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Ti voglio bene papà


di fedemio
05.03.2020    |    24.843    |    4 9.1
"L'asta si irrigidisce e la cappella si gonfia..."
Ciao a tutti, mi chiamo Giulia e dopo aver letto tante storie realmente accadute e tanti racconti inventati, ho deciso di lasciare anch'io un segno e raccontare la mia storia.
Oltre ai temi in classe non ho mai scritto, per cui non vogliatemene se non sono tanto brava con le penne, mi trovo meglio con il pene!!
Bene, dopo essermi presentata con la battutona del secolo proseguo.
Come avrete capito sarò molto esplicita.
Ammetto di essere abbastanza giovane, ma non giovanissima. Non entro nel merito per evitare inutili moralismi.
Fin dalla tenera età sono attratta dagli uomini più grandi ed in particolare il mio supereroe è sempre stato mio papà.
A casa è la presenza costante, gentile disponibile, comprensivo ed affabile, ma se serve anche serio, non transigente e severo. Mia mamma è una donna in carriera ben affermata: è una dirigente di nota casa farmaceutica e spesso deve viaggiare per l'Italia e qualche volta anche all'estero.
Il mio amato papino lavora in proprio nella carrozzeria sotto casa, al piano terra.
Mi trovo spesso a fare i compiti e studiare nell'ufficio giù in officina. Così faccio anche da segretaria. È stato lì che ho imparato a rapportarmi con le persone. A capire quando le lusinghe sono sincere o mirano solo ad avere sconti.
Credo sia anche per questo che non ho mai frequentato molto i miei compagni. Il più del mio tempo lo trascorro lì.
Ogni persona che viene a ritirare l'auto transita dall'ufficio o per ritirare le chiavi o per pagare le competenze e scambiare quattro chiacchiere ed in ogni occasione tutti fanno i complimenti a mio papà per la bella e brava figlia che sono, oppure li fanno a me per il bravo papà che ho. Quando succede mi esalto ed aumenta la stima e l'affetto che ho per lui. Sentirlo elogiare, è una cosa che mi ha sempre gratificata e me lo fa sentire proprio mio.
Amici ne ho ovviamente, sono una ragazza carina e simpatica, non mi manca niente. Non sono la reclusa in casa, emarginata dalla società.
Con i miei coetanei mi diverto, ci passo delle serate, le feste, ma tutto si ferma lì. Non mi danno quella sicurezza e quello stimolo necessari per poterci fare qualcosa in più di quello.
Mi sembrano (in senso buono) un po' vuoti, sensa sale in testa. Ancora molto bambini. Il tempo che trascorro con loro è comunque sempre meno di quello che impiego per frequentare persone più grandi.
Ho avuto la mia prima storia d'amore con il mio allenatore di pallavolo. Lì sì, lo ammetto, ero molto molto giovane, e lui molto più grande di me. Però era una persona giovanile, sportiva, simpatica e proprio non ho mai dato alcun peso alla nostra differenza di età. È stato con lui che l'ho fatto la prima volta e con lui ho scoperto i piaceri del sesso in ogni sua forma. Non c'era momento che non cercassi l'occasione per stare con lui e scambiare effusioni. Le sveltine dopo gli allenamenti non si contavano, spesso finché i miei mi aspettavano in macchina fuori dalla palestra io ero negli spogliatoi con lui.
Le scopate più belle. Comunque sono state quelle quando inventavo ai miei delle partite fantasma e trascorrevo sabati pomeriggi nuda a letto con lui. Oppure alla sera raccontavo che c'era la cena della società. Tanto poi ci portava sempre a casa il coach con il pulmino. Uscite al solo ed esclusivo scopo di fare sesso. Ore di sesso. Succedeva spesso che lo spremevo anche troppo. Lui non le reggeva tutte queste ore di sesso, percui gli si afflosciava. O quantomeno gli calava la tensione. Le prime volte che succedeva si imbarazzava e cominciava a raccontarmi scuse ma io so bene che era dovuto all'età, ma per me non è mai stato un problema, perché non succedeva mai durante un atto vero e proprio. Ma sempre durante gli scambi o nei momenti di pausa, per cui per me era solo l'occasione per giocarci e ingegnarmi per farlo tornare in tensione.
Era bellissimo quando eravamo noi due. Si prendeva molta cura di me e concentrava tutte le sue attenzioni su di me. Godevo ogni volta moltissime volte e solo dopo veniva lui. Se non avevo orgasmi multipli non si lasciava andare. La storia è andata poi a finir male perché, ovviamente, i tipi così sono proprio degli stronzi farfalloni mai soddisfatti. Anche se avevamo scopato fino allo sfinimento prima dell'allenamento e non aveva più forze, non perdeva un momento per guardare i culi rinchiusi nei pantaloncini aderenti da pallavolo delle mie compagne. Ci provava praticamente con tutte ed era riuscito, da tanto che lo amavo, a farsi tanto tanto odiare. Ero arrivata al punto che non riuscivo proprio a sopportarlo, tant'è che ho lasciato anche la palestra. Non ne ho proprio più voluto sapere nonostante lui mi avesse cercato per un sacco di tempo dicendomi di essere follemente innamorato, di non vivere senza di me, le solite cose, ma si è dimostrato un lusinghiero falso, di essere più stupido dei miei coetanei. Quindi per me è finito!
Dopo di lui ho avuto una storiella adolescenziale con il compagno di banco del momento, ma è stato un vero e proprio fallimento. Infatti mi ha confermato l'idea che già avevo di loro. Una storia nata così un po' per noia un po' per abitudine e finita sempre da parte mia per mancanza di contenuti. Una scatola vuota. Era poco bravo anche a letto e durava poco. Mi faceva venire con la lingua e con le mani, ma quando scopavamo apriti cielo! Iniziava tutto bene, ma proprio quando mi aprivo di piu e cominciavo a bagnarmi lui veniva. Tutte le volte e, se vogliamo dirla tutta, anche le dimensioni del suo pene erano rapportate alla sua età. Nonostante le mie compagne benpensanti tra di loro dicono che quando si ama le dimensioni non contano, per me che ci sono passata, posso dire a gran voce che sono tutte cazzate: le dimensioni contano eccome. Che ne sanno loro di cosa vuol dire tenere tra le mani un bel pezzo di carne, sentirlo crescere e farlo diventare un bastone? Stringerlo con due mani, e scorrerlo su e giù, leccare tutta l'asta, prendere in bocca la punta, la cappella, e avere la bocca piena, e poi sentirselo scorrere dentro il corpo? Aaaaah scusate ma ho dovuto fare una pausa... sono uscita un po' dalla trama del racconto!
Ok torniamo a noi.
Conta anche la durata della prestazione, giocare e godere a pieno con un bell'arnese. Venire più volte senza continue interruzioni...
A quei tempi non avevo tanta esperienza in fatto di dimensioni, ma tra l'allenatore ed i video porno sul cellulare era chiara la differenza tra quello che c'è e quello che non c'è!

L'ultimo uomo che ho avuto è un cliente di mio papà. Un bell'uomo, affascinante, sposato padre di un figlio un po' più grande di me.
Una storia nata quasi per caso.
Di lui mi sono piaciute proprio le caratteristiche che non trovo nei giovani come l'intraprendenza, la determinazione, la costanza...
È venuto in carrozzeria un giorno di primo pomeriggio, ma che mio padre era in banca. Abbiamo parlato un po' ma poi dovette scappare, niente di che. Un bell'uomo come tanti, qualche battuta e qualche sorriso, niente di più. Di quel primo incontro mi colpirono i suoi occhi, uno sguardo penetrante e vivace. Uno che ti mette a tuo agio fin da subito e trasmette sicurezza. Molto simpatico.
È tornato dopo qualche giorno e mio papà era andato a ritirare una macchina col carro attrezzi. I nostri dipendenti hanno ordine di non fare accoglienza ma invitare i clienti a rivolgersi da me in ufficio.
E lui esordisce con un
"la sfortuna di non trovare tuo papà e la fortuna di ritrovare te! "
Scambiamo due parole ed ancora che sottolinea che il destino ci fa incontrare. Io rido quando dice così, ma non vado oltre. Invece lui insiste dicendo che sono proprio una gran bella ragazza è molto simpatica, sarei la ragazza giusta per suo figlio perché lui per me è troppo vecchio, alché non ho potuto non rispondere dicendo che lui non è affatto vecchio. Anzi è giovane. Come mio papà.
"Appunto" lui mi dice.
"appunto mio papà non è vecchio."
Tra svariati complimenti più o meno diretti, prima di uscire ancora ribadisce
"Il tempo è proprio un tiranno, non posso trattenermi oltre. Spero di rivederti."
Interessante quest'uomo...
Dopo qualche giorno mi telefona. Sarà stato un caso o meno, questo poco mi importa, ho apprezzato l'iniziativa che ha preso. Fatto sta che appena mio papà è uscito con il carroattrezzi, mi arriva la chiamata in ufficio. Non ha sbagliato di un minuto. Secondo me era in macchina fuori dall'officina che controllava.
Questo non è destino.
Questa è voglia di me.
Gli dico che papà non c'è, e lui risponde che deve stare fuori città per lavoro qualche giorno non ha tempo di passare se intanto mi manda delle fotografie della sua portiera ammaccata su wzapp per avere un preventivo di spesa. Con questa banalissima, scusa mi ha chiesto il numero di cellulare.
Io gli ho detto che non è prassi, ma intendevo che non è prassi fare i preventivi su foto dal cellulare, la macchina deve essere vista, invece lui ha capito che non è prassi che io dia il mio numero di cellulare. Così ha insistito in modo soft. Assicurandomi che non l'avrebbe dato a nessuno. Nemmeno a suo figlio.
Mi ricordo la battuta e la risata che ho fatto, così gli ho dato il numero.
Che tipo!
Alla sera mi arrivano le foto.
Mi spiace non poterle postare, ma erano veramente divertenti. Non erano foto alla portiera, ma foto di lui vicino alla portiera. In posa e secondo me o ce l'aveva duro o poco ci mancava, perché era visibile il rigonfiamento sulla patta dei pantaloni e li mi è caduto l'occhio.
Gli rispondo che è simpatico, iniziamo a scriverci. Lo rassicuro che i miei non hanno accesso al mio cell e tengo molto alla mia privacy. Lo stesso lui e mi ribadisce che è sposato. Chattiamo tutta notte. Finché la conversazione si fa piccante ed iniziamo a scambiare foto intime.
