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Il Giardino delle vacanze


di PattyeFranco
06.05.2014    |    12.049    |    13 9.9
"No no questa è un’altra storia, vedrò di raccontarla un’altra volta..."
Eccomi qua di nuovo, anche questa mia avventura o meglio chiamiamola storia di nuovo piacere è sempre avvenuta durante uno dei periodi di vacanze. Era nel periodo di Aprile durante le vacanze di Pasqua, erano delle belle giornate, e ci eravamo prefissati di passare una settimanella nel nostro vecchio appartamento vacanziero di Menton. Durante il pomeriggio si stava bene sotto il sole, quindi io mi mettevo sulla sdraio del balcone a prendermi un po’ di sole leggendo un libro; dopo un paio di giorni mio marito andò a farsi una passeggiata in giro per il centro, mentre io mi rimisi sul balcone in sdraio a leggere e prendermi quel bel sole, avevo una minigonna e la parte sopra del costume, la giornata era veramente calda e si stava proprio bene al sole. Giù nel cortile si sentiva una falciatrice, chiaramente era il giardiniere che stava tagliando l’erba del prato. Stava facendo veramente caldo e la sete cominciava ad assalirmi, dopo una mezzoretta mi alzai e andai in cucina per prendermi una bella limonata fresca, uscendo di nuovo sul balcone andai a sporgermi e guardare chi ci fosse nel giardino, cavoli, mi vedo un gran bel ragazzo a torso nudo che stava falciando il prato, era una faccia non nuova, ma non ricordavo dove l’avessi già visto, ma comunque rimane che era un gran bel tipo. Rimasi appoggiata alla ringhiera ad osservarlo per un bel pò, tanto che dopo un po’ si accorse che lo stavo guardando attentamente e mi salutò con un gioviale “ciao”, gli risposi anch’io con un semplice ciao, ma non andammo oltre, io continuavo a guardarlo a lavorare e lui continuava a fare il suo lavoro, pur lanciandomi spesso delle occhiate e dei sorrisi veramente splendenti, oltretutto quando passava sotto il mio terrazzo approfittava a guardare su, sicuramente avendo la minigonna aveva una certa visibilità alle mutandine e la cosa cominciava anche a piacermi, più lo guardavo più mi convincevo di conoscerlo, ma non riuscivo a ricordare dove l’avessi visto o conosciuto.
Dopo un po’ vidi mio marito che tornando dal suo giretto, si fermò a chiacchierare con lui, parlavano proprio come se si conoscessero; mentre parlavano da sotto il balcone anche mio marito alzava lo sguardo verso di me, e mi fece capire lo spettacolo che vedeva, tanto bastò per farmi scattare quella molla che ogni tanto mi frulla per la testa, mi tirai indietro leggermente, tanto da non essere più alla loro visuale, mi tolsi le mutandine e me ne tornai avanti nella posizione di prima. Mio marito si accorse subito che le mutandine erano scomparse, il ragazzo probabilmente davanti a mio marito non osava più guardare in su, quindi non si accorse di niente, loro parlarono ancora un po’ poi si salutarono e mio marito si diresse per entrare in casa, appena mio marito sparì dalla visuale del ragazzo, subito lui lanciò lo sguardo in alto facendomi ancora un grosso sorriso, credo comunque che non notò il fatto che ero senza mutandine. Mio marito rientrando, venne subito da me sul balcone e mi chiese se lo avessi riconosciuto, gli risposi che avevo l’idea di conoscerlo ma non mi ricordavo dove l’avessi visto, mio marito si fece una risata e mi fece ricordare che lo avevamo conosciuto una sera che eravamo andati a cena con Fabio (l’elettricista), e che quella sera ci eravamo anche abbastanza sbronzati di birra, e pure che lo avevo anche stuzzicato, particolare comunque che non ricordavo; mentre mio marito mi parlava di tutto questo, cominciò a toccarmi le chiappe da sotto la gonna, fino ad arrivare a sfiorarmi con le dita anche la passera, ci stava giocando con piacere, non che la cosa mi dispiacesse, ma nonostante mi sembrava un po’ troppo azzardato lo lasciai fare. Il ragazzo intanto continuava con il suo lavoro e ogni volta che aveva occasione di passare sotto il balcone alzava lo sguardo, mi guardava e sorrideva ma questa volta sono sicura che si accorse delle mutandine mancanti, ma non vedeva mio marito che mi accarezzava da dietro, Franco si era messo dietro di me seduto sulla sdraio e alzandomi la gonna dietro mi baciava sulle chiappe e allungando le dita fino alla passera, specialmente quando il ragazzo non era intento a guardare. Questo gioco cominciava ad eccitarmi, infatti allargai leggermente le gambe per dargli la possibilità di potermela toccare meglio, ma così facendo diedi modo di vedere di più anche al ragazzo sotto, che mi ricordai si chiamasse Gioele. Il gioco si stava facendo sempre più eccitante, anche perché quando mio marito si accorgeva che Gioele aveva la possibilità di vedermi la passera lui si tirava indietro così che non si intimorisse vedendolo lui. Gioele ormai aveva una buona visuale dal sotto, infatti si era messo proprio sotto al balcone a pulire la falciatrice, il suo sguardo era infinitamente fisso verso l’alto, mi accorsi anche che era già bello eccitato, perché ogni tanto metteva una mano a sistemarsi il suo passerotto.
