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La casa tutta per te


di aramis2
02.09.2020    |    19.577    |    5 8.4
"Lo stavo facendo quando vidi che avevo un sms nuovo dal mio amico gay, Stefano..."
Era il luglio dell’estate prima dell’ultimo mio anno al liceo. Fino a quel momento quell’estate aveva cambiato molto nella mia vita, avevo perso la verginità con la ragazza più eccitante della scuola e mi aveva fatto sette pompini. Ricordo di essermi svegliato quella mattina ai raggi del sole che iniziavano la giornata che avrebbe cambiato molto altre cose che non perdere la verginità con la ragazza più desiderata della classe...

“Dario, svegliati e preparati!”
Fu così che mi svegliò la mamma.
Guardai l’orologio, le 5 di mattina, avevo dormito solo 6 ore perché avevo lavorato fino a tardi la sera precedente, ma ne valeva la pena per i 9 euro all’ora.
Però mi ero dimenticato che dovevo portare la mamma all’aeroporto, doveva assentarsi per un viaggio di lavoro per due settimane. Questo voleva dire che 4 camere da letto, 3 bagni su due piani sarebbero stati miei per due settimane. Mi ero già detto che non avrei fatto party perché volevo che mia mamma vedesse che stavo diventando un ragazzo responsabile.

Mi sono messo i boxer, perché dormo sempre nudo, amo la sensazione delle mie palle che pendono libere quando dormo, scelsi i miei jeans stretti e neri e l’ultima t-shirt che avevo comprato. Mi feci una doccia con l’acqua che sembrava arrivare dall’Oceano Artico e che mi fece ritirare il cazzo!
Decisi di proseguire ed aggiustarmi i peli pubici, come non facevo da due settimane, mi piace tenerli a posto.
Lo stavo facendo quando vidi che avevo un sms nuovo dal mio amico gay, Stefano.
Mi chiedeva se volevo uscire con lui. Gli risposi: “Ti farò sapere, devo accompagnare la mamma all’aeroporto, non so cosa farò dopo.”
Stefano ed io eravamo i buoni amici, ma lui non sapeva che ero bisex. Gli avevo detto che ero 100 % etero ma quello fu prima che mi imbattessi in un sito porno gay e che avessi un grande orgasmo mentre mi masturbavo guardando i due ragazzi che si inculavano.

Lasciai la mamma all’aeroporto alle 7 e ritornando verso casa decisi di andare al centro commerciale per dare un’occhiata a vestiti, film e altra roba. Poi, prima di tornare a casa mi fermai in palestra per allenarmi per circa 4 ore.
Non ero molto muscoloso ma tuttavia avevo dei discreti addominali, pettorali, bi e tricipiti, volevo mantenere una bella figura.
Mi rilassai nella sauna e feci alcune vasche in piscina, poi feci una doccia di 10 minuti, mi cambiai ed andai a casa.
Chiamai al lavoro per assicurarmi di non essere di turno quella sera e poi chiamai Stefano. Gli chiesi se voleva venire a casa mia. Gli dissi che avevo comprato dei vestiti nuovi e volevo sapere se mi stavano bene.
Lui accettò dopo aver chiesto il permesso a sua mamma. Gli dissi di scegliere il suo video gioco preferito ed un film, sarei passato a prenderlo entro mezz’ora. Quando arrivai a casa sua mi stava aspettando fuori della porta, salì in macchina e passammo a prendere due pizze per cena.

