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Insospettabili vizietti domestici, 3a parte


di sexitraumer
28.03.2020    |    6.526    |    0 9.3
"Mamy lo accontentò sedendosi sul cuscino e toccandosi la fica…all’improvviso Andrew si tuffò sul letto, e prese a leccare freneticamente la fica di mamy..."
“Ora mi alzo che dobbiamo mangiare…poi dovremo pulire casa tutto domani. Se stasera non esci in strada cogli amici ci esercitiamo sul lettone mio. Si andrà in scena dopo domani, bene, sì?”
Ora, se fossi stato realmente il fratello di Gladys ovvero Siriphon, avrei detto a mamy…
“Mamy…”
“Intanto che Siri cucina…”
“Che c’è? Vuoi fottere di nuovo?”
“…mhmm…no, mamy! Ma…”
“…ma ?...”
“…me lo faresti un pompino?”
“Vuoi un pompino?”
“Sì.”
“Ma dovresti essere scarico, dopo due venute…e poi hai il cazzo sporco del mio culo…”
“Lo vado a lavare…ma poi mamy…me lo prendi in bocca…immagino che il nostro ospite ti voglia vedere mentre me lo prendi in bocca…”
“…và a lavarti !”
Nella mia immaginazione andai in cucina, dove doveva essere avanzata dell’acqua pulita, e piazzatomi sopra il mastello ignorando Siriphon che affettava degli ortaggi, e del formaggio, mi lavai il cazzo col sapone, visto cosa aveva spinto dentro…poi dopo che mi sono sciacquate anche le palle, ho usato lo strofinaccio per asciugare i piatti per asciugare il cazzo pulito…Siriphon non era d’accordo, ma avevamo uno strofinaccio di riserva. Nella mia immaginazione sempre, auto elettomi Somchay, fratello minore pubere di Siriphon, e figlio di mamy, tornai da mamma col cazzo non coperto da mutande; tanto dopo quello che era successo, avere il sesso coperto o meno in assenza di estranei non avrebbe fatto alcuna differenza. Mamy si stava riposando oziando un poco…le dita della sua mano stavano carezzando pian piano la sua vulva, ma senza innescare una masturbazione. Andai dal lato suo del letto, e mi abbassai a leccarle un po’ la fica…mamy osservò:
“Vedo che…ahnnn…inizia a piacerti…certo, ora è pesante l’odore, vero?”
Era vero, ma era ancora sopportabile, per cui restai chino a leccarla veloce e leggero un altro minuto…a quarantatré anni la fica è ancora buona alla lingua e reattiva…aumentai la velocità esaltato in prossimità del clitoride, e mamy se ne venne ad alta voce…
“AHAHNNNNN…AHNNNN…MHMMM…AHNNNN!”
Ci raggiunse Siriphon, che ci rimproverò…
“Lo volete capire o no che là fuori ci sentono! Insomma !”
“Ho goduto figlia mia…stavolta tuo fratello è stato bravo…che male vuoi che ci sia! Perché non lo provi anche te?...magari il signore europeo ci dà qualcosa in più…”
“Ne sei certa mamma?”
“A me, su skype ha detto che paga anche gli extra…! Questo so, figlia mia! Che ne dici, ti andrebbe?”
“Cosa mamma?”
“Adesso Somchay, si stende qui sul letto…io glielo prendo in bocca, tu ti togli le mutandine, e vai sopra a lui…ti fai leccare culo e fica…e capisci perché ho urlato, poco fa…tuo fratello, se ti piace la lingua lì…è bravissimo…ohhhh…me la sta proprio ripulendo, guarda…”
“Va bene, proviamo…ma resta in bocca a te, mamma…io dentro non lo faccio entrare…”
“Intesi…allora?”
Mia sorella si tolse le mutandine restando in t shirt; la sua fica di sedicenne era glabra e bella, peccato che la luce era quella delle abat jour…mamy disse:
“Te la sei depilata, e non mi hai detto niente!”
“E allora?”
…poi rivolta a me, Siriphon, mi disse:
“Vuoi vedere prima il culo, o vuoi che mi siedo dritta su di te?”
“Prima il culo, dai…piazzati sopra a me…”
Mia sorella maggiore si sedette sulle caviglie, poco avanti a me piazzandomi il culo in bella vista, e mentre le contemplavo il bucio, scostandole le natiche sode e piacevoli, mamy si era già abbassata per la presa in bocca del mio cazzo; mentre baciavo il culo di mia sorella, mamy stava aspettando che il mio cazzetto ingrossasse nella sua bocca di quarantenne esperta…a mia sorella baciavo più inguine e bucio, che le natiche, pure comunque belle. Alla fine appiccicai il muso sul culo di mia sorella, e lì lo lasciai senza usare troppo la lingua, perché nel frattempo la lingua di mamy stava già deliziando la cappella mia…il mio cazzo iniziava ad alzarsi, e in un minuto di quel pompino sarebbe diventato bello, duro e verticale…intanto dissi a mia sorella di voltarsi perché avevo voglia di assaggiarle la vulva glabra, per me una novità. Diedi un colpetto a bussare sulla natica sinistra, e mia sorella per fortuna capì: si spostò di fianco sempre sulle caviglie, e abbassò la sua carnosa vulva glabra umida, ma non bagnata, sul mio volto…iniziai a baciarla e a leccargliela, con molto, molto interesse, dato che era per me nuova, ma aveva mezza giornata…non fresca di sapone come quella che mi aveva fatto leccare mamy. Le leccai tutto il sesso, in ogni suo punto, e ci vollero due minuti affinché a mia sorella scappasse qualche rumorino da goduta emesso contenendosi…
“Hahnnn…ohhhh…beh…niente che il mio…AHNNN…mio fidanzato…ahnnn…non…sappia…non…sappia fare…ahnnn…e bravo mio fratello…vai veloce, eh?!...va…ahnnn…bene…leccala senza …huhmmm…fermarti…ahhhhhnnnn…sì…ahnn…così, dai…così…bravo!”
Il fatto che fosse glabra mi aveva favorito mica poco, e la bocca di mia madre ora stava facendo affogare la mia cappella nel suo piccolo sacchetto di calda saliva…cercavo di leccare mia sorella con metodo, talvolta anche sovrapponendo tutto il dorso della lingua sulla carne del suo sesso indurito…e ogni tanto alzava un po’ la fica affinché non le colpissi il clitoride direttamente…io in quel momento con la fica di mia sorella davanti al muso, avrei voluto una fusione totale tra la mia bocca e la sua vulva, che per bagnarsi si bagnava, solo che di sapore non mi era sembrata così buona, come quella di mamy…comunque Siriphon ormai, che la leccassi o meno nel suo sesso, non interessava; aveva anche smesso di reggermi la testa per timore che soffocassi, e si limitava a strofinarmela sul viso, senza dare importanza al fatto che venisse colpita dalle mie labbra o dalla mia lingua…mentalmente cercai di concentrarmi sul pompino di succhio e leccamento di mamy, i cui capelli mi stavano solleticando la pancia…mamy coi pompini era bravissima sapendo alternare sulla mia cappella dei morsetti gentili, con dei colpi di lingua, talvolta di lato e improvvisamente al centro della mia cappella…mi accorsi ad un certo momento, che mani di mamma stavano agendo entrambe di concerto con la lingua; mamy mi prese le palle dalla base, e me le sollevò…poi con la mano destra diede dei tiri in alto al cazzo. Per un minuto buono il mio glande era all’aria molto più fredda della bocca calda di mia mamma…tra un tiro e l’altro, rilasciando le palle e riprendendole, mi stava leccando la cappella…poi si era fermata per dire a mia sorella…
“Basta fica…è sazio! Vieni qui…leccagli le palle, mentre io mi occupo del cazzo sopra, dai…presto! Sta per venire…”
Mia sorella lasciò il mio volto senza la fica, della quale comunque ero sazio, e andò a leccarmi le palle, mentre mamy mi leccava il glande ormai violaceo…due femmine, una di quaranta e passa, l’altra di sedici anni che si stavano dedicando al mio cazzo…mia sorella ormai le palle me le stava quasi succhiando, al punto che avevo paura che avrei provato del dolore…mamy aveva dato tre colpi di lingua sul mio glande di cui l’ultimo al centro, e un attimo di cecità e piacere supremo arrivò dal centro del mio cazzo al mio cervello, non senza essere passato per il cuore che diede un battito molto più ampio…urlai perché dal paradiso ero stato costretto a riscendere sulla Terra…
“AHNNNNNNNNNNN !”
Il mio cazzo sparava sborra in faccia a mamy che ne ingoiò quanto ne poteva, mentre mia sorella continuava a leccarmi le palle; un po’ di sborra finì pure sulle sue guance, e sui suoi capelli raccolti…mandai felicissimo una decina di fiotti…ovviamente dedicati a entrambe!
“…cazzo mamma!...ci avranno sentiti…in strada…”
“Ahnnn…ahnnnn…ahnnnnn…ahnnn!”
“Ehhhh… in strada avranno sentito tuo fratello che si stava vedendo un porno…ed è venuto…tu quando te la leccava ti sei contenuta…io non ho detto niente…avranno sentito al massimo lui, su!”
“…dobbiamo fare più attenzione, lo capisci?”
“…quanta ne ha…hai visto tuo fratello? ...cosa riesce a combinare con le due femmine di casa!”
“Mamma…è soltanto giovane! E finché c’era papà a vigilare s’è contenuto…”
…poi mi accasciai sul cuscino. Mamy mi stava ripulendo il cazzo, quando sentii Siriphon dire qualcosa a mamy…
“Mamma, mio fratello la lecca bene…è bravo, e troverà senz’altro una femmina per lui…però io sono ancora vergine…se l’europeo vuole cambiare programma…gli darò solo il culo…a lui, o a Som…ma la fica deve restarmi vergine…”
“…tranquilla Siri ! Vuol vedere me, non te…”
Mia sorella stava coccolandomi carezzandomi le palle sgonfie, e intanto faceva qualche domanda...
“Mamy…per curiosità, ma se non avessimo avuto Somchay come avremmo fatto?”
“Avremmo convinto uno dei suoi amici in strada, no?!”
“…davvero? E se rifiutavano?”
“Due buchini da parte di una donna garbata che respira, chi vuoi che li rifiuti tra i maschietti non gay? E poi lo sapevi del suo compagno di banco, Chaivat?”
“Cosa?”
“L’ha sverginato una missionaria americana, una dottoressa cinquantenne formosa culona e buone tette! Un atto di tenerezza dato che era stato appena picchiato dai bulli …lui se ne è vantato con tuo fratello, e la voce si è sparsa……certo poi è stata trasferita poco prima che l’arrestassero…quindi figli miei, non vi vanterete con nessuno! Se ci giochiamo bene le nostre carte potremo diventare abbastanza agiati, sapete…”
“Mamy come si chiama l’europeo che arriverà dopodomani?”
“Si chiama mister Andrew…il cognome non ve lo dico: quello che non sapete non potete rivelarlo…”
“Ha tanti soldi?”
“Suppongo di sì. Non gli piacciono i video…vuole vedere dal vivo in prima persona. E poi i video sul telefonino lasciano tracce su cui la polizia sguazza alla grande…quello che guarda dal vivo riguarderà solo lui…”
“Devo farmi toccare mamy ?”
“Solo un po’, ma senza perdere la verginità…al massimo gliela offri se vuole assaggiarla…poi se vorrà congiungersi ci sono i miei di pertugi ! …prima !”