Mio marito mi aveva già fatto inumidire la passera, ma anche lui era già bello eccitato, e se ne uscì con una novità: “Senti, prima gli ho detto che quando avesse finito i lavori di salire a bere qualcosa di fresco, ma non mi aspettavo certo di trovarci in questa situazione, perché quando gliel’ho detto non mi avevi ancora fatto lo scherzo delle mutandine. Adesso certo non so con che spirito affronteremo la situazione, sicuramente lui sarà eccitato e non so nemmeno se oserà salire a questo punto”, io restai un attimo sorpresa, ma poi gli risposi: “scusa perché ha visto la mia passera non è detto che debba per forza fare qualcosa, se sale a bere qualcosa, faccio sempre in tempo ad infilarmele di nuovo, poi lo sai che non mi faccio il problema delle mutandine, anche perché ormai quello che c’era da vedere l’ha già visto, anche se devo essere sincera questo gioco mi ha abbastanza eccitata e lui non mi dispiace affatto”.
Non programmammo niente, ma restando sul balcone in quello stato mi eccitavo sempre di più e vedendo anche la sua eccitazione, la cosa si faceva sempre più intrigante, senza contare che mio marito si stava proprio impegnando ad eccitarmi, tanto che ad un certo punto mi girò e si mise a limonarmi con frenesia, era eccitatissimo, sicuramente a Gioele lo spettacolo da sotto non dispiaceva certo, perché anche da girata lo spettacolo doveva essere di buon gusto, perché mio marito con le mani continuava ad accarezzarmi sul sedere, quindi gli stava proprio facendo vedere bene il tutto.
A questo punto ero al limite del lasciarmi andare, ma mi feci forza e lo fermai, non potevamo continuare così, eravamo troppo eccitati entrambi e mi immaginavo quando sarebbe salito, se sarebbe salito, l’imbarazzo che avrebbe potuto coglierci.
Mi rigirai e vidi Gioele che stava già sistemando gli attrezzi sull’auto, il lavoro non lo aveva ancora finito del tutto, ne avrebbe avuto anche per il giorno dopo, poi c’erano ancora anche alcuni alberi da potare. Franco vedendo che era ormai alla fine gli disse: “Allora comincio a tirare fuori la birra dal frigo? Sarai assetato, con una giornata così calda e una birra fresca va giù sempre volentieri.”, Gioele gli rispose: “finisco di caricare l’auto poi arrivo, prepara pure la birra” e continuò a caricare. A questo punto entrai in casa, andai a prendere i bicchieri e la birra per tutti, poi dissi a mio marito: “voglio vedere quando arriva, come faremo a riceverlo, credo che io sarò un casino in imbarazzo”, lui rise e rispose, “stai tranquilla e fai finta di niente come se niente fosse, alla fine non è successo niente di così imbarazzante”, lui parlava facile, ma io mi sentivo già in imbarazzo, la mia timidezza era sempre lì in agguato.