Ha un pisello un po' strano, lo fotografa sempre duro e dritto. Ce l'ha completamente depilato, sembra di un bambino, gli chiedo le dimensioni e lo fotografa stringendolo in mano ed effettivamente ce l'ha grosso ma non molto lungo. È strano, ma nel buio della notte, sola nella mia cameretta, mi procura un certo effetto, sono bagnata ed ho la patata aperta. Gli mando foto della mia patatina completamente rasata con le grandi labbra molto pronunciate. Mi tocco, gli mando un video, lui si esalta e mi manda un video mentre se lo mena e viene. Bellissimo video. Su internet ne trovi a pacchi di video di gente che viene, ma vedere uno che conosci che viene per te è impagabile. Sono venuta anch'io innondata dei miei umori.
Da lì ci siamo messi d'accordo di vederci sabato pomeriggio. Dico ai miei che vado al centro commerciale, ed infatti ci vado, ma invece di salire ai piani superiori nei negozi ci fermiamo al piano interrato nel parcheggio. Ha una station vagon grande e con i vetri oscurati. Si è presentato senza l'immancabile giacca ma con la tuta. Vestito sportivo sembra un mio coetaneo. L'intesa è stata immediata, ci siamo baciati da subito come fossimo fidanzati da anni e ci siamo spogliati a vicenda senza staccarci. Ci siamo sdraiati e subito gliel'ho preso in mano. È molto grosso, come mi ero immaginata, ma non molto lungo. Tipo la mia mano è l'asta e poi c'è la cappella.
Non importa, ce l'ha già molto duro, non resisto e lo prendo subito in bocca. Fa un certo effetto non sentire il pelo, in compenso gli vedo bene le palle, uno scroto gonfio, pieno di calda crema per me. La macchina anche se spaziosa non permette grandi manovre. Lo sento farsi spazio tra le mie cosce, giocare col mio clitoride ed inserire prima uno e poi due dita. La passione ci travolge, non resisto, voglio cavalcarlo, gli metto il preservativo, gli salgo sopra e comincio un su e giù lento perché ha il pisello corto e continua ad uscire. Ho provato l'emozione di essere dilatata appena salita ed i primi colpi, ma poi bagnata e calda come sono vorrei sentirmelo scorrere dentro, invece la stimolazione rimane solo alla base. Allora mi giro e mi siedo dando a lui le spalle così finché lo scavalco mi massaggia il clitoride. Ora mi piace un po di più.
Siamo stati un'oretta a scopare. Sono venuta solo una volta quando è venuto lui.
Mi rivesto e gli dico che vado su al bagno del centro commerciale a lavarmi. Di aspettarmi.
Invece gli ho fatto un bel pacco regalo e non sono più tornata. L'ho anche bloccato su wzapp.
Lunedì pomeriggio viene in officina con la macchina e con l'occasione mi chiede spiegazioni. Semplicemente non gliene dò e gli dico di girarmi al largo altrimenti lo rovino.
Più visto!
Tra i superdotati nella mia testa c'è sempre stato l'uomo per eccellenza: il mio papà.
Ricordo benissimo fin da piccola che quando mi sedevo sulle sue gambe avevo sempre un bel riscontro delle sue dimensioni. Lui non ci faceva caso probabilmente, ma io si. Mi accorgevo di piacergli e delle erezioni reazioni che gli procuravo e questo mi dava molto piacere. Dondolavo e saltavo sulle sue gambe. A volte seduta di lato su una gamba sola e glielo toccavo con il polpaccio, altre volte mi ci sono seduta sopra a gambe aperte abbracciandolo. Altre, quelle che più mi piacevano, era sedermi su di lui con le gambe aperte ed appoggiavo la mia schiena al suo petto. Dondolavo le gambe a penzoloni e mi strofinato bene con il culo in modo del tutto innocente. Non lasciavo trasparire nulla della mia porcaggine e delle emozioni che solo lui mi dava.
Inarcavo un po' la schiena o mi sollevavo e dall'essere seduta su un morbido papà a ritrovarmi seduta su un rigido tronchetto della felicità era un attimo. Spesso in quelle posizioni mi metteva le mani attorno la vita e mi sentivo completamente sua, oppure mi prendeva per le natiche e mi spostava o mi faceva sedere meglio. Probabilmente glielo schiacciavo o lo eccitavo troppo.
Non succedeva altro, ma nella mia testa si accendevano dei sensori che riuscivo a spegnere solo mettendomi le mani nelle mutandine la notte a letto.
In tutte le storie che ho avuto comunque io ho cercato sempre qualcosa che mi potesse ricondurre a mio papà.
Quando sono nata io, lui aveva 24 anni e la mamma 23. Lui è un uomo molto dinamico e sportivo. Castano alto capelli corti sempre curato. Sinceramente non so se ha mai fatto le corna a mia mamma, me lo sono chiesta molte volte. Lo vedo spesso in officina accompagnato da belle donne che portano la macchina a riparare ma non so che dire. Tant'è che io sono sempre gelosa, quando vedo queste scene che lui ride con loro, entrano in ufficio e non le manda mai via. Io le prenderei a calci. Penso anche che percepiscano il mio rifiuto della loro presenza, infatti le donne non fanno mai complimenti né a me né a mio papà in mia presenza.
