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Mia sorella Serenella, non solo una commessa. 3a parte


di sexitraumer
19.01.2018    |    6.953    |    0 9.4
"Da quando ebbe la sua pubertà, e si accorse a cosa serviva la fica, non disdegnava il brivido di qualche cosa che “non si sarebbe mai dovuta fare” in..."
Diversi mesi dopo quella prima scopata in motel con mia sorella Serenella, attrice di fotoromanzi porno, mi capitò inevitabilmente di diventare maggiorenne; mi capitò anche di assistere ad una lite fatta di sguardacci, e qualche sbattimento d’oggetti, ma senza veri e propri urli, tra mamma e mia sorella che era passata a trovarci; l’oggetto di quella lite era il signore che avrebbe dovuto sposare, cattolicissimo scassacazzi, che per via dei suoi buoni rapporti col prete era stato ricevuto in canonica per una semplice chiacchierata senza il vincolo della confessione…bla, bla, bla…ed il loro discorso aveva finito per toccare il mondo del porno, da solo in grado di assorbire per via dei soldi facili anche dei “normali” fedeli; bah, un discorso come se ne fanno tanti, e che poteva finire in un nulla di fatto…un paio di giorni dopo però apparve una curiosa coincidenza: una lettera anonima, diretta al fidanzato di Serenella, denunciava Serenella come porno attrice allegando un paio di pagine della nota rivistaccia sulla quale appariva nuda a fare sesso spinto, e senza inibizioni. Probabilmente questo povero “cornuto”, desideroso di saperne di più, doveva essersi recato presso un’edicola della vicina cittadina, e doveva aver comprato i due numeri quindicinali che era riuscito a trovare, e nei quali c’era il talento sexy di Serenella, e della probabile fumettatrice (a nero), la professoressa (precaria) Amalia, che avevo già conosciuto…provate ad immaginare la sua reazione, quando vide nei frame con fumetto mia sorella, sua fidanzata, che si faceva spaccare i pertugi da cazzoni king-size ! Forse non troppo diversa dalla mia…ovviamente questo signore lo smacco non lo aveva metabolizzato; ansioso di vendicarsi in un momento in cui Serenella era impegnata al negozio (e fortunatamente il cornuto non aveva visto il servizio svoltosi in quello stesso negozio !) venne a casa nostra, che non c’ero nemmeno io, e mostrò le due rivistacce ai nostri genitori, che imbarazzati non sapevano cosa rispondergli…era un bel botto ! Per lo meno, per una come mamma, abituata a sopportare le corna, ma a vivere un matrimonio formale; se c’era una cosa che stavo imparando all’epoca era che la caldaia, se fai uscire un po’ d’aria in eccesso non esplode mai… Ovviamente mamma trasalì dal disgusto, e papà rimase glaciale, per non tradire alcuna emotività con l’ospite…e ci sarebbe mancato altro ! Mia sorella lo aveva gratificato con un certo numero – mi venne ribadito limitato ! - di pompini…facendo le somme ne dedussi che se papà pure non sapeva, in realtà aveva intuito abbastanza per evitare di saperne di più fino alla visita dell’incazzato fidanzato…come dire: che me ne importa dato che mia figlia guadagna soldi comunque suoi, e a lui, fatto salvo il denaro (poco) per sua moglie, restava abbastanza per una pizza fuori con l’amante da far terminare con qualche peccatuccio col viagra, nella casa in prestito di un contadino o di un amico, o di un parente…ovviamente aspettò con loro che Serenella tornasse per contestarle il “trovato”…
…epilogo ?
Ovviamente ruppero, e credo – col senno di poi - che così Serenella si fosse tolto un peso…restava da fronteggiare mamma, che timorosa che sua figlia fosse sulla bocca di tutti, era sempre pronta alla lite, o alla predica; in breve: se Serenella non passava a trovarci la cosa non l’avrebbe disturbata affatto. Tuttavia Serenella mi portava i soldi per pagare le utenze, e l’assicurazione al mio scooter…quindi a casa la facevo salire io quando mamma non c’era. Un giorno parlammo da soli in casa nella sua ex stanza dove io avevo allestito la mia nuova stanza per il modellismo, e per i poster vari:
“Ti sei sistemato bene; pure una pulita ai muri vedo…complimenti !”
“Grazie. Ha fatto tutto zio Rodolfo; ci è costato solo la tintura…”
“Bravo, bravo…e come va in generale ? Stai studiando per la maturità ?”
“Sì, e chiamo anche una ragazza, affatto racchia e secchiona a ripetere con me, ma non sembra troppo interessata…”
“A ripetere, o a limonare ?”
“Un po’ uno, e un po’ l’altro…per la seconda li vuole fusti…e con il portafogli gonfio…”
“Ah beh, parti svantaggiato…l’unica cosa che ti si gonfia è…”
“…è ?...”
“… il cazzo !…Olindo, quando ci sono io ti si drizza…riesco a vederlo anche coi pantaloncini da casa…ti sei innamorato di me perché faccio i porno, vero ?!”
“Uno psicologo, di quelli che ti parlano del sesso, direbbe senz’altro di sì. Ma Serè !...Io e te lo sappiamo che non è vero !”
“Non è vero ?! Mi hai dormito abbracciato quasi un’ora dopo la prima venuta…!”
“Secondo me, non mi dovevi mostrare i tuoi peli di fica, né farmi quella sega col pornino che avevi te !”
“L’hai visto l’anno di quel pornino ?!”
“No ! Non ci ho fatto caso; e comunque l’ho buttato ormai, sai…”
“A te dissi che me l’aveva dato il mio ganzo affinché me lo studiassi…beh, ti ho raccontato una fandonia !”
“E dov’era la bugia ?”
“Non me l’aveva dato Giuliano, il mio ganzo dell’epoca ! Glielo rubai io, di mio, dalla sua stanza mentre si faceva il bidet dopo una nostra scopatina; all’epoca avevo quindici anni ! Per questo t’ho detto se avevi visto l’anno di uscita…”
“No. Semmai ho visto l’ano di uscita di quelle fighette trapanate…”
“Buona questa ! Senti, perché ti stai toccando ? Ti vuoi masturbare davanti a me ?”
“No, pippe me ne sono fatte abbastanza. Senti, adesso che lo sa, non posso più ricattarti…ho speranza che me la dai di nuovo Serè ?”
Mia sorella non mi rispose, e mi guardò con aria di compatimento, notai, per un lunghissimo minuto…per poi interrogarmi in via specifica:
“Non sarai stato tu a mandargli la lettera anonima, vero ?!”
Ed io, tranquillo risposi:
“No. Non avevo alcun interesse a cambiare la situazione. Puoi credermi…non conoscevo nemmeno il suo indirizzo…e poi avresti sposato uno con gli sghei, no ?!”
“Sarà…uhmmm, sarà…certo.”
“Forse qualche cliente che ti aveva riconosciuta, e che hai trattato male, magari uno sconto non concesso, o un furto non riuscito…”
“Li tratto bene tutti, indistintamente !”
“Oltre me, l’unico che poteva aver avuto un interesse affinché vi lasciaste era il nipote del padrone del negozio…magari vorrebbe che diventassi la sua donna, anche nella vita reale…”
“Ci ho pensato ! Ma l’ho scartato. Quello sta con una che è più giovane di me, fresca diciannovenne…mo’ ce l’hai proprio di fuori ! Già duretto ?! Ti si rizza se parliamo ?! E da quando ?”
