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Lui & Lei

Se non me lo dai me lo prendo


di fedemio
12.10.2016    |    10.372    |    2 8.6
"Sorride a Gianni, lo abbraccia e lo bacia sulle labbra, poi le bocche si aprono e le lingue si intrecciano..."
"ciao tesoro, quanto sonno hai?"
ore 6,30, Giulia si è appena alzata e sta parlando da sola allo specchio
"se mi vede così non mi si fila di sicuro..."
Giulia si trascina in doccia a cercare un rinfrescante e risvegliante getto d'acqua. Shampoo, docciaschiuma, un giro di lametta alle ascelle ed uno sulla patatina. Un passaggio anche sul perineo ed attorno al buchetto.
Braccia e gambe sono già in ordine.
Giulia non vuole peli sul suo corpo. Le piace essere liscia. Le piacerebbe che il suo collega Gianni la toccasse e potesse far scorrere le mani piacevolmente sulla sua pelle. Se poi venisse toccata di lingua non ci dovrebbero essere intoppi di nessun tipo.
Ripone la lametta e dopo essersi insaponata per bene prende il barattolino del doccia schiuma e se lo fa scivolare sul corpo, lo rotea sui capezzoli e sul seno mentre l'acqua le scorre sulla pelle e poi se lo accompagna come fosse una spugna dappertutto, sulla pancia, fianchi, natiche, fianchi ancora, basso ventre e poi finisce con massaggianti movimenti sul clitoride. Quando raggiunge la giusta gradazione ormonale lascia cadere il docciaschiume e termina il giochino con le dita procurandosi l'orgasmo del buongiorno "lecca Gianni, lecca aaaahhhh...."
"stronzo!"
Asciugatura, vestizione, semplice ma elegante, l'intimo modello "oggi mi spoglierà" con l'immancabile perizoma rosa ricamato e col pizzo, autoreggenti sempre, anche sotto i jeans, e reggiseno a balconcino abbinato. Anche sulle lingerie Giulia non lascia nulla al caso. Trucco, parrucco e via con lo scooter... Al bar fuori dall'ufficio gli altri sono già arrivati. C'è anche Gianni. Bello. Solo a vederlo le sale il buon umore, anche se questo non ha particolari attenzioni per lei. "ciao ragazzi, ciao Gianni"
Giulia cerca sempre di arrivare a star vicina a Gianni, oltre che bello le sta proprio simpatico. Riuscirà a farsi notare! "perché i maschi sono così complicati? Non posso certo saltargli addosso... Neanche provarci spudoratamente. Se lo fanno loro sono dei latin lover, se lo fa una donna è una troia, se poi ricevo un due di picche verrò sputtanata a vita in azienda."
In effetti Giulia non sa nulla della vita sentimentale di Gianni. "...però non porta la fede. Sicuramente non è sposato... Ma neanche fidanzato. Dai... È sempre allegro, non può essere fidanzato. E se fosse gay? A volte è fin troppo gentile nei suoi atteggiamenti e anche quando mi strofino con molto garbo a lui non mi ha mai messo una mano sul sedere. I maschi lo fanno no? Sti rozzi zozzoni. Hanno solo quello in mente"
Da quando Gianni lavora con Giulia, lei passa le giornate con la patata in ammollo. Accompagna la pausa caffè sia del mattino che del pomeriggio a delle sditalinate da ufficio: veloci ed intense.
"ma no, non può essere gay, ogni tanto quando mi si avvicina gli vedo il pacco rigonfiarsi. Però non è timido. Perché non mi prende, mi infilza e mi gira sottosopra come un pollo allo spiedo? Anzi una gallina... Haha..."
Giulia è veramente furibonda, sta impazzendo. Alterna momenti di disperazione a momenti di ilarità.
Lavorano ma non riesce a concludere nulla. "Sai come fanno i maschi, loro problemi non ne hanno, se non gli piaci e ci provi ti etichettano come la disperata che va a offrirla a tutti. E poi dicono pure che sei brutta perché non hai un cazzo di moroso. Se non la dai a chiunque ci prova diventi quella che se la tira... Che palle sti uomini. E poi dicono di noi donne... "
Giulia si è proprio presa una bella sbandata per quel pezzo di maschio italiano. Passano i giorni e le settimane. Gianni è sempre più arrapante e Giulia sempre più arrapata. Nell'ultimo periodo ha tenuto a freno il suo appetito sessuale alternando le sue dita, con tutta la frutta che ha in casa, con i peluches, con bombolette, smalti, spazzole, niente riesce a saziare la sua voglia di Gianni. O meglio, di orgasmi ne prova parecchi, sempre, ma la voglia, quella no, non passa. Spesso è costretta a cambiarsi il perizoma anche due volte al giorno da tanto liquido vaginale che rilascia.
