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Lui & Lei

Mi sposo o non mi sposo?


di fedemio
04.07.2023    |    205    |    1 6.0
"Mi stacco con la testa dalla sua, ma senza interrompere il lavoro che sto facendo sotto le minigonne..."
Manca una settimana esatta al giorno del mio matrimonio e non c'è niente che vada: il vestito non è ancora pronto, la casa non è ancora pronta, con la mia ragazza non riesco più a parlare perché pensa solo per se stessa, i miei famigliari si sono coalizzati contro di me e gli amici non fanno che farmi perdere tempo...
Sono molto teso e molto nervoso. Se non fosse che ormai ho coinvolto troppe persone, lascerei perdere tutto.
Ma chi me lo fa fare?
Tutto questo per dire addio alla mia libertà. Che poi non sono neanche proprio convinto che mi voglio sposare.
Mi scrive Silvia, la più carina della compagnia, nonché mia grande amica di sempre "ciao sposino, sei pronto?"
"Zero"
"Vedrai che va tutto bene, devi solo star tranquillo"
"Ci sono così tante cose da fare che non so da dove iniziare"
"Inizia con l'uscire di casa e vieni a fare un ape"
"Non ho tempo"
"Mezzoretta, fai una pausa e ti rilassi..."
Finché ci penso un attimo mi riscrive "tra dieci minuti ti vengo a prendere e quando abbiamo finito ti riporto a casa"
"Ok guarda che sono già promesso sposo" ed aggiungo due smile coi bacini ed inizio a prepararmi
"Allora non dire niente all'aristocratica" ed aggiunge anche lei due bacini.
Quando Silvia parla dell'aristocratica, in tutte le sue varianti, si riferisce a Patrizia, la mia ragazza. A lei non è mai piaciuta molto Silvia, sia perché è una bella ragazza, sia perché siamo tanto in confidenza, sia perché ai tempi delle scuole medie avevamo avuto una mini storia, ma eravamo così piccoli che abbiamo solo limonato,
"Sono qui"
"Arrivo"
Scendo da casa e salgo sulla sua cinquecento e non posso che notare subito le sue gambe magre, lisce ed abbronzate con la minigonna a metà coscia.
"Ciao bella" e mi allungo per darle un bacio. Lei come di consueto mi pone la guancia salutandomi con un "ciao bello"
Le chiedo "dove mi porti? Facciamo un salto in centro?"
"No, con una così bella giornata andiamo su alla panoramica" stacca la frizione e parte.
Ovviamente non parliamo che del matrimonio, dei preparativi, dell'ansia per il grande passo e di cosa sta facendo Patrizia, anzi, più che altro parliamo di lei.
Silvia mi ha sempre detto che 'a pelle' non le è mai piaciuta. La chiama 'la nobile' anche per il nome così patrizio, dice che è altezzosa e che se la tira. In questi tre anni di fidanzamento mi ha sempre detto che non è la ragazza per me, perché io sono più semplice, pratico e simpatico.
È vero che ogni tanto Patrizia guarda la gente dalla testa ai piedi, ma credo sia una cosa normale per le donne, e poi io comunque mi ci trovo bene. A volte.
Certo non posso negare che con Silvia ho molto piu feeling, e che mi piace anche molto, ma dopo la piccola avventura delle medie, non c'è più stata occasione di riprovarci perché in questi anni o era fidanzata lei o lo ero io ed ora è tardi perché sto per convolare a giuste nozze.
A metà della strada panoramica, sulla salita che porta all'altipiano, c'è un tratto pianeggiante di circa un chilometro dove si parcheggia per fermarsi ad ammirare il panorama o per andare a camminare tra i sentieri o per sedersi al bar 'belvedere' ma è conosciuto da tutti come il bar della panoramica, luogo di ritrovo anche di ciclisti e motociclisti che si divertono a sfidare i numerosi tornanti. Prendiamo un tavolo all'esterno ed un paio di spritz. Ci sediamo uno fianco all'altro, entrambi rivolti a guardare il panorama. Torniamo a parlare di Patrizia e con Silvia mi sento libero di parlare con sincerità: "Spero che questo periodo passi in fretta perché non ce la faccio più "
Silvia, a differenza degli amici ipocriti, mi aiuta cercando di farmi ragionare: "lo sai che non tornerà più nulla come prima? Quando questo periodo passerà avrai una nuova vita con la nobile, ma non sarà più nulla come prima"
"Si lo so, ma è così la vita"
"Non sei un cane da passeggio, puoi scegliere"
"Ma io e Patrizia andiamo daccordo"
"Ma a chi la racconti? Come fai ad andare daccordo con quella lì? Forse finché vi vedete due orette ogni tanto, magari per scopare, bleah!!! ma pensa a trascorrerci una vita. Già dopo una settimana diventerai il maggiordomo, dopo due la cameriera" e scoppiamo in una fragorosa risata.