Sono ormai diversi anni che non dormo più con i miei genitori. Da quando ho iniziato le superiori non ho più dormito nel lettone, ma nella mia cameretta dove, abbracciata al mio orsacchiotto, spesso e volentieri mi ritrovo a sfiorare le mie intimità e poi aumentando nel ritmo e pressione mi procuro dei grandi piaceri pensando al mio papà o ad altri attori dei film sui coetanei, dotati e prestanti. Spesso guardo dei film porno su cellulare. Come penso fanno tutti.
Le uniche occasioni che ho per dormire nel lettone col mio papino, è quando mia mamma è via per lavoro. Che però se capita infrasettimana. Mio papà crolla come un orso in letargo. Mentre nei weekend è più arzillo. Mi piace dormire abbracciata a lui. Mette il suo forte braccio sotto la mia testa ed io il mio esile braccino sul suo petto.
Dorme sempre solo con i boxer o al massimo d'inverno con una canottiera. Faccio finta di niente, ma i miei occhi cadono sempre lì sul suo pacco. A volte lo ha barzotto e tutto concentrato come un carciofo, altre volte lo intravedo disteso e costretto nei boxer . Credo sia enorme. In qualunque caso mi eccito.
Sono stata sempre una ragazza coraggiosa e senza paura. Le situazioni a rischio mi intrigano e stimolano. Ricordo bene la prima notte che ho azzardato. La scena:
Mia madre è a Milano metà settimana ed io ho trascorso tre notti a letto con papà e di giorno in officina con lui a fare i compiti. Cucino a cena e gliene preparo per il pranzo del giorno dopo. Lavo i vestiti, li stiro, mi sono letteralmente presa cura di lui. È stata una settimana bellissima, ho giocato a fare la mogliettina.
Certo non mi dà le attenzioni che avrebbe dovuto darmi un marito. Ma come una buona moglie lo giustifico, sopporto e supporto.
Mi bastano le occhiate che mi dà quando mi presento in officina con le minigonne o i leggings, o giro per casa in infradito e le gambe scoperte o in camera sua la sera vestita di tutto punto e quando si sveglia al mattino che mi trova lì vicino a lui. Ho passato il fine settimana a giocare con il mio clitoride e le mie tettine aspettando che mia mamma parta e pensando ad un piano da mettere in pratica a partire dal lunedì sera. È la prima settimana di un giugno che si presenta molto caldo ultime settimane di scuola.
Trascorro il pomeriggio in officina con gonnellina ed infradito. A cena con pantaloncini e maglietta aderente e dopo cena lui si guarda il telegiornale ed io alla velocità della luce sparecchio, lavo i piatti, sistemo la cucina e mi fiondo in bagno a prepararmi per la notte.
Ripasso la lametta su tutto il corpo già liscio e senza peli e faccio la doccia. Non resisto, ero già troppo eccitata, e mi procuro un orgasmo rilassante. Certo non ha sopito i miei bollenti spiriti, ma quantomeno ho goduto una volta in più. Asciugo bene i capelli perché so che a lui piace accarezzarmi la testa ed i capelli fino ad arrivare alla schiena.
Indosso il baby-doll nuovo, in tessuto trasparente ricamato ed arricchito da frange ed ornamenti lungo i bordi, coordinato con perizomino a scomparsa tra le natiche dal quale si vede benissimo che non ho nessun pelo. Ma copre comunque il taglietto della patatina. Niente reggiseno.
Ii ricami della camicetta da notte cadono proprio sui capezzoli ma si vedono le rotondità del seno ed i capezzoli turgidi tolgono ogni ombra di dubbio sulla mia nudità e sulle mie intenzioni.
Metto il silenzioso al cellulare perché non voglio essere minimamente disturbata. Mi fiondo verso la camera da letto. Mio papà come immaginavo è spapparanzato a pancia all'aria con gambe e braccia aperte. Sembra un gigante addormentato.
Ha solo il lenzuolo che copre la pancia ed i boxer. Mi avvicino non riesco a staccargli gli occhi di dosso, sono agitata ed emozionata. Mi sento più che mai pronta ad azzardare qualcosa, anche se in realtà non riesco ad immaginare cosa. Mi affido all'istinto.
Mi avvicino al letto e mi siedo al suo fianco. Rimango a guardarlo qualche minuto. Spengo la lucetta e rimangono solo i raggi di luce dei lampioni che entrano dalle fessure delle tapparelle ad illuminare la stanza. Questo effetto vedo non vedo rende tutto più intrigante. Alzo il lenzuolo mi sdraio accanto a lui e copro anche la mia pancia.
Come immaginavo, lui non si accorge di niente, il calore che emette il suo corpo mi fa bollire il sangue nelle vene. Metto il braccio sul suo petto ho il respiro pesante, devo calmarmi.
Mi giro e mi metto prona con le gambe aperte e la testa rivolta verso di lui. Accavallo la mia caviglia sulla sua e distendo il lenzuolo che sale dalla sua parte e in modo che copra solamente la sua pancia e la mia schiena.
I suoi boxer sono scoperti con il carciofo in vista ed anche il mio culo.
Infilo una mano sotto pancia e la inserisco nel minuscolo perizoma.
