Prime Esperienze

Deja vu


di robydany54
18.03.2019    |    7.344    |    5 9.5
"Sollevati dalla bella notizia continuammo la nostra relazione serenamente..."
Da ragazzi ci incontravamo oltre che per vederci e chiacchierare anche e soprattutto per scopare da poco mi ero comprato una 500L di colore blu notte con interni rossi ,quella con i sedili reclinabili siamo negli anni 70’ con questa vettura veramente geniale partorita da una mente superiore,ne ho fatte di cotte e di crude . Un bel giorno poi ho messo la testa a posto e mi sono fidanzato seriamente con quella che poi di lì a breve sarebbe divenuta mia moglie:Barbara . Con lei mi trovavo molto bene sia sessualmente che per il resto. I nostri comizi amorosi li espletavamo nei vari posti di fortuna tipo parchi e perché no parcheggi isolati, sovente specialmente nel periodo invernale ci ficcavamo in una sala cinematografica , allora ce ne erano tantissime per tutte le tasche e senza farci accorgere da nessuno ci facevamo delle colossali pomiciate, che si concludevano sempre con una ricca pippa ed un ditalino ; approfittando dei soprabiti sulle ginocchia potevamo smanettarci a piacere fino a venire io su di un fazzolettino di carta e lei tra gli slip. All’epoca nel quartiere, c’era il parcheggio antistante lo Stadio Flaminio che tutti residenti conoscevano come luogo dedicato alle coppiette: oggi l'attuale Auditorium “Parco della Musica” progettato da Renzo Piano . Tutto il giorno era deserto ma al tramonto del sole si gremiva di auto ed ognuno a modo suo si dava da fare. Ricordo c’era pure chi tappezzava i finestrini dell’auto con vari giornali . Io non essendo tranquillo nei vari parchi pubblici preferivo usare la vettura per amoreggiare. Dopo vari giri di perlustrazione,per il parcheggio, deciso il posto giusto ne troppo isolato ne troppo affollato, insomma una via di mezzo ,la facevo spogliare tutta nuda, adoravo guardare il suo bel corpicino e dopo averla intensamente baciata non solo sulla bocca la piazzavo comodamente sul sedile posteriore e posizionandola con le cosce divaricate iniziavo a penetrarla intensamente facendole adagiare i piedi nudi contro il parabrezza dando inizio al dolce movimento ondulatorio di su e giù, così sia le auto vicine o chi passava per caso poteva vedere i suoi piedini pressare sul vetro; i finestrini li dovevo tenere chiusi per il semplice motivo che lei godendo era molto rumorosa, spesso ansimando ad alta voce mi incitava a continuare . Quindi i suoi gemiti di piacere con i finestrini chiusi si attutivano, una volta sborrato di solito sulla pancia , usciva dall’auto tutta nuda e si puliva per bene il ventre sgocciolante, evitando accuratamente che qualche stilla raggiungesse la fica e con calma si rivestiva chiaramente tutto ciò immersi nelle tenebre consci però che qualcuno ci stesse osservando : una volta ricordo vidi un auto vicina con al suo interno un signore con un potentissimo cannocchiale probabilmente all’infrarosso che non aveva mai smesso di osservarci godendosi tutto lo show fino alla totale vestizione. La mia teoria è sempre stata, tutto va bene finché non si oltrepassano determinate soglie, limitando la libertà altrui . L’idea che qualcuno si masturbasse guardando la mia ragazza non mi dava assolutamente fastidio al contrario mi gratificava non poco. Mano a mano che il tempo passava, i nostri rapporti si consolidavano sempre di più stabilendo un intesa veramente eccezionale. Un bel giorno mi propose con entusiasmo di andare a casa di una sua amica che era partita e le aveva lasciato le chiavi. Sempre alla ricerca spasmodica di un posto tranquillo dove andare,fui entusiasta della strepitosa notizia. Ci recammo subito in loco con la moto dato che l’appartamento si trovava in pieno centro storico e già d'allora il parcheggio era un problema. Giunti a destinazione in una delle vie più belle di Roma ci