora di affondare in quella passera ancora vogliosa.
Ora l'eccitazione di Silvio era alle stelle ed io ero ancora piena di desiderio. Iniziai a cavalcarlo con fermezza, su e giù contraendo i muscoli in modo efficace, assalita da un nuovo orgasmo, Silvio a questo punto era troppo eccitato, mi diede appena il tempo di esaurire questo ennesimo orgasmo e dopo aver sentito il suo membro vibrare, di fretta lo sfilò, esplodendo copiosamente e urlandomi a raffica complimenti di ogni genere.
Sembrava ancora una volta tutto alla fine. Eravamo in quella enorme vasca tutti e tre belli soddisfatti o perlomeno, sembravamo soddisfatti.
Ed ecco che a Luciano scappa un nuovo colpo di genio, chiuse il tappo della vasca e versando abbondante bagnoschiuma, aprì l'acqua. In poco tempo si formò parecchia schiuma e proprio tra quella schiuma sentii di nuovo le loro mani sul mio corpo ad accarezzarmi, quasi a volermi lavare da quell'appiccicare del miele che avevo addosso.
Mi resi conto che non eravamo assolutamente alla fine, tra quella schiuma anch'io allungai le mani e sentii che il membro di Luciano e Silvio erano ancora pronti per un nuovo tour de force.
Beh!!! in quella vasca successe ancora di tutto, anche Silvio si sciolse ancora di più, prendendo pure lui iniziative sempre più travolgenti, un continuo intrecciarsi dei nostri corpi nudi, esasperando le fantasie che potevano venire in quella vasca, complice peraltro anche la schiuma, Tutto ciò che veniva in quella vasca era un nuovo modo per godere di genialità e passione.
Alla fine, dopo vari altri orgasmi da parte mia, volli prendermi ancora una soddisfazione, decisi che entrambi avrebbero dovuto godere in contemporanea addosso a me. Li feci sedere sul bordo della vasca ed iniziai un nuovo e delizioso assaggio di quei due membri che erano riusciti a farmi godere tanto. Ebbene alternandomi, ora sull'uno ora sull'altro, cercando di mantenere una certa regolarità e attenzione, riuscii a farli esplodere quasi contemporaneamente, facendomi schizzare tutto il loro nettare sul mio corpo, ancora una volta desideroso di ultime carezze, spalmando ancora il tutto come crema..
Questa volta eravamo proprio al termine, l'orario si era fatto veramente avanzato e naturalmente dovevo tornare dal mio amato marito, che nonostante l'ammalato quella sera era lui, era quello che aveva ricevuto meno cure.
Dopo essermi naturalmente lavata a dovere e rivestita, tornai di là e trovai i due con una birra in mano, che mi aspettavano ancora nudi, pensai subito di prevenire ogni possibile ispirazione: “Luciano non ci pensare proprio, questa sera niente birra, io devo guidare”, capì subito e si fece una risata, Silvio ancora una volta rimase un po' sorpreso, non sapendo i precedenti, tanto che gli dissi: “Se dovesse capitare un giorno o l'altro ti prometto che la berremo assieme”.
Quindi anche Silvio si rivestì, l'unico che non aveva bisogno di rivestirsi era naturalmente Luciano, che prima di lasciarmi tornare a casa, tornò in cucina, prese un nuovo vasetto di Miele e mi disse: “Questo fallo assaggiare anche a Franco, sicuramente gli farà bene alla tosse, è sicuramente un notevole antibiotico e antibatterico naturale” evitando alcuni doppi sensi.
Prima di andarmene baciai entrambi con passione, poi lasciai che Silvio si allontanasse, per poter chiedere a Luciano, dove aveva preso tutta quella Genialità nel sesso, con quale esperienza. Mi rispose: “Nessuna esperienza come ti ho già detto, sei tu che riesci a darmi tanta ispirazione e sicurezza. La tua passione e il tuo modo di gustare l'amore e il sesso, sono unici, poi la tua complicità con Franco incute proprio la sicurezza che riesco a far emergere solo con te”.
Certo di sicurezza ne aveva acquisita molta rispetto alla prima volta, e sicuramente ne stava acquisendo dell'altra, alla fine lo salutai e ribaciandolo mi resi conto che mi aveva letteralmente annientata.
Arrivai a casa e Franco dormiva come un angioletto, evitai di svegliarlo pur dandogli un bellissimo bacio sulla fronte. Poi prima di mettermi nel letto trovai sul mio cuscino un biglietto scritto da Franco: “Sei speciale per me e ti amo per questo, ma ricordati che domani voglio del miele anch'io”, mi feci una risata, e dopo questa nuova emozione mi addormentai piacevolmente felice e stravolta.
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