Sono bagnata fradicia. Appoggio laltra mano sulla sua pancia, sull'ombelico. Lui non dà segni di vita. Aspetto un attimo e comincio a scendere con la mano. Sono arrivata al bordo dei suoi boxer. Lui dorme ed io mi massaggio la patata.
Cuore in gola.
Aiuto.
Panico.
Agitazione a mille.
Azzardo.
Chiudo gli occhi.
Fingo di dormire.
Inserisco due dita nella patatina e stringo.
Alzo l'altra mano.
L'allungo un po' e... paff! Eccola lì, delicatamente appoggiata sul pacco del mio papà.
Rimango ferma come un orsetto lavatore che si finge statua. La mano nella patata sembra che stia travasando i miei umori. Credo di aver bagnato anche le lenzuola.
Respiro a stento.
Mio papà non si è mosso.
Godo.
Godo tantissimo.
Un pezzo di carne che mi sta in tutta la mano. Mio papà è un toro da monta.
Anche mentre dorme ne percepisco la consistenza e stringo un po' per tastarla con certezza. Rilasso la mano e stringo ancora un po'. Il tutto alla velocità di un bradipo per non rischiare che si svegli e si giri o mi allontani. E se invece mi prendesse e mi scopasse?
Stringo e rilascio delicatamente più volte e credo proprio di essere riuscita a svegliare il cobra che ha nei boxer. Lo sento prendere consistenza e gonfiarsi un po', mentre tra le gambe ho un fiume in piena. Trattengo il respiro e vengo. Sono tutta sudata.
Anche la mia mano suda. Mio papà non accenna a svegliarsi. Il primo sonno è sempre il più intenso.
Inizio a roteare la mano sul pacco. Tocco un po' le palle, un po' l'asta ed un po' la punta. È difficile resistere e decido piano piano di inserire la mano all'interno dei boxer di cotone.
Inizio con un dito.
Ho l'indice sulla cappella di papà.
Lo ritraggo, mi alzo e vado a sciaccquarmi e prendere un altro perizoma. Questo è inzuppato.
Lecco l'indice. Non sa di papà, ma l'idea mi eccita come una matta.
Sento di essere sulla strada giusta.
Torno a letto. Mio papà non si è accorto di nulla, ma il suo pisellone si. Lo intravedo molto piu gonfio di prima che riempie i boxer.
Mi siedo sul letto e con molta delicatezza decido di abbassargli i boxer. Non so come mi vengano queste malsane idee. Prendo con entrambe le mani il bordo e lo sollevo delicatamente. Lui non si muove ma non riesco ovviamente ad abbassarlo, allora con una mano tengo l'elastico sollevato e con le dita dell'altra mano decido di raddrizzarglielo. Prendo il membro dalla punta senza fare nessun movimento strano e lo distendo verso l'ombelico. Lentamente rilascio il boxer. Speriamo non glielo schiacci.
È veramente grande come immaginavo. Anche da floscio fa la sua bella figura. Sono già bagnata di nuovo.
Mi fermo lo guardo. Lo adoro. Mi spiego piano piano fino ad aversi a pochi centimetri dalla mia faccia. Sono un'incosciente, cosa sto facendo? Avvicino il naso e lo annuso. Sa di pulito, sa di maschio, sa di maschio pulito. Ho la patatina che gonfia che pulsa. Non resisto, mi avvicino ancora un po', apro la bocca, allungò la lingua e la appoggio al pisello di mio papà.
Gusto ed olfatto insieme.
Gli lascio qualche goccia di saliva. Sulla pelle e delicatamente mi risdraio nella stessa posizione di prima. Lo guardo, lo tengo sott'occhio, è bellissimo . Una mano nel nuovo perizoma e con l'altra mi avvicino ai suoi boxer. Gli accarezzo la punta e poi prendo la pelle che avvolge la cappella e l'abbasso. Non riesco a vederlo da qui, ma mi basta sentirlo in mano per immaginarmelo e godere. Vengo un'altra volta mentre faccio una mini sega a mio papà.
Mi faccio un po' prendere la mano. Lui si muove. Cambia il respiro, si fa più affannato. Chissà cosa sta sognando, chissà se mi sta sognando.
Continuo la minisega sento che si sta allungando e diventando duro. Lui si muove ancora un po' ma non si sveglia. Papà è bellissimo, a ritmo alterno riprendo a toccarmi e mi fermo, ma ora sono concentrata a far godere mio papà, io sono già venuta tante volte e adesso sto godendo di testa.
Ha un diametro enorme, non riesco a chiudere la mano tenendolo stretto ed anche la lunghezza si è fatta considerevole. È fuori dai boxer tutta la lunghezza del mio palmo.
Lo sto segando. Non mi accontento più di toccarlo delicatamente. Ho continuato per un tempo indefinito questo movimento lento. Sento che sono una brava mogliettina che sta dando le sue amorevoli cure al proprio uomo.
