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Fortuito incontro al Centro Commerciale


di PattyeFranco
28.04.2017    |    16.733    |    9 9.5
"Comunque alla fine gli chiesi di restare a cena..."
Quando si dice il caso. In questi giorni stavo giusto scrivendo il racconto del Luna Park, ricordando la fantastica notte di follie con Luciano e mio marito di qualche anno fa. Da allora con Luciano era capitato di incontrarci solo casualmente in giro o a qualche cena senza mai più avere particolari situazioni di piacevole divertimento. Ma comunque sempre godendo di una buona amicizia.
Certo che quella sua piacevole scultura marmorea che si ritrovava, non me l'ero certo dimenticata, anzi era spesso degna dei miei pensieri.
Tornando comunque a qualche giorno fa, ero in giro sola per negozi, Franco non c'era perché era fuori per degli impegni, quando incontro casualmente Luciano in un centro commerciale. Un vero e piacevole incontro, saluti e baci, e naturalmente qualche chiacchiera. Per non restare in piedi a parlare decidiamo di sederci al bar del centro e naturalmente le solite domande, le solite chiacchiere di due che non si vedono da tempo.
Lui naturalmente sempre preso dalla sua timidezza, anche se molto più sciolto di un tempo. Nonostante le chiacchiere in generale, i miei pensieri naturalmente caddero a quella fantastica notte, oltretutto ricordi ben presenti, in quanto li stavo giusto descrivendo nel racconto.
Ordinammo entrambi una birra, che guarda caso ce la portano in bottiglia con il bicchiere a parte. Fu a questo punto che ci guardammo negli occhi e scoppiammo entrambi in una risata, ad entrambi era tornata alla mente la scena della birra versata.
Questo ricordo, tanto per cambiare, accese una certa eccitazione e sicuramente in me si accese il forte desiderio di ricadere in quella situazione.
Forse anche a lui si accese qualcosa, perché lo vidi molto attirato da quella birra, sembrava quasi avesse il desiderio di bersela allo stesso modo di quella volta.
Ma nooo!!! subito certi pensieri? Certi desideri? Innegabile che già certi pensieri sulla sua scultura non mi avevano mai abbandonata, ma ora ci si doveva mettere anche la birra.
Comunque tornammo a parlare del più e del meno, ma nella mia testa avevano preso possesso certi pensieri e naturalmente certe voglie, che già si erano fatte strada mentre descrivevo quella famosa serata.
Ebbene stava quasi diventando impossibile per me continuare a chiacchierare, senza dover cadere su quella serata, non riuscii a trattenermi dal dirgli che stavo narrando gli avvenimenti di quella famosa serata e che ero intenzionata a pubblicare il racconto sul sito.
Luciano sembrò molto interessato della cosa, ma naturalmente ero io quella che cominciava ad avere dei brividi, mi stava salendo un forte desiderio.
Fui presa da un forte tormento e una certa angoscia, il desiderio di certi momenti con lui mi assalirono in modo esponenziale. Cercai di sviare per non pensare, ma era impossibile nel mio cervello ormai si era materializzato il ricordo di quel massiccio e monumentale pene, della lingua di Luciano passare sulla passera con lo scorrere della birra, ma nello stesso tempo anche nuove e possibili situazioni.
Luciano sembrava molto più tranquillo di me, ma credo che sotto sotto anche a lui balenava un certo pensiero, specialmente dopo aver toccato il ricordo di quella sera, risvegliando certi desideri.
Era già un po' che eravamo li a chiacchierare, quindi arrivò il momento di salutarci, di continuare le nostre faccende. Ci alzammo lui andò veloce a pagare, poi ci salutammo con l'idea di incontrarci qualche sera per una pizza. Okay, ciao ciao e bacetti sulla guancia da buoni amici, poi ci dividemmo, entrando comunque entrambi all'interno proprio del centro commerciale.
In quel momento fui presa da una brutta sensazione, un forte dispiacere di non aver approfittato subito della situazione. Abbattuta per l'occasione persa continuai la mia spesa, quando poco dopo mi squillò il telefono, era Franco.
