Annunci69.it è una Community rivolta ad un pubblico adulto e maggiorenne.
Puoi accedere solo se hai più di 18 anni.

SONO MAGGIORENNE ESCI
Racconti Erotici > Gay & Bisex > "Torre del Lago, 1988" 2
Gay & Bisex

"Torre del Lago, 1988" 2


di SERSEX
02.05.2025    |    3.047    |    5 9.4
"Si sedette vicino alla riva, ancora mezzo stordito..."
Il tempo si misura in gemiti e cicatrici leggere sulla pelle.

La mattina dopo, il sole entrava prepotente tra le fessure della tenda. Giò si svegliò nudo, incollato al corpo di Davide, ancora caldo, ancora leggermente teso. Il profumo era una miscela di sesso e pineta. Un odore selvatico che non avrebbe più dimenticato.
Davide dormiva di lato, una mano sul fianco di Giò, come se volesse tenerlo lì, ancorarlo a sé. Ma Giò non si sentiva imprigionato. Si sentiva finalmente voluto.
Uscì dalla tenda con la pelle ancora sporca e le gambe molli. La sabbia gli graffiava i piedi nudi mentre camminava verso il mare. Si sedette vicino alla riva, ancora mezzo stordito. Non era solo il sesso. Era qualcosa di più. Davide lo guardava in un modo che nessuno aveva mai fatto: come se fosse reale, intero, interessante. Ma anche come se potesse scomparire in ogni momento.
Più tardi, mentre facevano colazione con due panini presi al baracchino e un caffè che sapeva di fango, Davide gli chiese:
"E adesso?"
"Adesso?" Giò lo guardò con la bocca ancora unta. "Aspetto che tu mi faccia vedere Torre del Lago da dentro. Non da turista".
Davide sorrise storto.
"Da dentro? Ti ci porto. Ma non sarà sempre bello".

Nel pomeriggio andarono in pineta. La zona - dei maschi -, come la chiamavano tutti. Era un luogo che sembrava sospeso: tronchi abbattuti, fazzoletti per terra, bottiglie vuote, uomini che camminavano soli, con lo sguardo rapido, i pantaloni slacciati. Un teatro di desideri clandestini.
"Fa paura?" chiese Davide.
"Mi eccita", rispose Giò, senza pensarci.

E allora Davide lo prese per mano. Si infilarono tra i cespugli più densi. A pochi metri da loro, due uomini stavano scopando in piedi, l’uno premuto contro un albero, l’altro che lo prendeva con forza, gemiti bassi, animaleschi. Giò sentì il proprio cazzo gonfiarsi solo a guardarli.
Davide gli tirò giù i jeans.
"Mettiti contro quell’albero".
Giò obbedì, il cuore impazzito, le mani appoggiate alla corteccia ruvida.
Davide lo baciò sulla schiena, poi scese. Gli leccò il culo, lentamente, affondando la lingua, aprendo, preparando. Lo prese con la lingua, le dita, i gemiti. E poi, senza avvisare, glielo mise dentro, lentamente. Giò gemette, ma non si mosse. Lo voleva tutto. Sentiva le gocce di sudore colare lungo la schiena, i morsi sul collo, il calore dei corpi che li sfioravano mentre passavano. Era puro istinto.
Vennero lì, tra le foglie e i sussurri. E rimasero abbracciati, col fiato corto, mentre il mondo riprendeva il suo corso.

La sera andarono in paese. Cenarono con pizza e birra, poi si sedettero in riva al lago. Davide fumava e guardava l’acqua.
"Lo sai che sei bellissimo, vero?" disse, senza guardarlo.
"Me lo dicono in pochi. O me lo dicono solo per portarmi a letto".
"Io te lo dico per quello, ma anche per altro".
Giò si voltò.
"Perché sei solo?"
"Perché nessuno resta mai davvero."
"Io sono qui."
"Ma tu sei giovane. E i giovani non restano".
Giò non rispose. Ma gli prese la mano.
Quella notte, nella tenda, fecero l’amore. Diverso dal pomeriggio. Lento. Profondo. Senza parole. Giò si sdraiò sopra Davide e si mosse piano, a lungo, guardandolo negli occhi. Voleva dirgli tutto con il corpo. Dirgli: “non sono come gli altri”. Dirgli: “resta”.
E Davide, per la prima volta, sembrava volerci credere.

Giorni dopo.
Facevano l’amore ovunque: in acqua, nelle docce della spiaggia, dietro i locali chiusi. Ogni giorno Davide gli insegnava un po’ di più. A toccare. A guardare. A lasciarsi andare. Giò imparava in fretta. Ma dentro, cominciava a sentire qualcosa che non era solo carne.
Una sera, mentre fumavano nudi fuori dalla tenda, Davide si voltò e gli disse:
"Quando torni a Bologna?"
"Non lo so."
"Prima o poi tornerai. E io resterò qui."
"Potresti venire con me."
"Io non mi innamoro, Giò."
Silenzio.
"Io sì."
Davide lo guardò.
E quella notte, per la prima volta, non fecero l’amore.
Dormirono. Abbracciati.
Ma l’estate non era nemmeno cominciata. E le promesse, in certi posti, durano meno di un tramonto.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Voto dei Lettori:
9.4
Ti è piaciuto??? SI NO

Commenti per "Torre del Lago, 1988" 2:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:




® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni