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Vendetta trasversale 3


di papy60
02.08.2012    |    28.098    |    0 9.4
"--- Dai amore, fammi vedere queste dolcezze - fece scendere da una spalla sia la camicia che la sottile spallina della canotta..."
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°°° La foga che Giovanna impresse a quel lungo bacio, turbò la piccola che, pur piacendole si bloccò, ma poi, vinta dalle sue dolci carezze, si lasciò mordere le labbra da quelle frenetiche della zia; Tenne gli occhi chiusi assaporando e partecipando a quel turbinoso lavorio di lingue.
°°° Quei momenti parvero brevi anche alla navigata donna, tanto le piacque quel gioco lesbico; Erano passati anni da quando si trovò a letto con una femmina; Ora aveva fra le mani un'adorabile e malleabile fanciulla e, se si era mossa con un perfido fine, il sublime piacere di baciare la fresca bocca della sua bella nipotina, un pò adombrava quel vendicativo disegno.
°°° Nel saggiare la consistenza della tettina, la zia ne restò piacevolmentye sorpresa, si trovò fra le mani un morbido globo di carne più sviluppato di come se l'aspettava; Stellina usava portare camicette che con la loro vaporosità celavano alla vista le sue reali forme; La donna poi, credendo avesse tredici anni, se ne stupì non poco.e, si sentì allora in dovere di darle un suggerimento.
--- Tesoro mio...ma hai due tettine meravigliose e ben sviluppate per la tua età...devi metterle in risalto sai?
Metti qualche maglietta aderente, che si vedano questi due gioielli - Così dicendo riprese a palpargliele e, quando si accinse a sbottonare i quattro bottoncini della camicetta, Stellina la lasciò fare, assente come non le riguardasse.
°°° Sua zia le stava mettendo a nudo il petto; Stellina d'istinto poi, cercò di fermarla con una mano ma, desistette subito quando si risentì invadere la bocca dalla sua voluttuosa lingua.
°° Come piacevano alla fanciulla quei baci; Ricambiò fremendo di piacere aggrovigliando la sua linguina con quella più esperta della donna; Ad un tratto le mancò il respiro, stava quasi per soffocare quando la zia, staccandosi dalle sue labbra, le accarezzò ridente una gota.
°°° La sospinse giù mettendosi a sedere nell'ampio divano; La piccola era ormai in sua balia, appena sedute, la donna, spostandole di lato una falda della camicetta, le chiese sorridendo.
--- Dai amore, fammi vedere queste dolcezze - fece scendere da una spalla sia la camicia che la sottile spallina della canotta. A difendere quei due tesori era rimasto un piccolo reggiseno di pizzo bianco e traforato.
°°° Anche la ragazzina se le guardò.
--- Sono piccole ...vero zia?
--- Non è vero...le avevo più piccole alla tua età - e aggiunse - non ti preoccupare, cresceranno, cresceranno.
°°° La baciò ancora, intanto frenando a stento il suo forte desiderio, le palpeggiò un senino con estrema leggerezza; Percepì il minuto capezzolo, lo vellicò per alcuni secondi facendolo ergere seppur chiuso nel leggero reggiseno.
--- Aspetta - le disse smaniosa di voler accarezzare le mammelline sulla nuda pelle e, risalendole con ambedue le mani dietro la schiena, lo sganciò.
°°° Quando Stellina, che si era curvata, si raddrizzò, la zia a quella vista le si illuninò gli occhi, come fa il bimbo nel vedere il nuovo giocattolo; La perfezione di quel petto, aveva di certo impegnato tutte le arti della natura, le due rosee collinette ospitavano al loro centro i capezzolini bruni come certe prugne appassite; La pelle immacolata, era talmente perfetta da sembrare artificiale invece, era vera, verissima, e lì, sotto quella carnina, c'era un cuoricino che, per la forte emozione batteva all'impazzata.
--- Mmmhhhuuu...- si lasciò sfuggire Giovanna, abbagliata da tanta bellezza; Dovette deglutire un paio di volte
per poter farfugliare - Che bellezza Stellina mia, che bellezza...mmmhhhuuu...se ti vedesse Nevio impazzirebbe di sicuro dalla felicità.
°°° Poi, presa anche lei dall'emozione, la toccò; Prese una tettina stringendola leggermente, la palpò gustandone la morbidezza, passò all'altro senino; Un minuto, due e, fu proprio mentre la mente era tutta concentrata in quei deliziosi palpeggiamenti, che s'accorse del sorgere d'un prurito laggiù nel suo intimo; Era troppo eccitante quel gioco, spinta un pò giù la piccola, ne cercò con la bocca la punta della sua tettina e, come il neonato
che, se si tarda a darle la poppata, si avventa stavolto sul capezzolo, così Giovanna mossa da un'inusuale libidinosa bramosia, si precipitò sul piccolo capezzolo.
--- Lasciami fare Stellina, lasciami fare...mio Dio come sei bella...sì...troppo bella sì...
