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Un incontro al Pub, il Chitarrista


di PattyeFranco
12.02.2014    |    7.148    |    15 9.5
"Dopo un po’, vista la tanta voglia che avevamo ancora entrambi, lo feci venire sopra di me facendomi penetrare in quella posizione..."
Era qualche mese che non tornavamo a Menton, ormai era estate, periodo di ferie e vacanze. Le giornate si passavano in spiaggia ad abbronzarsi un po’, non essendo molto amanti del sole passavamo solo poche ore in spiaggia, quasi sempre nel pomeriggio tardo. Per il resto della giornata, al mattino ci alzavamo tardi, poi in giro per negozi; nel primo pomeriggio partita a carte con Franco in attesa di andare in spiaggia, alla sera invece sempre in giro come dei vagabondi, nelle varie località Liguri e della Costa Azzurra. Nei primi giorni, alla sera in compagnia del nostro caro amico di Sanremo che nel frattempo si era pure fidanzato, con una tipa molto simpatica ed affabile, ci trovammo subito bene assieme. Le serate passate in buona compagnia, anche con altri loro amici, per Pub e Gelaterie, una sera al Casinò, sempre comunque all’insegna del puro divertimento, comunque serate senza pensieri trasgressivi.
Nelle serate a seguire cominciammo a portarci più spesso a girare nelle città della Costa Azzurra. Ci fermammo una sera a Nizza in un Pub, dove oltre ad avere delle ottime birre, avevano anche della buona musica dal vivo. Mi ero vestita in modo abbastanza sobrio, una minigonna di Jeans e una bella camicetta bianca con sopra un gilet sempre di jeans e un bel paio di scarpe con tanto di tacco 12. C’era un gruppo di tre ragazzi che facevano musica rock, funk, pop, revival, bella musica comunque.
Non era bella solo la musica, ma anche il chitarrista/cantante era eccezionale. Appena entrati ci siamo andati a sedere proprio in un tavolo di fronte a loro, comandando subito due birre rosse medie. La musica era proprio trascinante, erano veramente bravi quindi come naturale ogni volta che finivano una canzone erano applausi e urla. In un primo momento ero abbastanza tranquilla, ma poi lentamente mi stavo facendo trascinare dall’ambiente, un po’ la birra, un po’ la musica e devo dirlo un po’ anche il chitarrista.
Ormai mi ero fissata su di lui, era proprio un bel tipo, capelli castano chiaro e lunghi , io come sempre con le mi gambe accavallate, un po’ scosciata causa minigonna avevo attirato anche la sua attenzione, cominciò a guardarmi molto intensamente.
Trasportata dalla musica mi muovevo spesso, ma ormai i nostri occhi era un continuo incrociarsi, diciamo che lui non guardava solamente gli occhi, basta immaginarsi con della musica che ti fa muovere in continuo, penso che il colore degli slip ormai l’aveva visto più che bene. Ero già arrivata alla seconda caraffa di birra, mio marito si era accorto di come mi guardava il caro chitarrista, ma non diceva niente si stava divertendo anche lui, guardando me e altre scosciate. Poi arrivò la pausa, molti si avvicinarono a complimentarsi con loro, specialmente con il Chitarrista/Cantante, ma io non mi mossi dalla mia sedia, ma non appena ebbe un attimo di pace si avvicinò lui e si presentò come Paul, io logicamente gli feci i miei complimenti, tutto logicamente in Francese, anche se io non sono molto brava. Dopo vari tentennamenti, sicuramente aveva capito che non ero tanto forte con la lingua (e non fate subito i maligni), mi chiese: “Ma tu non sei Francese, vedo che fatichi a spiegarti, sei Italiana?”, al che io confermai: “si sono Italiana e vengo spesso in Francia per le vacanze, ma dal tuo Italiano mi sto rendendo conto che anche tu non sei Francese”, lui rise confermandomi che era Italiano ma viveva da tempo in Francia, restammo per tutto il resto della pausa a chiacchierare, parlammo anche di musica.
