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... e furono i Mondiali del 2006


di PattyeFranco
30.07.2021    |    9.396    |    8 9.4
"Ci eravamo messi d'accordo con Mario di incontrarci in un lido della zona, per vedere la finale contro la Francia..."
Ritorno dopo Tanto tempo a scrivere una delle mie avventure, dopo questo periodo di magra, poca roba recente potrei scrivere.
Visto il periodo, che il calcio Nazionale, ci sta dando grandi soddisfazioni, non posso che raccontare dell'avventura avuta grazie all'ultima grande soddisfazione della nostra Nazionale nel 2006, i mondiali vinti contro la Francia, (al momento che sto scrivendo, potrei dire che l'ultima soddisfazione è stata qualche sera fa contro gli Inglesi, però continuerò con quella del 2006).
Ci eravamo messi d'accordo con Mario di incontrarci in un lido della zona, per vedere la finale contro la Francia.
Ci trovammo dopo aver cenato a casa, mi ero preparata di tutto punto, mi ero creata un abito con i colori dell'Italia, abbottonato davanti, e abbastanza mini, ma non esageratamente corto. Per l'occasione era stato installato uno schermo gigante, noi andammo a sederci in prima fila, io ero seduta tra Franco e Mario. La moglie di Mario non c'era, perché lei, come sempre si sente superiore a chi guarda 22 stupiti che inseguono un pallone, ma niente, meglio così.
L'entusiasmo era tanto, c'erano anche altri amici e conoscenti, il mio abito aveva certo molto colpito. Nonostante tutto ero molto dubbiosa sul risultato finale della partita, solitamente preferisco non illudermi, perché se poi cadi, ti fai male veramente, la delusione sarebbe maggiore.
La partita è cominciata, la tensione si alza, un primo tempo acceso e vivace, falloso da entrambe le parti, ma l'entusiasmo si smorza quando l'arbitro concede un rigore ai Francesi, lo tira Zidane ed è gol. Per l'Italia si stava mettendo male, sembrava che gli Italiani non riuscissero a reagire, finché ad un certo punto su un calcio d'angolo, il mitico Materazzi riuscì a pareggiare, già era qualcosa di buono, intanto cominciano i baci e abbracci, la delusione si trasforma in speranza.
Ora bisognava vincere, ma era molto dura. L'illusione poco più avanti, un gol per l'Italia, ma è fuori gioco, in quell'illusione, baci e abbracci tra me e Franco e Mario, ma poi di nuovo a soffrire, sembrava quasi che quel gol annullato era un segno che la fortuna stava girando male. Il secondo tempo finisce 1 – 1, si va ai supplementari. E' troppo, si soffre, ma a questo punto sussurro a Franco: “giuro che se vinciamo ai supplementari, stasera mi diverto, Mario lo faccio soffrire”, lui ride e mi risponde sicuro di se: “Allora preparati, hai giurato e se vinciamo ti toccherà pagare pegno, ogni promessa è debito”. Certo non era un problema, anzi sarebbe stata una gioia nella gioia. I supplementari iniziano, Mario è inconsapevole del mio giuramento, ma anche nei supplementari il gioco cambia poco, la tensione è sempre alta, ma poi succede un casino, Zidane dà una testata sul petto a Materazzi che stramazza a terra, Zidane viene espulso, che gioia, dai che questa volta forse mi tocca davvero pagare pegno, ma anche nonostante l'assenza di Zidane non riusciamo ad approfittarne e si va ai rigori, quindi il mio giuramento si infrange li. L'Italia nei vari precedenti ai rigori, aveva quasi sempre perso, quindi ancora di più c'è un quasi sconforto, ma anche questa volta mi scappa un altro giuramento: “giuro che se vinciamo ai rigori, non mi accontenterò di far soffrire solo Mario, qualcun altro avrà un motivo in più per festeggiare”, avevo già una certa idea su chi sarebbe stato, ma doveva restare nella mia testa e solo al momento opportuno mi sarei rivelata, solo nel caso di esito positivo.
Non avevo un'idea di preciso su cosa sarebbe potuto succedere e come, ma decido di prepararmi, voglio essere pronta, anche se ero convinta che sarebbe finita male, quindi in attesa dei rigori, vado veloce in bagno e mi sfilo le mutandine, il reggiseno era già mancante, solo dei bottoni avrebbero separato il mio corpo nudo alla vista dei fortunati.
