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Scambio di Coppia

Proposta indecente 2


di robydany54
18.12.2019    |    20.790    |    4 9.4
"Le osservavamo lesbicare, agognando il momento, che ci avrebbero permesso di intervenire..."
Non restava altro che posizionare le tessere come in un puzzle e godersi il risultato. La prima mossa spettava a Patrizia e cioè stringere un rapporto intimo con il pretendente desideroso del suo corpo, offrendogli un piccolo antipasto, per consolidare il rapporto e successivamente coinvolgere la sua cara amica Adriana , lasciandole intuire quello che sarebbe avvenuto . Entrambe le mosse non erano impegnative , sintetizzando non si doveva far altro che organizzare una bella cenetta da noi ed invitarli. Giorni dopo tornando a casa,Patrizia mi comunicò l’avvenuto contatto preliminare con il suo amico . Eravamo in ballo così pretesi di sapere quello che era accaduto durante il loro incontro e come aveva stabilito il rapporto con Domenico . Per la serie attento a quello chiedi, mi fu data una eloquente risposta , non tralasciando assolutamente nessun particolare: dopo essersi incontrati Patrizia aveva da subito assunto un atteggiamento da gattina in calore, o come si dice a Roma da “fregna moscia” , manifestando la sua più totale disponibilità alle avance del uomo, sempre più desideroso di portarsela a letto. Sicuro di se , si era offerto di accompagnarla in auto a casa; fermandosi poco dopo, in una zona buia e periferica , dopo una breve ma intensa pomiciata , dopo avergli sbottonato i pantaloni si era gustata il cazzo accarezzandolo inizialmente con la mano, facendolo crescere repentinamente, a quel punto, presa dalla foga mentre lui la stimolava intimamente, si era spostata di fianco e spalancando la bocca aveva inghiottito fino ai coglioni il grosso membro facendolo sprofondare nella gola . La fellatio si era conclusa con una inevitabile sborrata in gola. Finito il racconto mi prese esortandomi a baciarla teneramente. Avvinghiati l’uno all’altra ci buttammo sul divano dove mettendola di fianco con dolcezza abusai del suo pertugio anale sprofondando nelle sue calde viscere. La intendevo ansimare di piacere mentre con colpi sempre più decisi me la inculavo facendola ad ogni affondo sobbalzare dal piacere. Eccitato alla ennesima potenza, giunto al capolinea , le inondai la cavità anale con un potente spruzzo di caldo sperma. Stabilimmo l’incontro per sabato sera avvisando i nostri amici di non prendere altri impegni. Finalmente dopo una lunga attesa giunse il fatidico momento : avrei avuto dinnanzi l’uomo che si era fatto spompinare da mia moglie e non contento le aveva addirittura sborrato in bocca , lo avrei osservato attentamente , intento a far finta di nulla per non creare sospetti, convinto della mia più totale estraneità della tresca con la mia consorte. Lui era l’unico all’oscuro di quello che realmente sarebbe accaduto dopocena :Adriana era stata allertata su di un possibile sviluppo erotico della serata, confermando tutta la sua disponibilità per una buona riuscita. Finito di cenare, per distendere gli animi le due donne iniziarono ad assumere atteggiamenti sensuali, creando una straordinaria atmosfera ricca di sensualità. Lentamente le loro azioni si fecero sempre più mirate, al punto di divenire esplicite: Adriana abbracciandomi da dietro aveva iniziato ad accarezzarmi la testa ed il petto, puntando direttamente verso l’evidente protuberanza creatasi nella zona pelvica. Patrizia a sua volta stretta a Domenico aveva dato inizio con abili movimenti di mano a sollecitare i suoi sensi, procurandogli una evidente e potente erezione. In breve eravamo tutti nudi nella ricerca frenetica di stimolarci a vicenda. Sottecchi vedevo mia moglie stringere il cazzo duro del suo amante facendolo crescere sempre più . Adriana inginocchiandosi , me lo aveva agguantato tra le sue carnose fauci prodigandosi in un magistrale pompino . Domenico desideroso di riassaporare la calda bocca di Patrizia, l’aveva invitata a prendersi cura del suo glande, facendoglielo leccare per benino in tutta la sua circonferenza, poi spingendole il capo , delicatamente, lo aveva introdotto nelle sua cavità , facendolo completamente sparire . Intente a spompinarci, le donne , si dilettavano palpandosi a vicenda le carnose protuberanze vaginali, straripanti di caldi umori , desiderose più che mai di essere stimolate o meglio titillate e solleticate da mani esperte.