Arrivò il momento per lui di ricominciare, ma prima di salire sul palco, mi chiese se ci saremmo fermati fino alla fine, io guardai mio marito che sorrise, io quindi confermai. Appena sul palco, cominciò con una dedica e tanto per cambiare mi dedicò una canzone che a me piace un casino, MoonFlower dei Santana, glielo aveva appena rivelato, continuando poi con Europa sempre dei Santana, mostrando la sua capacità con la chitarra, ma anche come sapeva far sciogliere una donna, mentre suonava mi guardava con due occhi talmente sensuali che non si poteva fare a meno di sciogliersi, tanto che alla fine dei due brani, mentre gli altri applaudivano, io mi alzai e gli diedi senza pensarci un bel bacio dritto e piantato sulla bocca, lasciandolo un po’ sorpreso, un po’ tanto sorpreso. Per fortuna poi continuò con tutt’altra musica, doveva accontentare un po’ tutti e continuare il loro repertorio, ma sempre trascinante, anche il pubblico era vivace. Io e mio marito eravamo estasiati veramente dalla musica e dall’ambiente, ordinammo altre due birre, e sempre di più io mi scioglievo, ormai era un continuo ballare e muovermi, quando poi mi guardava non capivo più niente, mi aveva colpito. Mio marito era felice nel vedermi così entusiasta.
Prima della fine altre birre si erano aggiunte e tra la musica e Paul, ero già felicemente accesa. Finita la serata per il gruppo, Paul si avvicinò di nuovo al nostro tavolo, chiedendo se ci era piaciuta la serata, gli risposi: “bella serata, merito vostro che siete fantastici, ma anche tu con la chitarra ci sai proprio fare, bravo anche a cantare”, poi continuò mio marito. “certo non mi aspettavo che in questi Pub in Francia si facesse così della buona musica, siete proprio bravi” poi gli offrì una birra anche a lui, in attesa che gliela portassero, io mi assentai un attimo, la birra cominciava a fare effetto, dovevo fare pipì. Quando tornai loro erano li che stavano ancora parlando, poi dovendo smontare gli strumenti, si congedò chiedendoci se andavamo via subito o no, gli risposi: “se non ci buttano fuori, rimaniamo finchè abbiamo finito la birra”, quindi sorridendo andò a fare i suoi lavori, nel locale eravamo rimasti in pochi. Mentre smontavano, non evitava di guardarmi, io ormai aiutata dalle varie birre ero proprio, non andata, ma decisamente eccitata, il sguardo intenso con due occhi che fulminavano, mi stava eccitando oltretutto si era messo anche a torso nudo, visto il caldo che stava facendo. Non riuscivo più a resistere, quindi mi girai e cominciai a limonare mio marito, lasciandomi così trascinare da quel vigoroso bacio che io e mio marito stavamo condividendo, tendo conto che Franco nello stesso momento mi accarezzava pure sulle cosce contribuendo a scoprirle sempre di più.
Però riuscii a fermarlo, altrimenti credo che avremmo rischiato di andare troppo oltre, non era il caso. Paul nel frattempo era scomparso, non sapevo dove fosse finito, però io, per un’altra volta dovevo andare in bagno, un’altra volta mi scappava, troppa birra fa anche questo effetto. Arrivai in bagno e appena entro chi mi trovo? Proprio lui, che stava uscendo da quello dei maschi, ancora a torso nudo e con i suoi bei capelli sciolti, ancora più sensuale, quindi ancora eccitata dal quel bacio intenso di mio marito ed eccitata da quello sguardo, ci guardammo un po’ e poi mi lasciai andare, cominciai ad accarezzarlo sul torace per poi aggrapparmi al suo collo e baciarlo con vigore, questa volta fu lui a lasciarsi trascinare da questo bacio, durante il bacio le sue mani andarono a posarsi sul mio seno, ma non potevamo certo continuare per molto, oltretutto io dovevo per forza andare perchè se avessi continuato, eccitata com’ero l’avrei lasciata andare in quel punto. Mi scusai con lui ed entrai subito nel bagno delle donne, mentre lui tornò di là visibilmente accaldato, io ero palpitante ed infuocata da quel bacio con quel tocco sul seno, ero talmente eccitata che me lo sarei anche fatto lì, ricordando che avevo bevuto tanta birra, e come si sa è un buon disinibitore. Tornai di là e Paul che aveva finito di smontare stava parlando con mio marito e appena arrivata al tavolo chiaramente sconvolta, Paul mi disse: “stavo proponendo a tuo marito, se vi sarebbe andato di fermarvi a casa mia a farci una bella spaghettata e fare quattro chiacchiere, tanto io abito poco prima di Monaco, poi