Intanto Gladys mi fece cenno con le mani davanti ai miei occhi sbarrati che per un po’ avevano fissato lei, poi le sue tette…il suo racconto era finito da un pezzo, e le immagini mentali mie non erano proprio in sincrono. Gladys s’accorse d’avermi catturato, quasi ipnotizzato col suo racconto, sempre che fosse stato possibile verificarlo, vedere quanto c’era di vero, e quanto aveva aggiunto la mia mente appassionata di morbosità familiari…
“…Franz…ci sei?”
Alla fine, complice anche un colpo di clackson tra un automobilista, e il nostro bus che stava cercando di guadagnare la sua area riservata, tornai alla realtà…e non sapendo cosa dire…
“Oh, sì, sì…sai, quasi quasi invidio tuo fratello…”
“No, non devi invidiarlo. Mamy invecchiata, e non più trovato clienti depravati che pagavano per sue cose con lui…solo gente che voleva scopare me…e io scartati molti; sai, solo quell’uomo ci ha aiutati! Comunque mio bro, lui trovato sua femmina per lui. Lui ormai andato via di casa, sennò ci restava per sempre…!”
“Scusa, e mamma tua?”
“Gli mando io soldi. Poi se lei appassionata di sesso con lui, fa viaggio e lo va a trovare…e quando sua donna non c’è, io non lo so, ma forse fanno ancora ogni tanto…”
“E la donna di lui lo sa?”
“Io non conosciuta, ma credo lei intelligente, e con laurea come lui…”
Mi frugai frettolosamente le tasche e racimolai quello che mi era rimasto: tredici euro, 2 da cinque, e tre monete da un euro. Tenni solo un euro per il biglietto, poi, allungando le mani lasciai cadere le due banconote e le due monete dentro la sua maglietta, e le proposi:
“Prendiamo il prossimo, e intanto mi racconti come andò con l’europeo, il signor Andrew, no?!”
“Tu fissato con incesto! Guarda, domani devo parlare con tua madre…”
Rimasi interdetto…ovviamente scherzava…
“Se ero tua teacher, maestro, io avvisava tui parenti…you morbid…vuoi sapere come andò con mister Andrew?”
“Non sono morbido, ma mi adatto alle situazioni che capitano!”
“No, no…tu morbid…in inglese morboso…sì in italiano morboso…morbido è soft…morbid morboso, false friend…”
“Va bene…sono morboso, lo ammetto, mò mi racconti come andò?”
“Come andò?!?...normale…andò…”
“…normale?...”
“Va bene, tu ascolta allora…”
“…Mister Andrew arrivò verso le 20. Un distinto signore, ben vestito, alto, moro con due bei baffi… come un europeo ben pasciuto…strinse la mano a noi tutti presentandosi. Era un uomo agiato, ma non ricco, e non indossava capi griffati, ma solo tessuti puliti e stirati…io gli ho fatto qualche domanda:
“…mister Andrew, cosa fa nella vita?”
“Sono un broker finanziario. Cerco di facilitare al massimo i rapporti commerciali tra società d’import ed export, e le banche creditrici dei vari paesi. Sono venuto qui perché tanto avevo un appuntamento con l’incaricato d’affari per il Laos tra due giorni, riprendo l’aereo domani…e voi?”
“Mio fratello vuole andare all’università a studiare economia; a me la laurea non interessa. Gradisce bere qualcosa mister Andrew…?”
“Va bene Andrew…lasciate stare il mister…tu come ti chiami signorina?”
“Siriphon, e mio fratello si chiama Somchay…e mamy si chiama Nari…”
“Per me basta mamy mister Andrew…stavamo dicendo, gradireste del Thè o preferite qualcosa di alcoolico?”
“…un thè freddo andrà benissimo…grazie.”
“Con permesso Andrew, vado in cucina a prepararlo…Somchay, vieni ad aiutarmi?”

