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ricordi dal passato " Valentina ed il nano"


di robydany54
08.06.2012    |    28.847    |    4 9.7
"Persi completamente il lume della ragione, nel sentire la lingua del mio amante, durante l’amplesso, districarsi tra le dita dei miei piedini, inumidendoli..."
Adesso a detta dei due coniugi , ci voleva il piatto forte cioè il dessert ; si guardarono negli occhi e subito vidi una luce nei loro occhi. Eravamo ancora tutti nudi stravaccati sul comodissimo divano, contemplavo il bel cazzo possente e nervoso del mio amante e lo risentivo tutto nella mia insaziabile bocca. Il pensiero di spalancargli le cosce per accoglierlo in tutto il suo splendore nella mia fica, mi dava le vertigini. Provavo solo un pochino di imbarazzo nei riguardi della moglie; non avendo mai avuto rapporti con donne, mi sentivo in colpa verso me stessa e quasi non avevo il coraggio di guardarla negli occhi. Non potevo però negare che mi era piaciuto assai ed oltretutto, l’avevo ardentemente desiderata ed a dire il vero la desideravo ancora; sentivo una forte attrazione nei suoi confronti e non potevo distogliere i miei pensieri dalla bella leccata ricevuta precedentemente e dall’enorme piacere che mi aveva regalato. Ero ansiosa di ricambiare il piacere, cimentandomi in una poderosa leccata alla sua bella fica tutta pelosa. Durante le mie divagazioni erotiche i due si erano apprestati a telefonare ad un loro amico, invitandolo da loro. Alla notizia divenni paonazza e presa dal panico li pregai di riaccompagnarmi a casa. I due non vollero sentire scuse e mi pregarono di rimanere per gustare una sorpresa davvero invitante . Non furono loro certo a convincermi, il mio aspetto fisico mi tradiva inesorabilmente: capezzoli appuntiti come due lapis, appena temperati, continui flutti di umori che mi colavano dalle cosce, iniziando sgocciolare sul divano, il mio ego represso reclamava trasgressione; di fronte ad un eventuale ampliamento di persone quindi un aumento sicuro di piacere, la mia parte cattiva, prevalse su quella buona ed assennata. Mi sarei trovata per la prima volta in vita mia ,a soddisfare due uomini ed una donna contemporaneamente i due avrebbero con i loro cazzi riempito ogni mio pertugio approfittando di tanto in tanto della mia bocca. Senza replicare fui adagiata sul divano supina e subito penetrata dall’uomo, mentre la moglie adagiatasi sul mio volto, sinuosamente strusciava la sua fica contro il mio naso provocandosi orgasmi a non finire, con logica espulsione di liquidi vari che lentamente iniziavano ad imbrattarmi tutto il volto . Il tizio mi aveva preso i piedi e tenendomi per i calcagni, aveva divaricato le cosce allargandomele, per penetrarmi ancora più profondamente . Sentivo il suo cazzo duro andare su e giù dentro di me; arrivare fino alla fine della corsa e tornare indietro, avvertivo lo sbattere delle palle contro le mie chiappe ed il rumore dello sciacquettio della fica . In un brodo di giuggiole, completamente appagata, sfoderai la mia linguetta ed iniziai ad aspirare e leccare tutta la fica della mia amica Il sapore acre delle secrezioni vaginali mi eccitava procurandomi sovreccitazioni. Persi completamente il lume della ragione, nel sentire la lingua del mio amante,durante l’amplesso, districarsi tra le dita dei miei piedini, inumidendoli tutti con la saliva per successivamente succhiarli ad uno ad uno . Continuavo a leccare la fica, allargando il raggio di azione fino al buco del culo, cimentandomi in vero proprio bidet con la lingua. I due vennero quasi all’unisono, iniziando mugugnare ed a vociferare ad alta voce. Il loro frasario colorito mi spinse a masturbarmi durante la sublime penetrazione per arrivare con loro al tanto agognato traguardo. Lui fu il primo a sborrare riempiendomi la fica; subito