voi siete di strada”, sorpresa dalla proposta, guardai mio marito e chiesi a lui di decidere, ma anche lui sorpreso, non sapeva cosa decidere così sui due piedi, poi disse: “se non hai problemi tu, per me va bene, tanto come dici, siamo di strada”, gli feci cenno che per me non c’era problema. Ci disse di aspettare il tempo di caricare l’auto e poi di seguirlo. In macchina con lui c’erano anche gli altri due ragazzi, che credevo si fossero fermati per strada, invece anche loro vennero a farsi la spaghettata. Già durante la preparazione degli spaghetti, logicamente all’arrabbiata, aiutai Paul in cucina approfittando ogni tanto a qualche sfioramento, ormai ero presa. Durante la spaghettata ero seduta tra Paul e Franco, e come di consueto con il mio modo di sedermi con le gambe perennemente accavallate, davo bella visione della mie cosce a Paul e siccome ero anche abbastanza accaldata avevo slacciato qualche bottone della camicetta, quindi capirete la situazione. Finita la spaghettata gli altri due se ne andarono quasi subito, avevano l’auto sotto nel parcheggio, mentre io e Franco decidemmo di restare ancora un poco. Paul accompagnò loro nel parcheggio perchè doveva dargli il compenso della serata; seduta sul divano io ne approfittai per baciare mio marito, che era abbastanza alticcio anche lui con le birre che si era bevuto, infatti mentre ci baciavamo con vigore e intensità, allungò subito le mani sotto la gonna toccandomi la passera sotto gli slip, passera che era gia bella bagnata, quel tocco mi fece salire altro fuoco addosso, ma non appena sentimmo che Paul stava arrivando ci fermammo e mi ricomposi, solo che nell’agitazione di quel momento la camicetta si slacciò ancora di più, non avendo sotto il reggiseno, come spesso mi capitava d’estate, il seno rimase abbastanza ben visibile, quindi Paul si incantò a guardarlo poi andò a sedersi sulla poltrona di fronte a noi e accese la Tv, disse: “tanto per averla accesa, io in casa la tengo sempre accesa anche se non la guardo”, cominciammo così a parlare, ma io ero troppo eccitata per aver voglia di parlare, quindi da seduta sul divano con le gambe accavallate la gonna andò a salire rendendo gli slip ben visibili, Paul era visivamente eccitato, ma mi rendevo conto che non avrebbe mai fatto la prima mossa, anche se ne avrebbe avuta la voglia, non poteva sapere la reazione di mio marito. Ad un certo punto mio marito si alzò e disse che doveva andare in bagno, infatti anche Paul si alzò, gli indicò dov’era e tornò subito in sala, si stava nuovamente sedendo sulla poltrona, ma lo fermai dicendogli: “Scusa perché non ti siedi anche tu qui sul divano? “, quindi venne a sedersi sul divano come gli avevo chiesto. Era parecchio timoroso, ma anche molto eccitato, quindi a questo punto osai io, mi gettai addosso a Paul cominciando a baciarlo profondamente slacciandogli anche la camicia, ormai mi ero lasciata andare, anche lui infilò subito la mano dentro la camicetta sul mio seno, accarezzandomelo piacevolmente, i capezzoli erano ormai anche loro belli dritti, ma ad un certo punto si bloccò, e mi disse con fare preoccupato: “cavoli ma se arriva tuo marito ci ammazza entrambi, ma cosa stiamo facendo, è di là e arriverà a momenti”, gli risposi senza perdere tempo: “non preoccuparti, mio marito non dirà niente, al massima si unirà, siamo abbastanza aperti in queste cose, quindi tranquillo e non preoccuparti”, quindi mi rimisi a baciarlo ed accarezzargli il torace e lui nuovamente con le mani sul seno, ora sentivo che era molto più tranquillo, mi accarezzava con molta più decisione e il bacio era molto più deciso e profondo. Non aspettavo altro che sentire la sua mano avvicinarsi alla passera, infatti lentamente la sentii abbassarsi fino a toccarmela, non venne subito sotto gli slip, ma l’accarezzava dolcemente sfiorandola, io ormai ero bagnatissima, lo stato di trance stava arrivando, mi stava baciando il seno succhiandomi i capezzoli induriti. Poi finalmente infilò quelle dita sotto gli slip, a quel contatto sospirai un leggero ‘finalmente’, aveva un tocco particolare e dolce, era sensazionale una nuova sensazione piacevole. Io che ero appoggiata su di lui, sentivo il suo cazzo duro, lo sentivo pulsare sotto i calzoni, ma non andavo a toccarlo, volevo aspettare, volevo godermi l’attimo per poter ripetere nuovamente quella parola, ‘finalmente’.
