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Una serata di Fuochi


di PattyeFranco
07.07.2017    |    20.037    |    10 9.0
"Ma i sospiri di piacere, non poteva certo ammutolirli, se qualcuno fosse stato nelle vicinanze mi avrebbe sentito sicuramente ansimare..."
Ebbene qualche giorno fa, precisamente nel penultimo weekend di Giugno è arrivato a trovarci un caro amico, l'amico Fabio. Non ci vedevamo da un bel po' di tempo e fu una sorpresa la sua telefonata che ci annunciava il suo arrivo, si era preso qualche giorno di vacanza decidendo di passarlo con noi.
Ci chiese di trovargli qualche camera in zona, ma naturalmente come potevamo mandarlo a dormire altrove, quando a casa nostra c'è la camera degli ospiti? Non voleva disturbare, ma Franco lo convinse a stare da noi.
Ebbene arrivò venerdì nel pomeriggio con un caldo torrido, una cosa impressionante. Nonostante fossimo tutti sudati, saluti ed abbracci, poi gli proposi subito di farsi una bella doccia fresca, era veramente stravolto per il viaggio con quel caldo, anche lui non vedeva l'ora di darsi un rinfrescata. Dopo aver portato il borsone dei cambi in camera e dopo qualche chiacchiera, andai a prendergli l'accappatoio.
La tentazione di farci una doccia anche io e Franco era tanta ma decidemmo di farla prima di uscire per cena.
Con quel caldo non avevo per niente voglia di mettermi ai fornelli. Fabio andò quindi a rinfrescarsi, facendosi in tutti i sensi una doccia gelata, naturalmente presi la palla palla al balzo e gli feci una battuta: “Guarda che con la doccia troppo fredda poi ti si ritira”, Fabio si fece una risata e poi mi rispose: “Tranquilla, anche lui con questo caldo, preferisce essere rinfrescato, ma al momento sa quando riscaldarsi”. Battute di questo tipo con Fabio erano normali, visto il nostro stretto rapporto di intimità.
Molto probabile che quella doccia fredda potesse servire per calmare anche altri bollori, perché con quel caldo, al suo arrivo non ero molto vestita, un semplice camicione allacciato con soli due bottoni, con sotto solo gli slip e niente reggiseno; abbigliamento normale di casa a queste calure, tutto nella normalità
Poi stravaccati a sorseggiare una bella birra fresca, Franco ci disse che Sabato sera, sul Lago di Como e propriamente sull'Isola Comacina, ci sarebbero stati i Fuochi d'artificio; ci eravamo già stati altre volte e veramente meritavano di essere visti, anche per Fabio un'occasione di andare a vedere uno spettacolo veramente super, una cosa particolare, non solo per i Fuochi, ma per tutto ciò che gli girava attorno, la Sagra di San Giovanni è ormai un'istituzione.
Confermato quindi il pomeriggio e la serata di sabato sul lago. Per quel venerdì sera ci limitammo, a uscire a cena e poi un giro sul lungolago di Lecco, mangiandoci anche un bel gelato fresco. Ovviamente visto il gran caldo, l'abbigliamento di quel venerdì sera era abbastanza leggero, un abitino molto fresco, con una scollatura tale da mostrare, in alcune situazioni, buona parte del mio seno, oggetto di molti sguardi. Anche Fabio non potè sottrarsi dal dare delle occhiate, ma anche di fare qualche battutina a riguardo, infatti in una occasione mi disse: “Se non fosse per la gente che c'è in giro, te lo avrei già tirato fuori e baciato a dovere”. Come sempre certe battute per me, sono come dar fuoco alla benzina. Quando ci sedemmo su una panchina a cercare di gustarci un po' di brezza del lago, in un momento in cui non c'era nessuno nei paraggi, feci saltare fuori i seni dalla scollatura e dissi a Fabio: “Ora veloce dagli una bella leccata e succhiata”, non se lo fece ripetere due volte, ci si buttò sopra leccandolo e succhiandomi i capezzoli con bramosia, purtroppo dovette essere breve, gente in avvicinamento.
Non era una serata destinata a chissà quali peripezie, perché il caldo era veramente troppo e nonostante forti desideri, passava la voglia.