Arrivo alla mia sedia che stanno cominciando i rigori, tutti ignari di ciò che sarebbe potuto succedere. Ad ogni rigore segnato dall'Italia era una festa, baci e abbracci, ma all'errore del rigore della Francia, fu un'esplosione, e subito andai ad abbracciare il secondo fortunato, (non certo uno sconosciuto, c'era già stato un inizio di approccio qualche tempo prima, ma poi per problemi vari finì tutto in un niente), comunque la tensione era tanta, mancava poco, solo l'Italia non doveva più sbagliare. Cominciavo già ad assaporare il gusto della vittoria, e di conseguenza pronta a festeggiare, non sapevo ancora come, sapevo che sarebbe stata un esplosione di baci e abbracci da parte di tutti, Ebbene siamo all'ultimo rigore, tutti con le dita incrociate, pronti ad esplodere, tiro e gol, la palla entra, campioni del mondo, subito abbraccio Franco e lo bacio, un bacio molto caldo, poi nella confusione, mi giro verso Mario e anche con lui abbraccio e bacio, coperti dalla bandiera, poi a fianco a lui, c'era Fausto il secondo predestinato, che già avevo deciso sarebbe venuto in auto con noi a festeggiare, abbracci e baci, salti e feste, io sono al settimo cielo come tutti d'altronde. Sotto sotto ero ancora più eccitata, eccitata dalla vittoria, ma eccitata da qualcosa che non sapevo come sarebbe andata a finire, perché a caldo c'erano i festeggiamenti.
La bandiera era uno sventolio continuo, poi dopo qualche momento di feste al Lido e dopo i fuochi artificiali, si parte con le auto e cominciano i casini, Franco alla guida, Fausto al suo fianco, seduto fuori dal finestrino, io dietro a Franco anch'io seduta sul finestrino con la mia bandiera, mentre Mario sull'altro dietro con la tromba, era talmente tanta l'euforia, che mi ero dimenticata che sotto il vestito niente, ma nonostante il possibile belvedere, ancora nessuno dei due si era reso conto di niente.
Ad un certo punto del casino, ci troviamo fermi in coda, tutto era bloccato, Mario rientra in auto, per cambiare la bomboletta della tromba, ormai già scarica, e proprio in quel momento gli si mostra lo spettacolo, io seduta sul finestrino, con un paio di bottoni che si erano slacciati durante l'esuberanza per la festa e l'euforia. Non mi resi subito conto della situazione, solo fino a quando Mario incapace a resistere, si allunga, mi dà una carezza sulla passera e poi un bacio, una bella leccata e poi una trombata proprio davanti alla passera, tanto da farmi vibrare tutto, ma anche farmi rabbrividire. Ma subito esce dal finestrino e ricomincia a far casino con la tromba, il suo sguardo ormai parlava chiaro, si stava già gustando qualcosa e si pregustava sicuramente un seguito, sempre ancora del tutto imprevedibile, eravamo ancora troppo nel casino per lasciarsi andare oltre, anche se quando poteva, ne approfittava per rientrare e dare brevi leccate o carezze, così che l'eccitazione era sempre più forte.
Tanta era la gioia e l'ebbrezza della vittoria, che ero sempre più tentata a fare qualcosa di imprevedibile, ormai tutto faceva parte dei festeggiamenti, Mario mi guardava con eccitazione, si vedeva che anche lui non sapeva più come fare a trattenersi. In un momento di apparente calma, in un punto dove il casino si era disciolto un pochino, rientro in auto, mi allungo verso Mario, gli abbasso la cerniera dei pantaloni, mi prendo in mano il suo passero eccitato, e dopo un paio di carezze, me lo infilo tra le labbra e lo affondo tutto nella mia bocca. Non so se era una pazzia, ma i festeggiamenti dovevano procedere come giurato, sempre con la massima attenzione agli altri. Fu solo un breve assaggio. Fausto era ancora inconsapevole di ciò che stava succedendo e del mio giuramento. Ormai era giunto il momento di far partecipare anche lui a questi stimolanti festeggiamenti, ma come? Solo Franco si era accorto, perché guidando, dallo specchietto aveva visto i movimenti tra me e Mario.
