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Vacanze al Cairo - Capitolo 1


di aramis2
24.02.2019    |    17.346    |    4 7.4
"Evidentemente compiaciuto del risultato dei suoi sforzi, il ragazzo si lanciò usando solo il pollice e l’indice per lavorare intorno alla cappella..."
Capitolo uno
Mio padre lavora per una società britannica che costruisce al Cairo e dato che stavano per iniziare le vacanze estive, mi invitò a raggiungerlo. A parte il fatto che si trattava di una parte del mondo io avevo sempre desiderato di visitare, il solo pensiero di tutti quei bei ragazzi arabi mi provocò un'erezione immediata!

Ho quindici anni e ho capito di essere gay fin dall'età di tredici anni.
Non ho avuto il coraggio di dirlo a nessuno, anche se uno o due compagni di scuola probabilmente l’anno indovinato ma, e ne sono riconoscente, l’hanno per loro. C'è solo un ragazzo che è sicuro che io sia gay, come lo è lui, ma questa è una storia diversa!

Poi venne il giorno che dovevo partire. Dato che io non ho madre, il collegio aveva sistemato le cose in modo che mi avrebbero accompagnato all’aeroporto in tempo per prendere il volo del pomeriggio per il Cairo.
C’era da aspettare un’ora per il check-in e l’autista non era molto contento di aspettare, così gli dissi che poteva andare se voleva. A lui era stato detto di consegnarmi al personale dell’aereo. Esitò per un momento prima di dire che pensava che non avrei avuto problemi e che gli sarebbe piaciuto andare a trovare alcuni amici. Gli assicurai che non l’avrei detto a nessuno e lui mi ringraziò e se ne andò.

Era quello che volevo, non sono una persona particolarmente ciarliera ed il pensiero di passare un'ora con qualcuno che non conoscevo non mi allettava particolarmente. Inoltre volevo dare un'occhiata alle riviste in edicola ed il genere riviste che volevo guardare non avrebbero entusiasmato l’autista! Trovai l’edicola all’ultimo piano del settore partenze ed entrai, fingendo di guardare le riviste di computer e giochi mentre invece sbirciavo quelle per 'Uomini'. Le scorsi sulla mensola nell'angolo e mi avvicinai camminando a sghembo nel tentativo di vedere com’erano. La maggior parte era avvolta nella plastica, suppongo per evitare che i ‘tipi’ come me li guardassero gratis. Comunque ne notai uno che era scivolato fuori dal suo contenitore e stava appoggiato semiaperto sulla mensola. Mi girai per guardarmi intorno ed essere sicuro che nessuno stesse guardando e poi l’afferrai. Lo sfogliai e vidi con piacere che era quello che volevo.
C'erano immagini di bei giovani tutti nudi o quasi. Erano più vecchi di quanto mi sarebbe piaciuto, ma pensai che se fossero stati più giovani, no avrebbero permesso che la rivista stesse sulle mensole.

Una foto in particolare attirò la mia attenzione. Era di un ragazzo arabo di circa 20 anni, ed era completamente nudo. Sfortunatamente posava in modo da nascondere quello che doveva essere un cazzo enorme, anche se ne potevo vedere solo la punta che spuntava dalla coscia. Questo portò la mia mente alla ‘festa’ in cui mi stavo imbarcando e se mi sarei 'divertito' o no. Questi pensieri mi stavano dando la solita erezione e, rimessa la rivista sulla mensola, andai a cercare un gabinetto dove darmi sollievo alla solita maniera.

