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Lui & Lei

Madame Marchand ispettrice scolastica, 7a parte


di sexitraumer
10.01.2014    |    7.724    |    0 8.5
"Naturalmente Armand si era goduto lo spettacolino e si rese conto che quella donnina che andava per la cinquantina non era davvero male..."
Sylvie diede un colpo più deciso, ed il dildo si fece strada nel retto di Anne Marie, che disciplinatamente si sforzava di accogliere quel grosso ospite la cui dimensione e durezza aveva superato di gran lunga la sua stima. In fondo Antoine, anche se non lo aveva così duro, era più gentile nell’incularla…
“OH ! …Hummmf…eh ?!...Ahhhhhhhnnn ! Uhi !...ahhhhhhh…ahi !”
Sylvie con tono innocente come fosse una bambina che parlava delle sue bambole commentava :
“Non è ancora tutto ! Anne Marie, fatti forza ! Che lo devo spingere di nuovo…”
Massaggiò carezzandolo con femminile delicatezza il basso ventre di Anne Marie, ancora piacevolmente asciutto nonostante il passato parto di sua figlia Henriette; poi carezzatole anche lo spacco della fica quasi gonfia di Anne Marie, diede un altro colpo, e – manco a dirlo - l’attempata donna lanciò un urletto:
“NOOOOO ! Ahiiiiiiiiiiii ! Cazzo, no !...Ahnnnn ! Sylvie, fa male, è troppo duro !”
“Te lo avevo detto Anne Marie ! Ora te lo muovo un po’, così inizi a godere…rilassati dammi retta, rilassati…il dolore se ne andrà un po’ alla volta, fidati amica mia...vedo che hai un bellissimo culo. Vai in palestra Anne Marie ?...sei fatta bene, sai !?”
“No, ahnnnn ! Uhmmm !...Ahnnn, fino a tre anni fa anda…ahi !...andavo …ahn ! ..in pi…uhi !...pisc…inaahn ! Volevo dire…in piscina ! OH ! fa bene il nuoto, sai…Hooooh ! Ahn !”
“Anche mamma vorrebbe che ci andassi…ma a me ora non mi va…sai l’istruttore che rompe !”
“Ahhhnnnn ! Ma…ahnn ! Ma no ! …chiedi …uhi ! …chiedi il corsooooh …a…ahn…ad…Uh ! Adulti ! …ahnn ! Sì, sento che sto godendo…ahnnn, dicevo…chiedi il corso adulti ! Ahnnnn ! Solo ai bambini scassano ! Perché…ahnnn!...perché non diventino pi…pigri ! Uhhh ! Tu…uhmm…uh ! Tu ormai, ahi ! Sei donna adulta…uh ! Ahnnnnn !”
“Sei la prima donna che riesce a parlare durante un’inculata Anne Marie, lo sai ?! No non ci vado in piscina ! Armand quest’estate mi ospiterà dai suoi parenti italiani al mare in Liguria…costa meno della Costa Azzurra !”
Le mani di Sylvie si mossero esperte nel gestire quel corpo estraneo nel retto di Anne Marie, che era troppo scioccata per godere di quei colpi che le mandava la ragazza…tuttavia a mano a mano che proseguivano Anne Marie si sorprese a provare una certa soddisfazione in quella sodomia… non era poi così dolorosa, se non fosse stato per l’inizio con quello slargo... Peccato – pensò Anne Marie – che non fosse prevista alcuna eiaculazione di sborra calda destinata ad appiccicarsi alle sue pareti intestinali…beh, certo che quel cazzone di lattice era proprio duro ed implacabile, e più d’una volta le aveva tolto il respiro, Sylvie cercava di consolarla con il suo tono innocente:
“Ecco Anne Marie ! Stai vivendo l’amore di Satana per i sensi sporchi…e solo per quelli ! Cercherò di fare piano !...coraggio ! Satana ama far godere con la sofferenza ! Devi sentire ciò che fa soffrire per apprezzare il successivo godimento.”
“Ahhhn ! Noo..onn preoccuparti Sylvie ! Ahnnn ! Houhhhhh ! AHNN ! Non voglio privilegi ! Fammi sentire tutto ! Anche il doloreeeeh ! Ahi ! Ahnnn! Beh, muoviti, no ?!”
“Anne Marie ! Direi che può bastare ! Che ne dici ?”
“No ! Continua ! Hau ! Che duro ! Hohhhhhhhhhhh ! Ahnnnnn, sì…!”
“Anne Marie ! Questa cosa ti verrà ripetuta dodici volte, ti rendi conto ? Alcuni adepti ce l’hanno grosso grosso…”
“E allora ?! Ahnnnnnn ! Continua….ahn, ahn ! …Oh ! Ahnnnn !”
Ad Anne Marie, pesantemente stimolata dal corpo estraneo, la vescica le cedette, e rilasciò dell’urina che le bagnò le cosce, finendo poi per terra…Sylvie saggiamente disse:
“Possiamo fermarci qui, ora lo tolgo Anne Marie !...basta così. Sei stata brava !”
“Ancora un po’…!”
“No, meglio finire adesso, altrimenti anche camminare o sedersi sarà doloroso…”
La ragazza tolse il dildo dal retto di Anne Marie stremata dalla durezza di quel coito innaturale, e godette nuovamente per quella liberazione…il dildo, com’era da prevedersi era giallo e marrone contenendo gli escrementi asportati dalle pareti del colon retto dell’ispettrice. Il pertugio muscolare di Anne Marie ci mise sei lunghi angosciosi secondi per richiudersi. Innaturalmente rosso da rosa che era in partenza. A madame Marchand cessarono i dolori al ventre, mentre iniziò a sentire il bruciore interno.
“Adesso lo lavo, così pulisco anche qui per terra, dimmi Anne Marie, vorresti che te lo passassi dentro la vagina ? Una volta che l’ho pulito intendo…nella vagina col secondo dildino nel retto ormai abituato è più bello !...basta che ti volti e resti stesa e rilassata…”
“Grazie Sylvie, no ! Vorrei andare in bagno di nuovo, ne ho bisogno credo!”
“Vai, vai pure ! Qui ci penso io, tranquilla ! Lascia qui la t-shirt ! Te ne porto un’altra, di mia madre!”
