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Una coppia come tante 2


di robydany54
14.02.2012    |    18.567    |    1 9.3
"La sera tornando a casa trovai Marina con un collega così me lo presentò..."
Trovarmela tutta nuda a pochi centimetri, addirittura con due dita nella fica, mentre si accingeva a raccontarmi il suo tradimento, mi creava un certo imbarazzo: mentre parlava del tizio, e di come fossero andate le cose, io continuavo a masturbarla ed avevo suggerito ponendo la sua mano sul mio cazzo , a lei di fare altrettanto. Poco dopo il suo arrivo, la Società le aveva messo a disposizione un factotum del loco, per ogni eventuale esigenza. Il giovane sui 25 anni, era volenteroso e ben educato, non si sarebbe mai sognato di sedurre la Capa. Lui no ma la Capa si….dentro di me pensai …hai capito la troia….con un filo di voce Marina riprese il racconto; tutto accadde durante una giornata di festa passata assieme sulla spiaggia. Dopo aver consumato un bel pranzetto in un ristorantino tipico, il tizio aveva proposto di fare una gita per farle ammirare una caletta raggiungibile solo dal mare. Procuratosi una barchetta a motore aveva iniziato la traversata. Arrivati alla spiaggetta, non essendoci anima viva , sempre lui, aveva suggerito di prendere il sole integrale. Tossendo Marina riprese a raccontare. Pur sapendo a dove si sarebbe andato a parare, mi misi al gioco sperando fin dall’inizio in una goduriosa cavalcata . Il fatto di essere digiuna di cazzo da diverse settimane aveva alimentato la decisione irremovibile di capitolare, sfogando tutte le più basse depravazioni. Poi oltretutto la cosa era latente replicò lei, sempre con un filo di voce, riferendosi alle nostre divagazioni erotiche in merito alla presenza di un altro durante i nostri amplessi. Eravamo tutti e due sdraiati uno a fianco dell’altro, fingendo indifferenza e comportandoci come se niente fosse, quando con la coda dell’occhio notai che Il suo corpo si era tradito provocandogli una forte e possente erezione a nulla gli era servito girarsi a pancia sotto. Io avevo visto ed apprezzato;ora anche il mio di corpo dimostrava evidentemente dei segnali di piacere; avevo al fica talmente bagnata, all’idea di farmi scopare dal tizio, che temei per una fuoriuscita di liquido tanto se ne era concentrato; per non parlare dei capezzoli erano divenuti non due chiodi ,bensì due bulloni. Mi voltai lo guardai negli occhi e sena replicare spalancando al bocca glielo presi tutto andando fino a giù, rischiando di strozzarmi. Erano settimane che non facevo pompini , ci misi anima e cuore infatti di lì a poco, sentii una bella spruzzata di sborra inondarmi la gola; per non soffocare deglutii ingoiandola tutta. Riportato alla luce del sole ammirai quel bel cazzo con quella enorme cappella rossa ancora con qualche grumetto di sperma, con la lingua lo ripulii tutto ingurgitando gli ultimi grumi rimasti. Fu allora che ne approfittammo per un bel bagnetto, mentre nuotavo non vedevo l’ora di ricominciare , l’idea di accoglierlo tra le mie cosce, di farmi sborrare in fica ed eventualmente in culo mi dava letteralmente alla testa. Tornati ai nostri asciugamani,notai che il cazzo del mio amico era più turgido di prima come se niente fosse accaduto non aveva perso nulla del suo splendore iniziale era più duro di un sasso. A questo punto l’iniziativa la prese lui , mettendomi a quattro zampe, iniziò leccarmi da dietro: prima per bene il buco del culo, inumidendolo con la copiosa saliva e forzandolo con la punta della lingua per penetrarlo. Mi stava regalando momenti di piacere intenso inaspettati. Non capivo più nulla ero immersa in una sensualità senza pari. Mi ripresi subito quando mi infilò la sua grossa cappella proprio nel buco del culo dilatandomelo a dismisura, il peggio venne quando di