Continuo a menarlo. Vorrei averlo dentro di me. Ad un certo punto diventa ancora più duro, la cappella è gonfia gonfia, lui si dimena ed ansima, gli do qualche colpo ben assestato percorrendogli il cazzo con la mano dalla cappella fino alla base dell'asta, è lunghissimo, sembra non finire mai e ad un certo punto fa un'apnea, tira un urlo e si porta le mani sul pisello io lo lascio un attimo prima e metto la mano sull'ombelico. Sento una colata di sborra calda ricoprirmi la mano. Lui che dice "cazzo che sogno" se lo mena ancora un po' per far uscire fino all'ultima goccia. Sento che mi guarda ed io faccio la parte di dormire. Mi chiama sottovoce
"Amore sei sveglia?"
Io ferma e zitta.
Lui sfila la pancia dalla mia mano e va in bagno a lavarsi. Probabilmente col buio non si è accorto di essermi venuto sulla mano. Lo sento chiudere la porta del bagno, ricomincio a toccarmi con molta più foga di prima metto due poi tre poi quattro dita. Sono apertissima. Strabagnata. Vorrei avere quel cazzo tra le gambe. Assaporarne il sapore ed intanto avvicino il dorso dell'altra mano al naso, sa di buono, ed inizio a leccarla. Godo come una maiala e lecco tutta la sua sborra ancora calda. È densa e filamentosa. Devo succhiarlo perché con la lingua scivola. Me la trovo tutta in bocca. La giro attorno con la lingua, mi lecco le labbra e deglutisco. Buonissima. La miglior medicina del mondo. Lecco il palmo, in bagno l'acqua scorre, sono tranquilla e rilassata. Pulisco bene e mi rimetto in posizione.
Mio papà torna. Avvicina la sua testa alla mia faccia, mi scruta. Vuole capire se dormo o se sono sveglia. Si convince che dorme. Mi accarezza la testa ed i capelli e scende con la mano fino alla schiena. Prende delicatamente il baby-doll e lo tira su. Sento il bordo decorato che mi copriva metà culo accarezzarmi fino a metà schiena. Un brivido mi percorre tutto il corpo. Ho il culo scoperto e la pelle d'oca.
Si ferma mi controlla. Inizia un'altra carezza. Testa capelli ed arriva al bordo della medaglietta. Prosegue. Sento la sua grossa mano ruvida a contatto della mia schiena scendere ed arrivare al bordino del perizoma, continua e mi accarezza le natiche.
Percepisco la sua eccitazione dal respiro. Credo che lui stia percependo la mia. Mi sento il suo sguardo addosso. Io continuo a fingere di dormire, anche se non riesco a controllare il respiro. Sono agitata ed eccitata. La patata in fiamma sta bagnando il perizoma.
Inizia una nuova carezza, arriva al culo e prosegue su una sola natica con il palmo, mentre le dita le strofina nella piega del culo. Oltre la pelle d'oca mi si stanno drizzando anche i capelli. Mi sfiora l'ano e delicatamente passa sul perineo ed arriva a toccarmi il perizoma bagnato sulla patta della patatina. Io dimeno un po' il bacino dalla tensione. Lui si ferma. Mi controlla. Prende il filetto di perizoma che ho nel culo e me lo sposta su una natica.
Sento che rumoreggia ma non capisco, il letto dondola un pochino, se lo sta menando giocando con il mio corpo sto in un brodo di giuggiole. Non capisco più niente completamente rilassata ed aperta. Ora potrebbe farmi qualunque cosa. Sono completamente sua. Sento che si piega su di me e che fa scendere della saliva tra le mie chiappe. Aiuto. Qualcuno mi aiuti. Voglio saltargli addosso. Mangiarli l'uccello e poi scoparmelo.
Parte un'altra carezza. Stavolta quando arriva al buchetto del culo si sofferma e con il dito insalivato inizia ad esercitare delle leggere pressioni. Io sto rilassatissima, ma ogni volta che spinge il dito, il buco si contrae . Sento un forte bruciore, fa male ma è anche piacevole. Non l'ho mai fatto li, ma se lui lo vuole può prenderlo. Stringo i denti e sollevo un po' il bacino verso di lui. Sento il buco aperto. Non capisco se è entrato con una singola falange o con tutta la mano.
Desiste, prosegue la carezza rimanendo a contatto di pelle si infila dentro il perizoma, si fa largo tra le mie grandi labbra bagnatissima, io emetto un mugolio di piacere, ma non mi sveglio. Lui scende ancora un pochino sulla mia vulva e come d'incanto infila un dito dentro la mia vagina. Mi scappa un appagatissimo "aaaaaahhhhh!"
Lui si blocca, e di scatto si sdraia vicino a me e finge di dormire.
Restiamo così cinque dieci ed oltre minuti.
Neanche ce ne accorgiamo e prendiamo sonno.
Come sempre il suo cellulare suona per primo, io mi sveglio sempre dopo, ma oggi mi sono svegliata pure io.
"Ciao amore, hai dormito?"
"Benissimo papà e tu?"
"Anch'io. Ma hai fatto brutti sogni? Ti dimenavi nel sonno"
"No papà, anzi era un bellissimo sogno. Ero in vacanza al mare su una spiaggia di sabbia bianca molto morbida su cui camminare ed avevo il lettino sulla battigia. L'aria fresca che proveniva dal mare mi attraversava tutto il corpo come una carezza. Mi sembrava di essere una principessa."
"Wow che bel sogno amore mio, ora alziamoci che si fa tardi"
Mi preparo, facciamo colazione, bacino sulla guancia e via di corsa a scuola.
