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Prime Esperienze

La cugina di campagna: Giulia della natura


di fedemio
12.04.2021    |    23.444    |    6 9.8
"La nonna ci sorride e ci chiede se vogliamo bere un succo di frutta..."
Ogni volta la stessa storia. Un'ora di macchina per andare a trovare la nonna in montagna. Che palle. Neanche il tempo di digerire che bisogna partire per arrivare nel primo pomeriggio.
Papà si salva perché lavora tutto il giorno e ci raggiungerà per cena.
Vado su con la mamma.
Arriverò mezzo cotto... i cellulari là non prendono e giocare sull'altalena con mia cugina Giulia, la grezza, è diventata una cosa da bambini... non mi diverto più.
La chiamo 'Giulia la grezza' perché anche se carina, ha dei modi di fare proprio rustici.
Inizio il fine settimana senza alcun entusiasmo.
Arriviamo. L'aria è fresca nonostante faccia caldo. Anzi, più che fresca la definirei ossigenata. Sa di buono.
Entriamo in casa, ma resisto forse 10 minuti a rispondere all'interrogatorio dalla nonna e dalla zia. Esco per dare due calci al pallone ed arriva mia cugina. Giochiamo una mezz'oretta e poi decidiamo di andare a vedere gli animali.
Incontriamo subito le galline che girano libere per l'aia in compagnia di un grosso gallo e sul lato della casa si trova la batteria di cani da caccia che appena mi vedono cominciano a fare un baccano assordante. Giulia lancia contro la rete elettrosaldata del loro recinto un barattolo di latta che si trova lì per terra e con delle urla li fa scappare tutti nelle loro singole casette.
A Giulia il carattere non manca. È la classica ragazza di campagna decisa e determinata, cresciuta all'aria aperta ed a contatto diretto con gli animali. Facciamo qualche altro metro, giriamo l'angolo della casa e sul retro troviamo le oche che come vedono me cominciano a starnazzare, raddrizzano il collo, spalancano le ali e mi prendono di mira. Giulia mi strattona per un braccio, si mette tra me e loro e sventola le braccia in alto urlando loro degli "Ah ah!" per farle indietreggiare.
Realizzo che in campagna non hanno bisogno di tanti sistemi di allarme.
Ritrovata la solita sintonia con mia cugina, mi invita ad andare dagli altri animali che mi deve far vedere una cosa. Prendiamo le bici e ci dirigiamo verso la vera stalla.
I nonni hanno costruito una stalla molto grande con diversi animali a circa dieci minuti di strada in bici per non avere odori vicino a casa. Là ci sono anche il fienile, il ricovero attrezzi e tutte le macchine agricole.
Al suo interno si trovano tante mucche, alcune pecore, un gruppetto di maiali ed una coppia di cavalli.
Mentre ci stiamo avvicinando Giulia mi fa notare che siamo arrivati giusti in tempo ed indica in lontananza il il nonno e lo zio che stanno arrivando col pickup ed il trail.
"Guarda Gianni sono andati a prendere il toro"
Non avevo mai visto un toro dal vivo, ma solo nei film, nei cartoni animati e sui libri.
"Ragazzi state indietro!" ci viene ordinato.
Il toro è nero con qualche piccola macchia bianca, ha il pelo corto ed è molto robusto. Ha una pelle sottile che fa risaltare una corporatura possente e muscolosa.
Lo zio lo accompagna tenendolo con una corda cortissima legata all'anello che ha nel naso, mentre il nonno li segue da dietro con un bastone in mano.
La grossa bestia si lascia guidare senza opporre alcuna resistenza per fortuna. Sembra mansueto e selvaggio allo stesso tempo.
È un animale che incute terrore. Ha una presenza dominante. Il passo fermo e deciso.
Non so perché ma l'unico riguardo che ho avuto è stato di verificare di non avere nulla di rosso addosso.
So di certo che i tori, per tanto inoffensivi che possono sembrare, se vedono rosso caricano.
"È nuovo?" Chiedo con un filo di fiato a Giulia
"No no, ce lo ha prestato il consorzio. È per la monta" mi risponde sotto voce
Per la monta?
Che monta?
Io abituato con i miei che cambiano canale quando nei film ci sono scene di sesso, sento mia cugina parlarmi di monta come fosse la cosa più naturale del mondo?
E chi monta?
Assisterò alla monta?
E se lo sanno i miei?
Cosa gli dico?
