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l'altra storia


di robydany54
08.09.2014    |    12.555    |    3 8.9
"Dato la bella stagione ed il sole cocente, proposi ad Olga di prendere un pochino di sole sul balcone..."
Seduti al tavolo continuammo a parlare del più e del meno: lei come me era sposata ed in più aveva una figlia di 16 anni .Finito di pranzare , la invitai, sempre se poteva, a passare il pomeriggio assieme, andando in qualche centro commerciale a fare un pochino di acquisti . Esultante, accettò subito. Arrivati in loco, la mia nuova amica, Olga , dovendo vedere un vestito per una cerimonia imminente, mi chiese se cortesemente potevo darle un parere e consigliarla per il meglio e principalmente tenere a bada il piccolo canetto . Abituato con Roberta,professionista dello shopping, non ebbi nessun problema nel prendermi tale responsabilità. Iniziammo subito entrando nei vari negozi e provando una miriade di abiti; intelligentemente , fotografavo con il telefonino , ogni cambio d’abito, per poi con calma giudicare quale fosse migliore. Lei rimase per la mia iniziativa e si complimentò per la perspicacia. Mentre si provava gli abiti senza farmene accorgere, con la scusa di tenere fermo il canetto, cercavo di vedere come fosse messa sotto. Dato la stagione calda ,non era molto infagottata, quindi i cambi erano abbastanza rapidi. Con molta disinvoltura Olga si mostrava alcune volte con il vestito a metà offrendo ai miei occhi alcune parti del suo corpo, dove non batte il sole . I miei sforzi di guardare senza essere visto,si erano dimostrati del tutto inutili, dato che la donna era gratificata nel farsi ammirare e non faceva nulla per non manifestarlo. Finito il defilè di moda ci sedemmo ad una gelateria e ci sparammo un gelatone di un'altra categoria . Prima di congedarci , la invitai per l’indomani mattina a fare una gita fuori città, nella mia casa di campagna. Per la seconda volta accettò la mia proposta con entusiasmo . Riaccompagnata a casa me ne tornai alla mia dimora. Non dissi nulla a Roberta di quella nuova amicizia che avevo fatto. I tempi non erano ancora maturi per metterla al corrente del mio incontro. L’indomani di buon ora mi recai al posto prestabilito; lei era puntualissima pronta per la gita fuori porta. Notai il suo abbigliamento molto essenziale, ma nello stesso tempo intrigante; indossava un camicione tipo anni 70 aperto sul davanti che evidenziava il suo seno prorompente ed ai piedi dei sandali che ostentavano i suoi bellissimi e curatissimi piedini. Come di consueto, ormai da anni evitavo l’autostrada in favore della strada statale assai più comoda e distensiva; attraversavo la campagna a velocità limitata , soffermandomi a guardare il panorama che mi si offriva; Olga era entusiasta , abituata da sempre a percorrere per qualsiasi evenienza strade a scorrimento veloce, in quella occasione si rilassò completamente osservando tutte le meraviglie della natura che passavamo e per farla godere a pieno del panorama circostante aprii la cappottina della macchina offrendole una visione a 360 gradi e facendola inebriare di aria e sole; mi fermai come di consueto al mio bar preferito per fare colazione. Arrivati a destinazione feci strada alla mia ospite mostrandole l’appartamentino. Rimase per la scelta de mobili , principalmente in stile decò e per tutti gli oggetti antichi che riempivano la casa donandole un sapore molto retrò. Dato la bella stagione ed il sole cocente, proposi ad Olga di prendere un pochino di sole sul balcone. Senza alcun indugio iniziò spogliarsi rimanendo completamente nuda. Una quarta di seno, due capezzoli da sballo che puntavano dritti in cielo , due chiappe tonde e sode ed un pelo pubico folto e scuro guarniva la sua bella e carnosa vagina. Altra grossa nota di merito il pelo sotto le ascelle folto e rigoglioso . Di fronte a tanta grazia non riuscii a regolarmi e mio malgrado mi esibii in una erezione senza paragoni Olga osservò il mio stato complimentandosi. Non feci in tempo sdraiarmi sul lettino che la donna mi si offrì senza alcun pudore ; alzatasi dal suo lettino dopo essersi guardata attorno scrutando che non vi fosse anima viva , si pose a cavalcioni su di me ed aiutandosi con la mano si fece scivolare il cazzo dentro la fica. Lentamente se lo fece arrivare fino in fondo, facendomi sbattere i coglioni sulle sue natiche. A quel punto iniziò un a sorta di balletto su di me ancheggiano e roteando le chiappe- Durante la piacevolissima esibizione, sentivo, oltre il rumore dello sciacquettio della fica , l’ansimare a voce alta della donna e come se non bastasse, la vedevo eretta su di me in tutto il suo splendore , con il mio cazzo tutto dentro di se, che agitava le mani; una per masturbarsi la clitoride e l’altra per carezzarsi i