Anne Marie ritornò in bagno a vuotare il retto, che in certi momenti neanche sentiva, e la vescica; quindi rifece di nuovo la doccia; mentre si asciugava, arrivò dietro la porta di nuovo Sylvie, ormai confidenziale, reggendo un vassoio di plastica con una grossa tazza da latte ricolma di un infuso giallo-verdino ed una peretta per il lavaggio rettale: chiese di entrare, e Anne Marie aprì la porta alla ragazza, la quale le spiegò:
“C’è una tisana tiepida di valeriana e camomilla ed altre erbe rinfrescanti, io ci lavo anche la patata quando voglio la lingua di Armand sul pelo e sul clito ! Me lo succhierebbe per ore…tieni è per te ! Lava il retto con questa, ti sentirai meglio…”
“Cos’è Sylvie ?”
“Un infuso di erbe calmanti: la peretta me l’ha fatta mamma due anni fa, quando le confessai di aver avuto rapporti anali con Armand e che mi bruciava…credevo che mi avrebbe punita; sai, invece si fece una risata, e mi preparò la peretta…poi mi chiese quanto ce l’aveva grosso Armand…insomma fattela ! Ti disinfiammerà…”
Madame Marchand dapprima curiosa, e poi di nuovo complice di quell’angelica demone di biondina, decise di provare: per cui si mise pecoreccia in piedi lungo la vasca da bagno senza inginocchiarsi; alzò il culo lievemente e, reggendosi ai bordi del lato corto, tenne le cosce larghe, e rilassate; con una certa piacevole ironia disse alla ragazza:
“Molto gentile da parte tua. La strada ormai la conosci, prego ! Fa pure ! Fammi un bel lavaggio allora !”
“Ci vorrà poco, vedrai che ti farà bene...”
Sylvie riempì la peretta con l’infuso sottraendo metà del liquido alla tazza; carezzando con la sinistra natiche e sfintere introdusse nell’ano di Anne Marie il tubicino con delicatezza ed abilità; si poteva dire che Sylvie s’intendeva di contrazioni e movenze anali; con piccole pressioni laterali lungo la corona anale con le sue dita riuscì a provocare una piccola apertura nell’ano che accolse il tubicino semirigido per poi farlo avanzare fino a quando scomparve del tutto; quindi agì sulla peretta e le pompò dentro il tiepido infuso. Una, due, tre pressioni, e la peretta fornì al colon retto di Anne Marie il liquido disinfiammante e…lavante…
“Ahn, uhmmmm, ahnnnn ! Han ! Ohhhhh ! Hai ragione, è piacevole ! Ohhhhhh !”
Sylvie, tolto il tubicino, fece piccole pressioni col dito sullo sfintere della donna che, stimolato, restituì all’esterno il liquido ancora più giallo com’era ovvio…
La giovane ragazza, svitato il tubicino, riempì di nuovo la peretta esaurendo l’infuso di erbe rinfrescanti e camomilla, quindi si preparò ad una seconda sessione di lavaggio: carezzando le natiche alla sua partner più anziana, che aveva riassunto la conturbante posizione pecoreccia collaborativa, le reintrodusse il tubicino di gomma semirigida nel retto:
“Hanh !...Uhmmmm ! Dai pompa ! Su ! ”
Madame Marchand aveva goduto per la gentile intrusione del tubicino il cui diametro era tollerabilissimo. Sylvie fece due pressioni ampie a cinque secondi di distanza, poi tolse il tubicino aspettando che il retto di Anne Marie espellesse il liquido; lo reintrodusse di nuovo e ri-pompò i due ultimi gettiti. Tolto ancora il tubicino il lavaggio ebbe termine; Sylvie continuò a stimolare lo sfintere di Anne Marie col proprio ditino esperto, e fece godere la più anziana donna…
“Sylvie ! Sei gentile, mi stai facendo godere lo sai ?!”
“Vuoi che te ne vada a fare dell’altro ?”
“No, Sylvie, va bene così ! Basta grazie…sei stata molto gentile, mi sento rimessa a nuovo !”
Anche il colon retto di Anne Marie disse la sua:
“Proooooott !...gruuuuu…prooot !...prot !”
“Ah, ah, ti sentirai meglio vedrai ! Allora io vado di là, ormai Armand dovrebbe essere di ritorno con i tuoi abiti puliti ed asciutti…”
Anne Marie, riasciugatasi ed indossata una seconda cambiata di biancheria intima di Sylvie ( e di sua madre) raggiunse Sylvie in salotto, e si sedette sul divano. Sylvie le accese la televisione su France 2 e si misero a guardare il film che veniva diffuso in quel momento come fossero state due casalinghe, madre e figlia. Il titolo era “Il soldato ignoto” di un regista italiano. Parlava di quattro-cinque soldati inglesi ed un tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale che si incontravano per caso dopo l’ennesima azione dentro una villa da qualche parte, accolti però da un soldato della Guerra di Secessione come concierge dell’albergo-villa, e da un altro soldato, un cappellano militare della Grande Guerra come maggiordomo factotum…tardavano a rendersi conto che ormai erano morti; tuttavia discutendo, parlando, e litigando, capirono; una volta rivelata loro la verità il maggiordomo factotum, collegatosi in preghiera col Paradiso, comunicò ai presenti che uno di loro sarebbe ritornato alla vita terrena: uno sfortunato soldato italiano aggregato con l’Esercito britannico. Il posto glielo cedette un giovane ufficiale inglese. Guardarono il film con un certo distacco parlando tra di loro come due vecchie amiche:
“Immagino che tu non creda al Paradiso, però ti volevo chiedere…”
“E te lo ripeto: nemmeno all’Inferno ! Non esiste niente dopo. Tutto finisce qui !”
