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Il Diavolo e l'acqua Santa 6


di papy60
15.05.2012    |    17.535    |    0 9.2
"Risalendo porgeva la lingua alla bimba che aveva capito subito l'elettrizzante gioco..."
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°°°Il demonio, spazientito l'apostrofò saltandogli su con quell'impeto suo naturale, ma poi, vedendo quel visetto ingenuo che lo fissava con gli occhi spalancati, tornò a rabbonirsi; Se lo osservò per alcuni secondi.
---Dov'eramo rimasti Angelino? Ah sì ecco, a quando la moglie lo invitò a mostrare alla loro allieva, il 69; Lui se ne stava palpando le carnose natiche della moglie e quando Nadia li raggiunse, torse il collo verso la sua boccuccia. Se la baciò cercandole con la mano libera il culetto e questa, reduce dalla piena carnosità del sedere della donna, lo trovò ugualmente fantastico.
°°°Poco dopo Nadia, stupefatta, ammirava i genitori che si esibivano in uno spettacolare 69. Incontrò il gioioso sguardo del babbo, mentre leccava la fica della madre. Notò, turbandosi, che mentre lavorava di lingua, il babbo con un dito, sfiorava la rosetta del culo della mamma, titillando e roteandolo sulle increspature
dell'orifizio, turbamento, però, subito fugato quando lesse sul volto della madre il piacere che ne traeva.
°°°Clara alzava e abbassava il capo sulla colonna di nervi, lasciando spesso scivolare fuori della bocca la lucida cappella. Pochi colpetti di lingua e giù di uovo in gola. La bambina avvicinò allora il visino a quel bocchino da manuale e Clara, con un cenno, l'invitò, se voleva, a provare lei stessa. La piccola rimase un pò indecisa, anche se sapeva di volerlo fare. La madre, credendo d'aver ricevuto un rifiuto, se l'imboccò nuovamente.
°°°Col muto linguaggio degli sguardi, la donna diceva alla figlia che si stava gustando una delizia, che era bello...anzi bellissimo...ciucciare quel bell'uccellone.
°°°La ragazzina, istintivamente attratta, allungò una mano sulle palle, le palpò impastandole, come aveva ben appreso in quei giorni dalla madre. Impugnò poi il membro dalla base, accennando al movimento della sega, ma la madre con cedette il malloppo, sicche dovette accontentarsi dei grossi testicoli. Sentendo arrivare l'orgasmo, la donna lasciò il cazzo alle cure della bambina e, sfregando freneticamente la fica sulla bocca del suo maschio, sborrò, accompagnando il godimento con gli ormai rituali osceni incitamenti:
---Sììì...lecca caro...lecca...lecca...sì...così, sì,sì, lecca la fica...sì...sì...leccami tutta...anche dietro...sì...vengo...
vengo...ecco, ecco...ti vengo in bocca ...sì. bevi...bevimi tutta...sì...
°°°La donna, svuotata, si accasciò sul corpo del marito con lo sguardo offuscato dall'intenso piacere. Faticò non poco a mettere a fuoco la scena che le si presentava. Nadia, seguendo il suo eros, aveva preso nella sua boccuccia il purpureo glande del padre. Stringendo le rosse labbra, teneva prigioniero il prepuzio che le riempiva così la piccola cavità orale. La madre sbarrò c gli occhi felicemente sorpresa e, accarezzandole dolcemente il visino seminascosto dalla cascata di capelli neri, l'incoraggiò sommessamente con dolci e suadenti parole:
---Brava Nadia...brava bambina mia, sì dagli tanti bacini lì...sì, lì sulla punta...sì, prendilo in bocca...sì, così, brava...brava...Dagli delle leccatine lì...sì, lì sulla testa...la senti com'è liscia? E' bello, vero tesoro...è bello vero? Lo so, ti piace sì...liscialo con la lingua...così...brava, così come facevo io...sì...ohhh, cara...stai facendo felice il papà, il tuo papà...gli stai succhiando il cazzo sai? Stai facendo un pompino al tuo papà...