colpo me lo sprofondò tutto dentro fino ai ciglioni. Il tizio iniziò da quella posizione, tastandomi i seni e comprimendomi i capezzoli, con le sue manone, fino a farmi male, ad incularmi senza tregua; sentivo il suo grosso cazzo andare su e giù, producendomi sensazioni non sempre piacevoli. Feci un ola, quando lo sentii arrivare al traguardo, il peggio doveva ancora venire ; percepii nel mio culo un getto caldo di sborra, paragonabile ad un clistere di piccole dimensioni. Togliendo il cazzo dal culo , mi disse di trattenere il tutto ed tappò il buchino con la bottiglietta dell’abbronzante. Aspettò pochi secondi e di colpo tolse la bottiglietta assistendo ad una vera e propria eruzione di sborra dal mio culo. Mentre raccontava, io incredulo la guardavo quasi non credendo a quello che stavo sentendo, ero talmente rapito dal racconto che non mi ero accorto di averla fatta venire più volte ed essere venuto io stesso. Anche se un pochino stanco la pregai di continuare, dato le strane sensazioni che mi si erano manifestate durante le sue confidenze. Ormai si era fatto tardi, una volta rivestiti ci accingemmo a raggiungere la spiaggia dove posammo la barchetta. Un tantino provata dalla giornata in piena aria, mi congedai dal mio giovane amante per recarmi nel mio appartamento. Arrivata a destinazione, mi feci subito una bella doccia levandomi di dosso tutta la salsedine ed il sudore accumulati durante la giornata di mare. Non essendo ancora sazia, sotto la doccia presi il flaconcino del bagno schiuma e lo usai come un cazzo infilandomelo prima in fica e poi in culo, stimolandomi la clitoride con il dito pollice ed il medio. L’orgasmo fu spasmodico e prorompente, le urla le sentirono fino alla terrazza. Me ne venni abbandonandomi in una copiosa e liberatoria pisciata. Il racconto trasgressivo era terminato. Ci girammo entrambi e ci addormentammo. Passai una notte tormentatissima , i racconti di Marina mi avevano profondamente turbato , si ma in positivo non mi ero mai eccitato così tanto in vita mia. Al mio risveglio mi trovai solo nel letto, mi alzai ed andai in bagno ove trovai Marina intenta ad asciugarsi la testa dopo una bella doccia; vederla in accappatoio e pensarla tutta nuda sotto , poi con i racconti della sera prima, mi venne una gran voglia di prenderla e scoparla sul pavimento del bagno. Lei mi fece fare e con le mani mi aiutò ad infilare cazzo dentro di se. Dopo qualche pompata mi vennero alla mente i racconti della sera prima ed il volume del mio cazzo e la mia libido aumentò. Sciacquettando dentro la sua fica, mi chiedevo se il tizio oltre averla presa in bocca ed in culo l’avesse pure scopata. Prima di venirle dentro le chiesi di dirmelo. Mi rispose di si, aggiungendo che alcuni giorni dopo rivedendosi lui l’aveva scopata quattro volte consecutivamente, stravolgendo la sua sessualità di cinquantenne. Pensando, mentre la stavo scopando, che un altro uomo l’aveva penetrata sborrandole per ben quattro volte dentro, il mio piacere aumentò e senza accorgermene,mi abbandonai, svuotandomi le palle dentro di lei. Ci vestimmo ed ognuno uscì di casa. La sera tornando a casa trovai Marina con un collega così me lo presentò. Il giovane era molto simpatico ed anche molto educato, dato l’orario decidemmo di invitarlo a cena; ad entrambi piaceva molto avere persone a cena . Marina non era lei, era molto impacciata, forse il ragazzo dei suoi racconti era lì;le aveva fatto una sorpresa, la era venuta a trovare. Durante la cena, parlammo del più e del meno, intavolando svariate discussioni; Una svolta alla serata la diede Marina, presentandomi il suo amico, come colui con il quale aveva trascorso dei momenti di relax e di sesso sfrenato durante la sua trasferta. Avvertì il giovane della mia consapevolezza, dei fatti accaduti tra di loro. Aveva