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Vendetta trasversale 1


di papy60
28.06.2012    |    32.880    |    0 9.1
"*** Per Stellina era estremamente difficile sfuggire ai controlli che giustamente i genitori facevano su di lei; Si sa per esperienza diretta che, a..."
******** Stellina, fin da piccina, è sempre stata vispa e intelligente molto al di sopra dei suoi coestanei ; A scuola spesso si annoiava dacchè lei, piacendole leggere, era un pò più avanti del programma scolastico; A molte lezioni dei professori, lei si annoiava, il loro parlare lo sentiva come un fastidioso ronzio.
*** La sua compagna di banco, aveva qualche marcia in meno di lei, sicchè era sempre Stellina che decideva i loro piccoli programmi.
*** Una mattina Stellina, decise di non andare a scuola e, vi trovò tre validi motivi per farlo; Primo era una bellissima giornata primaverile che invitava a viverla all'aperto; Secondo, la sua compagna era assente perchè malata e, terzo, forse il più importante, era che oltre a conoscere bene la lezione del giorno, c'era quell'antipatico del proff. Gaetani che lei odiava visceralmente.
*** La ragazzina però, temendo d'essere vista dai suoi e, specialmente da sua madre che, l'avrebbe di certo ammazzata, si era allontanata dai luoghi teoricamente battuti da loro; Si era rifugiata in un piccolo bar, prese un cappuccino e una bella brioches fresca e, felice si godeva la sua libertà.
*** Era bello stare lì senza obbligo alcuno; Tutto pareva più bello, l'aroma del caffè che aleggiava, quasi l'inebriava, le ristorava il cuore e il cervello in maniera totale.
*** Stellina stava assaporando questi piaceri, quando si sentì toccare festosamente una spalla; Era sua zia Giovanna; Le si fermò il boccone in gola; Fu un attimo; Subito si tranquillizzò, zia Giovanna l'aveva beccata sì a bigiare la scuola, ma lei era una donna di mondo che mai l'avrebbe tradita, sopratutto conoscendo che tra lei e sua madre non correva buon sangue; La donna era da tempo ripudiata dalla sua famiglia per la vita amorale che conduceva; Addirittura nessuno la voleva nemmeno vedere; Avevano, come si suol dire, rotto i ponti con lei. La piccola, riprendendo fiato, sorridendo esclamò:
-- Ciao zia...ciao...
-- Hai bigiato...eh pelandrona..
-- Sì zia sì...è vero ma, dovevo essere interrogata e non mi sono preparata...- disse mentendo spudoratamente, poi, dopo essersi dilungate nei soliti convenevoli, Giovanna l'invitò a casa sua .
-- Vieni Stella, vieni...io abito qui , a quattro passi...su dai vieni..- e poi con fare complice - Su dai, qui rischi che qualcuno ti riconosca...andiamo.
*** Quando la fanciulla si levò in piedi, la zia ne restò alquanto sorpresa nel vederla così cresciuta.
-- Ma caspita Stellina, sei diventata una bella signorina sai? Dovresti avere undici o dodici anni vero?
-- Sì zia, undici fra due mesi...
-- Sei bellissima davvero sai? Era tanto che non ti vedevo.
-- Non mi piaccio sai zia...sono rimasta troppo bassa...nella mia classe sono io la più piccola..
-- Dai... dai carina... sappi che è nella botte piccola il vino più pregiato. - Sentenziò avviandosi verso casa.
*** La donna le pose una mano su una spalla, curvandosi su di lei per parlarle in faccia mostrandole sempre un gioioso sorriso.
-- Metti qui quella robaccia - disse scherzosamente invitandola a depore il pacco di libri.
-- Che bella casa che hai zia - disse dopo una rapida carellata sul vasto soggiorno - bella davvero e grande...
e ci vivi da sola vero?
-- Sì carina sì...ma lasciati guardare bene - disse sbirciandola da tutte le parti.- Mamma mia, sono sicura che hai già qualche moscone che ti ronza attorno...sei troppo bella...
-- Ma dai zia - ripose schernendosi - sono ancora una bambina.
*** Non era vero, e lei lo sapeva, Stellina pur avendo un visetto infantile, aveva un corpicino con tutte le sue cosine a posto; Aveva un culetto pronunciato, sorretto da due perfette e snelle gambine e, anche se la camicetta ne mimetizzava le forme, aveva due bei senini piccoli ma graziosissimi; Aveva i capelli biondi lunghi e lisci che le scendevano a metà schiena; Pareva la copia della bambolina Barbie; La boccuccia molto sensuale con le rosse labbra pronunciate che ricordavano quelle della star Brigette Bardot nella sua splendida giovinezza.