Lo vidi in fondo al corridoio ma avevo il problema di arrivarci nascondendo la mia erezione evidente. Tenendo la valigia di fronte a me, dovevo sembrare una scimmia impazzita mentre camminavo chinato in avanti ed apparentemente dolorante, verso il gabinetto.
Mi rinchiusi nel primo scomparto aperto che trovai, i miei pantaloni finirono rapidamente sul pavimento mentre mi sedevo sul water, afferrando il mio cazzo caldo, palpitante, e cominciò a rivolgergli l'attenzione che stava richiedendo. Chiudendo gli occhi immaginai i ragazzi a cui avrei potuto (speravo) farlo in un futuro molto vicino.
La mia fantasticheria fu interrotta improvvisamente dal rumore della porta dello scomparto seguente che si chiudeva. Pigramente aprii gli occhi e guardai il sottile muro di legno che ci divideva. Fu allora che notai che c'erano molti piccoli buchi, ognuno di circa 4 o 5 millimetri in diametro. Sempre tenendo il mio cazzo, mi girai leggermente e misi un occhio al buco più vicino. Seduto sul water c’era un ragazzino di circa 12 o 13 anni. I rumori che stava facendo era ovvio avesse un gran bisogno do defecare.
Dal buco che stavo usando sfortunatamente riuscivo a vedere che le sue mani erano sul suo inguine, ma potevo vedere solamente la cima della coscia. Guardandomi intorno per cercare un miglior buco di osservazione, mi misi in ginocchia e vidi un buco che speravo mi potesse dare una vista migliore. Con un occhio chiuso, mi mossi silenziosamente verso di lui.
La visione che ricompensò la mia mossa era fantastica! Lui stava giocando con la sua
verga molle, massaggiandola delicatamente. Non capivo se si stesse masturbando o solo godendo la sensazione. Ad ogni modo continuai a guardare e mi dilettai a vedere che il suo cazzo aumentava fino a produrre una magnifica erezione di 8 centimetri. Evidentemente compiaciuto del risultato dei suoi sforzi, il ragazzo si lanciò usando solo il pollice e l’indice per lavorare intorno alla cappella. Ormai arrapato di desiderio ed eccitazione, cominciai a masturbarmi veramente.

Dovetti fare qualche rumore perché improvvisamente lui si girò, osservò i buchi e guardò verso di me! Non osando muovermi rimasi là inginocchiato, atterrito per quello che avrebbe potuto fare. Poiché non fece nulla, ritornai lentamente al mio buco di osservazione e ci guardai attraverso. Lui era in piedi di fronte a me e mi dava una visione meravigliosa! Era evidentemente consapevole di quello che stava facendo, non si stava più masturbando, ma si teneva le palle e uccello tra le mani a coppa in modo che potessi avere una vista migliore.
Vedendolo curvarsi in avanti e guarda attraverso il muro, io indietreggiai e feci quello che aveva fatto lui, dandogli una piena prospettiva frontale della mia verga congestionata e delle palle quasi senza peli. Incapace di contenermi più a lungo, cominciai anche a farmi una sega guardando il buco per assicurarmi che stesse ancora guardando, e poi continuai finché non sparai un potente spruzzo sul muro di fronte a me!

Sentendomi un po' esaurito, tornai ad inginocchiarmi e fui gratificato dalla vista del mio amico seduto sul water con le gambe larghe in modo che potessi vedere che si stava sparando una sega. Guardai per un paio di minuti finché non fui ricompensato dalla vista
della sua verga fiotti e fiotti di sperma bianco. Questo era troppo per me ed anche impaurito di essere scoperto, mi vestii velocemente ed uscii dallo scomparto.
Andai ai lavandini e cominciai a lavarmi le mani. Sentii una porta aprirsi dietro di me e fui raggiunto dal ragazzo che si mise di fronte al lavandino vicino al mio, anche se eravamo le uniche due persone nella stanza. Mi girai verso di lui e gli sorrisi continuando a lavarmi.
Anche lui mi sorrise e mi chiese se ero un viaggiatore e dove stavo andando. Rispondendo che stavo andando in Egitto, mi asciugai e mi avviai verso l'uscita, non sapendo se volevo continuare quella conversazione con un ragazzo che non conoscevo, specialmente lì dentro.

Lasciata la tolette, gironzolai tra i banchi delle partenze, scoprii che il mio volo era stato chiamato e pensai che era il caso che mi registrassi. Il ragazzo mi aveva seguito ed era dietro di me quando mi girai.
“Ciao” Disse: “Io mi chiamo Alberto, e tu?”
“Tony” Risposi: “E sto raggiungendo mio padre per le vacanze. E tu?”
“Oh, io sono coi miei genitori che vanno in America a trovare dei cugini. Peccato che non stiamo andando allo stesso posto, vero?”
“Sì!” Risposi malinconicamente: “Penso che ci saremmo divertiti insieme. Comunque grazie per lo show, mi è piaciuto.” Aggiunsi sorridendogli.
“Anch’io mi sono divertito. Ci vediamo!” E scappò per andare dai suoi.
Stranamente mi sentii molto nervoso ed apprensivo e suppongo più di un po’ spaventato. La mia mente era piena di....... “E se l’avesse detto ai suoi genitori, se qualcuno ci avesse visti, e se...... e così via.” L'aereo fortunatamente finalmente decollò ed io smisi di preoccuparmi.
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