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Lui & Lei

Il nuovo appartamento part.3


di robydany54
15.10.2019    |    5.960    |    1 8.8
"Sfiniti fummo sopraggiunti da un improvvisa stanchezza e crollammo avvolti in un sonno profondo..."
Alzandosi di scatto, a danze ultimate , bella più che mai, con tutta la fica sgocciolante di calda e fluida sborra , alterata per il mio comportamento a detta sua da prescioloso , si precipitò al bagno per un impellente bisogno fisico, imputabile, alla smoderatezza nel bere durante la particolare serata, che in preda dall’euforia ,si era quasi scolata tutta la bottiglia di champagne, per non parlare di quello che si era scolata per cena . Espletata la funzione fisiologica, avvicinandosi , sbattendomi i superbi seni ben torniti in faccia , mi motivò il suo dissenso, imputandolo, alla mia frettolosa eiaculazione usando un vecchio detto romano (la gatta presciolosa fece i figli ciechi) ; chiaramente, non essendo una stupida in più conoscendomi intimamente da anni, intuì che vi era qualcosa che non andava , giungendo nell’immediato a logiche conclusioni e cioè che prima di lei avevo avuto una relazione sessuale con qualche altra femmina, arrivando a sospettare addirittura della gestante incontrata al mare . Per azzittirla , conoscendo i suoi punti deboli,mi gettai preso come da un raptus tra le sue sode cosce, giungendo velocemente alla sua vagina ancora intrisa di urina mista a sperma, per fortuna, di proposito non si era lavata , conscia dei miei gusti ed intuendo dove si sarebbe andati a parare.
Stimolando con dovizia la sua fradicia ed aromatica vagina, lungi dal trascurare la gonfia clitoride, agitavo la lingua roteandola con il fine di farle assaporare, l’oblio dei sensi, che non tardò a sopraggiungere, facendola saltare ed esultare, come in preda ad una forte scossa,che le invase tutto il corpo dalla testa ai piedi .
Raggiunse l’orgasmo imbrattandomi il volto con una fluida patina gelatinosa, prodotta dall’eccesso di simultanee secrezioni vaginali. Finalmente appagata,dopo avermi baciato intensamente, aspirandomi tutti i liquidi , si voltò su di un fianco offrendo ai miei occhi avidi le sue candide e rotondeggianti chiappe, mettendo in bella mostra la sua patatina serrata dalle carnose labbra ed il suo stretto buchetto del culo, il tutto avvolto e protetto da un folto vello scuro . Ripreso dal piacere ancora voglioso e desideroso più che mai di una nuova ed abbondante razione di sesso , le poggiai il tronfio glande all’imbocco della cavità anale e senza preavviso, lo spinsi dentro tutto d’un colpo, vedendolo sparire inghiottito dal piccolo buco, violare le stette pareti rettali e giungere repentinamente nel profondo delle viscere, facendola sussultare. Me la stavo tranquillamente inculando, con un lento movimento ondulatorio associato da un frasario alquanto scurrile, quando d’un tratto squillò il telefono; senza interrompere il movimento, risposi e con sorpresa udii la voce di Clarissa la mia figliola , che non vedendola rientrare ,chiedeva notizie della madre, essendo al corrente , del nostro appuntamento serale . Omettendo intenzionalmente quello che stavamo facendo in quel preciso momento , senza indugio passai la cornetta ad Agnese. Da dietro la vedevo, intenta nel parlare con un tono affaticato , mentre io imperterrito continuavo indisturbato a stantuffarle la stretta cavità anale , facendola sobbalzare ad ogni affondo . Conclusa velocemente la telefonata, si concentrò, donandomi il meglio di se, ondeggiando e roteando il bacino, incitandomi ad alta voce a rompergli il culo e sborrarle dentro , affermando di essere una grossa troia affamata di cazzo e desiderosa di essere scopata da più uomini assieme :un gioco mentale e verbale ,di sovente usato da noi per accrescere il piacere, per donarci una maggior spregiudicatezza , incrementando il desiderio l’uno dell’altra e facendoci godere all’ennesima potenza e così accadde; le sborrai per la seconda volta dentro ma questa volta guadagnandomi ad honorem il suo degno elogio . Insomma per farla breve,fin da ragazzi , eravamo sempre stati due bei doviziosi dell’atto sessuale , spingendoci spesso e volentieri in terre inesplorate . All’uopo mi sovviene ,un episodio, accaduto molto prima della,nascita di Clarissa dove approfondimmo la conoscenza con una