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Scambio di Coppia

l'invito a cena


di robydany54
12.12.2013    |    32.964    |    5 9.6
"Non curante del sapore si era chinata a capofitto aspirando e deglutendo tutti gli umori dell’amica..."
Decidemmo entrambi di non informare le nostre rispettive metà affinché il gioco prendesse una piega inconsueta e tutto non fosse dato per scontato . Ognuno di noi avrebbe corteggiato la donna dell’altro rischiando anche di prendere buca. Il divertimento era dato dal sapore della conquista : una conquista molto relativa dato che con la nostra complicità riduceva al minimo le possibilità di insuccesso. Tornato a casa, mi misi al computer aspettando che Patrizia tornasse . Poco dopo sentii la porta aprirsi, era lei e come al solito dopo avermi dato un bacetto, iniziò a mettersi comoda. Mi chiese come era andata dai nostri amici ed io le raccontai in parte quello che era accaduto , omettendo i vari discorsi che la riguardavano. Le dissi però del forte impatto che aveva avuto su Marzio. A quel punto, mi confessò che negli spogliatoi , Daniela le aveva fatto i complimenti per il bel marito che si era trovata. Involontariamente Patrizia mi aveva avvisato della disponibilità di Daniela nei miei confronti. Cambiando discorso manifestai il desiderio di invitare i due amici per un fine settimana nella nostra casa in campagna. Patrizia ne fu entusiasta , era sempre benevola per una gita in campagna; poi nella casa si stava alla grande non mancava nulla avevamo nel corso del tempo inserito tutti i confort, per rendere ancora più piacevole la nostra permanenza. Scherzando accennai all’accaduto di qualche anno prima quando la mia bella mogliettina si sciroppò due bei cazzoni uno in fica e l’altro in culo. Senza replicare mi guardò e con forza mi scagliò un cuscino del divano in testa. Quel giorno si era fatta scopare ed inculare senza ritegno implorandoci di sborrarle dentro, a distanza di tempo si era redenta cancellando dalla mente l’episodio, quasi fosse una vergogna. Io non lo avevo affatto dimenticato , al contrario spesso ripensandoci mi ero masturbato ed in cuor mio fremevo dalla voglia di rifarlo; finalmente stava per arrivare quel giorno, questa volta il rapporto sarebbe stato più equo e bilanciato. Mi si materializzava nella mente la visione, o il fantasma erotico di quello che sarebbe potuto avvenire. Telefonai la sera stessa a Marzio, mi rispose Daniela e senza perdere tempo le proposi l’invito per il fine settimana. Subito mi disse di si e senza indugio mi passò Marzio. La sua idea della sauna non era male , ma un bel fine settimana in quattro era decisamente meglio. Pure lui fu molto entusiasta e ci accordammo per il fine settimana seguente. Quella sera stessa, i due amici ci invitarono da loro per una cenetta tutti e quattro. Ci preparammo e ci avviammo alla loro abitazione. Durante il tragitto in auto , per scherzare , dopo averle piazzato una mano tra le cosce in corrispondenza della sua bella fichetta, proposi una seratina trasgressiva, dove avrebbe potuto atteggiarsi a troia e toccare con mano gli attributi del nostro amico. non finii di parlare che subito iniziò ad incazzarsi come una vipera. Si agitava ma aveva trascurato la mia mano dentro di lei; in breve tempo mi ero trovato tutte le dita zuppe di umori vaginali. Era il linguaggio del corpo a tradirla, la voglia di avere Marzio dentro di lei la rendeva più bella e voluttuosa. Con un gesto brusco mi tolse la mano arrossendo. Per sdrammatizzare cambiai discorso. Arrivati a destinazione dentro l’ascensore le tirai su la gonna e le tolsi lo slip completamente fradicio di piacere, portandomelo alla faccia per aspirare il suo incantevole odore intimo. Arrivati al piano bussammo alla porta e entrammo . Daniela era radiosa, poi dopo averla vista nel filmino, mentre si sollazzava, slinguettando la cappella del marito la voglia di averla tutta per me era cresciuta a dismisura. Da buona padrona di casa ci fece accomodare in salotto. Poco dopo venne pure Marzio; subito fece una montagna di complimenti a Patrizia facendola arrossire. Senza essere visto dalle due donne, mostrai lo slip al mio amico che