Finimmo la serata a casa e dopo l'ennesima doccia, con qualche scambio di baci e carezze, finimmo per addormentarci tutti nel letto senza combinare niente di eclatante, Fabio addirittura se ne tornò nella sua camera degli ospiti, perché effettivamente in tre in quel letto era impossibile starci, troppa calura.
Arrivò dunque il sabato mattina e naturalmente la giornata si prefiggeva calda sin dall'inizio. Dopo una bella colazione, preparammo l'occorrente per la gita che ci attendeva, la borsa frigo con tanta acqua da bere, le coperte per sedersi nel prato in attesa dei fuochi; per la cena ci saremmo arrangiati alla sagra. Dopo pranzo partimmo presto per arrivare e trovare un parcheggio vicino alla festa e al prato dove ci saremmo messi per vedere i fuochi.
Abbigliamento leggero, un semplice abito, con gonna ampia fin sotto le ginocchia, per comodità nel muoversi poi sul prato. Che dire di più? passata buona parte del pomeriggio in giro per il paesino, un po' sulle giostre, specialmente la calcio in culo e ai bersagli dove Franco e Fabio si sono sfidati amorevolmente per vincere un premio per me, un bel Peluche. Sulla Calcio in culo, c'è stato naturalmente occasione di scambiare qualche bacio con Fabio..
Era parecchio che non passavamo una giornata così spensierata in compagnia di Fabio senza secondi fini per la testa.
Poco prima dell'ora di cena, la gente cominciò ad aumentare fuori misura, quindi andammo a prendere posto per la cena. A quel punto c'era da scambiarsi i compiti a turno, io feci la coda per i biglietti, Fabio per prendere da bere e ovviamente Franco per il mangiare. In quell'occasione dopo qualche chiacchiera, stavano subentrando ad entrambi altri desideri. Finora tutto nell'ordine di una semplice amicizia, ma ora cominciava a farsi strada anche la voglia di andare un po' oltre, dopo tutto era quasi naturale, vista la nostra complicità. Anche Franco al mattino mi aveva rivelato, quanto stranamente il venerdì sera non avevamo approfittato, nonostante carezze e baci, probabilmente il caldo e la stanchezza l'avevano fatta da padroni, ma ora nonostante il caldo, cominciava ad insinuarsi questa mancanza anche se non era basilare. Dopo un naturale scambio di occhiate e bacetti, anche se a distanza e qualche piedino, arrivò Franco con il cibo. Tutto buono, ma anche tanta sete, ci bevemmo un paio di bicchieri di birra a testa, poi si passò all'acqua per non rincoglionirci.
Finito di mangiare, via di corsa a prendere posto sul prato, per avere una vista migliore del panorama sul lago e sull'isola, stava arrivando un mare di gente. Era ancora presto, ma dopo il tanto bere ora scappava anche di fare pipì, Franco ne aveva già approfittato prima di spostarci sul prato, quando era andato a prendere i caffè. Dovevamo anche andare in auto a prenderci altre bottiglie di acqua, perché l'attesa era ancora lunga e la sete non sarebbe mancata, così che io e Fabio ci allontanammo. Prima andammo in bagno, in uno che avevamo trovato io e Franco l'anno prima, un po' nascosto dalla massa, quindi naturalmente più pulito e tranquillo e già di strada verso il parcheggio.