trans, portandocela a casa . Erano i primi tempi del locale più trasgressivo di Roma, La Muccassassina quando lo dirigeva il noto Vladmir Luxuria verso la metà anni 90 , grazie un amico avevamo rimediato due ingressi per il particolare locale. Incuriositi dal tanto parlare del fenomeno avevamo deciso di farci una capatina .Timorosi di essere presi di mira non essendo gay dai frequentatori assidui del locale, ce ne stavamo al tavolo sulla difensiva con il timore di essere importunati: con il passare del tempo, ci rendemmo conto che nessuno ci cacava minimamente; così scoppiando in una grassa risata, iniziammo a socializzare con alcuni fruitori del locale, tra cui una bellissima ragazza che veniva da Rieti . Adele rendendosi conto da subito che si trattava di un uomo, si divertiva ad osservarmi mentre ignaro di tutto facevo il cascamorto con l’affascinate figliola, essendo veramente un gran pezzo di fica con tutte le cose al punto giusto. Ridendo, ballando tutti e tre assieme partecipavamo alle varie esibizioni sia canore che danzanti , fu così che stringemmo una cordiale e genuina amicizia. Dato la tarda ora , stanchi morti ci mettemmo in macchina, portandoci a casa la nostra amica evitandole un viaggio di notte. . Giunti a destinazione preparammo la camera degli ospiti e ci salutammo, andandocene dormire . Poco dopo, non riuscendo a prendere sonno ci alzammo per andare in cucina a bere lì trovammo la nostra ospite seduta al tavolo in deshabillé ,mentre sorseggiava dell’acqua fresca. La sconosciuta vedendo Adele diciamolo seminuda, si alzò e senza perdere tempo , dopo averla fissata negli occhi, certa di non essere inopportuna, iniziò a riempirla di complimenti ed attenzioni sia verbali che fisiche, facendola alquanto andare su di giri ; era la prima volta che vedevo mia moglie stretta in modo sensuale tra le braccia di una donna . Inaspettatamente, la faccenda non solo non mi creò disagio, al contrario mi eccitò immensamente , facendomi repentinamente arrapare ; nel mio intimo avevo da sempre desiderato assistere ad un rapporto saffico e perché no, parteciparvi, interagendo con le due femmine; fin da subito mi aggregai allungando le mani strofinando ad entrambe le tette e le chiappe. Solo dopo essermi avvicinato a breve distanza alle due donne completamente denudate ,mi accorsi che la tizia non era un amica, ma bensì un amico, per giunta ,con un attributo sessuale da far invidia ad un superdotato. Adele in piena estasi tutta rossa in volto, evitando accuratamente d’incrociare il mio sguardo, con la testa bassa ,da subito si dilettò a sollazzarci manualmente adoperandosi in un perverso gioco di mani senza eguali. Godevo nel vederla tutta nuda, avvinghiata allo sconosciuto mentre lo toccava intimamente e lo baciava appassionatamente sulla bocca. Desiderosa più che mai e perché no intrigata di avere un rapporto totale con l’uomo e contemporaneamente con la donna ; fortemente imbarazzata ed impacciata dalla mia presenza, con voce roca, mi chiese l’impossibile: lasciarli andare da soli nella camera da letto dove lontano dal mio sguardo si sarebbe potuta donare spregiudicatamente e totalmente senza impedimenti di alcun tipo, o freni inibitori: con la promessa che una volta terminato con lui si sarebbe occupata in modo speciale, oltre ogni limite del mio godimento . Accettai mio malgrado , felice di accontentare la mia donna, diciamolo un tantinello troia , conscio però del fatto che senza farmi accorgere avrei potuto spiare i due intenti nei loro giochi carnali . Dopo essersi diretti tutti nudi nella camera da letto ed essersi sdraiati, io in forte stato di agitazione, sfruttando il malfunzionamento della porta riuscii ad avere una visione abbastanza chiara del letto illuminato dalla luce del abat jour sul comodino , con in primo piano i due amanti in azione . Mi toccava fare il guardone per spiare mia moglie che si faceva fare di tutto e di più, da una trans. In silenzio con il cuore in gola, la vidi prenderglielo tutto in bocca , non prima di essersi concessa una succulenta leccata di coglioni . Succhiandogli appassionatamente il pisello si dilettava a palparle energicamente le statuarie tette sfiorando i turgidi ed appuntiti capezzoli . Continuò imperterrita fino alla fine deglutendo con ingordigia la potente sborrata del ragazzo, che le inondò la