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Lui & Lei

Come addomesticare la suocera


di fedemio
24.10.2016    |    86.658    |    18 9.8
"Oltrepassa il limite posto dall'elastico della calza e si ritrova pelle su pelle..."
5 anni di fidanzamento e 10 di matrimonio corrispondono a 15 anni di sopportazione della suocera impicciona. Gianni ha 35 anni, sua moglie due in meno. La suocera, Giulia, 74 ed il povero succube suocero 81.
La moglie di Gianni è l'ultima di 3 figlie ed è arrivata molto tardi, al limite dell'età fertile della madre, la quale dice che quell'ultima figlia è stata una sorpresa della cicogna perché loro avevano già deciso di fermarsi con 2 figlie.
La suocera ha trascorso la vita dedicandosi alla famiglia ed alla casa. Ogni tanto si è arrangiata con qualche lavoretto qua e là, ma di fatto lo stipendio di riferimento della famiglia era quello del suocero. Lei è sempre stata l'amministratore di casa. Ha sempre comandato a bacchetta coniuge e figlie. Una signora dai sani principi morali e con tanta tanta voglia di dispensare consigli e suggerimenti. Mai richiesti.
Gianni dà del lei ai suoceri e loro gli danno del tu, ma comunque il rapporto è confidenziale.
Lui ha sempre visto la suocera come la madre di sua moglie, una signora simpatica finché riesce ad evitarla. Una che non esita a difendere la figlia in ogni occasione. L'ha anche sempre conosciuta come una vecchia, infatti quando lui aveva 20 anni ed iniziava a frequentare quella casa, lei ne aveva sempre 39 più di lui. Niente di più.
Il suocero passa i pomeriggi alla bocciofila.
È ormai prassi che nel weekend Gianni e la famiglia vanno a trovare i suoceri, a rotazione, il sabato gli uni, la domenica gli altri. Il nonno gioca con i nipotini in salotto e conversa con la figlia, mentre Gianni guarda la TV in cucina e Giulia prepara i pranzi o le cene.
Ovviamente Gianni si guarda bene dall'intavolare discorsi con la suocera, tanto ci pensa lei a parlare. Non riesce a tacere quella donna. O parla di cose stupide e scontate, come il meteo, le telenovele, o si impiccia di affari di Gianni, o spettegola sulla gente del paese. Pesante. Gianni passa per il taciturno lunatico, ma in realtà vuole solo guardare la TV ed aspettare che passino queste interminabili ore.
La suocera in casa veste comoda e si trascura parecchio. Indossa o delle tute da ginnastica o dei pantaloni morbidi. Maglioni o maglie a seconda della stagione. È alta un metro e sessanta ed è abbastanza magrolina. Un'altra cosa che da molto fastidio a Gianni è che la suocera gira spesso attorno al tavolo della cucina continuando a passargli davanti mentre lui guarda la televisione. Ogni tanto l'arpia donna riesce a destare Gianni e ad attirare i suoi sguardi quando si piega per le faccende di rito. Anche se a lui non interessa minimamente la suocera, essendo uomo, in modo del tutto naturale, quando può le sbircia il culo, la caviglia, il seno, le braccia.... Ma solo quando non può farne a meno.
A volte quando ha la tuta e si piega, oppure quando i pantaloni sono più aderenti, gli occhi del falco si fanno più audaci e vanno a ricercare dettagli e si chiede come sarà stata quella minuta donna sotto le coperte. Sicuramente interessante se ha fatto 3 figlie, ma... "...Vabbé si è rialzata guardo la TV..."
Ogni tanto Gianni si accorge che i suoi sguardi furtuiti vengono intercettati dalla suocera, ma li rivolge subito altrove, infatti lei non obbietta nulla, e prosegue nelle sue faccende.
Un sabato, mentre Gianni guarda la TV, la suocera gli pone una delle sue domande a risposta scontata "posso farti vedere un vestito che ho preso e mi dici come mi sta?"
"si si certo, viene qui o devo venire di là ?"
"no no aspettami qui che lo faccio vedere anche gli altri"
Dopo qualche minuto la suocera si presenta in ciabatte ovviamente, ma con una calza a rete nera aggressiva, una gonna sopra al ginocchio molto morbida, una di quelle che svolazza ad ogni movimento e cade spenta lungo il corpo, una camicia bianca, anche questa scende libera lungo il corpo, semitrasparente che lasciava intravvedere il reggiseno nero.