Ecco che arriva l'occasione buona, arriviamo in un grande spiazzo, dove quasi tutti erano scesi dalle auto a festeggiare e cantare, così che anche noi decidiamo di scendere. Per evitare che qualcuno si accorgesse delle mie nudità sotto il vestito a causa dei bottoni slacciati, anche se eccitante al pensiero di sguardi indiscreti, tenevo la bandiera davanti a me. Dopo canti e balli tornò il momento di risalire in auto e ripartire, così che faccio salire Fausto dietro con me, e Mario si trova costretto a salire davanti, ma anche se dispiaciuto, sapeva che non sarebbe certo finita li.
Riparte il corteo delle auto, di nuovo io seduta sul finestrino con tanto di passera al vento, un altro bottone tra lo scendere e il salire si era slacciato. A Fausto sarebbe bastato poco per accorgersi dello spettacolo, ma lui non avrebbe fatto certo la prima mossa, si sarebbe limitato al guardare, anche perché non era avvezzo a queste situazioni. Mi bastò poco, per trovare il modo di iniziarlo, in un momento in cui il carosello di auto si fermò, gli dissi di rientrare e prendere la bandiera più grande, che era appoggiata sul sedile ai miei piedi, così che rientrando nell'auto, non poté evitare di ammirare la passera in bella mostra, stando seduta in quel modo sul finestrino, non poteva non vedere, infatti tardò ad uscire di nuovo, tanto che allungai un piede, per capire dov'era, io non potevo vederlo, ma solo immaginare, ma quando tornò a sedersi fuori dal finestrino, il suo sguardo diceva tutto, mi guardò sorpreso ed eccitato, così che ad un certo punto, dove il casino delle auto era nuovamente diminuito, rientrai io nell'auto, lo presi per i pantaloncini, aveva dei pantaloni corti con l'elastico, quindi fu facile abbassarglieli, lo feci rientrare nell'auto, e come si suol dire, gli saltai addosso, come un'ubriaca ebbra di alcool, lo baciai, mentre le mie mani andarono ad attaccarsi al suo pene esageratamente eccitato e pronto a tutto, era già duro e massiccio. Fausto preso dalla mia veemenza, non ebbe il tempo di pensare a Franco o a Mario, e si lasciò trasportare anche lui dall'euforia, dalla gioia. Il bacio fu estremamente piacevole ed intrigante, la mia mano, mi fece pregustare qualcosa di irrinunciabile, ma purtroppo arrivammo di nuovo in paese in mezzo al casino, e quindi bisognava limitarsi e con dispiacere, entrambi tornammo ad urlare e festeggiare dai finestrini. Ormai l'aria si era scaldata, era tutto un misto di festa ed eccitazione, mi sentivo veramente ebbra, con la mente estremamente offuscata dal desiderio e dal piacere, ma sapevo che non avrei dovuto aver fretta, prima o poi tutto si sarebbe calmato e avrei mantenuto la promessa.
Certo che l'approccio era di buon auspicio, inoltre già qualcosa mi stava frullando per la testa, quei bottoni dell'abito, prima o poi si sarebbero slacciati tutti, e non immaginavo cos'altro sarebbe potuto succedere. Nei punti dove il casino era allo scemare, Fausto approfittava della situazione e anche lui come in precedenza Mario, rientrava per passare a dare qualche carezza e qualche leccata alla passera, stuzzicando anche il clitoride e stimolando sempre di più il mio desiderio. Ormai erano già un paio di ore che giravamo su è giù per paesi a festeggiare, e sempre più la situazione si stava scaldando, ma come poteva non esserlo, l'euforia della vittoria e qualche birra di troppo portava a far perdere ogni freno inibitorio, qualche ragazza era addirittura arrivata a togliersi maglietta e reggiseno, ma io non potevo, nonostante dentro la nostra auto mancava anche di più di un reggiseno.
Anche Franco si stava divertendo e festeggiava a modo suo, è un bravo guidatore, quindi sapeva come destreggiarsi nella varie situazioni, ma come farlo festeggiare anche lui come Fausto e Mario?