Arrivati a quel bagno, come immaginavo non c'era nessuno, quindi entrai subito io e Fabio restò fuori; che liberazione, non riuscivo proprio più a resistere, poi fu il turno di Fabio, anche lui era al limite. Proprio mentre lui era dentro ed io fuori, notando il poco movimento, fui subito assalita da certi pensieri: “perché non approfittare di questo momento di calma?”. Non appena Fabio fece per uscire, lo spinsi di nuovo dentro e cominciai a baciarlo con vigore, non potevo non approfittarne. Anche Fabio si lasciò trasportare dalla situazione, ricambiando con piacere quel bacio, in assoluta tranquillità. Se fosse arrivato qualcuno, sicuramente lo avremmo sentito, quindi ci lasciammo trasportare oltre, le mani di Fabio si intrufolarono direttamente sotto la gonna e poi scostando le mutandine, direttamente sulla passera. Che delizioso momento, che piacevole sensazione. Lo baciavo sempre con maggiore intensità, mentre lui mi stava letteralmente masturbando in quel bagno, le sue dita che strusciavano sulle labbra e sul clitoride, per poi affondarsi dentro la passera ormai inumidita. Wow!!!! piacevolmente eccitante, sapendo quanta gente c'era poco lontano ad attendere i fuochi d'artificio, fuochi che rischiavano di scoppiare in questo bagno tra me e Fabio. Purtroppo un vociare di persone che si avvicinava ci costrinse ad interrompere quella miccia che si stava avvicinando alle polveri pronte ad esplodere. Fabio usci frettolosamente lasciando a me il tempo di sistemarmi, ma vedendo che quel vociare non era diretto verso questi bagni, ma già si stava allontanando, rientrò di nuovo e risollevandomi la gonna si intrufolò nuovamente con le mani sulla mia passera, ricominciando quella masturbazione interrotta. Consapevole che non potevamo restare li ancora per molto, allungai subito una mano sul membro di Fabio, già bello indurito per l'eccitazione. Una situazione che non si aspettava certo in quel momento, quindi iniziai un movimento di masturbazione, dopo averglielo fatto uscire dai pantaloni, avrei voluto abbassarmi e gustarmelo diversamente, ma in quel bagno non era il caso, si sa l'igiene a che livelli è in questi posti, infatti tutto fatto rigorosamente in piedi evitando di appoggiarci o altro. Purtroppo dovemmo interromperci quasi subito, qualcuno si stava avvicinando veramente, quindi ci risistemammo, ma Fabio prima di uscire, mi sussurrò: “Perché non ti togli le mutandine? La gonna è abbastanza lunga e con le dovute accortezze non se ne accorge nessuno”. Aveva ragione e la sua richiesta mi intrigò veramente tanto, quindi assecondai il suo desiderio, appena uscito, mi sfilai le mutandine e le infilai nella borsa, poi uscii gioiosa e raggiante. Non era la prima volta che stavo senza mutandine, ma in quel momento mi sembrava una cosa diversa, non capivo per quale motivo, ma era così. Quindi ci dirigemmo verso l'auto parcheggiata li vicino per prendere la borsa frigo con l'acqua fresca. Fabio non seppe resistere, quando mi chinai nel baule per prendere la borsa, mi alzò la gonna da dietro e nuovamente approfittò di un momento per dare una carezza a quella passera inumidita e ormai desiderosa di attenzioni.
“Per la miseria, Fabio non fare così, perché non rispondo delle mie azioni...” gli dissi subito, “...vorrei vedermi e gustarmi i fuochi d'artificio, stiamo già tardando, comincia a fare buio”, in effetti Fabio comprese bene che sarebbe stato impossibile in quel momento, troppa gente in movimento.
Quindi presa l'acqua, chiusi il baule e mi spostai davanti per prendermi un pacchetto di caramelle nel bauletto, in quell'istante in un gesto del tutto involontario, mi ritrovai a dare mostra a Fabio della mia passera, quindi mi disse: “ma stai istigando? Mi dici che vuoi vedere i fuochi e mi fai vedere questo spettacolo?”, lo interruppi subito dicendogli che tutto era involontario, poi ricomponendomi uscii dall'auto, prima che certe tentazioni prendessero il sopravvento.
Certo eravamo pieni di desiderio, ma consapevoli dell'impossibilità di arrivare a certi punti, comunque ci scambiammo ancora un bacio prima di avviarci verso Franco.
Arrivammo da Franco che era quasi buio, mancava ancora una mezzora all'inizio dei fuochi, Franco nel vederci arrivare, sorridendo disse:”ma non mi sembrava di aver parcheggiato così lontano, non arrivavate più, problemi? Inoltre ho una sete maledetta”, Fabio gli rispose:”si, un problemino ai bagni, troppa gente” e fece una risata. Franco aveva già capito quale poteva essere stato il vero problema e naturalmente ci sorrise.