Ero eccitatissima e quel tocco era sempre più piacevole, quindi mi alzai in piedi, per fare in modo che potesse togliermi gli slip. Lui da seduto si sarebbe trovato con la passera di fronte al naso, infatti mi abbassò gli slip fino a togliermeli, rimise una mano a toccarmi la passera con quelle dita che sapevano come sfiorarla mentre con l’altra mi accarezzava il seno. In quel momento arrivò mio marito, che subito si avvicinò a baciarmi come sempre con piacevole vivacità, accarezzandomi pure lui il seno che era rimasto libero, si era già tolto la camicia. Paul aveva un tocco inspiegabile, le sue dita lentamente si intrufolarono dentro, per poi sentire avvicinarsi il sua alito caldo sempre più vicino alla passera per poi sentire la sua lingua sul clitoride, leccava e muoveva le dita, mentre Franco continuava a baciarmi, sapeva quando avevo la passera alle prese con una lingua e delle dita, amavo sentirmi baciare, fu infatti la svolta per un primo orgasmo, piacevolmente stavo godendo, ansimavo di piacere e mi muovevo al ritmo delle dita di Paul.
Dopo questo primo piacevole orgasmo decisi che ‘finalmente’ era ora di vedere e toccare quel biscottone che avevo sentito solo attraverso i pantaloni, quindi mi misi in ginocchio, gli slacciai i pantaloni, abbassai la lampo e gli sfilai i pantaloni assieme agli slip, ….. stupefacente, altro che biscottone, era enorme ed eccezionalmente bello da vedere, un totem da ammirare ma anche da assaporare, quindi mi abbassai cominciando a leccarglielo tutto, partendo dalla base lentamente fino su, lo leccavo con immenso piacere, cominciando poi anche a infilarmelo in bocca, era impossibile farlo entrare tutto, me lo sentivo fino alla gola e ancora ce n’era, poi con una mano cominciai a masturbarglielo lentamente mentre continuavo a farlo sparire dentro la mia bocca, la mia saliva colava lungo il suo cazzo.