°°°Carlo, anche se il corpo della moglie gli impediva la visuale, aveva raggiunto una delle più alte vette della lussuria. Era così piacevole sentirsi succhiare a quel modo e, anche se qualche brusco movimento disturbava
l'azione, il sapere che ra la bocca vergine della sua bambina, che erano quelle labbra di raso, quelle perle di dentini a urtare,baciare e succhiare il suo cazzo, lo mandava speditamente verso il supremo godimento.
---Come sei brava cara...sei brava sì...sì...sì...così...così...Fra poco vengo amore...sì, sborrerò...sborrerò tanto
sì...un fiume di sborra...-disse cercando di allontanare la figlioletta, temendo di traumatizzarla godendole in bocca, ma Clara, intuendo il suo pensiero, disse subito :
---Lascialo a me, tesoro...lascialo a me...voglio berlo...sì...mi bevo il succo sì...sapessi cara com'è squisito umhhhhmmm...- e, catturato con le labbra, con pochi e sapienti movimenti dlla testa, aiutata dalla manina della piccola che aveva continuato ad impastargli le palle, Clara ricevette in gola, deglutendo a stento, la colossale sborrata di uno tra i più fortunati cazzi della terra.
°°° "Ora bisogna soddisfare anche la piccola" pensò Carlo. Ne aveva di certo voglia, l'aveva vista toccarsi la fichetta. Dunque bisognava soddisfarla. La coccolò, la baciò, poi, postle un cuscino sotto il culetto, si dedicò al piacevolissimo dovere. Si trovò dinnanzi la rosea passerina. Iniziò col deporre tutta una serie di bacetti umidi, all'interno delle coscette, mordicchiando con le labbra quella pelle morbida e vellutata. Tenendo le labbra chiuse, vellicò a lungo la delicata carne della fessura. La percorse più e più volte anche con la punta della lingua notando, compiaciuto, l'ingrossarsi dei suoi bordi. L'infantile sesso tradiva, alla bocca del genitore, tutto il suo libidinoso essere.
°°°Alla luce diurna che filtrava dalle persiane, l'uomo ammirava la dolce fica. Teneva aperta con due dita la piccola fessura, rimanendo ammutolito davanti a quel spettacolo. Un tremito di libidine lo scosse tutto e il suo instancabile uccellone, sollevò la testa puntando verso quei proibiti orizzonti.
°°°La prima volta che le aveva leccato la fica Carlo, non aveva potuto gustare appioeno tutti i particolari tanta era la frenesia che lo spingeva. Ora, invece, pacatamente e deliberatamente, non volle dare ascolto al suo sesso. Si concentrò nel godere quella incestuosa leccata alla piccola fica. Dopo aver immerso nel cuore e nel cervello l'immagine del vermiglio bottoncino d'amore, vi depose una miriade di casti bacini. Col naso lo sfiorò
leggermente.Leccando delicatamente l'interno della fremente fessurina, se la sentì godere.
°°°Per poter bere quell'elisir, dovette rincorrerla con la bocca faticando non poco. Sotto le convulse e incontrollate spinte del godimento, la piccola abbassava e alzava repentinamente il bacino costringendo il padre ad artigliarla come il leone fa con la sua preda..
°°°La madre aveva contemplato quella memorabile leccata, accarezzando il corpo della bambina, giocherellando con i capezzolini e baciandola. Ebbe così il modo di leggerle nel volto tutte le fasi del suo godimento eccitandosi nuovamente.
---Sai - confidò sottovoce al marito rannicchiandoglisi vicino, - mi piacerebbe farmi...sì, farmi leccare la passra dalla piccola...Che ne dici? Al solo pensiero mi sento già bagnare.
---Cos'hai detto mamma? - chiese la piccola che non aveva sentito bene.
---Tesoro - le spiegò il babbo intervenendo - la mamma vorrebbe insegnarti un altro giochetto...invece bisogna
procedere un poco per volta no?
---E che gioco sarebbe? - Insistetten Nadia.
---Beh...se proprio lo vuoi fare subito...sarebbe questo il gioco - mentì Carlo che, mettendola rivolta verso la madre, le alzò la gamba destra e, protendendo il bacino, indirizzò il cazzo turgido sulla sua fichettina. Fu la madre che lo agguantò e iniziò a sfregarlo ripetutamente sull'umida spacchetta, poi quando Nadia riprese a succhiarle un seno, abbandonò il cazzo e, prendendole una mano, la guidò sul suo fradicio sesso.