*** La zia le fece ancora un sacco di complimenti intrattenedola piacevolmente sedute là nel soffice divano. La nipote volle sapere di lei, che lavoro facesse...se viveva sola.
-- Beh, lavoro a par-time...ma, me la cavo bene, ma....dimmi bella, cosa dicono di me a casa tua?
-- Non ne parlano spesso sai zia...
-- Ne parlano male...lo so...lo so...
-- Sì, è vero...specie mia madre..
-- Cosa vuoi tesoro...io la penso molto diversamente da lei...da sempre...ogni uno ha una testa...dico bene?
-- E' vero zia... anch'io non vado molto d'accordo con mamma...brontola sempre.. non le va mai bene una..
e sì che nello studio porto a casa sempre dei bei voti...eppure...
*** Zia Giovanna l'ascoltava interessata tenendola affettuosamente abbracciata e, spinta da un naturale impulso di simpatia, le scoccò un bacione su una gota, le piaceva quella nipotina, le ricordava lei stessa sempre ribelle con tutti.
*** Squillò il campanello d'entrata " Chi sarà mai, si chiese la donna alzandosi " Stellina poi la sentì che, nel corridoio, parlava sottovoce; Poi la vide arrivare sola che con fare furtivo le disse, sempre sottovoce:
-- Stellina, scusami c'è un mio amico...m'ero dimenticata che doveva venire...porta pazienza, vai di là...nel poggiolo..c'è da sedersi...leggi qualcosa oppure studia...devo intrattenerlo per un'oretta...scusami..stai lì..- e infilatole un giornale sottobraccio la sospinse nel terrazzino.
*** L'uomo, un signore elegante, firmato, era un facoltoso cliente della zia; Passava da lei senza alcun preavviso, rubando spesso una nicchia di tempo ai suoi molteplici impegni; Giovanna lo informò subito che aveva ospiti e, quando seppe che si trattava di una ragazzina, l'uomo, quasi con morbosa curiosità, volle vederla; La piccola intanto, s'era seduta e stava sfogliando distrattamente il giornale, distrattamente perchè aveva capito tutto; Tendeva però l'udito, era curiosa di vedere quell'uomo.
*** Di soppiatto socchiuse la porta; Lo vide; Era un bell'uomo, aitante, abbronzato seppur si era fuori dalla stagione balneare, " forse, pensò, è reduce dai Caraibi" . Stellina lo squadrò da capo ai piedi e, stranamente s'accorse di valutarlo più come maschio che come uomo; Se lo immaginò nudo a letto con la zia che la scopava, risvegliando, laggiù nel suo intimo un leggero formicolio che calmò con un paio di semplici pressioni inguinali; Temendo d'essere scoperta, si mise sveltamente a sedere prendendo un libro di testo e, cercando di unire l'utile al dilettevole si ripassò qualche nozione, ma tendendo sempre l'orecchio; Poi non udendo nulla, si concentrò nella lettura e, fu così, che l'uomo la vide spiandola a sua volta.
-- Giovanna - chiese l'ospite - è una bella passerina...quanti anni ha?
-- Quasi 14 - rispose lei dopo una veloce riflessione pochè intravide diabolicamente sia una vendetta con la sorella, sia un affare economico; Le aveva alzata l'età pensando che se avesse detto la verità, il suo drudo non ne fosse interessato.
-- E' un bel bocconcino vero? - sussurrò Giovanna con fare ambiguo.
-- Lo so...ma c'è da finire in galera - rispose continuando a guardarla - Poi dai Giovanna, chiamala, presentamela.
-- Vieni Stellina - La chiamò aprendo la porta - Ti presento il mio amico.
*** La ragazzina saltò in piedi tendendogli timidamente la manina; Nel stringergli la mano, si sentì correre un brivido lungo tutta la schiena; Era la primissima volta che provava una simile emozione, emozione certamente dovuta ai pensieri peccaminosi che si era costruito su di lui e la zia.
*** Restò lì impietrita, diventando anche un pochino rossa; Dopo pochi formalismi di rito. la zia le disse:
-- Cara scusami, dobbiamo parlare di alcune cose importanti...tu stai qui..guarda la tv..non ci impiegheremo molto vero Nevio?
-- No... ma non vorrei disturbare troppo la signorina.
