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Il Diavolo e l'acqua Santa 7


di papy60
24.05.2012    |    17.132    |    1 9.6
"Sentiva piacevolissimi e strani ghirigori fra le cosce e sulle palline..."
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** Vedendolo allontanarsi, Angelino alzò istintivamente la mano in segno di saluto,gesto che esternava tutta la gentilezza insita nel suo animo, animo pietoso e misericordioso anche verso quell'essere infernale, emblema del male, ne approffittò per dare un'ulteriore occhiata laggiù nel baratro infuocato.
** Mio Dio, si disse il candido cherubino " povere anime...quanto devono soffrire" ; Vide centinai di corpi ignudi
torcersi tra le lingue du fuoco,che, mosse dal turbine del vento infernale, a volte le avvolgevano togliendole alla sua vista.
** Stava lì Angelino, meditando sul loro cruento tormento quando, si sentì toccare; Il nero cherubino, il satrapo
signore della bolgia, le era giunto di soppiatto, alle spalle, scoppiando in una sardonica risata che, come l'eco
si dileguò nell'aura tetra.
** Rise dello spavento che lesse nel roseo visetto del povero angelo, poi, stiracchiandosi le braccia e spalancando le fauci in un lungo e stridulo sbadiglio, le chiese ironico.
--- Ma ti sei preso paura? Paura di me?
--- Beh...sì...mi hai sorpreso, mi aspettavo arrivassi da lì - indicando il baratro fuligginoso.
** Il diavolo, crollando il capo in segno di compatimento, lo fissò.
--- Vuoi conoscere come finì quella storia vero? Loro non si resero conto del tunnell dove s'erano cacciati, loro
si godevano i piaceri del sesso, forse inconsciamente e forse credendo durasse in eterno, invece mio caro, la loro Bengodi, durò solo sei mesi, durante i quali, però, la piccola imparò tutto dell'erotismo, dal più puro al più
perverso. Ovviamente Nadia era rimasta vergine. Era troppo giovane e quindi stretta, troppo stretta; I genitori avevano scartato a priori l'eventualità di rapporti più profondi.
** Certo che la cappella dell'uomo aveva fatto godere la bambina, ma solo sfregandogliela sul clitoride. talvolta era il buchetto del sederino che, vellicato a dovere, riceveva i getti dello sperma; Generalmente la piccola, si divertiva a fare pompini con relativo ingoio.
** Una sera Carlo volle farsi sbocchinare mentre se ne stava seduto con i calzoni appena un pò abbassati e la bimba, inginocchiata su un cuscino, lì tra le sue gambe. Nadia, alla quale la madre quella volta le aveva raccolti i lunghi capelli a coda di cavallo fermandoli con un grazioso nastrino rosa, muoveva la testolina di quà e di là, e la coda, seguendola, dava alla scena quel tocco di libininoso e incestuoso peccato che gli fece scaricare i coglioni in pochi secondi.
** La fanciulla mandò giù tutto, rimanendo sorpresa e dispiaciuta per la troppa rapidità.
** Durò solo sei mesi dicevamo.
** In un terribile incidente d'auto, persero la vita Francesca, lasorella di Clara, e suo marito Lino.
** A parte il dolore per la scomparsa della sorella che, nonostante i loro cattivi rapporti, era pur sempre sua sorella, si presentò a loro un 'altro problema; Paolo, il fratellino di Clara che aveva poco più di tredici anni, era
rimasto praticamente solo; I genitori del cognato erano troppo vecchi e in cattiva salute per accudire il ragazzino, e già la sera stessa della tragedia, Paolo era andato a stare con Carlo e Clara.
** Su quella casa, che fino al giorno prima, aveva regnato incontrastato un gioioso eros, ora era calata una cappa di tristezza infinita. I vicin i vicini pensavano dipendesse dalla grave sciagura che li aveva colpiti e li guardavano con genuina commiserazione.
** Il loro dolore era dovuto, sì alla sciagura, ma sopratutto al blocco repentino dei loro incontri erotici; Con quel ragazzino tra i piedi era impensabile e, prima che la loro figlioletta odiasse oltre misura l'intruso, escogitarono, come rimedio temporaneo, di tenere Paolo fuori casa con uno di loro mentre l'altro stava a casa con Nadia; Però questa situazione lasaciava tutti scontenti.