Visto che il nostro discorso si spostava sull’età colsi la palla al balzo e me la giocai…
“Mò che sono maggiorenne me lo faresti fare un servizio porno ? In modo da apparire nella rivista…”
“Perché ci tieni tanto ? Se volevi scopare una porno attrice, mi hai potuto avere, no ?!”
“Per vedere come mi funziona il cazzo da nudo, mentre scopo…vorrei vedere come vengo sulla rivista dove stai tu…ti potrei dare una mano, no ?! Come Mikhail, che aiuta la madre che fa le foto…”
“Mi sa che ho fatto male a dirtelo ! Ma pensa se qualcuno che la legge ti riconosce, com’è capitato a te con me, e lo dice agli altri…insomma non hai paura di perdere le amiche ? Perché, guarda che le perdi di sicuro se ti vedono fare quelle cose…”
“No. E non ho paura nemmeno di farmene altre…Amalia come sta ?”
“Non la sento da cinque settimane; non mi può ancora restituire i soldi, e io non voglio recarle imbarazzo…”
“A me ha detto, quella volta, che una cavalcatina con quegli attori se la farebbe…se la chiamassero.”
“E tu, una cavalcatina con lei te la faresti ?”
“Sì, certo.”
“Proverò a parlarne a Larissa…vediamo se riesce a vendere un servizio porno con un cazzetto come il tuo…sentiamolo un po’ ! Non lo prendo in mano da un bel pezzo !”
Serenella, dato che eravamo soli, me lo riaccolse nella sua mano calda che cominciava a muovermelo con le prime scappellate…la deviante di casa era lei. Da quando ebbe la sua pubertà, e si accorse a cosa serviva la fica, non disdegnava il brivido di qualche cosa che “non si sarebbe mai dovuta fare” in famiglia…
“Perché non dovrebbe riuscirci ? Huhmmhhh, ahhhhh !”
“Perché i porno li leggono anche le donne, e le donne vogliono vedere dei bei manganelli di carne…non è il tuo caso Olindo, te ne rendi conto ?! …Ehi ! Piccolo ma duro ! Pciù ! E bravo il mio fratellino, che mi sta già fissando le zinne !”
Mentre mi spippava si era chinata e me lo aveva baciato sulla cappella, poi riprese con la sega.
“Beh non si può organizzare un fotoromanzo dove io col cazzetto, dici tu, mi scopo quella Gail molto porca, l’inglese a cui telefonasti, no ? Uhmmm, vai così Serè !...ahn ! Una specie di fotoromanzo a tema incesto…che però non è un vero incesto, no?! Ahnnn !”
Adesso Serenella andava regolarmente avanti e indietro: la sega era iniziata…il calore della sua mano era piacevolissimo…e aveva azzeccato la velocità giusta.
“Ti capisco ! Spiacente deluderti ! Ha finito di pagare gli avvocati, ed è tornata in Inghilterra; gli è morta la madre, sai, e dopo il funerale è rimasta lì; mi ha detto Larissa che ha ereditato l’appartamento della madre…”
“Ahhhnnn, e dai ! Una che tromba con me si trova ? Ahnn !”
“In questo periodo non so. D’accordo, sei maggiorenne, ma nessuna collega mi deve dei favori; solo Amalia è in debito con me…ti piacerebbe posare con Amalia ?”
“Certo, mi sembrò abbastanza carina quando ci hai presentate…”
“Adesso è un po’ diversa…un po’ più tonda…soffre di disfunzioni ormonali, non è più così falsa magra come l’hai conosciuta…ehi si sta intostando ! Te lo sento pulsare, che bello il tuo pisello fratello ! Mi piace anche se è piccolo…”
“Hoh ! Ahnn! Beh, possiamo fare una storia porno in cui lei è mia madre, ed io le metto le mani addosso, e lei si concede…”
“Amalia non vuole i cazzetti Olindo ! Amalia a furia di scrivere quei fumetti si è innamorata dei king size, mi capisci ?! Vorrebbe cavalcarne uno di quelli in verticale perfetta…ci siamo capiti ?!”
“Ma insomma, una bella trasgressione per me non c’è ?”
Si sbottonò di tre asole la camicetta e vidi che non portava il reggiseno. Glieli toccai tutti e due i seni con le mie due mani libere: duri come il marmo ! Diedi, già in arrapamento, un paio di succhi ai capezzoli dolci di mia sorella…per mia fortuna deviante e tollerante…
“AHN ! HOH ! Come succhi Olindo ! Volevi una trasgressione ? ! Ahnnn ! Basta succhi, baciale ! …C’è ! Te ne offro una adesso !...ohhh, hoh !...ahn… Ma ad una condizione…uhhhh ! Che ondatine di calore che mi dai quando sei tu a toccarmele Olindo ! Insomma una sola condizione, hai, ahnnn…capito ?!”
Il suo respiro era aumentato, di velocità e di gonfiamenti. Le sue zinne erano caldissime…di lì a poco si sarebbe scaldata anche la sua fica…e questo mi eccitava a batticuore…cercavo di non tremare, ma se ne accorse…avrei dovuto avere più mani come la dea Kalì, cazzo !
“Pciù, pciù ! Quale ?”
“Beh, dai continua a baciarmele, e cerca di non tremare…ahnnn ! Ahhhh ! Che bello, baciata così, dai…ahnn! Ohhh ! Hoh ! Allora…ahnn ! Insomma, dai, calma un attimo ! Allora : decido io sui ficchi, e…ahn !...ohhhh… su quanto dura il contatto ! Ci stai ?...”
“Sì…hoh ! Sì ! Va benehhhh ! Dai !”
“Mamma quando torna ? Oh ! Uhmmmm, come me le baci bene ! Continua Olindo ! Continua ! Non mi sono mai sentita così troia…”
“Non prima di un’ora ! Tranquilla !”
“E tu ti fidi ?! Veloce così va bene ? Sì…?”
Le sue manate del mio cazzo erano diventate ritmiche…
“Sì…”
“Allora ora mi tolgo solo le mutandine, e alzo la gonna…tu mantienitelo dritto, avanti! Dai…”
Purtroppo mollò il mio cazzo a svettare fuori dai pantaloncini; avevo paura che si ammosciasse per cui continuavo a guardarle il seno semiscoperto…poi dissi eccitato:
“Vuoi dire che …scopiamo qui ?!”
“Ti faccio vedere come funziona quando giriamo un servizio…Ohhhh, uhmmm, uhi, mi prude già qui sotto, tra le cosce…hohhhhh ! Oltre a noi due ci sarebbero almeno altre due persone…ma qui siamo solo noi due…poi c’è quello che fa le …ohhh, mi stai leccando tra le coscette, porco ! Lo sai come attivarmi…ahhhhnnnn ! Che dici ? I vicini ci sentono ?...”
“E chissenefrega ! Come sono calde sté coscette Serè !...sluurrp, slaaaaaap, pciù, pciù…”
“Basta storcere le mutandine ! Aspetta, mannaggia a te !... che me le tolgo e basta !”