°°° Succhiò quella prugnetta per almeno tre minuti, passando poi a lingua larga a lappare e baciare la carnina della piccola tetta; Furono minuti d'indescrivibile piacere, sia per Giovanna ma sopratutto per la ragazzina che provò, per la primissima volta, il piacere di farsi succhiare le mammelle; Lei, quando nel suo lettino si toccava, le piaceva farlo, ma ora sentire una bocca che la ciucciava, la mandava in Paradiso; Era bellissimo, eccitatissima, cercò con una mano di calmare un pochino quell'eccitazione; Si toccò l'inguine da sopra la gonna; Si fece pochi toccamenti che, non sfuggirono però alla zia che, prontamente le pose una mano sulla sua trattenedola lì sopra la sua passerina.
--- Ooohhh zia....- mormorò fremendo; La donna allora rallentò la suzione alla tettina ma, allo stesso tempo, trattenne e le accompagnò la mano nella sua dolce pressione.
--- Sì tesorino mio sì...ti piace vero?...E' bello lo sò....- Le sbiascicò poco dopo scostandole la manina e fissandola negli occhi - Lascia, lascia....faccio io...
°°° La ragazzina era ormai preda sia della zia che di se stessa; Si lasciò fare; Lasciò che la mano le andasse sotto la gonnella, a contatto della nuda pelle delle cosce; Che bello sentirsi accarezzare lì, vicino alla fremente vulvetta.
°°° Giocò bene l'esperienza della donna, perchè, invece di correre subito con la mano sull'eccitata fichetta, indugiò nel vellicarle con leggere carezze, l'nterno delle cosciette. La fece penare, sfiorando la morbida carne tutto intorno, a pochi millimetri dalla vibrante fica della sua adorata nipotina.
°°° Stellina respirava sempre più affanosamente, attendeva il contatto in sfibrante attesa ; Quando finalmente la zia le toccò il grillettino, pur se quelle carezzine venivano attenuate dal tessuto delle mutandine, la piccola si sentì mancare e, inconsciamente allargò un pochino le gambine; Le dita della donna ne scostarono subito il bordino cominciando un leggero su e giù sulle già fradice labbruzze vulvari; Roteò il polpastrello sulla rigida nocciolina della clitoride; Percorse la valletta fra le roride labbra con il suo sapiente ed elettrizzante su e giù e, infine, dopo poche menatine, nel sentirla ansare sempre più forte, accelerò i movimenti fino a che, la piccola a bocca aperta e rovesciando la testa all'indietro, esalò l'anima al Dio Eros.
--- Ooohhh...sì....sì...sì...aaaaahhh...-
--- Sì, sì...godi amore godi...- le mormorò la zia cullandola amorevolmente-
°°° Giovanna non si perse nessuna fase di quel meraviglioso orgasmo della fanciulla, non dette più ascolto al suo piacere che pur bussava fra le sue cosce, tanto affascinante era il vedere questa ragazzina godere così intensamente uno dei suoi primi orgasmi adolescenziali.
°°° Le lasciò il tempo di tornare alla normalità, con un'adorante espressione, le chiese.
--- E' stato bello vero cara? Ti è piaciuto sì? E' stata brava la zietta?
--- Oh sì...sì - rispose con un fil di voce abbracciandola nel nascondersi il viso, per una puntina di vergogna.
°°° Giovanna se la sarebbe tenuta lì all'infinito, quella nipotina così calda e così bella coccolandola e amandola se non fosse l'oggetto per la sua vendetta; Le piaceva molto la piccola, ma doveva essere la vittima da porre sull'altare sacrificale: Lei se l'immaginava già fra le braccia di Nevio, aperta e stesa sotto di lui nel letto, nuova ara di sacrificio, dove il suo drudo, come un lupo, sbranava quelle tenere carni, vedeva la faccia dell'odiata sorella, sfigurata, strapparsi i capelli disperata nel vedere che anche sua figlia, la sua bambina, al raggiungimento della maggiore età, snobbandola si sarebbe data alla bella vita, quella stessa vita che lei tanto abborriva; Pregustando il sottile piacere della vendetta, continuò a coccolarsela, poi, notando l'ora tarda
la rimandò a casa, non prima d'averle annunciato che giovedì sarebbe venuto Nevio e che, lei doveva cercare di poter disporre di più tempo.
°°° A casa, accusò un leggero malessere supportato dal suo pallore ma, sopratutto per celar meglio il suo stato d'animo; Si rese conto di quanto le era piaciuto quel lasciarsi andare con la zia, le era talmente piaciuto da porre in second'ordine la figura maschile di Nevio; Mentalmente si ripromise che al prossimo raund con la zia, non si sarebbe trattenuta dalla voglia di toccarla anche lei; Zia Giovanna aveva due bei seni grossi, dentro di sè sorrise e, al solo pensiero lì, nel suo lettino, cominciò a toccarsi.
°°° Il giorno dopo a scuola, Stellina fece un'immane fatica a reprimere la voglia di rendere partecipe la sua amica Enrichetta alla traboccante gioia che aveva in cuore; Ci riuscì, ma l'amichetta capì che nell'aria girava qualcosa, Stellina però con un paio di frottole, la mise a tacere.
°°° Il fatidico giovedì arrivò; La ragazza riuscì ad andare dalla zia senza l'aiuto dell'amica; Doveva stare a casa, i suoi si assentavano per tutto il pomeriggio e lei, aguzzando la sua brillante l'intelligenza, staccò il ricevitore del telefono onde evitare controlli telefonici e, inforcata la bici, col cuore trepidante, andò dalla sua cara zia Giovanna.
C O N T I N U A
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