"Ma va, è fatta un po' così, ma mi vuole bene"
"Figurati, è tutto un sorriso di facciata. Io le conosco le donne, te l'ho sempre detto che lei non è fatta per te. Basta che guardi come state organizzando il matrimonio"
"Bhe che c'entra?"
"La contessa ordina e tu esegui. Cosa hai scelto tu in tutto questo? Nemmeno il colore del vestito. E quando litigate come risolvete? Ognuno a casa sua e quando vi rivedete una scopata e via. Bleah. Non siete capaci di risolvere i problemi insieme."
"Cavoli ma così tante cose ti ho detto di noi? ma ci sono anche cose positive di lei..."
"Sì, tipo i vestiti firmati che indossa per farsi vedere?"
"No dai non fare la scema"
"Momenti piacevoli li puoi trascorrere con chiunque, ma se non affrontate e risolvete i problemi non andate da nessuna parte"
"Prendiamo un altro spritz? Forse vedo tutto nero perché sono sotto stress"
"Ok per lo spritz, sei sotto stress perché ti ci mette lei. Sono gli ultimi giorni che stai con i tuoi e li vivi così? Dovrebbe tenerti tranquillo e farti scaricare la tensione, non il contrario"
"Secondo te cosa dovrei fare rinunciare a tutto adesso?"
"Io non voglio certo essere quella che ti cambia la vita, ma solo ti faccio ragionare sul passo sbagliato che stai per fare. Poi sei maggiorenne e vaccinato, pensaci tu!"
"In effetti ci penso giorno e notte a cosa sto per fare. Anche perché non mi sposo certo in prospettiva di divorziare. Ma il passo è difficile e ci sono troppe persone coinvolte"
"Ma va là, meglio che apri gli occhi un giorno prima, che un giorno dopo. I tuoi comunque accetteranno la tua scelta ed i suoi se ne faranno una ragione e staranno dalla sua parte"
Non ho mai visto Silvia così determinata, ma mi sta facendo riflettere molto. È l'unica che da un certo punto di vista sta sostenendo le mie perplessità.
Insieme beviamo l'ultimo sorso di spritz. Guardo il telefono e mi accorgo che sono già fuori da un'ora: "ma che ore sono? Quando sto con te il tempo vola sempre"
"E quando stai con lei?"
"Dipende da quello che dobbiamo fare"
"Capisci la differenza tra dipende da cosa fai e dipende da con chi stai?" E finché dice così mi appoggia una mano sulla coscia. Silvia di solito gesticola molto ed è sempre spontanea, ma in questo preciso momento mi giro a guardarla ed i nostri sguardi si allineano e si incrociano e non so perché ma mi verrebbe da metterle un braccio attorno al collo, la lingua in bocca ed una mano sotto la minigonna.
Finché mi faccio le pippe mentali lei toglie la mano, gesticola un po' e la appoggia nuovamente. Questo succede per due tre volte di fila. Non la sto più ascoltando, mi sono perso nei suoi occhi ad immaginare di metterglielo in bocca. Lei si blocca e mi guarda. Mi accorgo che se n'é accorta "ma mi stai ascoltando?"
"Si si, quello che dici è vero. Stavo pensando di prendere un altro spritz"
"Si ok, sono gli ultimi da uomo libero"
Beviamo anche questo e poi decidiamo di alzarci dalle sedie. Andiamo entrambi in bagno. Io piscio nel lavandino come tutte le volte che sono un po' brillo, sia perché mi scatta la voglia di fare qualcosa di irriverente, sia perché sono comodo per sciacquarlo. Esco e le busso alla porta "occupato"
"sono io, ti aspetto di là".
I bagni della panoramica sono quelli di 50 anni fa. Uno per i maschi ed uno per le femmine attigui e con l'antibagno in comune. Esco ad attenderla nella sala del bar ed intanto mi metto alla finestra a guardare il panorama.
Dopo qualche momento lei, senza farsi sentire, mi arriva alle spalle e mi sussurra all'orecchio "scappa finché sei in tempo"
Ci dirigiamo alla cassa, paghiamo metà ciascuno ed usciamo. Lei mi precede mentre sale i pochi gradini che portano al parcheggio. Non posso che ammirare il suo culo perfetto ondeggiarmi sotto il naso mentre strofina le ginocchia. Fa il giro della macchina apre la portiera si siede e fa entrare la prima gamba, le gonne le si sollevano e fa entrare anche l'altra. Mi parte l'embolo e lei con provocante astuzia "lo sai che dopo dovrai guardare solo lei?"
"Be senti guarderò ben chi voglio"
"Ogni volta che abbasserai lo sguardo su una gamba sarà una litigata. Guarda che noi donne sappiamo sempre cosa guardate e cosa pensate"
Nel frattempo parte ed inizia a percorrere la strada in discesa.
"Proviamo... adesso a che cosa sto pensando ?" E mentre le dico questo le fisso la testa che ha lo sguardo rivolto verso la strada.