addentrammo nell'appartamento e lì rimasi esterrefatto dalla stupenda casa e dalle sue ricercatissime rifiniture; non potei fare a meno di notare un portentoso impianto stereofonico un amplificatore Galactron piatto Transcriptor Skeleton, per i meno esperti quello del film Arancia Meccanica , equalizzatore grafico Fisher casse Klipsh un tipo di casse in voga negli anni 70 una sorta di quadri appesi al muro che erogavano una potenza celestiale da mandare in estasi chiunque le ascoltasse : oggi credo non esistano più. Ciliegina sulla torta un registratore a bobine Akai. Altro colpo d’occhio era l’arredamento dell’appartamento in stile moderno stoffa alle pareti e moquette a pelo alto sul pavimento insomma una casa da sballo. Fu in quell'occasione che vidi per la prima volta la meravigliosa lampada da tavolo Il Serpente di Elio Martinelli .Lei guardandomi divertita dal mio stupore iniziò subito a spogliarsi lentamente deliziandomi con una sorta di spogliarello il tutto avvolto da un sublime sottofondo musicale, se non ricordo male Samba Pa Ti di Carlos Santana. Immediatamente notai con stupore l’assenza del collant in voga in quegli anni a favore di un reggicalze in pizzo ormai quasi obsoleto , la maggior parte delle ragazze in pantaloni amava una sorta di biancheria più pratica collant body , ve ne erano di due tipi con automatici e con bottoni questi ultimi erano qualcosa di infernale per aprirli , un vero e proprio martirio per le poverette che avevano la sventura di mettere durante un incontro con l'altro sesso .Torniamo a noi osservandola discinta in mutandine reggiseno e reggicalze girovagare per la stanza , il cazzo mi era arrivato alle stelle , ciò nonostante non potei fare ameno d'immortalarla con la mia Nikon F fedele compagna sempre al mio fianco. Terminato il rullino una pellicola bianco e nero da 36 Tri X della Kodak 400 Asa ,dopo aver colto delle pose da sballo ,in pochi secondi mi liberai del vestiario e la raggiunsi; prendendola in braccio e mi avviai verso la camera da letto ove adagiandola teneramente iniziai a toglierle il reggiseno e gli slip lasciandola solo con calze e reggicalze. Questa visione inconsueta mi toglieva il fiato accrescendo notevolmente la voglia di averla completamente, finalmente in un comodo letto ove potermi dedicare con dovizia e donarle il massimo delle attenzioni. Subito allargandole le cosce mi dilettai a leccarle a fondo la fica assaporando la sua soave fragranza senza trascurare il suo bel buchetto del culo stretto e roseo incastonato tra le tonde chiappe , adoravo leccarglielo ,avvertendo da subito il suo totale consenso. Intento a leccare lentamente salivo con le mani fino ad arrivare ai suoi splendidi seni ed afferrandoli, mi dedicavo con dovizia ai turgidi capezzoli duri ed appuntiti come due diamanti. Senza neppure prendere fiato imperterrito continuavo fino a portarla all'apice del godimento che solitamente si preannunciava con spasmi inconsulti accompagnati da vari movimenti del bacino e scatti simultanei delle gambe ; non ultimo il totale straripamento dei suoi lattiginosi umori vaginali sul mio volto e sulla mia lingua . Una volta venuta dopo avermi sollevato il capo ci fondevamo bocca a bocca in un appassionato bacio miscelando i nostri liquidi. Più eccitata che mai ,senza perdere tempo mettendosi in ginocchio sul letto prese il mio cazzo tra le mani e dopo averci sputato sopra se lo infilò dritto nella fica sobbalzando al suo ingresso. Percepivo le strette pareti vaginali dilatarsi mentre lentamente sprofondavo nel suo corpo. A cavalcioni su di me era lei a condurre il gioco dimenandosi come un invasata . La vedevo agitare la testa scrollando i suoi lunghi capelli a destra e sinistra , nel frattempo si era adagiata all’indietro poggiando le mani sul letto e facendo leva su di esse ancheggiava roteando il bacino . Non potendone più non riuscii neppure