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Serata Abruzzese in Valtellina


di PattyeFranco
30.01.2020    |    13.218    |    11 9.1
"Tornata all'auto, trovo la sorpresa, Sandro è seduto dietro Martino..."
Ebbene lo scorso Settembre, ci telefona l'amico Martino per proporci un'uscita in Valtellina, ci chiede se ci va di andare con lui ad una festa Abruzzese vicino a Morbegno, se non sbaglio a Cosio Valtellino. Anche se la proposta è arrivata, all'improvviso e a sorpresa, ed essendo sia io che Franco golosissimi di Arrosticini, accettiamo ben volentieri l'invito, anche perché Martino ci dice che avrebbe dovuto prenotare subito a causa della grande affluenza. Ci spiega che non ci saranno solo Arrosticini da mangiare e ci sarà anche da ballare, naturalmente musica da ballo vario, ci avvisa anche che sua moglie non ci sarà, per impegni di lavoro, ma che sarebbe venuto un suo amico, che voleva provare questi arrosticini. Non è un problema, se c'è da mangiare e divertirsi tutto va bene. Quel Sabato ci prepariamo, la temperatura è ancora buona, quindi mi vesto in modo abbastanza casual, un bel vestito lungo in jeans, chiuso davanti con bottoni, sotto come sempre un bel paio di calze autoreggenti nere, con tanto di balza in pizzo, un paio di scarpe con tacco, e un golfino di scorta nel caso la serata si dovesse raffreddare.
Martino decide di prendere la sua auto e io naturalmente mi siedo davanti, Franco e Sandro (questo il nome dell'amico) dietro. Come sempre io sono privilegiata. Nel tragitto approfittiamo per fare conoscenza con Sandro, un tipo parecchio timido, poche parole.
Già nel tragitto, succede qualcosa di particolare, accavallando le gambe, alcuni bottoni del vestito si slacciano, scoprendo le gambe, niente di che, ma abbastanza per far distrarre e intrigare Martino, subito gli faccio capire che deve guardare la strada e non altrove, quindi mi copro le gambe tenendo chiuso l'abito, non volevo che andasse a sbattere. Franco e Sandro non si accorsero di niente o almeno credo.
Una volta arrivati sul posto, Martino va a chiedere del tavolo. Un ragazzo ci indica i posti accompagnandoci ad un tavolo, quindi ci accomodiamo. Subito Martino dice che bisogna andare a prendere i biglietti per il mangiare e il bere, quindi mi offro di andare con lui.
C'era un po' di coda per i biglietti e pagare, così ne approfittiamo per fare due chiacchiere, Martino mi parla del suo amico, mi dice che è un tipo tremendamente timido, specie con le donne, uno che si imbarazza facilmente, quasi un timore verso il sesso femminile, subito gli dico: “Non è normale in questi tempi essere ancora così intimiditi dalle donne, non è che forse è gay?”, Martino mi risponde subito: “No! Su questo sono sicuro, credi che non ci ho provato? Me lo ha detto chiaramente, sapendo del mio essere Bisex”. Nel frattempo arriviamo alla cassa e paghiamo, tornando al tavolo gli dico: “Boh! Strano, è anche un bell'uomo, e non dovrebbe avere certo problemi con le donne”, Martino mi fa capire che non sa il perché, ma crede a qualche problema da giovane.
Arrivati al tavolo cambiamo discorso, e si comincia a parlare del più e del meno e dopo poco si comincia anche a mangiare e bere. Inutile dire, che non c'erano solo gli arrosticini, ma anche altro e che il vino era dell'ottimo vino valtellinese.
Il caso vuole che io mi trovo seduta davanti a Sandro, così che approfitto per farlo bere un po' e vedere se si sblocca un pochino. Bastava che lo guardassi con maggior insistenza, che subito si chiudeva a riccio.
Boh! Era un bell'uomo, non era gay, ma cosa gli avranno fatto queste donne? Non che pensavo solo a quello, pensai anche a mangiare e bere, specialmente all'arrivo degli arrosticini. Naturalmente anche i ragazzi seduti al nostro tavolo si stavano saziando di tutto quel ben di Dio, anzi quello seduto vicino a me, ogni tanto mi versava un po' del loro vino, tanto per non farmi mancare anche quello.
Dunque si, oltre mangiare si beveva, e cominciava a farsi caldo, non so se era un caldo a causa del vino ma resta il fatto che si cominciava a scaldare l'ambiente.