Nel frattempo mio marito si era posizionato dietro, sfiorandomi con le labbra la schiena riempiendomi di brividi, e con le dita infilate nella passera cercava di tenermela bene umida, ogni tanto si abbassava pure a dargli delle gran leccate piene di saliva, ormai la bocca cominciava quasi a farmi male tanto era massiccio, quindi decisi che era il momento; lui sempre seduto sul divano, mi alzai e con la mia passera mi misi sopra quel totem, ora avrei sentito quella maestosità di pene entrare, quasi timorosa cominciai a scendere lentamente, era impressionante sentire quell’enormità penetrarmi, fortunatamente ero tanto bagnata dei miei umori e della saliva di mio marito, riuscii ad arrivare fino in fondo urlando letteralmente solo di piacere, mi stava riempiendo, lo sentivo tutto dentro di me, e quando cominciai a muovermi su è giù, sentivo sempre un grande attrito tra le mie labbra e quel poderoso cazzo che continuamente mi bagnavo la passera con la mia saliva, dovevo per forza tenerla umida, quasi che i miei umori non bastassero, stavo provando un piacere immenso, ogni volta che mi abbassavo e lo sentivo entrare urlavo sempre di più per il piacere, mentre mio marito da dietro mi toccava il seno, ad un certo punto, al limite di un orgasmo lo pregai di baciarmi, stavo aumentando di ritmo quindi in pieno orgasmo, avevo una gran voglia di urlare per quel piacere che stavo provando, ma quel bacio energico di mio marito me lo stava impedendo, ma non mi impediva di gemere dal piacere, nello steso tempo Paul si era attaccato ai miei seni stringendomeli per il piacere, non stavo più capendo niente, continuavo senza fermarmi, mi muovevo come un’assatanata, tanto da avere subito un altro orgasmo; alla fine di questo secondo orgasmo, riuscii a calmarmi e rallentare definitivamente, quasi a fermarmi, a questo punto volevo farlo godere pure lui, ma mi dispiaceva toglierlo, pur stando ferma lo sentivo pulsare, tanto da farmi provare piacere anche stando ferma. Poi mi venne un’idea, volevo farlo godere dentro di me, quindi pregai mio marito di prendere un profilattico, ne portava sempre un paio appresso, mi sfilai a malincuore il cazzo di Paul per fargli indossare il profilattico, riuscendo a fatica a metterlo, poi mi rimisi in posizione e me lo infilai di nuovo, un’altra volta un’immenso piacere mentre mi ripenetrava; poi, prima lentamente e poi con sempre maggiore intensità cominciai a muovermi, su e giù, lo sentivo tanto bene che ricominciai a godere di nuovo, il ritmo di nuovo si era fatto impressionante fino a che anche Paul cominciò a gridare: “vengo, sto godendo, ti prego non fermarti, mi stai facendo scoppiare, continuaaaa” non mi fermai fino a quando sentii come un’esplosione dentro di me, lo sentivo pulsare tremendamente mentre godeva, e pur essendo ferma mi sembra ancora che si stesse muovendo, poi lo tolse subito dalla mia passera, sfilandosi contemporaneamente il profilattico, che era rimasto mezzo dentro di me, pregandomi di continuare a masturbarglielo e accarezzarglielo, seppur pieno di sperma glielo accarezzai con piacere, finchè non lo vidi calmo e tranquillo. A questo punto mi tolsi il profilattico che era rimasto per metà dentro e passai a mio marito facendogli un pompino proprio come piaceva a lui, il suo riuscivo a farlo entrare tutto fino alla gola, poi quando fu al punto di venire, lo tolse dalla mia bocca e mi sborrò come sempre tutto sul mio seno.
Alla fine mi lasciai andare distrutta sul divano, ero veramente stravolta, non avevo mai sentito un’enormità di piacere come questa volta dentro di me. Ora, anche mentre ero rilassata sul divano con la testa sulle gambe di Paul e le gambe su quelle di Franco, entrambi mi accarezzavano piacevolmente tutto il corpo. Restammo per più di mezz’ora in quella posizione, mio marito addirittura si addormentò, infatti quando non sentii più la sua mano muoversi, lo guardai e mi resi conto che si era addormentato, lo feci capire a Paul e ci facemmo una risata. Aspettammo un po’ poi decisi di svegliarlo, dovevamo pur tornare a casa, ma non appena sveglio, Paul se ne uscì con un’altra proposta: “ne facciamo un’altra?”