gola . Non era finita il tizio più voglioso che mai dopo averle leccato a fondo la fica ed il buco del culo ritornò alla carica e dopo averla messa alla pecorina iniziò a martoriare senza ritegno i suoi pertugi desiderosi più che mai di un grosso e potente cazzo che li penetrasse ad oltranza . Alternandosi abusava a turno sia della fica che del culo, facendola urlare e godere come un ossessa. Continuarono così per circa una mezzora io intanto non potendone più mi ero concesso una corroborante sega sborrando sullo stipite della porta. Svuotati nel vero senso della parola i due distesi sul letto mi invitarono ad unirsi a loro per concludere la particolare e bizzarra serata. Continuammo per tutta la notte a fare carne di porco della mia dolce mogliettina le facemmo provare di tutto compresa una doppia penetrazione anale vaginale, con la quale le venimmo all’unisono nel profondo delle sue fessure . Sfiniti fummo sopraggiunti da un improvvisa stanchezza e crollammo avvolti in un sonno profondo. A parte questa piacevole divagazione , ora torniamo a noi ; Agnese si era concessa una notte brava con l’ex marito appagando i propri sensi; mentre si rivestiva, mi confessò che durante la nostra separazione, aveva avuto una storia di poco conto con un corteggiatore, conosciuto per caso in un grande magazzino durante delle compere e da lì era nata una intesa che si era strascicata per giorni, poi l’uomo con decisione aveva messo le carte in tavola, provandoci con decisione . Dato la bella presenza ed i modi gentili, lei aveva accettato con piacere le sue lusinghe sorvolando pure che fosse sposato. Per il suo lavoro gli capitava spesso di assentarsi per il fine settimana, fu così che le propose di trascorrere assieme un bel week end. Giunti in loco l’aveva accompagnata in centro e si era diretto per espletare i suoi impegni lavorativi . Dopo un bel pomeriggio di shopping a sera si erano ritrovati per cenare. Fino a quel momento non era ancora accaduto nulla o quasi, solo un appassionato bacio seguito da una frettolosa pomiciata in una piazzola di sosta dell’autostrada conclusasi con un poderoso pompino , con tanto di ingoio. La giornata era passata,dopo cena, si sarebbero concessi una notte di sesso sfrenato e selvaggio. Giunti in camera dopo essersi messo in pigiama lui si era serenamente addormentato, incurante della presenza più che mai sexy della vogliosa femmina, che per l’occasione si era portata un completino per la notte da mozzafiato. Poco dopo dormiva russando alla grande ,così lei seccata sentendosi umiliata ed amareggiata approfittando del sonno profondo dell’uomo, aveva iniziato a stimolare le prominenti tette arrivando in breve ad accarezzarsi la clitoride: con pochi ma decisi movimenti, in forte eccitazione data dalla stimolazione dei capezzoli era giunta ad un tempestivo orgasmo , mordendo il cuscino per non far rumore. Giratasi su di un lato, si era serenamente addormentata. Nel cuore della notte era stata svegliata di soprassalto dall’uomo che aveva iniziato voluttuosamente a leccarle la fica , facendola sobbalzare: in un primo momento l’aveva frenato non sentendosi in ordine , poi fregandosene l’aveva fatto continuare. Aprendo gli occhi si era accorta della tarda ora, le tre di notte . Desiderosa ed ansiosa di avere un rapporto con l’uomo si era infine concessa ai desideri del maschio ed allargando le cosce si era fatta scopare profondamente ; il tutto si era concluso pochi minuti dopo con una esigua sborrata sulla pancia. Tornati in città senza una parola sull’accaduto si erano salutati e da quel giorno non l’aveva più rivisto. .Questo era quanto , il racconto si era concluso. Dato l’ora tarda la feci rimanere a dormire da me promettendole che l’indomani l’avrei riaccompagnata a casa. Giacendo nel medesimo letto ,mi ero scordato quanto fosse bello, dormire al suo fianco: all’albeggiare grazie alla luce del giorno che filtrava dalle persiane percepivo la sua sinuosa sagoma ed incantato la contemplavo tutta nuda immersa nel sonno, avvolta tra le braccia di Morfeo. Rimasi affascinato da cotanta bellezza e subito mi alzai per non svegliarla e per preparare la colazione . Avevo voglia di coccolarla e venerarla come una dea. La mattina dopo la riaccompagnai a casa e ci salutammo con nostalgia .
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