La strepitosa carica erotica, imputabile alla lussuriosa situazione che si era creata mi diede non pochi problemi nel trattenermi dal venire nella gola della bella Adriana . Messe le due donne supine sul nudo pavimento allargandole le cosce , ci soffermammo a osservarle aperte ed invitanti bramose di essere al più presto scopate , cosa che facemmo con intensità , regalandole momenti di lancinante goduria. Per Patrizia era la prima volta che ,accoglieva in se un cazzo diverso dal mio ; per questo mi godetti la sua iniziazione e stringendole la mano, mi soffermai nell’osservarla con ardore riuscendo a percepire tutto il suo pathos interiore. Fui distolto dalla bramosia della mia amante ansiosa di essere presa al più presto , pronta per concedere il meglio di se stessa offrendomi la sua vagina fradicia di umori e pronta per essere presa . Di getto entrai in lei urtando i coglioni contro i glutei. Rimasi statico per qualche secondo, un modo per farle sentire tutta la potenza dell’attributo; poi preso dalla foga iniziai una incalzante cavalcata con un movimento ondulatorio in avanti ed indietro, apprezzando tutte le reazioni della femmina appagata e soddisfatta . Le due all’unisono iniziarono, a gran voce esternare il loro godimento, emettendo grida e mugolii inconsulti, esortandoci a continuare . Dopo averle messe alla pecorina , ci soffermammo scrutarle nel profondo della loro intimità. I loro buchetti vaginali dilatati ed arrossati si mostravano ai nostri occhi nel massimo del loro splendore, contraendosi e facendo fuoriuscire dalle loro pareti folte di soffice peluria , copiosi flutti di candidi e caldi umori. Prendendole per i fianchi non prima di essersi abbeverati alle loro fonti con una passionale leccata di fica, poggiammo i nostri glandi ancora paonazzi per la precedente prestazione, sulle carnose labbra vaginali le quali al pari di due aspirapolvere li risucchiarono dentro di loro occultandoli. Ansimando continuammo imperterriti a scoparle fino a giungere al massimo dell’eccitazione: a quel punto dopo essere sortiti le schizzammo tutti i nostri caldi fluidi sulle tesissime schiene. Presi per mano dalle femmine ci rifugiammo in bagno dove tutti assieme ci infilammo nella spaziosa vasca ad idromassaggio per rilassarci, deliziati dalle acque spumeggianti e profumate. Era fatta avevamo passato una serata fuori dal comune e finalmente il mio desiderio represso si era concretizzato regalandomi attimi e sensazioni indimenticabili. L’indomani come se niente fosse tornammo alla nostra vita di sempre, la routine quotidiana, fatta di tante piccole cose che riempiono la nostra esistenza. Nei mesi che seguirono, ci rincontrammo altre volte con i nostri amici, non riuscendo però a ritrovare quella carica della prima volta , così inevitabilmente i nostri incontri si diradarono nel tempo, fino a terminare completamente. Il segreto del successo, secondo il mio punto di vista, era rinnovare costantemente il rapporto , sempre con persone e situazioni diverse , evitando così di creare un fenomeno di routine. Per questo mi ricordai della simpaticissima coppia che venne da noi agli albori del nostro percorso, fallendo miseramente. La situazione era cambiata Patrizia aveva preso gusto ad accoppiarsi con estranei e negli ultimi incontri si era spinta oltre orientandosi timidamente verso l’amore saffico, apprezzando per il momento delle succulente leccate di fica , però riluttante nel restituirle. Telefonai a Raimondo e dopo avergli raccontato gli ultimi avvenimento lo invitai con Silvana per un altro incontro, questa volta però andando a colpo sicuro, contando sulla totale disponibilità della mia signora, aggiungendo che probabilmente avrebbe appagato i desideri di Silvana bisex dichiarata. Patrizia era entusiasta di incontrare i due amici, rimasti in mente da quella famosa cena, dove si erano comportati con educazione ed eleganza; in cuor suo era invogliata a ripagare la coppia , provando attrazione per entrambi. Elettrizzati alla idea di un incontro imminente con la coppia, iniziammo a fantasticare su come ci saremmo comportati e vestiti; particolari significativi per una corretta intesa ed un buon proseguimento della particolare relazione. Per l’occasione Patrizia mi portò con se in un negozio del centro specializzato in lingerie per farsi regalare un bel completino alquanto intrigante mutandine ,reggiseno ,reggicalze e calze velatissime. Arrivò il giorno fatidico e dopo una bella doccia con annesso un ricco pompino iniziammo a prepararci per l’invito a cena . Arrivati in loco fummo accolti con calore dai nostri amici, i quali ci stupirono fin da subito, salutandoci con un appassionato bacio sulla bocca: accolsi con piacere nella mia bocca la lingua di Silvana che impaziente la sfregava contro la mia. Stretti l’uno all’altra , ci mettemmo immediatamente a nostro agio dando inizio ad una massiccia ed articolata pomiciata. In breve le due donne senza neppure spogliarsi, si erano impossessate dei nostri cazzi dando inizio con lenti movimenti ad una sega impareggiabile. La serata prometteva veramente bene, nell’aria aleggiava un’atmosfera dannunziana, finalmente avevamo ritrovato la giusta situazione per dare sfogo alle nostre libidini. I nostri buoni propositi furono interrotti dal trillo del timer che segnalava la cottura della pasta: Silvana tutta scomposta con le mutandine semicalate ed una tetta al vento, si precipitò , seguita da Patrizia pure lei discinta a scolarla per condirla e metterla nei piatti. Era pronto in tavola , mangiammo frettolosamente , desiderosi di riprendere quello che avevamo iniziato. A osservavo le due donne, pregustando nel mio immaginario, il fatidico momento, che senza pudore si sarebbero offerte alle nostre attenzioni, regalandoci momenti di grossa empatia. Tutti e quattro distesi sul comodo e spazioso divano , per giunta con la pancia piena, eravamo pronti per intraprendere questa nuova avventura, sempre più agognata ed oramai molto vicina, riprendendo proprio da dove ci eravamo interrotti: riabbracciai appassionatamente Silvana , baciandola sulla bocca con forte intensità ; al mio fianco Raimondo e Patrizia avvinghiati come due polipi si lasciavano andare deliziandosi con tenere carezze. In brevissimo tempo eravamo tutti svestiti solo le donne avevano mantenuto un indumento le calze con il reggicalze che offriva alla nostra vista le due fiche pelose pronte per essere penetrate. Non era ancora giunto il momento, infatti Silvana dopo essersi divincolata dalla mia stretta presa , prendendo per mano la mia consorte, se l’era portata in camera da letto, lasciandoci entrambi con un palmo di naso. Raggiunte , le trovammo intente a ad accarezzarsi e baciarsi appassionatamente: Silvana distesa supina sul letto, con le gambe spalancate aperta come una cozza, istruiva Patrizia su come leccarle la fica accompagnando con le mani i vari movimenti della testa . Le osservavamo lesbicare, agognando il momento, che ci avrebbero permesso di intervenire . Dopo averla fatta sborrare alla grande , Silvana senza scomporsi cedette il posto alla sua amante e ponendola a quattro zampe e dopo averle divaricato le tonde chiappe, iniziò a leccare il buchetto del culo, facendola letteralmente trasecolare . Lo sciacquettio dato dall’ abbondante salivazione ,unito ai profondi gemiti, rompevano il silenzio della stanza caricandoci positivamente. Terminate le effusioni tra le femmine , fummo invitati a prenderle. Affiancate supine sul letto spalancando le gambe offrendoci la straordinaria visione delle loro fiche aperte ,ci vollero dentro di loro . Pervasi dalla foga iniziammo a scoparle alternandole ripetutamente. Evitammo volutamente di sborrarle dentro optando per una stimolazione diciamo diversa, scopandoci
Nientepopodimeno che i loro piedi. La fatica della particolare prestazione fu ripagata dal soave piacere di farsi inzuppare le estremità di calda sborra.
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