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Scambio di Coppia

Verso nuove avventure 5 "la telecamera"


di robydany54
08.05.2012    |    11.037    |    2 9.2
"Per la serie l’avete voluta la bicicletta, ora dovevano pedalare..."
Il disegno di Marina , comprendeva oltre all’approccio con il trans, una telecamera piazzata su treppiedi, che avrebbe ripreso tutte le scene immortalando il piacere di quel momento per l’eternità, quantomeno fino alla distruzione del nastro. Quel nastro avrebbe col passare degli anni mantenuto inalterato il nostro aspetto del momento, regalandoci in qualsiasi istante della nostra vita ,sensazioni goderecce di piacere riportandoci indietro in quel preciso momento. Nel corso del tempo, noi saremmo invecchiati al contrario del nastro che catturando l’attimo fuggente, ci avrebbe eternato nel pieno delle nostre funzioni, in momenti di piacere , donandoci l’immortalità purtroppo virtuale. Tutto era al proprio posto, le tre donne si errano alleggerite da ogni tipo di indumento , completamente nude sculettavano nella sala da pranzo sottoponendosi all’attento e voglioso sguardo di noi maschi vogliosi. Rita sotto richiesta delle signore fu invitata a mostrare le sue grazie. Lentamente con estrema maestria, la donne fece cadere gli indumenti, rimanendo solo con l’intimo. Dopo averci mostrato le sue grosse tette , fu la volta dello slip; rimanemmo di stucco quando dopo averlo sfilato , mostrò il suo cazzo; un bel piolo un pochino indigesto da ingoiare dato la sua smisurata circonferenza, che lo rendeva molto simile ad un fungo. Per la serie l’avete voluta la bicicletta, ora dovevano pedalare. La prima ad inghiottire il grosso coso fu Claudia , che per avvolgerlo tutto dovette spalancare la bocca, alla massima apertura. Agitava la testa aspirando il membro tra le sue labbra carnose mentre con la mano si apriva molto lentamente un varco nel buco del culo, bello dilatato dalle continue penetrazioni di grossi cazzi. La telecamera riprendeva tutta la stanza inquadrando tutto quello che avveniva. Marina con occhio voglioso osservava l’amica alle prese con il bel cazzo e senza dire nulla si posizionò con la fica sulla bocca di Claudia e al esortò a farsi leccare la fica tutta bagnata e grondante di piacere. Valentina per non essere da meno delle amiche prese con la mano destra il cazzo di Fulvio e con la sinistra il mio. Con i due cazzi in mano iniziò ad andare su e giù, cimentandosi in due seghe spettacolari. Per stupire di più il marito di fronte a lei, ogni tanto si chinava e bagnava le due cappelle con la lingua per lubrificare il tutto. Fu proprio durante questa prestazione che Antonio si alzò e prendendola per i piedi , precisamente per i calcagni, le divaricò le cosce allargandole la fica . Non ci mise molto per penetrarla profondamente facendola urlare di piacere. L’introduzione fu veloce e violenta seguita da un movimento sempre più veloce e spasmodico. Mentre subiva i violenti attacchi del marito, continuava diligentemente ad occuparsi dei nostri cazzi aumentando di conseguenza il movimento delle mani. Sborrammo entrambi bagnandole tutte le mani ed i polsi. Poco dopo eccitato dalla visione della moglie che si leccava le mani e racimolando con la lingua tutta la sborra ingoiandola avidamente, Antonio si tolse dalla fica e con il cazzo tutto intriso e grondante di umori vaginali, la penetro nella bocca, svuotandosi completamente le palle nella sua gola . Esausti ed appagati ci godemmo senza fiatare Claudia ,Rita e Marina che continuavano ad amoreggiare. La situazione si era evoluta, ora era Marina ad essere impalata da Rita, il bel trans alternava il suo cazzo tra il buco del culo e la vagina ; usciva da uno ed entrava nell’altro , era meraviglioso vedere l’orifizio anale nel momento dell’immissione ampliarsi a dismisura per accogliere il grosso cazzo eretto, ed aderire come un guanto tutto attorno , per sparire completamente tra le belle chiappe sode; rivederlo riapparire al suo ritorno per uscire finalmente allo scoperto, liberando la rosea e gonfia cappella. In tutto questo Marina godeva come una matta urlando ed ansimando di piacere, pregando il suo amante di penetrarla ancora più profondamente ed incitandolo a rompergli il culo facendole sentire il cazzo fino in fondo dell’intestino. Eccitata da un simile frasario, a Rita concentrò il suo attacco finale proprio nel buco del culo, aumentando vertiginosamente il ritmo dei movimenti fino ad inondarla di sborra. Prima di estrarre il ,grosso membro, si svuotò completamente da tutto il liquido seminale iniettandolo dentro