molto pensato al tutto ed ora avendoci tutti e due assieme , nella stessa stanza, forse, le sarebbe piaciuto concedersi ad entrambi per soddisfare una sua voglia di trasgressione sempre agognata e sempre assopita. Finalmente si sarebbe concessa una vera doppia penetrazione un cazzo nel culo ed uno nella fica , con conseguenti sborrate dentro di lei. Era in attesa solo di un consenso da ambo le parti; mentre parlava , lentamente si alleggeriva dei pochi capi che la coprivano, fino rimanere in slip e reggiseno. Senza fiatare la presi tra le mie braccia e baciandola sulla bocca ,la portai in camera da letto seguito dal giovane amico, quasi incredulo dell’accaduto. Dalle mie braccia la passai alle sue e subito i due partirono con un bel bacio appassionato. Dopo averla adagiata sul letto,il tizio puntò immediatamente alla fica facendosi strada tra le cosce sode. Io non persi tempo e senza parlare le appoggiai il cazzo sulle labbra rosse di rossetto, Lei ansimando dal piacere datole dalla lingua esperta del giovane , lo prese tutto facendolo sparire dentro di se. Lo teneva in bocca roteando la linguetta ,stuzzicando il prepuzio della cappella stessa . S’interruppe solo quando il giovane amico reclamò il suo turno liberò dalla sua bocca il mio cazzo e prese il suo ingoiandolo tutto fino ai coglioni. Con un calcolato movimento ondulatorio,iniziò a dare delle ritmiche pompate, aspirando tutto. Per un pochino giocammo con le sue labbra entrando uno alla volta alternandoci la sua linguetta. Ad un certo punto Marina prese tutti e due i cazzi con le mani e se li mise in bocca entrambi. Assistevo ad uno degli spettacoli più eccitanti che mi erano mai capitati: la visione di mia moglie con due cazzi nella bocca, alternarsi tra una cappella e l’altra, regalando scosse di piacere ad entrambi , la sua destrezza ,fu premiata nel giro di poco, con due sborrate da paura ; venimmo quasi all’unisono, inondando di sperma la sua bella faccia. Gli schizzi quasi simultanei, invasero oltre il suo volto anche il suo corpo, parte del liquido colò sulle tette inturgidendo ancora di più i due bei capezzoli scuri. Marina appagata ma non soddisfatta, mi guardò negli occhi, cercando un consenso,al suo fare disinvolto. Alzatasi dal letto per recarsi al bagno, per ripulirsi, mi stupii e nello stesso tempo mi gratificai nel vederla camminare per la casa tutta nuda con aria quasi di sfida; vedere il suo bel culetto sodo sculettare, le sue belle tettine sballottare a destra e sinistra . Tutto regolare fino al giorno prima , anzi che dico, fino a un ora prima; le cose erano cambiate, ora questo ed altro avveniva si nella nostra casa ma sotto gli occhi bramosi e lascivi di uno sconosciuto, al quale aveva da poco succhiato il cazzo, dissetandosi con la sua sborra. Marina ne approfittò per farsi una bella doccia, seguita di corsa dal nostro ospite. Vedevo sotto lo scroscio dell’acqua,i loro corpi nudi uno vicino all’altra mentre si insaponavano aiutandosi con delle spugne. Marina lo aveva fatto accomodare sullo scalino della vasca ed allargandogli le gambe,con una mano gli aveva preso il cazzo mentre con l’altra gli praticava un bel massaggio prostatico: aiutandosi con la saponetta gli aveva infilato due dita nel culo spingendole fino in fondo. Era bellissima , sotto la doccia con il cazzo di un altro uomo tra le mani. Era come guardare un film hard, con l’unica variante, che la protagonista era mia moglie. La cosa non durò a lungo; bastarono poche smanettate, che il tizio innaffiò di nuovo la mia dolce consorte producendo uno schizzo da record. Ora toccava a me; con la sua aria ingenua, mi fece cenno di accomodarmi al posto del tizio: in un battibaleno ebbi lo stesso trattamento con le stesse modalità ed i medesime risultati………
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