Dopo un attimo suonò il campanello della porta, era lui, mio marito andò ad aprire, mentre io stavo già stappando le birre. Gioele entrò chiedendo permesso ed educatamente venne a salutarmi, lui era semplicemente rilassato e mi salutò con due baci sulle guance, io ero chiaramente in pieno imbarazzo e lo notò sicuramente, ma proprio fece finta di niente. Mio marito lo fece accomodare sul divano passandogli la birra, e anche lui andò a sedersi al suo fianco, io invece mi sedetti sulla sedia. Dopo poco l’imbarazzo se ne stava andando, parlando del più e del meno ormai ci trovavamo tranquillamente a nostro agio. Gioele, prima di salire si era infilato una canottiera, questo lo rendeva ancora più attraente, ma io ero ancora senza mutandine, e non pensai nemmeno di mettermi una camicetta, di conseguenza ero ancora con il reggiseno del costume. Comunque tra il chiacchierare e il gustarci la birretta, più lo guardavo più mi intrigava, era veramente pacato e non cadde mai nemmeno in qualche battuta a doppio senso, ma i suoi occhi cadevano spesso sulle mie gambe sperando in qualche mio scavallamento a lui propizio; dopo aver bevuto la birra, ci chiese se poteva andare una corsa in bagno, gli indicai la porta e non appena dentro il bagno, io mi alzai e mi avvicinai a Franco che senza tanti preamboli, mi tirò a sé e mi piantò una limonata come sempre da mozzafiato, allungando pure le mani, era eccitato da far paura, la situazione del balcone ormai lo aveva fatto andare per la tangente, ma in questo modo stava eccitando di nuovo pure me. Non appena sentimmo che Gioele stava per tornare, mi io misi seduta a cavallo del bracciolo del divano e in questo modo la gonna restò un po’ più su, non si vedeva niente, ma bastava per essere un po’ più scoperta e sicuramente portava di più all’immaginazione, a quel “vedo non vedo” che stuzzica parecchio, lui si sedette di nuovo al suo posto, invece mio marito si diresse in bagno. A questo punto, cominciò a riaffiorare quel poco di imbarazzo, restando soli io e lui; ero tentata a lasciarmi andare ma non potevo essere spudorata fino a quel punto, doveva arrivare la situazione giusta e guardacaso fu lui a creare quella situazione, sottovoce mi disse: “Patty prima sul terrazzo, mi hai proprio fatto eccitare, eri uno spettacolo, non so come ho potuto fare a trattenermi, ero troppo eccitato e sinceramente non sapevo come comportarmi, anche per rispetto a Franco, non so proprio cos’altro dire, se non quanta voglia ho dentro di rivederti in quella situazione”, rimasi letteralmente bloccata a quelle parole, ma mi eccitarono un casino, tanto che involontariamente mi girai verso di lui mettendo le gambe in modo che gli mostrai letteralmente di nuovo la passera, non mi preoccupai più di tanto pur sentendo che mio marito stava tornando, che troppo eccitato da tutta la situazione, appena mi fu vicino si mise a baciarmi senza preoccuparsi della presenza di Gioele che restò a guardare, non osava fare una mossa.
Mentre baciavo sempre più intensamente Franco, mi ritrovai letteralmente con le gambe allungate sul divano e leggermente aperte, fu a questo punto che cominciai a sentire una mano accarezzarmele, Gioele non aveva saputo resistere.