---Senti amore, senti...sono tutta bagnata dal desiderio...sì fammi godere, sì...da brava.
°°°Intanto Carlo, lasciata la gamba, si ritrovò col corpo felicemente prigioniero tra le cosce della bimba.
°°°Nadia, a volte, spalancava la bocca, sembrava volesse mangiarsi tutta la tetta, tanta era la foga impiegata.
°°°Con due ditini frullava il clitoride materno e, pur avendo ancora molto da imparare, procurava alla donna sensazioni superlative. Lei se la coccolò guardandola compiaciuta. Tenevano entrambe gli occhi socchiusi nell'estasi e, mentre il ditalino portava la madre verso l'orgasmo, l'uomo, ritmicamente in un crescendo, spingeva avanti e indietro il suo pistone di carne fra le cosce della sua bambina.
°°°Le aveva accarezzato il corpicino, vellicando ripetutamente la fessurina, ad un certo punto, non seppe più controllarsi. La perversa cavalcata dava i suoi frutti. Giocò prevalentemente il sapere che il suo cazzo, là fra le cosce levigatissime, stava fregando la cappella sulla vergine fichina di sua figlia, aveva aperto le valvole dei grossi coglioni e sborrò, sborrò ripetutamente con copiosi getti di sperma serrando con le mani come in una morsa il bacino della ragazzina. La fontana di liquido gelatinoso aveva innondato le cosce di Clara, inzaccherandole tutte.
°°°Tornato in sè, l'uomo s'avvide che anche la moglie stava arrivando all'orgasmo e stava lubricamente incitando la sua bimba.
---Sì cara...lì...sì, lì...sì...sì, lì sul clitoride...s'...dai...ecco...ecco vengo...godo, godo....ahhhh...
°°°Placati i sensi Carlo, che teneva l'uccello un pò floscio ancora tra le cosce della figlia, con una mano le frugò l'inforcatura trovandola allagata in un mare viscoso. Iniziò a spalmarle il seme su tutto il pancino e su su fino al petto, impiastricciandole le fragolette dei capezzoli. Glielo spinse anche giù, fino alle ginocchia. Stava quasi per fermare quella perlustazione, quando la manina di lei l'attirò sul suo punto focale. L'accontentò gioiendo intimamente del muto invito.
°°°Per tutto il tempo che suo padre la sditalinava, non si staccò dalla bocca della madre dentro la quale esalò il suo ultimo atto di goduria.
°°°Essendo domenica, uscirono per l'abituale mangiata in pizzeria. Se fossero rimasti a casa sarebbe stato molto difficile ad astenersi dall'attività amatoria che tanto li affascinava tutti e tre.
°°°Lunedì, martedì e mercoledì, furono per tutti , giorni di ansiosa attesa, specialmente per Carlo che ogni sera, al suo rientro, aveva la piccola che gli si strusciava addosso come una gattina. Sapendo inltre che bastava allungare una mano per passeggiare tra quei giardini in fiore, la rinuncia era veramente eroica.
°°°Finalmente il tanto atteso giovedì era arrivato, Clara stringendo al petto la sua donnina, le sussurrò all'orecchio con un'aria semplice:
---Stasera vedrai, faremo l'amore in un modo diverso...un modo che si chiama alla pecorina.
°°°Nadia a quel nome buffo si mise a ridere e, stringendola allegramente al collo, la baciò sulla bocca dando l'avvio così alla loro orgiastica serata.. Carlo aveva chiuso le persiane in modo da ottenere una luce di penombra. Era così che amava fare l'amore. Lo faceva già da anni e lo trovava molto eccitante; Il vedo non vedo era per lui un ingrediente fondamentale nella salsa dell'amore.