Effettivamente non è vestita né adatta alla sua età né tanto meno al suo stile.
Dietro di lei si presenta la moglie di Gianni ed il suocero. Quest'ultimo è il primo ad andarsene dicendo solo "qui è sempre peggio, questa è diventata matta"
La moglie di Gianni comincia a riderle dietro e copre di critiche la madre, non risparmiandole nulla. Già le donne quando criticano l'abbigliamento altrui sanno essere molto cattive, ma quando è una figlia giovane a commentare una mamma anziana, questa sa essere proprio acida. Gianni si sente direttamente tirato in causa. Deve esprimersi per forza e schierarsi coi famigliari o con la suocera. Capisce che deve porre rimedio a quei pesanti commenti. Alla fine la suocera vuole solo cambiare look. La suocera è molto avvilita. Gianni fa appello al diplomatico che alberga dentro se stesso, e, al limite tra verità e bugia, inizia un discorso sul filo del rasoio con l'intento di salvare il salvabile e soprattutto con la speranza di poter riprendere a guardare la TV senza doversi assorbire le lamentele della suocera tutto il pomeriggio.
"beh non sta male così vestita"
"grazie Gianni, ormai sono troppo vecchia anche per i vestiti"
"ma no cosa dice? È che con le ciabatte, cosa vuole..., il vestito rende meno..."
"dici? A me piaceva questo abbinamento, ma questi due mi hanno proprio smontata"
"ma no guardi, a me sinceramente non dispiace, forse la camicetta semitrasparente mette troppo in vista il reggiseno..." Gianni non sa più a cosa attaccarsi pur di farla andare via.
"e poi tenerla cosi che le scende lungo i fianchi... Io proverei ad inserirla nella gonna visto che ha un bel fisico è giusto farlo risaltare e poi metterei una cintura che stacchi, che dia un taglio visivo tra camicia e gonna".
La suocera comincia a farsi persuasa che tutto sommato così vestita male non sta.
"ma non so Gianni, e secondo te queste calze potrebbero stare?"
"guardi Giulia, quelle calze a rete sono molto belle ma quel colore la spegne, non ne ha di più chiare da provare?"
"grazie Gianni mi hai dato dei buoni spunti"
Lei va in camera da letto e dopo un po' chiama Gianni a darle dei consigli.
Gianni pensava di essersi tolto un problema, ma si accorge che se ne è creato uno molto più grande. La raggiunge e trova la porta della camera chiusa. Bussa.
"vieni vieni Gianni"
Gianni entra e trova la suocera seduta sul letto rivolta verso la porta di ingresso. Si sta abbottonando la camicia. Si è cambiata il reggiseno, ne ha messo uno bianco che si nota meno e le dà un tocco di eleganza. Il reggiseno nero, non molto grande, è sul letto insieme alle calze. La suocera ora indossa anche una cintura in pelle nera con piccoli inserti in pelle bianca, la gonna di prima ed è senza calze.
Gianni apprezza i cambiamenti e lo manifesta alla suocera "così direi che sta decisamente meglio. Quella cintura le dà un piglio più giovanile ed anche il reggiseno bianco esalta la camicia" Intanto la suocera è ancora seduta sul letto e si gira per prendere le calze. In quel mentre divarica leggermente le gambe, Gianni ovviamente allunga l'occhio lungo la coscia affusolata e senza peli. Allunga e scruta finché si perde nell'ombra della gonna sulla gamba. Gianni pensava che la pelle che non si vedeva della suocera fosse incartapecorita e pelosa, come si converrebbe ad una suocera come quella, invece apprezza la pelle bianca e tuttosommato abbastanza liscia delle gambe e l'assenza di pelo. Giulia nota lo sguardo di Gianni e dice "non ti scandalizzerai vero?"