….. no scherzo ma una proposta la fece veramente: “sentite se volete potete fermarvi qui a dormire, Franco è stanco veramente, oltretutto con la birra che ha bevuto è meglio non rischiare, qui in Francia non perdonano. Vi lascio il letto matrimoniale e io vado in cameretta di là, per me non c’è nessun problema”, a questa proposta gli risposi un po’ pensierosa: “non vorremmo disturbare, non so potrei guidare io”, ma la voglia di andare via era veramente poca sia per la stanchezza che per l’alcol, quindi alla fine anche mio marito disse che era meglio fermarsi a dormire e saremmo poi tornati a Menton il giorno dopo. Quindi ci alzammo dal divano e a turno andammo a darci una rinfrescata sotto la doccia, prima mio marito, poi Paul e poi andai io. Franco era talmente stanco che messosi sul letto si addormentò di nuovo subito; Paul invece mentre mi facevo la doccia io, andò a sistemare un po’ in cucina, sentivo che stava sistemando tutto nella lavastoviglie, quindi appena fuori dalla doccia ed essermi asciugata, andai a vedere e in effetti aveva già sistemato tutto. Lui era lì in cucina a fare questo ancora tutto nudo, una visione ancora piacevole, il suo biscottone anche se non era duro era sempre piacevole da guardare, ma anche Paul era tutto fantastico, addosso mi sentivo ancora dei brividi, avevo ancora una voglia matta di avvicinarmi, abbracciarlo e baciarlo, ma ero indecisa. Restammo fermi un attimo a guardarci negli occhi senza dire una parola, entrambi pensavamo alla stessa cosa, ma nessuno osava prendere la decisione, finche lui mi disse: “vuoi bere qualcosa? una coca, un’aranciata o un’altra birra? Tutto fresco”, gli dissi senza pensare: “una coca, grazie” prese un bicchiere versò la coca e me la porse, ma appena mi avvicinai, presi la sua mano con il bicchiere e glielo feci appoggiare, lasciai cadere a terra l’asciugamano che avevo attorno alla vita e mi attaccai a lui abbracciandolo e baciandolo con tanta voglia addosso, anche lui non vedeva l’ora e aspettava solo quello. Sono sensazioni che si provano solo in certe situazioni, e questa era una situazione veramente particolare sembrava che ci conoscessimo da sempre. Restammo li per un bel po’ a baciarci ed accarezzarci, non ci interessava fare di nuovo sesso volevamo solo sentirci. In questo frangente Paul volle farmi una rivelazione, dicendomi che era più di un anno che non aveva più rapporti con una donna, che dopo essere stato lasciato dalla sua fidanzata per un altro, non aveva più provato interesse per un’altra donna, solo io quella sera ero riuscita a fargli provare ancora interesse per una donna, quel bacio improvviso sulla bocca proprio sul palco davanti a tutti lo aveva sbloccato, provando di nuovo un sentimento verso una donna, anche se non era un sentimento d’amore era pur sempre un piacevole sentimento anche d’amicizia, e che nel proseguire della serata vedere la complicità che c’era tra me e Franco, gli aveva fatto capire molte cose. Mi si riattaccò e ricominciò a baciarmi e stringermi a se. Questo suo racconto mi commosse proprio, ero felice, doppiamente felice per aver contribuito alla sua rinascita, lo sentivo proprio vicino come una caro amico.
Decidemmo di continuare a letto sia a parlare che abbracciarci e baciarci fino allo sfinimento, ma lo pregai di venire in camera dove c’era anche mio marito, non fece problema, e andammo subito in camera e nudi come eravamo ci distendemmo sul letto, io restai nel mezzo tra Franco e Paul e appena nel letto, mi girai verso Franco lo chiamai e gli dissi che Paul era nel letto con noi e se non gli dispiaceva, lui anche se assonnato rispose tranquillamente, “non c’è nessun problema amore, sai come la penso” si girò verso di me e mi diede come sempre un bellissimo bacio, che fanno capire mille cose. Poi si rigirò per dormire, mettendomi una mano su una gamba. Io rimasi sdraiata nel mezzo a loro due, Paul continuava a baciarmi ed accarezzarmi sul seno e sul ventre, dicendomi che non si ricordava quanto era piacevole avere una donna vicino ed accarezzarla sapendo il piacere che provava anche lei. Il problema che tutto questo mi stava rifacendo tornare una certa voglia, era tanto piacevole anche solo così, ma non si è fatti di ferro, infatti allungando una mano accarezzandolo mi ritrovai ancora il suo cazzo di nuovo duro ed io di nuovo eccitata, restai per un attimo titubante, ma poi presi la sua mano, che continuava ad accarezzarmi solo sul seno e sul ventre, e me la portai fra le gambe facendo in modo che continuasse a farmi provare quel piacere che mi aveva fatto provare all’inizio, infatti ricominciò a toccarmi in quel modo stranamente particolare e piacevole. Dopo un po’, vista la tanta voglia che avevamo ancora entrambi, lo feci venire sopra di me facendomi penetrare in quella posizione. Anche questa volta lo sentii riempirmi, cominciò a spingere e ritrarsi, prima lentamente poi sempre più intensamente fino a farmi avere un altro orgasmo, volevo tanto gridare dal piacere, ma non potevo, quindi tirai Paul verso di me baciandoci, mentre entrambi stavamo godendo, infatti non appena finito di godere io sentii il suo tremendo pulsare, stava per venire di nuovo anche lui, infatti fece appena in tempo a ritrarsi e godermi addosso, sentire quello sperma caldo addosso fu di un immenso piacere, me lo spalmai come consuetudine tutto sul seno aiutata anche da lui, poi lui si mise sdraiato sul letto e io mi appoggiai con la testa sul suo torace, ma senza rendercene conto ci addormentammo in quella posizione.
