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Un weekend di Carnevale (Il seguito)


di PattyeFranco
25.02.2016    |    8.684    |    5 9.6
"Giulio a questo punto era parte consolidata del mio piacere, le mani, le dita e la lingua di Martino stavano facendo la maggior parte del lavoro per farmi..."
Eravamo ormai sdraiati e stravolti su quel letto, io ero ancora mezza stravolta ma stranamente ancora piena di voglia. Possibile che non ne avevo ancora abbastanza? Eppure avevo goduto tanto.
Naturalmente cominciammo assieme a chiederci che fine avessero fatto Franco e Lucia, erano ancora fuori o erano rientrati senza essercene accorti?
Marcello si propose di andare a vedere, anche se doveva di nuovo passare in corridoio nudo. Infatti si alzò e andò a vedere.
Non tardò molto a tornare riferendoci che erano rientrati, ma non stavano assolutamente dormendo, pur non avendo aperto la porta si sentiva chiaramente il loro ansimare.
Non seppi resistere alla curiosità, quindi proposi a Martino di seguirmi e andare a spiarli, ero curiosa di vedere, quanto stavano godendo. Ma dovevamo farlo in modo assolutamente silente, non dovevano accorgersi della nostra presenza. Infatti quieti, riuscimmo a socchiudere leggermente la porta riuscendo a vederli nelle loro performance.
Erano entrambi nudi, Franco stava penetrando Lucia da dietro, lei era poggiata alla testata del letto, e stava godendo di quella penetrazione decisa di Franco. Martino mi sussurrò che lei amava quella posizione, ma a me sembrava che mancasse qualcosa, vedevo che durante quella penetrazione, lei si infilava le dita in bocca, succhiandole. Quindi allontanandoci subito per non farci scoprire, proposi a Martino di tornare in quella camera e intervenire, per completare quella parte che a me sembrava mancasse.
Martino con fermezza mi rispose che non poteva farlo, si era reso conto anche lui della mancanza, ma disse che era meglio fosse Marcello ad intervenire, era lui che per quella sera doveva pensare a farla godere con Franco, farla gioire. Dicendomi che l'amava tanto, al punto di darle la possibilità di rifarsi dei piaceri che a lungo le aveva precluso. Ci pensai io a dire a Marcello di intervenire in aiuto a Franco, anche se da solo sarebbe riuscito a soddisfarla, ero sicura che sarebbe stato un vero piacere per Lucia vedere Marcello comparire nudo come aveva fatto con noi e avere tra le mani anche lui.
Infatti senza farsi pregare e nuovamente eccitato, andò deciso di là.
Noi nascosti in corridoio, sentimmo la voce di Lucia, chiamarlo con tono sorpreso, poi riuscendo di nuovo a spiarli, avemmo conferma, dei nostri pensieri, non era più poggiata alla testata del letto e non stava più succhiando le dita, ma bensì il passero di Marcello.
Ce ne tornammo subito in camera, non ci sembrava giusto restare a spiarli, io avevo più spirito di esibizionista che di voyeur.
La voglia che avevo dentro era ancora tanta, ma voglia di godere, di emozioni e di trasgressione, ripresi a baciare Martino, pure lui di nuovo intrigato.
Quel poco spiare Lucia e Franco ci aveva fatto tornare alla mente, lo spiare del portiere. Anche Martino mi espresse quanto lo aveva intrigato, baciarmi e toccarmi sapendo che il portiere ci stava spiando e vedere quanto piacere ci stavo provando.
Ci stavamo portando di nuovo ad una forte eccitazione, ci stavamo baciando e toccando li in piedi e nudi, ma con la voglia di proseguire quello che avevamo sospeso in quella saletta di sotto. Quel pensiero ci stava assalendo sempre più e sempre più forte era lo stimolo di scendere e continuare, io stavo fremendo dalla voglia di rifarlo. Martino vedendomi tanto presa da quel pensiero, mi fece una proposta: “Ti metti qualcosa di sexy e scendi, vai dal portiere e gli chiedi una bottiglia di acqua dicendogli quanto sei assetata, poi vai a sederti sul divano, poi ti raggiungo io. Vedremo poi come si evolverà la situazione, io non sono molto esperto in queste situazioni”, non fui certo sorpresa. da questa sua proposta. Infatti subito mi infilai una leggera vestaglia bianca, che mi ero portata e delle autoreggenti color pelle, con niente altro sotto. Prima di uscire dalla porta, mi riattaccai a Martino baciandolo quasi con violenza, tanto ero eccitata. Scesi dalla scala, per evitare i possibili e fastidiosi rumori dell'ascensore nel pieno della notte.