ad estrarre il cazzo per non venirle dentro; inesorabilmente la riempii completamente di sborra svuotandomi completamente. Incazzatissima si tolse e di corsa andò al bagno a sciacquarsi. Intimorito della violenta reazione , la rassicurai confermando il mio beneplacito per un eventuale gravidanza, fu l'unica cosa che la tranquillizzò. Ci rivestimmo e ce ne tornammo a casa. Passarono i giorni ed alla fine del mese come un orologio svizzero si presentò il ciclo togliendoci dalla mente tanti pensieri ma lasciandoci un po di amaro in bocca , ci sarebbe piaciuto accorciare i tempi per vivere assieme allora non era come oggi si poteva convivere solo dopo un regolare matrimonio. Se qualche giovane legge lo scritto riderà al pensiero di come eravamo; oggi a 16 anni convivono con il beneplacito dei genitori. A noi ci avrebbero staccato la testa. Però le cose si facevano ugualmente ci si doveva solo aguzzare l’ingegno ma alla fine si riusciva nell’intento . Attenzione non sto parlando del Medioevo ma degli anni 70’ I famosi anni 70’ quelli di “Fate l’amore non fate la guerra Peace e Love” quelli del film di Pietrangeli Porci con le ali” tratto dal libro scritto da Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera; se non lo conoscete documentatevi è uno spaccato della contestazione giovanile e dei costumi sessuali degli anni 70’. Sollevati dalla bella notizia continuammo la nostra relazione serenamente. Dopo vari rinvi miliari quelli della mia età capiranno a cosa mi riferisco, nel 1979 dovetti partire militare destinazione Cesano 92° corso allievi ufficiali. Con il cuore in gola distrutto salutai Barbara proponendole una tregua per i 15 mesi della ferma nella quale lei avrebbe potuto andare con chi volesse ma solo per appagare i suoi desideri. Il suo uomo ero io e tale rimanevo questa sarebbe solo stata una piccola parentesi per non farle mancare nulla ma al mio ritorno l’avrei rivendicata sempre se lei mi avesse voluto . Nessun tradimento e sensi di colpa un accordo per non farla sentire in errore di appagare i propri sensi. Finito l’addestramento con il grado di sottomettente fui spedito in Sardegna; proprio in quell’occasione ebbi la meraviglia di scoprire la fantastica isola, apprezzando appieno sia la natura che i suoi abitanti gente leale e schietta .Subito mi adattai e con un altro commilitone prendemmo un appartamento al centro della città. Sentivo spesso Barbara per tenere vivo il nostro meraviglioso rapporto evitando però d'indagare sulle sue nuove conoscenze o storie che fossero. Finito il servizio militare mi congedai e tornai a Roma . La prima che vidi fu proprio lei sempre più presa ed innamorata , la lontananza aveva rafforzato il nostro rapporto rendendolo ancora più stabile. Cresciuti non di età ma mentalmente, decidemmo di sposarci per poter finalmente vivere assieme. Detto fatto un mese dopo eravamo marito e moglie. Con il passare del tempo ero sempre più curioso di cosa avesse combinato nel periodo che non ci eravamo visti, non avendo mai osato chiederlo ; una curiosità mista a sgomento, “attento a quello che chiedi potresti ottenerlo”. Una sera nel letto a bruciapelo presi il discorso esortandola a raccontarmi tutto per filo e per segno . Arrossendo come una bambina colta sul fatto mentre ruba le caramelle, cercò di sminuire avvenimento asserendo testuali parole: nulla d’importante. Di fronte alla grossolana frottola insistetti fino a farla capitolare. A quel punto e solo a quel punto con il capo basso ,si sbottonò raccontandomi l'accaduto: Un giorno in uno dei tanti magazzini capitolini, aveva incontrato un signore sulla sessantina molto attraente che con fare molto garbato l’aveva adulata complimentandosi per il suo aspetto fisico e per il suo portamento: insomma poco alla volta il tizio era riuscito ad entrare nelle sue grazie pur avendo più del doppio della sua età. Si erano rivisti