Sono felice.
Torno da scuola, tutto bene. Mio papà mi fa un sorrisone quando mi vede arrivare. Corro su, mangio mi cambio. Pantaloncini corti ed infradito. Scendo in officina. Compiti in questi giorni non ne abbiamo quindi faccio la segretaria.
La giornata scorre tranquilla, anche se io non perdo di vista mio padre e sento il suo sguardo fisso su di me.
Arriva ora di andare a letto. Mio papà si fa la doccia e va a letto.
Io stasera vado con calma, tanto so dov'è.
Vado in bagno a lavarmi e mi preparo per la notte. Baby doll bianco e slip di quelli con i laccetti sui fianchi.
Spengo la luce e noto che entra più luce di ieri notte dalla finestra.
Meglio così. Mio papà già dorme.
È bello mio papà .
Ha un pacco enorme. Ha il lenzuolo solo sulla pancia. Questa notte non ce l'ha a carciofo, ma è a banana. Lungo disteso lungo il boxer gira verso destra.
Profuma di buono e di pulito.
Entro nel letto e gli do un bacio sulla guancia. Dorme.
Mi sdraio vicino a lui con la pancia in giù gli metto la mano sul petto ed aspetto un po'.
Suona la sua sveglia, è arrivata mattina e ho dormito. Cavoli mi sono addormentata. Mi sveglio con un diavolo per capello.
"Ciao amore, hai dormito bene?"
"No"
"Hai fatto brutti sogni?"
"No"
Mi alzo e vado in bagno. Ho perso un'occasione e si è pure sciolto il nodo degli slip e si sono annodati i lacci. Che palle. Li togli per slacciarli e mi accorgo che sono macchiati sulla patata come al solito perché non uso proteggi slip, ma anche dietro. Strano erano puliti ieri sera. Annuso la macchiolina e sa di sperma. Mi tocco la patata e sono a posto, mi tocco il culo e mi accordo che su una chiappa c'è una goccia umida. Me la porto alla bocca e mi meraviglio verificare essere lo sperma di mio papà.
Non mi sono accorta di nulla e lui si sarà fatto una sega guardando me. Mi tocco dappertutto per capire se ce ne sono altre. Non ce ne sono. Mi tocco il buchetto del culo ed una strana sensazione mi pervade il corpo.
A mio papà piace il mio culo.
Lo sento sensibile. Non mi dà fastidio e non mi fa male, ma sento come se fosse stato solleticato parecchio.
Mi piace. Mi siedo sul bidet, mi metto della saliva sulla mano, me lo modifico e provo ad entrare con un dito.
Che bello.
Mi lavo e mi torna il sorriso. Che mi resterà per tutto il giorno.
Torno a casa da scuola e vado subito in bagno a cercare un oggetto che mi ispiri. Ho una idea. Trovo spazzole, bottiglie, bottigliette passo tutto il bagno, la mia camera, la cucina e poi arrivo allo studio. Eccolo. Prendo il vecchio timbro di mio papà. Sostituito da quelli nuovi autoinchiostranti. Quello li lo usavo io per giocare e lo userò ancora.
Vado in bagno tolgo pantaloni e perizoma e mi siedo nel bidet.
Apro l'acqua e prendo il sapone intimo neutro. Mi lavo bene la patata ed il culo e piano piano inizio a toccarmi il buchetto. È stretto. Bagno, insapono ed inizio ad inserire una flangia del medio, poi un'altra e tutto il dito è dentro. È strano toccare il culo da dentro. Non è come la patata. E soprattutto il buco mi stringe ma mi eccita pensare che ci sia stato anche mio papà. Esco piano e continuo così per diverse volte. Scopro che il segreto sta tutto nel rilassarsi. Se mi rilasso entra ed esce senza problemi.
Mi piace ancora, sento dei brividi a tutta schiena fino alla testa. Se mi irrigidiscono mi fa male. Tolgo il dito e provo con il timbro. Con l'altra mano mi tocco il clitoride e più mi rilasso più mi piace giocare davanti e dietro insieme. Ho inserito tutto il pomello del timbro. Poi c'è la parte un po' stretta cosi non mi fa male e non esce e poi la facciata del timbro.
Mi rivesto. Tengo il timbro nel culo. Faccio le mie cose. Ho la patata arroventata. È un fiume in piena. Godo a camminare per casa. Ad immaginarmi l'amante di papà.
Poi vado in bagno lo tolgo mi pulisco, mi tocco un po' e lo rimetto. Voglio andare in officina.
Metto una gonnellina easy.
Guardo allo specchio e non si vede nulla. Bisogna toccarmi per sentire cosa c'è dentro le mutande.
Scendo in carrozzeria. Incontro i due operai. Loro non mi hanno mai suscitato niente di che, ma stavolta divento paonazza. Vado in ufficio e cerco di sedermi. È scomodo. Sembra di avere un palo nel culo che preme contro la pancia. Accavallo le gambe e mi siedo un po di lato su una coscia. Poi pian pianino un po alla volta mi rilasso e mi siedo bene.
Mi alzo, faccio delle fotocopie. Sento l'oggetto estraneo toccarmi premere e massaggiarmi sulle pareti dell'ano. Tanto fastidio quanto piacere. Vado in bagno. Lo tolgo e lo rimetto più volte. Devo abituarmi. Se mio papà vuole il mio culo lo avrà.
