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Vendetta trasversale 7


di papy60
14.12.2012    |    24.812    |    0 9.5
"* A casa si era fatta una bella doccia, voleva essere perfetta per lui; Si era lavata e, nel farlo fantasticò tanto che, toccandosi il grilletino e..."
*********** Zia Giovanna si sfregava le mani per la piega che stava prendendo il suo operato, anche se aveva capito subito che la nipotina era portata per il sesso.
- Ho una belle notizia per te Stellina...- le preannunciò quando rispose alla sua telefonata.
- Dimmi zia, dimmi...
- Domani alle 16 il nostro Nevio sarà con noi...vieni vero?
- Ma certo zietta cara, certo - rispose tutta elettrizzata.
* Il giorno dopo, quando la lasciò alla porta della zia ,Enrichetta, oltre a rinnovarle gli auguri, le dette un furtivo bacio sulle labbra e Stellina ne restò felicemente scossa.
- Nevio non è ancora arrivato - le disse la zia con tristezza mentre lei non stava più nella pelle.
* A casa si era fatta una bella doccia, voleva essere perfetta per lui; Si era lavata e, nel farlo fantasticò tanto che, toccandosi il grilletino e ripensando a quel pezzo di carne che si era gustato con la bocca, si portò sotto lo scroscio della doccia ad un gustosissimo orgasmo; Lo scarico assorbì mescolato all'acqua, quel prezioso nettare in un mixer di prelibata lussuria; Ora, là nel corridoio tenendosi abbracciata alla zia, Stellina tutta tremante le chiese.
- Zia...sono vergine...se lui volesse di più...cosa faccio? Ho paura sai?
- Ma dai schiocchina, non devi...ma sai quanti milioni, anzi miliardi di donne l'anno fatto ? - Poi, stringendosela amorevolmente guancia a guancia, continuò sussurrandole - sì...all'inizio fa un pò male, ma poi amore, sentirai che piacere...pensa Stellina, quel bell'uccello te lo sentirai dentro di te...mmmhhhuuu...vorrei essere al tuo posto...ricorderò sempre la mia prima volta, tremavo come te...pensa avevo poco meno di dodici anni, lui ne aveva sedici, non era ancora maturo però il suo coso mi sembrava enorme, avevo una tremarella che non ti dico ma .come te, ero decisa a diventare donna, volevo anch'io provare, volevo sopratutto, non essere da meno di una mia compagna che l'aveva fatto con un ragazzo di ventidue anni; Tacque, la fissò, poi prendendola dolcemente per il mento, la rincuorò.
- Dai coraggio...è una fase che noi donne dobbiamo tutte passare.
* Stellina s'avvide solo dopo aver oltrepassato la porta del salotto, che la zia la stava pilotando verso la camera da letto; Si senti spingere in avanti, si accesero le luci; Le venne un colpo al cuore; Nevio, seduto in una poltrona a gambe accavallate, la stava aspettando; Le sorrise, indossava una lunga vestaglia nera lamellata di lustrini dorati; Si alzò repentinamente andandole incontro con uno smagliante sorriso.
- Scusaci Stellina, non ti dispiace vero di questa sorpresa.
* Lei che si era voltata verso la zia cercando una spiegazione e vedendola sorridente, riprese la respirazione;Il suo cuoricino riprese a battere velocemente, le pareva le scoppiasse in petto dall'emozione e continuò a martellarle ancor più, quando, si sentì cingere ai fianchi da lui che le cercò la bocca; L'infuocato bacio che ne scaturì fu per lei di un'intensità mai provata sino allora..
* D'apprima fu Nevio che, infilata nella boccuccia la sua lingua, le sondava il cavo orale, ma poi rispose con la sua linguetta schermando a tutto spiano; Lei stessa si stupì; Con lo stesso impeto che l'affamato si avventa sul cibo, Stellina spingeva la lingua nella bocca dell'uomo leccandole i denti, il palato tanto da togliergli il respiro; Ansando i due amanti se ne stavano lì stretti nel loro abbraccio; Per loro il mondo era sparito, poi dopo alcuni minuti, nel tornare alla realtà, s'accorsero di Giovanna che, paziente, aspettava " La quiete dopo la tempesta" .