E Gianni, che nel frangente si è promosso diplomatico dell'anno, "no si figuri, se non da fastidio a lei, a me piace stare qui". La suocera sta prendendo in mano la confezione di calze a rete nuove di color pelle, accetta ed apprezza il complimento di Gianni. Pensa che quel ragazzo tanto riservato in effetti l'ha sempre trattata con gentilezza. D'istinto alza gli occhi per guardarlo, per capire se parla da serio o se si sta facendo beffa di lei e nota che le sta guardando le gambe. Lui alza lo sguardo e gli occhi di genero e di suocera si incrociano. Gianni arrossisce facendo capire che è stato beccato in fallo. La suocera però regge il gioco e lascia correre. Le stava comunque facendo un servizio e degli apprezzamenti. Apre la confezione di calze e dice "sapessi quanti capi ho in casa Gianni che non metto. Sono ancora nuovi. Alcuni li ho messi al massimo una volta ma non ho più alcun gusto a vestirmi di nuovo. Anche queste calze le avevo prese l'anno scorso ma sono sempre rimaste li". Gianni osserva e nota che quelle calze non sono collant ma delle autoreggenti a rete di color pelle.
Gianni comincia a realizzare che sua suocera non è quella vecchia carampana che aveva immaginato di conoscere. Forse c'era molto altro da scoprire. Tutto in attimo 15 anni di convinzioni si sono dissolte e l'arpia donna iniziava a prendere la forma di un agglomerato di carne, femminile, che per tanti anni non aveva subito attenzioni di alcun tipo, ma che dentro di sé aveva ancora qualcosa da dare al mondo. Il giovane Gianni realizza che le persone a 74 anni non sono così obsolete come spesso danno a vedere.
A Gianni scatta l'ormone in testa, ed un sussulto nei pantaloni. Dei molti problemini che aveva avuto in tanti anni con la suocera, ora c'è n'è uno solo, ma enorme. C'è un maestoso ostacolo da superare: quella signora è sua suocera! Sì, ora Gianni prende coscienza che quella donna, anziana ma femmina, è sua suocera, la madre di sua moglie.
È ora di cambiare ruolo. Il ruolo del diplomatico viene rottamato e recupera la faccia di bronzo. Il rischio di combinare un casino è troppo alto. Gianni rischia di prendere un granchio madornale, un due di picche epocale, una figuraccia e delle terribili conseguenze. Preferisce lasciar correre e vedere cosa succede. La suocera prende una calza, stando seduta piega la gamba appoggiandola sul letto, la gonna si alza. Gli occhi di Gianni si infilano in modo del tutto automatico sotto la gonna, polpaccio, coscia e ombra. Ancora ombra sotto la gonna e tra la coscia. La suocera infila il piede nella calza ed inizia a srotolarla. Intanto Gianni degluttisce, si gode lo spettacolo e cerca di non far trasparire nulla dal suo atteggiamento.
La suocera si accorge che il genero è fatto di carne e lei gli ha dato troppa confidenza in pochi minuti. Finché pensa a queste cose si infila tutta la calza, la distende bene tenendo bassa la gamba per cercare di non dare adito a pensieri strani al genero, scosta leggermente la gonna dalla coscia senza dare nulla in più a vedere a Gianni. Distende correttamente la parte alta elastica ed adesiva dell'autoreggente per farla aderire bene alla pelle della gamba, ma il solitario che porta al dito, l'antico anello di fidanzamento che gli aveva regalato il marito, si impiglia in una maglia della rete delle calze: "oh no... le calze nuove!"
Gianni è stravolto. Non sa se essere imbarazzato o divertito. La giornata ha preso una piega decisamente fuori dall'ordinario. Una scena pazzesca: lui fermo in piedi rigido come un baccala ad un metro dalla suocera vestita di tutto punto, seduta sul letto con la mano infilata tra la gamba e l'autoreggente incastrata con l'anello. Gianni sorride. Giulia cerca di liberarsi con una sola mano ma non c'è la fa e chiede aiuto a Gianni il quale dice "vuole che chiamo sua figlia?" e lei "ma no dai prova te. Se vengono quegli altri due mi ridono dietro a vita, anzi vedi che rimanga tra noi."
Gianni ridendo annuisce e commenta "haha va bene, l'aiuto io e che rimanga tra di noi"
Gianni si inginocchia concentrato sulla calza. Afferra la coscia con entrambe le mani. La stringe quasi a volerne sentire la consistenza. La suocera ha un sussulto, erano secoli che qualcuno che non fosse il marito, ed ultimamente il medico o i fisioterapisti, non arrivavano a tanto. Un calore le pervade il corpo e le paralizza la lingua.
La suocera tace.
Gianni è emozionato eccitato e spaventato per quello che sta succedendo. È anche molto contento di essere riuscito a far tacere la suocera.