** La cosa si trascinò per oltre due mesi, finchè Carlo, dopo essersi a lungo arrovellato le meningi, espose alla moglie il suo piano. Piano che alla fin fine prevedeva il coinvolgimento del ragazzino nei loro giochi.
--- Ci sono riusciti poi? Hanno corrotto anche quel bambino? - chiese l'angelo.-
--- Ma certo...certo ...sapessi la potenza del sesso quanto è grande...lui, Carlo spiegò alla moglie tutto e per avvalorare la sua tesi, disse:
---Dopotutto, il ragazzo mi pare sia intelligente e abbia un buon carattere, anche se è un pò timido, tutti elementi necessari per...
** Quando la piccola Nadia, ne fu informata, fu subito colpita positivamente e, con la tipica e candida naturalezza infantile, chiese:
--- Allora papà, verrà a letto con noi? gli potrò succhiare il pisellino? E anche la mamma lo potrà fare? -
--- Piano...piano...corri troppo bambina mia, bisognerà prima di tutto vedere se anche lui, come te, vorrà imparare le cosine del sesso...
** La conquista del fanciullo doveva essere presa con le dovute precauzioni.
---Intanto oggi - disse a Nadia - starai col tuo paparino, così ti spiegherò meglio come si dovrà procedere.
** L'uomo aveva pensato e ripensato al modo migliore di agire, finchè propose che, ogni sera, le donne girassero per casa poco vestite.
--- Papà - gli chiese Nadia dopo averlo fatto godere con la bocca - come sarà il suo uccello? Sarà come questo dito? - e gli indicò il suo pollice.
--- Beh...non lo sò...non ricordo come l'avevo io alla sua età...ma forse è proprio così...
** Clara, chissà perchè, prima era contraria alla cosa, ma poi, vedendola con gli occhi della libidine, si era convinta; La sera stessa Paolo, là in salotto davanti alla tv, pèotè vedere la piccola nipote che con maliziosi sorrisetti, esibiva sfuggenti nudità. Quello che però, attirava maggiormente l'attenzione del ragazzino, era la vertiginosa scollatura della sua bella sorellona. Infatti la donna di proposito, si china buttando quasi in faccia al fratellino le sue morbide rotondità. Lei stessa, operando quella seduzione, ne rimaneva coinvolta, Certi e
ben noti formicolii agivano laggiù fra le sue gambe.
** Carlo invece, fingendosi interessato al programma televisivo, prodi gava alla sua bambina coricata sulle sue ginocchia, audaci carezze arrivando quasi alle mutandine, scoprendole le belle gambette e Paolo vedeva tutto. La sera successiva, Clara, dopo aver disturbato la visione della tv con gridolini di finta allegria vezzeggiando il fratellino, se l'era stretto al petto premendosi la ricciuta testa fra le sue poppe. Paolo era rimasto talmente turbato che cessò di colpo il cicaleccio. Aveva la guancia e il naso pressati sulla vellutata e soda carne dei senidi sua sorella e, poco importava al ragazzino la consanguineità che li univa. In passato aveva sbirciato più volte l'altra sorella Francesca, traendo peccaminosi pensieri e ora, che era prigioniero in quella morbida valle, non avrebbe voluto staccarsene più.
** Gradualmente, come sei sette mesi prima si era fatto con Nadia, Paolo si vide passare sotto gli occhi nudità sempre più provocanti e già nei suoi calzoncini, il suo uccellino aveva più volte alzato la testolina.
** Aveva visto il cognato Carlo, palpare senza pudore le tette della moglie, e dopo, quando tirato dalla donna,
le sedette in grembo, non riuscì a nascondere la sua eccitazione. Lei, con noncuranza, le aveva premuto l'inguinecon il bacino e aveva sentito chiaramente il piccolo pene eretto. Quella sera Clara, lo accompagnò nella sua cameretta e, sedutasi sul bordo del lettino, se lo coccolò curvandosi su di luji, baciandogli le gote e mostrandogli ovviamente le tette.
--- Hai visto Paolo? Quel matto di Carlo è sempre uguale sai? Guarda un pò...mi ha quasi denudata...sì, gli piace toccarmi il petto...che matto vero?