Ne approfittai per godermi anche la vista della sua fica con lo spacco, per cui staccai un attimo la testa per permetterle di lasciar cadere in terra le sue mutandine di pizzo; io come un animale predatore mi abbassai, e le raccolsi per odorarle, ma non sentii granché; che ingenuo ero stato! L’odore della sua pelle calda e pulita era molto meglio. Lei me le prese e le mise sul letto, poi si alzò di nuovo la gonna, caduta con la mia testa dentro, e ampiamente davanti a me, c’era la sua calda fica pronta per le mie labbra impazzite, e per la mia lingua canina; non gliela vedevo così da vicino da mesi, e rimasi sorpreso ! Completamente depilata…e ormai quasi bavosa…! Si era eccitata mentre le baciavo i seni…evidentemente la sua zona più erogena; mentre mi spippavo Serenella mi chiese di sedermi su letto. Lei si sistemò davanti a me tenendosi la gonna in alto, in modo che la fica fosse sempre in vista…poi mi disse affannando un po’ come fosse a disagio…
“Odorala di nuovo ! Ti si ridrizza quasi subito…”
Odorarla ? Certo, sì ! Come no ! Ma leccarla per vedere se aveva cambiato sapore da quando gliel’assaggiai col pelo nero come i suoi capelli fluenti sulle spalle…come vi passai la lingua, notai un nuovo sapore gradevole che ricordava il bianco d’uovo, ma era dovuto al sapone intimo; la leccavo con delicatezza, avendo cura di andare lentamente. Il cazzetto mi diventò un cazzo dritto, anche se non grosso. Lei commentò:
“La leccata non fallisce mai…hohhhhh ! Piccolo diavolo ! Che ondatine bagnate…scusa…ti bagno, non riesco a trattenere…fra poco…ohhhhh…sarò in colo…sporcheremo il letto; fortuna che non l’avete tolto !”
Impazzito arrivai a leccarle di proposito anche il meato urinario facendola urlare all’improvviso…
“AHNNNN !”
“Oh, sluuuuurppp, slaaaaaapp ! Piano Serè ! Che ci sentono…come dicevi te, ci sentono…”
“Ahnnn, ancora, ahnnnn ! Come la lecchi…! Continua Olindo, continuaaaaahhhhh ! Sputala e leccala…la voglio la tua saliva ! Mi fai colare primaaaahhhhhh…ti sporco tutto fratellinoooohhhh !”
Vi stavo passando altre salivose leccate, ormai impazzito per i suoi sospiri e rantoli, quando lei comandò, dopo aver rotto il contatto con la mia lingua:
“Basta ! Adesso togliti, e mettiti dove sono io !”
Ci scambiammo di posizione; Serenella, sedendosi sul letto, portò le ginocchia al petto, e aprì le gambe, come nei porno; naturalmente le si aprì anche la fica bagnata e…vogliosa del cazzo dentro, ben addentro per soddisfare la sua fica relativamente grande rispetto al mio cazzo; era il momento di entrare, e non aspettai il suo ordine…entrai lasciandomi cadere su di lei…
“Ahnn ! Uhmm ! Ohhhh ! Bene !”
Iniziai a muovere il cazzo dentro la sua piacevole calda ed accogliente fica…non appena fu dentro tutto, mi disse:
“Esci !”
Resistevo per godermi con un altro paio di affondi le sue carni intime bagnate; Serenella ri ordinò:
“Esci su !”
Commentai irritato, ma eseguii come da patti di poco prima:
“Ecco sono fuori, uffa ! Perché ?! Porcaccia troia !”
“Ora appoggia la cappella dentro lo spacco, e resta fermo finché non te lo dico !”
Eseguii anche stavolta; glielo introdussi di nuovo, restando fermo a metà penetrazione; passarono cinque-dieci secondi forse, poi disse:
“Di nuovo dentro ! Fino in fondo !”
Affondai il mio cazzo di nuovo, e trascorsi una decina di secondi in paradiso, ma mi ri comandò:
“Esci !”
Uscii, contrariato, ed il mio cazzo cominciava a bagnarsi e a sussultare; lei mi comandava:
“Smanettalo, e tienilo dritto…senza sborrare…e aspetta ! Resisti ! L’importante è che non sborri Olindo ! ”
Mi baciò rapidamente per motivarmi, poi si tolse del tutto la gonna e si sistemò di fianco, poi mi invitò a penetrarla di nuovo da dietro di lei. Assunsi la posizione, e mi sistemai dietro per entrarle nella fica; la sua mano ormai esperta accompagnò la mia cappella dentro la sua fica calda ormai in zuppo, e disposta ad accogliere il mio o qualunque altro cazzo. Restammo congiunti la ormai solita decina di secondi, poi ruppe il contatto. Che palle ! Quelle continue rotture stavano diventando odiose. Si sistemò carponi, poi mi disse di concentrarmi sul suo buchetto del culo…
“Aprimi le chiappe, e bacialo !”
Feci di più: le aprii le sue chiappe, glielo baciai, e glielo leccai…manco a dirlo, puntuale…:
“Basta maiale ! Ficcaci il cazzo ! Sai già come si fa !…Spara la fiocina, dai !”
Ormai nuovamente infoiato dal suo insulto, la infiocinai con facilità, mettendoglielo nel culo rapidamente; del resto il culetto di Serenella ormai era abituato a ben altri calibri…
“AHN ! Bel colpo ! Stavolta è entrato tutto ! Hoh !”
Col cazzo strozzato nel suo colon retto chiesi che dovessi fare; dopo pochi secondi mi disse:
“Esci !”
“Ancora….!”
“Sì, ancora…esci !”
Uscii anche dal suo buchetto del culo non senza tirarle almeno uno schiaffo sulle chiappa sinistra…poi Serenella mi disse:
“Bravo, poi t’insegno a darmeli…ora ahnnn toglilo, ed esci ! “
“Fatto…ma che caz…”
“Stenditi ! Te lo prendo in bocca !”
Pensai, fegataccia ! Ti sono appena entrato nel culo !...me lo prese in bocca, iniziando un po’ di leccate sul mio glande, poi smise, e lasciò la sua bocca a mezz’aria, fuori dalla cappella…un paio di colpi di lingua, poi anche leccate ampie alle pallette, poi lo riprese in bocca; se lo tenne tre secondi, e quindi aspettò di nuovo con la bocca aperta a fiatare sul mio glande anche con le narici a pochi cm di freddina aria c’era la sua bocca calda, ma…poi disse:
“Che buco vuoi per venire…? Tanto sta per accadere, sai…”
D’istinto risposi :
“Il culo ! Non mi sembra il caso di mettertelo di nuovo in fica dopo il culo…”
“Per me è lo stesso…sicuro ?!”
“Sì, dai ! Prima che sborro, porca ma…”
“Ah ! Niente bestemmie ! Pronto a ficcare…ecco, aspetta che mi metto di nuovo di fianco…”
“No, mi alzo ! Alla pecorina…”
“Bene…”
Prima che lo facesse però presi le sue guance tra le mie mani, e con esse manovrai aggressivamente per impossessarmi delle sue labbra; la mia stretta era un invito a dischiuderle; cosa che mia sorella fece con riluttanza, ma come mi avvicinai per congiungere le labbra mi fermò un istante, e poi aprì la bocca e fece uscire la lingua. Un bacio francese non lo voleva, ma mi offrì la lingua in aria. Tolsi la mano destra, e gliela sistemai sopra la sua fica, strinsi, e poi incrociai la mia lingua con la sua un buon mezzo minuto. Ci sciabolammo le lingue, e il battito del mio cuore aumentava; poi scostò la mia mano dalla sua fica scivolosa, e bagnaticcia, e mi chiese di nuovo affannando:
“Basta ! Uhmmmm, ohhhhh ! Che buco vuoi ?!”