Dalla porta arrivano le voci degli altri che sono in soggiorno. Tutto è tranquillo.
Gianni porta la mano sinistra sopra la mano bloccata della suocera e con la destra sposta la gonna verso il linguine di Giulia. Comincia così ad armeggiare con l'anello. Con l'arto sinistro stringe e rilascia la mano bloccata della suocera, toccandola ripetutamente sul dorso e sulle dita.
La suocera tace ancora.
Oltre alla mano, le dita e l'anello, spesso e volentieri Gianni tocca anche la gamba, sulla calza e sulla pelle, un po' più su ed un po più giu. Sente che la pelle di Giulia si sta scaldando. L'imbarazzante ed imprevista situazione sta agitando anche la suocera. Riesce a liberare la maglia dalla rete e dice "ecco fatto" tenendo ancora le mani a metà sulle calze e sulla pelle.
La suocera fissa ancora quel ragazzo che a momenti le mette la testa tra le gambe, e che per qualche breve minuto è riuscito a farle sentire le farfalline in pancia e anche più giù. Un calore le ha pervaso il corpo e l'anima. Fissa Gianni e dice "non pensavo che tu fossi cosi porco."
Subito Gianni toglie le mani dalla gamba di Giulia, si alza in piedi e balbettando dice " mi scusi... non pensavo... mi sono fatto un po' trasportare... non volevo... io..."
Gianni inizia una lunga arrampicata sugli specchi ma la suocera si alza in piedi, gli prende le mani, lo guarda negli occhi ed ammiccando un sorriso lo interrompe dicendo "tranquillo non hai fatto niente di male... e grazie!"
Gianni passa dalle stalle alle stelle nel giro di un nanosecondo. Stringe a sua volta le mani alla suocera ma stavolta per non rischiare non dice nulla e le sorride. La suocera incalza per non perdere il filo del momento che si è creato e pone una delle sue solite domande a risposta scontata "mi sono divertita e tu?" e Gianni inevitabilmente "si molto". Oltre a dirlo lo pensa. La situazione incredibile che ne è scaturita lo ha eccitato. Guardando la suocera non vede più quegli occhi austeri che conosceva da tempo, ma degli occhi vispi di una signora vivace ma rassegnata.
L'intima pausa si conclude, i due raggiungono i famigliari che, completamente ignari di quanto accaduto, si complimentano per le migliorie apportate all'abbigliamento. La giornata prosegue nella normalità.
Tre giorni dopo, martedì, Gianni riceve un messaggio sul cellulare da parte di sua moglie "ciao amo, dopo il lavoro passa dai miei a ritirare la torta che ci ha preparato mia madre"
"Bella idea!" pensa Gianni.
Il martedì ed il giovedì lavora fino alle 15. È molto curioso di incontrare Giulia, vedere cosa vuole. Ha capito che quella della torta di martedì è solo un pretesto per portarlo a casa e stare da soli.
Gianni si presenta al capezzale della suocera: era vestita come l'altro giorno, camicetta bianca semitrasparente infilata nella gonna che lasciava intravvedere un reggiseno bianco in pizzo. La cintura indossata sopra la gonna svolazzante. Sotto calze a rete color pelle. Saranno sicuramente delle autoreggenti. In fine un sandalo nero in pelle con piccolo tacco.
"Ciao Gianni vieni accomodati"
Si accomodano sul divano e si siedono rivolti uno verso l'altro. Lei prende le mani a lui, se le appoggia sulle ginocchia e dice "dove eravamo rimasti?" Gianni sferra un sorriso alla suocera, apre le mani e le avvolge le ginocchia "più o meno qui"
Giulia sente il torpore provocato dal calore dei palmi di delle mani di Gianni trasferirsi su tutto il corpo. Chiede "che intenzioni hai?"
"Io non cerco e non creo problemi"
"fai il bravo andrà tutto bene. Lasciati andare."
Gianni inizia a muoversi: con le mani risale la coscia della suocera, le infila sotto la morbida gonna arriva alla fascia dell'autoreggente. Intanto l'erezione è già in corso. Oltrepassa il limite posto dall'elastico della calza e si ritrova pelle su pelle. L'emozione sale e prende il sopravvento. Sale ancora ed abbraccia il bacino della suocera. Gianni ha le gonne all'altezza dei gomiti. L'anziana non porta gli slip. L'imbarazzo è molto e la situazione paradossale, ma non c'è tempo per la timidezza, è ora di essere audaci. Il punto di non ritorno è stato raggiunto.