Al mattino seguente, ma più che mattino era quasi la una, mi risvegliai gradevolmente abbracciata da entrambi, loro dormivano ancora, fu comunque un piacevole risveglio. Quando anche loro si svegliarono, rimasero piacevolmente entusiasti da quel risveglio. Era già tardi, quindi ci alzammo e dopo una doccia che ci spettava, ci vestimmo e ancora mezzi rincoglioniti, andammo in un bar vicino a casa sua per farci una specie di colazione. Al momento di salutarci, Paul ci chiese se saremmo tornati al Pub la stessa sera, gli avrebbe fatto piacere rivederci, naturalmente per stare semplicemente in compagnia senza nessun secondo fine, come dei semplici amici. Mio marito mi guardò sorridendo, e gli rispose: “sicuramente questa sera ci saremo, è stato un vero piacere conoscerti e un piacere ascoltarti suonare e cantare, quindi stasera tienici riservati quei posti di ieri sera”, Paul contento della risposta, rispose sorridente: “vi aspetto, terrò i due posti di ieri sera riservati apposta per voi”, poi ci salutammo e tornammo a Menton. Durante il tragitto, raccontai a Franco la confidenza che mi aveva fatto Paul mentre eravamo in cucina, ma pure quello che era successo di nuovo nel letto, alla fine della mia spiegazione, mi prese una mano, e mi disse: “Vedi Patty a volte, certi pensano al male quando si fanno queste cose, ma nel nostro trasgredire proviamo un piacere intenso e spensierato, facendoci sentire il nostro rapporto sempre più rafforzato, poi se a questo ne segue, aver ricordato a un ragazzo come Paul cosa vuol dire amare e sentirsi particolarmente desiderato, sento ancor di più il piacere di amare una donna come te e mi fa apprezzare sempre di più il tuo amore.”, rimasi ancora una volta piacevolmente stupita da queste parole, non avevo parole per rispondere, solo e semplicemente un forte bacio a lui e una grandissima commozione.
La stessa sera, tornammo a Nizza in quel superlativo Pub e passammo tutta la serata tra amici, divertendoci con la loro musica come vecchi amici. Paul poi volle ancora una volta dedicarmi la mia canzone preferita in quel periodo, ossia MoonFlower, con una dedica del tutto particolare, dicendo alla fine della dedica: “Grazie della vostra amicizia, siete una coppia da invidiare, spero un giorno di trovare una donna come te che sappia amare il suo uomo, come tu ami il tuo” e mi lanciò un bacio con la mano, facendomi commuovere nuovamente. Molti forse non capirono perfettamente la dedica perché la fece in Italiano, ma sicuramente fu molto ad effetto, applaudirono ancora prima che cominciasse a suonare il brano. Ancora oggi ascoltando quella canzone ricordo con piacere quelle bellissime serate passate in sua compagnia, ma specialmente mi ricorda il piacere di aver aiutato un amico a sbloccarsi da un problema. Tra di noi non successe più niente di sessuale, siamo ancora oggi amici e anche lui ora è sposato con una figlia, ‘finalmente’ aveva trovato la donna dei suoi desideri, come l’aveva descritta nella dedica.
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