Incontri fortunati al parco di martedì

Martedì, un giorno inutile.
L'euforia del weekend appena passato è svanita ed è presto per iniziare a sognare per il prossimo.
Terminato il lavoro mi dirigo verso il parcheggio. Attraverso i giardini pubblici e mi siedo su una panchina senza pensare al cellulare. Ho voglia solo di star seduto a non far niente.
Poco dopo arriva una ragazza e si siede sulla panchina di fronte alla mia. Appoggia la bottiglietta d'acqua e prende il cellulare dalla borsetta.
Digita con frenesia per qualche minuto e, bruscamente, lo getta nella borsetta.
Beve un sorso d'acqua e poi finalmente si mette ferma.
Ci guardiamo.
È carina e provo ad attaccar bottone "Finita la giornata lavorativa?"
"Sì " e gira lo sguardo stizzita verso il viale, non capisco se è irritata dal cellulare o da me.
Le suona il telefono, scavalla le gambe e riprende a digitare con intensità finché non lo ributta con rabbia in borsa.
"Giornata pesante?" E cerco di riprendere il discorso ammiccando un sorriso.
"Sì " e gira ancora lo sguardo verso lo stradello.
Le deve girar proprio male...
"Non c'è nessuno di là"
"Prego?"
"Mi chiamo Gianni"
Silenzio
"E tu?" Non se n'è andata. Non la infastidisco.
"Giulia. Hai bisogno di qualcosa?"
"Ho voglia di scopare"
"Con me dici?"
"Sì"
"Ma sei un maniaco?"
"No, una scopata normale, senza violenza"
"A ok, mi ero preoccupata"
"Sei qui della zona?"
"Si abito da sola in quel palazzo lì davanti ai giardini"
"Va bene, andiamo adesso che dopo ho da fare"
Ci alziamo contemporaneamente, raccoglie le sue due cose e ci incamminiamo.
"Quanti anni hai Giulia?"
"25 e tu?"
"28"
In un attimo siamo arrivati, prende le chiavi ed apre il grande portone. Evita l'ascensore e punta diritta le scale mentre prende in mano il cellulare, credo per spegnerlo.
"A che piano abiti?" Il tempo di dire queste parole e salire qualche gradino che siamo arrivati.
"Vieni entra"
"Grazie, che bella casa"
"Non è mia, sono in affitto. Se vuoi sciacquati li c'è il bagno. Ti prendo un asciugamano pulito"
"Grazie" intanto entro in bagno, tolgo scarpe e calze, mi sfilo pantaloni e boxer e mi siedo sul bidè.
Mi lavo con il detergente intimo che trovo li. Lei arriva in ciabatte con l'asciugamano e me lo porge.
Mi asciugo con lei li che mi guarda e mi dice "aspetta che mi sciacquo pure io"
L'aspetto e le passo il mio asciugamano.
"Grazie ma uso il mio. Tienilo per dopo. Stendilo lì sul termoarredo."
Mentre diciamo queste cose si sfila i pantaloni, si gira e li ripone ben piegati sulla lavatrice. Mettendo in mostra un bel culetto con due natiche ben definite da una brasiliana nera in pizzo.
"Complimenti per l'intimo, è quello che preferisco"
"Si anch'io preferisco la brasiliana al perizoma" e toglie anche quella, ma la arrotola e la butta nel bidone vicino alla lavatrice dei vestiti da lavare. Toglie anche la maglietta e rimane col reggiseno nero in pizzo.
Poi si gira per mettersi in mostra. Ha un bel fisico e la patata completamente rasata. Anche un bel seno "che bel seno, è una terza?"
"Grazie, si è una terza. Mi aiuti a slacciarlo?" E si gira nuovamente.
Io sono molto eccitato. Ho il cazzo bello duro. Si gira e con la mano raccoglie i lunghi capelli sulla spalla. In un click le apro il reggiseno e glielo sfilo dalle spalle.
"Buttalo nella cesta"
Obbedisco e mi avvicino a lei da dietro. Le appoggio il cazzo al culo e l'abbraccio avvolgendola e prendendole in mano il seno.