°°°Poteva vedere ora le sue femmine avvinte nell'incestuo abbraccio. Mentre loro iniziavano a baciarsi coluttuosamente, lì ritte in piedi, lui seduto sulla sponda del letto, le abbracciava entrambe, poi, armeggiando sotto le camice da notte, colorando la scena di un'intenso erotismo, calò loro le mutandine e, loro alzando alternativamente i piedi, le lasciarono lì sul tappeto mute testimoni d'innenarrabili peccati.
°°°Avviluppati in un intreccio di gambe e braccia , leccando e baciando dovunque, in tre si eccitavano a vicenda. L'uomo, ad un tratto, togliendo la manina di Nadia dalla miciona materna, inalberando i suoi venti centimetri di muscoli, guizzanti, annunciò che avrebbe chiavato alla pecorina.
°°° "Che meravigliosi genitori " pensò la piccola " e come sanno divertirsi " Poi quando vide il babbo portarsi dietro il culo della mamma e che le puntava la stanga, immaginò che glielo infilasse nel sedere. Quante colte aveva sentito dire in giro "vaffanculo " oppure " vai a prenderlo in culo " Non credeva ai suoi occhi, non riuscì a tacere..
---Papà...lo metti nel...sedere? Dentro? - E suo padre:
---No amore, no... - e mentre Clara faceva sentire la sua risatina soffocata e si sentiva afferrare per i fianchi, lui chiariva la manovra alla piccola - Lo infilo nella passerona...ci arrivo sai? Da sotto...così... ci si arriva bene sai? Vedi? - Così dicendo guidò la cappella e, dopo averla lubrificata lungo il taglio, con un sol colpo di reni, gliela infilò nella vagina e aggrappandosi alle anche, iniziò una serie di vigorose spinte così violente da far cigolare il letto. Clara stava con la testa affondata sul cuscino in ginocchio sul materasso. Carlo, dietro in piedi, le stantuffava la fica bollente. La bimba, anche se immersi nella penombra, vedeva benissimo i muscoli del sedere dell'uomo contrarsi ad ogni colpo. Non potendo vedere dove fosse infilato il sesso, forse per sincerarsene, cominciò a palpeggiare la schiena, le tette e le cosce della madre dirigendo ben presto la manina sui genitali in piena attività.
°°°Le palle, nella loro danza d'amore, urtarono la mano di Nadia che trovò diletto nel pastrugnarle con palese libidine. Subito si sentì incitare dal padre per il piacere che ne riceveva.
---Brava tesoro...così...sì...così...accarezzami le palle...così...sì...così...brava...
°°°Continuando a scopare, aveva rallentato il ritmo per gustare meglio la lussuriosa carezza della manina infantile e pensava " Sì cara. sono le palle...i coglioni del tuo papà...del tuo paparino...sì, fra poco uscirà da lì un mare di sperma...di sborra che entrerà nella fica della tua mammina sai? Sì...così...continua si, così...
°°°Nadia quasi avesse captato quel pensiero, continuò di buon grado, ampliando il raggio d'azione , stuzzicando anche il clitoride della madre. Godettero quasi assieme, diffondendo nella stanza, fra mugolii gutturali e ansiti affannosi, le loro rituali frasi oscene.
°°°Carlo si lasciò cadere a fianco di Nadia che usò il suo torace a mo' di cuscino appoggiandovi la sua testolina scarmigliata. Sentì le dita del babbo che, dopo aver vagato sotto la camiciola con stimolanti carezze,
si erano soffermate sulla sua passerina a lenire il piacevole prurito erotico.Gioiva di quel ditalino. Erano già venti minuti buoni che aveva quel formicolio e il papà adesso le solleticava le labbruzze ardenti. Roteando il polpastrello sul minuto pisellino, sarebbe giunta ben presto all'orgasmo, se girando il viso non avesse visto l'uccello che, reclinato da una parte, sembrava chiederle aiuto. Mossa forse da sentimenti altruisti, lo prese in bocca usando solo le labbra. Il cazzo ancora insaporito dai fluyidi della grandiosa pecorina, alla quale lei stessa aveva così orininalmente partecipato, piacque molto alla fanciulla e si gustava sia il sapore dello sperma, che l'acre afroreche risaliva dai peli..