“Sì, ma tu …hai…hai mai la sensazione di non esistere realmente Sylvie ?! Come se il tuo od il mio destino fosse la trama di un racconto scritto da qualcun altro…una sorta di effetto marionetta, chiamiamolo così ! Esistiamo perché un autore qualunque ci ha fatto prendere vita nelle sue pagine…”
“Mah, da piccola ho letto una storia di Topolino che a causa di una decisione dei disegnatori si ritrovava in un mondo parallelo, una Topolinia gemella, ma non sua, dove Pietro Gambadilegno era amico e collaboratore del commissario Basettoni e Topolino un pericoloso delinquente !…”
“Già, il mito dell’universo parallelo, il mondo che si sdoppia…! Ogni volta che facciamo una scelta. Chissà come sarebbe stata la mia vita se non avessi incontrato mio marito…”
“No, io allo sdoppiamento della realtà in base alla scelta non credo, la realtà è una…e pure noi ben addentro noi stessi. La tua vita sarebbe stata comunque come quella che vivi adesso, no ?! Solo con un altro uomo. Secondo me abbiamo sempre una certa inerzia nel restare ciò che siamo, a prescindere da chi abbiamo davanti.”
“Insomma Sylvie, per te non ha molta importanza…”
“No infatti, però mi chiedo sempre perché il mio ora è ora e non al tempo di Luigi sedici…questo sì…”
“E che conclusione hai tratto ?”
“Boh, non saprei, ho la sensazione, diciamo, che se ci reincarna, ci si reincarna a caso ! Come ora in questo film: dopo la morte vai verso la luce, ed entri in una nuova esistenza, dimenticando tutto di quella precedente…”
“Quando vai verso la luce altro non è che la tua prima luce che vedi nascendo quando lasci il grembo materno…o no ?! Uhmmmm...allora sei buddhista ?”
“No, sono sempre un’atea Anne Marie ! Nemmeno buddhista, mi dispiace. Materialista, forse.”
“Come mai ?”
“Ho visto un documentario sulla cosmologia, e mi sono fatto spiegare da un nostro parente che insegna matematica all’università a Parigi cosa sia una fluttuazione quantistica del vuoto. Sono convinta che esistiamo solo per caso. Il cosmo è troppo grande affinché ci sia un creatore. A me il creazionismo non piace in partenza. E poi secondo quel documentario il nostro universo è soltanto uno dei tanti universi possibili…no, non può esserci un creatore ! ”
“Eppure quando ti ho vista nella cassetta ho avuto una voglia matta di conoscerti Sylvie, quando ci siamo incontrate due ore fa i nostri sguardi si sono incrociati per un istante, io sto qui ora in casa tua, a parlare con te, e a parte il sesso, ho la sensazione di conoscerti da anni…quando ho sottratto la videocassetta in biblioteca, sentivo che dovevo farlo !...non è che ci siamo incontrate in un’altra vita Sylvie ?!”
“No, Anne Marie, no. Mi hai solo visto nella cassetta, e hai voluto conoscermi, forse perché non t’aspettavi che una biondina volesse diventare una satanista; non c’è nulla di strano !”
“Sei una razionalista Sylvie. Sembri avere più della tua età…”
“Oh, sento che sta tornando Armand…”
Il ganzo di Sylvie parcheggiò in cortile e spense il motore. Pochi secondi dopo bussò alla porta. Sylvie gli disse:
“Aspetta fuori, che è ancora seminuda, dammi il vestito, dai…”
“Ma che ti prende Sylvie ?!...bah, comunque ecco qui !”
Armand le porse l’abito rimesso a nuovo di Anne Marie, giacca e camicetta. Dovette attendere che Anne Marie si rivestisse per poter entrare. Come entrò avendo una certa fame di fisicità, dopo aver visto Sylvie in camicetta sbottonata e coscette scoperte non esitò a metterle le mani addosso per niente imbarazzato dalla presenza della loro più anziana interlocutrice. Mentre Armand era impegnato a strizzare i seni a Sylvie questa disse ad Anne Marie:
“Vorresti pranzare – si fa per dire data l’ora tarda – con noi Anne Marie ?”
“Mah, vedo che Armand ha una certa voglia di stare con te, forse è meglio che vada…”
Armand simpaticamente disse all’attempata ospite:
“Ma no ! Che vai a pensare ! Possiamo scopare anche stasera dopo i compiti, sua madre prima delle nove non rincasa, è impegnata con la lavanderia…!”
“Dai Anne Marie, resta ! Veramente ! Che magari cucini veramente meglio di noi…sai cosa c’è oggi ?”
“No, non lo so e comunque come cuoca sono abbastanza mediocre; mia figlia Henriette e mio marito se la cavano meglio…!”
“Ti andrebbe una minestra ?”
“Minestra ?”
“Bucatini, patate, e pancetta ! Un bel primo abbondante, che la stagione è ancora fredda, non trovi ?!”
“Vada per la minestra, allora ! Sul serio ci tenete che io rimanga ?!”
Armand specificò::
“Sul serio ! Due cuoche sono meglio di una ! Io so affettare al massimo la pancetta…”
“Insomma, volete me ai fornelli ?!...guardate che…”
“La faremo insieme Anne Marie…non preoccuparti ! Quando Armand ha fame mangia anche il mio di piatto !”
“Allora forse è meglio che spogliarsi di nuovo, non è che hai una vestaglia da casa Sylvie ?!”
“Prendo quella di mamma !”
“No ! Quella di tua madre non intendo indossarla. Non è che hai una tuta da ginnastica magari ?!”
“Sì, ho anche la tuta. Allora vuoi che la prenda ? La tuta !”
“Sì, io intanto mi tolgo il tailleur…”
Sylvie si allontanò per prendere la tuta da ginnastica ad Anne Marie che aveva più o meno la sua corporatura. Intanto Anne Marie si stava disinvoltamente togliendo il proprio tailleur riponendolo sul divano la gonna, la camicetta, e la giacca. Rimase in maglietta e mutandine con le proprie cosce ben scoperte. Naturalmente Armand si era goduto lo spettacolino e si rese conto che quella donnina che andava per la cinquantina non era davvero male. Nel frattempo era tornata anche Sylvie con una tuta sottile azzurra di acetato che diede ad Anne Marie senza risparmiare una frecciatina ad Armand fingendo un certo muso...
“Porco ! Te la sarai violentata con gli occhi ! Non ti si può lasciare solo un attimo ! Beh, sai che ti dico ?! Mangerai da solo !”
“Ma che stai dicendo Sylvie !? Quando mai ?! E poi anche la tua amica te lo può dire…non l’ho guardata proprio !...”