“Scusa Serè ! Il culo, voglio il culo adesso…”
“E vada per il culo !”
Serenella aveva cambiato la posizione mettendosi carponi. La sua posizione animalesca mi arrapò parecchio mantenendomi l’erezione, ma ormai la sborra bianca pronta ad uscire la vedevo anch’io…cercai di trattenermi, ma con le palle che a tratti mi sembrava tremassero, sapevo che trattenere era sempre più difficile. Reggendomi il cazzo con la destra allargai le chiappe a mia sorella con l’altra mano, e finalmente…la infiocinai la terza volta; e con una certa violenza dovuta alla mia irritabilità di prima a causa dei suoi continui ordini di uscire…forse erano finiti; riuscii ad entrare nel suo buchetto col cazzo ingoiato per intero…Serenella col torace chino sul letto commentò:
“AHN ! Centro pieno ! …Ohhhhh, però che violenza !...ahnnn, ohhhhhh ! Hai imparato ad incularmi Olindo ! Il tuo cazzo non troppo grosso, mi piace ! Ahhhhnnn ! Mi fa godere anche dietro !”
Certo, forse mentiva. Voleva farsi perdonare i continui ordini di uscire di prima; non appena apprezzavo la completezza del contatto dovevo toglierlo. Un bello scattanervi ! Volevo rifarmi ! Afferratigli i fianchi con forza e rabbia, cominciai a caricare avanti e indietro, avendo cura di non far uscire il mio cazzo. Respiri, e sospiri di mia sorella aiutavano la mia corsa finale…il suo ano era piuttosto elastico, magari anche allenato, e dov’ero entrato io erano chiaramente entrati molti altri…che pensieri da stronzo !
“Ahnn ! Ahnnn ! Ahnn !...Ahnnnn, ahnnnnn ! Ahnnn ! Ahnnnn !”
“Sì ! Eccolo, eccoloooo ! Questo è il cazzo ! Prendilo….prendiloooooohhhh !”
“Ahnnn ! Ohhhhh, Ahnnn ! Ahnnn ! Inculata da mio fratello…che zoccola che sono diventatahhhhh ! Ohhhh…sborramelo bene Olindo ! Non far andare - uhi !- neppure una goccia fuori, sennò queste ondatine di calore non mi lascianooooohhhhhh ! Ahnn ! Come amo il tiro direttooooohhhhh !”
“Prendilo ! Prendiloooohhhhh !”
“Ahhhn, sìiiiiii, ahnnnnn, uhiiii ! Ohhhh ! Dai ! E dammela la tua sborraccia, dammelaaahhhhhh !”
Aveva modificato la sua inclinazione per potersi stringere almeno una tetta. La stretta delle tette, per sua stessa ammissione, la faceva godere durante il coito anale. Il suo culo era tiepido, ma comodo. Le andate avanti ed indietro erano morbide; non trovavo ostacoli. Provai anche a fare movimenti conici, che mia sorella apprezzò dicendo:
“AHNN ! Ohhhhh ! Ahnnnn ! Ti, ti, …ohh così ! Ti muovi bene Olindo ! Mi fai mancare il respirooohhh e me lo fai sentire dentro ! Inculami così Olindo ! Inculami bravo ! ”
“Te lo sto smuovendo bene puttana ! Prendilo !”
“Sì ! Uh ! Chiamata puttana da mio fratelllo ! Ahi ! Ahi ! Ancora Olindo ! Affonda ! Peccato che mamma non ci veda adesso…ahn ! Dai ! Olindo ! Dai !”
Ormai stavo per sparare…era questione di secondi, e quando non sentii più di controllare le palle ed il cazzo mi partì lo sparo, in pieno, che mi diede un’acme di piacere estremo con la cappella ben strozzata dagli intestini di mia sorella…le pompai dentro tutta la sborra che potevo…una quindicina di colpi ! Mi soddisfai coi primi cinque: avessi potuto le avrei pompato dentro anche me stesso; le mie sparatine mi tenevano ben saldo al suo corpo. Poi dopo due minuti estenuanti, non essendomi rimasto più niente da sparare tolsi il cazzo, e vedendo che la sborra stava colando fuori dall’ano di mia sorella la raccolsi e la sparsi sulla natica sinistra; non volevo che le filtrasse in fica attraverso il perineo; guardai anche la mia cappella…che trovai ormai proprio sporca di merda…
“Olindo ! Hohhhhhh ! Adesso hai capito ?”
“…Ahnnffff, cosa ?”
Mentre Serenella si rialzava i collant, e si rimetteva la gonna, tollerando una mia piccola leccata alla sua fica glabra, sudata, e fredda ormai, mi spiegò alcune cose, mentre leccavo, scarico di palle ma non di passione per l’intimità umida delle sue carni:
“…insomma, quando si fanno le foto porno…la congiunzione nella, fica, nel culo, o in bocca, dura solo una decina di secondi…poi lo togli, e se il fotografo lo decide si ripete la stessa scena tre o quattro volte…e la sborra – ricordalo ! – non devi mai spararla dentro, come ti ho lasciato fare io adesso…i succhi di tette, e di capezzoli tu li fai se il regista dice che li fai, ma non ci stai due ore ! In mezzo minuto la reflex ti avrà scattato dieci-dodici fotogrammi…ma la pellicola costa ! Il cazzo te lo devi tenere dritto perché la scena del cazzo nella fica in genere la ripetono tre o quattro volte da diverse posizioni; e così pure le inculate…la sborra scappa certo…è inevitabile…più di una volta dobbiamo aspettare un paio d’ore per finire un fotoromanzo; ma certo non possiamo restare lì quattro o cinque orette. Chi ci presta la casa la deve riavere al più presto. Certe scene le giriamo nelle aule di alcune scuole, lasciando la mancia ai bidelli, però se c’è da fare presto, le sparate di sborra devi imparare a limitarle; alcune volte si utilizzerà sborra sintetica, e tu quelle volte non verrai soddisfatto dalla donna che devi solo fingere di scopare, ti è chiaro il concetto ? Io ti interrompevo i nostri coiti apposta…hai capito ?”
“Sì. Ma non è meglio lasciare gli amanti liberi di scopare, e il fotografo si limita a fare gli scatti, con più di una reflex se ha paura che finisca la pellicola ? Invece di scopare a scatti…”
“Alcuni registi usano questa tecnica ! Quelli che i soldi ce l’hanno ! Ma non Larissa che non può fare la fame per acquistare le pellicole ! Abbi pazienza ! Larissa la pagano ogni tre-quattro servizi; guarda che per mettere da parte buoni soldi…insomma, mi ha confidato un segreto !”
“Quale ?”
“Mangia alla caritas…uhmmm, ahn ! ohhhh ! Hoh, vuoi finirla di leccarmi la fica ?”
“Ancora un po’, yuhmmm, aspetta…la tua ha un buon sapore anche sporca !”
“Maiale ! Cagnolino ! Non la finisci mai !”
“Senti, se si ammoscia ?”
“Succede spesso…se non ti ritorna dritto in mezz’ora ti sostituisce il collega che regge il pannello per il flash…! Ovviamente ti pagano di meno…insomma diecimila lire per il taxi, e diecimila per mangiare quel giorno, ci siamo capiti ? Certe volte Larissa porta anche dei pezzi di pizza alla mozzarella; e non ti darebbe le diecimila lire a nero ! Ci siamo capiti, vero Olindo ?! Io posso darti qualche occasione, ma non ti posso procurare lavoro. Ce ne è poco anche per me ! Ma finché sono figa…”
“E se tutto va bene quanto mi pagherebbero ?”