°°°Aveva proprio imparato bene la bambina, in cinque minuti lo riportò in erezione . Teneva in bocca poco più che il glande, il resto lo masturbava scendendo spesso ai grossi testicoli. Clara, avvicinandosi con il viso, ripensando a suo padre, alle centinaia di bocchini che si erano goduti, ammirava con gioia la sua provetta allieva che, felice, ondeggiava con la testolina sul cazzo sul cazzo del suo papà. Poi quando tentò di sottrarle
il lecca-lecca, la piccola, sempre tenendolo ben stretto, le fece cenno col capo di non volerlo lasciare. La mamma allora, avvertendola le disse:
---Nadia cara, fra poco il papà avrà l'orgasmo...verrà...sborrerà...su, lascialo a me...a me piace sai? - ma vedendo che la figlia non intendeva ubbedirle, aggiunse - non so se ti possa piacere...e poi...ne esce tanto sai? Lascialo a me ...su...
°°°La ragazzina, allora, staccando brevemente la boccuccia dal suo giocattolo, le rispose supplice:
---Ma no mamma...lasciami fare...mi piace...il gusto lo conosco, l'ho sentito...mi piace sì... - Riprendendolo in bocca continuò il su e giù con la testa e con la mano. La madre, con un'affettuosa carezza sui capelli, la lasciò continuare ma, alzando la voce per farsi udire dal marito, disse:
---Attenta, però, bambina mia, che lo devi bere tutto...sì tutto tutto. E' buono, sentirai...sì, sono sicura che la mia bambina si berrà il miele di papà...sì...sì sarà una brava donnina, sì vero?...Sì amore...il papà sborrerà e sarà merito tuo sai tesoro? E' diventata molto brava la nostra donnina, vero Carlo..
°°°L'uomo rallentò e fermò le dita impegnate a trastullarsi con le fiche. Quelle parole dense di un'inimitabile
depravazione e il tepore della boccucia di sua figlia, aprirono di colpo le valvole della libidine. Fiotti di sperma irruppero nella piccola gola. L'nesperienza apparve subito chiara, ad un certo punto un getto el andò di traverso costringendo la bimba a tossire convulsamente, allontanado subito la bocca dalla cappella. Nadia vide zampillare ancora alcuni corposi getti , uno le colpì il visino e le stava colando giù. La madre intervenne prontamente, togliendolo con una libidinosa slinguata. Impadronitasi dell'uccello svettante e, mentre la fanciulla stentava a placare la tosse, Clara lo prosciugò ingoiando il restante succo.
°°°Sedata la tosse, le due femmine si baciarono a lungo, scambiandosi gli aromatici sapori delle loro bocche.
°°°Il cazzo dell'uomo, esausto, se ne stava tutto raggomitolato sulla sacca scrotale. anch'essa svuotata che sembrava volesse dare un ricovero al suo eroe. Aveva goduto due volte in poco più di mezzora, ma Carlo aveva ripreso a titillare ugualmente la passerina della bambina. La madre però, non volendo che la piccola godesse con un semplice ditalino e soddisfacendo anche la sua passione di leccatrice, si pose in ginocchio sul tappeto e, sottraendola al marito, se la tirò sul bordo del letto con le gambine a penzoloni. Si inebriò subito dei profumi che emanava la piccola fica e, come un cobra che punta la preda, la tentò con la punta della lingua. Si infervorò sempre più baciando, lappando e leccando il vergine scrigno. La fece godere due volte consecutive, la prima solo dopo poche leccatine, la seconda spazianso fin su sull'ombelico e giù giù, lambendo più volte il buchetto anale. Incollate le labbra alla piccola vulva, assaporò la cremina che via via usciva dal buchetto.
°°°La piccola aveva goduto in modo pieno, anche perchè il suo paparino l'eccitava palpandola tutta, baciandole la bocca e dardeggiando la lingua sui rosei capezzolini.
---La mamma ti sta leccando la passerina - le diceva sommessamente - sì amore, la mamma vuole bene, ma tanto bene alla sua bambina... sì...vuole sentirla godere...è felice anche lei quando la sua piccola gode...sì...sì...godi, godi cara...godi, godi...piace anche a lei sai bere i tuoi sughetti...sì...