Io ero ancora nei limiti, ma continuava a pensare a quella timidezza di Sandro.
Infine tutto si era mangiato, ridendo e scherzando, gli Arrosticini erano stati veramente ottimi, e anche il vino aveva fatto la sua parte, i nostri vicini al tavolo ordinarono anche un Braulio per tutta la tavolata, fortuna che stavo trattenendo certe pulsioni, altrimenti non so come sarebbe potuta finire, si sa che l'alcool a volte sblocca.
A questo punto decidiamo di andare dove ballavano, non facevano solo liscio, ma anche musica abbastanza moderna e alcuni intramontabili lenti.
Fu proprio in quel momento che partì una di quelle mitiche canzoni da ballare guancia a guancia, e il più veloce ad invitarmi fu proprio Martino. Stavamo ballando proprio stretti stretti, come si faceva una volta, tanto che Martino non riuscì ad evitare di farmi sentire la sua eccitazione. Mentre ballavamo, mi sussurrò: “Mentre venivamo qua, quel poco di coscia che sono riuscito ad intravedere, mi ha proprio intrigato e adesso con questo ballo, non si può resistere. Comunque mi sono passate per la testa tante cose, posso proportene almeno una?”, cavoli mi stava cogliendo di sorpresa, non avevo assolutamente pensieri strani per la testa, specie strane situazioni, ma questo suo modo di approcciare mi stiava stimilando, perché un brivido mi aveva assalita. A questo punto non mi rimase che sentire che tipo di proposta poteva farmi, e per fortuna lui non aveva bevuto molto, solo perché doveva guidare, quindi gli risposi:”Ok! Racconta, ma guarda che se poi la cosa mi intriga, sono cavoli tuoi, mi conosci bene”, Martino sorrise e cominciò a esprimere la sua fantasia: “Allora, mi è balenata per la testa quando ti si sono slacciati i bottoni, mentre venivamo in su, poi ci ho pensato tutta la serata. Nonostante c'è Sandro in macchina e a Franco sono sicuro non dispiacerebbe, mi sono immaginato che tornando a casa, tutti i bottoni si slacciassero, ma proprio tutti, e che a sorpresa sotto l'abito non ci fosse intimo, in poche parole, 'sotto il vestito niente', solo quelle fantastiche calze che hai”, lo interruppi subito: “Intrigante, ma con Sandro in auto, non so”, Martino si fece un sorriso, poi continuò: “Tanto Sandro rimane dietro di te, non si accorgerebbe di nulla, Franco anche se dovesse accorgersi, non credo se la prenda, e io mi goderei uno spettacolo da favola”, “Ottima fantasia, ci penso” risposi. La cosa intrigò subito il mio animo esibizionista, l'idea di Sandro dietro, inconsapevole, ma che avrebbe anche potuto accorgersi, era forte.
A Martino non diedi subito certezze, quindi gli dissi ancora: “Ma tu sei matto, dai con Sandro seduto dietro, non lo conosco, mi sembra una cavolata, credo che la tua fantasia sia bella ma non praticabile, non saprei”. Il lento finì, quindi tornammo da Franco e Sandro e discorso chiuso, tra me e Martino, ma non tra me e me. Si, perché la cosa mi intrigava proprio, inoltre mi intrigava il pensiero di cosa sarebbe potuto succedere, se Sandro si fosse accorto di tutto, di vederlo in una situazione simile. Comunque i balli continuavano, ma questa volta fui io a prendere l'iniziativa, e presi Sandro, che a fatica riuscii a trascinare in pista, ballando si vedeva chiaramente un certo suo imbarazzo, sentii comunque che anche lui non era di meno di Martino in quanto eccitazione, ma feci finta di niente per non imbarazzarlo oltre, dunque non era gay. Bene finito anche questo ballo a bordo pista, mi ritrovo uno dei ragazzi che era al tavolo con noi, con un vassoio e quattro bicchierini di limoncello e ce li offrì. Io presi subito un bicchierino e giù di colpo, era bello fresco, così fecero anche Sandro e Franco, solo Martino lo rifiutò ringraziando, con la scusa del guidare, così ne approfittai: “beh!!! allora me lo bevo io”, quindi presi e giù di botto anche questo e ringraziai, quindi il ragazzo si allontanò tornando dai suoi amici. Ne avevo proprio bisogno, dovevo digerire la proposta di Martino. Comunque tagliandola corta, tra qualche ballo e qualche altro digestivo, mi stava assalendo la tentazione di provare la proposta di Martino, tanto che quando andai in bagno, cosa fece la Patty? Semplice, mi sfilai le mutandine, ormai sentivo forte il desideri di questa novità. Non avrei potuto sfilarmele in auto, non avvisai nemmeno Franco e tanto meno feci capire a Martino che ero tentata dalla sua fantasia.