"Adesso niente, però... aspetta un attimo..." rallenta e fa un tornante. Io guardo un attimo la strada e le sbircio le gambe all'imboccatura della minigonna senza farmi notare e lei, senza mai distogliere lo sguardo mi dice "ora invece stai facendo pensieri da porco"
"Caspita è vero, come hai fatto?"
"Ci conosciamo da quando eri bambino, vuoi che non lo sappia che sotto sotto sei un maiale? Dammi la mano"
Io rido come un ragazzino che è stato beccato a far qualcosa di nascosto e le porgo la mano sinistra con il palmo rivolto verso l'alto. Lei la gira e se la appoggia sulla coscia scoperta.
Ho un attimo di smarrimento. Non so che dire, mi ha preso in contropiede. La stringo leggermente e la roteo arrivando a toccarle la minigonna. Nessuno dei due dice più nulla. Allargo il diametro del cerchio che le sto disegnando sulla gamba e scendo all'interno coscia arrivando fin sotto la minigonna. La sento bollire così come mi parte una forte erezione. Mollo la presa, allento un po' la cintura di sicurezza, roteo il busto e le appoggio sulla coscia la mano destra. Mi avvicino con la bocca al suo orecchio e le alito dell'aria calda, mentre allo stesso momento le infilo la mano sotto la gonna fino a toccarle slip e patata. Lei divarica leggermente le gambe ed io procedo a tastoni, le sposto lo slip quanto basta per sentire la sua pelle liscia e ben depilata, e le tocco, massaggiandolo, il clitoride e parte delle calde labbra vaginali mentre le lecco l'orecchio. Lei ride e china la testa verso la spalla dicendomi "mi fai il solletico" . Mi stacco con la testa dalla sua, ma senza interrompere il lavoro che sto facendo sotto le minigonne. Guardo la strada per capire dove siamo e le dico "tra un centinaio di metri c'è una piccola area di sosta sulla destra, fermati li"
"Ti sei agitato? Non mi hai considerato per anni e adesso vuoi sbattermi qui a bordo strada?"
Questa sua affermazione mi ha congelato la mano che ho subito arretrato senza dire nulla
"Andiamo a casa mia che non c'è nessuno"
Ho tirato un sospiro di sollievo e con disinvoltura mi sono succhiato la prima falange del dito medio, quella che avevo intinto tra le sue gambe "buona"
Ci mettiamo entrambi a ridere, prendo il cellulare e mando un messaggio a mia mamma "ceno fuori ciao" e poi uno a Patrizia "ciao amore, mi sono trovato con l'elettricista perché deve sistemare l'impianto e mancano ancora delle prese. Adesso andiamo a prenderle e poi mangiamo qualcosa insieme" ed aggiungo l'immancabile smile col bacino.
"Stai scrivendo alla nobildonna?"
"Si"
"Le hai chiesto il permesso di venire a casa mia?"
"No le ho solo detto che stasera ho da fare"
"Che cosa hai da fare "
"Devo togliermi una voglia che avevo da tempo, ma a lei questo non l'ho detto"
Silvia mi guarda, sorride ed accelera.
Dopo pochi minuti siamo già nel suo garage, chiude tutto e ci dirigiamo verso l'ascensore nessuno dei due dice nulla, ma tanto non serve. Lei mi precede ed io non le tolgo lo sguardo dal culo. Entra nell'ascensore io l'afferro dalla vita ed inizio a baciarla sul collo. Lei mi lascia fare e preme il pulsante del terzo piano. In un attimo siamo dentro casa. "Prendi qualcosa da bere, arrivo subito" Conosco molto bene la sua casa essendoci stato molte volte, vado in cucina, prendo del vino bianco dal frigo e ne verso due bicchieri poi vado sul divano in sala ad aspettarla ed abbasso i toni del cellulare. Lei si era diretta verso il bagno e dopo pochi minuti esce scalza, mi raggiunge. Facciamo un cin "a noi" mi propone, "a noi" accetto.
Non lo beviamo tutto. Mi prende per mano ed andiamo nella sua camera da letto. Appoggiamo i bicchieri sul comodino, ci guardiamo negli occhi, le guardo la bocca ed avvicino le mie labbra alle sue. Inizia un lungo bacio liberatorio, con accarezze e toccatine dappertutto da parte di entrambi per poi sfociare nella scopata del secolo. Entrambi abbiamo voglia di venire ed allo stesso tempo ci impegniamo per non farci venire, per far durare quell'amplesso oltre la soglia dei cinque minuti. Anzi, a dire il vero lei è venuta più volte, quello su cui stiamo lavorando sono io. Silvia è bravissima sotto le lenzuola. Una sorpresa. Un'equilibrio perfetto, una sintonia sessuale come di chi lo fa da una vita con piacere reciproco e la cosa bella è che dopo avermi fatto venire non mi ha dato tempo di fare pausa ed abbiamo continuato tutta sera.
Alla fine ho portato a casa come risultato due brevi ed una lunga, ma soprattutto la certezza che Patrizia non è la donna giusta per me









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