“…sai Franz, io e mio fratello ci allontanammo per dar modo al nostro ospite e a mamy di contrattare; mamy ci disse che quel signore ci aveva promesso trecento verdoni per assistere ad un metro di distanza ad una scopata tra Mamy e mio fratello. Per meno c’è chi fa scopata con figlio con webcam in cambio di poche decine di dollari…mister Andrew non era interessato al sesso on line. Voleva vederlo di persona, a circa un metro da lui…e non l’avrebbe nemmeno ripreso col telefonino o con camera action…quelle, sosteneva, sono prove che i fessi lasciano in giro, o nel cellulare, poi se lo perdono sono cazzi!”
“Quindi non avete assistito al passaggio dei soldi?”
“No, ma ci fidavamo di mamy…io però prima dissi che se quel signore voleva scopare avrei fatto lui pompino o proprio a dire tanto…insomma con altre cento per me, avrei dato culo…ma mamy ci disse che avrebbe fornito lei buchini, per il cazzo di mister Andrew…io sentito parlare lui con mamy dei rumori…”

“Dimmi mamy, sei sicura che in strada non sentano e qualcuno che immagina chissà cosa poi chiami la polizia…”
“No, Andrew, tu sicuro. Ci lasceranno in pace. Qui persone fanno finta di non sapere tante cose…”
“Poco fa, quando mancava un cinquecento metri per arrivare qui da voi, sono stato fermato da due agenti…a cui ho dovuto dare un cinquanta ciascuno perché mi lasciassero in pace…secondo loro io stavo andando a fare sesso con minorenni…io ho detto loro che avevo un appuntamento con te, mamy, perché volevi vedermi. Quando ho detto che dovevo vedervi per un possibile lavoro in Europa m’hanno fatto capire che con un po’ di banconote mi avrebbero lasciato stare…sai mamy devo averli delusi perché i loro cani non m’hanno trovato la droga addosso…forse è stata colpa di questo…”
“Cosa sarebbe ?”
“Un cellulare satellitare…prende ovunque…anche in mezzo alla giungla se le batterie sono cariche, ben inteso!”
“Fa anche foto?”
“No, questo modello serve solo per telefonare. Le foto ti mettono solo nei guai, mamy…”
“Pensavo Andrew, se tu gradisci fare poche foto per noi ok, ma se vuoi fare bella foto a me e mio figlio io vorrei denaro in più…”
“No, mamy. Stai tranquilla, solo assistere, dal vero mamy. Dal vero…siete sicuri di riuscirci?”
“Certo, Andrew…mio figlio mi sa prendere! Tu preferisci luce accesa, o luce soffusa?”
“Adoro l’intimità, ma da spettatore preferirei la luce accesa…”
“Tu preferisci che mio figlio mi trovi già nuda, o devo spogliarmi davanti a lui?”
“Dovresti spogliarti davanti a lui…soprattutto toccatevi tra di voi…dove lo farete?”
“Dove tu vuoi Andrew, qui in salotto o in camera da letto?”
“Meglio in camera da letto, se c’è posto per una sedia…”
“C’è posto, c’è posto Andrew…senti per allietare la tua visione, mia figlia disposta a toccarti…penso pippa o piccolo pompino…se dovesse piacergli tuo cazzo vorrebbe denaro in più per lei! Solo che tu dovresti limitarti a culo soltanto…lei vergine di fica!”
“Grazie dell’offerta mamy! Ma vanno bene i trecento che vi ho già dato, non ho bisogno d’altri servizi…”
“Comunque Andrew se tu sarai eccitato, tu potrai sempre avere me…mio figlio non t’importunerà, e venire in buco che tu preferisci…io pronta lo stesso…con permesso Andrew…vado a vedere se Siriphon ha finito di fare il thè…”

