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Nicola, il più carino - Capitolo 5


di aramis2
17.08.2019    |    4.016    |    1 9.6
"Allora mi chinai su di lui e gli bisbigliai in un orecchio: “Lo farò io..."
Capitolo cinque
Il mio corpo ora era caldo di calore sessuale e la stanchezza precedente era svanita mentre il mio corpo si preparava fare l’amore. Il mio pene era duro come pietra, più duro di quando pensavo fosse mai stato prima. Ero eccitato al massimo dal sapore di Nic e dal suo dolce aroma di ragazzo che fluiva da lui.
Lo spinsi indietro in modo che stesse sopra di me a gambe divaricate e l'aiutai a togliersi la camicia. Feci correre le mani su e giù sul suo torace, esplorandone ogni centimetro, pizzicando delicatamente i capezzoli, godendo del tatto del suo giovane corpo magnifico.
Poi si si allontanò da me e si alzò per slacciarsi la cintura e liberarsi degli ultimi due articoli di vestiario. Io mi sedetti e mi mossi all'orlo del letto dicendo: “Lascia fare a me.” Gli spostai delicatamente le mani prima di afferrare la fibbia della cintura e slacciargliela. Mentre lo accarezzavo sopra i pantaloni slacciai anche il bottone, tirai giù la chiusura lampo ed i suoi pantaloni scivolarono lungo le gambe al pavimento. Indossava un paio boxer neri lucidi e la sua erezione aveva fatto una vera tenda sul davanti. C'era anche una grossa macchia di liquido pre seminale dove la punta della sua virilità tendeva la stoffa. Feci scivolare le dita nella cintura e tirai giù i boxer. Lui ne uscì ed io mi sedetti indietro, guardandolo intensamente.
L'ultima volta che l'avevo visto nudo il suo corpo era quello di un ragazzino timido; ora lui era un orgoglioso giovane ed il suo corpo lo rifletteva. Ora era probabilmente alto più di un metro ed ottanta, con lunghe gambe muscolose ed abbronzate, altrettanto muscolose ed abbronzate erano le braccia, torace e stomaco bruno dorato. Aveva un paio di peli corti, biondo marrone, intorno ai capezzoli ed alcuni intorno all’ombelico con una striscia più spessa che conduce giù al cespuglio di peli pubici sul suo inguine. Aveva anche due piccole cicatrici sullo stomaco dove gli era stata tolta l’appendice da piccolo; pensai che lo facevano sembrare duro ed audace ed anche più sexy. La parte superiore delle braccia e le spalle avevano un po’ di lentiggini, mentre un'infarinatura leggera di corti peli biondi gli copriva gli avambracci e le gambe.
Portai lo sguardo alle sue parti più interessanti ed intime. Il suo pene era cresciuto dalla cosa corta e tronca che ricordavo in un impressionante verga di non meno di quindici centimetri. Le sue palle erano aumentate almeno di un terzo rispetto alle dimensioni di quando aveva 12 anni e gli pendevano tra le gambe. Lo scroto era scuro e grinzoso dove si connetteva con l’asta ed aveva anche intorno un buon quantitativo di lunghi peli pubici neri. Gli era cresciuta anche una vera foresta spessa di peli pubici alla base dell’asta lunghi, scuri e ricci. L'asta era curvata leggermente verso di lui e di conseguenza la testa del suo attrezzo puntava verso il suo mento. Pre eiaculazione colava dalla fessura e brillò mentre si spandevano lentamente sul glande.
Nudo di fronte a me era così sorprendente, così incredibilmente delizioso. Lo guardai su e giù lentamente un paio di volte, bevendo ogni dettaglio. Lui era tutto quello che ricordavo e molto di più, ed io lo volevo, volevo disperatamente tutto di lui ed in ogni modo possibile.