A parte il fatto che solo a vedere quell'animale così da vicino e sentire parlare di monta, oppure sarà per l'aria sana della campagna e la presenza di mia cugina, ma il contatto con la natura si sta facendo sentire in me.
"Vieni andiamo li vicino a vedere da dietro la staccionata"
Io la seguo senza proferire parola. Sono eccitato e curioso alla stesso tempo.
Ci portiamo ad una decina di metri, abbiamo una buona visuale e non siamo neanche nascosti. In realtà nessuno si preoccupa di noi, e della mia "prima volta". Sono tutti concentrati sul compito che deve svolgere il toro.
"Hai mai visto fare la monta?" Mi chiede Giulia
"No mai"
Così si mette a farmi la telecronaca in diretta di quello che succede. Deve averlo visto fare decine di volte.
"Devo parlare piano per non distrarre il toro. Vedi hanno portato la vitella nel box della fecondazione. È legata solo perché è la sua prima volta. Ma tra un po' la slegano. Le vacche che hanno già partorito non vengono legate."
Seguo con molta attenzione le spiegazioni di mia cugina. Mi piace che siamo qui rannicchiati a guardare due animali che stanno per fare sesso e sentire mia cugina che mi parla nell'orecchio.
Fino a stamattina non sapevo la differenza tra una vitella, una manza ed una vacca.
Giulia continua " guarda, arrivano con il toro. Lo zio avvicina al sedere della femmina tenendolo legato e poi lo lascia libero. Lui è il nonno si mettono ai bordi del box pronti ad intervenire se dovesse succedere qualcosa. La vitella avvertendo la presenza dell'animale dietro di sé inizia ad agitare la coda per fargli sentire i suoi profumi. Ora slegano anche lei. Guarda... il toro ha sentito che lei è in calore, vedi che gliela annusa e gliela lecca? Sta sentendo se è pronta. Lei è un po' tesa perché è la prima volta che prende il toro. Guardalo... comincia ad eccitarsi, guarda sotto di lui"
Anche io ero eccitatissimo. Vedere queste due bestie che si facevano le effusioni, sentire le altre vacche che muggivano, il toro che la annusa e la lecca sotto la coda, la vitella sembra inarcare la schiena. Il pisello comincia ad andarmi stretto nei pantaloni.divarico le gambe e cambio posizione. Abbasso lo sguardo e penso per la prima volta in vita mia che quel mucchio di pelo che c'è sotto la pancia del toro sono i suoi genitali. Giulia riprende "Guarda guarda gli sta uscendo"
Noto che sta facendo uscire lentamente e senza fermarsi un lungo pene.
Ora sono veramente eccitato anch'io.
Mi sento una vampata in faccia. Credo di essere viola. Non dico niente. Quello a cui sto assistendo è la scena più eccitante che abbia mai visto.
Ho il pisello che mi stringe forte nei pantaloni, mia cugina che mi sussurra all'orecchio ed un toro che sta per montare una vacca in calore davanti a me.
Non ce la posso fare.
"Guarda il toro gratta il pavimento con la zampa, sbuffa e si agita. Ora è pronto guarda"
In una frazione di secondo questo grosso toro che sembrava incollato a terra fa un salto e prende la vitella dai fianchi con le zampe per tenerla ferma, mentre cerca di infilare il lungo glande dentro la femmina.
"È la prima volta per lei, ci vorranno diversi tentativi. Ora scende e lo tira dentro guarda. Ora ricomincia tutto da capo. Lei deve cercarlo"
Infatti la vitella si gira con la testa verso il toro e si strofina a lui
"Guarda come sono carini, c'è lei che ha voglia e gli fa le coccole. Ora gli sculetta ancora un po' sotto il naso per fargliela vedere, lui l'annusa ancora e la lecca. Guarda come la lecca"
Sto per impazzire. Ma quante ne sa mia cugina? Ce l'ho durissimo. Cambio ancora posizione, non riesco a trovare pace.
"Eccolo gli sta uscendo, ora riparte... lei si mette in posizione... eccolo che gli salta sopra... LO HA INFILATO LO HA INFILATO!"
Ma lo ritrae subito.
"Entra ed esce più volte, finché non gli viene dentro e la riempie... i preliminari sono lunghi rispetto alla monta vera e propria. Aspetta vedrai che ripetono la scena.
Giulia è tutta contenta per questa cosa. La sta vivendo in prima persona. Mi stringe il braccio. Faccio un movimento veloce e strano e ne approfitto per indirizzarmi il pisello da un lato, almeno è stretto ma disteso.