Più scendevo, più mi saliva un forte bollore addosso, ero piena di emozione, di euforia. Ma più scendevo, lentamente cominciavo ad essere combattuta dentro, perché mi stava assalendo quella strana sensazione di paura, una paura quasi inspiegabile, la paura forse dell'incognito. Una volta arrivata nella hall a sorpresa vedo che il portiere era seduto in saletta a guardare la TV.
Appena si accorse della mia presenza, si alzò e venne subito verso di me, la tensione che avevo dentro era sempre più fuori misura, eccitata e impaurita, più si avvicinava più tremavo.
Appena mi fu vicino, mi chiese se avevo bisogno di qualcosa, se tutto era apposto. Con tutta la tensione che avevo addosso quasi non riuscivo a biascicare parola, poi presa da un po' di coraggio, finalmente riuscii a chiedergli l'acqua e due bicchieri.
Nonostante avessi la vestaglia addosso, mi sentivo nuda al suo sguardo, sapevo che sarebbe bastato poco per ritrovarmi veramente nuda ai suoi occhi. Cavoli questa strana sensazione l'avevo già provata, di nuovo avevo le gambe che mi tremavano, mi sentivo il cuore a mille, ma questa volta sapevo che qualcuno mi avrebbe supportata, non ero sola. Martino sarebbe arrivato presto, ma la tensione era sempre tanta. Nel momento in cui andò a prendere l'acqua, io andai a sedermi sul divanetto.
Quando tornò con l'acqua, la appoggiò sul tavolino con i due bicchieri ed tornò a sedersi sulla poltrona. Martino non si vedeva ancora, Giulio, (questo il nome del portiere), cercò di sciogliere quella strana tensione che vibrava nell'aria, chiedendomi come era andata la festa ai Rioni, se ci eravamo divertiti, ma per vero proprio per stemperare il disagio che aleggiava nell'aria.
La bocca mi si era asciugata dalla tensione, quindi mi alzai per versarmi l'acqua, ma nel piegarmi in avanti la vestaglia si aprì leggermente, mostrandogli quanto ero nuda sotto. Subito la chiusi, ma ormai avevo già scoperto la mia nudità sotto, aumentando ancora di più quella forte emozione che mi percorreva il corpo. Tornai a sedermi e accavallando le gambe, la vestaglia naturalmente si aprì scoprendomi le cosce, in un sorso vuotai il bicchiere, sempre più piena d'ansia.
Ma dov'era Martino? Stavo impazzendo, ero pervasa da mille pensieri, desideri, di forte tensione, di voglia, di paura, eccitazione. Fremevo, se Martino tardava ancora un po', non avrei risposto delle mie azioni.
Giulio cercava di sciogliere la tensione che sicuramente si notava in me, ma era complicato perché alzandomi per riempirmi di nuovo il bicchiere, all'atto di scavallare le gambe, la vestaglia aprendosi ancora di più, mostrò molto più delle cosce, riempiendomi di nuovo di quei brividi. Una volta rimessami seduta, più lui mi guardava, più l'eccitazione aumentava. Martino tardava ad arrivare e non capivo il motivo, sempre più sentivo forte la tentazione di lasciarmi definitivamente andare ad ogni possibilità. Ma sempre mi frenava quella strana sensazione mista di paura e voglia.
Ma ecco, finalmente comparire Martino, con addosso un paio di Jeans e una leggera maglietta. Appena si avvicinò, salutò Giulio e prima di sedersi si versò l'acqua per lui e riempì anche il mio bicchiere, che avevo già vuotato di nuovo.
E adesso? Cosa sarebbe successo? Ancora una volta, una sensazione di caldo mista a brividi mi stava assalendo, sentivo che presto mi sarei ritrovata in una situazione di non ritorno, consapevole che saremmo usciti da certi schemi.
Martino, poi gli chiese se aveva della birra, dicendogli: “"L'acqua è buona, ma ce ne passa rispetto ad una bella birra fresca”, Giulio gli rispose che non c'era problema e si alzò per andare a prenderla, Martino gli disse anche di portarne per tutti..