“Quando mamy venne da noi Franz, il thè stava filtrando nelle tazze, il nostro ospite l’aveva preferito fresco, e io volevo raffreddarlo in frigo. Mamy ce lo fece servire nel vassoio, poi ci recammo in salone. Bevemmo tutti e tre…poi mamy andò con Somchay a prendere una pillola di viagra che aveva procurato; mio fratello sosteneva che non ne aveva bisogno, ma mamy gli disse…”

“Somchay, non possiamo fare una brutta figura! Tieni, l’ho spezzettata…metà. Mandala giù con il thè…poi se ti verrà il mal di testa…andrò in farmacia a prenderti qualcosa…su…”

“…mio fratello mandò giù il viagra, o meglio mezza compressa…poi chiese a mamy…”

“…quanto ci mette mamy?”
“Un’ora Somchay…te l’avrei dovuta dare un’ora fa…ora stenditi una mezzoretta sul divano. Prendi una videocassetta porno, di quelle che hai da parte, e guarda qualcosa…quando sei pronto, ci raggiungi in camera da letto…”
“Mamy…?”
“Siriphon mi può toccare almeno un po’?”
“Che domande! Se è d’accordo lei…tu però non approfittare!”
“Som…mi tocchi un po’ i seni, se vuoi te li succhi…poi però dovrai fare con mamy…”
“Intanto che vi mettete d’accordo vado a parlare con mister Andrew…è ora di farlo accomodare in camera da letto…”
“Andrew, vorresti seguirmi in camera da letto, intanto che i miei figli parlano un po’…”
“C’è qualche problema, mamy?”
“Nessun problema Andrew, anzi spero che la nostra casa sia di tuo gusto…piuttosto tu preferisci vedere più sveltine…o vuoi vedere qualcosa di più calmo ed elaborato…non so preliminari…”
“Vorrei che faceste con calma, niente di troppo veloce. Metteteci il tempo che vi serve…la sedia davanti a letto va bene, certo, aspettate…ecco la sistemo io…alla distanza mia…dimmi mamy, è la prima volta che lo fate?”
“No, Andrew…l’abbiamo fatto anche altre volte…un paio di nascosto dal mio defunto marito. Forse sapeva, o faceva finta di non sapere…”
“Posso chiederti chi prese l’iniziativa?”
“Mio figlio dopo aver letto un porno manga, dopo che mio marito era andato a lavoro, mentre lavavo i lenzuoli è venuto in bagno…io mi sono solo scostata credendo che dovesse solo fare la pipì e invece mentre ero china sulla vasca con il detersivo, mi ha sollevato la gonna, e abbassato le mutande…e mentre mi stavo voltando per chiedergli spiegazioni mi aveva già infilato il cazzetto suo duro…”
“…e lui…?”
“…lui era eccitato da fumetto porno manga, e si mise subito a muoversi…io gli dissi tesa e calma: fai presto, prima che torni Siriphon, e vieni pure dentro! Tanto ho il ciclo…quei maledetti fumetti giapponesi! Lo lasciai venire dentro, poi non gli rivolsi la parola per un paio di giorni. Sai Andrew ero preoccupata che lo venisse a sapere mio marito. Rumore non ne avevamo fatto…”

“…intanto Franz io m’ero tolta la t-shirt per offrire il seno a mio fratello. Me l’ha baciato a lungo e succhiati pure i capezzoli…in una ventina di minuti di prese di poppe e succhi di capezzolo, gli si drizzò. Dopo averglielo preso in mano sentii che ce l’aveva duro…”
“…Som, direi che sei pronto…li raggiungiamo?”
“Somchai si tolse le scarpe e andò in camera da letto col suo cazzo già estratto, fuori dai pantaloni…mamy gli disse…”

“Andrew, hai visto? Direi che mio figlio è pronto…vogliamo cominciare?”

“Sai, Franz, disinvoltamente mio fratello si stava già togliendo la camicia e abbassando i pantaloni…rimasto in mutande, sempre col cazzo dritto di fuori stava già toccando mamy tra le gambe da dietro e dentro il seno, sotto la veste…ma Andrew chiese curiosissimo…ancora non ci credeva…”
“Cosa, Gladys?”

“…eh…?...ma senti mamy, è proprio tuo figlio? O è il figlio di una tua amica, una vicina…ehi, non è che è un ragazzo di vita?...sai, la polizia prima…non so, se…”
“No, Andrew…sono i figli miei questi! ...aspettami steso sul letto Somchay…”

“Dovevi vederla la faccia sbarrata di Andrew quando mamy estrasse da un cassetto la foto incorniciata con la nostra famiglia…e la diede in mano a lui che guardò interessato…”

“…tu Andrew, vuoi vedere anche i documenti? O ci credi adesso?”
“Ci credo, mamy…ci credo…allora, direi che potete cominciare…per ora rimango in piedi, poi se è il caso mi siedo…non è che potete portarmi un tovagliolo?”
“Certo, certo…Siriphon…vai in cucina a prendere un buon tovagliolo di stoffa! Comunque se vuoi toccartelo, puoi schizzare anche sul lenzuolo…poi laviamo tutto. Ho la biancheria di ricambio Andrew…non siamo poverissimi…HOH !”