dopo fu la mia volta mentre godevo con le due dita stringevo la clitoride rischiando di farmi male per la tanta la foga. Ultima la padrona di casa che urlando come una pazza presa d’ impeto, quasi mi soffocò tanto si incollò sul mio viso. Nell’attesa del loro amico avevamo un pochino ingannato il tempo dilettandoci tra di noi prendendo ancora più confidenza. Non passò molto che bussarono alla porta; lei si alzò e sculettando, completamente nuda, andò ad aprire. Quando tornò nel salone, rimasi di stucco: il loro amico era un nano, un ragazzo di circa trenta anni poco più poco meno. Avevo conosciuto un nano tanti anni prima, un’estate in vacanza al paese dei miei. Avevo con lui instaurato un bel rapporto di amicizia sfociato poco dopo in un flirt; roba da ragazzini, qualche bacetto una tastatina, fu il primo cazzo che presi in mano, la mia prima pippa. Non ero assolutamente imbarazzata di trovarmi nuda al cospetto di uno sconosciuto; ero consapevole che di lì a poco avrei assaggiato il suo cazzo abbeverandomi della sua sborra. Il ragazzo molto educatamente si presentò e si prodigò con mille lusinghe nei miei confronti. Subito dopo iniziò spogliarsi rimanendo completamente nudo. Rimasi impressionata dalle misure sproporzionate del suo cazzo; ne avevo visti ed avuti cazzi grossi ma con quelle caratteristiche mai, oltre la lunghezza, vi era la circonferenza, non era un cazzo era un grosso fungo. Non si trattava della solita diceria sui nani, il ragazzo in questione era un superdotato a prescindere la sua condizione fisica. L’idea di prendere quel coso così grosso mi atterrì; fui aiutata nel vincere tutte le paure, dalla mia amica che prendendomi la mano me la poggiò sul grosso arnese , iniziai ad accarezzarlo prendendolo a fatica tutto in mano dato la esagerata circonferenza,. Gradualmente, lo sentii crescere divenendo ancora più grosso. Per esperienza personale, ogni qual volta mi era capitato di avere rapporti con superdotati, il risultato era sempre lo stesso: piacere misto a dolore. Il tutto risolvibile con una serie di lavande vaginali nei giorni a seguire. In questo caso avrei dovuto usare una lavatrice e non una semplice lavanda. Certo la curiosità di introdurmi quell’elefante dentro la fica era tanta. Tutte le mie riflessioni furono captate quasi telepaticamente dalla mia amica la quale prendendomi in disparte con la solita scusa del bagno, ne approfittò per consigliarmi l’uso di una crema vaginale da lei usata per una migliore lubrificazione. Preso il tubetto, me ne infilai dentro una grande quantità . Tornammo nella stanza dove i due uomini con il cazzo in mano, smaniavano dalla voglia di possederci. Fui presa e messa a quattro zampe sul lungo tavolo di cristallo pronta ad essere impalata (nel vero senso della parola) dal superdotato. Prima di aprirsi un varco nella mia fica, il grosso cazzo fu ben unto con un abbondante dose di crema. Lo sentii entrare lentamente, la sensazione fu che non finisse mai; me lo sentii quasi in gola. Il mio amante mi cavalcava con movimenti pacati entrando ed uscendo lentamente facendomelo sentire tutto nel suo splendore. Mentre mi scopava aumentando progressivamente il movimento pensavo alla sborrata che mi avrebbe fatto e se tanto mi da tanto…… Mi preparavo ad accogliere il bianco e gelatinoso liquido , quando l’altro uomo mi mise il suo affare tutto nella bocca: stavo scopando e nello stesso momento mi prodigavo in un bocchino da sballo. Continuai per un poco di tempo a trastullare i due maschietti , sentivo i loro cazzi pulsare dentro di appagando ogni mio desiderio. Quando si scambiarono di posto ebbi la visione ravvicinata del grosso cazzo; temendo di non riuscire a prenderlo tutto in bocca, spalancai le fauci a dismisura. Inizialmente assaporai solo l’ enorme cappella, cercando di ingoiare il resto del