nei giorni seguenti fino al fatidico momento in cui si erano baciati. Questo aveva dato una svolta alla loro intesa, infatti lui prendendo la palla al balzo l’aveva invitata nella sua villa al mare per una domenica diversa. Combattuta aveva cercato di resistere ma abituata precedentemente con me( le buone abitudini non si scordano facilmente ad un menage di due scopate al giorno, dopo mesi di astinenza intervallati da sporadici ditalini , non potendone più desiderosa più che mai prendere un bel cazzo nella fica si era lasciata persuadere dal bel signore. Un volta nella villa senza perdere tempo l’uomo l’aveva denudata, dopo averla ricoperta di baci e carezze era passato a cose più serie, approfittando della sua totale disponibilità,facendole inizialmente assaporare le sue flosce palle con una approfondita leccata, una sorta di bidet , invitandola successivamente a prenderlo tra le sue fauci . Spalancando la bocca dopo averlo scappellato con la mano lo aveva accolto tutto fino ai coglioni ancora zuppi di saliva, facendolo completamente sparire in se. L'uomo soddisfatto della magistrale prestazione aveva però evitato appositamente di concludere, per poter successivamente entrare in lei assaporando la sua bella fica carnosa e voluttuosa completamente bagnata e pronta per essere penetrata: mettendola alla pecorina aveva assaporato il suo dolce sapore iniziando con la lingua a leccarla tutta restituendo la performance. Spaziando tra i due buchetti vogliosi ed impazienti di essere riempiti si era dilettato a stimolarli oltre che con la lingua anche con il naso Aveva poi pensato bene di abusare oltre che della fica, anche del suo bel culetto a mandolino infilandoci dentro tutto il suo grosso cazzo; per un poco se l’era inculata poi smanioso e desideroso d’altro l’aveva presa in fica sbattendole i corposi e pendenti coglioni sulle cosce. Il tutto si era concluso con una stratosferica sborrata facciale. L’episodio si era andato avanti più o meno per un mesetto: addirittura nell’ultima si era presentato con un amico un suo coetaneo, a detta sua per soddisfare la fantasia erotica confidatagli in un momento di passione. I due avevano abusato di lei prima a turno, uno usciva e l’altro entrava ed infine non contenti l’avevano presa assieme; posizionata a cavalcioni su uno dei due si era fatta penetrare profondamente nella fica offrendo al secondo la totale disponibilità della sua dilatata cavità anale. In un battibaleno si era trovata come nelle sue fantasie erotiche ad avere due maschi vogliosi dentro di se, che entrando ed uscendo dai due pertugi le donavano nuove sensazioni fisiche mai provate prima. Poco dopo la situazione prese un nuovo aspetto il secondo uomo uscendo dal culo con il cazzo ancora in tiro l'aveva esortata posizionandosi di fronte a prenderglielo nella bocca. Senza battere ciglio lei lo aveva inghiottito aspirando tutto il suo sapore e senza tregua aveva continuato con vari virtuosismi di lingua a farlo sborrare nella sua gola. Intanto l'altro concludeva scaricandosi totalmente i coglioni dentro la sua fica con uno spruzzo copioso . Tutta imbrattata di sborra si era alzata e di corsa se ne era andata in bagno a pulirsi . Quella era stata l’ultima volta seppure il tizio si fosse fatto risentire con insistenza, lei non gli aveva dato retta troncando definitivamente la storia e da mesi non lo sentiva più . Rimasi alquanto stranito non mi sarei aspettato simili racconti con tanta disinvoltura e spregiudicatezza però era il passato e poi come ci eravamo prefissi era solo sesso, dove i sentimenti rimanevano al di fuori. Si era concessa in comune accordo in un periodo di solitudine una buona alternativa alla solitudine ed all'astinenza, arricchendosi di nuove e variopinte esperienze e non ultimo materializzando le sue recondite fantasie erotiche.


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