Gli raccontai tutto, tutte le mie sensazioni, i desideri affiorati e il dispiacere per non aver approfittato, lui subito mi risponde dicendomi: “Quanto sei scema, ma prendi subito la palla al balzo quando ti capita l'occasione, ricorda il famoso detto 'Carpe Diem' Comunque se dovessi incontrarlo, approfittane. Sicuramente anche lui sarà amareggiato per l'occasione persa, sappi che comunque arriverò molto sul tardi, quindi non aspettarmi per cena. Fammi poi sapere nel caso lo dovessi incontrare, sono sicuro che lui è ancora lì nei dintorni tra gli scaffali, ciao e un bacio”. Riagganciai ancora più sconfortata, per non aver approfittato subito della situazione.
Franco fu veramente convincente ma anche profetico, infatti girando e girando, ecco apparire in una corsia tra gli scaffali Luciano, e subito fui riassalita da quel forte desiderio e un'eccitazione quasi irrefrenabile..
Tra me e me pensai: “Eh no, questa volta non lo lascio proprio scappare, ascolto Franco”, e avvicinandomi gli dico: “Ancora qui? Pensavo fossi già uscito, senti prima sono stata maleducata, ti ho detto del racconto, ma non ti ho nemmeno chiesto se ti sarebbe interessato leggerlo, dopotutto racconto anche di te, mi farebbe piacere sentire il tuo parere, sempre se hai tempo”, lui un attimo sorpreso subito rispose: “Sicuramente mi piacerebbe vedere come mi hai descritto, inoltre l'unico impegno di oggi è questo, la spesa, solo il tempo di prendere ancora due cose”.
“Wow!!! Ok! Anch'io devo ancora vedere un abito, se vuoi ci andiamo assieme” Lui accettò ben volentieri, infatti passammo nel reparto abiti, dove avevo notato un bellissimo abito con cerniera, che si chiudeva dal basso all'alto o viceversa, già li approfittai per provocarlo un po', chiedendogli di aiutarmi proprio con la cerniera che era dietro.
Mi sentivo tutta un fremito, sentivo anche una forte voglia di baciarlo, che non tardai certo a fare; dopo aver provato l'abito e visto che era perfetto, lo pregai di abbassarmi la cerniera, ma lo tirai nello spogliatoio e lo baciai decisamente, non riuscivo proprio più a resistere. Restò un attimo sorpreso, ma io lo tranquillizzai e gli dissi semplicemente: “Te lo dovevo”, per chissà cosa non lo so, ma questo mi era venuto da dire. Comprai l'abito mentre lui prese ancora quello che doveva ancora prendere e subito alle casse.
Caricate le auto, ci dirigemmo verso casa mia, lui mi seguì con la sua auto, anche se avrei preferito viaggiare assieme.
Arrivati a casa, mi aiutò a portare le borse, ma già nel salire le scale mi sentivo tutta un brivido, mi sentivo una ragazzina al primo incontro. Non so se Luciano si aspettasse qualcosa, ma sicuramente anche lui era elettrizzato. Appena dentro, chiusi la porta e non potei evitare di baciarlo nuovamente, ero troppo accalorata. Lui si lasciò andare ben volentieri a quel bacio, poi entrammo in sala, accesi il PC e gli aprii le pagine che avevo scritto, poi gli dissi, intanto che lo leggi, io vado di la a cambiarmi. Si sedette ed iniziò a leggere, io andai in camera ma volli provare nuovamente l'abito, spogliandomi e sapendo che Luciano era appena di là, mi sentivo vibrare di emozione. Prima di tornare di là, inviai un messaggio a Franco informandolo che ero a casa con Luciano, la sua risposta, fu semplice e concisa: “Divertiti, arriverò molto tardi”. Tornai quindi da Luciano e vidi che si stava toccando la sua massiccia scultura mentre leggeva il racconto. Porca miseria, stavo scoppiando, il desiderio si stava facendo troppo forte, quindi gli chiesi di tirarmi su la cerniera, perché volevo rivedermi. Lui si alzò, e tirando su la cerniera si accorse che ero senza il reggiseno, ma fece finta di niente, poi osservandomi bene mi disse che l'abito era favoloso, poi riprese a leggere il racconto.
Dopo essermi riguardata allo specchio e contenta per l'acquisto, tornai da Luciano per farmi aiutare ancora con la cerniera. Lo trovai estremamente eccitato, quasi a masturbarsi..
