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Il primo boyfriend - Capitolo 6


di aramis2
22.09.2019    |    2.180    |    1 9.9
"“Che ne dici di un bagno invece?” Affermò più che domandare..."
La prima cosa che sentii quando aprii gli occhi il mattino seguente era che il mio stomaco veniva accarezzato. Non ero ancora sicuro dove fossi e come ci fossi arrivato. Il fatto che i miei occhi non vogliano funzionare appena svegliato, non mi aiutava a scoprirlo. Pochi secondi dopo che i miei occhi si furono aperti comunque ebbi il promemoria più dolce possibile. Le più tenere, succose labbra stavano implorando il mio intervento. Conoscevo quelle labbra. Ogni millimetro di pelle le identificavano come quelle di Luca.
“Svegliati, amore” Bisbigliò dolcemente: “Andiamo a fare colazione.”
Io sorrisi strofinandomi gli occhi e poi misi a fuoco Luca con i boxer che erano stati sul pavimento per tutta la notte. Uscii dal letto e lo seguii. Scendemmo in cucina dove lui
Cominciò ad armeggiare con tegami e ciotole.
Waffles con fragole fresche e panna montata, omelette e pancetta affumicata. Io ero entusiasta! Tutto era così spettacolarmente presentato sul mio piatto e non ci aveva neppure impiegato molto.
“Sei bravissimo.” Concessi.
“Beh, come ti ho detto lo sto facendo da quando avevo dodici anni.” Disse modestamente.
“Sembri un professionista... con l'eccezione dei ‘boxer’ naturalmente.”
Un rossore ed un sorriso comparvero sulla sua faccia.
“Dovresti considerare la possibilità di farlo come lavoro.” Suggerii.
“Ci ho pensato.” Ammise: “Ma non sono ancora sicuro. Amo cucinare senza dubbio, voglio solo essere sicuro che sia quello che voglio fare per il resto della mia vita.”
“Se non altro ci pensi.”
“Di una cosa sono sicuro sul resto della mia vita ed è con chi voglio passare ogni momento.” Sorrise mentre il suo sguardo si spostava dal suo piatto a me.

Presi la sua mano nella mia e restammo così in silenzio per il resto della colazione, nessuna parola era necessaria. Era sufficiente la sensazione: quel sentimento che provi quando scopri quello che qualcuno prova per te. Io non avevo esternato i miei sentimenti con parole, ma non ne avevo bisogno. Capii che lui era consapevole di quello che sentivo.

Dopo colazione Luca suggerì di fare una doccia ed io ero d'accordo. Lasciammo i piatti sulla tavola e ci affrettammo, su per la scala, al bagno connesso alla sua stanza. Il suo bagno era grande come tutta la mia camera da letto! Penso che avrei potuto viverci! La vasca da bagno era enorme.
“Che ne dici di un bagno invece?” Affermò più che domandare. Prima che potessi grugnire il mio assenso, aprì l'acqua ed inserì la spina elettrica.
Scivolò fuori dei suoi boxer via e si voltò. Vedendo che ero ancora in ammirazione, rise e fece scendere i miei boxer dai miei fianco per rendermi nudo come lui. Aprì il suo armadio della biancheria, prese una bottiglia di bagno schiuma profumato e lo versò nell'acqua. Poi chiuse l'acqua ed entrò appoggiando la bottiglia sul bordo della vasca. Lo imitai e misi il mio corpo tra le sue cosce muscolose, la schiena contro il suo torace virile. Lui tirò indietro delicatamente la mia testa per farla appoggiare alla sua spalla e mi sulla fronte.
Poi cominciò a strofinare l'acqua profumata sopra ogni parte non sommersa del mio corpo. Quando ne fui coperto cominciò a massaggiarmi spalle e collo. Era meraviglioso! “Ooooh.... ritiro quello che ho detto, più che uno chef potresti essere un massaggiatore!” Lui esitò: “Non sono di resistere a strofinare corpi ogni giorno.” “Bene, perché non voglio che tu tocchi altri ragazzi.” Lui mi schizzò ed io lo schizzai. Poi alzai la testa girandola e lo baciai sulla guancia.
Lui continuò a massaggiarmi le braccia, nessuno me l’aveva mai fatto prima. Non avevo idea che fosse così bello! Sentivo brividi in ogni parte del corpo. Pensai che sarei riuscito a vedere il mio cervello se avessi fatto rotolare ulteriormente indietro gli occhi. “Mmmm, sei troppo bravo con me!” Dissi in estasi pura. “Oh? Vuoi che mi fermi?” Mi stuzzicò: “Perché posso...” “No!” Protestai rapidamente interrompendolo: “È solo che tu fai tutto per me ed io non faccio nulla per te. Cosa posso fare per renderti il favore?”
“Beh” Disse facendo una pausa per pensare: “Citando una famosa canzone: ‘Amami, questo è tutto quello che ti chiedo.’” “Il Fantasma!” Esclamai. “Conosci ‘Il Fantasma?’"
“Completamente!” Confermò. Il Fantasma dell'Opera era sempre stato il mio musical preferito. Lo sapevano in pochi perché altrimenti avrei perso sicuramente la mia immagine a scuola.
“Non l'avrei mai indovinato!” Risposi.
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