Si stava limitando ad accarezzarmi dolcemente le gambe,oltre anche a guardare la mia passera ormai dritta davanti ai suoi occhi a poca distanza rispetto alla vista che aveva quando era in giardino, Franco ormai si era lasciato andare dalla voglia e mi sollevò il reggiseno fino a togliermelo, lasciandomi così anche con il seno scoperto. Gioele continuava ad accarezzarmi le gambe fin su alle cosce, ma non arrivava a toccarmi la passera, ogni volta che sentivo la sua mano salire fino alle cosce, mi aspettavo sempre di più che arrivasse alla passera, ma si fermava sempre poco prima, ero eccitatissima dalla situazione, ma questo suo continuo fermarsi mi faceva sentire sempre più la voglia di quel suo tocco nel punto giusto, mi faceva impazzire. Franco intanto continuava a baciarmi ed accarezzarmi il seno, sempre con tanta intensità, ormai cominciavo anche a contorcermi per il piacere, la gonna ormai era salita su e quindi ero decisamente a passera letteralmente scoperta; finalmente arrivò il fantastico tocco, era arrivata anche la mano di Gioele. Era ora, ormai era già bagnata e aspettavo solo quel momento, ne approfittai anche per allungare un piede ed andare a toccare il passero di Gioele, lo sentii già bello duro e gli feci una mezza masturbazione con il piede, glielo accarezzavo con vigore. La sua mano stava prendendo letteralmente confidenza con la mia passera e oltre ad accarezzarmela con piacevole dolcezza, ogni tanto si fermava a stuzzicarmi sul clitoride, mentre faceva tutto questo lo guardavo, lui era li fisso con gli occhi sulla mia passera concentrato su quello che stava facendo, ma in un attimo in cui ci incrociammo gli sguardi, capì che era il momento di andare oltre, quindi si avvicinò con la testa e dolcemente ci mise anche la lingua, da prima infilandomela dentro la passera per poi passare a leccarmi e succhiami il clitoride mentre con le dita si intrufolò dentro, muovendole sempre con dolcezza, sfiorandomi bene nelle pareti interne facendomi provare un immenso piacere. Io stavo godendo e gemendo di piacere, mio marito a questo punto smise un attimo di accarezzarmi e baciarmi si alzò e si spogliò velocemente per poi continuare quello che stava facendo, ma per poco, perché ad un certo punto allungai la mano e stringendo il suo passero che era decisamente diventato come il durissimo marmo, lo tirai decisamente verso la mia bocca.
Gioele invece continuava a limonare con la mia passera, e non con poca difficoltà si spogliò dei suoi vestiti senza fermarsi mai con la lingua e le dita, fece tutto con una mano. Mi ritrovavo nuovamente in mezzo a due uomini che si stavano impegnando a farmi sentire al centro delle loro attenzioni e farmi godere.
Io stavo pompando Franco con desiderio smodato, e visto anche il dolce leccare di Gioele ero già all’orgasmo, infatti cominciai ad esagerare con quel pompino, perchè stavo veramente godendo, quella lingua e quelle dita nella mia passera erano arrivate a farmi avere un fortissimo orgasmo, e vista la mia intensità nel pompino mentre godevo stavo portando Franco a venire, che fortunatamente riuscì a fermarmi per poi avvicinarsi a baciarmi, e con quel suo bacio intenso aumentò ancora di più il mio godere.
Dopo questo mio forte orgasmo decisi di cambiare, quindi mi alzai e andai a sedermi sulle gambe di Gioele e cominciai a baciare anche lui con tanta intensità, mentre ci baciavamo cominciò anche ad accarezzarmi il seno, mio marito da dietro mi baciava sulla schiena con dei sfioramenti talmente leggeri da farmi avere dei brividi, quel bacio con Gioele si stava dilungando con piacere e con piacere sentivo quelle mani che mi toccavano ovunque.
Fu a questo punto che sentimmo una voce maschile che dal giardino chiamava Franco, in un primo momento volevamo fingere di non sentire, ma essendo insistente il chiamare, Franco decise di andare a vedere chi fosse e cosa volesse, quindi con un certo dispiacere si infilò i pantaloni e andando verso il balcone ci guardò dicendo: “voi continuate tranquillamente, vedo chi è e cosa vuole, poi arrivo” tutto questo perché ormai anche noi ci eravamo fermati, ma a queste parole ricominciammo con le nostre effusioni, non sentivamo con chi stava parlando, sentivamo solo un vociare, ma ci eravamo lanciati di nuovo e non ci importava più di tanto di chi fosse, eravamo troppo presi ed eccitati per pensare ad altro, infatti mentre lo baciavo sempre seduta sulle sue gambe, mi presi in mano il suo passero e cominciai ad accarezzarlo, era durissimo e anche di belle dimensioni, era piacevolissimo, restammo così per un po’ anche se la mia passera era tentata, vista la vicinanza, di tirarsi avanti e sentirlo entrare tutto, ma non volevo fare le cose troppo in fretta.
Mio marito rientrò informandoci che era Fabio: “ è Fabio e ha detto che ha bisogno delle informazioni, ma non voglio farlo salire proprio adesso, ci mancherebbe, con dispiacere vi lascio soli a continuare, cercherò di fare più in fretta possibile, mi raccomando Gioele non distruggermela troppo, perché quando torno voglio godermela un pochino anch’io”, gli risposi subito d’istinto, “cavoli ma solo adesso ha da rompere quello? Mi raccomando torna subito”, nel frattempo mi tolsi anche la gonna.