** Vide il fratellino impallidire. Stava fissando un capezzolo che faceva capolino dall'ampia scollatura.
** Paolo, al mare, aveva avuto modo di vedere qualche paio di tette, ma tutte scadentie...cadenti, quelle di Clara erano invece bellissime, uno spettacolo armonioso. La donna per sdrammatizzare la situazione e, seguendo l'innata civetteria femminile, gli chiese fingendosi preoccupata.
--- Che hai Paolo? Che hai? Ti senti male? Sei diventato pallido...ti senti poco bene?
** Poi, come avesse capito solo allora il suo turbamento, stringendosi pudicamente le falde della camicia, ridacchiando, le sussurrò.
--- Ho capito...forse ti hanno impressionato i miei seni? Eh? E' così? O, invece ti piacciono...eh? Vorresti vederli bene? Vuoi?
** Il ragazzin o era diventato rosso come il fuoco. Voleva dire qualcosa, s'impappinò. La donna allora, drizzando il busto, con gesti lentissimi, si calò le spalline esibendo due globi di carne rosei al ragazzo che era diventato di mille colori. Si mangiava con gli occhi quelle meraviglie e Clara, che lesse il tumulto del suo animo, si curvò su di lui e lo baciò. Un bacetto leggero sulle labbra e tanti altri sulle guance.
--- Adesso li hai visti? Sei contento? Ti piacciono?
--- Oh...sì, sì...belli...sono belli...hai proprio due belle t... - stava per dire tette, ma si bloccò - hai due bei seni...
sì belli...molto belli...
** Un ultimo bacio, Rialzate le spalline, Clara si alzò, e spenta la luce gli diede la buonanotte avviandosi verso il corridoio ma, fatti alcuni passi, ritornò e, avvicinata lòa bocca all'orecchio del fratello, gli raccomandò:
--- Se vuoi ti farò vedere ancora le mie tettine...però, mi raccomando...non devi toccarti il pisellino, intesi? E sopratutto non lo devi dire in giro...capito?-
--- A questo mai - rispose lui con la voce strozzatata dall'emozione ma, una volta rimasto solo, non seppe resistere e, poco dopo strapazzava il suo uccellino, inzuppando un fazzoletto del suo prezioso liquore.
** Ovviamente Clara, nel suo talamo nuziale, informò dettagliatamente il marito che, mentre la scopava, la sentiva salmodiare.
--- Ah, tesoro, pensa...una di queste sere gli farò un bocchino...sì,sì...mhhh, non vedo l'ora...pensa Carlo...sono una vera porcella, vero? Pensa...farò godere con la bocca il mio fratellino...avrà un uccellino piccolo piccolo e...me lo succhierò...mhhh che bello...
** Si sciolse , fremendo avvinghiata al marito anche con le gambe, in un tripudio sensualissimo.
** L'operazione "corruzione" procedeva ottimamente, Paolo non li aveva ne li avrebbe delusi ne traditi.
** Anche se era timiduccio, dimostrava una carica sessuale e una curiosità non comuni. Quasi ogni sera correva fra le braccia della sorella, che se lo cullava come fosse un neonato; Addirittura era stata tentata più volte di offrirgli un capezzolo e, solo il cielo sa quanta fatica le costava per trattenersi.
** Quella sera, erano tutti pronti per la notte e dopo una mezzora di nopiosissima tv, Clara, si sentì palpeggiare una tetta: UIl piccolo non aveva saputo resistere. Vi aveva appoggiato una guancia, separata dalla desiderata carne solo dal sottilissimo tessuto della camicia e, avendo captato una certa accondiscendenza, allungata una mano, la palpò. Aveva un solo timore, che lei si accorgesse che aveva il cazzetto duro. Clara, con il palmo della mano, gli premette il viso sul petto e, muovendo il busto, gli faceva sentire un capezzolo. Improvvisamente Clara annunciò, alzandosi, che sarebbe andata a letto.
--- Andate a letto insieme?- Chiese scherzosamente Carlo - se andate a letto insieme, noi -aggiunse rivolto a Nadia - ...faremo altrettanto. Ci vogliamo bene anche noi sapete? Così dicendo se la baciò sulla bocca.
** Paolo notò la stranezza di quel bacio, ma era troppo eccitato dalle stimolanti moine per valutarne il peccaminoso valore.