Eh! no, non può farlo da solo, ma siamo matti? Gli arrivai vicino all'improvviso, poi gli dissi di botto: “Ma che fai? Ti tocchi?”, lui a quel punto sorpreso, si girò di scatto e timidamente rispose:”Bhè!!! leggendo tutto questo, naturale che mi eccitassi, e come non potevo ricordando quella serata? Poi tu mi stai solleticando con quella cerniera e quell'abito”, quindi gli risposi: “Infatti sono tornata per chiederti di aiutarmi ancora con la cerniera”.
A questo punto, Luciano si alzò in piedi, mi si avvicinò, ma invece di venire dietro per abbassare la cerniera, a sorpresa prese la mia testa tra le mani, ed iniziò a baciarmi.
A sorpresa, ma era forse quello che aspettavo, una sua presa di posizione. Mi lasciai letteralmente travolgere da quel bacio, che naturalmente fu seguito dall'abbassamento della cerniera e di conseguenza lo scivolare dell'abito a terra.
Ormai ero solo con scarpe, autoreggenti e perizoma.
Ero esageratamente inebriata dalla sua determinazione, da quel bacio e dalle carezze che sfioravano il mio corpo e il mio seno. Era travolgente, la sua timidezza non era più quella che conoscevo. Immersa da notevoli brividi, gli slacciai la camicia e gli togli la maglietta, anch'io a quel punto iniziai ad accarezzarlo. Le mie carezze e quel bacio erano sempre più coinvolgenti, trascinata da una forte passione.
Un bacio interminabile, poi come invasa dal demonio, continuando a baciarlo, dal collo iniziai a scendere sempre più giù, fino a slacciargli i pantaloni e dando libertà a quel maestoso e sublime pene. Forse era solo una mia impressione, ma mi sembrava ancora meglio rispetto ai miei ricordi e di nuovo restai incantata ad osservarlo, ma quale magnificenza.
Non restai molto ad osservarlo, rimasta in ginocchio davanti a lui, lo avvicinai alla mia bocca, iniziando a baciarlo, leccarlo, e passarlo e ripassarlo con la lingua per tutta la sua lunghezza. Vibravo di gioia, forse per troppo tempo avevo desiderato nuovamente quel pene e il racconto me lo aveva fatto desiderare ancora di più. Lo affondai nella mia bocca gustandolo il più possibile con avidità, me lo dovevo proprio godere al massimo. Luciano era in piedi che mi accarezzava i capelli e ansimando esprimeva tutto il piacere che stava provando, rivelandomi anche, quanto aveva sognato di trovarsi di nuovo in una simile situazione con me.
Dopo essermelo gustato per bene, arrivò il momento che anche lui volle iniziare a farmi provare nuove emozioni, così che dopo essersi sfilato definitivamente slip e pantaloni, mi fece alzare, mi accompagnò verso il tavolo baciandomi con intensità.
Mi fece sdraiare sul tavolo ed iniziò a baciarmi dal seno scendendo sempre più, fino ad arrivare agli slip, Iniziò a sfilarmeli lentamente, mentre mi baciava sul pube, fino poi passare di lingua sulle ormai umide labbra della mia passera. Ero stregata da questa sua determinazione, stavo provando sensazioni particolarmente coinvolgenti, sentivo il cuore battermi forte.
Restando al fianco del tavolo, mi baciava su tutto il corpo, i suoi baci poi si soffermavano all'altezza della passera, dando sensazionali passate di lingua sul clitoride e poi sulle labbra, i suoi baci e le sue carezze erano un tutt'uno sul mio corpo. Ero sul tavolo piacevolmente ansimante a ciò che stavo provando, preda di una sua virtù nascosta, capace di farmi inebriare totalmente.
Quando ormai ero preda dei suoi baci e della sua lingua, eccitata ed ansimante, Luciano si fermò e mi disse: “Ora chiudi gli occhi fino a che ti dirò io di aprirli, mi devi promettere di non aprirli assolutamente”, restai sorpresa da questa sua richiesta, ma troppo curiosa di cosa avesse per la mente accettai. Ero un po' impaurita di cosa volesse fare, non riuscivo lontanamente ad immaginare cosa mi dovevo aspettare, quindi chiusi gli occhi e restai in attesa, lo sentii allontanarsi, la sua voce comunque non mi abbandonava, continuando a ripetermi di non aprire gli occhi, capii che era andato in cucina sentendolo inoltre trafficare nelle borse della spesa, iniziai a sospettare che fosse arrivato con la birra, ma capii che era tutt'altro una volta tornato al tavolo.