Non si era accorto che ero senza mutandine e feci in modo di non farglielo capire subito, avevo già pensato di farglielo scoprire durante i fuochi, naturalmente dovetti stare molto attenta a non mostrarlo anche alla marea di persone che c'erano attorno, comunque una situazione molto intrigante.
Arrivò quindi l'inizio dei Fuochi, tutti ormai erano presi ed attratti già da un inizio spettacolare, e proprio dopo qualche botto nel pieno spettacolo, mi girai e baciai intensamente Franco, glielo dovevo. Durante quel bacio, non potè evitare di allungare la mano sulla passera, accorgendosi così che le mutandine non c'erano. Si interruppe dal bacio e mi guardò quasi con sorpresa, poi continuò a baciarmi. I fuochi in quel momento accompagnavano questa nostra effusione, smettemmo quando i fuochi iniziarono ad essere sempre più spettacolari, ma con disinvoltura continuò a lasciare la mano sotto la gonna.
Tutto in modo quasi naturale, in modo che nessuno si potesse accorgere di ciò che stava facendo, solo Fabio si accorse del fatto, perché anche lui provando ad allungare la mano, si trovò con suo dispiacere preceduto da Franco.
Strana situazione, io in mezzo a loro due, quasi contesa, cercando di restare naturale. Tutti erano intenti ad osservare quel meraviglioso spettacolo dei fuochi d'artificio, pure noi intenti a quello spettacolo, ma tremendamente intrigati dalle carezze nascoste e toccamenti vari. Se non era per la tanta gente, sarebbe andato ben oltre a qualche toccamento furtivo e qualche bacio rubato.
Comunque al di là di tutto, l'attenzione a quello spettacolo fu tanto, un spettacolo veramente sublime, piacevolmente eccezionale, sarebbe stato un vero peccato perderlo.
Finiti i fuochi, restammo seduti ancora nel prato, tra applausi, sirene delle barche, motoscafi e dei battelli, clacson di moto e auto. Poco più distante sulla montagna proseguirono altri fuochi, un'altra cosa, ma un piccolo prolungamento di spettacolo nello spettacolo.
La gente cominciava ad andarsene, giù sulla strada era un caos impressionante un fiume di persone, moto che procedevano lentamente. Purtroppo io mi ero riempita di desiderio, quel toccarmi la passera durante i fuochi aveva acceso una gran voglia dentro di me. Il prato si stava lentamente svuotando, solo qualche coppia di innamorati restava ancora seduta a baciarsi, forse anche loro eccitati. Fabio nel frattempo si era sdraiato guardando il cielo, così che anch'io mi sdraiai usando la sua pancia come cuscino, così che lui cominciò ad accarezzarmi i capelli, il viso e il collo tentando di infilarsi sotto l'abito. Franco restando seduto, in qualche modo riuscì ad infilarsi nuovamente sotto la gonna, andando a stuzzicare di nuovo la mia passera decisamente desiderosa.
Piegai addirittura la gamba per dare maggiore libertà di movimento a Franco, che sfiorava piacevolmente le labbra umide della mia passera, stando molto attento a ciò che ci circondava. Molti erano andati verso la balera dove c'era un'orchestrina che suonava, molti verso quel mini Luna Park e molti se ne erano decisamente andati, in quel punto del prato era abbastanza buio e quel paio di coppie rimaste erano intente alle loro piacevoli e calorose manifestazioni di affetto.
Le dita di Franco erano diventate letteralmente più persistenti sulla mia passera, penetrandomi saltuariamente, mentre Fabio era riuscito ad infilarsi sotto l'abito fino al seno, accarezzandolo piacevolmente e dolcemente. Nella posizione in cui ero, riuscii a spostare la testa adagiandola proprio sul membro eccitato di Fabio. Era effettivamente eccitato, ma questa strana situazione mi stava veramente stimolando a dismisura, cominciavo a muovere addirittura il bacino al movimento della masturbazione che Franco mi stava praticando, le loro mani nascoste sotto l'abito erano decisamente al contatto delle mie intimità.
Ero ovviamente eccitata e straziata dal desiderio di andare oltre, ma certo non si poteva procedere oltre a quello che già stava succedendo, almeno in quel momento. Franco in qualche situazione si era anche abbassato a baciarmi con intensità, ma sempre attento a che nessuno ci stesse a guardare, che nessuno ci vedesse in quella strana situazione.