°°°Carlo parlava così perchè mirava ad indurre la figlia a ricambiare quella leccata, gli sarebbe piaciuto vederle fare un bel sessantanove. Negli ultimi incontri l'aveva vista, più attratta dal sesso maschile,cosa più che normale...però.. -
°°°Seguendo un suo improvvisato piano, Carlo, dopo aver posto due cuscini sotto il sedere della moglie, incominciò a leccarla alacremente, poi, trttenendo la testolina della piccola sul ventre della madre, alternava leccate alla fica e baci sulla bocca, trasmettendole il sapore della passera della madre. La fanciulla apprezzava anche quel sapore, allora l'uomo,sviluppando il suo disegno, iniziò a scanalare, tenendo la lingua rigida asportando così dalla fessura stille della calda fica. Risalendo porgeva la lingua alla bimba che aveva capito subito l'elettrizzante gioco. Gliela succhiò come si farebbe con un gelato, trovando che aveva un sapore di gran lunga più prelibato.
°°°Piacque a tutti quel nuovo gioco. Clara che si sentiva lappare così divinamente, Nadia che trovava tutto nuovo e bellissimo e Carlo che godeva immensamente nel vedere il temperamento della sua figliola così versatile.
°°°Il babbo continuava a lappare e, ad ogni passata, la piccola bocca della bimba l'aspettava lassù fra il giardino di peli e lì, afferrava con le sue rosse labbra di seta, l'insaporita lingua di papà, succhiandola. Così, come la capinera porta ai suoi nati nel nido il cibo, così il padre trasportava alla sua creatura il nettare sgorgato dalla fremente sorgente di vita. La piccola infatti, attendeva come un pulcino , l'imbeccata e, mentre nei loro occhi aleggiavano sorrisi di allegra libidine, succhiava e deglutiva dividendo col suo papà l'abbondante colata.
---Sei stato magnifico caro - disse Clara piena di gratitudine al marito, stringendolo al petto - mi hai fatto godere così bene e tanto che...me ne sarei stata lì all'infinito...
---Guarda che ha collaborato anche lei sai? Non te ne sei accorta?
°°°A quelle parole Clara, lasciando il marito e abbracciando la figlia, esclamò:
---Scusami amore, ero così rapito dal piacere che...non...ma...mi hai leccato anche tu? Hai leccato la mia passera? Sì ?
---No mamma no - rispose subito Nadia sorridendo sorniona - io...io baciavo papà...però sentivo la lingua...
che sapeva...sapeva di...te...
°°°Poco dopo Nadia, nel suo lettino, pose fine alla serata orgiastica facendosi un ennesimo ditalino, pensando
e ripensando a quei meravigliosi giochini. Fra le tante cose, in un modo non ben definito, immaginò di fare un 69 con la mamma. trovando la cosa molto eccitante.
°°°Il seguente sabato sera, vide la nostra famigliola che con passione ripetè e ripetè i vecchi, ma sempre nuovi giochi amorosi. Nadia ormai imparava velocemente tutto, sorretta dalla sua naturale inclinazione. Nel giro di pochi incontri si cimentava a portare all'orgasmo la mamma con la linguetta. Lo fece per ben due volte di seguito, una sotto la guida del padre che, mentre lei leccava, si godeva le sue fresche intimità, l'altra in un lussurioso 69 con Clara sotto e Nadia sopra. Carlo le regalò leccatine sul buchetto del culo e, il turbamento che la piccola provava lo nascondeva affondando ancora di più il visino fra le cosce della madre.
°°°Il Diavolo si era talmente immerso nel rievocare i peccati di quella famiglia che alzandosi e stiracchiandosi le ossa, disse al povero angioletto rosso in viso per l'altrui fallanza :
---Angelino...che hai...sei tutto rosso...ti sei eccitato pure tu?
---Che dici...io provo vergogna per quella gente...Santa Madonna !!! - rispose corrucciato.
---Va bene...va bene...ti voglio credere...adesso però vado fare un giretto, altrimenti i miei colleghi possono pensare sia in sciopero - e sghignazzando si allontanò non prima di dirle di aspettarlo che, disse la storia è ancorea lunga.-
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