Beh!!!! non ci volle poi molto, dopo tanto tempo, il casino andava a calare, e in alcune situazioni, scendevo dall'auto ed andavo a baciarlo, e nascosti dalla bandiera, andava anche lui ad allungare le mani nel vestito ormai chiuso da ben pochi bottoni. Anzi fu lui il peggiore rispetto gli altri due, perché in un parcheggio, dove ci eravamo fermati per berci ancora qualche birra che era nel baule, nascosti sempre dalla bandiera, mentre ci baciavamo e ci toccavamo, lentamente mi slacciò i pochissimi bottoni rimasti chiusi, lasciandomi così praticamente quasi nuda. Mario e Fausto erano lì che ci guardavano quasi imbarazzati, fortuna poche macchine passavano da quel punto e la bandiera bastava a coprirmi dalla vista di chi era di passaggio,
Ormai ero al massimo dell'eccitazione, non c'era altra via, a questo punto sentivo proprio il desiderio di festeggiare al meglio, tanto che lasciai cadere il vestito che poggiava solo sulle spalline, restando coperta solo ed esclusivamente dalla bandiera.
A questo punto Franco fece la sua proposta, e disse: “conosco un posto dove si potrebbe andare, sperando che tutti siano in giro a festeggiare, ma non come noi”, quindi salimmo in auto, questa volta fu Mario a tornare a sedersi dietro. Ma quale sedersi? Non fece in tempo a salire e chiudere la porta, che si piombò su di me, baciandomi ed andando ad infilarsi sotto la bandiera, con le mani mi accarezzava tutta, mentre continuava con quei baci interminabili che sapeva regalarmi. Ma anche Fausto, non riusci a starsene calmo, anche lui abbassò parzialmente il ribaltabile e si avvicinò iniziando pure lui ad accarezzarmi sul seno, avevo le mani di Mario e Fausto che stavano facendo sfracelli andavano a turno ad accarezzarmi la passera, stuzzicarmi il clitoride, finché Fausto ad un certo punto riuscì ad infilarsi con la testa tra le mie gambe, iniziando così un leccare con smania, quella lingua scorreva sulle labbra per arrivare la clitoride, mentre Mario mi baciava intensamente, e mi accarezzava stuzzicandomi il seno, non so come era possibile in quell'auto, sebbene scomoda, riuscivamo a goderci dei momenti di esaltazione, di piacere intenso, la bandiera ormai non esisteva più, praticamente ero nuda tra le mani dei due prescelti, certo lo avevo promesso, una promessa piena di speranza e desiderio.
Non ci rendevamo conto, dove Franco ci stesse portando, ma so che arrivammo in un punto, non del tutto buio, ma sicuramente lontani dal casino, si sentivano in lontananza i clacson, le trombe e le urla dei pochi ancora rimasti in giro.
Io ero già fuori di me, Fausto era già riuscito, nel tragitto, a portarmi al godere con la sua lingua e le sue dita, ero ormai libera da ogni freno. Mario invece era passato a succhiarmi e baciarmi il seno, e Franco?
Fermi in quel posto, aprendo le portiere, io ero completamente distesa su quel sedile, Fausto che era sceso, tenendomi le gambe ben aperte, riusciva ancora con la sua lingua sul clitoride, le sue dita che mi penetravano, a farmi urlare di piacere, Mario che si era posizionato sul sedile davanti riuscendo a continuare con il suo baciarmi ed accarezzarmi il seno, Franco pure lui scese dall'auto, si mise a baciarmi con passione intensa. Stavano facendo tutto loro, mentre io godevo di piacere, ma Franco smise di baciarmi, e vista la posizione in cui mi trovavo, si abbassò i pantaloni e con tanto di passero eccitato e ben massiccio, si avvicinò al mio volto, così che dopo qualche carezza, riuscii ad infilarmelo in bocca, gustandomelo ben bene.