"Muuuu" la vitella
"Ma gli fa male con le zampe sulla schiena?" Chiedo io
" no no, non sente niente perché è in calore, anzi gli piace. Piace a tutti e due vedrai"
Ripetono la scena del corteggiamento, le leccate di lui, esce il glande, saltello sulla schiena e via.
"Eccolo eccolo "
Il toro da qualche colpo di reni ben assestato ed emette dei gran muggiti. La femmina non parla, non si muove. Saltella solo un po' sulle gambe per tenere i contraccolpi del toro.
Il toro indietreggia col sedere, il pene esce gocciolante e si rimette con le quattro zampe a terra. Gli rimane il pisello a penzoloni ed il glande si ritrae per l'ultima volta..
Io a momenti mi sborro nei pantaloni.
"Adesso è venuto, hai visto? Fine della monta. Ora sono tutti e due tranquilli e fra nove mesi nasceranno i vitellini"
Tutta la foga del momento è svanita. La vitella non si muove di un millimetro e rimane lì ferma tranquilla e piena.
Pure il toro dà l'impressione di essersi svuotato le palle e rilassato. Non si muove.
Lo zio gli dice "andiamo" e senza nemmeno tirarlo dalla corda al naso, il toro lo segue mansueto e con la testa alta.
"Ti è piaciuto?"
Io sono ancora eccitato. Devo fare qualcosa sennò mi vengo veramente nei pantaloni.
"Si molto non l'avevo mai visto fare. Senti c'è un bagno qui?"
"cosa devi fare?"
Cavoli forse Giulia ha capito che sto per venire.
"Devo andare in bagno!!"
"Ho capito, ma se devi fare la cacca andiamo fino a casa, altrimenti cerchiamo un posto qui"
Non ha capito che sono pieno...
"Stiamo qui ma facciamo presto, mi scappa tantissimo"
Giulia si alza, io le sto dietro e non posso che fissarle il culo. Noto che ha un bellissimo sedere rotondo e alto che non avevo mai valorizzato Nella testa cominciano a frullarmi fantasie e mi viene da comparare il suo culo con quello della vitella. Caspita finché camminiamo mi risistemo il pacco, lei non mi vede.
Arriviamo sul retro della stalla, lei mi dice "puoi farla qui, anzi la faccio anch'io" e mentre lo dice si abbassa i pantaloni. Rimango di stucco. Fa tutto con una naturalezza incredibile. Mi rendo conto che in città siamo decisamente avanti sotto certi punti di vista, ma abbiamo un sacco di limitazioni psicologiche assurde. Si abbassa i pantaloni davanti a me, mi viene spontaneo di allungare gli occhi, ma li fa scendere cosi velocemente mentre si china che non vedo niente, neppure le ginocchia e comincia a fare la pipì.
Come fosse un'automatismo.
Io sono esterrefatto.
Un'eccitazione attaccata all'altra, anzi un'eccitazione continua. Mai passata una giornata così!
"Non la fai?"
Io balbetto qualcosa perché in realtà non dovrei fare la pipi ma una grande sborrata.
"Se ti vergogni che ti vedo girati"
Questa è una sfida... dopo aver visto un toro che monta non posso certo fare la figura del ragazzino sfigato che ha paura a farle vedere il pisello.
"No no, macché vergogna... stavo pensando a come dirtelo"
"dirmi cosa?"
e mentre diciamo queste parole lei continua a pisciare. Mi abbasso pantaloni e boxer insieme e mi metto in piedi davanti a lei col pisello dritto.
Per me e stata una liberazione.
Lei è lì chinata sulle ginocchia. Ha smesso di fare pipi. E si ritrova il mio col mio pisello duro all'altezza della faccia.
"Mamma mia Gianni quanto ce l'hai grosso? Tu si che sei un vero toro. Come hai fatto a tenerlo nei pantaloni fino ad adesso? "
"È tutto il tempo che sono cosi , è stato molto eccitante sentirti parlare e poi vedere la monta"
"E adesso cosa fai? "
"Io non sono come il toro, non si ritrae, devo venire per forza"
"Posso toccarlo?" E mentre mi dice così si alza e contemporaneamente si tira su mutandine pantaloni sempre molto velocemente, ma stavolta le vedo la patata col ciuffetto di peli neri .
Ne avevo visti di video porno, ma vederla dal vivo ed in questa situazione mi ha letteralmente sconvolto.
