Lui & Lei
Il Fotografo Cap.36 – L’ora del sangue

30.05.2025 |
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"Uno cerca di saltare da una finestra, viene colpito alla spalla..."
Lunedì mattina. Un silenzio irreale grava sul quartiere. Marco osserva il terzo piano dalla finestra, il solito binocolo tra le mani, la reflex al collo. Il turno è cambiato: Moretti è tornato. È solo, l’espressione concentrata, la solita maglia nera tesa sulle spalle. Maddie è al suo fianco, tazza di caffè in mano, lo sguardo fisso al tablet con gli ultimi scatti del giorno prima.
«Pensi che oggi succeda qualcosa?» chiede Marco.
Lei alza lo sguardo. «Se deve succedere, sarà oggi. Ho questa fottuta sensazione nello stomaco.»
Alle 11:12, il campanello dell’appartamento di Gerini/Folini suona. Moretti si avvicina con passo pesante. Marco e Maddie puntano subito teleobiettivo e microfono.
La porta si apre. È lei. La donna bionda. Occhiali da sole scuri, tailleur chiaro, una borsa a tracolla.
Moretti è sorpreso. «Che ci fai qui?»
«Ho bisogno di parlarti.» La voce è bassa, pacata. Ma qualcosa nel tono fa gelare il sangue.
«Ora non posso. Ho da fare, non dovresti stare qui.»
«Solo un minuto.»
La donna entra. La porta si richiude.
Marco e Maddie si guardano. «Non va bene» dice lei.
Dall’audio arriva uno scambio rapido. Moretti insiste, lei lo zittisce. Poi, uno sbuffo e un tonfo. Un secondo. Poi… silenzio.
Maddie impallidisce. «Sta succedendo. Sta succedendo adesso!»
Dentro l’appartamento la scena è un lampo. La donna ha estratto la pistola col silenziatore dalla borsa e sparato a bruciapelo all’infermiera, colpendola al fianco. Moretti prova a reagire, ma lei lo fredda con due colpi: uno al petto, l’altro al volto.
Folini/Gerini è paralizzato. Si alza a fatica dalla sedia. Prova ad afferrare qualcosa, ma il corpo non gli risponde. Lei lo guarda per un istante, poi tira fuori una siringa, gliela pianta nel braccio. In pochi secondi, lui sviene.
La donna lo lega con delle cinghie, lo fa scivolare sulla sedia a rotelle e lo trascina verso l’uscita. Ma non ha notato che Moretti, prima di crollare del tutto, ha strisciato fino al telefono e premuto il tasto della linea d’emergenza.
All’altro capo, il centralino dei Servizi registra una voce rotta e affannata: «Attacco… Folini… fuggita… bionda…»
Poi il silenzio.
Alle 11:22, Maddie e Marco sentono l’urlo delle sirene in lontananza.
Maddie afferra la giacca. «Dobbiamo muoverci!»
Marco le stringe il braccio. «Tu resta. Io seguo lei.»
«Se pensi che io stia qui mentre portano via Gerini sei fuori di testa!»
Ma non c’è tempo per litigare. I due escono, si dividono appena fuori dal portone. Maddie imbocca l’ingresso del suo palazzo, non aspetta l’ascensore, corre sulle scale fino all’appartamento del terzo piano, la porta è aperta l’infermiera giace ancora viva, ansimante sul pavimento.
Quando arrivano gli agenti, la Baselli in testa, Maddie è già inginocchiata accanto alla ragazza ferita.
«È ancora viva. Ha detto ‘donna bionda’ e ha indicato la sedia. Portava via Gerini.»
«Dove? Dove l’hanno portato?» chiede la Baselli.
«Non lo so con certezza, ma l’abbiamo vista entrare giorni fa in una villa abbandonata, piena di uomini armati dell’Est. Marco è andato lì.»
La Baselli annuisce. «Ok. Tu vieni con noi, ma resti in custodia, Mi devi dare parecchie spiegazioni. Abbiamo già chiamato rinforzi.»
Maddie viene caricata su un furgone blindato. Uno degli agenti le prende il telefono e lo collega al sistema radio. Marco è già in contatto.
«Sono fuori dalla villa» dice la voce, filtrata ma ferma. «C’è un furgone nero parcheggiato davanti. Quello della donna.»
«Marco, ascoltami» risponde Maddie. «Stanno arrivando. Devi restare nascosto.»
Pochi minuti dopo, l’assalto inizia.
Una squadra d’élite fa irruzione. Raffiche di mitra, urla, vetri infranti. Maddie ascolta tutto con le mani tremanti, mentre uno degli agenti comunica in tempo reale lo sviluppo dell’operazione a tutti i contatti radio.
Colpi di arma da fuoco. Due uomini in fuga vengono abbattuti. Uno cerca di saltare da una finestra, viene colpito alla spalla.
Dentro, Gerini è prigioniero in una stanza al piano terra, legato a un letto. La donna bionda sta preparando una seconda iniezione quando l’irruzione la sorprende. Cerca di reagire, ma viene atterrata da un colpo secco alla tempia.
Alle 12:03, la villa è bonificata. Sei arresti, tre morti, cinque armi sequestrate, documenti, telefoni, schede straniere. E Gerini… vivo.
Maddie viene fatta scendere dal furgone. Quando rivede Marco, lo abbraccia.
«Ce l’abbiamo fatta.»
«Sì, ma è stato un miracolo.»
Un agente si avvicina. «Il colonnello Crotti vi vuole entrambi al comando. Ora.»
Maddie e Marco si scambiano uno sguardo teso.
Li accompagnano in un’auto nera al quartier generale, anonima senza loghi sirene o altro, vetri fumé. Corridoi grigi, volti duri, nessuno parla. Li fanno accomodare in una saletta spoglia. Poco dopo entra il colonnello Crotti. Alto, calvo, mani dietro la schiena, sguardo imperturbabile.
Si siede davanti a loro. Li guarda a lungo, in silenzio.
Poi, con voce calma e profonda:
«Bene. Ora mi raccontate tutto. Dall’inizio. Ogni dettaglio. E vi conviene non omettere nulla.»
Silenzio.
Marco deglutisce. Maddie si volta verso di lui. Lui le fa un cenno. Poi si schiarisce la voce e comincia a parlare.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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