“Sessantamila a servizio ! Sei un maschietto e in fondo lo metti dentro…poi se diventi famoso, è meglio che ti nomini un procuratore…tra un po’ forse mi decido a nominarne uno pure io…basta dai ! Hai leccato abbastanza ! Mica devi farmi il bidet !”
Cominciavo a sentire sapori amari, per cui lasciai perdere. Ormai quella fica era fredda…le diedi un ultimo bacio, poi la “liberai” dalla mia cagnolinità acquisita…Serenella mi disse:
“Accompagnami in bagno…andiamo insieme…”
Ci recammo in bagno poi Serenella finì di spogliarsi del tutto; era completamente nuda. Prese a dirigere le danze di nuovo…
“Siediti nel bidet e inizia a lavarti il cazzo ! Io intanto faccio una doccia; se vuoi guardami, ma non mi penetrare per favore ! Devo lavarmi.”
Serenella si fece bagnare dal getto d’acqua e s’insaponò rapidamente; io intanto mi lavavo il cazzo senza guardarlo per non distogliere lo sguardo dal suo corpo schiumoso e bello. Quando finì di farsela invitò anche me ad imitarla. Ne feci una anch’io, e una volta uscitone avevo di nuovo voglia di penetrarla di nuovo; si stava reinfilando le mutandine di pizzo quando le chiesi:
“Ti stendi sul letto e allarghi le gambe…?! Mi sta per tornare dritto…”
“Oggi sembri proprio carico, sai…e va bene ! Vieni, entra dentro, dai…stavolta vuoi la fica, giusto ?!”
“Sì…”
Serenella, con la sola maglietta intima, si stese supina e allargate le cosce le si aprì anche lo spacco della vulva. Ci affondai il cazzo di nuovo, e stavolta ero deciso a non farmi comandare. Col mio cazzetto ben custodito nella sua vagina interna calda della doccia della vulva esterna, e ancora pulita, ma già pronta a bagnarsi, presi le sue zinne, e mi misi a stringerle mentre mi muovevo…mia sorella Serenella non cercava il mio sguardo, ma mi offriva passiva il suo ventre, ed il suo seno; carezzava anche la mia testa mentre m’impegnavo a baciarla sporadicamente. Il mio cazzo però non stava avendo le prestazioni di prima, era meno duro, ma s’ingrandiva. Le sensazioni che mi arrivavano erano piacevoli, ma non ancora intense. La vagina di mia sorella non offriva alcuna resistenza; era calda e disponibile a favorire i miei affondi. Doveva avere proprio la vocazione del sesso pressoché continuo; chissà forse apparteneva a quel tipo di donne disposte a dire sulle pagine di una rivista “io di cazzo mi nutro…” e quello scemo del bancario cattolico a lasciarla s’è risparmiate tante corna, ma ha perso anche molto in troiaggine fruibile da carne giovane e soda. La fica di mia sorella stava lavorando, ma il mio cazzo non ne voleva sapere di restare duro come fosse stato un bastone, mezz’ora prima…aveva un’erezione evidente, ma fiacca, e sentivo un certo qual dolore alle pallette; se la sborrata non avesse in qualche modo preso, rischiavo di restare lì a tempo indeterminato, e al tempo stesso ogni istante mi sembrava di perderci in sensibilità. Baciando le tette di Serenella, di nuovo intostatesi, speravo di esaltarmi, ma non sentivo molto i suoi sospiri e respiri; sembravamo scarichi entrambi. Serenella, mi disse ad un certo punto:
“Mi dispiace Olindo, sei esausto, tutto qui ! Esci che finisco io…”
Cercavo ancora di martellarle la fica rimasta tiepida, ma non me lo sentivo duro…e trovando inutile affondare sono uscito dalla sua fica. Serenella mi ha disteso con forza supino, poi ha aggiunto:
“Facciamo un sessantanove, che ti faccio venire, e poi basta sul serio !”
Assunse la posizione di sopra a me, offrendomi la sua fica glabra e umidiccia, ma non bagnata da chiavata…quindi si precipitò ad ingoiare tutto il mio cazzo. Andava veloce, su e giù con la bocca frullando la cappella alla cieca con la lingua. Ogni tanto si fermava per una carezza alle palle , ed una leccatina anche…poi di nuovo a mangia cazzo…piccoli morsettini delicati e altri su e giù, fino a quando vedendo la goccia bianca disse:
“Ci siamo quasi, su Olindo ! Guardami la fica, leccamela…che qui vedrai che vieni finalmente !”
Diede due pippate di mano, e leccò il glande ad alta velocità insistendo verso il centro…poi una carezza ai coglioncini doloranti, una succhiata decisa, un’altra spippata e per un istante mi era sembrato di non avere più il cuore; anche il cazzo mi faceva male e molto, visto che non si era indurito, ma ero venuto lo stesso; per incoraggiarmi a buttare chiuse la bocca sulla mia cappella eruttante acquetta bianca, e succhiò decisa; diedi una mezza dozzina di microspari, finché stanco non dissi:
“Basta ! Non ce la faccio più !”
Mia sorella Serenella, insalivandomi il cazzo, e restituendomi così una parte dello sperma disse:
“Oh ! Finalmente…hai buttato ! Puoi ritenerti soddisfatto ! Fine ! Olindo, basta ora !”
“Aspetta, l’ultimo minutino…”
“Cosa ?”
“Questo !”
Afferrai il suo culo, riempii di baci le sue natiche per poi concentrarmi sull’ano; glielo baciai, glielo leccai avido, sapendo di avere solo un minuto…se Serenella avesse deciso di restare avrei cercato di scoparla di nuovo; purtroppo il suono del campanello del citofono interruppe l’idillio tra la mia bocca ancora famelica di sesso spinto, ed il suo buchetto del culo del quale ero riuscito a sentire sulla lingua le sue striature o almeno qualcuna; mentre le introducevo la lingua dentro…
“Trazzzzzzzz ! Traaaaazzzzz !”
“Cazzo ! Dev’essere tornata mamma, che facciamo ?!”
Lei per niente preoccupata mi suggerì:
“Prendi tempo ! Dì che ti serve qualcosa dall’alimentari…”
Andai a rispondere al citofono…
“Sì ? Chi è ?”
“Sono io, apri…”
“Senti mamma, potresti passare all’alimentari ? O al bar dietro la ferrovia ?”
“…e perché ? Sono stanca…apri !”
“Senti, mi hanno telefonato adesso ! Mi serve del latte scremato, a lunga conservazione, il cartoncino da mezzo litro…”
“…ma ce l’abbiamo il latte, fresco ! …mò perché ?”
“Domani la prof di scienze ci porta in laboratorio di chimica a scuola! …insomma io e il mio gruppo dobbiamo portare un cartoncino di latte scremato, per degli esperimenti di separazione con la centrifuga del laboratorio dei grassi naturali…io non ho soldi; sennò scendevo io…”
“Va bene, vado.”
“Click !”
Poi rivolto a Serenella dissi:
“AHHHHH ! Se l’è bevuta ! Abbiamo guadagnato sei o sette minuti…se l’alimentari non ce l’ha, le tocca andare al bar dietro la ferrovia…hai tutto il tempo per vestirti…vai in bagno a lavarti…io vado sul tavolo della cucina a tradurre una versione di latino !”