Proprio nel momento in cui Giulio scomparve dietro al bancone del bar, Martino iniziò a baciarmi. Finalmente, quel poco tempo da sola con Giulio, mi aveva inebriata troppo, il timore che se avesse tardato ancora, mi sarei lasciata prendere da ben altre possibili follie. Mi lasciai andare in un intenso bacio, anche mentre Giulio si avvicinava con le birre evitai di fermarmi, sentivo che dovevamo continuare, pur sapendo di creargli un pochino di imbarazzo.
Mi eccitava molto quell'incertezza di non sapere 'cosa accadrà', Giulio facendo finta di niente, versò la birra nei bicchieri, poi si sedette sulla solita poltrona. Questa volta eravamo noi sul divano, quindi più congeniale a ciò che poteva succedere. Martino era estremamente eccitato in questa situazione, sentiva la voglia e la passione che mi pervadeva. Interruppe quel piacevole bacio e volle fare un brindisi con la birra, tutti e tre bevemmo il bicchiere di birra tutto in un sorso. Anche Giulio era comunque molto eccitato, se vedeva il gonfiore nei pantaloni. Con quel bacio, Martino mi aveva quasi riaperto la vestaglia, che ormai copriva veramente poco, nuova occasione per incrementare tutti quei brividi, quel batticuore, quell'emozione che mi pervadeva.
A questo punto non sapevo proprio più come sarebbe andata a finire, se Giulio fosse finito ad essere partecipe solo visivamente o anche materialmente, ma tutto questo mi stimolava ancora di più, tanto che guardai Martino per fargli capire che non ne potevo più, che stavo per essere corrosa dalla voglia.
Era previsto che in questa situazione Giulio avrebbe dovuto essere partecipe solo guardando, ma ero consapevole della possibilità che prima o poi sarebbe potuto diventare partecipe anche materialmente. Cosciente di questo, sebbene ero tutta tremolante, tachicardica, in preda ad un misto di paura ed eccitazione, sarei arrivata a lasciarmi andare completamente, ad ogni evenienza.
Martino a questo punto vedendomi trepidante, si tuffò su di me e finalmente iniziò di nuovo a baciarmi. Poi lentamente iniziò pure con le mani, andando ad accarezzarmi il seno, ormai fuori dalla vestaglia che stava coprendo sempre meno.
L'eccitazione mi stava riempiendo di fremiti, di piacere, sentivo e vedevo Giulio sempre più vicino, sempre più coinvolto, da quella inaspettata situazione.
Martino nonostante la forte eccitazione del momento, ogni tanto alzava lo sguardo per guardare che nessuno stesse arrivando o che nessuno fosse in giro da quelle parti, Giulio accortosi di questa attenzione, ci bisbigliò che non c'erano problemi e a quell'ora erano già tutti rientrati e sicuramente nessuno sarebbe più sceso.
Porca miseria, fu come accendere un fiammifero, Martino preso dall'euforia, sciolse il nodo del nastro che teneva per quel poco la vestaglia chiusa, lasciando che si aprisse totalmente e pieno di desiderio, allungò la mano sulla passera. Mi abbandonai totalmente a lui, i brividi mi pervadevano il corpo, ero sempre più inebriata e stordita. Era la prima volta che mi trovavo in una situazione di questo tipo senza la partecipazione di Franco e questo era andare incontro all'ignoto, mi eccitava ancora di più. Martino non conosceva tutti i miei timori e le mie emozioni in queste situazioni, quindi anche per lui era un'incognita, ma motivo di forte passione.
Ben sapeva però come stimolarmi al piacere, come farmi godere e lasciarmi andare a tutto ciò che stava accadendo.
Mi ritrovavo a questo punto, sdraiata sulle gambe di Martino, con il corpo nudo, accarezzato dalle sue mani, che dolcemente andavano a sfiorare le labbra della passera fradicia di piacere.
Anche Giulio si era lasciato andare ai suoi stimoli, di fronte al mio corpo, frutto di desiderio, si era decisamente aperto i pantaloni e si stava accarezzando il membro eccitato, con molta cautela..
Che cosa mi stava succedendo? Il suo baciarmi era come una droga, mi sentivo schiava dei miei sensi e del desiderio, avevo perso il senso della realtà, immersa nel fuoco della passione..