Eravamo al termine della serata ed era il momento di tornarcene a casa, l'orchestra aveva salutato tutti annunciando l'ultimo ballo. Al momento di avviarci verso l'auto mi rendo conto che ho ancora il reggiseno, e per ritrovarmi con 'sotto il vestito niente' andava tolto, quindi tornai in bagno e lo tolsi. Tornata all'auto, trovo la sorpresa, Sandro è seduto dietro Martino. Ora la cosa si fa un pochino più complicata, mettere in pratica l'idea di Martino avrebbe dato più occasione a Sandro di vedere lo spettacolo, vabbè vedremo. Ero comunque trepidante, sentivo forte il desiderio di mettere in pratica quella strana fantasia. Ormai l'eccitazione di mostrarmi quasi nuda a Martino e il pensiero che Sandro avrebbe potuto godere di una vista inaspettata, si era fatta forte.
Franco era ancora inconsapevole di tutto, anche se sicuramente si aspettava qualche colpo di scena.
Quindi salgo sull'auto e partiamo, già appena seduta, il vestito si apre scoprendomi le gambe, mi ero già premunita di lasciare qualche bottone slacciato, Martino se ne accorge subito, quindi mi guarda sorridente, immaginando che stavo mettendo in pratica la sua fantasia. Arrivati alla deviazione per la SuperStrada, gli propongo di andare dalla strada normale, che non c'era fretta. Martino mi conosce, quindi capisce che la sua fantasia è molto probabile che si sta per avverare, ha capito che quei bottoni aperti, erano un inizio. Anche Franco sospetta qualcosa, sento una sua mano passare sul mio fianco, per poi tirare il vestito, con un chiaro intento. Infatti con quel tirare e con un mio piccolo aiuto un altro bottone si slaccia. La mia eccitazione sta salendo sempre più, come sale sempre più l'apertura del vestito. Già si vede bene il pizzo delle calze, ancora un bottone e anche altro si sarebbe mostrato. In verità quel bottone era già aperto, ma era la mia mano che teneva ancora tutto chiuso, aspettavo solo un input per lasciar aprire ancora il vestito. E Sandro? Mi girai a guardare cosa stesse facendo, ma mi sembrava intento a guardare fuori dal finestrino, non sembrava molto interessato alle mie cosce, anche se non si aspettava certo cosa stava per succedere.
Ebbene, io ero terribilmente eccitata e trepidante. Passando dal paese di Delebio, vista la presenza di lampioni e quindi più luce, lo sguardo di Martino andò a cadere ancora sulle mie gambe; ecco l'input, le mie mani lasciano quel bottone e il vestito si apre ancor di più, mostrando così a Martino che gli slip non c'erano e che la mia passera era in libertà. In quel momento venni colpita da un intenso brivido di piacere. Tutto era come in un sogno suggestivo ed incantevole, ma surreale. Martino si stava distraendo troppo dalla strada, Sandro sembrava ancora inconsapevole di tutto, o forse aveva visto e faceva finta di niente, Franco invece si era accorto della situazione, perché la sua mano aveva risalito lentamente la coscia arrivando a sentire che non avevo più le mutandine.
Come sempre è Franco che riesce a togliere le castagne dal fuoco, rendendosi conto della situazione surreale; vedendo un ampio parcheggio, dice a Martino: “Ti puoi fermare un attimo? Mi scappa una pisciata, non ne posso proprio più”. Martino quindi svolta veloce in questo parcheggio e va a fermarsi lontano dalla strada. E' in quel frangente che approfitto per slacciare altri due bottoni, questa strana fantasia mi aveva troppo eccitata, la situazione doveva evolversi, oltretutto la presenza di Sandro stava facendo la sua parte. Franco scende per pisciare e Sandro lo segue, dicendo: “anch'io non ce la faccio più”.