Dopo uno strano rumore, sentii che stava spruzzando sul mio seno qualcosa, capii subito che era della panna montata. L'istinto fu di aprire gli occhi, ma lui subito mi intimò di richiuderli, ero tremendamente eccitata dal fatto che stesse facendo qualcosa di strano, mi spruzzò la panna sui capezzoli del seno, poi sul resto del corpo, non in modo continuo, ma solo in punti precisi. Una volta smesso di spruzzarmi la panna sentii che stava facendo altro proprio nei punti dove aveva messo la panna. Stavo fremendo dal desiderio di vedere, stavo assaporando una sensazione del tutto particolare, piena di piacere. Quando mi disse di aprire gli occhi, sollevai un pochino la testa, e mi osservai il corpo, meraviglia delle meraviglie, aveva disposto una fragola su ogni montagnetta di panna. Fui assalita da forti brividi, da un qualcosa di estremamente strano, anche appena sopra la passera aveva messo una montagnetta di panna con una fragola sopra.
A questo punto mi venne a baciare, poi si scostò, mi spruzzò un po' di panna in bocca e subito dopo una fragola, cosi che mentre io mi gustavo la fragola con la panna, lui iniziò ad assaporare quelle che mi aveva disposto sul corpo, iniziando da quelle sul seno, solleticandomi con la lingua mentre leccava la panna
Wow!!! che pazzo, mai mi sarei aspettata una così piacevole novità, probabilmente aiutandomi a portare la spesa aveva notato il tutto nelle borse, dando l'input alla fantasia.
Il piacevole gioco continuava, ogni tanto si prendeva una fragola dal corpo e me la portava con la bocca verso la mia, mentre lui poi tornava a leccarsi la panna. Che inaspettata situazione, io che mi immaginavo solo di godermi il massiccio suo pene, stavo godendo di inaspettate ma piacevoli sensazioni. Quando arrivò alla passera, dispose una fragola tra le labbra della stessa per poi mangiarsela, passando poi a leccarmi con decisione sul clitoride, facendomi scoppiare di piacere. La panna sul mio corpo era terminata, ma la sua lingua continuava a leccare insaziabilmente la passera, mi stava letteralmente facendo impazzire, con due dita teneva il clitoride ben evidenziato, mentre con altre due dita mi penetrava.
Ormai ero agli estremi del piacere così che scoppiai in un forte orgasmo, tutte quelle emozioni e sensazioni provate e che stavo provando mi fecero godere in modo esagerato, sempre ansimando, gemendo e contorcendomi come in preda a convulsioni.
Non fu contento di avermi fatto godere in quel modo, assolutamente no, quindi allungò il braccio sotto il tavolo, e cosa prese? Naturalmente una birra, che si era già preparato, me ne versò un po' in bocca, poi passò a versarla sul seno, dando delle belle leccate sui capezzoli, per poi andare a versarla lentamente sulla passera, dicendo: “Non mi sono mai dimenticato di quanto è fantastico bersi una birra in questo modo, poi dopo Panna e Fragole è ancora meglio” poi tornò a leccare con tanta bramosia la birra che lentamente scorreva sulla mia passera. Per la miseria che continuo godere, leccava insaziabile sulle labbra, sul clitoride. Appena finita la birra, ero irrimediabilmente fuori di me, un altro orgasmo mi aveva colto e a questo punto sentivo forte il desiderio di penetrazione, il desiderio di sentirmi posseduta da Luciano e dal suo mitico pene. Infatti iniziò con l'infilarmi due dita e masturbarmi provocandomi sempre più piacere e preda di una forte isteria da piacere, iniziai a pregarlo che volevo sentirmi penetrata dal suo pene, lo pregai urlando e godendo, finché salì pure lui sul tavolo e mi penetrò con decisione. Sentii quel duro pene affondare fino agli estremi, mi sentii riempire e avvolta da uno strano alone di gradevole passione. Da tempo non provavo sensazioni così forti, Luciano non era quello che avevo conosciuto tempo fa, ora era sicuramente più passionale, più intenso e più sicuro di se.
