Racconti Erotici > incesto > Vendetta trasversale 5
incesto

Vendetta trasversale 5


di papy60
06.09.2012    |    25.416    |    0 9.6
"Sei bellisima, bellissima, bellissima - ripetè; Lei stava seduta sul bordo del divano, con le snelle gambette leggermente divaricate che, partivano dal suo..."
°°°°°°°°°°°°
*** Rimasta sola con Nevio, per la ragazzina la situazione era completamente mutata; Ora si trovava sola, sola con un uomo adulto, un uomo che avrebbe potuto esserle padre; Si sentì un poco perduta; Era combattuta da due sentimenti agli antipodi fra loro: L'uno la rendeva libera dal giudizio della zia, l'altro si sentiva un pò preda di quest'uomo .
°°° Nevio notò subito il visetto spaurito.
-- Stellina cara - le disse accorato - non avrai timore di me spero?...Se è così chiamiamo tua zia perbacco..
la chiamiamo? - Non ebbe risposta perchè la piccola rasserenata da quelle parole e dal suo viso sincero le gettò le braccia al collo, le baciò la bocca e lo fece con tale impeto suscitando il lui un intimo riso di vittoria;Capì che quel gioiellino era suo, capì che poteva ammirarne e godersi tutto il suo splendore; Dopo un dolce e lunghissimo bacio, le cercò le deliziose tettine in sboccio; Quale indescrivibile piacere fu stringere leggermente quei due purissimi monticelli di carne, carne liscia morbida e tepida; Lì sotto batteva all'impazzata un cuoricino nei suoi primi palpiti d'amore; Sì, perchè era sicuro, anche se Giovanna non glielo disse, che era lui il primo a palpare quelle meraviglie.
°°° Prese poi a baciarle il collo e il lobo di un'orecchio con bacetti striscianti e umidi.-
-- Amore come sei bella - le bisbigliò - hai due tettine che sono la fine del mondo...stupende tesoro mio...
Dio, Dio che meraviglia - continuò mugolando.-
°°° Si godettero una decina di minuti con quelle dolci carezzine, poi l'uomo, dando ascolto al forte richiamo della natura, lasciò quelle gemme per raggiungere le levigate cosce; Con pochi movimenti la sua mano iniziò ad accarezzare quella carne levigata dalla Dea Gioventù. Cosce calde che attendevano quella mano che avrebbe volentieri passeggiato a lungo in quella soave valle d'amore, ma un fremito della piccola, più forte degli altri, lo indusse a salire.
°°° Anche il suo cuore di uomo maturo, accelerò i battiti, stava per toccare una fichetta non ancora dodicenne , una fichettina certamente ancora vergine; Provò un lieve capogiro quando ne percepì i rari pelini; La sottanella era ormai tutta arrotolata sulla pancia, e quando volle vedere, non seppe resistere; Con voce roca le disse.
-- Mio Dio Stellina sei il Paradiso...sei bellisima, bellissima, bellissima - ripetè; Lei stava seduta sul bordo del divano, con le snelle gambette leggermente divaricate che, partivano dal suo Delta dove la mano maschile
stava accarezzando fremente le gonfie labbra vaginali.
°°° I peletti, pur essendo radi, visti di profilo nascondevano a Nevio la rorida fessurina; Lui, con estenuante lentezza, calcolata per far durare più a lungo quei incomparaboli momenti, col polpastrello percorse la valletta della vulva e godendo nel sentire i guizzi di quel corpicino, guizzi più violenti quando lo roteava sull'erto clitoridino.-
°°° Stellina era tutta un fremito, stava provando brividi così elettrizzanti dal farle dimenticare il forte desiderio di toccare lui.La giovane età e le esperte carezze dell'uomo, la condussero presto all'orgasmo; Fra i sussulti e gli spasimi di piacere, la sua fessurina rilasciò una sborrina da sogno che irrorò le abili dita.-
°°° Con la mente ancora offuscata dalla nebbia del piacere sessuale, la piccola riuscì per la prima volta, spontaneamente a darle del tu, dicendogli.
-- Ohhh Nevio, mi fai morire....sì...mi fai morire .- Lui se la strinse amorevolmente al petto.
°°° Per quei venti irripetibili minuti, i calzoni di Nevio erano rimasti tirati su e aperti; Il suo uccello aveva fatto da un pezzo la sua apparizione fuori da essi ed era in spasmodica attesa del suo turno.-
-- Toccami tesoro - la pregò fissandola; Lei pudicamente abbassò lo sguardo allungando però la sua manina, poi quando toccò la bollente asta, l'inesauribile forza della natura agì in lei con tutto il suo vigore procurandole ancora quel piacevolissimo formicolio laggiù nel suo inguine, formicolio che ben conosceva.-
°°° Sapevano benissimo, o almeno sospettavano, che Giovanna desse loro qualche occhiatina, ma già correvano giù verso l'alto piacere e, questo non li poteva fermare.