* La donna che evidentemente aveva tutto programmato, si fece trovare in vestaglia da camera rosa, come tutto l'arredo della sua alcova, lo fece in un baleno mentre loro si baciavano.
- Aiutami Nevio su...spogliamo questo gioiello - disse iniziando subito a far scendere la cerniera della mini; Nevio guardò ridente il viso della ragazzina apprestandosi a slacciarle il nastrino che teneva legati i neri capelli della fanciulla; Giovanna accompagnò verso il basso la gonna, giù fino alle caviglie tagliendole anche le bianche scarpe da tennis.
* Stellina le si illuminò il viso quando vide la zia che le accostava ai piedi un paio di babbucce rosa col suo bel pom-pom ovviamente rosa anche lui; Ben presto la piccola si trovò solo con la sottoveste e mutandine; Giovanna sedette nel basso talamo tirando a sedere anche la nipote, lui, rimasto in piedi, non aveva occhi nell'ammirare la sua piccola preda e, pur confidando sulle assicurazione della donna, temeva sempre l'mprevisto, infatti, conscio che si stava apprestando a sverginare una giovane fichetta, fatto non comune nella vita di un uomo, e vedendola tesa, quasi disperava di farcela.
* Giovanna da perfetta maitresse, si fece scivolare la vestaglia dalle spalle, restando con le sole calze autoreggenti nere; Le belle mammelle mostravano appena una leggera decadenza pur essendo perfette nella forma; I due scuri capezzoli sui cucuzzoli di carne, calamitarono gli occhi di Nevio ma, sopratutto quelli di Stellina.
* A quel punto la piccola non oppose alcuna resistenza alla zia quando le tolse la sottoveste; La ragazzina non portava il reggiseno e, all'apparire delle piccole tette gli occhi del maschio si illuminaro di luce viva; Le si sedette accanto, l'abbracciò con tenerezza, un bacio, due, poi, coricandosi trascinò con sè il corpicino della fanciulla; Stellina nel vedere l'approssimarsi del momento cruciale, cominciò a tremare; Lui accortosi e non volendo forzarla, in cuor suo decise di rimandare il grande evento.
- Tesoro mio - le sussurrò preoccupato, - non temere...non voglio farti del male...ti amo Stellina ti amo...se proprio non vuoi...non faremo nulla...va bene? Si...stai tranquilla. - Disse con la voce rotta dall'emozione del momento, ma era lui che non era tranquillo; Aveva il cazzo che urlava e fu durissimo farlo tacere; Forte dei suoi 46 anni, Nevio riuscì a rilassarsi pur continuando a farle le coccole e a baciarla; Giocò a lungo con la carnina delle tettine, giocherellando con i piccoli capezzoli.
* Con la sinistra la teneva stretta a sè, con la destra le sfiorava il costato scendendo sul piatto pancino sfiorandolo con i polpastrelli; Giovanna allora entrò in gioco, si pose in ginocchio sul tappeto risalendo con baci lascivi dalle snelle e levigate gambine delle nipotina, su su fino alle cosce e, socchiudendo gli occhi estasiata dal profumo della vergine vulva le allargò un pochino le coscette divertendosi a far scorrere il naso sul tessuto degli slippini, su e giù nell'intima fenditura.
* Vide così i guizzi del bacino scaturiti dal suo vellichio operato sulla pallina clitoridea; Bisognava togliere subito quelle mutandine, pur rimanendo inginocchiata, la zia allungò le mani, pochi secondi e ai suoi occhi apparve il bellissimo monticello del pube con i suoi radi peletti del nido d'amore della sua cara nipotina.
* Nevio allargò allora il suo campo d'azione scendendo ancor più giù sfiorando ripetutamente la pelle vellutata della pancina giocando con i peletti che sormontavano la gnocchetta del pube; Poco più giù, la zia, dopo averle sfilato le mutandine, cominciava ad arare con la lingua le fradice labbrine vulvari.