Non appena Franco fu fuori dalla porta, io e Gioele ricominciammo tranquilli del suo benestare, continuando a baciarci ci ritrovammo completamente sdraiati sul divano, io sotto e lui sopra, sentivo il suo passero duro sul pube, ma continuavamo a baciarci ed accarezzarci con vigore, eravamo entrambi nel pieno dell’eccitazione. Lentamente lui cominciò a baciarmi sempre più giù, passando dal seno fino ad arrivare alla passera di nuovo, ero in pieno eccitamento. Ricominciò a limonarmi dolcemente la passera, giocando con le dita sul clitoride, poi lentamente mi infilò prima uno e poi un altro dito, con l’altra mano mi accarezzava il seno, mi stava facendo provare un piacere intenso, ci sapeva fare veramente, tanto che subito ebbi un altro orgasmo, era incredibile con quella bocca e quelle dita; cominciai a gemere come una pazza ma dovevo trattenermi dal gridare per evitare che qualcuno dal giardino ci sentisse, ma la cosa mi stava sfuggendo e durante quel secondo orgasmo, Gioele accorgendosi che stavo per scoppiare continuò sempre più energicamente con le dita, e si alzò a baciarmi per evitare che mi scappasse qualche urlo; la mia passera era talmente bagnata dei miei umori che Gioele durante l’ennesimo orgasmo, si tirò su, mi allargò le gambe e senza molti preamboli me lo infilò decisamente, fu un’esplosione di piacere, perché quella penetrazione in pieno orgasmo era superpiacevole, viste anche le dimensioni di quel suo passero duro e super eccitato.
Continuò muovendosi con tanta energia, era troppo, mi stava veramente facendo impazzire, continuava sempre più deciso senza proprio rallentare, non mi rendevo conto di come facesse, temevo che con quella veemenza venisse subito, invece resisteva e continuava, e più continuava più godevo, era impressionante la sua resistenza nonostante il movimento veloce ed intenso, da parecchio non godevo così intensamente e continuatamene; cominciavano a farmi male le gambe vista la posizione perdurante. Volli cambiare posizione, feci sdraiare lui e subito mi misi a cavallo, ma visto il ritmo intenso precedentemente, non riuscivamo a riprendere lo stesso ritmo, pur che in quella posizione me lo sentivo proprio dentro fino in fondo, sempre piacevolissimo lo cavalcavo come in preda ad una crisi di follia, ma proprio non ne voleva saperne di godere, al contrario di me che era un continuo godere. Poi siccome anche lui era al massimo dell’eccitazione, non so come, riuscì a sollevarmi senza farlo uscire e tenendomi in braccio in quel modo, mi portò fino al tavolo e facendomi sdraiare continuò di nuovo con quel suo ritmo indiavolato sempre senza venire, mi stava letteralmente distruggendo, ma molto piacevolmente. In quella posizione si appoggiò le mie gambe sulla spalle e con le mani cominciò pure ad accarezzarmi il seno, ero stravolta ma continuavo a godere.
Non contento volle cambiare nuovamente posizione, e facendomi scendere dal tavolo mi prese da dietro, alla pecorina, e pur non essendo una posizione a me molto gradita riuscì a farmi avere ancora un orgasmo. A questo punto decisi che era ora che venisse lui, ormai me l’aveva fatta infuocare, un misto di piacere e sofferenza, infatti decisi di fermarmi e girarmi, lo feci sedere sul divano e mi misi a fargli un pompino decisamente gradito, partii prima con il leccarglielo bene e poi con movimento deciso e con l’aiuto di una mano, fermamente decisa a farlo godere, dopo un lungo leccare, succhiare e contemporaneamente masturbare, sentii il suo passero vibrare sempre più intensamente e vedendo lui che si inarcava con la schiena, capii che stava per godere, infatti appena concepii che stava per scoppiare, feci appena in tempo a ritrarmi e farlo godere sul mio seno, era un godere interminabile, aveva sicuramente una gran riserva di sperma come aveva avuto una gran riserva di energia, restai ferma a ricevere tutto quello sperma e poi appena finito di godere, mi prese il seno tra le mani spalmandomi il suo sperma e ricominciò a baciarmi intensamente, ritrovandoci nuovamente sdraiati sul divano ancora lui sopra di me, alquanto stravolti, con un solo problema, mio marito non era ancora rientrato; io ero assolutamente sfinita, non mi era mai capitato uno sfinimento come questa volta, l’energia di Gioele mi aveva travolta non solo stravolta.