"Si si, se ti va si. Ma fai in fretta"
Senza farselo ripetere due volte allunga la mano e me lo impugna con la stessa grazia con cui un carpentiere afferra un martello.
"È durissimo!!" Esclama meravigliata
È sicuramente la prima volta anche per lei perché me lo ha afferrato al contrario, emetto un gemito di piacere, il pisello mi si irrigidisce, lei lo strattona avanti ed indietro un paio di volte e parte uno schizzo di sborra che le va dritto al centro della maglietta. Continua da sola il movimento ma ha completamente cambiato atteggiamento, ora e pu delicata, fa scorrere la mano avanti ed indietro con dolcezza esercitando una pressione con le dita alternata che parte dall'indice alla base del mio pene, fino ad arrivare al mignolo che si trova vicino alla mia cappella, fino a farmi svuotare completamente.
"Ti ho fatto esplodere io, che bella sensazione. Sono riuscita a domare il toro!"
"Si sei stata brava, è stato molto bello, non resistevo più. Ti sei sporcata la maglietta "
"Non importa, dopo la lavo. Ti ho fatto venire come un toro e poi ti ho munto come una vacca" e scoppiamo a ridere tutti e due.
Finché ci diciamo queste cose lei non ha smesso di 'mungermi' e questo movimento in effetti non mi ha fatto perdere l'erezione, anzi, è gia pronto per ricominciare.
Lo lascia li duro e porta il polso sporco di sperma sulla faccia, lo annusa e poi lo lecca per assaggiarlo "non è latte hahaha"
Sto scoprendo una cugina che non conoscevo
"Com'è?"
"Mmmm.... buono!, è denso" ed intanto dà un'altra leccatina "e un po' dolce e un po' salato" ed intanto lo lecca tutto "mm.. buono però" si è leccata e pulita il polso e mi chiede "devo continuare?"
"Anch'io voglio toccarti"
"va bene ma non lo devi dire a nessuno"
"Ok sarà il nostro segreto. Facciamo Flick flock"
Facciamo flick flock con i mignoli legati e Giulia si abbassa i pantaloni.
Che bel fisico che ha e che cosa splendida si ritrova tra le gambe. Non vedo l'ora di andarla ad esplorare.
Da quando sono venuto, non avverto piu sensazione di dover sborrare subito, sto molto meglio, sono più rilassato e riesco a ragionare, anche se ce l'ho sempre duro
"Che bella che sei. Ma è sicuro stare qui?"
"Si sono andati a riportare il toro torneranno tra un'ora."
"Ma là in fondo si vede un pezzo della casa. Non mi piace cambiamo posto"
"Va bene cambiamo posto."
"Ok, però prima mi devo lavare la maglietta"
Ci spostiamo di qualche metro fino alla pompa dell'acqua.
Bagna e strofina la maglia, poi la strizza.
Io riabbasso i pantaloni. Automaticamente come abbasso i pantaloni si alza il pisello e le faccio vedere che è uscita qualche altra goccia di sperma residuo di prima.
Lo sciacquo e lo asciugo un po' con le mani.
Ci rivestiamo, e lo accomodo nei boxer semi duro.
Prendiamo le bici, facciamo un giro li attorno alla stalla, al fienile, passiamo davanti al ricovero attrezzi e poi sotto le tettoie, ma sono tutti locali aperti, allora a Giulia viene la brillante idea "andiamo a casa, e saliamo sull'essicatoio sopra i garage."
"No no stiamo qua così abbiamo più tempo per giocare, là ci andiamo un'altra volta"
Mi porta dentro la stalla, però tra il box dei cavalli e quello delle pecore.
"Vuoi che rimaniamo qui?" mi chiede .
"il posto mi sembra nascosto, possiamo rimanere qui."
"Cosa facciamo?" Mi chiede.
La mia autostima è alle stelle.
Tra i due sono il più grande e l'emancipato. Sono l'uomo e non posso rischiare figuracce.
"Facciamo un gioco, giochiamo a 'verità o obbligo'"
"Come funziona?"
"Io ti chiedo 'verità o obbligo?' Se scegli verità ti faccio una domanda e devi rispondere la verità, se scegli obbligo sei obbligata a fare quello che ti dico, e poi tocca a te"
" si mi piace però prima facciamo una prova?"
"Va bene: verità o obbligo? Dai scegli"
"Allora... verità "
Parto subito con le domande "Avevi già toccato un cazzo? Devi rispondere la verità "
Quando ho detto 'cazzo' la voce ha un attimo tremato, ma non importa. Credo sia stata la prima volta che ho detto cazzo parlando con una ragazza. Dovevo rompere il ghiaccio.