Il mio desiderio era sempre più forte, ma anche Fabio e Franco erano sempre più desiderosi di andare oltre, il problema era fermarsi ed aspettare che tutto si smorzasse. Anche le ultime due coppie se ne erano andate, eravamo rimasti solo noi in quel prato, ma sempre con il rischio che qualcuno ci vedesse. Anche l'orchestra finì di suonare e altra gente se ne andò, anche il piccolo Luna Park stava chiudendo. Franco nel frattempo si era interrotto con le dita, per bere, perché nonostante la leggera brezza era sempre più caldo. Anche io e Fabio ci rialzammo per dissetarci e guardandoci bene in giro, notammo che si era creato quasi un vuoto attorno a noi. I vari mercatini avevano già smantellato tutto, quelli della festa stavano anche loro sbaraccando, i pochi rimasti erano intenti nelle loro mansioni, e noi eravamo rimasti soli in quel prato, parzialmente nascosti da una piccola boscaglia e una siepe. Il silenzio era misto solo ad un vociare dei pochi addetti rimasti. Alzandosi in piedi Franco vide che sulla statale c'era ancora un gran casino ed andarsene con l'auto era quasi impossibile, quindi si sedette nuovamente e si avvicinò baciandomi con tanta passione. Poi con un filo di ottimismo disse: “Ragazzi c'è ancora gente in giro, non facciamoci prendere troppo dall'euforia...”, avevo capito l'intento di Franco, “... mi raccomando occhi aperti, non vorrei qualche sorpresa”. A quel punto mi lasciai andare decisamente sulla coperta, era impossibile resistere a quel desiderio, per troppo mi avevano istigata. Fabio andò ad infilarsi tra le mie gambe ed infilò la testa e le mani sotto la gonna, iniziando così un piacevole massaggio sulle labbra della passera, dapprima con le dita, poi con la lingua. Estremamente eccitante, in un prato su una coperta, era da tempo che non mi succedeva, Franco nel frattempo faceva da guardia, approfittando ogni tanto a baciarmi, instaurando sempre più piacere in me, addirittura riuscì ad abbassarmi l'abito facendo uscire il mio seno alla sua vista, cosi da potermelo accarezzare meglio, in qualche modo riusci a togliermi anche il reggiseno che era di fastidio.
Ma che cavolo stavamo combinando su quella coperta? Io ero tremendamente eccitata, Fabio insisteva fermamente con la lingua sul clitoride, le dite si erano infilate dentro con movimento decisamente piacevole. Franco continuava a baciarmi e nello stesso tempo accarezzarmi il seno, ma sempre con occhio attento.
Iniziavo a contorcermi e anche lasciarmi sfuggire qualche gemito di piacere che Franco riusciva a smorzare a fatica baciandomi.
Fabio decise a quel punto che doveva finirla di restare nascosto sotto la gonna, quindi la spostò fino al bacino, in effetti sotto quella gonna faceva un gran caldo. Ora ero proprio esageratamente elettrizzata, Franco in qualche modo faceva da guardia, ma non mi tranquillizzava molto, spesso si perdeva nel baciarmi con tanta di quella passione, che sicuramente in quei momenti qualcuno avrebbe anche potuto arrivare vicino senza che ce ne accorgessimo. Ma tutto questo, nonostante una leggera preoccupazione, non mi fermava certo dal lasciarmi trasportare dal piacere.
Ormai si sentivano in lontananza rumori di auto e moto, qualche leggero vociare, eravamo rimasti soli in quel prato, ma nonostante tutto bisognava pur sempre fare attenzione.
Mi sarei letteralmente spogliata, un po' per il caldo e un po' per l'estremo piacere di sentirmi libera in quel frangente, bastava sfilare l'abito, solo quello mi stava coprendo parzialmente.