* Stellina, all'azione combinata dei suoi due amori, cominciò a torcersi come un'anguilla emettendo gemiti in continuazione; A quel punto, Giovanna schiaffeggiando una gamba di Nevio gli fece capire che doveva spogliarsi pure lui; Pochi istanti e, rimettendosi a sedere, si fece scivolare la vesraglia dalle spalle mostrando alla fanciulla la sua totale nudità.
* Il cazzo svettava verso il cielo, duro come marmo, la piccola allora, dando ascolto alla sua libido, senza invito alcuno, decisa, lo prese con la sua vellutata manina.
* Qualsiasi cazzo, al solo vedersi toccare e prendere da una mano così graziosa, le unghiette laccate di solo lucido trasparente e, la stessa manina che mostrava le sue fossette infantili, qualsiasi cazzo sarebbe esploso in una sborrata, Nevio invece resistette alla potente eccitazione che riceveva da quella dolce manina; La ragazza poco dopo abbandonò il suo giocattolo perchè la lingua della zia l'aveva portata ad un grandioso orgasmo.
- Ooohhh...aaahhh...aaahhh...- si lasciò sfuggire la piccola nell'annaffiare la lingua della sua zietta - mamma mia - sospirò - mamma...mia...mi fate morire si...mi fate morire...-
- Vorrei tanto morire anch'io così - disse Nevio sorridendole mentre le detergeva il sudore dalla fronte.
* Giovanna si pose sul letto, vicino alla nipote; Si sorrisero, poi quando la donna le cercò la bocca, Stellina dette un'occhiata a Nevio quasi a volersi scusare di quel saffico bacio; L'uomo, mentre loro si scambiavano la saliva insaporita dai sughetti della fanciulla, riprese a succhiare i rosei capezzolini sorprendendola quando lo vide che si teneva in bocca l'intera carnina di una tetta, lui la tratteneva in bocca come una ventosa, si gustava quel delizioso pasto.
* Una decina di minuti dopo, ritenendo la piccola eccitata al punto giusto, Nevio volle riprovare; In quei minuti infatti, l'aveva leccata e baciata quasi su tutto il corpo; Ad un certo punto, spostandola su un fianco e alzandole una gambina, era passato con la lingua dalla fessura della fica alla fessura del culetto, quando poi, fece dardeggiare la punta della lingua sul grinzoso buchetto, la piccola si bloccò sgranando gli occhi interrogando così la zia la quale, avendo vista la lubrica leccata di culo, le sorrise dicendole.
- E' bravo Nevio vero ? E' un meraviglioso sporcaccione.
- Sì...è vero...è proprio uno sporcaccione...
- Ma meraviglioso però...
- Sì...meraviglioso - Ammise Stellina dopo una breve pausa.
* Nevio nel tentare di nuovo, si era fatto largo tra le gambine della piccola,e sostenendosi con la sinistra nel letto, impugnando con l'altra mano il suo torrido uccello, cominciò a far scorrere la cappella sulla piccola fica.
* Fremeva Stellina stimolata dall'amato arnese e, dopo un paio di minuti, Giovanna tralasciava la sua seducente opera di lingua sulla carnosa boccuccia della nipote, spostandosi sul petto leccando e mordicchiando gli erti bottoncini; Scese ancora iniziando nel dare tutta una serie di bacetti e leccatine alla liscia pancina, controllando così da vicino, il lavorio del maschio.
* La violacea cappella nel suo andare su e giù e nel suo alternarsi sui pochi pelini pubici, le fece tornare alla mente un paio di finte pecorine che lei si godette tempo addietro; Anche la donna aveva una fica e, la scena che stava vivendo, la spinse ad cercarsi il clito.
* Giovanna continuò a bearsi della nipotina ancora per qualche minuto e, quando la risentì vibrare, alzò gli occhi fissando l'uomo e, al suo sguardo interrogativo, lei abbassando le palpebre le diede l'assenso.