Martino stava proprio dando tutto di se e Giulio era sempre più elettrizzato.
Martino dopo aver giocato sulla mia passera solo con le mani e le dita, si mise in ginocchio e si infilò tra le gambe, leccandomi la passera con tale vivacità, che iniziai a contorcermi ed ansimare sempre più. La sua lingua percorrendo le labbra si soffermava sempre più a lungo al clitoride, regalandomi forti attimi di piacere..
Tutto sarebbe potuto succedere, niente mi avrebbe impedito di interrompere quell'orgasmo che si era impossessato di me in quel momento magico..
Martino, vedendomi così presa dal piacere, era stimolato a dare sempre più intensità alla sua lingua e alle sue dita che mi stavano penetrando, esaltando quei brividi che mi facevano pulsare il cuore di gioia, di passione, di paura e di tanto desiderio.
Godevo tenendo gli occhi fissi verso Giulio, che sicuramente era molto tentato ad avvicinarsi, ma restava li masturbandosi con molta cautela, evitando di non godere anzitempo.
Martino mi portava all'estremo del godimento per poi rallentare come darmi un po' di respiro e poi iniziava di nuovo con vitalità, facendomi aumentare sempre più il desidero.
Giulio a questo punto era parte consolidata del mio piacere, le mani, le dita e la lingua di Martino stavano facendo la maggior parte del lavoro per farmi godere, ma vedere Giulio che stava assaporando ogni attimo del mio piacere, mi stimolava ancora di più i pensieri
Il desiderio di godimento era sempre maggiore, sentivo che se Giulio si fosse avvicinato in quel momento, non lo avrei certo respinto. Il mio sguardo fisso a Giulio, le mie suppliche a Martino di continuare a farmi godere, erano segno che il desiderio di piacere e passione si era definitivamente impadronito di me.
La mia nudità e il mio godere di fronte a Giulio, per Martino erano fonte di grande stimolo a continuare in quello strano gioco in cui si trovava. Ad un certo punto mi si avvicinò ad un orecchio e mi sussurrò: “Mi stai facendo morire, non so più resistere a niente, non so più cosa fare per trattenermi ad andare oltre” poi mi baciò nuovamente con passione mentre le sue dita continuavano a muoversi dentro la mia passera. Dopo il suo bacio gli sussurrai a fatica:”Lasciati andare come se lui non ci fosse, e vada come vada, anch'io non ho più forza per fermarmi, sono piena di voglia e desiderio, non mi capitava da tempo, lasciati trasportare da questa nuova opportunità di provare meravigliose sensazioni, come sto provando io”.
Notai a questo punto che Giulio si era spostato dalla poltrona e si era messo in ginocchio di fronte al divano, Martino sorpreso mi osservò come per capire cosa fare, ma non vedendo strane reazioni da parte mia, e sentendomi assalita da nuovi brividi, si convinse a continuare e tornò sulla mia passera con la lingua.
In effetti l'avvicinarsi di Giulio mi aveva veramente provocato nuove forti emozioni, brividi di piacere, sentivo che le sue mani non erano lontane da me, che resistere per lui sarebbe stato alquanto difficile se non impossibile.
Forse la nuova situazione aveva stimolato maggiormente anche Martino che rendendosi conto della mia rinnovata eccitazione, con le dita oltre a stimolare la passera andò anche a stuzzicarmi sull'ano.
In effetti quel sentire la vicinanza di Giulio, aveva rinnovato anche quella strana sensazione mista di paura ed eccitazione quasi bloccandomi, ma bastò quel dito dietro che lentamente affondava per riattivarmi.
Giulio a questo punto non poteva restare impassibile, era a pochi centimetri dalla mia pelle dalla possibilità di accarezzare il mio corpo.
Nonostante quelle strane sensazioni difficili da spiegare, mi aspettavo quella fatidica carezza che mi avrebbe fatto esplodere di piacere.
Stavo godendo già molto per quel baciarmi e toccarmi, passera e ano da parte di Martino, ma la possibilità che Giulio finalmente allungasse una mano, era incredibilmente di stimolo a godere ancora di più.