Allungai una mano intendendo portare la sua asta verso le mie labbra, ansioso di assaggiarlo e sentirlo di nuovo pompare dentro e fuori della mia bocca, ma lui mi fermò. “Aspetta.” Mormorò sotto voce: “Prima lascia che ti spogli, poi potremo scendere uno sull’altro, ok?” Mi sembrava un bel programma. Mi alzai, lasciai che mi slacciasse la cintura e tirasse giù i pantaloni. Il mio cuore correva per l’eccitazione quando fece scivolare giù le mie mutande ed io fui nudo di fronte a lui, la mia erezione completa, ansiosa e pulsante di tensione sessuale. Lo sentii avvolgere una mano intorno al mio pene portando le sue labbra alle mie e mentre ci baciavamo cominciò lentamente a pompare la mia asta. Io gli ritornai il favore afferrando la sua virilità, godendo della sua rigidezza nella mia presa e masturbandolo con forza. Mentre ci succhiavamo la lingua l'un l'altro, ci masturbavamo e ci accarezzavamo asta e palle, sentii l’altra sua mano scivolare su e giù sulla mia schiena, carezzando il mio sedere ed esplorando la fessura tra le mie natiche. Lo facemmo per circa un minuto poi io lasciai andare il suo uccello, avanzai sul letto e mi abbassai tirandolo su di me, sentendo il suo forte torace contro il mio quando si appoggiò su di me. Le nostre labbra rimasero incollate per tutto il tempo e gli occhi erano chiusi mentre godevamo del piacere intenso che stavamo dandoci l'un l'altro. Lui pigiò le sue mani sul materasso ai lati della mia testa, ruotò le anche ed io potevo sentire il suo pene duro come roccia che strisciava contro la mia pancia, la sua pre eiaculazione colava nel mio ombelico.
Quando le nostra labbra si separarono, guardai nei suoi occhi grigio-verdi e mormorai affamato: “Basta con questo noioso baciare. Voglio assaggiare il tuo cazzo.”
Lui sorrise poi si mise nella posizione del 69. Afferrai la sua asta pulsante, la diressi verso le mie labbra ansiose, lo sentii fare lo stesso alla mia verga. Inspirai profondamente, aspirando il profumo della sua virilità nelle mie narici, assaporando il caldo aroma muschiato. Passai la mano sinistra sul suo pube, poi la spostai al suo sacco con le grandi palle e cominciai a giocarci. Contemporaneamente tiravo il suo pene sempre più vicino alla mia bocca, facendo aumentare l’eccitazione, fino a che alla fine le miei labbra baciarono la punta del suo glande. Spalancai la bocca e lo ingoiai, prendendo la sua intera lunghezza nella mia gola con una mossa rapida. Lo sentii ansare, poi lo sentii fare la stessa cosa a me seppellendo il naso nel mio pube. Feci correre lingua e bocca sulla sua asta, leccandone ogni centimetro, sentendo ogni incavo e protuberanza, assaporando il gusto e la consistenza della sua virilità ed il liquido pre seminale chiaro che ne colava.
Mentre lo succhiavo cominciai a compararlo a forma e sapore di sei anni prima. Allora la sua erezione era rigida ma piccola, la sua asta era lunga non più di 10 centimetri e non avevo avuto problemi a prenderne in bocca l’intera lunghezza. Le sue palle erano strette al suo inguine ed aveva solo pochi peli pubici. Il suo aroma di ragazzo era morbido, sottile e dolce, ma abbastanza forte per eccitarmi. Ora, la sua erezione era di più di quindici centimetri, con una circonferenza impressionante ed io potevo a mala pena a prenderne in bocca tutta la lunghezza. Il suo profumo era divenuto anche più forte e più acuto, non solo mi eccitò ma mi fece impazzire di passione e desiderio!