Mia sorella andò in bagno a ricomporsi senza una parola; poi tornata finì di vestirsi rapidamente, e diede anche una rassettata al letto della sua ex stanza. In teoria non c’era niente di male a farsi trovare in casa, nella sua ex stanza; ma io stesso le suggerii di andarsene al piano di sopra, fuori da casa nostra, e aspettare che mamma rientrasse senza trovarla a casa. Da quando aveva saputo che Serenella era anche una porno attrice, oltre che una commessa in un negozio d’abbigliamento, era diventata più sospettosa, e temeva che Serenella volesse traviarmi; naturalmente avevo a malincuore fatto sparire i porno dove c’era lei, ma la cosa non mi pesava, dato che potevo scoparci duro di tanto in tanto, come oggi. Poi venne domani, poi dopodomani, poi passò il week end, poi tutta un’altra settimana…

…finché non mi arrivò una telefonata mentre studiavo, di tanto in tanto osservato da mia madre, che da qualche tempo temeva che mia sorella Serenella mi volesse più o meno rovinare col suo stesso mestiere; ovviamente non sapeva fino a che punto eravamo intimi…quando risposi al telefono, per allontanarla dissi:
“…pronto…”
“Olindo ! Senti…”
Mia madre mi guardava mentre tenevo la cornetta; se avessi chiuso la porta l’avrei insospettita ancora di più…
“…ah è lei professoressa…mi dica! No, non così lo stereo…più basso, deve tenerlo più basso…! Sennò non la sento…”
“Uhmmm mi sa che non puoi parlare…c’è lei lì davanti ? Rispondi sì o no…”
Serenella si riferiva a nostra madre…che fingeva di non ascoltare, ma non perdeva una battuta…chissà se la commedia reggeva…
“No, mi dispiace professoressa. Lo speciale Tg Uno non l’ho visto…a non era ieri ?”
Mia sorella abbassò per quanto possibile il tono della voce…continuando. Io facevo finta di parlare con la professoressa di storia contemporanea…
“Beh senti allora, ho capito. Ti avrei trovato un servizio da fare…vieni domani col motorino a quest’indirizzo: via delle Begonie 12, ingresso portone interno 3, suona. Potrai fare il servizio che volevi…è una prova e ti pagheranno fatti gli scatti ! …ed entro uno, due o tre mesi apparirai nel giornalaccio dove hai trovato me…Hoh ! Mi raccomando: ai tuoi amici non dire niente ! Non posso presentare amici, mi ha detto Larissa…e nemmeno tu !”
“ E quando ?”
“Verso le tre del pomeriggio. Oh senti ! Pulito mi raccomando ! La doccia fattela ! E già che ci sei il cazzo lavatelo bene, che dovranno prendertelo in bocca in due…non preoccuparti che non è grosso…il tema è proprio il sesso tra la padrona dell’ufficio, e te garzone da pizzeria…te lo fanno mettere in due …patacche ! Una è quella di una donna che hai già conosciuto !”
“Capisco professoressa…ma chi doveva registrarlo questo servizio ? ”
“…ascolta ! Sarete te, Amalia, Mikhail aiuto fotografo, la mamma di Mikhail, Larissa che farà le foto, e una donna più anziana di Amalia, si chiama Giovanna; senti te lo devo anticipare: è piuttosto stagionata, ma usa dei buoni saponi per lavarla, ed è molto porca, insomma non si fa problemi…tu sei un garzone che porta le pizze, ti faranno delle foto per strada con lo scooter che consegni delle pizze vere, che poi mangerete; la casa dove farete il servizio è un’agenzia di assicurazioni; ve la cederanno due ore. Per le diciassette, diciassette e trenta circa, ve ne dovrete essere già andati che viene il personale delle pulizie, hanno una ditta che va lì; meglio che non sappiano chi siete…capito ?! Tieni a mente quello che ti dissi: se conosco bene i tuoi tempi di resistenza sborrerai le chiappe ad entrambe…niente venuta dentro, anche se Giovanna alla sua età non resta certo incinta…Amalia però per motivi suoi ormonali non può prendere la pillola…devi stare attento a non goderle dentro…veramente ! Capito ?! Ha già i suoi bei problemi…non puoi aggiungerne di tuoi, sai.”
“Sì professoressa ho capito. Però senza che vedo il servizio in tv non può farlo videoregistrare che poi lo vediamo in laboratorio ?”
“Mi raccomando; devi essere di buon aspetto, curato. Ti faranno indossare per le riprese per strada una felpetta forse con la marca della pizza. Sarà sufficiente che te la metti sopra il maglioncino con cui guidi…ufficialmente sarai il garzone della pizzeria, e dopo la consegna te la pagheranno in figa, questa è a grandi linee la trama del foto servizio…un’ultima cosa: comanda Larissa, non te lo dimenticare ! È una donna comprensiva, ma tu non approfittarne ! Le cose in più che hai chiesto a me non esistono ! Avrai due occasioni per sparare in due ore…la pizza è nutriente, e serve anche a questo ! Non verranno serviti alcolici perché non lo fanno rizzare…solo pizza, acqua e caffè al massimo…capito ?! Porta tutto Mikhail, che si organizza lui…”
“Ma professoressa ho capito che il laboratorio non ce lo danno, ma portiamo il videoregistratore in palestra, no ?!”
“Ah, una cosa ancora ! Il motorino se è sporco non portarlo a pulire; puliscilo tu ! Alla meglio però ! Larissa vuole una ripresa realistica, della vita di tutti giorni, quindi lo scooter non deve apparire fiammante…basta che sia abbastanza guardabile; la targa non te la fotografa, stai tranquillo…ad Amalia chiediglielo prima di strapparle il body ! Non naviga nei soldi, e non se li può ricomprare come quelli che ho ricomprato io, dopo le tue strappate per scopare all’improvviso, capito ?!”
“Sì, professoressa, ah, chiede a De Franco…perfetto! Quello che abbiamo a casa bene non funziona bene; sì comunque la videocassetta posso mettercela io…però la farà fare a lui…grazie prof !... la ringrazio non sa quanto…”
“Ah bene il quanto ! Allora per te ci sono 80 mila lire più la pizza, quella te la mangi per recuperare le forze; credo sia pomodoro e mozzarella; se non ti si alza, accontentati della pizza ! I soldi te li può dare solo Larissa; non puoi trattare col figlio Mikhail…ok ? Allora comportati bene ! Mi sono esposta un po’ a parlare di te…ciao ! E fai buone chiavate !”
“Salve professoressa, a domani !”