* Nevio allora, appoggiò la cappella sul buchetto vergine; Una prima spinta.
- Aahiii..- gridò Stellina traendo istintivamente indietro il bacino; La zia le si parò vicino al viso.
- Stellina...amore non aver paura...ci sono qua io...- la piccola mugugnò poi vinta, con un fil di voce, disse al suo Nevio sapendo che il momento era giunto.
- Fa piano Nevio...piano...non farmi male...
* L'uomo aveva capito che anche la fanciulla aveva deciso; Contrasse i muscoli del culo, spinse, la piccola stringendo i denti soffocò il suo grido; Alla terza spinta la cappella era entrata tutta; Guardò il viso tirato della fanciulla; Guardò i loro sessi, tornò a guardarla ancora e capì che era pronta;
- Nevio piano...piano...fai piano...
* L'uomo tolse la mano che impugnava il cazzo e passandole la stessa sotto il corpo, con un colpo secco di reni sprofondò nelle piccola fica; Un urlo lancinante eccheggiò nell'aria; Ora il sesso era per due terzi dentro il pancino della piccola; Si bloccò mentre lei continuava con i suoi lamentosi gemiti; Restò fermo in lei per oltre un minuto, un lungo minuto che permise alla ragazza di sentirsi riempita dal maschio; Poi lentamente, cominciò il rituale su e giù avanzando un pochino ad ogni spinta.
* Poco dopo il suo pube premeva su quello della bambina. I loro peli celavano al mondo l'alto evento che è l'inizio della vita sulla terra.
* Nevio pareva non udisse quei lamenti, continuò a scopare aumentando progressivamente il ritmo; Giovanna era tutta tesa nel cercare di calmare la nipotina, le tappava la bocca con la sua attenuando i suoi gemiti; Lui nel frattempo le aveva messo tutte e due le mani sotto il culetto e, premendo forte a sè quel corpicino continuò la sua dolce cavalcata; Nel sentirsi lo sperma premere dai coglioni, il maschio accelerò ansando come un bisonte.
- Ecco....ecco...vengo...siiii...vengooooo....godooooooo
* Con una copiosa sborrata, svuotò completamente i testicoli nel ventre della fanciulla, poi si lasciò cadere su di lei quasi soffocandola; Era bello restare in quel calduccio e, lui volle gustarselo tutto quel piacere.
* Rivoli di sperma arrossato, traboccavano dalla piccola sverginata fica; I lamenti erano cessati, lo sperma fungeva da balsamo e leniva il suo dolore.
- E' passato hai visto...è tutto passato - le mormorò la zia coccolandola; La piccola, in un mixer fra il riso e il pianto mentre sospingeva Nevio , piagnucolò.
- Sì...fai presto tu a dirlo...mi fa un bruciore tremendo...aaahhhiii...mamma mia...
- Amore - le disse lui ancora ansante dopo essere uscito da lei e coricandolesi vicino - amore devi essere felice...sei una donna ora sai? Non sei più bambina...devi essere contenta...
- Sì ma mi hai fatto troppo male...
- Ma dai...una donna non deve piangere...e poi ho sofferto anch'io...eri molto stretta...

- Infilate le infantili babbucce rosa, Stellina sostenuta dalla zia, andò in bagno; Nevio non potè trattenere un sorriso di compiacimento; Come una ninfa sorta dal mare, si godette la vista di una splendida fanciulla nuda come mamma l'ha fatta che piagnucolante e con i capelli arruffati si allontanava trascinadosi ai piedi quelle buffe babbucce rosa; Era felice.
* Anche Giovanna era contenta, la sua vendetta privata stava sempre più prendendo corpo.

* Mezzora dopo si apriva la porta, Stellina stava uscendo, dopo aver ricevuto alcune raccomandazioni dalla zia, si apprestava di tornare a casa. Pedalando adagio per attenuare l'intimo bruciorino si recò dall'amichetta che subito appena la vide, puntandole un dito, le disse.
- Non mentirmi Stella...l'hai fatto!!!
- Sì..sì...si ...vede?

C O N T I N U A
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