Arrivati a casa cenammo e poi mi chiese di mostrargli i vestiti. Dopo avere provato camicie, shorts e pantaloni ero esaurito. Stefano mi aveva detto quale camicia portare con quali pantaloni e decidemmo di vedere un film.
Ero stanco di portare dei vestiti, così mi misi dei pantaloncini da calcio e rimasi a torso nudo.
Stefano commentò il mio corpo, come faceva sempre.
“Perché un ragazzo con un corpo così eccitante deve essere etero?”
Io risi.
“Questo corpo è riservato alle signore.”
Quando il film finì non sapevamo cosa fare.
Stefano disse che voleva mostrarmi un video veramente divertente su YouTube, così io andai in bagno mentre lui accendeva il mio computer.
Quando ritornai per vedere il video, notai che non era su YouTube ma piuttosto su un sito porno gay che mi era familiare e mi comportai da etero.
“Wow, lo sai che io non sono per quella roba.”
Comunque mi persuase a guardarlo.
Arrivai fino a metà senza avere un’erezione ma quando Stefano aprì la cerniera dei suoi pantaloni e si afferrò il cazzo duro, il mio uccello cominciò ad alzarsi.
Stefano cominciò a strofinarsi il pene, dovette vedere che glielo guardavo perché mi chiese se avevo problemi se si masturbava.
Io acconsentii.
Mentre lui continuava a segarsi, il mio cazzo diventò ancora più duro e tese i miei shorts, vidi anche una macchia scura dove la pre eiaculazione li bagnava.
Non sapevo cosa fare, finché Stefano non disse: “Così il ragazzo etero è eccitato dal cazzo dopo tutto?”
Tentai di raccontare una scusa ma lui continuò dicendo: “Ah, dai uomo, ammetti che sei eccitato e prenditi il cazzo, non c’è nulla di cui vergognarsi. Vedo che hai un bell’uccello grosso, allora perché non ci fai una bella sega?”
Risi e mi dissi d’accordo.
Abbassai gli shorts rivelando i centimetri del mio uccello duro con il liquido pre seminale che gocciolava fuori.
Continuammo a strofinarci i cazzi duri finché il video non fu finito; nessuno di noi era venuto ma eravamo ambedue bagnati fradici di pre eiaculazione.
Stefano mi indicò che ne avevo dappertutto e si offrì di pulirlo.
Gli chiesi come avrebbe fatto e lui mi disse che tutto quello che dovevo fare era restare così, mettere le mani dietro la testa e chiudere gli occhi.
Lo feci e subito dopo sentii la sua lingua che leccava via il liquido dalla mia asta pulsante.
Non potei fare a meno di lamentarmi quando cominciò a leccare sotto la pelle della mia cappella, il mio umore era dappertutto sulle sue labbra morbide e sul suo mento.
Quando cominciai a muovere il cazzo su e giù, lui se lo mise in bocca e la sensazione fu meglio di tutti i pompini che mi avevano fatto.
Quasi sparai subito la mia sborra nella sua gola. Continuai a gemere più forte di prima quando si cacciò in gola il mio pene, avvolgendo ermeticamente le labbra intorno alla base.
Mi disse di fargli sapere quando stavo per eiaculare. Fu più presto di quanto volessi. Glielo dissi e lui prese tutta la mia sborra in bocca mentre sparavo con un forte lamento.

Dopo essersi pulito tutto lo sperma dalla faccia mi disse che voleva che provassi qualche cosa d’altro.
Gli chiesi di cosa si trattava e lui rispose che voleva incularmi.
Dapprima esitai ma nella mia mente stavo pensando che non vedevo l’ora di sentire il suo uccello che spingeva nel mio buco del culo stretto.
Quando io gli dissi che ero pronto, si tolse camicia e boxer rivelando dei bei addominali ed una pista sottile di peli che conduceva dall’ombelico a quelli ben aggiustati intorno al cazzo duro.
Mi disse di mettermi a quattro zampe come un cane e di allargare le gambe, avevo visto la posizione alla pecorina molte volte nei film di porno gay e non potevo immaginare che stavo per davvero per essere scopato in quella maniera.
Stefano si sputò sulla mano e cominciò a penetrare con un dito nel mio stretto sedere vergine per allentarlo. Cominciò anche a leccarmelo, una sensazione stupenda come il pompino che mi aveva fatto.
Spinsi il culo contro la sua faccia e lui ringhiò in un modo che fece ritornare duro il mio pene ormai molle.
Quando il mio culo fu allentato, cominciò a spingere il cazzo palpitante dentro di me.
Gridai quando inserì completamente la cappella e lui mi chiese se volevo che si fermasse ma gli dissi di no e di continuare a spingere l’uccello nel mio sedere rotondo e stretto.
I miei occhi cominciarono a lacrimare quando inserì lentamente l’asta del cazzo, faceva tanto male ma era anche così bello, non era possibile che gli chiedessi di fermarsi.
Cominciò ad andare dentro e fuori sempre più velocemente, si sentiva un rumore di schiaffeggio quando il suo uccello era completamente dentro e le sue cosce incontravano le mie natiche.
Dopo circa 5 minuti il suo corpo era brillante di sudore, spinse il cazzo il più profondamente possibile ed io spinsi indietro il culo mentre lui lasciava che il suo caldo sperma fluisse nel mio culo non più vergine.

Dopo esserci preparati per la notte andammo a dormire nel mio letto idropneumatico e naturalmente eravamo nudi. Quando ci svegliammo e controllammo i nostri telefoni ci accorgemmo che avevamo giusto il tempo per fare una doccia e vestirci.
Io avevo un appuntamento col dentista e lui doveva andare alla spiaggia con la sua famiglia.
Facemmo colazione e decidemmo, invece di usare il doppio dell’acqua, di fare la doccia insieme, sapevo che ci sarebbe stata sicuramente un’altra volta in cui Stefano ed io avremmo dormito insieme.
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