Madame Marchand mentre infilava la tuta di acetato rincarò la dose pensando di ricambiare ad Armand lo spavento della falsa pistola: mentre stava facendo salire i pantaloni ne fermò il lembo superiore due cm prima del lembo superiore degli slip; maliziosamente col pollice scoprì un centimetro scarso del suo bel pelo pubico moro:
“Mi ha offerto trenta franchi se scostavo le mutandine di lato mentre andavi a prendere la tuta,…lo voleva vedere il pelo di una professoressa, sai Sylvie ?! Solo che questo tuo ganzo non arrivava a venti ! Che pezzente che ti sei trovata !…beh devi alzarne altri venti se vuoi vederla piccolo mio !...che devo mettere benzina alla macchina, sai !? E se no guardala a tua madre, stronzo !”
Sylvie rivolgendosi ad Armand disse stizzita cercando di colpirlo e menarlo con le proprie mani:
“Stronzo ! Che c’è ?! La mia non ti piace più ? Piccolo stronzetto, hai bisogno della mamma per drizzartelo ?! E io che ti ho sempre dato il mio culetto di burro ! Che bastardissimo ! Ti ammazzo Armand !”
Sylvie dopo avergli mostrato la sua passera ed averla ricoperta rapidamente prese a prenderlo a calci con le sue stupende coscette colpendolo alle sue gambe, ma a piede nudo in fondo. Armand prese ad indietreggiare disorientato, rimanendo con le spalle al muro; di lì ad un istante avrebbe dovuto difendersi davanti ad una Sylvie decisamente tesa, se non maschiamente incazzata ! Madame Marchand a quel punto, temendo una vera lite tra i due, pensò di precisare:
“Guarda che stavo scherzando Sylvie…non mi ha minimamente disturbata.”
Naturalmente Sylvie si era già abbracciato il suo Armand coccolandoselo, baciandolo a sguardo, ed a labbra…Armand disse:
“Le hai dato le mutandine di tua madre, ho visto. Di lato dietro le stanno lente, sai…tua mamma gliele ho viste sempre ben aderenti…non è che da sole vi annoiate Sylvie ?!...tu e mamma intendo…”
“Porco !”
Sylvie gli diede un morso sul collo, al che l’ispettrice capì che l’unione tra quei due era abbastanza salda…Sylvie disse:
“Lavati queste manacce che mi hai appena messo dentro le mutandine, e affetta la pancetta ! Vai !...ahn ! Basta ! …ahn !...e vai !...”
La ragazza, separatasi da Armand, si lavò di nuovo le mani al lavabo della cucina con un paio di gocce di detersivo per piatti, quindi asciugatesi le mani prese delle patate da un angolo della cucina. Sedutasi al tavolo si mise a sbucciarle in maniera un tantino pesante, asportando anche la polpa…Anne Marie che aveva assistito a quanto la ragazza fosse maldestra nella sbucciatura intervenne:
“Da qua ! Ci penso io a queste…!”
Anne Marie affettò tre grosse patate con abilità asportando la sola buccia. Sylvie parzialmente scamiciata continuava a guardarla, poi quando vide che la terza patata era anch’essa pronta, prese dal mobilio della cucina un’affettatrice a mano. Poteva ridurre la patata, una volta messa nel carrello semi-mobile, in molteplici forme: fiammifero, cilindro, e striscioni spessi che il coltello successivamente avrebbe trasformato in imprecisi cubetti. Venne prescelta da Sylvie quest’ultima opzione senza chiedere ai presenti come gradissero le patate da aggiungere alla pasta. Silenzio equivalse ad assenso. Armand aveva finito la sua incombenza con la pancetta che trovò disponibile in due fette da un centimetro e mezzo di spessore. L’aveva ridotta a cubetti usando un affilato coltello sul tagliere di legno, mentre le due donne si erano servite di tovaglioli di carta per le bucce che Sylvie gettò dentro una pattumiera a scomparsa. La ragazza si erse per prelevare una pentola. Il piccolo sforzo sollevò la sua camicia evidenziando l’inizio delle natiche di Sylvie. Armand ne approfittò per abbassare il suo volto e leccare qualche istante la poca pelle del culo disponibile della ragazza. Anne Marie chiese:
“Sylvie, volete metterci del sale, o consideriamo già salata la pancetta ?”
Sylvie ignorando la lingua di Armand prese la pentola, e la riempì d’acqua per circa due terzi. Per il sale disse:
“Non so, certo col sale è più buona…tu Anne Marie come la preferiresti ?”
“Sapete, è già salata la pancetta…”
Armand propose:
“Potremmo aggiungere una salsiccia ? Una di quelle piccole ?”
“Una sola Armand ! Quelle piccole piacciono a mamma…!”
“Le piacciono, eh ?! E sai mica cosa ci fa ?...”
“Fanculo Armand ! Per te ogni donna è solo un copri-cazzo !...non più d’una Armand !”
“Una la prendo allora !”
Armand andò in frigo, e prese una piccola succosa salsiccia di probabile carne suina. Presa una forchetta bucò la salsiccetta a fondo, sei o sette volte, suscitando la curiosità di Anne Marie per l’operato metodico del ragazzo; questi le spiegò:
“Così il brodo circolerà meglio; dentro mi piace succosa, quasi al sangue…”
Anne Marie sentenziò:
“Allora niente sale Sylvie ! Salsiccia e pancetta lo sono già per conto loro…datemi retta !”
“D’accordo, d’accordo, mi fido di te Anne Marie !”
Anne Marie rivolta ad Armand, sapendo cosa voleva ottenere il ragazzo gli disse:
“Armand, prima di mettere salsiccia e pancetta aspettate che le patate abbiano assorbito la bollitura. Altrimenti perderanno sapore…”
“Certo Anne Marie, faremo come dici tu. Di solito io a casa metto tutto non appena bolle, ed è gustosa lo stesso…sai.”