“Sai Franz, Somchay aveva di nuovo allungato le mani da dietro sotto la gonna di mamy, e probabilmente la stava già esplorando dietro, con le dita!…io intanto avevo portato un tovagliolo a Andrew che se lo poggiò sulla sedia in attesa di utilizzarlo…io chiesi a Andrew…”

“…Andrew vuoi rimanere solo, o vuoi che ti prepari qualcosa intanto?”
“…ehm…prepara dell’altro thè ! Comunque la tua presenza non mi disturba…”

“…mio fratello, Franz, stava già spogliando lui nostra madre e stava iniziando con degli educati preliminari baciandola sul collo e slacciandole il reggiseno mentre lei, con qualche acrobazia, era riuscita a far cadere in terra le mutande. Andrew le raccolse e le ripose sul mobile, e intanto osservava in piedi, cambiando posizione di tanto in tanto…”

“Mamy, togliti tutto…”
“…”
“Ecco ora siamo completamente nudi Som…prendimi!”
“Ti ho già presa mamy!”

“Mamy si stese sul letto guardando Som in faccia in cerca di un bacio…aprì di poco la bocca e fece uscire la lingua, affinché percepisse l’invito…Som le mise la mano sulla vulva, e steso di fianco a lei, affinché Andrew potesse gustare la vista del suo corpo toccato dappertutto, mentre iniziavano a beneficio dell’ospite un lingua-lingua tra di loro durato diversi minuti…poi Som si piazzò meglio sopra a lei ed iniziò a baciarle i seni…per farsi meglio vedere, mamy si stese per lungo, e il figlio riprese immediatamente le strette di seno e i succhi di capezzolo…mamy si stava eccitando per come suo figlio le stesse amando il corpo sul davanti…le stava leccando il ventre, e il basso ventre quando ero appena tornata col vassoio per il thè…Andrew invece stava lottando con sé stesso per non tirarsi fuori il cazzo dai pantaloni…sembrava volesse mantenere un certo contegno…io gli dissi…”

“Il thè è pronto Andrew…”
“…eh?...Ah sì, lascialo sul mobile…fra poco lo berrò, certo…”

“Posai il thè sul mobile, poi andai da Andrew, più vicina e gli toccai la patta dei pantaloni…”

“…mhmmm…è duro Andrew…lasciami fare…mamy ha già detto che puoi tirartelo fuori…”

“Tirai fuori il cazzo al nostro ospite, e toccandolo con tutta la mano m’accorsi che era grosso, e quasi duro…”

“Tu guardali, sei qui per questo, no?!”
“Sì…sì…eh….ehhhhhh…”

“Somchay aveva appena iniziato a leccarle la vulva ormai gonfia di mamy…era diventato bravino coi giochini di lingua tra le pieghe del suo sesso a cui scostava i peli con maestria, e poi ci dava giù con la lingua…”

“…AHNNNNN…piano Som…fai piano…ahnnnn…ohhhhhh…bravo…bravo…ahnnn…ahnnnnn…ahnnnn!”
“Sluuuurp…slaaaaf…sluuuurpf…yuhlmmmm…splu…slaaaaap….”
“AHNNNNN…ahnnnn…ahnnnn…Som, forse Andrew vuol vedere un sessantanove…fermati un attimo…facciamo un sessantanove, così mi può anche vedere il culo…”

“Mio fratello smise con la leccata di fica, e prese a menarsi il cazzo intanto che la madre gli dicesse in che posizione dovesse mettersi…ovviamente quella supina…lei si abbassò per lungo su di lui per prendergli in bocca il cazzo, scappellandoglielo con gentilezza e dandosi subito da fare con la lingua…all’altro capo nostra madre mostrava al nostro ospite il suo culo che Som stava aprendo per leccarle la vulva da sotto…ormai Andrew si stava chiaramente masturbando osservandoli menandoselo alla velocità che voleva lui…io andai dietro a lui e ripresi a masturbarlo con la mia mano con la dovuta presa, e la dovuta gentilezza…”

“Dai a me Andrew, ci penso io qui…”
...
“Mentre cercavo di convincere il nostro ospite ad accettare una sega da me, Som disse…”

“…mamy, mettiti a quattro zampe, che devo penetrarti…ahhhh…se no, vengoooohhhh…piano mamy, piano…”

“…mamy, Franz, si mise a pecorina e mio fratello le penetrò la figa iniziando poi a sbatterla. Il nostro ospite credeva che mamma e figlio si limitassero al sessantanove, e invece lui le era entrato nella fica, veloce ed eccitato…al nostro ospite prese un tremore mentre sgranava gli occhi stupefatto: l’aveva proprio penetrata e stava sbattendole le sue pallette sull’inguine; Andrew dovette sedersi, anche perché pure il suo cazzo s’era fatto bello grosso…come si sedette mentre osservava mamy godere degli affondi di mio fratello io decisi di fare una sorpresa all’ospite…dopo due o tre colpi di sega più grossi, mi chinai per un piccolo pompino…quell’uomo era pulito e profumato, e il suo cazzo non aveva un cattivo sapore…andai avanti e indietro con la bocca quattro o cinque volte…poi lui tolse la mia bocca…chissà cos’era successo…chissà perché un mio pompino non gli piaceva?!”
“…tu, no signorina! Tu basta così, va bene…grazie…non l’ho mai dato ad una minorenne…!”
“…io brava con la bocca Andrew! Preferisci mano?”
“…no…voglio che tu non me lo tocchi, signorina!”
“Come tu vuoi Andrew…vuoi il thè mentre guardi ?”
“…dammi il thè, sì…dammi il thè…e con lui…faccio io!...ora le vieni dentro, Som o le sborri le cosce?”