Rimisi giù. Mamma non mi chiese niente. Per quella sera finii i compiti, poi andai a letto senza fare tardi; misi la sveglia presto per avere il tempo di fare la doccia, poi scuola, e dopo scuola in via delle Begonie 12; prima di andare a dormire mi portai nella mia stanza il tuttocittà per vedere dove fosse…scoprii che era a una decina di minuti dalla scuola. Andai a dormire in uno stato di contentezza mentale, e non mi riuscì di prendere sonno subito; ci vollero un paio d’orette. Poi finalmente il sonno…e manco a dirlo alle sei e trenta… la sveglia ! Ricordavo perché l’avevo messa così presto: per avere il tempo di fare la doccia e indossare vestiti puliti. Il tutto richiese un’oretta, e per le otto e trenta avevo appena parcheggiato il mio scooter davanti ai cancelli della scuola. Adesso il problema era far passare cinque ore senza sudare…speravo anche senza interrogazioni…
Due ore di letteratura inglese; che schifo la odiavo cordialmente, e quella puttana rotta della prof la odiavo e basta. Poi un’ora di religione; seguii distrattamente la storia dell’Islam e delle quattro usul cioè le quattro radici del diritto musulmano: Corano, Dio che parla, insomma Allah, e ha pure lo scazzo facile, oltre a essere un rompicoglioni su tutto: ad esempio niente fornicazione ( e mi scappò la prima risata intima per l’incesto con Serenella…) niente rapporti prima del matrimonio, (puntuale la seconda risata visto che Serenella era porno attrice di fotoromanzi) niente brigantaggio, niente adulterio (e qui io e mia sorella…insomma me la risi immaginandoci condannati alla lapidazione), niente falsa accusa di adulterio…poi la Sunna, cioè l’esperienza terrena del Prescelto, Maometto, che visse la società pre islamica, fondò l’Islam, e lo avviò verso un luminoso futuro, dando di tanto in tanto dei pareri, tramite gli ahadith ossia gli aneddoti della sua vita; alcuni apocrifi, altri autentici ma enigmatici, per non parlare dei suoi silenzi ostentati…si cerca d’interpretare da secoli quale fosse l’intendimento del Profeta…fortuna che la Sunna davanti al Corano è irrilevante; poi c’era un’arma tagliente come un foglio di carta dall’apparenza innocua: l’Igma al Umma, insomma il consenso della grande comunità islamica, la umma, diacronicamente prestato su alcune ipotesi come la lapidazione degli adulteri ad esempio…quindi il Qiyas ossia il ragionamento analogico, guardato con sufficienza e disprezzo dal giurista islamico…le quattro radici, se avevo inteso giusto il discorso del nostro professore, convergevano lungo il tronco dell’albero, metafora con cui il prof ha descritto l’attività interpretativa del Fiqh, il giurista islamico che indicava quindi due ramificazioni: affari di Hibahadat, ossia rapporti in senso verticale Dio-uomo; e muamalat, rapporti in senso orizzontale, cioè le norme di comportamento tra gli individui…chissà – pensai – l’incesto con mia sorella Serenella, porno attrice e commessa in quale ramificazione rientrava, senza contare che in un paese islamico verremmo o lapidati o decapitati per quanto avevamo fatto, e per quanto mi apprestavo a fare quel pomeriggio…Don Vitale, il nostro prof di religione, - prete cattolico e individuo cristianissimo ben inteso ! - ci aveva appena fatto quella panoramica di diritto islamico, poiché era laureato in Storia delle religioni, e naturalmente la sua era l’unica vera religione; specificato questo ci spiegava le altre a grandi linee; credevo che mi sarei annoiato, invece la lezione mi aveva interessato abbastanza, tanto che il prete insegnante mi riprese:
“…Olindo ! Da un’ora stai ridendo ! Potresti dirci il motivo ?...democraticamente, così ridiamo anche noi ?!”
“No…è che…”
Ma insomma come facevo a dirgli che mi ero scopata quella porno attrice di mia sorella; e che me la godevo perché in un paese islamico ci avrebbero decapitato tutti e due in piazza per il nostro incesto ampiamente consumato e non fermatosi oltre la soglia del banalissimo e comune tentativo, come accade in molte famiglie…
“No…mi scusi professore…io….”
…insomma io con mia sorella eravamo veramente andati troppo oltre !
“Va bene ! Ci vediamo la settimana prossima…”
“DRAAAAAAANNNNNNNNNG !”
…suonò la campanella e fece capolino quella di scienze che avrebbe spiegato una cosa che temevamo in tanti, praticamente tutti : il diagramma HR e la Sequenza principale di cui vi faccio la grazia rimandando a quando avrò un’avventura sessuale da descrivere riguardante il mio amico Angelo appassionato di astronomia…
All’una e trenta uscii. Dovetti liberarmi di un paio di amici a cui avevo rifiutato il passaggio con il motorino; non volevo condividere niente con nessuno quel giorno. Il cellulare di massa non c’era ancora, e andai in cerca di una cabina telefonica per fare un paio di telefonate; una a casa mia per dire che non sarei rientrato subito; l’altra ad un paio di amici extra classe affinché in caso di telefonata di riscontro mi fornissero un alibi…poi mi recai col motorino ad una gastronomia a basso costo per un pranzo sostanzioso, ma non troppo calorico onde prevenire ondatine di sonno pomeridiano…alle 14 e 30 inforcai il manubrio, e mi recai in via delle Begonie; guardavo la numerazione con un certo batticuore, dato che ero emozionato. Trovato il civico 12 parcheggiai lo scooter sul marciapiede, e col casco ancora indossato suonai all’interno 3…un trenta secondi di vuoto, poi una voce sconosciuta in un italiano stentato disse:
“…bzzzz…”
“Ehm, sono Oli…”
Venni interrotto subito:
“…scala in fondo…bzzzzz…primo piano…bzzzzz….suona Ol Glob Insuranz…e chiudi il portone per favore.”
Mi tolsi il casco, e mi diressi verso la scala in fondo, poi imboccato il corridoio feci a piedi le scale e quando vidi la targa della All Globe Insurance. Suonai, e quando scattò la serratura il mio cuore ebbi l’impressione che aveva perso un battito. La porta si aprì e…entrai spingendo la porta dentro, emozionato col casco a pendere sulla mano sinistra…venne davanti a me una figura maschile, che in un secondo mi divenne familiare: era Mikhail… o Gustavo secondo quel primo racconto in cui vidi scopata mia sorella da due cazzi, uno era quello di Mikhail. Era senza occhiali e notai i suoi occhi azzurri ed il suo aspetto da studentino per bene, un tipo da invitare se ben vestito il pomeriggio a fare i compiti con tua figlia qualora sia lui stesso figlio di una famiglia conosciuta per bene, ben inteso ! Mi sorrise tendendomi la mano, e disse:
“Ciao ! Io sono Mikhail e sono l’aiuto fotografo…tu dovresti essere Olindo !”
Strinsi la sua mano e dissi:
“Piacere Olindo !”
“Tua sorella ci ha parlato di te…insomma oggi vedrai se fare questi servizi ti piace veramente…però se vedi che non sei adatto non prendertela ! Succede a molti !”
Mi guardai intorno…e c’era tutto quello che in un’agenzia non mancava: fax, dittafoni, riviste per la sala d’attesa, moquette, computers, manifesti pubblicitari, offerte al pubblico della compagnia posterizzate, calendari, sedie, tavoli, targhette…eravamo solo io e lui…l’agenzia era proprio vuota. Un ambiente molto pulito in apparenza, che noi ci apprestavamo a sporcare, mi immaginavo già il caos del sesso multiplo tra tavoli, sedie e pecorine a terra…chiesi:
“E…le altre persone ?”
“Larissa, mia madre che è la regista sta arrivando…è andata a comprare un po’ di pellicole di riserva…la donna, e l’altra donna quella più vecchia che fa la padrona qui…”
“Ma è la padrona vera ?”
“No. La interpreta…comunque sono andate a prendere le pizze…mozzarella e pomodoro, vanno bene ?! Se no telefoniamo a loro, che Giovanna ha il cellulare, e gli diciamo che gusto vuoi…”
“Eh, no, no. Va bene così. Che poi se chiami questi telefoni portatili con la fissa scatta uno sproposito…”
“Come vuoi !”