Quale migliore occasione per slacciare del tutto quell'abito e mostrarmi nuda a Martino? Ormai non sono solo desiderosa di mostrarmi, ma anche di sentire qualche carezza, di una sua mano sfiorami il corpo ormai nudo.
E quando tornano Franco e Sandro che faccio? Mi ricopro e faccio finta niente o resto come sono e svelo la sorpresa anche a Sandro? Vedremo al momento.
Martino e lì che mi guarda fisso, mentre si accarezza il passero sui pantaloni, aspetto anche solo una carezza, ma niente, e fra un po' tornano anche gli altri due. Sto quasi per chiederglielo, quando lui mi dice: “Ho una voglia matta di accarezzarti, di toccarti, ma non adesso. Te la senti se andiamo in un posto che conosco? la strada per un pezzo è buia, vorrei arrivare in quel posto con te così, con il vestito tutto aperto e toccarti, pur essendoci Sandro che vedrà tutto”. Sono troppo eccitata e pur di sentirmi accarezzare e sfiorare il mio corpo nudo, gli dico che per me va bene, nonostante la presenza di Sandro.
Stanno tornando Franco e Sandro, e d'istinto mi copro subito, chiudendo il vestito in qualche modo. Appena saliti e chiuse le portiere, Martino li avvisa che deve andare in un posto a vedere una cosa e parte, appena uscito dal parcheggio, alla rotonda del Centro Commerciale invece di prendere verso Lecco, gira verso Chiavenna, è proprio in quell'istante che lascio aprire il vestito, ritrovandomi così sfacciatamente nuda. Subito mi scappa di guardare che fa Sandro, e vedo che si accorto della situazione, mi guarda stupito e silenzioso.
La situazione ora si è fatta veramente calda, non vedo l'ora di sentire le mani di Martino accarezzarmi, ma ancora una volta deve svoltare da un'altra parte, dopo una rotonda gira dentro una stradina, attraversando un passaggio a livello. La strada accosta il fiume e dei campi, ed é a questo punto che Martino allunga una mano sul seno per poi scendere sulla passera e poi ancora su, procedendo piano. Percorre lentamente questa stradina in effetti buia, ma nemmeno troppo perché c'è una bella luna che illumina, e lui mi sta finalmente accarezzando.
Ma ora che succederà? Ci troviamo in un posto molto appartato, la temperatura è calda, io sono in auto mezza nuda con quella mano che scorre sul mio seno e sulla mia pelle, si abbassa a sfiorare il pelo della passera, e dietro c'è Sandro che è ancora un'incognita, poi mio marito Franco, che presto si approccerà a dare aiuto a Martino e chissà poi.
Seppur lentamente, arriviamo in un punto della stradina che quasi si interrompe, in uno spiazzo, una zona veramente isolata, la luce più vicina è molto distante, e io sono sempre più eccitata. Martino a questo punto ferma l'auto, e preso da tanta eccitazione si butta addosso a me ed inizia a baciarmi, incurante di cosa possa pensare chi c'è dietro di noi. Martino mi conosce, ha già avuto qualche esperienza con me e ormai ha imparato a conoscere i miei stati d'animo e sapeva che in questo preciso momento avevo letteralmente bisogno di un bacio dato con passione e che niente mi avrebbe più fermata. Martino mi sta baciando con tanta passione e accarezzando il mio corpo nudo. Devo ammettere che era parecchio tempo che non vivevo un momento così intrigante, e per questo mi sto lasciando trasportare dai miei più puri istinti. Dopo tanto desiderare, ora avevo solo voglia di piacere. A questo punto Franco scende dall'auto e viene ad aprire la mia portiera, mentre Martino comincia ad abbassare il sedile. Ecco ora mi ritrovo sdraiata e nuda, con le mie calze autoreggenti a fare da cornice alle mie gambe, il vestito è come se non ci fosse più; Sandro è li silenzioso di fianco a me che guarda con sorpresa e con meraviglia per ciò che sta succedendo, mai avrebbe pensato ad una situazione così stimolante e nuova, per lui. Guarda e basta, è li seduto senza tentare il minimo approccio, non so cosa lo trattenga. Intanto Martino in qualche modo viene a baciare la mia passera e lentamente sale con i suoi baci e carezze, e torna a baciarmi sulla bocca con tanta enfasi. Le mani di Franco fanno capolino sulle mie gambe, le sento scorrere lentamente, fino ad arrivare alla passera, iniziando ad accarezzarla dolcemente e andando a sfiorare il clitoride. Ero terribilmente elettrizzata, ma tutto questo in auto, in quattro, stava diventando un pò complicato, comincia anche a far caldo là dentro. Sandro è sempre li tranquillo che guarda vistosamente eccitato, ma non proferisce parola e nemmeno allunga le mani.