“…Som, non so se avesse capito la domanda…però le stava dicendo infoiato…”

“Mamy ! Sto per venire…ahnnnn…ahnnnn….ahnnnn..ohhhh…ti vengo dentro…?...ahnnn…o te lo metto al culo?...ahnnnn…ahnnnn…”
“La mia…ahnnnn…ahnnnn…è …unahhhhhh…buona fica…Som…vienimi dentro!…”

“Mio fratello Som iniziò la sua corsetta finale…la sbatteva esaltato, e mamy tra un colpo e l’altro faceva dei bei respiri forti…Som stava sudando esaltato…sulla fronte avrebbe potuto tranquillamente avere la febbre per quanto era rosso…all’improvviso sborrò la fica a mamy che gradì e molto…restò a pecora fino a quando Som non le diede l’ultimo sparetto, poi chiuse il contatto tirandolo fuori esausto e raffreddandosi…mamy si era seduta sulle caviglie per far colare fuori la sborra che però si cospargeva sulla sua pelle…Som le chiese un piccolo bocchino per pulirgli la cappella. Mamy lo accontentò sedendosi sul cuscino e toccandosi la fica…all’improvviso Andrew si tuffò sul letto, e prese a leccare freneticamente la fica di mamy pulita alla meglio…s’impegnò per darle un orgasmo clitorideo, di lingua, e intanto si smanettava il cazzo…provai a offrirgli di nuovo qualcosa…ormai mi ero eccitata anch’io, e mi stavo toccando la mia fica depilata…mentre leccava la patacca a mamy come un cagnolino, lo distrassi un attimo:
“Andrew, se vuoi leccare la mia…è pulita! Lì ci ha goduto mio fratello…”

“…Mi guardò senza dirmi niente, poi riprese a leccarla a mamy, e non smise fino a quando la sua fica non fece gocciolare di nuovo qualcosa…mamy non sapeva fare squirting…ma colò lo stesso qualcosa, che lui assaggiò…poi si sparò tre manate al suo cazzone, e sparò cinque schizzi sulle cosce aperte di mamma…intanto Som disse…”

“…mamy, vado un attimo al bagno…”

“…sai Franz, mio fratello andò il bagno, fece pipì, poi si lavò sbrigativamente. Quando uscì gli feci cenno di raggiungermi in cucina…poi usarono il bagno mamy e per ultimo Andrew…intanto mi alzai di nuovo la gonna, e mostrai a mio fratello la mia fica glabra, e ancora un po’ eccitata…nemmeno io credevo che ne potesse sparare tanto dentro a mamy! Io dissi a mio fratello, nudo, usando la nostra lingua affinché Andrew non capisse se avesse ascoltato…”

“Quest’uomo è tocco! Gli ho offerto la mia, glabra e pulita e ha detto che non dovevo permettermi…”
“Gli piacerà stagionata…ma è vero che gliel’ha leccata tutta? Io mi stavo quasi addormentando dopo…”
“Sì, gliel’ha leccata tutta, non s’è staccato finché non l’ha vista sgocciolare…gliel’ha leccata bene, poi s’è sparato un segone, tre manate manco!... e le ha sborrato tutta la coscia sinistra, senza colpire la fica!…”
“Gli stavi facendo un pompino, m’era parso…”
“Sì, ma non mi ha permesso di completarlo…gli avrò leccato un po’ la cappella, poi me l’ha tolto!”

“…guardammo entrambi dalla cucina: se voleva prendere mamy e scoparla, non ci avremmo trovato niente di strano…ma parlava con lei con naturalezza, come fossero amici da tempo…io proposi a mio fratello…dopo essermi tolta la gonna restando nuda sotto la maglietta, che non copriva nemmeno troppo…”

“Vuoi assaggiarla, Som? Quando mi sarò sposata non te la farò nemmeno vedere…”
“Mi va di aiutarti ad eccitarti…mi sa che con mamy devi fare la seconda puntata, forse dietro…siediti comodo e leccala, poi ti accompagno di là, e farai lo stallone col culo di mamy…”

“…mio fratello passò una decina di minuti a leccarmi la vulva, tanto che Andrew era venuto in cucina…e mentre mio fratello me la leccava, io sorrisi all’ospite facendogli cenno che stavo eccitando un po’ mio fratello; presi la sua testa e me la premetti sulla fica, godendo di proposito; da quello che ricordo però non riuscii a bagnarlo sul volto…soltanto a farglielo drizzare di nuovo…lo toccai, e come lo sentii che era di nuovo dritto e turgido, lo presi per il cazzo, e seminuda accompagnai mio fratello da mamy che si stava intrattenendo con l’ospite…dissi io…”

“…mamy, se Andrew vuol vedervi che lo fate col culo, direi che Som è pronto. Andrew vuoi bere qualcosa, prima mi è sembrato che avessi parlato con mamy di un Martini…”
“Ce l’avete ? Un Martini, dico…”
“Martini?!...Sì…”
“Per me Dry…ehi Som!”
“Dimmi Andrew…”
“Hai problemi a metterglielo dietro? Nell’ano intendo…”
“No…inculo mamy senza problemi…”
“Vuoi dire che ci metti il cazzo ?”
“Certo! E mica solo il cazzo… ci godo anche dentro!”