Fabio era estremamente assorto nel suo accarezzarmi, leccarmi clitoride e naturalmente masturbarmi intensamente con quelle dita. Ero già preda di un orgasmo, mi stavo contorcendo su quella coperta con Franco che riusciva a fatica a trattenermi dall'urlare e sfogare quel piacere, baciandomi. Ma i sospiri di piacere, non poteva certo ammutolirli, se qualcuno fosse stato nelle vicinanze mi avrebbe sentito sicuramente ansimare. Quell'orgasmo fu qualcosa di particolare tra un misto di piacere e paura, più ansimavo più Fabio aumentava la sua penetrazione con le dita, ebbi veramente un piacevolissimo sfogo di piacere,
Esaurito quest'orgasmo fermai Fabio e lo feci avvicinare a me per poterlo baciare con intensità, sentivo il desiderio di questo suo bacio. Restammo per qualche attimo sdraiati e un po' sfiaccati, anche per il caldo, sempre io nel mezzo a loro due. Approfittammo della breve pausa anche per dissetarci. Franco non smise di accarezzarmi il seno, mentre Fabio mi accarezzava i capelli, mi stavano letteralmente coccolando.
Ancora piacevolmente eccitata da questa elettrizzante e provocatoria situazione, decisi di allungare le mani sui loro membri, sentendo la loro intensa eccitazione, entrambi duri e vibranti, ancora nascosti tra pantaloni e slip. Fu così che dopo aver dato uno sguardo in giro, sempre per precauzione, a Fabio slacciai i pantaloni abbassandogli gli slip mettendo in libertà quel suo membro desideroso di carezze e baci, infatti iniziai accarezzandoglielo per un po', poi con convinzione mi avvicinai con la bocca iniziando a baciarlo e passando la lingua per tutta la sua lunghezza. Ma Franco? non potevo lasciarlo solo guardare o toccare il mio seno, quindi mi girai verso di lui, gli abbassai i pantaloncini e slip e inizia lo stesso servizio che avevo appena servito a Fabio. Sentivo un forte piacere nel gustarmi in alternanza questi due membri, me li stavo gustando con delizia e loro stavano gradendo di cuore. Mentre ero intenta sull'uno, l'altro si impegnava nel baciarmi ed accarezzarmi, sentivo sempre più forte la loro eccitazione, avrei potuto continuare per un bel po' in quel modo, alternandomi ora su Franco e ora su Fabio, ma c'era anche la mia passera che iniziava a richiedere altre attenzioni.
Nel buio della notte, i nostri occhi si erano adattati bene e con la poca luce della luna, ci vedevamo bene, io vedevo chiaramente i loro membri e loro vedevano bene me. Mentre ero intenta a gustarmi il membro di Fabio, aprii maggiormente le gambe, piegandone una, tanto da far capire a Franco di dare attenzione anche alla mia passera. Infatti fu cosi che si spostò andando ad infilarsi tra le mie gambe, dapprima accarezzandola dolcemente, poi percorrendola tutta con la lingua. Fu quasi un nuovo inizio di fuochi artificiali, non appena si soffermò sul clitoride leccandolo con vigore, e andando ad infilare le dita iniziando una nuova masturbazione. Bastò poco per farmi cogliere da un nuovo orgasmo, iniziando a contorcermi di nuovo, sospirando e gemendo, tutto smorzato dal membro di Fabio tra le mie labbra.
Ero in pieno orgasmo, quando sentimmo dei rumori nei dintorni, come delle foglie secche calpestate, per la miseria nessuno si era più preso la briga di tenere d'occhio l'avvicinarsi di qualcuno, ebbi dapprima l'istinto di fermarmi e coprirmi, ma dopo un veloce sguardo in giro e non vedendo nessuno in giro, talmente ero elettrizzata e piena di eccitazione, feci spostare Franco ed andai a sedermi su Fabio, appoggiai la mia passera sul suo membro e dopo averlo sfregato bene, lo misi tra le labbra e lo feci affondare dentro di me lentamente, volevo sentirlo entrare tutto.
Mi assalì un forte ed intenso piacere, ero ancora in preda dell'orgasmo quasi interrotto, quindi iniziai a cavalcarlo con energia, sentivo qualcosa di strano dentro di me, una strana sensazione mi aveva colto, quindi mi piegai in avanti baciandolo con gradevole passione. Dopo essermi rialzata, Fabio prese tra le sue mani i miei seni stringendoli vigorosamente, Franco nel frattempo si era messo in disparte osservandoci in quel fantastico e poderoso cavalcare, continuando a masturbarsi.