Mi rendo conto della scomodità di Franco che tenta di infilarsi con la testa tra le mie gambe e di Martino che continua a baciarmi con passione, ora il seno, ora sulla. Proprio per questa scomodità Martino suggerisce che sarebbe meglio scendere dall'auto, cosa che subito accetto, così che faccio capire anche a Franco di spostarsi cosi che posso scendere.
Che situazione, che piacevole sorpresa, niente era previsto, e nonostante l'imbarazzo iniziale, tutto si stava svolgendo in modo tremendamente piacevole e naturale.
Appena scendo dall'auto, anche Franco nel vedermi così nuda con quel vestito totalmente aperto, mi si butta addosso, facendomi appoggiare all'auto e viene a baciarmi, anche lui con estrema passione, con le mani che vanno ad accarezzarmi ovunque. Martino sembrava si fosse perso, invece aveva aperto il baule e preso una coperta e nonostante era notte e non c'erano lampioni, con la sola luce della luna molto luminosa, lo vedo andare a mettere la coperta su un tavolo, sicuramente conosceva già il posto, era arrivato fino qua, troppo a colpo sicuro. Martino poi si avvicinò e mi accompagnò al tavolo, fino a farmi sdraiare. Ora basta distrazioni varie e lasciamoci andare ancor di più, cosi che mi ritrovo su quel tavolo da picnic sdraiata con Franco che mi bacia su un seno e Martino sull'altro, con le loro mani che percorrono il mio corpo; ogni tanto a turno venivano a baciarmi con tanto trasporto, con le lingue che si intrecciavano con intensità. Lentamente si divisero, Martino andò sempre baciandomi ed accarezzandomi verso la passera, mentre Franco rimase al seno e la mia bocca.
Martino iniziò con la lingua a scorrere le labbra umide della mia passera, fino a stuzzicare il clitoride, finalmente tutto il desiderio si stava concretizzando, le sue dita dopo un leggero accarezzamento sulle labbra, finirono per penetrarmi e la sua lingua sempre più insistente sul clitoride. Comincio ad ansimare, Martino è ormai fuori misura e deciso a farmi sentire il più intenso piacere, infila e sfila quelle dita, la sua lingua sempre più battente sul clitoride. Franco è intento a baciarmi con la passione che lo contraddistingue, mentre mi accarezza il seno, stuzzicandomi anche i capezzoli. Ansimavo sempre di più, e sempre più era il piacere che stavo provando, porca miseria stavo già per godere, troppa la loro intensità, tanto che quegli ansimi stavano diventando forti gemiti di piacere, che come sempre Franco cercava di soffocare baciandomi. Ebbene si, avevo goduto, Martino aveva saputo infilarsi nei miei piaceri e desideri con quella sua proposta, e aveva avuto ragione, portandomi ad un primo forte godimento
Dopo questo mio piacevole momento di estrema goduria, mi rendo conto che ci eravamo dimenticati qualcuno, qualcuno che non sentivo partecipe; Sandro, che fine ha fatto? È ancora seduto in auto? Mi guardo un attimo in giro e lo vedo lì appoggiato all'auto che ci guarda, sempre con stupore e meraviglia, ma con tanto di passero in mano. Che fare a questo punto? Invitarlo o aspettare che sia lui a prendere dell'iniziativa?
Martino capisce il mio pensiero e mi sussurra: “Lascialo fare, deve sbloccarsi da solo, sono sicuro, si sbloccherà”, va bene, vedremo. Intanto faccio avvicinare Franco a Martino da un lato, mentre io scendo dal tavolo e mi metto a sedere sulla panca, gli faccio togliere i pantaloni ad entrambi, poi inizio a scorrere i loro membri con le mani, molto lentamente, sono tanto eccitati, se dovessi metterci troppa enfasi arriverebbero subito a godere.
