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La mia esperienza con mia moglie parte 2


di robydany54
28.01.2013    |    24.189    |    1 9.6
"Alessandra mi disse che l’episodio, era di qualche anno antecedente al nostro incontro; quando stava con un ragazzo di una decina di anni più grande di lei..."
Finalmente si fece giorno e dopo essermi vestito e lavato mi recai puntualmente come di consueto al mio negozio. Appena arrivato trovai il mio amico che senza perdere tempo si rallegrò con me per la bella prestazione del giorno prima. La mia accurata descrizione aveva invogliato sua moglie Rita a conoscermi meglio, attratta principalmente oltre che dal mio aspetto fisico, anche dalla spregiudicatezza delle mie confidenze. Per questo mi propose di pranzare a casa sua, dove avremmo trovato la su bella mogliettina calda e pronta ad esaudire ogni nostro desiderio. Rimasi un pochino per l’invito rivolto solo a me e non ad Alessandra. Lui mi rassicurò dicendo che la mia consorte sarebbe stata invitata in un secondo tempo e ci avrebbe pensato lui a farla urlare di piacere. Mi confidò spassionatamente che godeva in dismisura nel vedere Rita sua moglie alle prese con altri uomini, osservarla mentre allargava le labbra per accogliere una grossa cappella o mentre vari cazzi estranei le riempivano il bel faccino di sborra calda , contribuiva ad accrescere il suo piacere e la voglia di possederla. Nell’immaginare il tutto, mi si era fatto un cazzo di dimensioni ciclopiche, lo sentivo crescere sempre più nel cercare un varco tra gli slip per uscire. Passai una mattinata terrificante , il mio unico pensiero era rivolto al momento in cui varcando al porta di casa del mio amico mi sarei visto davanti la causa dei miei turbamenti, pronta a soddisfare ogni tipo di bramosia sessuale . Arrivati in prossimità dell’appartamento, Rita ci venne incontro con un sorriso e si accinse subito a mettermi a mio agio. La tavola era apparecchiata con molta cura nulla era dato al caso . Dopo aver consumato l’appetitoso pranzetto e preso il caffè, ci accomodammo tutti e tre sul comodissimo divano del salotto. Rita senza perdere tempo mi si accostò e subito iniziò a stuzzicarmi con fare ingenuo. Il marito capita l’antifona, prese una scusa per assentarsi dalla camera. Avevo la bella donna addosso che senza ritegno frugava dentro la patta dei pantaloni. Dopo aver tirato giù la lampo aveva infilato la mano dentro e me lo aveva tirato fuori. Subito dopo si era alleggerita togliendosi la casacca della tuta , rimanendo con le tette di fuori; sotto non aveva biancheria intima. Analoga situazione, quando si tolse i pantaloni , mostrandomi il suo bel pelo folto. Tutta ignuda, si mise con i piedi sul divano mettendomi la fica in bocca, affinché la leccassi. Chiaramente non me lo feci dire due volte, aprii la bocca ed aspirai in me tutto il suo piacere inzuppandomi il volto .Agitando la lingua attorno alle labbra trovai subito la strada per leccarle la gonfia clitoride. Con lenti movimenti concentrici, iniziai da subito a farla godere, me ne accorsi dal copioso liquido che le fuoriusciva dalla vagina e dalle urla che emetteva. Mi fece continuare fino al raggiungimento dell’orgasmo accompagnato da gemiti e violenti spasmi. Non appena ebbe finito di godere si precipitò sul mio cazzo e se lo fece entrare tutto in bocca arrivando ai coglioni. Continuò a succhiarlo con un ritmo crescete che di lì a poco mi portò inesorabilmente ad annaffiarle al gola con una copiosa quantità di sborra. La troia senza fiatare ingoiò tutto leccandosi le labbra e racimolando qualche sporadica goccia rimasta sulla cappella. Alessandra era un fenomeno come pompinara ; Rita l’aveva superata a pieni voti. Appagato mi sdraiai sul divano ed assistetti ad una delle più belle scopate mai viste: Rita ancora vogliosa aveva richiamato il marito e mettendosi in terra alla pecorina si era fatta penetrare profondamente nella vagina. Ne ebbero per un bel po’, tanto che ripresomi, mi alzai ed avvicinai il mio cazzo di nuovo duro, alla sua faccia. Senza replicare la donna si divincolò dalla presa del marito e posizionandomi supino sul pavimento mi fece entrare dentro di lei. Il marito pronto trovandosi quel bel culetto aperto e bramoso di cazzo, le sputò tra le chiappe e senza tanti riguardi la prese nel profondo del buco del culo aprendola come una cozza. Continuammo per un pochino in quella posizione, poi ci scambiammo di posto e fu allora che assaporai le dolci chiappette di Rita, profanandole il suo bel pertugio folto di peli neri. Le avrei voluto infilare dentro tutte e due le palle per riempirla completamente . Continuammo a stantuffarla a ritmo crescente, fino