°°° Stellina, emozionatissima, cominciò a segare quel splendido arnese; Si mordeva le labbra tra timore e vergogna e lui, per stornarle l'imbarazzo, le si mise guancia a guancia; Lui aveva goduto da poco, così potè godersi a lungo quella sega fatta da mano inesperta; Ad un certo punto osò chiederle.-
-- Stellina, non ti piacerebbe farlo con la bocca? - Il menaggio rallentò. poi dopo una breve pausa.-
-- Mi vergogno.Nevio...-
-- Amore, ti vergogni di me? Non devi tesoro mio...tu sei mia, io tuo ...-
-- Non l'ho mai fatto...
--Lo immagino ma...bisogna iniziare...non ti pare?
-- Sì lo sò...ma...-
-- Su da brava, fammi contento...-
-- Mmmmhhhuuu...
-- Sei una signorina ormai...su...dai...- e aggiunse per vincere gli ultimi tentennamenti - Guarda, non ti guardo...metto la testa in sù ...così -
°°° Il leggero tocco che sentì per primo fu il contatto che la piccola fece con il glande posando le labbra semichiuse su di lui; Ripetè alcune volte quel lieve bacino; La linguetta uscì poi per saggiarne il sapore; Due, tre quattro leccatine e, alzando il visetto per vedere se la guardava, aprì la bocchina rossa di fuoco imprigionandone solo la cappella; La tenne un pochino lì, incerta sul cosa e come fare; Aveva, poco prima, visto la zia, ma erano immagini che le entrarono nel cervello miste a mille altre; Restò lì, tenendo quella porpurea fragola che aveva popolato tanti suoi sogni di fanciulla.-
°°° Lei stessa non si rese conto, ma iniziò a muovere la testolina nel su e giù più bello del mondo; D'istinto capì cosa doveva fare " Devo masturbarlo con la bocca " Pensò dando inizio al primissimo pompino della sua giovane vita.-
°°° Ogni tanto controllava con un'occhiata, se lui la guardava; I testicoli, semivuoti, faticarono a produrre la linfa vitale, però anche loro si dettero da fare sapendo che il loro prodotto era richiesto da una fanciulla dodicenne, tollerando anche i ripetuti urti che i dentini davano al glande; Impiegarono oltre 15 minuti prima di essere pronti per farlo uscire.
°°° Nevio si godeva quei celestiali momenti dimentico di tutto il resto; Sentiva la stimolante suzione che la piccolina da inesperta esercitava mungendogli il cazzo tirando forte e infossando le gote; Con Giovanna era tutta un'altra cosa, ma con la ragazzina, non se la sentì di venirle in bocca; Si perse l'apice della goduria, ma questa amarezza fu pienamente ripagata dai meravigliosi 15 minuti di quell'impareggiabile pompino; Infatti quando sentì l'irruente arrivo dell'orgasmo, con uno scatto allontanò la bocca della piccola, incappucciando la cappella con il fazzoletto, menando lui stesso gli ultimi su e giù.
°°° Solo dopo alcuni minuti dalla conclusione di quel sublime bocchino, la zia rientrò in salotto, segno inequivocabile che aveva assistito all'esordio della sua nipotina; Stellina si stava diplomando troia, e ora toccava a lei, darle una laurea.-
-- Devi scappare Stellina, è tardi...i tuoi...ecco prendi vai in bagno - disse allungandole le sue mutandine finite sotto il divano.
°°° Dieci minuti doipo, rimasta sola con Nevio, Giovanna se lo abbracciò felice della piega che stavano prendendo gli avvenimenti; Quella volta Giovanna restò a bocca asciutta, anzi nò, bagnata, come pure la fica.
°°° Mezzora dopo le squillò il telefono.-
-- Zia...è ancora lì?-
-- No tesoro, ha dovuto andar via...sai ha molti impegni lui...ma tu, dimmi...t'è piaciuto?...E' stato bello Vero?-
-- Oh sì zia...non credevo fosse così...bello,,,bellissimo - Poi non smetteva più di decantare quei momenti e quelle azioni che ora vedeva sotto una nuova luce, fece anche un'allusione a sua madre che vedeva ormai una bigotta infelice, le chiese anche-
-- Scusa zietta, hai detto tu a Nevio che ho quattordici anni vero? Perchè?
-- Ecco vedi, se le dicevo che ne hai solo undici quello sarebbe fuggito non credi? Pensa che teme già di poter passare dei guai sapendoti piu grande.... figurati se...-
°°° Stellina allora, crollando il capo pensò " C'è un bel caos, la zia crede ne abbia tredici, lui quattordici e,ne ho undici"
°°° Da quel giorno Stellina cominciò a tascurare lo studio, teneva la mente sempre occupata dalla figura di Nevio; Al solo pensarci le pareva avere ancora fra le labbra il suo sesso, la levigatezza della cappella, risentiva eccitandosi, sia l'odore che il sapore; Tutto questo trasmetteva alla sua passerina quel piacevole pruritino che la portava spesso a premersi l'inguine.
Quel pomeriggio, nella sua cameretta, non stava studiando come credeva la mamma ma, con la mano, spostando di lato gli slippini, si deliziava pensando a Nevio ma anche ai succhiotti alle tettine che la brava zietta le aveva fatto provare; Uno spasimo, un fremito, un sussulto e cadde nell'estasi vinta dal suo stesso ditalino super che superava di gran lunga, tutti quelli precedenti.-
C O N T I N U A
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Vendetta trasversale 5:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni