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Gay & Bisex

CONSEGNA A DOMICILIO 6


di SERSEX
26.04.2025    |    417    |    0 9.3
"A quello che era successo tra loro, lì, sul divano, senza più bisogno di parole..."
INTERMEZZO - LO STATO D'ANIMO DEL CORRIERE...

Il corriere esce da casa di Gio, richiudendosi la porta alle spalle senza far rumore. Fuori, l’aria della sera gli punge la pelle, ma non se ne accorge nemmeno. Cammina lentamente lungo il marciapiede, una mano nella tasca del giubbotto, l’altra che stringe il bordo della borsa ormai vuota.
Ripensa a tutto quello che è accaduto nei giorni precedenti.
Al primo incontro casuale con Gio, quando aveva suonato per consegnargli quel pacco. Alla porta socchiusa, alla risata distratta di Gio, a quel suo modo leggero di invitarlo a entrare, quasi senza pensarci.
Poi alle chiacchiere, ai caffè improvvisati, agli sguardi che si erano fatti via via più lunghi, più carichi.
E infine... a quella sera.
A quello che era successo tra loro, lì, sul divano, senza più bisogno di parole.
Il corriere abbassa la testa, camminando più in fretta. Sente il cuore ancora battergli forte nel petto, come se il corpo volesse trattenere ogni frammento di quelle ore. Ma sente anche un peso nuovo, una stretta amara nello stomaco.
Perché oggi — oggi aveva capito.
Aveva visto con i suoi occhi.
Gio, felice, tra le braccia di Leo.

Sospira, affondando ancora di più la testa nel collo della giacca. Una macchina sfreccia sulla strada bagnata, sollevando una pioggia di gocce lucide sotto i lampioni.
Si dice che non importa. Che va bene così. Che certe cose si vivono e basta.
Eppure, mentre si allontana da quella casa, sente qualcosa dentro di lui cedere, come un filo che si spezza piano.
Non era stato lui il prescelto.
Era stato Leo.
Il figlio.
Quel ragazzo dagli occhi chiari, pieni di una fame di vita che il corriere aveva riconosciuto subito, come uno specchio.

Si fermò all'angolo della strada, sotto il giallo tremolante di un lampione. Guardò davanti a sé senza vedere davvero.
Ripensò ai giorni passati a casa di Gio, a quegli incontri che sembravano casuali ma che, forse, avevano un disegno più grande dietro.
Ripensò a Leo.
Alla sua voce, un po' più ruvida, al modo in cui lo guardava quando pensava che nessuno se ne accorgesse.
Un padre, si disse, conosce il sacrificio.
L'amore di un padre è capace di gesti enormi, di rinunce che tagliano come lame sottili ma che non si vedono, perché sono fatte di silenzi, di passi indietro, di carezze date solo con lo sguardo.
E così, mentre il cuore gli si spezzava a metà, il corriere capì che il suo posto non era lì.
Che non era lì per prendere, ma forse solo per dare.
Per vegliare su quell'amore che stava nascendo, puro, violento, come tutte le cose vere.
Forse era questo il suo compito.
Restare nell'ombra. Proteggere senza essere visto.
Sorridere, anche con il cuore a pezzi.

Fece un respiro profondo e riprese a camminare.
Ogni passo, un addio sussurrato senza voce.
Ogni passo, un modo per dire a se stesso che aveva amato davvero. Anche solo per un momento.
E che quell'amore, anche se diverso da come l'aveva sognato, non sarebbe mai svanito.
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