-- No... fate pure...fate pure ...- disse pistonando sul telecomando; Restata sola, vedeva col pensiero la zia spogliarsi, ma vedeva sopratutto l'uomo e, lanciando a briglia sciolta la sua fantasia, la vedeva nelle mille pose dell'amore, perchè pur essendo giovanissima, sapeva tutto o quasi sul sesso; Sapeva, e le pareva di vedere la zia farsi succhiare le tette, baciare e leccare la fica; A quelle immagini si sentì eccitata; Solo al sapere che a pochi metri, la zia si godeva un bel pompino, Stellina si fece scendere una mano, dapprima premendo sul suo prominente pube, poi, infilandola sotto la gonna, cominciò a toccarsi; Eccoli, pensava e vibrando si frullava il grillettino; Era talmente emozionata che quel ditalino lo trovò mille e mille più godurioso dei soliti che da qualche tempo la deliziavano nel suo lettino di bambina.
*** La sua immaginazione era così vicina alla reale situazione al di là del muro da sembrarle trasparente; Vedeva, con gli occhi della mente, l'uomo possederla alla pecorina e, fu con quella visione che si sentì irrorare le dita; Il brivido di piacere che la scosse tutta, dilagò per tutto il suo corpicino; Per pochi attimi si sentì venir meno, tanto che dovette aggrapparsi al tavolo fino a quando le passò.
*** Quel liquorino le aveva inzuppato gli slippini mettendola un pochino a disagio; Andò in bagno a riassettarsi
si riempì di carta igienica il cavallo delle mutandine e, quando passò davanti alla camera dei due amanti, non seppe trattenere un sospirone d'invidia.
*** Poco più di un'ora dopo, la zia la richiamò dal poggiolo dove si era portata per respirare a pieni polmoni.
-- Vieni Stellina...il signor Nevio va via...vieni a salutarlo...
-- Mi ha fatto molto piacere conoscerti sai? Vengo spesso da tua zia...forse ci rivedremo ancora...ciao... - E dicendole così, le dette un buffetto affettuoso su una guancia, come si farebbe ad una vera bambinetta, e questo indispettì non poco la piccola, si era sentita trattata come una bimba e lei, invece si sentiva già grande
certamente di più della realtà; Quando restò sola con la zia glielo disse:
-- Zia...non mi è piaciuto come mi ha trattata...non sono mica una bambina ormai...miseria ladra..
-- Ma...dai amore...cosa dici...sapessi invece quante domande mi ha fatto su di te...non la finiva mai..
-- Di me? Che voleva sapere? - chiese interessata.
-- Beh...quanti anni hai...se hai il fidanzatino...insomma molte altre cosa ancora...voleva ti dicessi di venire ancora da me...per rivederti.
*** La fanciulla ne fu talmente compiaciuta che, scoccò un baciotto di riconoscenza alla sua zietta spocacciona che, pensava, sapeva come godersi la vita; Ovvio che cambiò completamente giudizio anche su quell'uomo; L'attirava il fatto di poter interessare ad un adulto, ad un vero uomo.
*** S'accorse che mancava poco all'ora dell'uscita della scuola; Salutò la zia e scappò correndo. Tutto filò liscio; Nessuno in casa s'accorse della sua scappatella; Guai se avessero saputo di quel proibito incontro; La piccola però, approffittando d'essere sola in casa, telefonò alla zietta; Telefonò con una banale scusa, era invece il suo cuore che cercava attraverso la zia avvicinarsi spiritualmente a quell'uomo.
*** La telefonata fu puerile, la ringraziò dell'ospitalità toccando, ovviamente , anche l'incontro col signor Nevio, così lo chiamò la piccola assicurando la zia che le avrebbe fatto visita al più presto.
*** Per Stellina era estremamente difficile sfuggire ai controlli che giustamente i genitori facevano su di lei; Si
sa per esperienza diretta che, a quell'età, dove non si è più bambini ma che non si è ancora adulti, i genitori vigilano; Per Stellina che anelava con tutta l'anima d'andare dalla zia, era un continuo tormento; Cercò in tutti i modi di trovare una via d'uscita, ma si arrese; Senza un complice era impossibile; Poi, come un fulmine a ciel sereno, trovò la soluzione; Enrichetta, la sua compagna di scuola.
*** Infatti ebbe facile gioco con lei, la convinse di assecondarla cosicchè, in casa, nessuno potè sospettare di nulla quando la videro allontanarsi con la compagna; La conoscevano bene e naturalmente le dettero fiducia.