“Intanto mamy si era di nuovo messa a pecorina, mentre Som andò a baciarle, e leccarle l’ano allargandole bene le natiche, come ne fosse il padrone…Andrew non perdeva un istante di quelle cose che stavano facendo; rimase ipnotizzato quando mio fratello introdusse la lingua nell’ano, e vide mamy percorsa da un’onda nervosa, e da una smorfia d’imbarazzo, o di piacere…non l’ho mai saputo! Poi mio fratello si smanettò il cazzo per bene, scappellò, poggiò la cappella sul bucio, e con un buon colpo poté cacciarglielo tutto nel culo…mio fratello prese a muoversi per darle e ricavarne piacere…lui lo osservava sudando per la tensione, e a tratti sembrava che volesse piangere, vedendo mio fratello fare il culo a mamy come una locomotiva. Andrew non perdeva una sola movenza, ma il cazzo non gli si stava drizzando più, perché la sborra ormai l’aveva cacciata, ed emotivamente era scarico…intanto ero arrivata io col Martini, che prese senza neppure guardarmi e lo beveva lentamente, sudando sulla sua camicia ormai umidiccia intanto che mio fratello aspettasse la venuta nel culo di mamy, che respirava abbastanza evidentemente per sostenere a mio fratello l’erezione fino allo sparo…Andrew gustò il Martini, senza distogliere lo sguardo da quella sodomia esibita, e quando mio fratello le venne alla fine dentro, anche lui trangugiò quel che rimaneva del bicchiere…ormai eravamo tutti scarichi in termini emotivi; e avevamo anche fame. Segno che avevamo fatto buon sesso. Le nostre pance erano vuote, e così Andrew si offrì di pagarci una cena fuori; chiamò il taxi, in realtà un servizio uber col suo cellulare satellitare, e ci portò al ristorante, un locale di lusso dove mio fratello dovette indossare una cravatta e la servitù era vestita rigorosamente di nero…lì dopo la cena, in cui avevamo mangiato di gusto come lupi, complice un lungo drink nel quale potei bere anch’io i cocktail alcoolici ordinati da Andrew, parlammo, e ci disse qualcosa in più di lui, quando io maleducatamente chiesi perché apprezzasse così tanto il sesso mamma-figlio, invece di un più ovvio fratello-sorella. Venni subito ripresa da mamy…”

“…Siriphon! Non sta bene chiedere troppo, solo perché l’abbiamo ospitato! Potresti essere indiscreta, sai…”

“…ma lui disse…”

“…sapete cari miei, mi aspettavo questa domanda, no mamy…va tutto bene! Tua figlia non mi ha offeso…vedete, io sono cresciuto con gli zii; mia mamma tutto quello che so è che si fece mettere incinta da un uomo che non ho mai conosciuto…lei voleva il figlio tutto per sé…io non so tuttora nemmeno se mio padre sapesse di me…sapete, mamma aveva un buon posto di lavoro in Belgio. Lei era fiamminga, e vivevamo a Bruges, una specie di fredda Venezia ad un’ora di treno da Bruxelles: faceva la segretaria in uno studio legale di sole donne, quindi mio padre non era certo a studio dove lavorava lei. Di sera, dopo le nove mi portava dagli zii, e lei usciva per del lavoro arretrato – diceva lei – seppi poi da alcuni amici un po’ più grandi, che tra l’altro sperando in una buona presentazione, mi trattavano bene, e mi compravano qualunque cosa mi piacesse se fissavo una vetrina davanti a loro… Albert, uno di questi, direi il più dimesso, mi disse che aveva visto mia mamma…”

“…e dove?”
“Al chiosco dell’edicola!”
“E allora?”
“Non hai capito: guarda questi due giornaletti! Te li regalo, guardali, e e poi buttali…non li abbiamo macchiati; questi sono nuovi; li ho io comprati poche ore fa… per te…in un certo senso. I nostri amici Andrew, ti fanno regali perché sperano che li presenti a mamma tua…se guardi questo giornale saprai da solo cosa si aspettano…soprattutto quelli maggiorenni!”

“Guardai quei giornaletti amiche mie, e vidi che quella che faceva delle bagnate scopate aprendosi i pertugi con abbondanti smorfie di godimento, anche se aveva gli occhiali fumé, e una parrucca, era proprio mia madre. Insomma a tredici anni e mezzo circa capii qual era il suo lavoro arretrato…scopava per i segaioli negli studi fotografici del porno…sapete, non mi era mancato mai nulla, tranne forse un padre…ma a lei stava bene anche così…Albert mi disse…mentre eravamo in una disco pub con la birra che a Bruges il venerdì pomeriggio costa un euro…”

“…se potessi me la farei mamma tua Andrew, ma non spererei come fanno gli altri…magari adesso vorresti fartela anche tu…dopo aver visto quelle pecorine!”

“Risposi che…”

“…dai Albert, è sempre mia madre! Mica posso farmela solo perché è figa…”
“…ti credo Andrew, lo so che è imbarazzante! Ma non ci troverei nulla di male! Oggettivamente, direbbe il professore di filosofia, è figa!”
“…mhmmm Albert, senti…se posso le parlo…ma quando giochiamo a pallone assicurati che non mi mettano in porta!”
“…di questo ti preoccupi?! Andrew, a me stare in porta piace…vedremo…”

“La cosa con Albert finì lì. Ma io, sapete, i suoi porno li avevo conservati nella mia cameretta, nascondendoli bene, tanto che un pomeriggio che mamma stava a casa, e io non avevo molto da studiare, gliene mostrai uno aperto dove c’era lei…non fece una piega! Stava stirando in una vestaglia ben avvolta, fumando anche una sigaretta…e ignoravo se sotto fosse nuda o meno…una bella donna bionda e longilinea, con un bel seno non esagerato, portava i capelli a caschetto…”

“…mio fratello Somchay s’intromise chiedendo…”

“Che colore avevano i suoi occhi Andrew?”
“Una specie di verde azzurro…decisamente nordici…”

“Poi caro Franz prese il portafoglio, lo aprì, e ci mostrò una foto che teneva dentro…c’erano due persone, una giovanissima biondina in un tailleur grigio non proprio scuro, con gonna sotto il ginocchio e cappellino, sembrava una hostess, con un figlio piccolo in vestito doppio petto e farfallina, in posa davanti alla cattedrale di Bruges…ci disse che erano loro due…”

“…il giorno della mia prima comunione, vedete?! Avevo undici anni…vi piace?!”
“Mamma tua è molto bella…mi ricorda quell’attrice sudafricana bionda…quella di Atomica bionda!”
“Sì, ho capito a chi ti riferisci…”

“Tenne sempre la foto in mano sua, caro Franz, mostrandola a mamy, a mio fratello, e a me…poi la ripose nel suo portafogli! Insomma lui seppe che quella bellissima bionda aveva una doppia vita, molto sexy. Puoi immaginarti il suo turbamento a tredici anni e mezzo, averla vista su un paio di quei porno tascabili! Doveva aver avuto un bel corpo, vivevano da soli in un appartamento di due stanze, in affitto…deve aver pensato: se si concede così per la macchina fotografica, perché non dovrebbe concedere qualcosa anche a me?!...secondo me deve aver detto a sé stesso: io provo a mostrarglielo, poi vediamo…chissà…”