Restammo così sdraiati uno sopra l’altro abbracciati, fino al rientro di Franco, che appena dentro la porta vedendoci in quello stato, capì subito la situazione, e ci disse ridendo: “Meno male che ti avevo detto di lasciarne un po’ anche per me, vedo che l’hai proprio distrutta, ora mi sa che dovrò arrangiarmi da solo” e si fece ancora una risata, al che Gioele alzandosi, gli rispose: “Devi scusarmi Franco, ma mi sono proprio lasciato trasportare dalla situazione, e purtroppo capirai che in certe situazioni non è facile fermarsi, spero che comunque Patty sia ancora in grado, al massimo saprà farti impazzire in un altro momento con tanto di interessi” e si fece una risata anche lui, a questo punto io per non lasciarlo proprio a bocca asciutta, senza dire tante parole, lo feci avvicinare e mi misi a baciarlo, poi gli slacciai i pantaloni e mi abbassai e mi misi a baciargli il passero e accarezzarlo fino a faglielo venire di nuovo bello duro, così che cominciai a fargli un piacevole pompino, con dolcezza e lentamente, volevo fargli assaporare a lungo quel piacere, non potevo fare altrimenti mi sembrava una buona soluzione, e mentre io facevo questo, Gioele si mise dietro di me e cominciò ad accarezzarmi di nuovo il seno, era una sensazione piacevolissima, a Franco piaceva sicuramente, infatti dopo quel bel pompino fatto con dolcezza anche lui cominciò a vibrare quindi stava per godere, continuai con la mano e lo feci godere anche lui come dovere sul mio seno ancora umido dello sperma di Gioele; Franco si meritava questo, ma anche di più e tra me e me mi ripromisi che lo avrei soddisfatto meglio in un’altra occasione, gli avrei fatto vivere ciò che si era perso. Alla fine di tutto questo Gioele andò a darsi una sciacquata e si rivestì, io rimasi ancora nuda sul divano abbracciata a Franco, appena Gioele uscì dal bagno, pronto ad andarsene ci alzammo e lo salutammo, Franco si era già rivestito, io invece mi avvicinai ancora nuda com’ero e lo salutai con un bacio scioccante, poi andandosene, disse: “Ci vediamo domani, ho ancora dei lavori da finire, purtroppo oggi non sono riuscito a finire, sono stato distratto da uno strano cespuglio, domani spero di riuscire a finire, ma credo che sarà difficile” e se ne andò.
Con Franco poi parlammo di quello che era successo, e dell’energia che aveva Gioele e purtroppo entrambi eravamo rammaricati del disturbo, poi io scherzando gli dissi, “Cavoli dovevi portare su anche Fabio, magari ci saremmo divertiti anche con lui e sarebbe stata una nuova esperienza….” poi ridendo continuai: “… no no, forse è stato meglio così, non so come avrei potuto, non so se sarei riuscita con voi tre, poi Gioele è bastato per due”. Franco allora sorridendo mi rispose: “sinceramente ci avevo pensato mentre ero giù di farti una sorpresa proprio sul più bello, ma ho preferito evitare non sapendo come avresti reagito” e si fece una mezza risata sorniona.
La serata finì con una cena in pizzeria e poi a letto, ma a dormire, dopo un po’ di coccole. Avevo un mal di gambe impressionante, ci addormentammo abbracciati, fu una notte comunque di piacevoli pensieri e orgogliosa di avere un marito che mi amava sempre tanto, e che era ampiamente ricambiato del mio amore. Al mattino seguente, verso le Dieci mi alzai e Gioele era già sotto al lavoro, lo salutai dal balcone, ma evitai di fargli perdere tempo ancora con quel cespuglio, pur essendo ancora entusiasta per quello che era successo il giorno precedente. Fu ancora una giornata calda, e nel pomeriggio mi rimisi tranquilla sul mio balcone a leggere di nuovo, mentre Gioele era sempre nel giardino a lavorare, fino a che ad un certo punto…. No no questa è un’altra storia, vedrò di raccontarla un’altra volta.
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