“No, meglio se aspettate che le patate prendano…”
La cottura della minestra richiese una quarantina di minuti sotto i suggerimenti di Anne Marie che ad intervalli regolare girava col mestolo le patate impedendo che si attaccassero al fondo della padella; lo stesso tempo Sylvie lo trascorse a lavare dei piatti per tre; Anne Marie, una volta lasciata ad Armand la seccatura della smossa delle patate in bollitura, aiutò Sylvie a sciacquarli e ad asciugarli, quindi apparecchiarono per tre. Armand aggiunse pancetta e salsiccia quando glielo indicò Anne Marie, e quella minestra di pasta e patate si trasformò mercé soprattutto la presenza della salsiccia, e poi dei pezzetti di pancetta, in un surrogato di brodo di carne con patate. Quando il tutto fu pronto, portata la pentola sul tavolo, Sylvie cercò di fare delle porzioni “democratiche” con pasta, patate, e pancetta; mentre la salsiccia era per il solo Armand che l’aveva chiesta espressamente. Sylvie, anche se per sé aveva rinunciato in partenza al proprio pezzetto, chiese ad Armand di tagliarne uno per la loro ospite, la quale, data la piccolezza dell’insaccato, declinò l’offerta: la salsiccia sarebbe rimasta per Armand. Il palato di Anne Marie sarebbe stato soddisfatto dalle sole patate e pancetta. L’anziana donna aveva avuto ragione: pancetta e salsiccia avevano “salato” la minestra come dovette riconoscere Sylvie…i tre mangiarono e gradirono quel pasto rammaricandosi di non averne fatta abbastanza. Sylvie prese del formaggio di pecora, e lo offrì come fine pasto scusandosi di non avere del pane, poiché aveva dimenticato di farlo comprare ad Armand…Anne Marie le disse:
“Non preoccuparti, pasta e patate hanno fatto da pane, erano tutte amido in fondo…”
Per frutta un arancio ciascuno; altro non si poteva servire a meno di non lasciare la madre di Sylvie a sera senza frutta…i tre commensali bevvero solo dell’acqua. Alla fine di quel pranzetto-merenda Sylvie preparò una moca per tre tazzine di caffè che servì garbatamente mentre Armand cercava di baciarle il ventre scoperto ignorando la presenza di Anne Marie…la quale, da parte sua rinnovò l’invito ad andarsene per lasciarli soli dato che Armand non staccava la lingua dal ventre della sua ragazza; da un respiro profondo e poi smorzato improvvisamente da Sylvie tesa, avvenuto mentre le due donne sorseggiavano il caffè, Anne Marie dedusse che il fidanzato di Anne Marie le aveva introdotto la lingua nell’ombelico:
“UHN !”
“Volete che vi lasci soli ragazzi ?”
Armand emerse dal ventre tollerante e materno della sua Sylvie che continuava a carezzargli nuca e capelli ed a viso aperto disse:
“Anne Marie ! Ti andrebbe una cosa in tre ?!”
Sylvie disse:
“Armand !...”
Armand precisò eccitato dopo aver vuotato d’un fiato il suo caffè:
“Sylvie, io ti amo, lo sai…comunque siccome tra tre settimane è un plenilunio e io in quel periodo dovrò accompagnare i miei vecchi dai parenti a Torino…insomma se Monsieur Charon volesse trombarsi la mia Sylvie…io…insomma dato che lui lo può fare…”
Sylvie intervenne:
“Armand ! Monsieur Charon non si avvale dei suoi diritti del Plenilunio se c’è pericolo che la coppia si lasci…! Che ti prende ?!”
“Vorrei fare una cosetta tutti e tre ! Poi se vuoi fare la scopata di rito con Monsieur Charon io non avrei niente in contrario…!”
“Sei un porco Armand ! Non ti basto proprio ?!”
“Ma dai Sylvie ! Sarebbe una bella novità…tu Sylvie me lo fai venire duro, e la nostra Anne Marie…insomma un po’ mi vergogno, ma…”
Sylvie seguiva il discorso impacciato del suo ganzo:
“…ma ?...”
“…oh, beh insomma un bello…sì un bello smorzacandela da Anne Marie…! Solo per questa volta ! Poi ti sarò fedele sempre amore mio…”
Cercò di baciarla sul collo, ma Sylvie non accettò del tutto quella moina, anche se non lo respinse.
“Sei un porco Armand ! Ha ragione mamma…!”
Anne Marie prudentemente aggiunse:
“Guarda Sylvie, si è solo sfogato, se permettete me ne vado così scopate ! E scopate duro, e dimenticate tutto…!”
Anne Marie si stava dirigendo verso il suo tailleur e si era già tolta la giacca della tuta per rivestirsi col proprio tailleur e la camicetta pulita ed andarsene, quando mentre i pantaloni li stava togliendo, Sylvie disse:
“Anne Marie !”
“Che c’è ? “
“Aspetta ! Ti prego aspetta !”
Madame Marchand rimase interdetta un istante…Sylvie aprì i pantaloni di Armand e dopo averglieli fatti abbassare gli prese in mano il…cazzo. Era già dritto, turgido, e duro ! Per lo meno finché restava tra le manine dolci di Sylvie, la quale sentenziò:
“Sentiamo un po’ le pallette…”
Gli toccò i coglioni con l’altra mano e si avvide che erano duri. Ovviamente Armand stava apprezzando. La ragazza chiese alla loro amica:
“Non mettere la camicetta ! Resta con l’intimo, e vieni qui !”
“Cosa ?”
“Vieni, ti dico ! Prima che Armand mi venga in mano…il mio Armand ti ha guardata prima, uhm, eccome !”
Anne Marie si avvicinò con la sola t-shirt che le copriva gli slip correttamente indossati. Solo le sue cosce di donna adulta erano nude dato che aveva tolto i collant non giudicandoli più necessari. La ragazza le disse con la sua solita voce innocente, calma, serafica:
“Toccagli le palle Sylvie, toccagliele ! Dai…democrazia ci vuole, anche nei rapporti umani.”
Anne Marie eseguì quanto le era stato richiesto, mentre Sylvie muoveva lentamente il cazzo di Armand con la presa giusta della propria mano femminile.
“Nei rapporti civili Sylvie ! Non in quelli umani…comunque sì, sono duri Sylvie ! Certo, è eccitato ! Sei bellissima con la camicia militare aperta…e quella tua pancia…glielo stai drizzando. Sei un angelo, più che un’adepta di Satana…sei tu e la tua manina che lo ecciti ! Non io…!”
“No, Anne Marie, glielo hai drizzato tu prima quando hai fatto finta di scoprirla per trenta franchi !”
“Va bene. Le ho toccate, sono dure. Cosa vuoi che faccia ? Vuoi che rediga un expertise ?”
“Io lo amo il mio Armand !”
“E allora ?! Sì. Meglio che me ne vada, no ?!”