Mentre pensavo a tutto questo, la mia mente fu riportata al presente da quello che Nic stava facendo sulla mia virilità. Il suo leccare la mia asta aveva fatto vibrare tutto il mio corpo. Leccava il mio glande quasi portandomi all’orgasmo, poi si fermava e menava e leccava lentamente e delicatamente la mia asta, mentre allo stesso tempo mi massaggiava delicatamente le palle. Ad un certo punto le sue labbra si chiusero intorno alla base del mio uccello, poi lentamente, molto lentamente, si tolse, un centimetro alla volta, facendomi provare il piacere più intenso che avessi mai sentito correre su e giù per il mio cazzo. Arrivai al limite dell’orgasmo quando le sue labbra raggiunsero il mio glande sensibile, ma lui sentì la mia esplosione imminente e tolse la bocca, senza dubbio volendo farmi sperimentare un orgasmo veramente memorabile, facendomi durare più a lungo. Quando la sensazione si affievolì riprese a menare, accarezzare e baciare delicatamente la mia asta.
Io feci uscire un po' la sua asta dalla bocca e la carezzai mentre leccavo ogni centimetro della sua testa rosa e scampanata. Poi la ingoiai di nuovo, assaporando ogni centimetro della sua verga e con la sinistra cominciai a massaggiare delicatamente le sue palle. Volevo assaggiare il suo nettare d’amore, volevo ancora una volta sentire il suo pene eruttare e sparare onda dopo onda di sperma caldo giù nella mia gola. Cominciai a lamentarmi forte ed incoerentemente a causa del cazzo che riempiva la mia bocca, ma erano lamenti d'estasi per quello che Nic mi stava facendo, e lamenti di desiderio di sentirlo venire nella mia bocca. Anche lui cominciò a gemere di piacere ed io sentii le sue palle contrarsi ed il suo pene diventare ancora più duro mentre si avvicinava al suo orgasmo esplosivo.

“Ehi voi due. Vi state divertendo?” La voce di Robbie irruppe improvvisamente nella nostra appassionata sessione, stranamente forte nel silenzio della notte. Alzai gli occhi verso la porta e vidi Robbie, la sua immagine muscolosa era una silhouette d’ombra al chiaro della luna. Rapidamente, ma di malavoglia, tolsi la bocca dal cazzo pulsante di Nic.
“Cazzo Robbie!” Esclamai mentre Nic rotolava via da me. “Non sai bussare?”
La voce di Robbie era allegra quando rispose: “Sì, mi spiace, ma la porta era socchiusa.”
Notai che aveva ragione. “Cazzo, uomo, mi spiace!” Dissi, la mia rabbia si trasformò rapidamente in imbarazzo: “Non sapevo che fosse aperto. Stavamo facendo troppo rumore?
“Sì, state facendo troppo rumore. Ve l’avevo detto, ragazzi, ma non mi avete ascoltato…” Si avvicinò al letto ed improvvisamente mi resi conto che era nudo ed un'erezione orgogliosa sporgeva dal suo corpo: “… ed ora sono maledettamente arrapato!” Sorrise timidamente ed agitò la mano bendata mentre diceva: “Ho tentato di farlo da solo, ma ho una piccola difficoltà. Non pensate di potermi aiutare, magari succhiandomi o qualche cosa del genere?”
Mi alzai appoggiandomi ad un gomito e lo guardai, un’eccitazione improvvisa mi prese. Lui stava respirando affannosamente ed il sudore brillava sul suo corpo; senza dubbio era eccitato ed aveva tentato di masturbarsi per parecchio tempo.
Sentii Nic chiedere: “Non ti infastidirebbe essere succhiato da un gay?”
“Non può essere diverso dall'avere una ragazza che lo fa! L’ho sperimentato un paio di volte, come sai bene.” Aggiunse gettando uno sguardo significativo, significava che era stato offeso dal fatto che Nic non gli avesse detto di aver fatto sesso con me o Jenna, gli amici non dovrebbero avere segreti l’uno per l’altro.
“Forza ragazzi!” Continuò avvicinandosi al bordo del letto e mostrando la mano ferita: “Io sto morendo!” Guardò Nic, poi me. “Per favore…”
Non potevo credere a come senza pregiudizi si stava avvicinando a quella novità, una vera differenza rispetto a Giacomo ed i suoi lacchè. E poi aveva un punto a suo favore: non sarebbe stato giusto che Nic ed io ci dessimo piacere l'un l'altro ma mandassimo via lui. Ammirai il suo coraggio e la fiducia con cui ce lo chiedeva. Voleva divertirsi con noi nonostante il fatto che lui fosse etero e noi gay, ma aveva fatto capire limpidamente che lui era etero ed aveva messo, di conseguenza, i suoi paletti. Penso che se le nostre posizioni fossero state invertite, non sarei stato mai in grado chiedere quello che lui stava chiedendo.