Non capivo cosa lo frenasse, ma bastò che in un attimo di godimento, preda di un nuovo orgasmo, chiusi gli occhi e in un frammento di tempo, sentii nuove dita sulla mia pelle, le sentii scorrere sul mio seno, fu un'esplosione dentro di me, quelle dita divennero tutta una mano che mi accarezzava il seno, per poi sentire anche delle labbra baciarmi i capezzoli, fui pervasa da forti brividi.
Non aprii gli occhi, non ne avevo il coraggio, sapevo che non potevano essere le mani e le labbra di Martino. Finalmente c'era riuscito a sciogliersi, ma a questo punto sciolse ancor di più anche me, che non riuscii a trattenermi dall'aumentare l'ansimare, perché stavo esplodendo di un forte e nuovo orgasmo.
Giulio stava prendendo sempre più familiarità con i miei seni, li accarezzava e baciava, con una passione indescrivibile. Io restai con gli occhi chiusi per tutto il tempo di quell'orgasmo, me lo stavo assaporando come fosse un sogno, ma un sogno da cui non svegliarsi, stavo provando sensazioni che non si dovevano vedere con gli occhi, ma sentire coi sensi del piacere.
Martino sicuramente nel vedere questa scena, si eccitò maggiormente anche lui quindi aumentò la vigoria nel suo muoversi con le dita e la lingua, nel farmi godere ancora di più.
Sentivo la mano di Giulio che percorreva sul mio corpo, fino ad arrivare anche ad accarezzarmi sui peli della passera, forse avrebbe voluto toccare anche di più, ma c'era Martino.
Che dire? Ero sempre più un fremito, volevo godere sempre di più.
Ad un certo punto, non sentii più la lingua di Martino, ma sentii quella mano che mi stava accarezzando il pube, scendere fino al clitoride, per poi continuare la sua corsa sulle labbra, dopo che anche le dita di Martino si erano sfilate. Nuove dita, mi stavano accarezzando sulla passera, non penetravano, ma la accarezzavano solo con infinita dolcezza. Le mani di Martino si stavano limitando ad accarezzarmi le cosce, percorrendole fino ad avvicinarsi alla passera, sentendo a momenti come dei tocchi a due mani.
Basta, stavo troppo impazzendo, quindi aprii gli occhi, vedendo quanto Martino si stava gustando la scena di Giulio che mi accarezzava la passera e il seno riempiendomelo anche di baci. Stava godendo solo osservandoci. Io nel frattempo avevo anche allungato una mano sul pene di Giulio, che tremava dall'eccitazione, sentivo che bastava poco per farlo godere, quindi non insistetti a quel accarezzarglielo. Venni dunque pervasa dalla voglia di penetrazione di sentirmi dentro la passera qualcosa di estremamente penetrante, qualcosa che fosse il membro di Martino.
Con uno sguardo glielo feci capire, quindi disturbando Giulio da quell'estasi in cui si trovava, feci sedere Martino sul divano per poi salirgli sopra, dandogli le spalle, mi andai a mettere sul suo membro e me lo infilai con tutto il desiderio che potevo provare in quell'istante..
Iniziai lentamente a muovermi roteando il bacino, Martino si attaccò al mio seno accarezzandomelo, mentre Giulio si ritrovò in ginocchio di fronte, ammirando me e Martino, ma ammirando quanto lentamente facevo scorrere quel membro dentro di me, vederlo entrare ed uscire dalle labbra della mia passera. Vederlo così mi eccitava ancora molto, ero tentata di porgermi avanti, per portarmi alla bocca il suo membro, ma mi rendevo conto che sarebbe bastato poco per farlo godere, quindi decisi di attendere il momento più opportuno.
Mi feci comunque prendere dalla voglia di baciarlo, un bacio durante una penetrazione è sufficiente ad alimentare ancor di più il fuoco del piacere, infatti lo feci avvicinare e piena di eccitazione lo baciai con passione, così ad iniziare ad avere un nuovo orgasmo. Cominciai a godere come una forsennata, lasciandomi trasportare sempre più da quell'estasiante frammento di tempo, intenso e fugace, purtroppo destinato prima o poi a concludersi, fortuna che baciando Giulio, riuscii a non urlare, pur ansimando tanto.