“No. Resta !”
Poi rivolgendosi ad Armand disse rapida:
“Stenditi sul tavolone Armand ! Marsch ! Ora comanda Sylvie !”
Armand calò del tutto i pantaloni, se li tolse e si stese sul tavolo della cucina come le era stato ordinato dalla sua ganza Sylvie…la quale diede rapide disposizioni anche ad Anne Marie:
“Anne Marie ! Prenditi la sedia e sali sopra il tavolo, offrigli la vulva ed il… perineo ! Alla sua lingua, intendo. Qui sotto ci penso io a farglielo dritto, poi tu gli scendi qui, dove sto io ora. Qui sopra a smorzacandela, e vedi se puoi farlo venire dentro, tanto scivolerà fuori…su, via le mutande Anne Marie, che questo maiale non vede l’ora di leccartela !...Su ! Sembra il cagnetto che riceve le confidenze della sua padrona nobildonna…”
La metafora di Sylvie era particolarmente azzeccata. Anne Marie essendo già piena della voglia di trasgredire, si tolse gli slip, e accostata una sedia, dato il suo esile corpo poté salire sul tavolo robusto della cucina. L’attempata donna si piazzò nella posizione della defecazione sopra la bocca del ragazzo di Sylvie, che si diede subito da fare a leccarle l’inguine, il perineo, e la fica…fin dove arrivava. Madame Marchand era tesa sopra di lui, ed attenta ad offrirgli la propria fica ben pulita, e quindi fresca e odorosa. Per non perdere l’equilibrio catastroficamente, distraendosi ed eccitandosi, ignorava il pompino esperto che la biondina Sylvie stava praticando al proprio ragazzo. Leccava quel cazzo le cui forme e dimensioni conosceva a memoria, carezzandogli con attenzioni le palle facendolo sussultare ogni volta che leccava o il centro della cappella o i coglioni all’improvviso, mordendo di tanto in tanto ora l’asta, ora la base della cappella, morsetti delicati, seguiti da leggerissime leccate ed insalivature del glande; e qualche ingoietto di saliva al gusto del cazzo del suo ganzo. Sylvie era abilissima e amorevole con quel cazzo. Andava su e giù rapidamente, lentamente, e di nuovo rapidamente: non aveva niente da invidiare ad una pornoattrice di quelle brave. La bocca e la sua lingua erano il sensore attivo e passivo per saggiare la durezza e la reattività di quel cazzo dalle dimensioni non certo notevoli, come quelle del dildo di cui Armand ignorava l’esistenza; altro che le mini salsicce che piacevano alla madre di Sylvie !... La cosa che stava facendo bagnare Anne Marie era l’aspetto di biondina pulita ed innocente che si era trasformata per la seconda volta in un’amante molto abile e molto…puttana ! Quei capelli biondi rilucevano e solleticavano le cosce ed il ventre di Armand. Stava facendo il suo personale regalo al suo ganzo: gli stava facendo togliere la soddisfazione di scopare quella donna dall’aspetto curato, minuto, e superbo. Aveva fatto una missione della preparazione al coito con la fica della nuova amica molto più grande. Si fermò impugnandolo con la destra, e dopo averlo osservato reggendolo duro, disse dopo essersi pulite le labbra da qualche macchietta biancastra non densa con la propria mano:
“Uhmmm, direi che ci siamo ! Meglio farlo ora il coito…Anne Marie ?!”
“Dimmi Sylvie ! Oh ! Che bella lingua che ha il tuo Armand, oh ! Oh ! Lecca bene il tuo compagno Sylvie ! Lecca proprio bene, hnn ! Uhmmm! Cosa vuole ?! Non colo adesso, mi dispiace per ….ohhhhhh ! Uh !...per il tuo Armand dicevo…ahhh questo ragazzo non la smette di leccare Sylvie !...è bagnata bene Armand, basta sono pronta per il cazzo ! Bravo Armand ! Ahnnn! Basta dai…!”
“Sbrighiamoci Anne Marie, vieni tu qui ! E ti prego, togliti la t shirt e fammi assistere !...che ci tengo ! La voglio vedere che si apre per prenderlo ! Sono una porca anch’io Anne Marie ! Aspetta a farti impalare, che voglio assistere ti dico…”
“A cosa ?!”
“Allo smorzacandela…voglio vedertela scendere sul suo cazzo ! Fate piano ! Non metterci la mano davanti, per la mira ci sono io !”
“Va bene, spostati !”
Sylvie passò dall’altro capo del tavolo dove prima c’era Anne Marie, e prima di salire sopra Armand, comandò ad Anne Marie…”
“Fammi vedere come penetra ! Sono pronta ! Voi ?!”
Anne Marie si abbassò col bacino verso il cazzo dritto di Armand. Aveva assunto la posizione mostrando la fica debolmente aperta dalla masturbazione linguale di lui; non era certo spalancata – avrebbe dovuto aprirla con due dita a V - ma ancora in grado di aprirsi cedendo all’incontro con la cappella dura di lui. Delicatamente la mano calda e adolescente di Sylvie, già gradita da quel cazzo, carezzò quel pisello duro ancora una volta, quindi appoggiata con tre delle sue dita la cappella del fidanzatino verso le carni dell’ingresso della fica di Anne Marie, fece cenno alla donna e quest’ultima scese sul cazzo in un colpo solo, ingoiandolo fino alle palle, ed il suo ganzo poté sentire per intero dalla base dell’asta alla punta della cappella il calore interno di una fica…diversa da quella solita della giovane coetanea.
Sylvie incuriosita, esaltata, e divertita disse:
“Bello, bello, di nuovo, fatemelo di nuovo !”