Wowww!!!!!!!!!!!! che fantastica situazione, godevo come una pazza, già un paio di volte avevo superato l'orgasmo, ma niente mi fermava più. Succhiavo con veemenza il passero di Franco, mentre con una mano ero riuscita prendere quello di Mario, ma dopo questo ennesimo orgasmo, Fausto decise di affondare, anche lui ormai era spoglio dei suoi vestiti. Era troppo eccitato per resistere, quindi, appoggiò il suo maestoso pene, tra le labbra della mia passera super bagnata e con decisione affondò. Mi scappò un deciso urlo di piacere, quell'affondo, fu veramente un godimento super intenso, poi con decisione iniziò quel penetrarmi dentro e fuori, con movimenti decisi e con ritmo, più sentiva che godevo, più insisteva negli affondi, facendomi godere di nuovo. Era bellissimo, circondata di piacere, mi stavo letteralmente gustando il passero di Franco che affondava nella mia bocca, al tempo degli affondi di Fausto, il pene di Mario nella mano che masturbavo con decisione, e in sottofondo si sentivano ancora i festeggiamenti. Diciamo che il gioco non era proprio paritario, stavano giocando in tre contro uno, ma era Fausto che stava facendo gol, stava per godere, sentivo la sua penetrazione sempre più intensa, vibrante, infatti si sfilò girandosi, finendo di godere nel prato masturbandosi. Ebbene uno lo avevo già sfinito, in termini calcistici lui aveva fatto gol penetrandomi, godendo e facendo godere me, ben più di una volta. A questo punto, mi ritrovai subito Mario tra le mie cosce, era tremendamente euforico, era quello che da più tempo aspettava di potersi godere la passera, che nella serata per primo aveva notato e stuzzicato, l'adrenalina comunque era a mille, la sua lingua era tremendamente intensa, non aspettava altro, voleva godere e farmi godere ancora di più. Mi accarezzava come un forsennato, le sue mani erano ovunque, mentre la lingua si era fissata sulle labbra della passera, per poi fissarsi sul clitoride, e quindi penetrarmi con due dita, mi stava masturbando con decisione, Franco si era spostato, lasciandomi sola con Mario per qualche attimo, finché Fausto dopo essersi ripulito il suo passerone, venne a baciarmi con passione. Vidi che era ancora eccitato, per la miseria, mi stava ancora intrigando, cosi che dopo il passionale bacio, decisi di gustarmi anche il suo tra le mie labbra, ma non solo, volevo davanti a me anche quello di Franco, volevo gustarmeli assieme, cosi che mi girai mettendomi in ginocchio sul sedile, dando così, una nuova visuale della mia passera a Mario, che continuò a masturbare da dietro. Questo invogliò Mario ad infilare lentamente un dito anche nel secondo buco, aumentando così il piacere, godevo, eccome che godevo ancora. Mentre mi succhiavo con avidità i passeri di Franco e Fausto, anche Mario sentì il desiderio di penetrarmi e in quella posizione, fu per lui facile, e dopo aver ben puntato quel coso massiccio, entrò deciso ed iniziò una penetrazione esaltante, affondava sempre più deciso, ma non gli bastava sentirmi mugolare, gemere, non urlavo perché la mia bocca era sempre più impegnata con gli altri due, ma volle esagerare e lentamente mi infilò un dito nel buco libero, per la miseria esplosi urlando, il piacere sempre maggiore, tanto che iniziai a urlargli di insistere sempre più, stavo avendo un nuovo e forte orgasmo, spingeva e affondava con tutta la sua forza che aveva dentro, ma tutto questa frenesia, lo portò a godere pure lui, mi diede dei colpi talmente decisi, che quando lo sfilò per godere, sentii con dispiacere un vuoto dentro di me, tanto che senza tante parole, mi spostai e feci sdraiare Franco sul sedile andando sopra di lui e infilandomi con decisione il suo totem, iniziando a cavalcarlo con tanta ma tanta intensità, stavo proprio godendo e godevo sempre più, Fausto e Mario erano li che guardavano me che godevo come una matta, ero veramente fuori di me, mi stavo veramente godendo il momento di gioia, i loro sguardi, le loro carezze e quei peni ancora sull'attenti, a significare che erano ancora eccitati e che non sarebbe finita li.
Era talmente tanta la mia euforia, il mio cavalcare che anche Franco non riuscì a resistere ancora per molto, appena esaurito quest'ultimo orgasmo, anche lui lo sfilò per godere, fu in quel momento che gridai: “...e treeeeee!!!! gol gol gol!!!!!” poi mi abbandonai sul sedile, quasi sfinita. Scoppiammo tutti in una risata, quel mio urlo finale era stato preso bene.