Fortuna il tavolo era molto solido, perché l'intensità con cui mi stava “amando” era veramente imponente, spingeva il pene con tale intensità e profondità che i miei muscoli vaginali si contraevano in maniera impressionante. Luciano era passionalmente deciso a farmi godere come meglio poteva, i miei gemiti, le mie urla e il trasformare le mie carezze in forti strette e affondare le unghie nella sua schiena, lo spinsero ad intensificare sempre più quegli affondi, sentivo tutta la durezza del suo pene sfregare sulle pareti della mia vagina nonostante la lubrificazione dei miei umori era abbondantissima. Ero fuori di me, ma anche Luciano era tremendamente consapevole della piacevole situazione, stava usufruendo il massimo delle sue capacità per rendere il tutto, più piacevole possibile. Ero instancabilmente estasiata da quei piacevoli momenti, la sua penetrazione accompagnata dalle sue strette al mio seno e ai baci intensi erano motivo di un continuo godere. Dopo un ennesimo mio orgasmo, anche Luciano si trovò costretto ad esplodere il suo piacere, con ultimi e decisi affondi il suo pene cominciò a dare segni della vicina esplosione, infatti dopo intense vibrazioni lo sfilò con decisione, schizzando tutto il suo piacere sul mio corpo. Mi sentii riempire da quel suo caldo liquido che iniziò poi a spalmare sul mio corpo, per baciarmi nuovamente con piacevole impeto.
Arrivati a questo punto credevo di aver esaurito molti dei miei desideri nei confronti di Luciano, ma mi resi subito conto che non era così, ero sempre più attratta dalle sua notevole capacitò di sapermi continuamente sorprendere, si perché nonostante l'aver ormai goduto, scese dal tavolo ed andò a baciare la mia passera, affondando anche la lingua. Nemmeno una pausa? È ancora convinto e pieno di energia, ma dopo averla ben leccata e baciata, si fermò un attimo e guardandomi con un sorriso mi disse: “Patty sto avendo il migliore dei miei piaceri sessuali, sei come il miele per le api, non ti si può resistere, non immagini quanto desideravo amarti con tale intensità, non ho mai dimenticato quella famosa serata, ma oggi è una cosa unica e inimmaginabile, sinceramente non avrei mai pensato di ritrovarmi a questo punto senza tuo marito presente, pensavo di trovarlo qua, ma se viene a sapere di tutto questo?”, gli risposi subito: “Tranquillo Franco sa che sei qui e non arriverà per degli impegni che si stanno dilungando, ma sicuramente immagina quello che sta succedendo, ma non credo riesca ad immaginare le forti emozioni che mi sai facendo provare”.
Dopo questo piccolo scambio, Luciano mi chiese se si poteva fare una doccia, e dopo la mia risposta affermativa, si diresse subito in bagno, ma bastò poco, ci ritrovammo entrambi sotto la doccia a baciarci e coccolarci, di nuovo eravamo prede del desiderio.
Mi ritrovai di nuovo in ginocchio davanti al suo membro, nuovamente pronto alle mie attenzioni. Con quale bramosia mi stavo ancora una volta gustando quell'eccezionale membro, con l'acqua che continuava a scorrere sui nostri corpi. Luciano era piacevolmente preso dalle mie attenzioni. Ansimava pregandomi di continuare, era vistosamente eccitato di nuovo e nuovamente preso da tanta euforia.
Io invece ero più che euforica, sentivo forti emozioni, forti piaceri, posso proprio dire che Luciano mi aveva fatto veramente vacillare, aveva saputo farmi cogliere ogni mio desiderio.
Infatti dopo quel maestoso e prolungato assaggio del suo membro, fu lui a passare di nuovo alle attenzioni della mia passera, il tutto accompagnato da interminabili carezze e baci.
La sua lingua era tornata ad accarezzare le labbra della mia passera e stuzzicare il clitoride, accompagnando il tutto da una penetrazione con le sue dita anche al buco anale, tanto da provocare nuovamente l'immancabile orgasmo. Ma a lui sembrò quasi troppo scontato il continuare sotto quella doccia, quindi dopo aver permesso alla mia passera di lubrificarsi bene dei propri umori, mi volle penetrare, facendomi aggrappare al suo collo e sollevandomi per le gambe, mi penetrò in piedi.