Giovedi mattina ore 05.00 Giulia si sveglia di soprassalto, sudata, ansimante. Disperata. Le viene da piangere. Un incubo: Gianni scopa con l'altra collega. "aiutooo! Quella stronza me lo ha fregato. Proprio lei quella cessa, non cura il suo aspetto, veste male, le puzza l'alito, ha il naso aquilino, le orecchie a sventola, i capelli da strega, le gambe storte, è bassa e grassa, ha l'acne.... La odiooo!!! Oggi mi riscatto. Ho aspettato anche troppo. Oggi sarai mio"
Giulia non curante dell'orario e agguerritissima si lancia in doccia, lamette alla mano ed iniziano le pulizie di cambio stagione anche se fuori periodo. Non deve lasciare nulla di intentato. Si copre il corpo di crema ed inizia a passare la lametta, braccia... fatte! ascelle... fatte! gambe...fatte! Ed ora calma... Si siede e divarica bene le cosce "ciao bella, ora ti faccio splendere" prima la sciacqua con abbondante acqua ed accarezzate interne ed esterne "si Gianni pulisci bene, toccami, leccami, si Gianni scopami.. Sii haaa.." Giulia non esita ed in men che non si dica arriva l'orgasmo del buongiorno, si passa la cremina e la lametta inizia a fare il suo lavoro. Con una precisione maniacale ogni micropelo viene raso a pelle, sembra che non siano mai cresciuti sul suo corpo i peli, piccole e grandi labbra vengono coinvolte attivamente nella rasatura, il clitoride saltella a destra ed a sinistra come un piccolo joystick nelle mani di un bambino che scopre i videogiochi per la prima volta, e poi giù sotto. Giulia contorce così tanto la testa ed il collo da procurarsi un piccolo dolore cervicale, ma alla vista del suo bel buchetto del culo altre idee le vengono alla testa "Gianni che bel buchetto da riempire che c'è qui sotto" Giulia fa sparire qualsiasi peletto anche da li, nella pulizia sposta le natiche un po a destra ed un po a sinistra, prende lo specchietto, è curiosa, è molto eccitata, il buchetto si apre un pochino, appoggia un polpastrello e lo strofina delicatamente. Un brivido di piacere le percorre la schiena. Rotea la punta del dito attorno al buchetto, allarga una natica, aumenta un po' la pressione e la prima falange è dentro al suo ano. Un'emozione le pervade il basso ventre. Con l'indice e l'anulare allarga le chiappe attorno al buchetto, mentre con la punta del medio ondeggia dentro di sé. L'altra mano lascia la natica e si dirige sulla patata bollente. "solo tu Gianni riesci a farmi queste cose" Giulia si sta contemporaneamente aprendo culo e figa. Il ditalino vaginale le sta facendo dilatare il culo ed il ditalino anale le fa dilatare la vagina. Giulia si sta aprendo davanti e dietro. L'acqua calda della doccia le accarezza il corpo e le ammorbidisce la pelle: la inebria. Giulia ha un altro orgasmo del buongiorno.
Col ghigno stampato in viso apre il guardaroba, la cassettiera ed il settimanale. Per quanto riguarda l'intimo rimane sulle classiche lingerie, l'immancabile perizomino bianco tutto lavorato di fino, abbinato al reggiseno ed un'autoreggente color pelle dalla grammatura finissima, giusto un velo che copra le gambe, con il disegno di un fiore sulla coscia destra che parte dai piedi con il gambo ed alterna foglie grandi e piccole e gira attorno alla gamba. Leggins inguinali bianchi e la camicia bianca a righe verticali larghe e strette nere.
Ai piedi scarpa col tacco nera.
"oggi caro Gianni ti metto alla prova. Costi quel che costi. Se non ti svegli tu, ti sveglio io. Se non abbocchi dirò in giro che sei gay" una spruzzata di profumo afrodisiaco e uno sguardo allo specchio "che figa che sei. Ti scoperei".
Durante i preparativi Giulia da seduta si accorge che i leggins che ha indossato non lasciano molto spazio alla fantasia. Guardandosi tra le gambe riesce a vedere perfettamente delineate le labbra della sua patata costrette nel perizoma. Allarga e stringe le cosce procurandosi un piacevole strofinamento. Sente le labbra gonfiarsi ed inumidire nuovamente. Il perizoma non riesce a contenerle. "cazzo si vede la piega del perizoma, devo ricompormi" abbassa i pantaloni aderenti, sposta un po il perizoma a destra, un po' a sinistra, ha fretta, è in ansia, la patatina oggi è particolarmente umida e lucida, abbassa il perizoma e lo accarezza un po alternando dito indice e medio sul clitoride, qualche rotazione, pochi minuti ed arriva l'orgasmo "dove cazzo sei coglione? Haaa"
Si asciuga bene con le salviette, per non bagnare mutandine e pantaloni.
