Lui & Lei
Il Fotografo Cap.37 - Nulla esiste

31.05.2025 |
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«Ho visto tutto attraverso le telecamere della sala interrogatori..."
Una luce bianca, piatta, taglia la stanza da interrogatorio. Il tavolo è d'acciaio, due sedie, nessun orologio. Marco e Maddie siedono uno accanto all'altra, le mani sul tavolo, lo sguardo basso. Due agenti armati presidiano l'ingresso. Davanti a loro, il colonnello Crotti.L'uomo li fissa in silenzio per lunghi secondi. Poi parla, con voce piatta:
«Avete richiesto un avvocato. Forse non avete capito la situazione. Per essere chiaro: Gerini non esiste. Io non esisto. Le vittime non esistono. I rapitori non esistono. Questo edificio dove vi trovate ora non esiste. In questo momento, agenti specializzati stanno perquisendo le vostre abitazioni e i vostri dispositivi. Ora vi è più chiara la situazione?»
Marco deglutisce. Maddie stringe i pugni.
«Se collaborate, potremmo trovare una soluzione. Se scegliete di fare gli eroi... vi garantisco che non finisce bene.»
Il silenzio si fa pesante. Poi Marco prende fiato. «D'accordo. Vi raccontiamo tutto.»
Inizia il racconto. Uno dopo l'altro, ripercorrono ogni fase. Le foto, i pedinamenti, i video, le
intercettazioni. Le connessioni con Moretti, con la donna bionda, con la villa. Lo sguardo di Crotti resta impassibile. Ogni tanto prende appunti. Quando parlano della sessione nel motel, Crotti interrompe: «Avete salvato registrazioni?»
«Sì, ma sono criptate.»
«Lo verificheremo.»
Due ore. Poi Crotti si alza e senza dire una parola esce dalla stanza. Gli agenti restano.
Un'ora intera di attesa. Nessuno parla. Marco guarda Maddie: ha gli occhi lucidi, le mani fredde. Quando finalmente Crotti rientra, ha una cartelletta in mano.
«I vostri dati sono stati verificati. Le vostre abitazioni non presentano anomalie ulteriori. La vostra cooperazione è stata utile. Ma questo non vi solleva dalle implicazioni.»
Appoggia la cartelletta sul tavolo. «Vi propongo un accordo. Noi distruggeremo, con il nostro personale specializzato, tutto il materiale relativo all'operazione 'Folini'. Voi firmerete una liberatoria, con annesso un accordo di riservatezza.»
Marco lo sfoglia. «E se non firmiamo?»
Crotti sorride. «Detenzione in un carcere militare di massima sicurezza per divulgazione di segreti di Stato. Tutta questa storia per voi non esisterà ma vi assicuro che le celle saranno reali.»
Maddie prende la penna. Firma. Marco la segue.
Crotti annuisce. «L'attrezzatura sequestrata vi verrà restituita, così come tutto il materiale non pertinente all'operazione. Potete andarvene. Ma ricordate: non parlerete mai con nessuno di quanto successo. Mai.»
Una guardia li accompagna lungo un corridoio. Le pareti sono di cemento grezzo, luci al neon. A metà percorso, una porta si apre. Un uomo li attende: Gerini.
Appare più magro, la barba incolta, una cicatrice sulla fronte. Ma il sorriso è vero.
«Grazie. Vi devo la vita.»
Maddie lo abbraccia. Marco stringe la mano. «Siamo felici che stia bene.»
«Ho visto tutto attraverso le telecamere della sala interrogatori. Ho partecipato al briefing dopo la vostra deposizione. Ho detto la mia. E ho suggerito che il Paese ha bisogno di menti sveglie come le vostre, lasciarvi liberi per me è la soluzione migliore, per un po’ vi terranno d’occhio, non fate cazzate. Magari un giorno... ci rivedremo.»
Li accompagna fino all'uscita. Un furgone li aspetta.
Durante il viaggio verso casa, Marco guarda fuori dal finestrino. Maddie è accanto a lui, silenziosa.
«Stai pensando a quello che abbiamo fatto?» chiede lei.
«Sì. E anche a quello che ci è successo. Non saremo più gli stessi, Mad.»
«No. Ma siamo ancora vivi. E adesso sappiamo di cosa siamo capaci.»
Marco chiude gli occhi. Una lunga notte li aspetta
Continua nella sezione “Orge”…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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