“…e allora? Pensi che puoi mangiare, pagare un affitto, e una play station col solo stipendio di segretaria? ...se vuoi ti ci puoi segare quanto vuoi, non mi offendo…li fanno apposta! Te li ha venduti l’edicolante?”
“No, un amico più grande.”
“Chi?”
“…”
“Va bene, non dirmelo! Un altro segaiolo. Tanto lo so che all’età tua ve li procurate lo stesso!”
“Mamma sei…sei figa!”
“Grazie, tesoro! C’è altro?!...quei giornali nascondili bene, non vorrei li vedesse qualcuno visto che hai trovato quelli in cui ci sono io…”
“Erano nascosti bene! Non li hai mai trovati nemmeno tu!”
“Li ho trovati, tesoro, sai…li ho trovati! ...ma non li guardo! …anzi non so nemmeno dirti dalla copertina se ci sarò io o no, dentro quella roba!”
“Allora li hai sfogliati…?”
“No, non ho bisogno di vederli…per me sono solo cento euro a servizio, di dove apparirò non me ne frega nulla!”
“Io…”
“…cosa vuoi Andrew…?!”
“Niente, io…”

“Insomma a quel punto mi tirai fuori il cazzo che s’era già drizzato a vederla stirare in vestaglia, e glielo mostrai, e lei mentre fumava con indifferenza, continuò a stirare…”

“Fammi indovinare Andrew…vuoi scoparmi?”

“Io non risposi niente, continuando a guardarla, e toccandomi il cazzo di tanto in tanto…il massimo che riuscivo a intravedere erano le gambe e un poco di cosce…”

“La finestra è aperta stupido! E che stiamo al quinto piano non serve a granché. Di fronte a noi c’è chi sta al settimo…”
“Vedono la tua vestaglia, non me!”

“Mamma staccò la spina al ferro, poi calò la persiana…tirò altre due boccate di fumo, poi disse rassegnata, tenendo la sigaretta consumata tra le mani…”

“Lo sapevo che sarebbe successo! Beh, togliamoci il pensiero!”

“Spense la sigaretta, e disinvolta si tolse le mutandine con la vestaglia indossata, lasciando che cascassero ai piedi del cavalletto; quindi venne verso di me, e mi disse…”

“…fammi spazio! Meglio qui che c’è il tappeto spesso! …in camera da letto ci sentirebbero i vicini…”

“…poi si stese sul tappeto continuando a coprirsi…allargò le gambe, e poi sollevò le ginocchia, e le si scoprirono le cosce e le gambe depilate…per qualche motivo stava ancora a coprirsi la vulva…mi fece aspettare un paio di minuti, fissandomi senza sorridere…era bellissima anche senza trucco…chissà in qualche altra famiglia forse me l’avrebbe mostrata, o mi avrebbe consentito al massimo di toccarla e leccarla, e poi sarebbe finita lì…io non volevo scasare comunque…finalmente slacciò la vestaglia, e scoprì il sesso, con il pelo biondo. Le era cresciuto da poco…intuì la mia meraviglia, o meglio il mio turbamento…sapete, la figa ce l’aveva bella!”
“Il servizio di quel giornalaccio l’ho fatto l’anno scorso, mi tingevo pure i peli là sotto…ci sono altri servizi, che prima o poi appariranno…in alcuni ce l’ho glabra…pelata…adesso ho voglia di avere di nuovo il pelo…beh che fai ? Ti seghi…la lecchi…ce lo metti dentro?!... Fra poco ti tiro un calcio, e cambio idea, Andrew! …su, coraggio…abbassati a leccarla a mamma tua, che è pulita! ...basta che non te ne vanti con gli amici…! Sta qui! La volevi vedere, no?!”

“Mi precipitai a leccargliela tutta e per bene, dato che quei giornalacci li avevo anche letti nei testi…me la lasciò leccare tutta…”

“Ahnnn…ahnnn…bene così…ahn…no, non metterla dentro la lingua, dentro non la sento…lecca più sopra, se vuoi sentirmi godere…più sopra Andrew…lì vedi?!...leggera la lingua, senza premere…”
“…continuai a leccarla dove mi aveva detto lei, quando la leccavo m’incoraggiava affettuosa, ma senza troppo entusiasmo, carezzandomi, poi mi disse che dovevo sbrigarmi ad entrare, prima che la libido mi passasse…”

“Su, entra dai…che poi la …ahnnnn…durezza passa…ahnnn…ahnnn…non è…ahnnn…eterna!”
“…un attimo…sluuuurpf…slaaaaaap…suuuuurpm…mhhhmmm…ancora…ahnn…un po’…mam…ahnnn!”
“…è aperta Andrew…entra ora…che viene meglio…ohhhh…piano, diavolino mio…ahnnn…piano…ahnn!”

“E io amiche mie, quando vidi che s’era aperta, bionda, carnosa, e rosea…la più bella figa che avessi mai visto…e ci stavo per chiavare…così a malincuore, che avrei continuato a leccarla, ci misi il cazzo…”

“HOH…ahnnnn…eccolo, tesoro mio…su fammelo sentire…ahnnn…ahnnnn…muoviti!”
“AHNNN…ahnnn…ahnnn!”

“… e mi abbracciò restando guancia guancia per farmi arrivare all’orgasmo…”
“…non appena le entrai dentro dentro, provai le sensazioni più belle della mia vita…le ho goduto dentro …lei invece era già venuta, credo…purtroppo mi baciò poco…come li avrei voluti mentre godevo…lo sperma glielo trasferii tutto…stavo per uscirne, ma amabilmente mi disse…”

“Tranquillo, non toglierlo! …riempimi Andrew, che ho preso la pillola! ...”

“…mamma se n’era accorta che ero rimasto deluso senza i baci durante la venuta…anzi era rimasta rigida…ma restammo congiunti…”
“Mamma, perché non mi hai baciato?”
“Perché sono tua madre…”


- continua -
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