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Per amore di Franca - parte seconda


di Membro VIP di Annunci69.it Cpcuriosa60
28.09.2023    |    8.546    |    19 9.7
"Povero ragazzo, quanti secondi avrebbe potuto resistere senza toccarsi e tanto meno come avrebbe potuto liberarsi dalle mani di Franca tornata sul divano e..."
Stefano continua il suo racconto e noi lo ascoltiamo rapiti.
"La mattina dopo, ci alzammo a fatica dal letto.
Avevamo dormito pochissimo, alternando momenti di puro sesso ad attimi di tenerezza e confidenza.
Nemmeno da ragazzi avevamo vissuto delle ore così cariche di erotismo. La maturità sicuramente porta il vantaggio del godimento mentale e, per quanto mi riguardava, la voce di Franca che ammetteva il suo desiderio di essere scopata da un ragazzino, era l'afrodisiaco più potente al mondo.
Svegliatomi dell'ennesimo breve sonno, trovai il letto vuoto.
Mi alzai di scatto e corsi al balcone, nudo com'ero, col terrore di vederla in giardino nuovamente esposta al mio rivale.
Perché sì, ero conscio di aver perso il primo posto nei sogni di mia moglie e seppur eccitato, avvertivo un senso di minaccia.
La trovai invece in cucina, intenta a preparare la colazione, come una qualsiasi brava mogliettina. Peccato, che, solo qualche ora prima, mi avesse dato dimostrazione della sua vera natura di troia.
Avreste dovuto guardare i suoi movimenti lenti, il suo sguardo languido e sentire l'odore sprigionato dalla sua fica, più forte dell'aroma del caffè appena fatto.
La abbracciai da dietro, appoggiandole l'uccello di nuovo duro sul culo.
Con una risatina lei mi scanso' invitandomi a sedermi a tavola.
Parlammo brevemente, o meglio, lei mi descrisse la tattica da adottare per adescare il ragazzo.
Io pendevo dalle sue labbra letteralmente inebriato da tanta fantasia.
Da bravo sottomesso, attesi sul balcone la comparsa di Mattia, aldilà della siepe.
Lo vidi avvicinarsi, probabilmente già con il cazzo in tiro e sceso in giardino lo affrontai.
"Ah, Mattia, ti ho visto di là della siepe dal balcone" gli dissi spostando un paio di rami e causandogli, credo, una sincope momentanea.
"Ho bisogno di un favore, verresti dentro in casa, a controllare la tv del salone finché sistemo l'antenna? Non mi fido molto del giudizio di Franca"
Non poteva rifiutare, le cortesie tra vicini sono sacre...tranne forse segarsi guardando la moglie degli altri, pensai, ma non lo dissi....
Piazzatolo sul grande divano del salotto, mi allontanai lasciandolo solo e visibilmente imbarazzato.
Tornato sul balcone, lo chiamai gesticolando e iniziai a fingere di occuparmi dell'antenna.
Pur girando le spalle, sapevo cosa stava succedendo e l'eccitazione mi riempiva i calzoncini.
Franca sicuramente l'aveva raggiunto e gli si era seduta a fianco. Poi con la scusa di cambiare canale per verificarne la sintonia, si sarebbe alzata e piegata leggermente in avanti per poter mostrare la fica.
Povero ragazzo, quanti secondi avrebbe potuto resistere senza toccarsi e tanto meno come avrebbe potuto liberarsi dalle mani di Franca tornata sul divano e improvvisamente salitagli a cavalcioni.
"Oh come dev'essere sublime soddisfare pienamente il proprio sogno erotico " pensai scendendo le scale a rotta di collo.
E infatti, la scena che trovai in salotto, superava ogni mia fantasia.
Franca era sopra il ragazzo ed il cazzo di lui compariva e scompariva nella sua fica.
Mi avvicinai completamente ipnotizzato dalla scena, da quel membro sottile che veniva accolto ad ogni movimento dei fianchi torniti di Franca.
E i gemiti di lei erano musica celestiale, perché vi riconoscevo il momento dell'orgasmo o meglio degli orgasmi in rapida successione.
Non potei evitare di allungare le mani, accarezzandole la schiena sudata, guidando il movimento del giovane cazzo che nella foga ogni tanto usciva dalla fica.
Lui si accorse di me ma anziché impaurirsi accelerò il ritmo, sfidandomi con lo sguardo.
Accolsi la sfida guardandolo fisso e impugnai il mio membro, masturbandomi davanti a lui.
Non fu un caso che sborrammo quasi nello stesso istante, io nel chiuso della mia mano e lui nel nido accogliente della passera di Franca.
Ora si stavano baciando, lei con le mani appoggiate sulle spalle di Mattia, lui che agguantava le chiappe della mia signora e con fare sorprendente esperto le fregava il culo.
Mi avvicinai ancora e con la scusa di baciarle il seno sfiorai il petto di lui.
Una scarica elettrica mi attraversò ma venne subito sopita dalla mente che ne rifiutava l'esistenza.
Sfilatosi da mia moglie il ragazzo le infilò l'uccello in bocca, chiedendole di ripulirlo. Che sfrontato e, una volta soddisfatto del servizio, prese con fermezza Franca e la fece mettere alla pecorina.
Che visione! La passera, ora esposta, era fradicia di piacere femminile ma anche di sperma.
Mi affrettai a leccarla e per un istinto improvviso mi affiancai a lei nella stessa posizione.
"Fottimi , ti prego" mi senti dire.
Mattia mi guardò allibito e si precipitò a rimetterlo nella fica di lei.
Mi rimase solo di avvicinare la mia bocca a quella di Franca e godermi i suoi gemiti, finché di nuovo veniva scopata.
Venne ancora e più volte e io lo feci mentalmente.
Continuammo a baciarci, eccitatissimi finché non sentii un dito umido esplorarmi l'ano.
E dal dito si passò a due e a tre, finché non fui violato dal giovane cazzo.
Soffri e godetti, scoprii nuovamente sensazioni ormai assopite, ricordi di giochi e pratiche giovanili.
Tanto più che lo stantuffare del ragazzo era guidato dalle mani di Franca.
Godette il ragazzo e venni a mia volta, crollando sul divano.
Mia moglie mi si strinse addosso, sussurrandomi parole mai udite prima, colme di godimento e tenerezza insieme.
Non ci accorgemmo della sparizione di Mattia e al dire il vero non lo vedemmo quasi più in quella estate magica.
Una volta sola lo incrociammo sulla spiaggia e lui finse di non vederci, impegnato a parlare con un amico.
In realtà, temevamo qualsiasi altro approccio.
Pur annebbiati dal piacere di quella trasgressione, anche ora ci sentiamo un po' in colpa per aver magari segnato per sempre la sessualità del ragazzo.
Voi che dite?"
Noi, non diciamo nulla. Ci guardiamo, complici delle nostre esperienze, di cui sentiamo di avere diritto e che non riguardano altri che noi stessi.
Lo diremo ai nostri amici, magari di persona. In fin dei conti, una trasgressione in compagnia vale ben qualche centinaio di chilometri!
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