Lentamente li scorro con le mani, poi inizio a baciarli a turno per poi percorrerli lentamente con la lingua. Poi sempre con piacere, me li affondo anche in bocca a turno. Ogni tanto con lo sguardo vado a vedere che fa Sandro, che lentamente si sta avvicinando. Credo che tra poco me ne trovo un altro tra le labbra, ma no niente, arriva molto vicino, ma si ferma. E' a questo punto che mi rendo conto di cosa ha tra le mani, un membro che ha più del merlo che del passero, un qualcosa di veramente stupefacente, qualcosa che mi provoca un certo brivido, una cosa che mi dice che non è da lasciare solo sicuramente. A quella vista mi sale forte il desiderio di essere penetrata, e dopo decisi affondi sui passeri di Franco e Martino, gli faccio capire di questo mio desiderio. Martino è tremendamente eccitato, quindi si sfila dalla mia bocca, mi fa sdraiare di nuovo sul tavolo, mi divarica le gambe e dopo un bel bacio sulla passera, appoggia il passero eccitato e deciso mi penetra. Inizia così a scorrere quel suo membro eccitato, con me ancora più eccitata, Franco si avvicina a me, in modo che riesco a prendere in mano il suo membro e portarmelo alla bocca. Inizio a scorrerlo con la lingua e poi affondarlo nella bocca, sono al massimo del piacere, Martino intanto spinge poi si sfila, poi lo infila di nuovo, me lo sta facendo gustare in tutti i modi, si ferma poi riprende, mi sta facendo godere, interminabili momenti di piacere. I miei gemiti sono soffocati dal membro di Franco che mi sto letteralmente divorando, sto di nuovo godendo. I miei occhi intanto cadono ancora su Sandro, che è ancora più vicino, ma niente, continua semplicemente ad accarezzare quel imponente membro, no non se lo masturba, anche se a pugno chiuso vedo che è solo un carezza, vorrei che si avvicinasse di più, vorrei prenderlo tra le mie mani e poi affondare anche lui tra le mie labbra, il mio sguardo potrebbe farglielo capire, ma niente, persiste con il rimanere li a guardare e non toccare. Io intanto godo e godo, ansimo e grido, il piacere è sempre maggiore. Martino è sempre più intenso, mi sta facendo impazzire, mi tiene le gambe sollevate e aperte il più possibile, così che lo sento scorrere ancor di più. Ebbene è talmente tanto il piacere, che scoppio in un vero e proprio orgasmo, sto godendo inverosimilmente, ma anche Martino sta per scoppiare, il suo entusiasmo è tanto e sta per esplodere anche lui, ma insiste, più godo, più lui insiste nel farmi godere ancor di più. Franco sta incredibilmente resistendo, perché con tutta la frenesia che ho addosso, sto scorrendo il suo membro ancor più con convinzione, è impossibile trattenere il piacere che sto provando, finché sento Martino ansimare e tuonare: “Godo, sto per godere, vengooooo!!!!” poi lo sfila e soffocando un ululato si gira ed esplode tutto il suo liquido. Franco lo segue ed esplode pure lui sul prato, letteralmente un delirio. Ma Sandro che fa? Non starà godendo pure lui, spero proprio di no, sono ancora piena di voglia e di desiderio e di quel suo imponente membro, ho bisogno ancora di piacere, ma vedo che anche lui ha bisogno delle mie cure.
In effetti ora è molto vicino, lo vedo ancora meglio, si è addirittura spogliato, ma che vuole fare ora? Se lo accarezza sempre, lo sta tenendo sempre in tensione e vedo che si è infilato un profilattico. Mentre Franco e Martino cercano di ripulirsi del loro liquido, Sandro si allunga verso di me, pone le sue mani sulle mie gambe ancora aperte sul tavolo, le percorre fino alla passera poi si abbassa e comincia a scorrerla con la lingua, sente che sono bagnata, e lui la inumidisce ancor di più, quindi si rialza, appoggia quell'imponente membro tra le labbra della mia passera e poi dolcemente affonda. Che sensazione, è veramente imponente, scivola dentro che è un piacere nonostante le dimensioni, ansimo già, solo nel sentirlo entrare. Franco e Martino sono li in piedi che mi osservano con ammirazione. Anche loro hanno notato le dimensioni del pene di Sandro, che ormai ha iniziato a percorrere avanti e indietro con notevole dolcezza, senza frenesia, ma sempre abbastanza da farmi sentire un notevole piacere. Ansimo per il notevole piacere che sto provando. Durante quella sua dolce penetrazione, seppur massiccia, si abbassa a baciarmi il seno, lo bacia e lo lecca, poi viene a baciare me, a farmi sentire la sua passione. Per la miseria sto impazzendo, è troppo quello che sto provando, una sensazione indefinibile. Ma, ad un certo punto, si ferma e lo sfila, con un certo mio dispiacere, cavoli non starà già per godere. Assolutamente no, mi fa spostare dal tavolo, si sdraia lui e mi sussurra che vorrebbe, che fossi io ad andare sopra di lui, che fossi io a gestire il piacere di questo momento.