Poi uscendo dal bagno, mi portò di nuovo in sala, sempre facendomi sentire all'inverosimile il suo pene dentro di me ad ogni passo un affondo.
Ma che voleva fare? Avevo già perso ogni senso di equilibrio, stavamo veramente esagerando, ero come un'ubriaca, sentire sempre più quel membro muoversi dentro di me. Luciano mi sosteneva e accompagnava ad ogni mio movimento.
Ebbene era una vera festa, mi stavo godendo veramente tutto di Luciano, la sua capacità di farmi impazzire era impressionante, tanto da rendermi difficile il descrivere chiaramente quelle forti emozioni, in sala mi adagiò sul divano e tenendomi su un fianco alzò la mia gamba facendomi sentire ancor più in profondità i suoi affondi. Dopo questa impressionante tornata di piacere, lo sfilò e sdraiandosi in terra sul tappeto, mi fece capire che ora voleva che fossi io a cavalcarlo. Per la miseria, era veramente una cosa infinita e interminabile, tutto era un immenso piacere, lo sentivo chiaramente.
Dopo essermi messa sopra di lui, prima di affondarlo nuovamente dentro di me, lo feci scorrere un po' sulla passera con tanta delicatezza, poi adagiai la sua cappella all'entrata della mia passera e lentamente lo feci penetrare, ma molto lentamente, gustandomi ogni centimetro. Quando fui alla fine sembrava di sentirmelo in gola, nuovamente esplosi in un gemito di piacere, quindi iniziai da un movimento lento, a cavalcarlo come indiavolata, fino a portarlo finalmente ad esplodere di nuovo. Dalla follia che mi stava possedendo, ero tentata a farlo esplodere dentro di me, decisamente non connettevo più, letteralmente ubriaca di piacere. Quando sentì di essere quasi al limite, fu lui a sfilarlo e facendomi sdraiare sul tappeto, anche questa volta andò a infilare il suo membro in mezzo ai miei seni e dopo un piacevole va e vieni, esplose ancora una volta, inondandomi di nuovo di quel suo caldo e gelatinoso liquido.
A questo punto tornò a baciarmi, per poi lasciarsi andare sopra di me.
Io ero senza parole, non sapevo più che pensare, in quelle ore di piacere era quasi riuscito a farmi dimenticare di Franco, ma dico quasi, in alcuni momenti sentivo la sua assenza, anche se Luciano aveva saputo colmare ogni mio desiderio e il vuoto di Franco.
Luciano dopo un attimo di rilassamento e messosi al mio fianco, sempre distesi sul tappeto, si rivolse verso di me e dopo altre piacevoli carezze sul mio corpo, mi disse: “”Patty, sai che non sono di molte parole, ho sempre un piccolo problema a dire certe cose, ma da quella famosa serata del Luna Park non ho mai potuto fare a meno di pensare a tutto quello avrei voluto fare di nuovo con te, mille fantasie, mille desideri, ma oggi mi sono reso conto che con te non bisogna sognare o immaginare chissà cosa, ma basta desiderare di essere con te, perché poi tutto viene dalla tua naturalezza, provando ancora più piacere di quelli immaginati” poi tornò a baciarmi impedendomi di rispondere.
Comunque alla fine gli chiesi di restare a cena. Non pensando ad altro piacere, anche se non mi sarebbe certo dispiaciuto, ma tanto per aspettare il ritorno di Franco. Così che dopo essermi rifatta di nuovo la doccia, mi infilai una semplice vestaglia, naturalmente con niente sotto, preparai la cena.
Ora penso a quanto mi sarei persa se non l'avessi incontrato nuovamente in quella corsia tra gli scaffali, ma penso anche a quanto mi saprebbe ancora stupire. Luciano potrebbe essere il perfetto amante che ogni donna possa desiderare, naturalmente con il benestare di ogni Marito.
Quando arrivò Franco, lo accolsi con baci e abbracci, ancora elettrizzata dai baci e dalle carezze che Luciano aveva appena terminato di donarmi, sdraiati sul divano. Si salutarono tranquillamente e naturalmente dopo una maliziosa birretta, Franco non potò evitare di digli: “Spero sia stata giudiziosa, sai che di lei non ci si può fidare in certi momenti”. Finì che anche quella notte Luciano restò a dormire da noi, dietro l'invito di Franco.
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