Al culmine del mio orgasmo mi resi conto che anche Martino era agli estremi, decisi così di sfilarmi il suo pene, e facendo sedere Giulio al suo fianco, mi inginocchiai e iniziai a pomparli alternandomi ora sull'uno poi sull'altro, con Martino era più facile riusciva in qualche modo a resistere, quindi mi soffermavo più su di lui, mentre con Giulio, appena affondavo con la bocca sentivo quel tremore che lo stava portando al godere. Volevo che godessero assieme e non fu certo un problema, appena sentii che Martino stava per venire, mi portai sul membro di Giulio, che dopo il secondo affondo non poté resistere, appena in tempo per sfilarlo dalla bocca, che mi schizzò un'enorme quantità di sperma sul seno, cosa che anche Martino stava facendo, entrambi erano stati copiosi nel riempirmi del loro sperma caldo.
A conclusione, avevo goduto di estreme emozioni, passioni e tanto piacere, per Martino fu una nuova esperienza e assolutamente inaspettata. E che dire di Giulio? Nonostante l'iniziale sua delusione, ero riuscita a farlo godere dei miei piaceri e dei miei desideri
Tutte sensazioni assolutamente non previste ne da me ne da nessun'altro della compagnia, nessuno aveva previsto una situazione così altamente intrigante.
Ora ero lì con il loro sperma che lentamente scendeva sul mio corpo, lentamente scivolava verso la mia passera, ancora con la voglia di una forte tentazione, quella di lasciarla scorrere fino alle labbra per poi spalmarmela tutta lì; ma poi, no era troppo, quella potevo evitarmela, non mi sembrava proprio il caso, quindi presi dal tavolino dei tovaglioli di carta che Giulio aveva portato con la birra e mi ripulii momentaneamente con quelli.
Ma ancora la sete la stava facendo da padrona, quindi pregai Giulio se poteva portarci ancora una birra a testa, lui subito si alzò e dopo essersi ripulito, se lo infilò dentro i pantaloni e si diresse al bancone del bar.
Martino ne approfittò per darmi un bacio, e per poi dirmi: “Patty, ho avuto conferma di nuovo, di quanto sei donna, di quanto ami l'amore e la gioia di vivere certe sensazioni, anche questa sera sei riuscita a farmi provare delle emozioni indescrivibili, emozioni di cui pochi sanno gioire”, poi si interruppe all'arrivo di Giulio, che oltre alla birra, si era portato anche delle salviettine umidificate, per permettermi di ripulirmi meglio.
Mi ricomposi meglio la vestaglia e poi brindammo di nuovo, anche Giulio durante questo brindisi, volle esprimere il suo pensiero: “Sono anni che faccio questo mestiere, e tante cose ho visto e intravisto, ma una situazione cosi entusiasmante e piena di emozione, non mi era mai accaduta, molti miei colleghi mi hanno raccontato mille storie, ma mi sono reso conto quanto sia difficile che una situazione così sia veramente accaduta a qualcuno di loro, specialmente per l'emozione provata. Nemmeno a raccontarla ci crederebbero, ma sicuramente anche se non la potrò raccontare, avrò sempre il piacere di portarla dentro di me e sinceramente, spero in un vostro ritorno” e scoppiò in una risata, al che io risposi: “ovviamente, se capiterà l'occasione, vedremo di tornare qui da voi”,
A questo punto ci congedammo, l'ora si era fatta parecchio tarda e la stanchezza si stava facendo forte, inoltre all'indomani giorno della sfilata, sperando nella clemenza del tempo, sicuramente sarebbe stata molto faticosa. Ma prima di allontanarci dalle scale, diedi nuovamente un bacio a Giulio, poi ce ne tornammo in camera.
Entrambi ci aspettavamo di trovarci Franco in camera, invece dopo essere entrati nella mia camera e visto che era vuota, andammo a spiare la loro, Tutti e tre dormivano appassionatamente, Lucia era abbracciata a Franco e Marcello a Lucia, quindi a questa dolce immagine ce ne tornammo in camera e ci infilammo dritti nel letto, e dopo aver parlato un po' delle emozioni provate e felice di aver regalato delle emozioni, ci addormentammo anche noi stretti in un bellissimo abbraccio.
Ora mi fermo qui, il carnevale è continuato poi per tutta la domenica, nonostante il rischio pioggia si è svolto tranquillamente, gioendo e divertendoci, come già detto all'insegna dello svago e della gioia, che i Viareggini sanno trasmettere.
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