Anne Marie interruppe il coito alzando il bacino. Il cazzo di Armand era ancora dritto ed imbevuto dei liquami sessuali dell’attempata Anne Marie. Presa da una morbosa curiosità Sylvie lo prese in bocca per assaggiarlo, e Anne Marie eccitata lasciò fare. Voleva sapere quel cazzo, nella fica della donna più grande, che sapore aveva. Era riuscita ad individuare la discesa di una bavetta trasparente quando aveva sfilato il cazzo del suo ganzo. Dopo due colpi di lingua al centro della cappella, lo riprese in mano, e fece cenno ad Anne Marie di abbassare di nuovo la fica. Questa volta ce lo avrebbe accompagnato l’angelica Sylvie il cazzo del suo ganzo nella fica della “signora”. Venne ingoiato di nuovo dalla piccola fica di Anne Marie, che ne aveva abbondantemente accettato la forma con una certa eleganza. Sylvie, divenuta all’improvviso morbosa, trasgredì, e fece ciò che non osò fare a suo tempo con Therese, più o meno sua coetanea: leccò con la dovuta leggerezza il clitoride quasi ormai scappucciato di Anne Marie, che godeva di quel duro giovane cazzo congiunto con il proprio sesso, in maniera esibizionistica per divertire la giovane Sylvie. Insistette con la lingua anche sul corpo della vulva esterna di Anne Marie: non aveva mai assaggiato un sesso femminile che godeva, anche se la sua amica-adepta Therese, quando la sodomizzò su sua richiesta, le fece solo massaggiare la propria vulva, cosa che Sylvie fece con distacco, assaggiando poi per un solo istante e di nascosto il proprio dito dopo aver fatto godere la sua navigata amichetta Therese bisessuale…la fica di Anne Marie le sembrava dura, ed il sapore dominante era ancora quello del sapone usato per la doccia. Ma l’odore cominciava a divenire più forte, tipo quel pesce bollito salaticcio che manda in trotto i maschietti. Armand impegnato a chiavare la vagina eccitata, ed in sbrodolo di Anne Marie movendo alla meglio il bacino, di tanto in tanto toccava le tettine di Sylvie quando a tentoni riusciva a trovarle. Sylvie si staccava ogni tanto da lui per leccare il clitoride di quella fica in tiro, e sfiorando il ventre di Anne Marie con i propri capelli biondi, riuscì a farla venire mentre aveva dentro il cazzo duro di Armand in quel paradiso a mò di piccola calda zuppiera, ovviamente. Anne Marie ormai, ritenendosi la festeggiata del momento intimo tra quei due liceali, pensava solo a godere:
“Ahhhnn ! Ohhhhh ! Ahnnnn ! Ohhhhhhh ! Sìiiii ! Uhmmm ! Ahnnnn!”
Incredula Sylvie dopo averle onestamente leccato con la dovuta leggerezza il clitoride dolce di Anne Marie disse:
“Non è possibile ! Fingi !”
Anne Marie ignorò dopo una breve risposta l’affermazione curiosa della sempre più curiosa Sylvie:
“Noooooh ! Ahnnn ! Ahnnnn! Ahhhnnnn ! Ancora Armand…ancorahhhhhh !”
“Ahnnn! Prendi Anne ! Prendi !...Eccoti il cannoneeeeeeh ! cazzo, com’è calda !”
Armand poté tirare altri due o tre colpi, poi Sylvie ingelosita, o meglio realmente incuriosita interruppe il coito tra i due che ormai stavano carburando…e tirò fuori dalla fica di Anne Marie il cazzo del suo Armand…
“Vedere !”
“Ahnn ! No ! Che fai ?! Proprio ora…ma… che fai ? Hohh ! …ahnnn ! Il cazzo Sylvie, il cazzo !”
Sylvie introdusse la lingua nella fica eccitata e calda di Anne Marie, e ne prese sulla lingua i liquamini, poco più che bavettine trasparenti, causate dalle affondate del cazzo di Armand…poi si rivolse di nuovo al cazzo del suo fidanzatino…
“Che sapore strano ! Sei proprio bagnata…porca ! Sentiamo questo…uhmmmfff, ha l’odore di una porca da monta…sì…te l’ha sbrodolato bene !”
Prese in mano il cazzo, lo annusò, lo baciò, e se lo riprese in bocca; avendolo assaporato, che era stato ben bagnato dalla fica interna di quella matura amante, dopo l’ennesimo insalivamento dalla propria bocca adolescente, Sylvie tenendolo in tiro ben dritto lo riaccompagnò dentro la fica di Anne Marie…
“Perdonatemi ! Ecco di nuovo ! Di nuovo dentro !”
Anne Marie che non aveva ancora perso l’eccitazione, stavolta scese a cosce aperte per restare in coito di peso sul ragazzo che dovette darsi di nuovo da fare…prima movendo gambe e cosce a rana aveva in qualche modo restituito il cazzo a Sylvie…
“Forza Armand ! Quello che hai iniziato finisci !...Ohhh ! Ahn ! Ahn ! Piano, piano ! Prendi fiato Ahnnn ! Respira, ragazzo mio, ahhhnn, respiraaaaahhhh ! Hoh , ecco ! Di nuovo duro ! Dai, ahnnnnn !”
In realtà la fica di Anne Marie era un po’ meno calda dell’infernetto bagnato della giovane Sylvie quando chiavava, ma seguendo le movenze decise di Armand si accorse che era sempre un po’ di più della minestra riscaldata che verrebbe in mente vedendo una quasi cinquantenne…nel frattempo per farsi perdonare l’interruzione Sylvie aveva ripreso a vezzeggiare di tenerezze linguali il clitoride di Anne Marie sempre più stressata dal piacere…
“Basta Sylvie ! Basta con la lingua ! Ahnnn! Sto godendo…via i capelli dalla mia pancia Sylvie ! Se no vi bagno tutti e due…dai basta ! Ohhhhh ! Ahnnnn! Ohhhhhh ! Huh ! Ohhhhhhh !”
Dopo aver sentito godere a caldo la sua amica, pensava che fosse il momento di far godere il suo Armand che si stava esaltando di nuovo...
“Uh ! Che fica che sei ! Mi ti sbattooooooh prof ! Ahhhhh! Che voto mi dai ?! Uhhhh ! Che voto mi dai ?! Ahn ! Duro, vero ?! Tieni prendi ! Ti è piaciuto bocciarmi, eh…ma il cazzo promosso ! Vero ?!...Hooooohhhhhh !”
Sylvie smise qualche istante di leccarle quella vulva gonfia allo spasimo…
“Armand non importunare la signora ! È una del governo, sai…”
E stavolta prese a carezzargliela con le dita…
“Sì, e ce la stiamo sbattendoooooh ! Ohi vengo ! Ahnnn! Sento che vengoooooh ! Ohhhh! Ce l’hai rovente Anne Marie !...”