A cena decido di abusare di mio papà e gli metto una decina di gocce del sonnifero che usa mia mamma nell'acqua e poi letto. Non si è accorto di nulla ed ha bevuto tutto.
Fa la doccia anche stasera.
Io con calma mi preparo. Tolgo il timbro. Il buco del culo mi dà abbastanza fastidio. Ho esagerato ed è l'ultima sera senza la mamma.
Mi massaggio bene l'ano. Il fastidio passa e la patata bolle.
Vado a letto. La tapparella è quasi sollevata. Entra troppa luce. Abbasso un po'. Papà dorme, è crollato di brutto.
È sdraiato con l'asciugamano a coprirgli pancia e boxer ed ha un paio di boxer vicino a lui. Bo strano. Forse sono quelli sporchi.
Mi siedo vicino a lui e verifico che sta dormendo. Prendo i boxer, sembrano stirati, li annuso e sono puliti. Non può avere addosso quelli sporchi, si è fatto la doccia. Alzo piano piano l'asciugamano e mi accorgo che è nudo!!!
I miei sogni si sono avverati.
Probabilmente si è fatto la doccia ed è venuto ad asciugarsi a letto, ma non ha fatto in tempo a mettersi i boxer perché si è addormentato. È evidente.
Piano piano gli sollevo l'asciugamano in modo da scoprirgli l'uccello e lasciargli coperta solo la pancia.
Non credo hai miei occhi. Il più grande cazzo che io abbia mai visto. E non è neanche duro. È bello teso, ma non è duro. Vorrei scoparlo, ma non credo di riuscire nell'impresa.
Inizio ad accarezzarlo. L'effetto è immediato, non deve dormire da molto. Sono più determinata dell'altra sera viste le condizioni in cui lo trovo.
Passo quindi all'operatività continuando a guardare che non si svegli. Con una mano lo sego e con l'altra gli tocco le palle. Ha un uccello molto lungo e largo. Mi tocco la patata in modo da umidificare la mano e ci sputò anche sopra. La mano scivola dalla punta della cappella all'attaccatura del bacino e con l'altra gli massaggio le palle. Le sento grosse e dure dentro lo scroto. Mi immagino di spremerle per caricare lo sperma per me. Sono eccitatissima. Seduta sui talloni inginocchiata ma con le gambe aperte.
Gli prendo una mano , me la metto sotto la patata e mi ci siedo sopra. Sentirmi toccare da lui mi fa impazzire. Sono apertissima. Tocco e sento che sono entrate due dita. Mi piego in avanti e mi chino sul suo enorme pisello. Dapprima lo lecco su tutta lasta e poi prendo la cappella in bocca. Gli faccio quel pompino che ho sempre sognato. Lo sento mugulare, ma non deve e non può svegliarsi. È evidente che gli piace. Dimena un po' le mani soprattutto quella su cui sono seduta e d'improvviso lo sento sondare la mia pelle ed inserire un dito anche nel mio buco del culo. Non ho sentito niente. È entrato bene e mi sento piena. Davanti dietro ed anche in bocca. Sono tutta sua. Mai provato una sensazione così. Godo e sto facendo godere l'uomo che amo. Ha il cazzo durissimo farfugliare ma non parla. Tolgo la sua mano dal mio corpo, mi alzo e mi siedo sopra di lui. Inizio a cavalcarlo è bellissimo. Poi lo sfilo, mi insalivai l'ano e tendi di sedermi sopra. Devo accontentarlo?! Ce l'ha troppo grosso. Sono riuscita a far entrare a fatica la cappella, ma mi fa troppo male, non ci riesco.
"Mi dispiace papà sarà per la prossima volta"
Lo rimetto davanti e ricomincio la cavalcata. Continuo a venire. Sono sudata e stanca. Mi fanno male le gambe ma è normale, con la dose di sonnifero che gli ho dato devo darmi da fare. Alterno patata e bocca. Ad un certo punto ricomincia a farfugliare. L'asta si irrigidisce e la cappella si gonfia. Gesticola, gli stringo la cappella con la bocca, lo sego più velocemente e mi innonda la bocca con una chiacchierata di sperma. La prima la ingoio mentre la fa, ma non ci tengo dietro. La trattengo in bocca e degluttisco, ma un po mi esce.
Lo spremo fino all'ultima goccia e poi lecco anche tutta quella che ha sulla pancia. Non devo lasciare alcuna traccia.
Poi metto il perizoma e cado addormentata vicino a lui.
Al mattino mi dice che è un po' confuso ma ha fatto un bel sogno. Gli dico che anch'io ho dormito bene.
La mamma torna nel pomeriggio e ci trova entrambi sereni.
Sono state tre notti fantastiche.
La sera mi ritrovo da sola nel letto. Metto il timbro nel culo, immagino sia il mio papà, prendo l'orsacchiotto, me lo strofino addosso e comincio a toccarmi. Tanto non prendo sonno. Sento dei rumori di là.
Faccio pianissimo e vado ad origliare. Sento mio papà dire a mia madre "stasera ti rompo il culo, in questi giorni me ne è venuta una voglia che non immagini"....












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