--- Papà, andiamo a spiare? - Chiese Nadia poco dopo..
--- Guai, - rispose il babbo - rovineremo tutto.
** Visto però che la moglie ritardava, l'uomo, già eccitato, sfilate le mutandine alla figlia, l'aveva fatta sedere sul bordo della poltrona e, affondava la faccia fra le giovanio cosce, con poche leccatine, la fece godere. L'aveva infatti stimolata con le dita per tutta la serata, di nascosto dagli altri e bastarono appunto quelle poche leccate. Mentre il babbo la leccava, doveva controllare il corridoio temendo un'eventuale uscita di Paolo, ma durante le convulsioni del piacere, la piccola non poteva farlo. Premeva la testa del papà nel suo fremente centro colandogli in bocca il suo mielato piacere.
** Invertirono le posizioni, ora era la bimba che, sguainata la spada sessuale dal pigiama, teneva al calduccio buona parte del cazzo paterno. L'uomo socchiudeva gli occhi per l'intenso piacere. Vedeva la sua figliola che si beava a suggergli l'asta. Com'era diventata brava. Mentre eseguiva il "sissignore" alzando e abbassando la testolina, gli accarezzava anche i testicoli. Nemmeno una goccia si lasciò sfuggire. In pochi mesi aveva imparato così bene da restarne sbalorditi.
** Nadia, anche dopo aver deglutito l'ingente sborrata, lo riprese in bocca, lavorando anche la colonna con deliziosi morsettini. Riusciva a far fare dei guizzi al babbo affondando i dentini nel nerboruto cazzo.
** Erano già venti minuti che Clara se ne stava col fratellino. Carlo allungava il collo manon arrivava nessuno.
Così, mentre la piccola si divertiva col suo ninnolo, la sua mente si inerpicava su per gli eccitanti sentieri del proibito, dell'incesto, della depravazione più spinta. Aveva appena goduto, ma il suo sesso si impennò nella boccuccia della sua creatura. Si impennò quando pensò a Clara che magari in quel momento stava svezzando con un bocchino il suo fratellino.
** Queste immagini mandavano su di giri l'uomo e deliziarono la ragazzina indirettamente , poichè si trastullava con una suprba rigidità. Nella stanzetta del ragazzino, infatti stava per nascere una gemma che sarebbe ben presto fiorita in un giardino di delizie.
** Clara, continuando le coccole iniziate in salotto, si ritrovò ben presto con le mani nel pigiamino del fratello,
ma lì, timorosa, le bloccò. Era troppo eccitata, non aveva mai preso in mano un cazzetto così giovane. Temeva sopratutto di essere troppo precipitosa e spaventarlo. Così, cercando di restare calma, dopo avergli fatto qualche carezza sui capelli, disse:
--- So che ti piacciono...ti piacciono le tettine vero? Piacciono a tutti gli uomini, sai? E tu sei già un ometto...lo so...vuoi vederle ancora?
--- Sì Clara sì, - farfugliò tutto tremante. Abbassate le spalline offrì all'avido sguardo del ragazzino le sue due splendide poppe e, presale una mano, se la premette su un seno. Il fanciullo, tremando come una foglia, cominciò a palpare stringendo quella morbida coppa di carne soffermandosi su un capezzolo che, subito si inturgidì: Il piccolo passò più volte dall'uno all'altro infervorandosi sempre più e Clara si dovette stringere forte le cosce per l'eccitazione che la prendeva. Ritenne poi fosse giunto il momento di saltare il fossato. Sì, si disse, lo avrebbe masturbato.Allungò una mano sul pigiama, avvertì subito, seppur piccola, la protuberanza. Lo strinse da sopra il pigiamino e tutta tremante dall'emozione appoggiò la sua guancia a quella del fratellino
Si sentiva più coraggiosa non dovendo affrontare il suo sguardo. perciò si industriò a sbottonargli l'unico bottone. Non ebbe il tempo di calare il calzoncino, che dovette pastrugnarlo al di sopra di esso tanto ansimava nell'iminente orgasmo.. Il Piccolo boccheggiava come un pesce e Clara continuò a muovere tutto il
pigiama, le mutandine e il cazzetto che col suo spruzzetto aveva inumidito e sporcato. La donna per mantenere lo stato di eccitazione, continuava a muovere la mano sul pisello.