grossi e turgidi capezzoloni divenuti gonfi ed irti. Non ci volle molto di fronte a tale spettacolo arrivare all’orgasmo . Le sborrai nella fica iniettandole tutto il mio sperma. Lei appagata nel sentire il mio piacere crescente , aveva accelerato lo stimolazione vaginale per arrivare all’unisono al godimento. Ci fermammo di botto, unendo le nostre bocche in un bacio denso e pieno di voluttà. Non si tolse subito dalla sua posizione aspettò pazientemente che il mio sesso uscisse da solo; a quel punto con la mano fermò il flusso della sborra che inevitabilmente fuoriusciva. Si mise a cavalcioni sul mio volto e mi invitò a degustare il liquido biancastro, che le fuoriusciva copioso dalla fica. Mi abbeverai da questa bizzarra . fonte degustando il sapore acidulo e salato del liquido. La vidi alzarsi e tutta nuda e sculettante dirigersi verso il bagno. La raggiunsi poco dopo trovandola dentro la vasca mentre si concedeva un bel bagno rilassante con tanto di schiuma. Entrai e mi misi di fronte a lei , soffermandomi a baciarle i deliziosi piedini , succhiando le sue dita affusolate. Lei per mon essere da meno si infilò in bocca il mio dito pollice del piede, riservandogli un trattamento del tutto particolare. Usciti dal bagno, dopo aver fatto pipì a turno , ci dirigemmo in camera da letto per concederci ancora qualche oretta di piacere. Mi fece sdraiare sul letto ed a quattro zampe iniziò a puntare lentamente con fare felino verso il mio cazzo nuovamente duro e turgido. Guardandomi negli occhi, con aria decisamente maliziosa e lasciva, mi preannunciò ad alta voce la sua prossima mossa: testuali parole” ti faccio un bel bidet”; mi allargò le cosce ed iniziò a leccarmi le chiappe , prima l’una, poi l’altra, dirigendosi lentamente verso il buco del culo, allargandolo con le dita per leccarlo più in profondità – La sua lingua zuppa entrava ed usciva dal mio buchetto con movimenti concentrici. Dopo avermi leccato minuziosamente l’ano si diresse verso i coglioni assaporandoli uno alla volta tra le sue fauci . Per finire la ciliegina sulla torta fu la scalata verso la cappella gonfia e rossa di nuovo pronta ad eruttare . Mi riservò lo stesso trattamento che avevo avuto in bagno al piede. Roteando la lingua me, la faceva scorrere tutta lungo il glande circumnavigandolo in tutta la sua circonferenza. Dopo vari virtuosismi si dedicò in modo tradizionale ad eseguire un pompino, portami inevitabilmente a riempirle la bocca di sborra. Appagato pretesi di renderle la pariglia. Le allargai le cosce ed inizia lo stesso servizio che lei mi aveva fatto poco prima, trovandomi in una posizione a dir poco celestiale; tutti i suoi buchi folti di peli erano sotto i miei occhi pronti per ogni mio capriccio ; iniziai dal culo cercando di violarlo con la lingua.
Purtroppo non riuscii nell’intento dato le dimensioni ridotte dell’orifizio anale; senza perdermi d’animo puntai verso l’altra meraviglia assaporando le sue belle e carnose labbra vaginali. Per tutta la durata della mia performance, Olga non smise mai di godere ed ansimare di piacere. L’ultima mia mossa fu quella di stimolarle con la lingua la grossa e prominente clitoride. Mi venne in bocca facendomi assaporare nuovamente tutti i suoi caldi ed acidi umori vaginali. Eravamo entrambi appagati , però io non ero ancora soddisfatto ; volevo prenderla nel culo, sodomizzarla,farla godere del mio cazzo fino sborrarle nelle viscere. Lei mi confidò, che non lo aveva mai fatto per via del suo pertugio ristretto. Mi alzai e poco dopo tornai da lei con un flacone di olio di vaselina, usato spesso con successo per inculare Roberta anche lei con lo stesso problema.
Olga sorpresa ma contenta acconsentì a provare e mettendosi a quattro zampe con il culo all’insù, mi pregò di allontanarmi per poter espellere l’aria che aveva in corpo. Liberatasi dell’aria superflua,iniziai ad ungere in profondità il suo buchetto, aiutandomi a dilatarlo con le dita; lentamente la sua circonferenza aumentava in proporzione al numero delle dita; arrivai a quattro dopo di che provai a poggiare la cappella tra le natiche. Dall’alto vedevo il mio cazzo profanare il piccolo buchino, lentamente e senza difficoltà si insinuava sempre più profondamente fino a scomparire totalmente dentro la femmina dolorante . Entrato fino in fondo assaporai il piacere di prenderla nel culo ed ebbi subito la spassionata voglia di pisciarle dentro . L’avvisai e con il capo lei annuì. In quel preciso momento mi svuotai la vescica riempiendo la donna di urina. Ritraendo il cazzo misi subito un dito nel buco del culo per fermare la fuoriuscita del liquido. La feci alzare e sempre con il dito nel culo ci recammo nella vasca da bagno ove la donna si svuotò con un violentissimo spruzzo.
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