"Be' ogni tanto per caso sento quello di mio papà quando mi siedo in braccio suo, ma che lo prendo in mano è la prima volta. Ok ora tocca a me. Verità o obbligo? "
"Verità"
"Allora.... hai mai toccato una ragazza lì sotto?"
"No mai, tocca a me: ti è piaciuto prima ?"
"Be' si, molto. "
"Tutto qua?"
"Non va bene?"
"Be' no, devi aggiungere qualcosa, tipo cosa ti è piaciuto di più, perché o altre cose"
"A ok, mi è piaciuto, perché la situazione era intrigante, avevamo appena visto il toro scopare la vitella ed ero eccitata, era la prima volta che vedevo un uccello dal vivo e che lo prendevo in mano. Mi è piaciuto sentire come era duro e mi è piaciuto farti venire. Anche se non hai detto niente hai avuto un'espressione di piacere che non ho mai visto. Quando sei venuto è stato il momento che mi è piaciuto di più. Poi mi ha fatto ridere che mi hai sporcato la maglietta e mi è piaciuto anche il sapore. Tutto bello. Va bene così? "
"Si perfetto, ora tocca a te"
"Ok, a te è piaciuto prima?"
Praticamente stavamo passando entrambi una fase di scoperta e la curiosità di vedere e sapere tutto sull'altro sesso ci accomunava.
"Si mi è piaciuto molto. Era la prima volta che vedevo gli animali scopare dal vivo e mi ero eccitato. Poi tu mi parlavi nell'orecchio e mi è diventato durissimo, non lo tenevo più nei pantaloni, poi quando ti ho visto la patata stavo per esplodere e quando mi hai fatto la sega ho goduto tantissimo."
"Si lo so , ho visto. Ok tocca a te"
"Si, verità o obbligo?"
"Ora scelgo.... obbligo!"
"Allora... fammi riguardare bene che prima è stato troppo veloce"
"Cosa vuoi vedere?"
"Te senza pantaloni"
Giulia quasi da contratto, assolvendo al suo obbligo, senza che le chieda niente, da sola si toglie pantaloni e slip e rimane con maglietta e scarpe. Non me lo faccio dire e mi spoglio pure io rimanendo coi genitali al vento e le scarpe ai piedi. Ho il pisello duro e non voglio soffrire come prima. Le dico "ora fai un giro su te stessa lentamente"
Già nel vedere quel velo di pelo sulla patata mi sembra di impazzire, poi la situazione peggiora quando comincia a girare su se stessa tenendo la maglietta sollevata fino alla vita. Ha una vita molto esile, pelle chiara e liscia, culetto rotondo perfetto e quando è completamente girata solleva il sedere ed inarca la schiena appoggiandosi alla staccionata delle pecore "guardala" mi ordina.
Rimango senza parole. Mi avvicino, le appoggio le mani al sedere, è caldo, ed io ce l'ho come il marmo. Mi inginocchio, le dilato le natiche. Ha un buchetto del culo piccolissimo, un pochetto di pelo e poi inizia la patata. Ce l'ho li a due centimetri dal naso, sento il suo calore, il suo profumo, vedo la pellicina delle labbra lei mi dice parlando a metà voce "dai avvicinati, annusala", io non resisto, mi avvicino ancora fino ad appoggiare il naso. È calda e bagnata. Ha un profumo inebriante. Non mi preoccupo che da li è uscita la pipì pochi minuti prima. La pelle è rosea, intravedo il buco allargandole la pelle mi viene di istinto di tirare fuori la lingua ed iniziare a leccarla. È molto meglio che leccare la pelle normale. È una pelle diversa, anzi non è nemmeno pelle, è carne, carne cruda, bagnata di un liquido dolciastro e trasparente che mi piace da matti. Lei freme, sento che le piace ed infatti mi chiede "piace anche a te vero?" Io non rispondo e continuo a leccare con più foga. Lei inarca di più la schiena e si appoggia al gradino più basso della staccionata. Una pecora si avvicina e sembra baciarle le mani. Mentre le altre beelano. Allarga le gambe. Le sue goccioline vaginali aumentano. Mi avvicino con le dita ed uno lo infilo assieme alla lingua, lei geme e mugula di piacere.