“Ti faccio venire io Armand !...Sta pronta Anne Marie…ora lo farò sparare io…ti riempirà tutta…lascia fare a me: tieni dentro il palo, e stimolati il clito !”
Anne Marie si solleticava il proprio clitoride alla propria personale velocità, onde offrire al cazzone dritto di Armand una fica reattiva, che da parte sua aveva già goduto un paio di volte pochi istanti prima…forse da questo momento Anne Marie avrebbe dovuto proprio fingere…
“Bravo Armand ! Che cazzo duro che hai ! …Sì ! Uhhhh ! Sì ! Ahnnnn Ahnnn! Sì ! Ahnnn !”
Sylvie aveva già lasciato la fica di Anne Marie, e aveva preso a succhiare i capezzoli turgidi dei seni piatti del suo compagno in maniera continuativa per un paio di minuti; poi dopo averlo baciato, scambiando abbondanti dosi di saliva con il suo fidanzato, prese china sulla bocca di lui a carezzargli alla cieca come poteva, i coglioni gonfi di lui…carezza, carezza…bacia, bacia e ri-bacia di nuovo, sciabolando le loro lingue e… Armand sparò il suo sperma rendendo la dovuta giustizia alla piccola ormai rossa appena violacea fica godereccia della loro ospite…
“Ahn ! OHHHHH! Sì ! Ahn ! Ahn ! Ahn ! Prendiiiiii ! Ahnnnnn! Sb…sbo…sborrooooohhh ! Ecco ! Ahn! Ahnnn ! Ahn !...Ahn !”
“Uhmmmmm, ahnnnnnn, ahnnnnnn! Che innaffiooooohhh ! Bagnami Armand, bagnamiiiiihhh ! Ahn! Ahnnnn!”
…quella fica di Anne Marie che si era già godute le attenzioni clitoridee dell’angelica biondina indemoniata dalla sola idea di una trasgressione leggera ed improvvisa, gradì lo sperma caldo di lui. Come lo sperma veniva sparato dentro la fica della loro amica subito ricadeva sulle palle di lui. Sylvie con delle prese leggere ed esperte e comunque improvvise, spremeva quei coglioni affinché bagnassero bene col seme l’ingresso della vagina della signora Marchand. Anne Marie, ormai soddisfatta da quei caldi proiettili che sentiva che non le appartenevano veramente, tolse il coito al cazzo; e Sylvie da devota innamorata lo prese in bocca per ripulirglielo d’istinto; Sylvie non voleva ammetterlo, ma quello che voleva conoscere era il sapore più interno di quella donna, cui aveva amorevolmente offerto un garbato clistere disinfiammante poco prima. Quella donna doveva averla attratta per la sua cura nel vestire, e nel parlare; forse anche per i suoi modi garbati. In poche parole la serafica Sylvie era stata sedotta da quella timida ispettrice un po’ ingenua nell’ammettere il furto di quella videocassetta. Fece cenno ad Armand di scostarsi da un lato, ed aiutò Anne Marie a sedersi sulla superficie lasciata libera dal ragazzo in via di raffreddamento. Poi, dopo averle allargato le cosce come fosse un uomo, si abbassò sulla fica bagnata di Anne Marie. Gliela carezzò con i polpastrelli, ma, dopo averne allargato l’ingresso per osservarlo, scese con la testa all’improvviso e introdusse la lingua, il più che poté, dentro la vagina ormai fredda di Anne Marie. Il respiro della donna tornò a farsi più lungo…
“Ohhhhh, ahnnnnn, ooohhhhhh, ahhnnnn, ma che fai Sylvie ? Me la stai leccando…sono ahnnn, sporca, ferma ! …ti dico ferma !”
Mosse la lingua molte volte, poi la tensione della carne del sotto-lingua fece in modo che dovesse richiamarla, per non sentire dolore. Anne Marie, dopo l’orgasmo clitorideo e quello del cazzo di Armand, si limitò a gemere, per poi domandare:
“Ahnnn ! Huh ! Basta Sylvie ! Non godo più ormai…oh ! Dai, basta così, grazie, sei stata brava ! Ma basta così !”
Anne Marie, da brava madre non voleva che la giovane Sylvie con un fidanzato così dotato, diventasse lesbica, e le negò ulteriori assaggi d’interno della vagina, chiudendo le gambe dopo aver gentilmente respinto la sua testa. Poi prima di andare al bagno a ripulirsi disse ai due fidanzatini:
“Ragazzi, sono contenta di averlo fatto, ma adesso vorrei che mi prometteste una cosa…”
Armand chiese mentre si lavava il cazzo dentro un bicchiere già sporco. Sylvie lo lasciava fare…
“Quale ?”
“Adesso devo proprio andare. Vado un attimo a fare un rapido bidet Sylvie, poi devo proprio andare via. Sylvie, mentre sono in bagno lasciami un foglietto con un recapito del vostro amico Tourand …e poi dopo che me ne sarò andata…”
“…dopo che te ne sarai andata…?”
“Ripulitevi l’un l’altro, come una coppia che si ama veramente: uno dovrà lavare l’altro assicurandosi che sia pulito…poi fate l’amore voi due, da soli, e restate abbracciati e congiunti il più che potete dopo l’orgasmo…poi magari siccome so già che non farete i compiti…chiedete domani a qualche vostro compagno di farsi interrogare, oppure organizzate una sega studentesca ! Una protesta ! Fate un po’ voi…tanto oggi non studierete…”
“Beh, faccio fare dai miei amici una telefonata anonima che c’è una bomba, no ?!”
“No Armand ! I sorveglianti hanno notato la mia automobile oggi; parcheggiata davanti alla scuola; non hanno detto niente perché mi avevano già visto tre settimane-un mese fa insomma…con quel trucchetto mandereste solo i gendarmi a casa mia a fare qualche domanda, no ! Inventate qualcos’altro o fatevi fare una giustificazione dai vostri genitori !”
“Anne Marie !?”
“Che c’è Armand ?!”
“Ma tu che voti davi agli impreparati ?”
“Nessuno ! Sono un’ispettrice amministrativa del ministero ! Mai presa l’abilitazione da insegnante !”
Detto ciò, Anne Marie si diresse al bagno lasciando soli i due “fidanzatini in Satana” .
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