Non me lo faccio certo ripetere, mi vado a sedere sopra di lui, e mi prendo tra le mani quell'immensità, volevo proprio sentirlo tra le mani, ma poi subito mi vado a posizionare con la passera sul suo glande, e lentamente mi abbasso, lo sento entrare ancora, mi sento proprio riempire. Fortuna sono tanto bagnata e c'è il preservativo che è ben lubrificato, scivola dentro che è un vero piacere. Ora è tutto dentro, quindi comincio a cavalcarlo, su e giù sempre molto lentamente, e io ansimo. Che posso dire di quel fantastico momento, se non le solite parole di piacere immenso, di godimento stellare. A volte mi fermo e mi muovo semplicemente senza scorrerlo, ed è sempre un piacere. Guardo Franco e Martino eccitati da quella scena, nel vedermi cavalcare ancora con piacere, ma c'è un piccolo problema, ho ancora il vestito addosso e dietro copre lo spettacolo di vedere quella maestosità penetrarmi, tanto che Martino si avvicina e me lo fa sfilare. Ora lo spettacolo è ancora maggiore per loro, ma per me è sempre più forte il godimento, infatti sto godendo, sto avendo una deflagrazione dentro di me, e aumento sempre più il movimento, mi abbasso ed inizio a baciarlo poi mi rialzo e cavalco sempre più, le sue mani ora si appoggiano e accarezzano il mio seno, sto godendo, non trattengo gli ansimi e le urla di piacere, anche Sandro ansima e sta provando piacere, come raccontare senza ripetermi? Una cosa veramente imponente quel piacere, sono all'esaurimento delle forze, lo sto cavalcando con tanta enfasi, ho goduto e sto godendo ancora, ma lui resiste. Non è certo finita qua e me lo sto godendo ancora e con gioia, mentre senza farlo sfilare, e con un po' di peripezia, mi fa girare sul tavolo e lui si mette in ginocchio, mi solleva le gambe, e comincia una nuova e decisa penetrazione, spinge e si ritrae e io urlo di nuovo godimento e lui fa lo stesso. Come descrivere in poche righe quel momento interminabile? Godo ancora, come non godere di tanta abbondanza? Ma ecco che anche lui è al culmine, lo sento che sta per godere, rallenta e poi riprende, lo sento vibrare dentro, poi grida: “sto per venire, godo sto per godere”, poi lo sfila, sfilandosi anche il preservativo. Continua a masturbarsi con la mano e ansimando gode, mi schizza dritto sul seno, esplode tutto il suo piacere su di me, un interminabile godere, fino all'ultima goccia.
Wow, mi abbandono decisamente su quel tavolo. Anche Martino e Franco godono ancora, masturbandosi di fronte a quello spettacolo, anche loro schizzando il loro caldo liquido sul mio corpo.
Sandro a questo punto scende dal tavolo, mi bacia e mi dice: “finalmente, da una vita aspettavo un momento così”.
Forse avevo capito il suo problema, la sua timidezza, ma ero felice di aver assecondato la fantasia di Martino, così da aver felicemente goduto di qualcosa di piacevole, del tutto imprevisto.
Naturalmente un attimo per riprenderci, poi ci sistemiamo e partiamo per tornarcene a casa, si era fatto già un certo orario, il ritorno fu quasi silenzioso, io ancora seduta davanti, rilassata e a pensare a ciò che avevo provato, a ciò che era stato e che è successo da una normale serata in compagnia e da una semplice fantasia di Martino.
Devo comunque dire che nel rivestirmi,ero rimasta, “Sotto il vestito niente”.
Una volta a casa, ci salutammo, ma Sandro mi volle rivelare il suo problema, e cioè, che le poche volte che si era fidanzato, tutte, alla vista del suo pene si ritiravano, poi mi ringraziò per non averlo respinto.
In poche parole mi confermò i miei sospetti.
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