"Wow che belle tette. Sei eccitata? Senti che capezzoli che hai"
"Si molto ora mi sciacquo e poi andiamo di là "
"Bhe ma se sei tanto bagnata resta pure così "
"Non preoccuparti che io sono una fontana. Mi bagno con un niente, ma se proprio basta che me la lecchi un po' "
E dicendo queste cose si siede sul bidè e si lava bene col detergente intimo davanti e dietro mentre io proseguo "si certo. Ho visto che sei bella liscia ed ho già voglia di leccarla"
"Anche tu hai un bel cazzo duro. Vieni più vicino che lo assaggio finché mi sciacquo"
"Certo tieni"
Con la testa piegata e con gli occhi chiusi inizia a farmi un bel pompino.
"Mmm sai di buono. Passami l'asciugamano per cortesia"
"Tieni"
Si asciuga bene strofinando la salvietta si alza e si dirige verso la camera da letto "vieni pure"
"Si non vedo l'ora" e ci mettiamo a ridere. Lei si sdraia supina e piega una gamba sollevando il ginocchio ed avvicinando il piede al sedere.
Io metto la mano su quel ginocchio e mi siedo vicino a lei facendo scivolare la mano sulla coscia ed arrivando fino all'inguine. Allarga il ginocchio e mette in bella vista la sua patatina completamente rasata mentre mi appoggia la mano sulla coscia.
Istintivamente mi fiondo con la testa tra le sue gambe a bocca spalancata e lingua protesa affondo sulla sua patatina. Nel fare questo movimento contorco leggermente il busto e lei la testa arrivando a prendermi in bocca la cappella, allora mi sdraio completamente a fianco a lei ed iniziamo un preliminare da favola. Lei me lo succhia e me lo lecca con passione ed io le sbavo sulla fichetta già molto bagnata. Poi le infilo qualche dito e le sollecito il clitoride mentre sento che lei mi sta segando tenendo stretta la cappella tra le sue labbra e con l'altra mano mi massaggia le palle.
Dopo qualche minuto in questa posizione, tento di girarmi e salire sopra nella posizione missionaria, ma lei mi dice che preferisce la pecorina.
Si inginocchia a terra con le gambe divaricate e si appoggia al bordo del letto sdraiandosi sulla pancia . Ha un culetto perfetto e non resisto a leccare anche quello, poi mi avvicino col bacino e la penetro. La posizione è alquanto scomoda perché è alta per stare inginocchiata e bassa per stare in piedi, così la prendo dai fianchi e la sollevo. Comincio così a sbatterla con forza. Lei mi aiuta rimanendo in punta di piedi e con la testa appoggiata al letto. Più la scopo è più la sento dilatarsi ed inumidirsi e quel che non si dilata lei la apro io a forza di spinte. Il piacere è immenso. Mi sento il cazzo di marmo. La cappella enorme e non so come fare ancora a resistere. Provo a pensare un attimo alla crisi di governo ed alle guerre nel mondo... ma non riesco a distrarmi. Tra i suoi mugolii ed i miei sto per esplodere. "Vengo Giulia" le dico e lei in uno scatto si gira mi prende il mano il cazzo e se lo appoggia alla guancia. In un attimo si ritrova la guancia coperta di sborra ed un po inizia a rigargliela incolonnandoli in una goccia che le scorre sul mento. Lei mette una mano sotto per non farla cadere, mentre con l'altra inizia a spalmarsi la sborra su tutta la guancia strofinandola col cazzo ancora duro.
Me lo mena ancora due colpetti e quand'è sicura che non esce più nulla lo lascia. Corre in bagno tenendo sempre l'altra mano sotto il mento.
Io mi siedo sul letto e mi strofino un po' per essere certo anch'io che non esca più nulla. Compare un'ultima gocciolina. La raccolgo con la punta dell'indice ed accertatomi che Giulia non sia in zona mi pulisco sul copriletto che tanto ha dei colori fantasia e non si vede nulla.
Mi alzo e comincio a rivestirmi. Anche Giulia torna dal bagno già vestita.
"Eccola qua, come stai?" Le chiedo.
"Meglio dai, avevo proprio bisogno di essere sbattuta per bene, e tu?"
"Anch'io grazie. Dopo una giornata di lavoro la miglior cosa è una bella scopatina prima di tornare a casa"
"Bevi qualcosa?"
"No grazie vado perché si è fatto un po' tardi"
"Ok, va bene, ci si vede in giro allora. Ciao bello"
"Grazie a te ciao bella"