Ci fu un attimo di rilassamento, Franco prese ancora 4 bottiglie di birra dal baule, fresche naturalmente, c'era tanto di frigobar, ci eravamo ben premuniti. Ci voleva proprio, eravamo parecchio accaldati, si sa che certi festeggiamenti, scaldano. Li vicino c'era un tavolo da picnic, con tanto di panche, quindi andammo a sederci, io presi la bandiera per coprirmi, tanto per dire, perché ben poco copriva, loro erano ancora eccitati, in particolare Mario e Fausto, che giocando e ridendo, vennero a rinfrescarmi con le bottiglie fresche sulla schiena, ma era ben chiaro che ci stavano riprovando. Ancora nudi, con tanto di passero in piedi che ballavano qua e là. Anch'io ero ancora ben intrigata, quindi bastò poco per ricominciare la Partita, non appena Mario da dietro mi abbracciò stringendomi il seno, io mi lasciai andare indietro baciandolo, stringeva accarezzava il seno, mentre io cominciavo di nuovo ad ansimare. Anche Fausto si avvicinò, venendo a stuzzicare di nuovo la passera, ma così sulla panchina era un pochino scomodo, tanto che Franco gli propose di mettermi sul tavolo, cosi che, uno per le gambe e l'altro da sotto le ascelle mi sollevarono adagiandomi sul tavolo, poi di nuovo uno fra le cosce a giocare di lingua sulla passera e dintorni, l'altro che mi succhiava e baciava i seni, l'altro che baciava appassionatamente me, ero di nuovo tra le stelle, piena di piacere, erano determinati a fare ancora gol, ma questa volta dopo un nuovo esaltante momento di piacere, proposi una posizione fino a quel momento impensabile, volevo prendermi un po' di iniziativa io, così che dissi a Fausto di sdraiarsi lui sul tavolo, poi io mi misi sopra di lui con la passera sul suo viso, dandogli modo si leccarla ancora meglio con passione, poi mi abbassai sul suo passero in un superlativo 69, ma qui venne il bello, invitai Mario e Franco a mettersi davanti a me, così da potermi prendere cura anche dei loro passeri.
In poche parole ne avevo tre di fronte a me, belli massicci e trepidanti, così che mentre Fausto riusciva a farmi gemere di piacere con la sua lingua e le sue dita, io succhiavo, baciavo e leccavo a turno quelle tre magnificenze, volevo che in questa nuova situazione tutti e tre fossero impegnati in qualcosa di speciale, ma di mio desiderio.
Ebbene, da questo momento decisi di cominciare a cavalcarne qualcuno, così che subito ribaltai di nuovo la situazione, durante quel tempo che me li stavo giocando con la lingua, affondandoli nella mia bocca, capii che il meno teso era Mario, quindi lo feci sdraiare sul tavolo e olè, mi poggiai sul suo eccitato pene e affondai, wowwww! Che delizia, che piacere, mentre gli altri due li feci mettere in modo di poter giocare di nuovo con i loro nerboruti passeri. Così che a turno riuscii a farli scoppiare di nuovo di piacere, anche per me fu una cosa idilliaca, un piacere sempre intenso.
Dopo Mario, fu il turno di Fausto e poi di Franco, e di nuovo ero riuscita a godere e a far godere loro, esprimendo tutta la nostra passione, il nostro piacere.
E così fu che i festeggiamenti finirono, si era fatto ormai un certo orario, tutti dovevamo rientrare, in particolare Mario, con la moglie che, sicuramente, gli avrebbe fatto una scenata, visto l'orario del rientro, ma chi se ne frega? E' lei la rompi, quella che non merita piaceri, di conseguenza lui ricambia così.
Comunque mi ricordo che la Finale di Calcio era finita 5 – 3, ma per quanta riguarda la mia promessa, ho perso il conto, ma quello non era l'importante, l'importante era esserci goduti dei momenti fantastici e sempre indimenticabili a contorno di una super serata per tutti gli Italiani.
Arrivammo a casa che cominciava ad albeggiare, ma la sorpresa più bella sapete quale fu? Beh!!!! devo dirlo, Mario ci chiamò, chiedendoci se potevamo ospitarlo, sapeva che se sarebbe tornato a casa a quell'ora, la moglie gli avrebbe rovinato le ore passate in gioia, quindi alla nostra naturale risposta affermativa, gli mandò un messaggio avvisandola che avrebbe dormito a casa nostra, visto l'orario, e che anche se il giorno dopo era Lunedì, si era già preso un giorno di ferie come pure io avevo fatto, tanto lei non ha mai sospettato e non sospetta ancora certe cose, non pensa nemmeno che certe cose possano capitare.
Arrivò quasi subito, ma subito andammo a dormire, era subentrata una certa stanchezza, ma......
Il seguito sarà un'altra storia.
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