*** Due giorni dopo, di pomeriggio.
--Mamma facciamo una passeggiata - disse inforcando la bicicletta; Le fanciulle correvano felici e Stellina molto di più della sua amichetta; Lei aveva in cuor suo un seme che amava e temeva, pensava a quell'uomo
così importante, così affascinante e, al contempo, temeva quello che inconsciamente sentiva per lui.
*** Maliziosamente, Stellina aveva detto all'amica, che la zia era una persona veramente speciale e con lei era molto aperta.
*** Giovanna, nello scendere per aprire alla nipotina, si chiese e si rispose in un tutt'uno, il perchè di questa insolita visita; Per anni le era sconosciuta e ora...- Da buona conoscitrice dell'animo umano e particolarmente di quello femminile, le fu facile intuire che la sua bella nipotina era andata da lei interessata al suo drudo; Nevio era infatti il suo mecenate, e poi era un bell'uomo, muscoloso e, a letto, maiale al punto giusto e sopratutto generoso; La sua agiatezza la doveva a lui.
*** Se non fosse stato per fare dispetto alla sorella, mai si sarebbe mossa per assecondare la nipotina, anche se ad onor del vero, in fondo in fondo, una puntina di lesbismo giocò per agire in quella direzione.
-- Ohh...che bella sorpresa...vieni...venite avanti...- disse andandole incontro.
*** Un caloroso abbraccio le unì; Stellina ricambiò felice il bacio della zia, che abbracciando anche Enrichetta,
le sospinse in casa; Stettero a chiacchierare per oltre mezzora toccando vari temi, dallo studio alla salute dei vari parenti, la zia, scaltra, attendeva maliziosamente che la nipotina evocasse il signor Nevio, infatti.
-- Zia...il signor Nevio, è più venuto a trovarti? "...eccola, pensò"
-- No, però mi ha telefonato e, anzi mi ha detto di salutarti ?
-- A sì? Grazie e...ricambialo zia - poi rivolta all'amica - sai Enrichetta, queto amico di mia zia, è un signore molto ricco, vero zia?
-- Sì, molto ricco, molto.
-- Io voglio sposare un riccone - disse ridendo Stellina, e la zia
-- Sai Stellina, credo sia un poco innamorato di te...le piaci...
-- Zia, sono una bambina...ti sbagli...ha detto che sono carina...ma innamorato...
-- Tu tesoro non sai...ma sapessi quanti uomini, anche anziani pagherebbero una fortuna solo per un bacio da una ragazzina...ne conosco io...
-- Quanti anni ha questo signore? - chiese Enrichetta
-- 46 - rispose Giovanna - ma sembra più giovane...vero Stella?
-- Sì...e vero, ma scusa zia, non hai una sua foto?
-- No qui noi, ma se lunedì viene, me ne faccio dare qualcuna ok?
*** Stettero lì a chiacchierare ancora un poco, poi si avviarono verso casa; Appena sole, l'amichetta chiese a Stellina.
-- Ma è veramente bello?
-- Certo...vedrai rispose illuminandosi il viso-
-- Ma ne sei innamorata?...Ti vedo così allegra..
-- Un pochino sì...sai è un uomo e le piaccio...la cosa mia attira veramente...
*** Il lunedì, puntuale come il destino, in casa della zia trillò il telefono.
-- Sono io zia...domani devo passare di lì...posso venirti a trovare?
-- Ma certo amore certo, per te la porta è sempre aperta...vieni, vieni pure.
*** Quando il giorno dopo diede una foto alla piccola, la zia vedendola raggiante di felicità, mentre lei la contemplava, la cinse a se coccolandola e dandole una decina di baci sulla fresche e vellutate guance; Uno di questi, lo posò sulle labbra della nipotina che ne restò un pò turbata, turbamento prontamente fugato dalla finta allegria della donna.
-- Sai - disse diventando seria, Nevio ha chiesto di te, vuole saper quando vieni...ha voglia di vederti...
-- Zia, sai che non posso venire spesso...in casa vogliono sempre sapere dove vado...posso venire solo con Enrichetta...altrimenti...
-- E porta anche lei caspita...che c'è di male.
*** Si accomiatarono sulla soglia; La donna con calcolata perfidia, e sicura del suo intuito, tenendole fermo il visetto con ambo le mani, le disse in un sussurro:
-- Nevio è bello vestito ma, lo vedessi nudo...- e baciandole velocemente le labbra, la spinse fuori, chiudendo rapida la porta.
*** La ragazzina, sbigottita, rimase lì impalata; Un turbinio di voci, di concetti, di sensazioni, le affollarono la mente. Meditando pensierosa e compiaciuta, prese la bici e, felice, pedalò leggera verso casa.-
C O N T N U A

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