"Lecca più giù bel torello" dopo aver spinto tutta la lingua dentro la sua patata proseguo a leccarle le labbra fino dove si congiungono. Li trovo un altro buchetto molto piu piccolo dell'altro e poi un piccolo grumoletto di carne tipo un grilletto
"Si bravo, lecca lì ... si dai...." mi metto di impegno perché piace tantissimo anche a me, lo Lecco e lo succhio con avidità finché col dito continuo a fare dentro fuori. Non mi lascio sfuggire nemmeno una goccia del liquido che le esce dalla patata. Sembra che glielo tiro fuori con il dito, allora smetto di farle il ditalino perché ne esce troppo, metto tutte due le mani sulle magre natiche e le dilato. Ho una gigantografia della patata davanti gli occhi, continuo a leccare e succhiare, lei si dimena e mi incita a continuare, io c'e l'ho durissimo, come se non fossi venuto già una volta. Gli animali intorno sembrano entusiasti. Si sono messi a far confusione, chi nitrisce, chi ruggisce.. Giulia freme ancora, sculetta un colpo, con la mano mi sposta la testa si alza e si gira. Mi alzo anch'io meravigliato "cosa c'è?" Lei sorride, mi guarda il pacco e mi dice "ora tocca a te" mentre me lo prende in mano e ricomincia a tirarlo avanti ed indietro. "No aspetta, metti così la mano" gliela giro in posizione corretta, la prendo dal polso e la guido all'inizio della sega. Lei si mette in fianco a me e comincia a segarmi da sola. Io intanto le metto una mano dietro la schiena, scendo, dò una strizzatina al suo culo, scendo ancora e le infilo un dito da dietro nella patata. È un vero e proprio lago. "Posso toccarti le tette?"
"Si certo, ma sono piccole" con l'altra mano si solleva la maglietta. Non indossa reggiseno ovviamente. Ha un seno piccolissimo, poco più abbondante del mio, comunque al tatto è morbido ed eccitante ed i capezzoli molto duri. Ci guardiamo e sorridiamo. Non diciamo niente e continuiamo a toccarci. C'è un'intesa perfetta, una complicità unica. Sono molto eccitato e sto per venire un'altra volta. Glielo dico mentre infilo anche il secondo dito nella sua vagina. È stretta ma talmente bagnata che entro senza problemi. Lei rallenta il ritmo ed amplifica lo scorrimento della mano percorrendo tutta l'asta dalle palle alla punta. Giulia è bravissima sembra che lo abbia sempre fatto si avvicina all'orecchio e mi sussurra "si dai Gianni vieni, senti com'è bello, dai lasciati andare, mi piace dai vieni...." ed altre porcate che non ricordo ma molto eccitanti e col bacino spinge verso la mia mano. Ho aumentato il ritmo delle penetrazioni, lei "mmmmm" quasi muggisce ed io "aaaaaaaa" ansimava.
Quel che invece ricordo è che mi sono partiti due tre getti di sborra a lunga distanza. Lei mi guarda venire e guarda il mio cazzo. Piace a me, piace a lei. Le lascio la patata e le tette, poi le porto un braccio al collo, forse le ho anche esercitato una leggera pressione, non lo so, sicuramente è stata involontaria, non so se ha frainteso il mio gesto o se ha seguito l'istinto, fatto sta che si è chinata a leccare le goccioline di sperma rimaste sulla sua mano finché continua a mungermi ed a leccare le ultime che riesce a far uscire dalla cappella. Si piega sulle ginocchia davanti a me per afferrarlo con due mani e con i pollici me lo scorre facendo pressione dell'uretra sempre in direzione palle cappella fino a farmi uscire l'ultima goccia e succhiando pure quella.
Mi guarda sorride e sorrido pure io.
"Sai che siamo venuti insieme?"
"Stavi venendo quando eri così bagnata?
"Si, quando ho sentito che stavi per scoppiare sono scoppiata anch'io"
"È stato proprio bello "
"Si anche per...."
Giulia esita un attimo e poi riprende "vestiamoci, stanno tornando"
Ci ricomponiamo, prendiamo le bici e riprendiamo i nostri giri.
Una volta fuori dalla stalla vedo la macchina sulla stradella in fondo al campo che sta rientrando.
Partiamo quindi per tornare a casa.
Parcheggiamo le biciclette
Entriamo a bere con le nostre solite facce innocenti e pulite, come se non fosse successo niente.
La nonna ci sorride e ci chiede se vogliamo bere un succo di frutta.
Li prendiamo ed andiamo a berli fuori seduti mentre ci dondoliamo sulle due altalene.
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