cazzo senza soffocare. Aspirai il suo cazzo fino alla metà circa regalandogli sapienti giochi di lingua sulla punta del glande. I due tizi godevano dentro di me, sferrando i loro attacchi sotto gli occhi vogliosi della bella signora che ne approfittava per masturbarsi infilandosi dentro la fica il tubetto della crema lubrificante sfregandosi la clitoride con l’indice ed il pollice . Continuammo in quella posizione per un poco fino a ché, sotto precisa indicazione della donna , ci disponemmo in altro modo; il suo scopo era di farmi riempire entrambe i buchi dai due uomini. Stavo per provare una doppia penetrazione; mi sarei trovata un cazzo nel culo ed uno nella fica , raggiungendo piaceri sia fisici che psicologici mai provati prima. Fece sdraiare il marito sul tappeto in terra, mi fece adagiare a cavalcioni su di lui facendo sparire il suo cazzo nel profondo della mia fica, lasciandomi con le chiappe divaricate all’aria a culo pizzo o all’insù . Dopo avermi avidamente baciata sulla bocca, deglutendo parte della mia saliva l’aveva sputata nel mio buco del culo, cimentandosi in un bel massaggio anale con tanto di crema. Lo aveva allargato diligentemente, prima con un dito, poi con due per arrivare ad introdurle tutte . Non ero vergine di culo ormai da anni,tutti i ragazzi con cui stavo assieme , amavano prendermi nel didietro , per potermi sborrare dentro senza alcun problema, evitando gravidanze indesiderate e l’uso del preservativo, a molti ostico. Stava per entrare nel mio buchetto, la grossa proboscide del piccolo uomo. Avvertii la grossa e dura cappella tra le mie chiappette, nella ricerca spasmodica di aprirsi un varco profanando il mio ormai navigato buco del culo. All’ingresso del grosso arnese, ebbi un sussulto ed un enorme fitta mi pervase tutta,facendomi emettere un urlo non di piacere bensì di dolore. La sensazione oltre che dolorosa fu molto sgradevole la grossa circonferenza e la notevole lunghezza, non giocavano a mio favore, al contrario ; più entrava e più mi aumentava la sensazione di farmela sotto e non parlo della pipì. Sensazione spesso avuta in passato , durante la performance , per fortuna sempre scongiurata. Godersi i due cazzi assieme, sentirli stantuffare dentro di me mi mandava in estasi, li sentivo entrambi andare su e giù; ormai il dolore ed il disagio erano svaniti come neve al sole. Ero concentrata a gustarmi i due dentro di me, quando mi sentii invadere la fica da un caldo getto di sborra; il primo era venuto allagandomi completamente. Subito si tolse dalla sua posizione lasciandomi a quattro zampe con un bel cazzo nel culo. Non avendo più nessun intralcio o impedimento dalla presenza dell’altro cazzo il tizio dietro entrava senza fatica aumentando il movimento. Lo sentivo in tutta la sua lunghezza penetrarmi nel profondo delle mie viscere. Dopo qualche attacco ben indirizzato nell’intento di sturarmi per benino, il tizio preferì uscire dal mio culo per raggiungere con un balzo la mia bocca. Trovandomelo davanti a pochi centimetri, spalancai le fauci e lo presi ingoiandolo il più possibile. Lo continuai a succhiare quasi fino all’epilogo; togliendolo dalla bocca, lo puntò sulla mia faccia ed aiutandosi con la mano se lo menò fino a riempire la mia faccia di sborra. Non finiva ami di schizzare il suo sperma usciva violentemente e copiosamente , sembrava inarrestabile; mi aveva imbrattata tutta la faccia ed in parte i seni, la sborra mi colava dal volto sul corpo, alcuni grumi biancastri gelatinosi, mi erano rimasti a penzoloni sulle guance. Con queste parole Valentina concluse il suo racconto , lasciandoci tutti a cazzo dritto e con tanta voglia di scopare. Ora sarebbe toccato a Claudia trastullarci con qualche esperienza di vita vissuta , ammesso che ne avesse.
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