fino all’ultima goccia . Nel preciso momento che estrasse il cazzo, dal culo di Marina ,zampillò uno schizzo di sborra spinto verso l’esterno da una quantità di aria immessa durante l’amplesso. Non era finita, Claudia sentitasi trascurata ,reclamava il suo turno e pretendeva dalla bella trans lo stesso trattamento. Non vi furono problemi, da stimata professionista Rita si prese una pausa di qualche minuto, dopo la quale, si sarebbe concessa alla donna vogliosa. Per non perdere tempo Claudia si posizionò in ginocchio sul letto con le cosce allargate ed il culetto all’insù dilatando il buchetto con l’aiuto di unguenti per essere penetrata nel secondo canale. Simultaneamente, allargandosi l’orifizio con le due mani, si liberò di tutta l’aria immagazzinata svuotandosi la pancia e liberandosi da ogni impedimento dato l’imminente sodomizzazione. Finito di liberarsi, la bella amante le conficcò senza neanche farla fiatare l’enorme fallo con un movimento veloce e preciso avanzando giù fino in fondo per sparire nel corpo della donna. Rimase dentro per un poco cercando di entrare il più possibile. Ci volle un poco per rivederlo uscire dal culo per rientrare repentino nella fica. Non resistendo più mi avvicinai alla coppia in azione e senza replicare misi il mio cazzo in prossimità del volto di Claudia, la quale spalancando la bocca, lo accolse con immensa gioia, per ingoiarselo e farlo svanire tra le sue fauci, fino ai coglioni; fui subito affiancato da Antonio che iniziando a masturbarsi aspettava impaziente il suo turno per essere succhiato. La donna si trovava presa da dietro; sia in culo che in fica, ed avanti due cazzi che bramavano per la sua bocca. Fulvio passivamente , osservava in silenzio la bella mogliettina mentre si dava enormemente da fare, non trascurando nessuno dei suoi amanti. Guardai Marina negli occhi e senza parlare, solo con la mimica del volto, la invitai a prendersi cura del nostro amico, cercando di portarlo ad una adeguata erezione per farlo conseguentemente eiaculare. Si diede subito da fare prendendo il cazzo nella mano ed iniziando a masturbarlo lentamente andando su e giù scappellandolo ogni volta . La visione della bella cappella rosea e lucida, la invogliò a gustarne il sapore. Dilatò la bocca e l’accolse tutta fino a farla scomparire dentro di se. L’uomo non contento, le prese la testa e la indirizzò verso i coglioni; qui Marina si cimentò in una leccata di palle da mozzafiato: vedevo la sua lingua scorrere lentamente prima su di un testicolo aggirandolo, per poi inghiottirlo e succhiarlo per ripetere l’operazione con il secondo. Non contenta, si cimentò con successo, ad accoglierli entrambi nella sua bocca. Liberatasi le fauci, continuò il suo percorrere con la lingua, lungo le cosce dell’uomo fino ad arrivare alle natiche. Vedevo la faccia di mia moglie nel culo del fortunato, fu a quel punto che pregai Antonio di sodomizzarla e farla urlare come una matta. L’amico non se lo fece dire due volte e mentre la mia consorte era presa a leccare il culo del suo amante, senza rendersene conto si prese il bel paletto di Antonio dritto dritto nel culo. Di fronte a si tanta lussuria non potei fare ameno di scaricare tutto il mio piacere nella calda bocca di Claudia che senza indugio alcuno, ingoiò tutto, senza sprecarne neppure una goccia. Completamente esausto ed appagato mi alzai per raggiungere Valentina sdraiata sul tappeto con gli occhi sgranati nell’osservare quello che le accadeva attorno. Con le ultime forze rimaste iniziai a leccarle la dolce fichetta, puntando direttamente sulla sua bella clitoride tutta turgida ed ingrossata dal piacere, tanto da assumere le sembianze di un piccolo cazzo. Il suo piacevole sapore aspro, me lo fece di nuovo tornare duro e desideroso, così la mia amante accortasi dell’erezione non se lo fece dire due volte e subito si avventò sul mio cazzo inghiottendolo dentro di lei. Sentivo la punta della sua linguetta sulla cappella e contemporaneamente una forte aspirazione che mi mandava praticamente ai pazzi. Continuavamo tutti ad amoreggiare ,personalmente continuai a leccarle la fica fino a farla venire con una conseguente fuoriuscita di liquido denso biancastro ; una sorta di sborrata dal sapore acre, che mi inondò tutta la faccia . Con il passare del tempo fummo poco alla volta,tutti appagati , fino a ritrovarci supini per terra in un oblio quasi irreale. I nostri corpi nudi affiancati si amalgamavano quasi fondendosi, in un atmosfera quasi magica.(il potere della fica e dei suoi derivati)

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