ad inondarla di calda e filante sborra. Estratti i due cazzi ancora sporchi di sperma, la donna espulse tutta l’aria accumulata sia in fica che in culo fragorosamente. Successivamente, in piedi si diresse verso il bagno per ricomporsi e ripulirsi. Ritornata tra di noi nuovamente a posto con indosso un accappatoio, mi invitò a cena per l’indomani , pregandomi di portare la mia dolce metà, garantendomi che avremmo passato una serata indimenticabile. Mi congedai da loro con il pensiero fisso di sottoporre Alessandra allo stesso trattamento di Rita. Alla guida dell’auto non avevo altro pensiero che a lei la mia amata mogliettina alle prese con due cazzi e perché no una bella fichetta. Il pensiero di farla scopare ed inculare da un estraneo mi rodeva dentro, ma nello stesso momento, melo faceva diventare duro come non mai. Dovevo solo convincere mia moglie a dare il meglio di se stessa , concedendosi ad un emerito estraneo, solo per il piacere sessuale, senza alcun coinvolgimento psicologico. Doveva accontentarlo, prendendo il suo cazzo, in bocca in fica , in culo e ovunque lo avesse voluto mettere, col fine di farlo godere per assaporare la sua sborra. Passai un pomeriggio terrificante con un solo pensiero in testa; come convincere Alessandra : si grossa troia ma con me. Come avrebbe preso questa mia voglia, di spingerla tra le braccia di un altro? Stavo pensando seriamente di metterla di fronte al fatto compiuto, però temetti una reazione incontrollata, che avrebbe compromesso definitivamente lo svolgersi dell’incontro. Sembrava facile trovare una soluzione per sbrogliare la ingarbugliata matassa. Andando a prendere Alessandra all’ufficio, inizia timidamente a portare acqua al mio mulino con rievocazioni di anni prima quando non gravavamo ancora sposati e frequentavamo entrambi altre persone. Cercavo di abbattere i tabù con piccanti ricordi del passato. Lei cadde nella mia rete ed iniziò vanitosamente a vantarsi delle sue prestazioni con i vari fidanzatini di turno: dalle pippe ai pompini, per finire alle belle inculate e scopate. Lasciandola parlare a ruota libera , le ponevo domande indiscrete alle quali lei puntualmente rispondeva .Le chiesi tra le varie cose, se le fosse mai capitato di farlo in tre o quanto meno le fosse mai stato proposto. Rispose in modo affermativo aggiungendo che l’esperienza le era piaciuta molto e per anni aveva desiderato ripeterla. Con il cuore in gola, mi feci spiegare nei particolari come fossero andati i fatti. Alessandra mi disse che l’episodio, era di qualche anno antecedente al nostro incontro; quando stava con un ragazzo di una decina di anni più grande di lei. Infatuata , subiva il fascino dell’uomo più grande. Un giorno il tizio le propose di accontentare oltre lui, anche un suo amico tornato in licenza dal militare, quindi in bianco e voglioso di sesso. Un pomeriggio incontratosi con l’amico, dopo una breve discussione, si era deciso di dirigersi in un albergo per provare la nuova esperienza. Arrivati e alla camera, dopo esserci accomodati sul letto matrimoniale, i due ragazzi, avevano iniziato a baciarmi e toccarmi intimamente cercando di togliere quanti più indumenti possibili. Il mio compagno, mentre mi pomiciava appassionatamente, accompagnava le mie mani una sul suo cazzo e l’altra sul cazzo dell’amico . Inevitabilmente mi ritrovai a fare una sega ad entrambi. I loro cazzi duri mi mandarono ai matti, tanto che senza farli fiatare inizia di mia spontanea volontà a leccarli , prima uno poi l’altro;dopo una prima degustazione individuale, dopo aver assaporato il loro inconfondibile sapore di maschio, li misi in bocca entrambi, facendoli sprofondare all’interno della mia cavità orale. Sensazione paradisiaca sentire due cappelle nella bocca , con la speranza di essere riempita al più presto di una notevole quantità di sborra. La cosa non andò così ; i due volevano farmi la festa nel vero senso della parola ed inondarmi scaricandomi il loro piacere durante una bella doppia penetrazione. Mi misero alla pecorina e mentre il primo mi scopava da dietro, schiaffeggiandomi le chiappe, il secondo, me lo sbatteva in bocca tastandomi freneticamente le tette e facendomi assaporare tutto il suo piacere, con un erezione fuori misura. Si alternarono per diverse volte, concludendo uno in fica e l’altro in culo. Sborrarono assieme allagandomi tutti e due i buchetti. Alla fine del racconto, ero sconcertato da tanta disinvoltura e nello stesso momento felice ed appagato, per l’eventuale buon esito della mia proposta: non essendo nuova all’esperienza, non avrebbe avuto nulla da obiettare.

continua........
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