Nic tuttavia sembrava un po’ a disagio all’idea. Dopo tutto Robbie era il suo miglior amico ed onestamente non aveva mai avuto intenzione di esplorare la loro relazione dal punto di vista sessuale. Allora mi chinai su di lui e gli bisbigliai in un orecchio: “Lo farò io.” Nic accennò col capo con gratitudine, Robbie disse: “Grande!” e vidi le sue spalle rilassarsi un po’, pensai che probabilmente aveva sperato che fossi stato io ad offrirmi di succhiarglielo, si sarebbe sentito imbarazzato se l’avesse fatto Nic.
Bene, pensai tra di me mentre facevo penzolare le gambe sul fianco del letto e mi avvicinavo a Robbie che stava accarezzandosi impazientemente con la mano sana, quella notte stava diventando cento volte più interessante.
“Sei sicuro di volerlo fare?” Chiesi un'ultima volta.
“Sì. Divertiti. Ma…” Aggiunse fra il serio ed il faceto: “non arrivare a qualche cosa d’altro. Intendo il sedere, grazie.” E così dicendo si sdraiò indietro sul letto, appoggiandosi ai gomiti per guardare lo show, il suo pene lungo, grosso, circonciso puntava verso il cielo, pulsava di eccitazione sessuale, pre eiaculazione colava dalla fessura e brillava al chiaro della luna.
Ancora una volta gettai uno sguardo a Nic, ora sembrava decisamente più tranquillo ed a suo agio all’l'idea che il suo innamorato avrebbe fatto un pompino al suo miglior amico, poi abbassai la faccia sull'inguine di Robbie.
Fui colpito come da un’onda di capogiro per il suo aroma forte e sensuale. Lasciai che il suo profumo sessuale permeasse le mie narici, inspirandolo profondamente prima di allungare la destra per afferrare la base della sua asta e dare una bella occhiata alla sua virilità orgogliosa. Rispetto a Nic il suo uccello doveva essere più lungo di quasi due centimetri ed aveva un diametro significativamente maggiore, rendendolo più grosso e la sua erezione più forte e robusta. Tirai l’asta alla mia bocca, poi pigiai le labbra sulla testa sensibile; aveva un sapore più esotico del suo amico, più selvatico e più potente, come la sua personalità. Quindi aprii la bocca e feci scivolare completamente dentro la sua asta finché il mio naso non fu seppellito nello scuro pube riccio, la punta del suo cazzo mi solleticava il fondo della gola. “Oh sì…” Lo sentii lamentarsi di piacere. “Che bello…” Io feci scivolare la bocca su ed in giù molte volte prima di far uscire l’asta e leccare la macchia dolce sulla cima del suo glande. Allungai la mano sinistra per giocare con le sue palle che pendevano tra le gambe aperte. Erano grosse e sode e lo scroto era coperto da sparsi peli neri e lunghi.
Il suo uccello cominciò a pulsare più velocemente nella mia bocca; senza dubbio era piuttosto vicino all’orgasmo grazie al tentativo di sega prima di raggiungerci. In risposta io aumentai la velocità e l'intensità delle leccate ed abbrancai con la sinistra il suo sacco, spremendo delicatamente e massaggiando le sue palle per blandirle ad eiaculare.
Contemporaneamente sentii Nic scivolare via dal letto e venire verso di me. Si lasciò cadere di fronte a me, poi io lo sentii portare la mia erezione nella sua bocca affamata. Questo spedì una sensazione attraverso me che è difficile mettere in parole, stavo succhiando ed ero succhiato allo stesso tempo. Era incredibilmente strano, ma incredibilmente splendido.
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