Ero preda di un poderoso orgasmo, cavalcando Fabio con tanta foga, godevo e godevo, e più godevo più ansimavo, quasi arrivai ad urlare, cosa che Franco fu pronto a soffocare, esplosi letteralmente.
A quel punto, sentii che anche Fabio era pronto per far esplodere i suoi Fuochi d'artificio, infatti dopo aver sentito il suo membro vibrare impetuosamente e sentita la sua stretta ai miei seni, capii che era al culmine. Lasciò i seni per prendermi ai fianchi e sollevandomi di peso mi spostò di lato e continuando poi a baciarmi esplose in tutti i sensi, vedere il suo sperma schizzare sembrava di vedere dei nuovi fuochi d'artificio.
Io ero ancora eccitata e ancora desiderosa di cavalcare e Franco era già pronto con il suo membro ultra eccitato a penetrarmi, era bello massiccio, quindi lo lasciai sdraiato e mi misi sopra di lui. Con decisione lo piazzai tra le labbra della mia passera ed affondai decisa, volevo godermelo con gusto, volevo impazzire di piacere, a quel punto mi sfuggi un gridolino di piacere sentendolo affondare tutto dentro, finalmente ero anche sopra Franco in preda del piacere.
Fabio nel frattempo si stava ripulendo il suo membro, distraendosi per un attimo. Partii con un lento cavalcare, un piacevole sentirmi percorrere da tutto il membro di Franco dentro la mia passera. Ma ecco che sentimmo ancora quel rumore di foglie secche schiacciate, cavoli ma c'era qualcuno allora? Fabio, si alzò in piedi per vedere meglio, ma niente oltre la siepe non si vedeva nessuno, io mi ero fermata, ma solo per modo di dire, perché messa in quel modo sentivo il membro di Franco tremendamente solido, ma non assolutamente fermo, lo sentivo muoversi lentamente, provocandomi ugualmente piacere. Non si stava preoccupando del fatto che ci fosse qualcuno, ormai anche lui sentiva il bisogno di godere e sinceramente a questo punto, anch'io non mi preoccupai più di tanto, anche perché a quest'ora chiunque fosse stato, aveva sicuramente visto già molto.
Sussurrai a Franco questi miei pensieri, pregandolo di continuare, non riuscivo ad interrompere una così piacevole situazione, anche perché ero ancora oltremodo infiammata. Volevo ancora godere e naturalmente sentirmi più che appagata dai due miei compagni di questa serata. Fabio restò comunque sul chi va là, cercando di notare strani movimenti, mentre io avevo nuovamente cominciato a cavalcare Franco con maggiore concitazione. Il piacere era troppo e ora anche il pensiero che qualcuno ci stesse effettivamente spiando, aumentò ancora di più quel senso di euforia, convinta che quella mia sensazione era a tutti gli effetti giusta, tanto che in un attimo di alienazione, mi sfilai decisamente l'abito, restando così completamente nuda su Franco. Ero partita per la tangente, ero stata colta da un nuovo e sano orgasmo. Sia Franco che Fabio restarono sorpresi da questo mio gesto, questo infervorò di più anche Fabio, che si avvicinò da dietro baciandomi sulla schiena, fino a salire al collo. A questo punto stavo letteralmente sbroccando, Fabio che da dietro mi baciava sul collo, fino a cingermi con le mani sul seno e stringendolo, Franco che assecondava il mio saliscendi sul suo membro sempre più desideroso di esplodere. Fabio mi girò la testa per potermi baciare durante quell'esplosivo orgasmo. I miei ansimi ormai erano udibili chiaramente, ero al delirio puro, per il piacere che stavo provando, le urla fortunatamente erano soffocate da quell'intenso bacio di Fabio, mi stavo contorcendo in modo veramente fuori dal normale, stavo letteralmente impazzendo di piacere. Fu proprio in quel momento che ci vedemmo comparire da dietro la siepe un'ombra, un giovane quasi completamente nudo che si stava masturbando a quella vista, non era riuscito a trattenersi dall'avvicinarsi. Si fermò comunque a debita distanza, sicuramente per il timore di qualche reazion. Tra sospiri e gemiti invitai subito Franco e Fabio a lasciarlo fare e non dire niente, ero troppo eccitata per interrompere quei momenti di godimento e a questo punto non potei evitare di incrementare il mio godimento. Quell'orgasmo diventò interminabile, tanto che Franco non riuscì ad evitare di esplodere dentro di me, continuando in maniera folle quella piacevole cavalcata, riempiendomi di quel suo caldo nettare. Anche quel giovane non seppe più resistere, aumentò quel suo masturbarsi e godere gemendo pure lui di piacere, poi tornò dietro la siepe e poco dopo, quasi con dispiacere, lo vedemmo allontanarsi, io a quel punto mi abbandonai decisamente su quella coperta, sfinita ma indiscutibilmente appagata da tanto piacere.