Notai un pannello leggero argentato quadrato di circa un metro di lato. Chiesi:
“A che serve quello ?”
“Ad ammorbidire la luce del flash, sennò i dettagli della foto in stampa vengono bruciati; se mia madre me lo chiede lo metto di lato, tra te e il flash…”
“Ah !”
“Stai all’università Olindo ?”
“No; faccio la maturità quest’anno. Comunque ho diciott’anni e dieci mesi…tieni guarda !”
Gli mostrai la carta d’identità che lui prese, la guardò per educazione, distrattamente, poi me la restituì…quindi mi disse:
“Vuoi aspettare mia madre, o preferisci fare la burocrazia adesso ?”
“Che burocrazia ?”
“Tre fogli da firmare…uno è il consenso informato, l’altro la rinuncia ai diritti di copyright in favore dell’editore, l’altro è un impegno in cui dichiari che ti sei sempre mantenuto in buona salute, e t’impegni a non chiedere a noi cioè a Larissa, mia madre la regista, eventuali danni alla tua salute che potrebbero derivare dal sesso per la macchina fotografica;… sai nel caso una delle porno attrici dovesse essere drogata, e in astinenza, e dovesse tirarti uno schiaffo o un pugno, per una cosa che non aveva gradito da te, comunque mi hanno detto che Giovanna e Amalia, l’altra donna più giovane non sono delle tossiche…e Giovanna è una donna alla mano.”
“Aspettiamo tua madre, va bene ?! Comunque Amalia l’ho già conosciuta; Giovanna no ! A proposito quanti anni ha Giovanna? Mia sorella mi ha detto che è stagionata…sai, se glielo chiedo io, sai l’età ad una donna…”
“Come preferisci. Giovanna ha 56 anni, dice lei…senti Olindo, tu fumi ?”
“No.”
“Bravo ! Non fumare mai ! Comunque Giovanna fuma, dovresti lasciarglielo fare…fuma lo stesso, soprattutto quando scopa ! Ma stai tranquillo gliela terremo lontana dal tuo cazzo…”
“Ah !”
“Tu che fai in Italia Mikhail ?”
“Studio economia…sto al terzo anno, in corso…poi dopo la laurea cercherò di fare uno stage a Roma, o a Milano…spero non qui in provincia…”
“Ah…beh, fai bene ad essere ambizioso…!”
“Ambizioso…grazie !”
“Senti, ti faccio una domanda personale…tu come hai iniziato ?”
“Mah…mia mamma quattro anni fa mi confessò che lavoro aveva trovato ! Fotografa porno…! Ci dava da mangiare…poi io le ho chiesto se poteva parlare di me alle attrici…avrei posato davanti a lei anche per quelle riprese…in fondo un paio di fighe me le posso fare ogni fotoromanzo, guadagno un pochino anch’io, e la cosa non mi dispiace…con mia madre non mi chiedono di scopare, e del resto nessuno si aspetterebbe che lo facessi…”
“Bzzzzzzz !”
“Ah, devono essere arrivate. Senti non prendermi per malfidato ! Prendi giacchetto e casco e scendi con me ! Poi capisci…fidati ! Vieni scendiamo…”
Al citofono Mikhail disse:
“Aspettate ! Scendiamo noi !”
Scendemmo dabbasso, e feci la conoscenza di Giovanna che reggeva cinque cartoni di pizza, discreta signora, sembrava una negoziante di gioielleria, o di un negozio di moda. Permanente ai capelli biondo cenere, rigorosamente a caschetto. Normalissima gonna e tailleur sotto il ginocchio, indossava un paio di occhiali fumé per non rendere evidenti le borse dell’età sotto gli occhi. Molto brava anche a truccarsi: appena un filo di trucco…Diversissima Larissa, volto scavato, capelli ondulati biondo bianchi, raccolti alla meglio verso la nuca; indossava una tuta di panno grigia anonima, e portava al collo due reflex: una di una notissima marca con lo zoom, l’altra di una marca meno nota con un obiettivo corto. Al collo portava un apparecchio ovale che aveva in testa una semisfera bianca traslucida…era di bassa statura Larissa, e guardandola mi chiedevo come avesse fatto ad avere un figlio bello come Mikhail. Strinsi la mano ad entrambe essendo capace di dire soltanto:
“Piacere Olindo !”
Giovanna mi fece un cenno col capo avendo le mani occupate. Larissa fu subito disponibile e garbata…parlava un buon italiano, senza l’accento delle nostre parti…
“Ciao Olindo, sono Larissa ! Lo so che sono poco desiderabile, ma non temere ! Io ti farò solo le foto; non aver paura, non mi abbasso le mutande…! Mikhail mi da una mano, dovrai abituarti ad averlo sempre di lato…senti ti dispiace indossare il casco, e accendere il motorino ? La luce sta andando via, e devo fare delle prove !”
“Ah, va bene !”
“Allora quando sei pronto, dimmi…”
Indossai il casco, e una casacca a due facce che Mikhail mi legò con il laccetto di cui era provvista; c’era la marca col nome della pizzeria…Mikhail mi disse:
“Le pizze ce le ha regalate purché la casacca appaia nelle foto ! Ora mamma ti misura con l’esposimetro la luce incidente, non temere ! Fai come se niente fosse !”
Mikhail si allontanò, e la madre col coso che aveva al collo prese i valori di esposizione, poi Mikhail mi disse:
“Fai finta di essere arrivato adesso col motore ! Poi ti togli il casco ! Apri il portabagagli; io ti darò le pizze…”
“Giovanna dammele !”
Giovanna pronta venne liberata da quel peso e da quell’ingombro…allora feci mostra di essere arrivato e Mikhail mi diede le ultime istruzioni…
“Guarda verso il palazzo, stai cercando il civico, non guardare mai in macchina…”
Così feci, e Larissa mi scattò una decina di foto da varie distanze, alcune col flash, e usando entrambe le macchine. Io misi il cavalletto senza curarmi di lei, e quando aprii il portapacchi dello scooter, Mikhail mi diede i cinque cartoni; erano ancora caldi. Li presi, e Larissa mi scattò altre foto…poi Mikhail mi diede altre istruzioni:
“Adesso dirigiti verso il citofono, e suona dove hai già fatto…”
Eseguii alla lettera avendo cura di non guardare in macchina…Larissa disse:
“Adesso scambiatevi di ruolo ! Mikhail mette il tuo casco, e rifà tutto quello che hai fatto tu !”
Chiesi incuriosito…
“Perché ? La parte non era mia ?”
Giovanna mi disse con tono di sufficienza…
“Se poi dentro in agenzia per qualche motivo non ti si alza, Mikhail prende il tuo posto, e le foto della consegna le abbiamo lo stesso…”
Non potei non apprezzare quest’astuzia di Larissa…
Mikhail mi disse:
“Non temere ! Non mi devo fare il giro sul tuo scooter; ripeto solo la scena della consegna ! Poi andiamo dentro…certo che Amalia è in ritardo, e la pizza si fredda…”
Mikhail rifece esattamente quanto avevo fatto io, poi mi disse:
“Chiudi bene lo scooter, e immobilizzalo ! Dentro il portone non può entrare…e andiamo su !”
Mentre chiudevo il motorino era arrivata anche Amalia. Non mi aveva notato, per cui mi feci avanti io; solo allora disse salutandomi con un certo distacco; non sembrava felice di vedermi…


- continua -
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