Al bar stanno tutti bevendo il caffè, ma Giulia non c'è. Con un wzapp avvisa Gianni.
Li raggiunge direttamente in ufficio, saluta tutti, compresa l'arpia donna che le ha rovinato il sonno. Giulia la squadra dalla testa ai piedi "no no non può essere" Giulia si sente più determinata e convinta di prima. Deve raggiungere il suo obiettivo.
Giulia entra in bagno per una sistemata veloce e quando esce quasi si scontra con Gianni. È lì che vuole entrare in bagno.
Lei tira la maniglia e lui la spinge.
"gulp! Ciao Gianni"
"ciao Giulia, ti ho spaventata?
"oddio no, non mi aspettavo che fossi qui"
"scusami, non volevo spaventarti."
Gianni sta per entrare in bagno e Giulia "fai presto che ora sei in debito, mi devi un caffè"
"è no, meglio una camomilla altrimenti ti agiti e ti spaventi per niente"
Giulia è soddisfatta, si sente in splendida forma e piena di sé. Anche Gianni oggi è di buon umore. È solo una questione di tempo..
I due ragazzi vanno alla macchinetta del caffè, Gianni paga e pigia i tasti col codice caffè . Giulia con le gambe ben tese e dando le spalle all'amico, si piega con la schiena e va giù non solo a prendere il caffè, ma quasi a volerlo bere direttamente dal distributore. Compone un angolo di 90 gradi perfetto. I leggins le accentuano la sagoma dei fianchi mettendo in risalto lo splendido culo. Gianni crede che sia stata una coincidenza. Esclude a priori atteggiamenti ambigui della collega all'interno dell'ufficio. Fa finta di niente e si gusta il panorama, ma l'amico nei pantaloni gli lancia dei messaggi inequivocabili. Gianni non si scompone. Giulia incassa il colpo, ma non demorde, anzi, si fa più audace.
Durante la mattinata dal suo ufficio nota che Gianni è seduto alla scrivania tenendo la mano appoggiata al bordo del tavolo, una posizione rilassata, ma di fatto sembrava come se si stesse tenendo aggrappato. Giulia con una cartellina aperta a libro tenuta vicino al corpo in modo che non si può vedere i piedi, si avvicina alla postazione di Gianni, sempre più vicina, arrivando ad appoggiare la patata alla mano di Gianni. I tavoli da ufficio hanno un'altezza standard pari al cavallo di Giulia.
Lei si ferma rimanendo appoggiata alle dita di Gianni che fuoriescono dalla scrivania. Lui sente subito il calore sulle dita. Sente il morbido cotone dei leggins, e le morbide labbra di Giulia.
Il capitano rinchiuso nei pantaloni schizza sugli attenti. Le guance si fanno rosse: guarda Giulia e le spara un sorriso.
Giulia sorride. Gianni le fa l'occhiolino e muove leggermente le nocche delle dita, facendo anche un po' fatica perché Giulia le tiene premute con la gnocca. Intanto Giulia sente le vampate di calore partire da lì sotto e propagarsi per tutto il corpo. La vagina si è schiusa ed il perizoma comincia ad inumidirsi. Ad entrambi è partito l'embolo. Non arriva più né ossigeno né sangue ai loro cervelli. Solo impulsi sessuali.
Giulia indietreggia di qualche centimetro, Gianni ora ha la mano libera, distende le dita e la gira con il palmo rivolto verso l'alto.
Giulia si riavvicina al tavolo con le gambe leggermente divaricate in modo che Gianni infili la sua mano e le prendendo i leggins e tutta la patata. Avverte un calore incredibile e l'umore di Giulia trasuda dal cotone dei pantaloni. Gianni è eccitatissimo, come Giulia del resto. I due si guardano bene dal non fare rumore per non attirare attenzioni ed anche per sentire se si avvicina qualcuno. Dopo un preventivo massaggio e qualche pressione Gianni gira la sedia verso Giulia, con una mano tiene Giulia a cavallo della stessa e con l'altra la infila sotto la camicetta, le accarezza un fianco e la inserisce nei leggins abbassandoli sul pube e notando la splendida vista a pelle, abbassa ancora, toglie la mano da sotto e la infila dentro il perizoma tenendo in mano la figa. Si ritrova con la mano bagnata sul dorso dal perizoma e sul palmo dalle labbra lisce calde umide e aperte. Senza alcuna pressione ma in modo del tutto naturale Gianni chiude un po le dita che si inseriscono con naturalezza nel corpo caldo e bagnato di Giulia. Giulia geme di piacere, mugula ma non parla, attende solo di essere impalata dal suo principe azzurro, di essere sbattuta, ha bisogno di una scossa che le dia vita. Ha voglia di assaggiare Gianni, ne vuole sentire il sapore, la forza e l'energia.