--- Torno subito tesoro...- gli disse andando speditamente in bagno. Tornò con l'asciugamano mezzo bagnato.Voleva rpulirlo, ma mentre lo stava spogliando si accorse che lui si vergognava. Allora Clara spense la luce. Paolo, lì al buio, si lasciò togliere pigiama e mutandine. Sempre al buio, la donna, lo lavò, intenerendosi nel prendere in mano un cazzetto così piccolo. Curvatasi, gli avvicinò una mammella alla bocca e, premendolo sulla nuca, lo fece aderire al capezzolo. Paolo, che certamente nel passato aveva sentito parlare di certe manovre e che, sicuramente ci aveva fantasticato sopra, se lo imboccò.
** Che goduria per Clara, il suo fratellino le ciucciava un capezzolo e le offriva il suo pisellino in erezione.
--- E se ci scoprono?...Se entrano qui?...- disse timoroso il ragazzino staccando le labbra da quella fragola.
--- Non preoccuparti Paolo...li sentirei...e poi il film è lungo...stai tranquillo - e aggiunse - Su fai il bravo bambino, succhia lòa tettina...da bravo... Il fanciullo non se lo fece ripetere, eccitato riprese a suggere il capezzolo della sorella, palpando l'altra tetta con bramosa agitazione, Sentiva la mano accarezzargli l'uccellino. Sentiva piacevolissimi e strani ghirigori fra le cosce e sulle palline.
** Già da qualche tempo si faceva delle seghette ma non vi era paragone con queste sensazioni. Aveva spalancato le gambe per agevolare quel lavorio. Dieci minuti durarono quei vellicamenti e, quando Clara capì che il pisellino era vicino all'orgasmo, gli sollevò la faccia e lo baciò sulla bocca,. mordendo con le sue quelle del fratellino. Clara, una donna sposata, poco più che ventottenne, emozionatissima e eccitantissima, stava baciando la bocca ancora inesperta del suo fratellino. Lo stava facendo godere con una seghetta fatta col pollice e l'indice, scppellandolo con un su e giù in un'indicibile perversa e lussuriosa atmosfera.
** Ricevette infine, quale premio, tre bei spruzzetti di miele che avrebbe tanto desiderato assaporare con la bocca; Si trattenne dal farlo, solo perchè temeva fosse troppo per il ragazzo.
** Quella sera finì così con Paolo che si vide portare un'altro paio di mutandine e, dopo aver assicurato sua sorella sul suop silenzio e aver ricevuto ancora un bacio, quello della buonanotte, se ne restò al buio felice per la piega che stava prendendo la sua vita in quella casa, ma ancora incredulo. Il Sonno, quando lo colse, aveva ancora la mano sul pisello.
** Quando Clara, ancora agitata, tornò in salotto, Nadia si era appena pulite le labbra dalla seconda ondata di sperma paterno. Sottovoce e con aria da tresca, raccontò com'erano andate le cose. La piccola le saltò subito al collo, felice degli sviluppi e le chiese ansiosa:
--- Mamma, allora faremo l'amore tutti assieme? E quando - insistette.
--- Si deve aver pazienza...pazienza - rispose rivolta anche al marito - Pensate quanta ne ho dovuta avere io questa sera...non ho potuto farmi fare niente e...adesso figuratevi quanto mi tira...- così dicendo strattonavca il marito con l'evidente scopo di fare l'amore, ma Carlo, che aveva avuto già due eiaculazioni poco prima, non ne era entusiasta. Al contrario, la loro figliola, ancora vogliosa, si appese al collo della madre e le chiese baciandola:
--- Mammina, ho anch'io voglia sai? Dai facciamolo io e te...- poi chiese con apprensione - Paolo, dormirà? -
--- Credo di sì - fu la risposta di Clara e, sorridendo, la strinse a sè in un tacito consenso.
** Per prudenza Carlo controllò che Paolo dormisse e, con un giro di chiavi, si rin chiusero nella stanza matrimoniale. L stanza del cognatino era abbastanza lontano dalla loro. Si sentivano sicuri.