La suocera si spinge indietro sul divano con la schiena e si distende. Si sbottona la camicetta. La pelle è tutta bianca, sottile ma non sciupata. Giulia non ha mai ne bevuto ne fumato. Non è neanche mai stata grassa e non presenta smagliature, Gianni non avendo più il suo sguardo addosso si sente molto più libero. Con le mani alza la gonna verso la pancia di Giulia mentre con i gomiti le divarica le gambe. La patata è a vista. La pelle bianca come il latte manifesta una totale assenza di melanina. Il sole li non ha mai battuto sicuramente. La signora è completamente depilata. La curiosità di Gianni viene subito appagata. Si è sempre chiesto come siano le vagine delle vecchie. Ora si è tolto tutti i dubbi godendo di una visione cinematografica e stando seduto in prima fila. Le scruta tra le gambe mentre le accarezza coscie ed addome. La pelle è morbida e calda, non è tirata, è distesa perché Giulia è magrolina, ma non è nemmeno incartapecorita. Le labbra vaginali sono sporgenti e rilassate, non compresse come quando si tolgono gli slip, il profumo che emana è buono, sa di carne, di pelle, di calore e di umore. Si avvicina con il viso e la sente fremere. La tensione è molta e il silenzio è totale.
La suocera tace.
Respira un respiro affannato, ansioso. Teso ed eccitato. Curioso.
Gianni si avvicina ancora, spalanca la bocca e le manda un getto lento ma intenso di aria calda. La vagina gli risponde. Il calore che riceve lo rilascia.
Questo per due, tre volte. Molto lentamente. Giulia stringe le mani ed inarca la schiena. Il respiro si fa più affannoso. Gianni si avvicina ancora, alita vapore e si appoggia con la bocca spalancata sull'intimitá prendendo in bocca tutto quello che ci stava, dal clitoride a quasi tutte le labbra. La suocera freme. Lui stacca la bocca e lascia la lingua appoggiata. La fa scorrere su tutta la vagina fino al clitoride.
Il sapore è buono, la donna invecchia ma la fica è sempre la fica.
Gianni comincia a leccare e con le mani le divarica le gambe, le porta sulle labbra di lei e le dilata. La vagina è calda e umida, ma non bagnata. Ci pensa Gianni con abbondante saliva e veloci slinguazzate e bagnarla. Giulia sta godendo molto. Non ricordava più quanto piacere passa attraverso quell'anfratto. Giulia ha una cavità vaginale di degne proporzioni. Ha dato alla luce tre figlie con parto naturale, l'ha usata il marito ed anche precedenti morosi e sicuramente qualche giochino l'avrà fatto anche lei. Gianni continua a leccare mentre la suocera gli accarezza la testa e lo spinge a sé. Lui inizia pure ad inserire qualche dito. L'ingresso è agevole, ma non devastato come pensava. Si sentono le contrazioni di piacere ricevuto e si percepisce pure quanto può ancora darne. Così inumidita ed eccitata Gianni inserisce più dita. Arriva ad inserirle tutte e 4 e si alterna con dei veloci dentro fuori. Non prova nemmeno ad inserire il pollice. Quattro dita vanno bene per aprire una breccia. Vuole comunque assicurarsi di trovare giovamento anche per il cazzo, infatti finché lecca si sfila maglia e pantaloni e continua a leccare assiduamente per una buona mezz'ora, finché Giulia non viene e con delle urla di piacere manifesta il suo orgasmo. A questo punto la vecchia vagina comincia a rilasciare fiume di liquido orgasmico. Gode come una maiala. Gianni ha sciolto un ghiacciaio formatosi in almeno 20 anni di astinenza. Poi si erge strofinando il petto e la pancia sul clitoride della suocera ed arriva ad appoggiare la punta del cazzo duro alla vecchia vagina.
La verga di Gianni prende la parola e con molto entusiasmo si infila appena pronunciata tra le labbra della trascurata ma calda larga e bagnata figa della suocera. Si ferma per gustare qualche ulteriore secondo di attesa e di impagabile silenzio. La guarda. Lei è ansimante con gli occhi chiusi, la testa girata indietro e le braccia distese lungo i fianchi.
Iniziano le danze.