Restammo sdraiati su quella coperta ancora per parecchio tempo, io sempre nuda e coccolata da Franco e Fabio, accarezzati da una leggera brezza.
Arrivò anche il momento di sistemarci ed andare. Nel dirigerci verso l'auto, ci accorgemmo che non c'era più nessuno nei dintorni, solo prima di arrivare all'auto comparì nuovamente quel giovane, che con timore si avvicinò, e ci disse: “Scusatemi non volevo spiarvi e nemmeno disturbarvi, ma mi sono ritrovato li per caso, ero tornato per cercare il cellulare che sapevo aver perso in quella zona, ma quando vi ho visti non ho saputo resistere dal restare e guardare, e naturalmente l'eccitazione è salita, scusate ancora, comunque siete stati grandi e complimenti alla signora, veramente stupenda” poi fece per andarsene, Franco lo salutò sorridendo, ma io non seppi evitare dal chiedergli se abitava in zona. Lui subito rispose: “Abito nel paese qui vicino andando verso Como, mi faccio una passeggiata”, a quella risposta, guardai in faccia Franco e Fabio che capirono subito il mio pensiero e facendomi un semplice sorriso, capii la risposta, Quindi dissi al ragazzo: “se vuoi ti diamo un passaggio, poca roba, ma meglio che farsela a piedi. ma poi l'hai trovato il cellulare?”, lui balbettando, rispose timidamente: “se non sono di fastidio più che volentieri; si, si l'ho trovato dove pensavo”. Dopo aver caricato l'auto, salimmo tutti e io naturalmente finii con il sedermi dietro, cosa normale quando c'era Fabio, naturalmente dietro si trovò anche il giovane alquanto intimidito, durante quel breve tragitto, con una forte tachicardia, non seppi fare a meno di prendere una sua mano e portarmela sotto il vestito, così da fargli percorre il mio corpo dalle gambe, passando dalla passera per finire al seno, un inaspettato e breve, ma piacevole tocco per lui, ma allettante anche per me. Peccato la brevità del tragitto, perché sicuramente lo avrei portato ad andare ben oltre a delle semplici carezze, stranamente ero di nuovo eccitata. Purtroppo fummo subito nei pressi della sua abitazione. Nel momento di scendere, ringraziò e chiese il permesso di baciarmi, mi aspettavo un bacio di quelli a lingue intrecciate, ma timoroso, mi baciò semplicemente sulle guance, e se ne andò tutto di corsa, sparendo dietro ad un portone. Dopo essere ripartiti, pensai che forse era stato meglio così, lui se ne tornava a casa ugualmente contento, e anch'io avrei evitato di prolungare una notte veramente di fuoco, poi già ci avevano pensato Franco e Fabio a farmi passare delle sensazioni piacevolmente piccanti e gratificanti in quella serata di fuochi e potevano bastare.
Ma ecco una sorpresa, all'arrivo a casa, nello scendere dall'auto mi accorgo che sul sedile c'è un cellulare, non era uno dei nostri, quel ragazzo aveva probabilmente perso il cellulare di nuovo.
Ma allora ci sarà un seguito? Al momento che sto scrivendo non lo so, ma la cosa e molto intrigante, il giovane è piacevolmente carino e prestante, gentile, rispettoso ed educato. Lo abbiamo rintracciato tramite il cellulare, ma non abbiamo ancora trovato occasione per andare a portarglielo.
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