tempestivamente puntò il suo sguardo tra le cosce di mia moglie. Lei seduta sul divano ignara del fatto che avevo informato Marzio, non curante di essere priva di mutandine, accavallava le gambe facendo intravedere le sue grazie,. Daniela, non essendo una stupida, si era accorta degli sguardi del marito ed osservando attentamente, aveva ravvisato il motivo di tanto interesse per le cosce della bella amica. Finito di cenare, ci accomodammo di nuovo in salotto. Daniela si sdraiò sul divano di fronte a noi, poggiando la testa sulla pancia del marito, esortando Patrizia a fare altrettanto. A questo punto mi accorsi che pure lei era priva di biancheria intima; se lo era tolto durante la serata, o addirittura non lo aveva mai indossato, forse sotto consiglio del marito, smanioso di mostrare le grazie della sua donna. Con le due donne parzialmente sdraiate, entrambi,ci godevamo il bel panorama che ci veniva offerto su di un piatto d’argento, oserei dire d’oro. Assorto nella visione, fui colpito dalla bella e carnosa patatina di Daniela; imberbe si mostrava con le sue belle e carnose labbra, incastonando tra loro una prominente e rosea clitoride . Se pur non abituato a fiche rasate, essendo amante del pelo più è folto e meglio è, mi eccitò molto la visione, procurandomi repentinamente una bella erezione. Faticai per non farmi accorgere da Patrizia, spostandola un pochino di lato. Parlando del più e del meno, i nostri discorsi puntarono inevitabilmente sulle sfere sessuali coinvolgendoci in intime confessioni. La prima ad esporsi fu proprio Daniela la quale confessò senza remore di desiderare un rapporto saffico. Avendolo agognato fin da adolescente, non era mai riuscita coronare il suo sogno. Prendendo la parola, Patrizia, confidò di averlo avuto da ragazza, con una sua amica in un viaggio in Grecia (vedere “antologia di un tradimento 1”) Marzio preso dalla foga, di tanto ardire (e poi diciamolo certi discorsi eccitano più dei fatti concreti.) propose un gioco che vedeva impegnate le due donne in tenere e lussuriose effusioni riservando ai maschietti una posizione di voyeur. L’idea di vedere le due donne lesbicare mi stava infuocando la cappella ; avevo la sensazione che mi scoppiasse tanto era il gonfiore. Le donne si alzarono e ponendosi una di fronte all’altra, si unirono in un bacio denso di passione e voluttà. Le loro lingue agitandosi spasmodicamente, si fondevano in una sola cosa, sparendo prima nella bocca dell’una e poi dell’altra. Avvinghiate in un sensuale abbraccio, iniziarono sollevarsi gli indumenti rimanendo di lì a poco, come la mamma le aveva fatte. Patrizia staccatasi dalla bocca dell’amica, aveva iniziato a leccarle i seni, roteando la sua linguetta prima sulle rosee aureole rigonfie di piacere e poi succhiando il bel capezzolo turgido e voluminoso. Furono momenti di vera estasi, la mia mogliettina era una vera maestra nelle arti saffiche. Io e Marzio in piedi di fronte a loro con il cazzo in mano ci masturbavamo presi dalla conturbante visione . Patrizia lasciò per un attimo le tette dell’amica per gustare, ingurgitandolo il cazzo di Marzio. La vidi aspirare il membro del mio amico facendolo sparire nel fondo della sua gola, arrivando fino ai coglioni. Lo tenne in bocca pochi secondi poi lo abbandonò colante di saliva per riprendere la sua discesa verso la meta; il sesso di Daniela. Si soffermò sull’ombelico e dopo qualche leccata si diresse diretta tra le cosce della donna, completamente spalancate. Nell’appoggiare il volto sulla vulva ebbe un sussulto , la copiosa lubrificazione dal sapore molto acido, non assorbita dal pelo, l’aveva inizialmente frenata. Non curante del sapore si era chinata a capofitto aspirando e deglutendo tutti gli umori dell’amica. La sua lingua stimolava sapientemente la clitoride regalando un piacere immenso alla bella Daniela, che urlava di piacere ed all’unisono, mi invitava a penetrarla nella bocca. Non feci in tempo ad avvicinarmi che subito me lo prese in bocca. Mentre me lo succhiava rivedevo nella mia mente il filmino ; questa volta lo stava succhiando proprio a me sotto gli occhi attoniti del marito.
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