Il Fotografo Cap.35 - Dominio fluido

È domenica mattina. Marco è seduto sul divano, le mani intrecciate, lo sguardo basso. Maddie gli lancia un’occhiata interrogativa.

«Allora? Che ti ha detto?»

Marco sospira. «Che normalmente non è una che fa queste cose. Che si è lasciata trascinare.»
Maddie lo interrompe subito. «Certo, il fascino irresistibile di Markus Roggia. Te l’ho detto io, ma tu non mi credi…»
Marco accenna un sorriso amaro. «Comunque... poi se ne esce che si è appena lasciata col fidanzato da due settimane, che non vuole correre e che oggi parte per le vacanze. Quindi amici come prima, e magari al rientro ne riparliamo e iniziamo a frequentarci. Non so che pensare.»
«Mi pare una stronzata,» taglia corto Maddie, alzandosi.

«Comunque ti ho fatto portare l’attrezzatura perché abbiamo un lavoro dell’ultimo minuto. Il set sarà pronto dalle 11. Abbiamo una coppia particolare…»
Apre una busta nera e ne estrae due maschere in lattice. Le appoggia sul tavolo.
Marco alza un sopracciglio. «BDSM?»
«Estremo. Due ragazzi. Di solito girano solo tra maschi, ma oggi vogliono qualcosa di diverso. Una sessione con una donna al comando. Io.»
«E io fotografo.»
«Esatto. Ti avverto, sarà tosta. Il tema è sottomissione. La parola chiave: dominio fluido. Non c’è un unico dominante. Io comanderò, ma anche loro si scambieranno i ruoli. Vogliono che tu colga l’energia, l’eccitazione, la paura.»
Marco deglutisce. «Okay… vado a caricare le batterie.»

Alle 10:30 sono nello studio. Una stanza allestita con pareti nere, pavimento in gomma, ganci e corde ovunque. Luci radenti, musica ambient, odore di cuoio. I due ragazzi sono già lì, uno con una benda sugli occhi, l’altro con una frusta avvolta al polso. Entrambi glabri, ben curati, sguardo determinato.
«Ciao Markus. Maddie ci ha parlato benissimo di te, poi abbiamo visto i tuoi scatti, meravigliosi!»
«Grazie...piacere. Voi siete?»
«Lui è Sam. Io sono Gio.»

Maddie si veste dietro un paravento. Esce in body in latex rosso, tacco dodici, frustino alla mano. I capelli raccolti in una treccia stretta, il rossetto violaceo. I due uomini si inginocchiano davanti a lei senza che dica una parola.
«Iniziamo,» ordina.

Marco imposta la luce. Parte con scatti statici: i due inginocchiati ai suoi piedi, mentre Maddie li accarezza con la punta del frustino. Poi inizia la dinamica: legature con corde di seta nera, prese al collo, sospensioni improvvisate. Gio si sdraia, Sam si inginocchia e lo lecca sotto il comando di Maddie.
«Marco, zooma sul dettaglio. Voglio vedere la lingua, la pelle, il tremore.»
L’obiettivo cattura tutto: sguardi, gocce di sudore, mani che si intrecciano. Maddie alterna schiaffi a parole dolci. Gio geme, Sam ringrazia ogni volta che viene toccato.

Le scene diventano più spinte: un dildo viene lubrificato, Gio viene penetrato lentamente da Sam sotto gli ordini di Maddie. Lei li guarda, li guida, li incita. Marco resta concentrato, ogni tanto guida le pose per gli scatti, ma il calore dell’ambiente è palpabile.
«Adesso scambiatevi.» Sam si mette a quattro zampe, Gio lo domina mentre Maddie si masturba davanti a loro, seduta su un trono basso.
La tensione cresce. Marco scatta, cambia angolo, imposta la videocamera per le riprese ravvicinate.

Alla fine della sessione i tre si rilassano, sudati, appagati. Maddie prende un asciugamano e si asciuga il collo.
«Ottimo lavoro. Direi che abbiamo materiale più che sufficiente.»
«Lo monterò domani. Vuoi che selezioni io le foto?»
«No, oggi ti sei meritato una pausa. Vai a rilassarti, Markus Roggia. Vengo da te domani mattina alle 9 e le selezioniamo assieme».

Marco torna a casa stordito dalla sessione e pensieroso per il discorso di Greta. Riflette sugli ultimi giorni, qualcosa è scattato, qualcosa è cambiato.
“Forse Maddie dice la verità parlando di Markus, quando fotografo e parlo tutti mi ascoltano, tutti obbediscono, anche i ragazzi di oggi mi guardavano ammirati”.
Si guarda allo specchio perso nei suoi pensieri.
“E tu chi sei? Marco o Markus?”

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