Giulia deve avere Gianni, non può aspettare ulteriormente. Non può nemmeno permettere ai colleghi di insospettirsi. S'ingegna come solo le donne sanno fare, unisce l'utile al dilettevole "aspetta che vado a prendere l'altra cartellina" Giulia si ricompone e torna nel suo ufficio, afferra la prima pratica che trova sul tavolo e prima di tornare da Gianni si accerta della situazione degli altri colleghi. Tutto a posto. Torna da Gianni che intanto si è aperto i pantaloni non avendo più dubbi sulle intenzioni di Giulia. Lei entra appoggia la cartellina sul tavolo e si inginocchia ai piedi di Gianni. Non è affatto sorpresa di trovarlo col cazzo in mano e di trovare un gran bel cazzo. Era sicura che il suo principe azzurro non l'avrebbe delusa.
Il cazzo è lungo, Giulia lo affetta con tutte e due le mani, una in coda all'altra e rimane ancora fuori tutta la cappella che se la prende subito in bocca finché lo sega.
Il cazzo è grande, non riesce a chiudere le mani. I pollici ed i medi delle mani, col cazzo in mano, non si chiudono.
Il cazzo è duro, è molto duro. Giulia lo stringe forte con entrambe le mani, ma non si schiaccia, solo la cappella, non avendo più circolazione di sangue, diventa più grossa, più gonfia e più rossa.
Il cazzo è buono, ha un buon profumo, di eccitato, e le goccioline fuoriuscite che ricoprono la cappella sanno pure di buono, un dolciastro denso gustoso liquido prespermatico.
Giulia lo stringe con le mani, e se lo gusta con la bocca, lo lecca avidamente e lo ingoia con prepotenza. Gianni apprezza. Non può parlare, ma si rende conto di aver sottovalutato la collega e di aver perso un sacco di tempo. Giulia si alza, conscia del tempo che inesorabile passa e dall'eccitazione dell'amico che potrebbe esplodere da un momento all'altro. Giulia oggi vuole cazzo.
Si alza "Gianni ma queste pratiche non le tenevi in quest'armadio?" e s'incammina verso l'armadio in legno con scaffali. Apre le ante e rimane in piedi tipo nascosta tra le porte aperte.
Gianni si alza, tiene i pantaloni sollevati senza chiuderli. Il cazzo fuori, tirato duro per tutta la sua estensione e segue Giulia "si può essere, sono documenti vecchi dovrebbero essere li in alto" si avvicina a lei velocemente, la quale quando lo sente ormai vicino, abbassa i leggins ed il perizoma fino a metà coscia poco sotto l'elastico delle autoreggenti ed inarca bene la schiena, mette in mostra il culo e divarica le gambe. Come per un sincronismo perfetto Gianni si appoggia di pancia alla schiena di Giulia e con un colpo secco di reni le mette tutti i 20 centimetri di cazzo direttamente in figa. Giulia trattiene a stento le urla di piacere. La sua figa ha una leggera contrazione ma Gianni inizia subito a sbatterla con foga trattenendola dai fianchi. La figa di Giulia si dilatta e rilascia una quantità di liquido vaginale che inonda il cazzo di Gianni, il quale da ancora un paio di colpi secchi e con un saltino si toglie dal corpo di Giulia e contemporaneamente la spinge avanti. Lei a quelle due ultime botte di reni arriva all'ennesimo orgasmo procuratole da Gianni in pochi minuti. Con la figa sbrodolante, in velocità si gira si china, afferra d'impeto quel pezzo di carne e se lo inforna in bocca. Gianni viene. Eiacula. Sborra copiosamente. Riempie la bocca di Giulia che ingoia come un'affamata di cazzo ma ad un certo punto la quantità di sborra prodotta da Gianni supera quella ingoiata da Giulia. Le guance le si riempiono ed un rivolo di caldo liquido fuorisce dalla bocca e le sporca le mani. Giulia non se ne cura, continua la sega a due mani. Ingoia tutto, Gianni non viene più. Mugula. Giulia si lecca le mani, la cappella e tutta l'asta. Gianni è paonazzo e senza forze nelle gambe. Si appoggia all'armadio, Giulia si alza, controlla le mani e rilecca per essere sicura si aver pulito bene. Si alza i leggins. Sorride a Gianni, lo abbraccia e lo bacia sulle labbra, poi le bocche si aprono e le lingue si intrecciano. Gianni non avverte alcun sapore del suo sperma. Giulia è stata davvero brava. Ora anche Gianni si richiude i pantaloni. Ed entrambi, uno alla volta, vanno al bagno a ricomporsi.
Gianni "Ora sei tu che mi devi un caffè"
E Giulia compiaciuta "non preoccuparti Gianni, tu porta sempre il latte che al resto penso io"
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