Prima di inserire il membro Gianni si pone un obiettivo e molto velocemente pensa "vecchia stronza ora ti rendo 15 anni di rotture di coglioni" le mette le mani sui fianchi, la stringe e la tira verso di sé. Contemporaneamente le dà un colpo secco di bacino e le spara tutta la mazza dura nelle carni di lei. Fino a dove era stata aperta prima con la mano l'ingresso è stato agevole, ma per i centimetri successivi le carni erano ancora aderenti a loro stesse, come sono state per decenni. La cappella di Gianni ha aperto un varco. Giulia caccia un urlo. Ha un sussulto. Una mano se la porta alla bocca per tapparsela e con l'altra si preme sul ventre come per attutire il lancinante dolore.
Gianni non le lascia il tempo di lamentarsi ed inizia a penetrarla con vigore e con intensità. Quell'iniziale dolore si trasforma subito per Giulia nella rievocazione storica di piaceri dimenticati e pertanto molto più intensi.
Gianni non scuote molto la suocera per non rischiare di farle del male, si limita a tenerla ferma per i fianchi e continuare a scoparla con foga. Lei continua ad ansimare ed emettere mugulii. Toglie la mano dalla bocca ed insieme all'altra le porta dalla pancia al clitoride per iniziare a muoverlo velocemente a due mani, gira, tira, preme, rotea e strofina molto velocemente. Aumenta così il piacere dell’amplesso di entrambi.
Un'altra mezz'ora di frenetico sbattimento e Giulia sta per avere un secondo preistorico orgasmo. Gianni la sente fremere e la sua cappella stringere. Sbatte con piu vigore bacino su bacino. La suocera è completamente aperta e bagnata.
Gianni stringe i denti ma sta godendo anche lui tantissimo dentro quel corpo finché non resiste più e contemporaneamente hanno un'esplosione di piacere. La suocera si dimena e Gianni esplode. Le riempie così tanto l'utero di sperma che comincia ad uscire dalla larga vulva, mischiato al liquido vaginale rilasciato in abbondanza, mentre continua a scoparla. Le contrazioni di lei e le spinte di lui fanno emettere delle urla di piacere ad entrambi. Ancora qualche secondo e tutto finisce. Gianni si alza in piedi col pene ancora in erezione e lascia Giulia gemente con le gambe aperte a penzoloni dal divano mentre lei è ancora sdraiata ansimante. Sul divano una grande macchia di liquido bianco di provenienza mista.
Gianni ha ripreso le forze più in fretta di Giulia è dice "wow Giulia che scopata! Le è piaciuto?"
E Giulia "si Gianni grazie, siediti un attimo qui vicino a me"
Gianni si siede dalla parte della testa di Giulia, gliela alza e l'appoggia sulla sua gamba. La suocera ora è mansueta, ha cambiato il tono di voce ed anche l'espressione del viso. Gli accarezza la coscia con affetto, si gira su un fianco, prosegue la carezza fino al membro, lo prende in mano ancora umido, mentre comincia ad ammosciarsi ma comunque non ancora ritratto, lo massaggia un pò e molto teneramente dice "che bel pisello che hai Gianni" lo accarezza un pò, si avvicina ulteriormente, chiude gli occhi ed amorevolmente lo prende in bocca. Lo succhia con dolcezza e gratitudine. Il piacere di tenerlo in bocca, la voglia di sentirne il sapore, la riconoscenza per quello che le ha fatto provare, permettono alla donna di poppare con calorosa delicatezza quel glande e quell'asta che si è rifatta turgida.
Gianni pensa "ciuccia troiona". Prova un po' senso vedere la suocera fargli un pompino, è brava, glielo ha fatto alzare, ma Gianni preferisce godere tenendo gli occhi chiusi. Non è la stessa cosa scoparla e vedersi mangiare l'uccello. Con pietà sta al gioco e le accarezza la testa, la guancia e il mento mentre col bacino spinge lentamente dentro e fuori la bocca il suo bastone, mentre lei con la mano gli massaggia lo scroto e le palle. La nonna gli dà un bacio di commiato ed una salivosa ripulita. Lo lascia e si mette seduta "Guarda qui abbiamo fatto un macello"
"si dobbiamo pulire"
"non preoccuparti Gianni, hai fatto abbastanza. Prendi la torta in frigo e portala a casa. Pulisco io, tanto mio marito tornerà tra un'oretta"
La suocera è addomesticata.
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