** Solitamente l'amore lo facevano parzialmente vestiti, Carlo lo trovava più seducente. Quella sera, la donna , lo volle fare completamente nudi, così che quando sfilò la camiciola alla piccola, notò subito che non portava le mutandine. Le si svelò il mistero, quando il marito, togliendole dalla tasca del suo pigiama gliele
mostrò sorridendo e confessando ciò che avevano fatto.
--- Ah, porcellona, ti sei fatta leccare la fichetta dal papà, vero? E gli hai succhiato il pisello, eh? Senza di me
adesso, per punizione, leccherai la passera alla mamma ...su...avanti...-
** Il membro dell'uomo se ne stava quieto anche se lo spettacolo era fantastico. Clara sotoo e la bambina sopra, partirono subito tuffando le teste fra le reciproche cosce. Il cazzo del maschio, diede segni di vita, quando la moglie cominciò a descrivere al marito lì accanto, le qualità anatomiche della loro bimba.
--- Guarda amore - diceva tra un bacio e una leccatina - guarda come l'abbiamo fatta bene...guarda che culetto perfetto, che gambette...che pelle di seta...E' la nostra bambina, nostra figlia...vedi? E le lecco la fessurina...sì...sì...è bello, bello...magnifico. - Poi sottovoce per non farsi sentire dalla piccola, gli sussurrò:tralasciando per poco la dolce suzione - Fra un paio d'anni...forse potresti metterglielo qui - indicando e roteando il polpastrello sulle crespine del vergine pertugio - Pensa porcellone mio, pensa ...inculare tua figlia...sì...sì...una ragazzina giovane giovane...pensa...-
** Con queste perverse fantasie, ma sopratutto per le slinguate che riceveva dalla figlia, Clara godette premendosiselvaggiamente la sua testolina sul grembo, quasi soffocandola.
** Visto che il cazzo aveva alzato il capo, Carlo intensificò le carezze alle due femmine. L'apatia post-orgasmica, della moglie, lo indusse a tirare su di sè la figlia. Allargando le gambe, ospitò il corpicino guizzante
Ventre contro ventre. Il cazzo prigiuonierofra le cosce vellutate, l'uomo si godeva fantastiche sensazioni. Quondo poi, la bimba, imitando la chiavata, alzò e abbassò ripetutamente il bacino, se la tenne avvinta agguantandola per le piccole natiche e percependo le contrazioni dei suoi giovani muscoli.
** I gridolini di piacere della femminuccia, nell'eseguire quel gioco, furono zittiti dal lunghissimo bacio che il babbo le diede tappandole la bocca. Clara, ripresasi, entrò in gioco anche lei. Con tre dita premeva l'asta fra le chiappette e con l'altra mano, infilata tra il ventre del marito e quello della figlioletta, le stuzzicava il clitoride e la portò al godimento.
--- Oh adorato mio porcellone...stai chiavando la tua bambina...sì, sborra, sborra - lo incitava la moglie, vedendo ora che era lui a pistonare - Sì...sì...godi, dai sborra, sborrale sulle chiappette dai...
** Loavevano fatto altre volte quel giochetto che Carlo chiamava " alla siciliana" Piaceva molto anche alla piccola. Sentiva la sborra calda che le scendeva nel solco del culetto, sentiva poi le slinguate della madre che la ripuliva fremendo quando la lingua le vellicava le crespine.
** Mandata nel suo lettino Nadia, Clara confessò l'enorme libidine che aveva provato nell'avere preso in mano il cazzettto del piccolo Paolo e dello sforzo terribile per resistere alla tentazione di succhiarglielo, rassicurando il marito delle mille e mille raccomandazioni fatte al piccolo e delle gioie fattegli balenare.
** La sera dopo, Paolo si era un pochino ingelosito, Aveva ricevuto qualche coccola dalla sorella, ma poi se la vide togliere dal legittimo consorte e dovette sopportare di vederla palpata spudoratamente. Nel suo lettino, poi con una seghetta pollice-indice calmò un poco il suo stato d'eccitazione ma non certo la sua mente. Si addormentò sognando colline vellutate e nerissimi boschetti di peli.
** L'angelo credendo di ravvisare stanchezza nel viso del diavolo, le disse gentilmente:
--- Suvvia...ora basta...mi sembri stanco... continuerai domani...va bene? Vado...vado via.....a domani..-
** In un baleno sparì non lasciandogli nemmeno il tempo di risponderle.
_____ CONTINUA____

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